dear sergeant ➳ jb

By -journals-

95.7K 6K 2.8K

«Il sergente Bieber mi odia. So che vuole vedermi piangere ogni tre secondi» Esta historia es una traducción... More

Dear Sergeant
1. push it up
2. punishments
3. rejection
4. wanna bet?
5. not so hidden anymore
6. get your hands off me
7. getting somewhere
8. little white lie
9. show time
10. it never goes away
11. so, so good
13. table for two
14. fuck it
15. don't speak
16. blurred lines
17. I like him
18. fatty fighting
19. breaking point
20. being nice for once
21. blowing bubbles
22. hairy beast
23. you belong to me
24. good friend
25. the morning after
26. epiphany
27. breaking up

12. spidergirl

4.3K 309 211
By -journals-

Justin non si muove mentre lo abbraccio, cosa che mi spaventa un po'. Sono sicura al 100% che mi allontanerà da lui, ma invece di spingermi e insultarmi, mette una mano sul mio sedere e una dietro la mia nuca. La sua presa è così sicura, forte ma non eccessiva e lenta. Intreccia le dita nei miei capelli in modo delicato, che non mi sarei mai immaginata conoscendolo, e mi osserva.

Rimango ferma senza fare nulla perché sinceramente sono confusa e non capisco nulla. Perché non fa nulla? Perché non mi lascia andare? Non vuole lasciarmi andare, o almeno questo è quello che mi aspetto.

«Baciami sul collo» ordina a voce bassa, facendo pressione sul mio sedere, avvicinandoci di più.

Faccio un lungo sospiro e faccio quello che mi dice perché, duh, è una delle cose che voglio assolutamente in questo momento e lo avrei fatto anche se lui non me lo avesse chiesto.

Inizio a dargli dei piccoli baci su tutto il collo, mettendomi in punta di piedi per arrivare a baciargli quel punto speciale dietro l'orecchio, che penso tutti noi abbiamo e che ti faccia sentire dannatamente bene quando qualcuno lo trova. Justin sussurra qualcosa che non riesco a comprendere mentre continuo a baciargli il collo usando la lingua e un po' di denti. Lui mi stringe a se prendendomi per la vita, facendo sì che non ci sia alcun spazio tra di noi.

Lo abbraccio con più forza, sentendo le farfalle da tutte le parti. Perché? Perché sto selvaggiamente baciando il collo di quest'uomo proibito, facendo sì che mi arrivi fino all'anima e anche perché mi tocca il sedere come se fosse un salvagente.

Sono stata in questa posizione con altri uomini e non ho mai sentito quello che provo adesso. Neanche durante la mia prima volta. Cosa ha Justin che gli altri non hanno? Non può essere per il suo fisico, per il fatto che vive a L.A, visto che sono abituata a uscire con ragazzi che hanno un corpo come Hercules. Ci deve essere qualcos'altro. Non so, forse sono masochista. Può essere che mi piaccia soffrire...Non mi sorprenderebbe.

«Continua» mi ordina di nuovo quando smetto di baciarlo per pensare, con voce super roca e sensuale. La sua mano lascia la mia nuca per poi viaggiare verso la mia vita, mettendola sotto la mia camicetta.

«Ammetti che ti piace quando ti bacio» sussurro apprezzando il suo gesto, tanto che gli do un veloce bacio sulle labbra e poi gli tocco il di dietro.

Occhio per occhio. Sedere per sedere.

«È bell...»

«Oh, santo Dio!» esclama una voce sconosciuta, spaventandomi e facendo saltare Justin come se fosse un koala. «Da quando c'è questa sintonia tra di voi? E perché non mi avete detto nulla?»

«Hunter...N-on sta succedendo nulla» il sergente lascia il mio corpo e mette le mani nelle tasche della divisa. «Crystal stava andando a mangiare con i suoi compagni»

«Di fatto no, stavo cercando...»

«Vai a mangiare» mi interrompe senza guardarmi ed inizia a camminare, prendendo il braccio di Hunter per strascinarlo, ignorando le sue domande su cosa stava succedendo e sul perché non ne fosse al corrente.

