14.Vivere

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Era il dodici febbraio.
Questa data non aveva nessuna importanza ma era comunque un giorno. Un giorno da vivere per continuare la vita. Il primo giorno di vita per qualcuno,l'ultimo per altri.
Un giorno normale per alcuni,un giorno speciale per altri.
Per Piero era uno di questi. O almeno così credeva.
Aveva un appuntamento con una ragazza stravagante,bizzarra,un pò troppo estroversa. Una tipa diversa dalle sue solite conquiste. Una tipa diversa da lei.
Forse era questo a renderlo felice. Forse credeva che uscire con Sara voleva dire dimenticare Bella. Ma,per sfortuna o per fortuna,era meglio così.

Era il momento.
Lui,con la sua camicia bianca e la giacca nera,pronto sul posto.
Lei..beh,lei non si sa.
Passarono due,tre o forse quattro ore,ma di Sara non c'era traccia.
Continuava a camminare avanti e indietro.
La chiamò. Niente.
La richiamò. Silenzio.
Dopo qualche minuto ricevette un suo messaggio dove si scusava con lui per la sua assenza.

Bene,appuntamento saltato. E lui che si era sistemato perfettamente,come non lo aveva mai fatto,per qualcuno che non sarebbe arrivato.
Adesso si sentiva stupido. Ma non era questo il problema più grande. Il vero problema era che da quando aveva conosciuto Bella tutti gli appuntamenti saltavano.

Non c'era altro da fare,doveva bere.
Era il suo unico sfogo da un pò di tempo.
Beveva per dimenticare. O almeno,si autoconvinceva di questa sciocchezza per non dover ammettere la verità. Ma qual'era la verità? Questo bisognava chiederlo a lui,a me non lo ha mai raccontato.

Era lì,seduto davanti a quel bancone che ormai conosceva tutte le sue ordinazioni a memoria. Ordinò il solito e poco dopo un ragazzo lo affiancò.
Lo scrutò dalla testa ai piedi e lo chiamò con lo sguardo.

Piero:"Tu non sei Ignazio?"

L'altro lo guardò e sorrise.

Ignazio:"Ci conosciamo?"
Piero:"Io conosco te. Sei l'amico di Bella,no?"

Ignazio a quelle parole smise di bere il suo drink e lo guardò attentamente.

Ignazio:"Tu chi sei?"
Piero:"Piero. Ti avrà parlato di me."
Ignazio:"Sì. Sei quello che l'ha fatta soffrire."

Piero rise nervosamente e si alzò dal suo sgabello per pagare il conto.
Lui aveva fatto soffrire lei...non era proprio così che era andata.

Piero:"Sì, è proprio brava a mentire quella ragazza."
Ignazio:"Che stai dicendo?"
Piero:"Sto dicendo che io non ho fatto soffrire nessuno. È lei che mi ha abbandonato due volte senza spiegazioni. È lei che che mi bacia un giorno e mi pugnala quello dopo,è lei che è tornata dal marito! È solo una grande approfittatrice."

Ignazio ascoltò incredulo le parole del ragazzo siculo e quando disse così,la rabbia lo portò ad avventarsi su di lui.
Lo prese dal colletto della maglia e lo spinse lontano. Si alzò un boato gigantesco nel locale e alcune persone si misero intorno per non perdersi l'ennesima rissa da pub.

Ignazio:"Non ti permetto di parlare così di lei. Tu non sai quello che ha passato."
Piero:"E chi lo dice? Il ragazzo che l'ha accolta in casa sua o il bambino che l'ha lasciata in mezzo alle fiamme? Sei come lei."

A quelle parole Ignazio sentì bruciare in gola. Quel ragazzo non poteva sapere la storia,era un segreto. Adesso tutti sapevano cosa aveva fatto. Sentiva su di sé migliaia di occhi che lo scrutavano indignati. Adesso si vergognava come non mai.
Tutti lo fissavano,si sentiva giudicato dall'intera città e solo ora capiva realmente ciò che aveva fatto.
Solo ora capiva la rabbia di Bella. E non poteva perdonarselo.

Piero scosse la testa un'ultima volta e lo lasciò lì,a fissare il vuoto.

