~Salvami.~

By EyesOfBoschetto

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-Ti amo ma devo andare. -Tornerai? -In uno di questi mondi infiniti paralleli,ci rincontreremo,te lo prometto. More

Prologo
1.La chiave della felicità
2.Il ragazzo del dolcetto
3.Ti ho trovata
4.Il nuovo arrivato
5.Un bacio a mezzanotte
6.Mezze verità
7.Lei non è tua
8.Proviamoci
9.Finisce così?
10.Rabbia incontrollabile
12.Solo amici
12.Decisioni importanti
13.L'importanza di averti
14.Vivere
15.Festa in maschera
16. Ti porto via con me
17.·Angel·
18.Non voglio farti male
20.Il risveglio
21.È ora di cambiare
11 cose (non) interessanti su di me
22. Strani
23. Buio
24. Ti amo ma devo andare
25.

19.Luce

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By EyesOfBoschetto

Bella restò incredula per le parole del ragazzo. Un angelo? No,impossibile. Quella era solo una sua fantasia.
Piero si allontanò da lei,pentito di averlo detto ma libero da un peso sullo stomaco.
Lei restò un attimo in silenzio e poi scoppiò a ridere.

Bella:"Dai! Non prendermi in giro! Gli angeli non esistono! Non sono così stupida!"

Piero chiuse gli occhi. Ci sperava che non ci credesse.

Piero:"Davvero credi che gli angeli non esistano?"
Bella:"Si."
Piero:"Questo non è vero. Te lo dico io che sono.."
Bella:"Un angelo? Andiamo Piero. Devo essere proprio sfortunata allora. Tra tutti quelli che ci sono,proprio di un angelo dovevo innamorarmi?? Non mentirmi,ti prego."

Lui annuì anche se non riusciva a vederlo. Non poteva costringerla a credergli,dopotutto non era una cosa semplice. Ma glielo avrebbe mostrato. Con le parole era difficile da credere,ma ai fatti non poteva tirarsi indietro.

Entrarono nel locale,ormai era aperto da un pezzo. Lui si fermò a prendere qualcosa al bancone e vide da lontano che Bella parlava con Ignazio. Chissà cosa gli stava raccontando. Forse glielo aveva detto e ora stavano ridendo di lui. Ma era normale. La vita di Piero,non era la realtà per loro.
Poco dopo Ignazio si avvicinò al bancone e lo salutò con un sorriso. Erano circondati da un silenzio imbarazzante.

Ignazio:"Io ti credo."

Piero alzò lo sguardo. Ebbe tanta paura in quel momento.
Finse un sorriso e bevve un altro sorso della sua bevanda.

Piero:"Come scusa?"
Ignazio:"Io ti credo. Bella me lo ha detto,lei rideva ma a me è sembrata l'unica spiegazione per tutto ciò che gli succede."
Piero:"Non so di cosa stai parlando. Ti avrà detto che era uno scherzo,no?"

Si alzò e si diresse verso l'uscita.

Ignazio:"Secondo me lo sai benissimo invece."

Lo guardò e lo raggiunse. Uscirono fuori e si allontanarono.

Piero:"Cosa vuoi?"
Ignazio:"Non dovresti rispondermi così."
Piero:"Sono un angelo ma questo non significa che devono starmi simpatici tutti."
Ignazio:"Tu sei sempre stato presente,vero?"

Piero lo scrutò leggermente e si mise di spalle.

Ignazio:"Non fare il discreto adesso. Tu ci sei sempre stato,sin da quando Bella era piccola. Tu sai tutto di lei."
Piero:"Questo non significa che.."
Ignazio:"Ah no? Piero,io non l'ho salvata. Carlos abitava di fronte ma quella sera non era in casa. Quindi.."
Piero:"Stai divagando."
Ignazio:"Finisci di negare l'evidenza. Sei stato tu,tu l'hai salvata."
Piero:"E come ha fatto ad averla Carlos allora?"
Ignazio:"Non lo so. Dimmelo tu."

Sbuffò e si sedette su una panchina.

Piero:"Va bene,è vero. Sono stato io. Carlos non c'era,sua madre,era morta,tu eri scappato. Non potevo lasciarla lì. Poi,dopo l'ho portata davanti casa di Carlos e me ne sono andato."
Ignazio:"Piero..lei ha sempre creduto che fosse stato Carlos..Lui si è sempre preso i meriti..non è giusto."

Alzò le spalle.

Piero:"Non poteva andare diversamente. Lei è viva e non è rimasta sola."
Ignazio:"Ma..devi dirgli la verità."
Piero:"No. Non è importante."

Si alzò e andò via.

Ignazio rientrò dentro deluso e riprese a riordinare il locale. Guardò Bella,la sua vita era una menzogna completa. Si sentiva in debito con Carlos per un motivo che non esisteva. E lui mandava avanti questo teatrino senza neanche un po' di vergogna.
Si avvicinò a lei e gli levò tutto ciò che aveva tra le mani.

Ignazio:"Vai."
Bella:"Dove?"
Ignazio:"Vai da Piero,ti..ti deve dire una cosa."
Bella:"E dove lo trovo?"
Ignazio:"È nei paraggi. Tu vai,sono sicuro che ti troverà lui."

Fece come gli aveva detto l'amico e se ne andò. Iniziò a camminare senza sosta e,proprio come previsto sbucò da dietro un angolo.

Piero:"Bella! Credevo fossi al lavoro."
Bella:"Ignazio ha detto che volevo parlarmi."
Piero:"Ignazio? Che altro ti ha detto?"
Bella:"Niente."

Ci furono attimi di silenzio,nessuno dei due parlava.

Bella:"È ancora per quel fatto di prima?"
Piero:"Credo di sì."
Bella:"Piero.."
Piero:"Bella è la verità. Te lo posso mostrare se vuoi."
Bella:"Mostrare?"
Piero:"Si,mostrare."
Bella:"Piero forse dimentichi che.."
Piero:"Stai zitta."

Non la lasciò finire,gli mise una mano davanti alla bocca e iniziarono a camminare.
Salirono nell'auto di Piero e accese il motore.

Bella:"Dove andiamo?"
Piero:"Zitta."

Passarono alcuni minuti e si fermò di colpo. Erano arrivati. Ma dove?
Entrarono in un posto e si sentì un vociare terribile.

Bella:"Piero,dove siamo?"
Piero:"Shh."
Bella:"Si ma dove siamo! Sai che non mi piacciono i posti affollati."
Piero:"Possiamo entrare?"
Bella:"Con chi stai parlando?"
Piero:"Non con te,quindi shh."

Bussò ad una porta e qualcuno dall'altra parte disse di entrare. Chiusero la porta e tutto il vociare rimase fuori da quella stanza. C'era calma,troppa.

Dottore:"Cosa è successo?"
Piero:"La signorina. È cieca. Una visita."
Dottore:"Da poco o ci sei nata?"
Bella:"Ci sono nata.."

L'aveva portata in un ospedale. Così voleva dimostrare di essere un angelo? Sembrava assurdo,ma sì.
Dopo qualche minuto,il medico analizzò gli ultimi dati e parlò.

Dottore:"Sai,non è grave. Anzi,si può anche curare."
Bella:"D..davvero?"
Dottore:"Si,un intervento. Adesso deve solo deciderlo se farlo ora o fra qualche settimana. Vi lascio un attimo."

Il dottore uscì e Bella cominciò a tremare. Un intervento. Non ci aveva mai pensato. Avrebbe visto tutto,avrebbe visto Piero.
Ma aveva paura. Così,la prima cosa che fece,fu correre.
Corse via da quel posto affollato che voleva cambiare la sua vita.

Piero:"Bella! Bella!"
Bella:"Piero lasciami stare!"

La raggiunse e la abbracciò.
Piero:"Ma dove vai? È una grossa opportunità per te."
Bella:"Non posso farlo. Io ho paura! Non conosco niente,non so niente! Mi sentirei persa! Io non voglio vedere. Non ne sono capace."
Piero:"Tesoro,non è vero che non ce la fai. Impareremo insieme,sarò con te passo per passo,d'accordo? Tu conosci già tutto,vedrai solo il loro colore,vedrai la luce!"

Gli accarezzò una guancia e rientrarono dentro. Diedero la risposta al medico e dopo qualche minuto posizionarono Bella su un lettino. Stava tremando.
Notando l'agitazione,gli prese la mano e la baciò in testa.

Piero:"Adesso mi credi quando dico che sono un angelo?"
Bella:"No."
Piero:"Come no? Ti rendi conto che,dopo vent'anni,potrai finalmente vedere?"
Bella:"Non è dopo vent'anni. Semplicemente,non avevo mai fatto una visita e non sapevo di questa opportunità."

Piero scosse la testa e la portarono via. Doveva tentare ancora. Quella ragazza cercava una scusa a tutti i costi per non credere alla verità.

"Sarò lì con te,amore mio." Pensò.
Ed era vero. Sarebbe stato con lei in sala operatoria,avrebbe fatto in modo che l'intervento andasse a buon fine.
Passarono minuti,ore e ore infinite. Non aveva mai assistito a qualcosa di così eterno. A parte la morte di Erica,ovvio. Quello fu un momento lungo e atroce. Ma non era la stessa cosa. Questo era un bel momento,niente di doloroso. Anche se a un certo punto pensò una cosa.

"Piaccerò a Bella?". Oh,ma cosa pensava. Tanto non potevano stare insieme.
Ma perché no,non era detto che capitasse la stessa cosa. Sarebbe stato più attento questa volta.
Ma no,non voleva rischiare. Bella era piena di problemi e con anche un secondo di distrazione,si sarebbe distrutta.

Erano passate tre ore e mezza e le porte della sala si aprirono. Bella dormiva ancora in un lettino,con una fascia davanti agli occhi. Il medico alzò il pollice con un sorriso sul viso. Era andata bene a quanto pare.
La riportarono nella sua stanza e chiusero tutte le tende delle finestre.

Dottore:"Deve tenere la fascia sugli occhi per due ore,poi potrà lavarla."
Piero:"Va bene."

Passò le due ore a girare per la stanza al buio o battere i piedi per terra a tempo di musica.
Dopodiché,entrò il dottore.

Dottore:"È ora."

Piero annuì.
Il medico aprì leggermente le tende per far filtrare la luce e levò lentamente la fascia alla ragazza. Lei si svegliò. Il ragazzo le andò accanto.
Aprì molto lentamente gli occhi e gli strinse leggermente,non era abituata a tutta quella luce. Ma le tende erano socchiusa,non era una luce normale. Era una luce strana,brillava. Erano piccole scintille che formavano una sagoma. Non stava sognando,era sveglia. Vedeva da pochi minuti e già non riusciva a capire. Trasmetteva calma quella luce,tranquillità.
Dopo che strofinò gli occhi ancora un po',guardò più a fondo. C'era ancora la luce ma ora si vedeva per bene anche la sagoma.
Quelle scintille,erano belle solo da guardare.
Lui era bello solo da guardare.

***

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