Entro nelle caffetteria e mi sento un estranea, come se non fossi nel mio corpo. Il mio cervello sta riorganizzando cosa sia successo poco fa, facendomi comprendere che non era un illusione. Ho ancora a disposizione quindici minuti per mangiare ma non mi importa perché sto morendo di fame, tanto che divoro le schifezze che ci fanno in meno di cinque minuti, senza parlare con nessuno.

Xavier ed Eva si siedono accanto a me cercando di strapparmi qualche informazione ma mi concentro prima di tutto sul mangiare perché sono troppo frustata sessualmente per iniziare una conversazione. Ho assolutamente bisogno di uno psicologo perché uno, non posso avere nessuna relazione con i miei superiori e compagni, due, il sergente non mi da quello che voglio e terzo, non posso neanche toccarmi da sola perché sono la ragazza più rumorosa di sempre e tutti si accorgerebbero di quello che sto facendo.

Dopo averci pensato su per un po', decido che darò un'ultima possibilità a Justin per andare a letto insieme e divertirci per un paio di ore. Se rovina tutto, se mi respinge o tratta male, allora va bene, mi arrenderò e cercherò di avere Taret, il bellissimo ragazzo indù del gruppo.

Quando è ore di fare qualche attività con i nostri superiori, Justin ha una brutta cera. Ha il sopracciglio alzato e quando mi vede, mi guarda con occhi sbarrati, per poi spostare lo sguardo altrove quando serra la mascella. Rimane fermo nello stesso punto, osservandoci, aspettando che arrivi Lesley suppongo. Quando finalmente arriva, iniziano a parlare sussurrando per un po', e per quello che noto, Justin non sembra essere contento di quello che Lesley gli sta dicendo.

«Ragazzi, quello che avete fatto oggi all'albergo è stato impeccabile e vogliamo farvi i nostri complimenti, eccetto a tre dei vostri compagni i quali non hanno seguito le regole. Dovuto al fatto che sono rimasti in giro più del tempo dato a vostra disposizione, avete vinto un castigo» dice Les, mentre tutti iniziano a lamentarci e guardarci male.

Alzo gli occhi al cielo e guardo malissimo Justin. Sul serio? Dopo avergli baciato il collo come lui stesso mi aveva ordinato e fatto toccargli il mio sedere, mi castiga? Incrocio le braccia al petto ed inizio a maledirlo mentalmente.

«Il castigo consiste che tutti voi dobbiate dormire nel deserto come se fossimo in guerra. Non avremo nessuna comodità perché generalmente chi si trova in queste situazioni è già tanto se trova dell'acqua.

«Cioè...Dormiremo per terra? Nel deserto?» domando incredula. Non è sicuro per noi, sopratutto dopo che io e Eva abbiamo trovato quel serpente le scorse settimane. Ci guardiamo preoccupate non appena tutte e due ripensiamo a quel giorno.

«Sì, Angelo. E tutto è grazie a voi» risponde Bieber a voce alta e dura, senza guardarmi. «Cosicché oggi non mangerete. Riempite le vostre borracce e vi consiglio di andare in bagno ora se ne avete necessità perché dopo la farete di fronte a tutti. Il gruppo non si dovrà mai separare.

Mordo il labbro con tanta forza, trattenendomi nel non lamentarmi, tanto che sento del sangue. Dopo che Justin finisce di parlare, andiamo tutti a riempire le nostre bottiglie di acqua, con le quali dovremo sopravvivere da qui a domani mattina alle cinque. Poi vado al bagno, togliendomi la preoccupazione di doverla fare di fronte a Lesley.

«Quindi...Suppongo che non abbia funzionato?» mi domanda Xavier. Scuoto la testa mentre mi lamento della mia vita. Oltre ad essere ancora eccitata, dovrò morire di fame e freddo in un maledetto deserto a contatto con degli animali schifosi.

«Avrebbe potuto ma poi ci ha interrotto Hunter, il sergente Bell, e ha rovinato tutto»

Xavier sta per rispondere ma Lesley ci chiama. Justin e Hunter (che ora odio) stanno ridendo e giocando a quello stupido gioco di chi colpisce più forte, come se fossero due ragazzini di seconda media. Hunter da una gomitata al suo migliore amico, facendolo gemere. Non riesco a non ridere. Il suono della mia risata fa sì che attiri la loro attenzione e il sorriso di Justin improvvisamente scompare per poi diventare serio all'istante. Hunter se ne va ma non senza aver prima spettinato i corti capelli di Justin e dandomi un' occhiata divertita.