Era mezzanotte inoltrata e dall'altra parte della città,Bella aveva appena finito di lavorare. Le giornate erano piene ultimamente,tra qualche giorno,nel suo locale,doveva esserci una festa in maschera e stava dando il massimo per far sì che fosse perfetta.
Quella sera Carlos non sarebbe andato a prenderla,era di nuovo fuori città e anche se fosse,non voleva disturbarlo ancora. Aveva già fatto troppo per lei.
Salutò i fratelli e si diresse fuori per buttare l'immondizia che si era accumulata quella sera. C'era un silenzio mai visto a Roma e solo dopo si accorse di aver sbagliato strada.
Fu troppo tardi,appena si voltò per tornare indietro si sentì chiamare da qualcuno.

X:"Ehy tu?"

La sola voce di quel tipo le metteva i brividi.
Bella:"Chi è la?"

Sì guardò intorno nella speranza di sentire qualche rumore.
Sentì dei passi avvicinarsi a lei e iniziò a tremare.

X:"Ci conosciamo?"
Bella:"N..no.."
X:"Sicuro? A me sembra di si."

Si accorse che quel tipo la stava scrutando dalla testa ai piedi e incrociò le braccia intorno ai fianchi come se volesse proteggersi. Non le piaceva quell'uomo,aveva la voce rauca e grossa,avvolte bloccata da qualche colpo di tosse improvviso.

Bella:"S..sicurissima. Ora devo andare."
X:"Ehy aspetta! Non ci siamo ancora presentati!"
Bella:"Non ci tengo..."

Quel tizio era ormai vicino a lei che poté sentire l'alito marcio di alcool sul suo viso. Gli alzò il viso con violenza e fece una smorfia quando notò che un occhio era più chiaro dell'altro.

X:"Che hai fatto all'occhio piccola!"
Bella:"Lasciami.."

La prese dal braccio e la osservò meglio mentre lei cercava di liberarsi.

X:"Aspetta! Oh ma..certo che sei strana tu eh! Ma da dove sei uscita?!"

Gli prese nuovamente il viso e rise quando notò che la ragazza stava piangendo.

X:"Che fai,piangi? Oh aspetta..ma tu sei cieca! Povera te!"

Continuava a ridere e poi divenne serio di colpo. Guardò Bella e lanciò un urlo di rabbia.

X:"Tu dovevi essere morta! Non servi a niente! Gente come te non deve nemmeno nascere!"

La prese dai capelli e la spinse a terra e proprio in quel momento mentre passeggiava per quelle vie,casualmente (forse) vide la scena.

Piero:"Ehy tu! Che cazzo fai?!"

Si avviò minaccioso verso quel tipo e lo spinse addosso alla sua moto costosa.

X:"Ehi amico,ma che ti prende eh?"
Piero:"Fai schifo fai! Ma non ti vergogni?"
X:"Eddai! Mi stavo solo divertendo! Guarda che se vuoi puoi unirti a me eh!"
Piero:"Sparisci stronzo. Invece di ubriacarti e importunare gente dovresti andare a lavorare! Forza,vattene!"

Quel tipo sbuffò e salendo sulla sua moto sfrecciò via facendo alzare tutta la polvere su Bella che era a terra.
Quando andò via Piero si piegò sulle ginocchia davanti a lei.

Piero:"Oi."

Aveva tutti i capelli davanti al viso ma lui aveva notato le lacrime che cadevano ininterrottamente.

Bella:"Vattene..."
Piero:"Stai bene?"
Bella:"No...come posso stare bene? Quel tipo ha appena detto che non servo a niente e ha anche ragione! Guardami,ho mai fatto qualcosa di buono?"

Piero scosse la testa innervosito e la alzò prendendola dalle spalle.

Piero:"No Bella ti odio quando parli così! Guarda! Cos'hai di sbagliato? Sei una persona come le altre e hai il diritto di vivere come tutti!"
Bella:"Piero...quel tipo..ho paura.."
Piero:"Non tornerà, fidati."
Bella:"Io lo conosco.."
Piero:"Chi è?"
Bella:"Non lo so..ma sento di conoscerlo.."

~Salvami.~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora