23. Buio

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Era come se tutto quello fosse stato solo un sogno.
Piero se n'era andato all'improvviso, così com'era arrivato. Ma qualcosa era cambiato dopo la sua partenza, almeno per Bella.

Se ne stava lì, seduta al bancone di quel locale che ormai non era più suo, a ricordare il volto del ragazzo, i suoi occhi, la sua bocca. Ma era impossibile. Non aveva fatto in tempo ad imprimere bene nella sua mente i suoi lineamenti.
L'unica cosa che ricordava era la sua voce, oh se la ricordava. Quel semplice suono che l'aveva accompagnata nei momenti difficili e l'aveva aiutata a rialzarsi.

Non riusciva a capire perché Piero continuava ad andarsene così, senza dire nulla e senza provare un minimo di tristezza. Ma soprattutto non sapeva se questa volta sarebbe tornato.
Poi una piccola scintilla le si accese nella mente, ma sparì velocemente, che non riuscì ad afferrare quel pensiero.
Chiuse gli occhi, e provò a concentrarsi su di esso. Niente. Buio totale. Per un momento le sembrò di aver perso di nuovo la vista.
Mentre apriva di nuovo gli occhi apparve qualcosa, e perciò li richiuse in fretta. Niente.
Prese la sua borsa e corsa a casa, chiudendosi nella sua stanza. Si stese sul letto e nel massimo silenzio, chiuse ancora gli occhi.
Provò a immaginare qualcosa ma infine, si addormentò.

Si svegliò qualche ora dopo con un leggero mal di testa. Aveva sognato, ma in quel momento non riusciva a ricordare. Era quel pensiero che continuava a sfuggirgli.
Prese un foglio dal cassetto della sua scrivania e una matita. Si sedette e senza pensarci cominciò a disegnare il suo sogno.
Qualche minuto dopo posò la matita e guardo cosa aveva fatto. Che strano.
Aveva disegnato un paio d'ali, gigantesche, con una strana P ricamata sopra.
"Sono un angelo" continuava a ripetere Piero nella sua testa. Quel pensiero tornò a galla ed era molto più del suo disegno.
Ali. Un paio d'ali gigantesche, color argento dal contorno dorato. La P era disegnata in un modo strano su entrambe e emanavano una luce fortissima capace di accecare chiunque.
Non riusciva capire. Provò a ricordare cosa gli disse il ragazzo sul suo segreto. Gli era sempre parsa una storia assurda. Era piena di domande. Accese il suo portatile e su Google cerco angeli.
Le notizie erano varie ma un articolo in bella vista attirò subito la sua attenzione, ignorando gli altri.

Fiumicino,Roma. Sedicenne muore durante la notte, suicidio. Diceva di parlare con gli angeli. Ecco la tragica storia di Erica.

Curiosa aprì l'articolo, e lo lesse attentamente. Cominciava a tremargli la mano. Era una storia orribile. Cosa poteva portare una ragazza di sedici anni al suicidio?
Ma più leggeva e più si ritrovava in quella strana storia.
'Il fratello racconta che spesso si sentiva sola e triste', diceva.
Continuò a scorrere sconvolta e l'ultima frase le fece gelare il corpo.
'Diceva di parlare con un angelo, si credeva avesse disturbi mentali. Raccontava alle amiche che era innamorata di lui ma che era una relazione impossibile.
Si suicida dalla terrazza della casa dove viveva col fratello, il 14 settembre 2012'.

***

~Salvami.~Where stories live. Discover now