***

«Siamo arrivati» annuncia Justin dopo cinquanta minuti di viaggio. «Il posto è abbastanza tranquillo e pulito; ci assicura inoltre più sicurezza in modo che nessun animale ci dia fastidio quando dormiremo.

«Grazie per questo splendido panorama. È un luogo assolutamente perfetto per noi» lo ringrazio con voce ostile, scherzando. Il sergente Zalalalidiota sbuffa e ruota gli occhi. «Lei è il miglior sergente che si possa desiderare»

«Chiudi la bocca, recluta. Mettetevi dove volete e non datemi fastidio» ordina Justin. Lo fanno tutti tranne me e i miei amici. «Ho detto giù, ragazzi. Era un ordine»

«Sono le otto, ciò significa che tecnicamente siamo liberi di fare quello che vogliamo, senza obbedire ai tuoi ordini, Justin» lo chiamo per nome, ricordandomi di quando mi disse di non farlo mai più. Lui alza il sopracciglio e mi fissa. «Perché non ti togli il palo che hai nel culo e ci lasci in pace per una volta?»

Tutti mi maledicono non appena finisco di parlare. E chiaramente mi pento del mio commento poco dopo ma l'ho già detto e sono fottuta. Lo so da come mi guarda e da come si avvicina a me.

«Dimmi Crystal, tra tutti gli animali che possiamo incontrare qui, di quale avresti paura?»

«Un..Non so. Tarantole? Qualsiasi tipo di ragno. Soffro di aracnofobia da quando ho sette anni» rispondo onestamente, tremando nel ricordare il momento in cui mia cugina mi ha messo un ragno addosso.

«Vieni» dice, facendo un segnale con la mano affinché io lo segua. Il resto dei compagni ci osserva in silenzio. «Andiamo a cercare un ragno. Devi prenderne uno e portarlo qui per farlo vedere anche agli altri, se non lo fai dormirai qui altri due giorni»

Apro e chiudo gli occhi più volte perché non posso credere a cosa sto sentendo. Non ha sentito che ne ho la fobia? Questo è qualcosa di serio. Il mio terapeuta ha cercato più volte di aiutarmi ma ciò significava entrare in contatto diretto con dei ragni, quindi mi sono sempre rifiutata. E ora questo stupido con dei seri complessi mentali mi sta dicendo di andare a prenderne uno? Certo, come no.

«Non lo farò» affermo convinta.

«Lo farai, vieni con me»

Justin's POV

Dopo aver litigato con lei per più di quindici minuti, la prendo per il braccio e la trascino con me per il semplice fatto che non si deve permettere di rivolgersi così ad un superiore. Specialmente con me.

«Non sto scherzando, davvero mi fanno paura» mi dice quando siamo già lontani dagli altri. Ancora non le lascio il braccio; non voglio che inizi a correre, scappando.

«Sono seria, Justin. È una patologia. Non farmi questo»

«Devi imparare che tutto quello che dici o fai, ha delle conseguenze. Qualsiasi esse siano, buone o cattive. Non puoi parlarmi così davanti a tutti...Non puoi parlarmi così, punto.

«Ero arrabbiata. Mi dispiace. Mi rendo conto di aver sbagliato ad averti parlato così e stavo per chiederti scusa ma poi tu hai reagito male. Giuro» promette ma non le credo. Non credo a nessuna parola che esce dalla sua splendida bocca.

«Ti consiglio di iniziare a cercare. Non ce ne andremo fino a quando non troverai un ragno»

A dir la verità i ragni mi fanno impressione e li odio completamente. Hunter, l'amante della natura, è colui che si occupa di far uscire qualsiasi animale si introduca in camera nostra. So che Crystal fa finta di cercare per più di mezz'ora ma non dico nulla. Per di più devo sopportare la sua odiosa voce dietro di me perché mi obbliga a controllare ogni minimo pezzo di terra, raccontandomi di quanto odia i ragni e di sua cugina come se mi interessasse la sua vita.

«Ah, ne ho trovata una!» esclamo emozionato, contendendomi nel non alzare le braccia in alto in segno di trionfo. Crystal impreca con orrore mentre vede lo stesso ragno che vedo io: enorme, peloso e con le zampe grosse.

