2.Il ragazzo del dolcetto

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La festa era iniziata da poco,Bella non aveva mai sentito quel posto così affollato.
Le facevano quasi paura tutte quelle voci. Immaginava già il porcile che ci sarebbe stato alla fine della serata,solo al pensiero le venivano i brividi.

Era seduta in un angolo,non le era mai piaciuto il caos,era un amante del silenzio.
Era cresciuta nel silenzio,era il suo migliore amico,l'unico che sapeva ascoltarla.
Era il miglior modo per riflettere e prendere decisioni.
Ad un tratto sentì due mani enormi e calde sui fianchi e sorrise.

Carlos:"Ehi,che ci fai qui tutta sola?"
Bella:"C'è troppo caos di là e mi irrita."
Carlos:"C'è molta gente stasera,vieni dai."
Bella:"No,sai che non amo queste cose. Però in cambio mi piace sapere che la gente si stia divertendo grazie a me"
Carlos:"Si,hai fatto davvero un bel lavoro stasera! Allora,hai deciso di venire?"
Bella:"Va bene,mi hai convinto."

Diede la mano a Carlos e si fece guidare da lui. Appena entrò in sala si portò le mani sulle orecchie per la confusione.

Bella:"In questo momento vorrei essere sorda oltre che cieca!"
Carlos:"Divertiti dai,in fondo è merito tuo tutto questo"
Bella:"Spero solo che questa gente sappia essere educata e non butti carte per terra!".

L'uomo si guardò intorno e annuì divertito.
Ormai non si capiva più nulla,quel posto era diventata una stalla.
Portò la ragazza al centro della sala di ballo e partì un lento.
Iniziarono a danzare,lei avvinghiata a lui come un koala.
Era così piccola tra le sue braccia che neanche si notava.

All'improvviso mise il piede su qualcosa di scivoloso,si acchiappò a Carlos.

Bella:"C-cos'era?"
Carlos:"Un tovagliolo."
Bella:"E cosa ci fa un tovagliolo sul pavimento? A casa mia si appoggiano sul tavolo!"
Carlos:"Dai Bella,si stanno divertendo"
Bella:"Ah,la gente oggi si diverte buttando oggetti a terra? Ma si dai,tanto non puliscono loro!".

Si allontanò da Carlos e si andò a sedere sulla prima sedia vuota che trovò.
Lei e la sua solita mania del pulito. Per lei qualcosa di sporco era come un colpo al cuore.
Carlos rimase al centro della sala e alla fine Bella si convinse nuovamente a raggiungerlo,ma ancora una volta mise il piede su qualcosa,più viscida della prima e tremò al solo pensiero.
Sentì delle mani prenderla dalle braccia,un tocco nuovo per lei e non era abituata.
Al solo tocco un brivido li pervase tutto il corpo.

X:"Scusami,colpa mia. Prima mi è caduto un dolcetto per terra".

Il ragazzo le sorrise,ma siccome lei non poteva vederlo le rispose con acidità.

Bella:"Beh fai più attenzione la prossima volta. Non ho intenzione di stare tutta la notte a pulire."
X:"Perdonami,non pensavo ti desse così fastidio. Però anche tu potevi stare più attenta a dove mettere i piedi!"
Bella:"Ma io non..".

Non finì la frase e sentì un groppo in gola.
Voleva gridare al mondo intero che non vedeva,che in vita sua non aveva mai visto neanche un albero,un fiore.
Bella non aveva la minima idea di come fosse la luna. Lo poteva solo immaginare,ma non era la stessa cosa.
Scostò con violenza le mani del giovane dalle sue braccia e andò via.

***
Era ormai tardi e la festa era finita da un pezzo. Adesso le toccava riordinare tutto.
Anche questa sera i gemelli se n'erano andati lasciandola sola,come se lei potesse sapere dove si trova lo sporco. Era questa la sua rabbia. Tutti sapevano della sua mania del pulito e ne approfittavano. In fondo anche Sara e Daniel lavoravano in quel posto,ma non si erano mai degnati di darle una mano.
Solo Carlos era rimasto ad aiutarla levando le sporcizie più grosse da terra. Guardò la moglie intenta a lucidare i tavoli e le mise una mano sulla spalla.

Carlos:"Amore andiamo?"
Bella:"È tutto pulito?"
Carlos:"No ma abbiamo fatto metà del lavoro. Lascia stare,continuerai domani. È già mezzanotte torniamo a casa."
Bella:"Non posso,devo ancora finire. Certo,se Daniel e Sara sarebbero rimasti avrei finito prima,ma sono abituati a tornare a casa prima di mezzanotte."

Notò una lacrima scendere lentamente sul viso di Bella e gli si spezzò il cuore.
Correva da una parte all'altra per pulire più velocemente ma quando si voltò inciampò in una sedia. Scoppiò a piangere come non aveva mai fatto e Carlos si precipitò da lei. La strinse forte e la lasciò sfogare tra le sue braccia.

Bella:"Non ce la faccio più..."
Carlos:"Non fare così piccola,prima o poi si sistemerà tutto."
Bella:"Sono vent'anni che mi ripeti la stessa cosa!"
Carlos:"Perché ci credo ancora!"
Bella:"Aiutami Carlos,non lasciarmi..."
Carlos:"Tranquilla,non ti lascerei mai.".

Restarono così tutta la sera,abbracciati e lei si addormentò.

Dall'altra parte della città, invece, il ragazzo del dolcetto era sdraiato sul letto a pensare a quella ragazza.
Quella ragazza che solo con uno sguardo le aveva completamente mandato il cervello in tilt. Non riusciva a dimenticarsi di quegli occhi,così persi ma illuminati da una luce speciale.
E neanche Bella si era dimenticata di quel brivido che aveva sentito quando il ragazzo l'aveva toccata,una sensazione strana,che non aveva mai sentito prima. Non aveva mai provato un emozione del genere neanche con Carlos.
Lui credeva che fosse quello che viene definito un colpo di fulmine.
A lei sorse un dubbio: come poteva un estraneo fargli provare così tante sensazioni in un secondo?

~Salvami.~Où les histoires vivent. Découvrez maintenant