Crystal mi salta addosso e questo mi fa pensare a quello che è successo prima ed è una cattiva, cattiva idea, perciò mi concentro sul ragno che sta camminando tranquillamente su una roccia.

«Per favore, per favore Justin» inizia a piangere, stringendomi per la camicia. «Farò tutto quello che vuoi, di darò tutto quello che vuoi. Tutto ma non questo»

Devo ammettere che il suo tono di voce rotto mi fa sentire male. Non dovrei giocare con le fobie di qualcuno in questo modo, so che se qualcuno mi mettesse davanti uno squalo potrei reagire come Crystal o peggio. Ma come ho già detto prima, c'è qualcosa in lei che mi irrita e che mi infastidisce profondamente. È per questo che la allontano da me e la metto davanti alla roccia, faccia a faccia con il grosso ragno.

«No! Ho imparato la lezione» grida così forte tanto che sono sono sicuro la abbiano sentita anche quelli dell'accampamento. Dopo inizia a singhiozzare e mi spinge per scappare ma non la faccio muovere di un centimetro. Prendo la sua mano e ci avviciniamo per prendere l'animale. «Noooo» urla in lacrime.

Dobbiamo sbrigarci prima che qualcuno pensi io stia violentando o cercando di uccidere questa ragazza. Crystal continua a piangere disperata. Non so, voglio calmarla però al tempo stesso voglio anche provocarla.

«La terrai nella mano solo fino a quando arriveremo dagli altri» dico nel suo orecchio, ispirando il suo delizioso profumo mentre la avvicino sempre di più a me. Prendo la sua mano e le avviciniamo insieme per prendere il ragno. «Dobbiamo solo...»

Crystal urla tanto forte che mi spaventa e le lascio la mano. Inizia muoversi quasi a ballare, spaventata mentre agita le braccia. Solo allora mi accorgo che il grosso ragno in realtà erano centinaia di piccoli ragni.

Non mi sono mai sentito tanto male vedendola gridare a squarciagola.

«Mi dispiace, mi dispiace tantissimo» mormoro stupidamente mentre le tolgo i ragni che le sono rimasti sul corpo. Dopo che finisco, mi accorgo che sta tremando.

Prima che possa chiederle di nuovo scusa, arriva Lesley con il resto della squadra. «Che diavolo hai in testa?» mi rimprovera completamente arrabbiata. Non so cosa dire, continuo solo ad osservare Crystal piangere e tremare, cercando di togliersi i ragni che non c'erano più.

«Toglili» chiede a Esteves anche se lui le risponde che non ne ha più addosso, prendendo il suo viso tra le mani ordinandole di guardarlo negli occhi. «Per favore, toglimeli»

Il ragazzo sta per abbracciarla ma lo sposto prima che possa farlo. Sistemerò il tutto giusto che ritrovare un poco di pace mentale e non sentire più questa ragazzina piangere a ogni secondo.

«Lasciala in pace, le stai solo dando fastidio» mi dice Lesley ma la ignoro. Prendo Crystal e lascio che poggi la testa sul mio petto, per poi mettermela in spalle. «Justin. Lasciala.»

«Santo Dio, chiudi quella maledetta bocca» grugnisco non appena Lesley si mette sul mio cammino. So che è furiosa perché non mi sono mai permesso di rivolgermi a lei con questo tono ma non mi importa. Sbuffo e le cammino accanto. Crystal sta avendo una crisi e non ho tempo per discutere con Lesley.

Continue Reading

You'll Also Like

9.5K 792 59
Aura Valentini; @auravalentini Paulo Dybala; @paulodybala
1.6M 50.1K 72
"Moriremo tutti prima o poi, indipendentemente dalla malattia" La mia poteva sembrare una semplice scusa. Ma la verità era che non ero pronta per d...
30K 2.3K 51
Pietro e Beatrice hanno sempre avuto un rapporto complicato. Lo avevano quando si erano appena conosciuti e, due anni e mezzo dopo, la situazione non...
7.3K 1.6K 34
Can e Demet sono due agenti speciali,che si ritroveranno a risolvere insieme il caso del dipinto rubato durante una notte, al Museo di Atatürk della...