dear sergeant ➳ jb

By -journals-

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«Il sergente Bieber mi odia. So che vuole vedermi piangere ogni tre secondi» Esta historia es una traducción... More

Dear Sergeant
1. push it up
2. punishments
3. rejection
4. wanna bet?
5. not so hidden anymore
6. get your hands off me
7. getting somewhere
8. little white lie
10. it never goes away
11. so, so good
12. spidergirl
13. table for two
14. fuck it
15. don't speak
16. blurred lines
17. I like him
18. fatty fighting
19. breaking point
20. being nice for once
21. blowing bubbles
22. hairy beast
23. you belong to me
24. good friend
25. the morning after
26. epiphany
27. breaking up

9. show time

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By -journals-

«Devo dirlo a tuo padre. Sarà molto felice» dice contenta la mia futura suocera. Faccio una smorfia sapendo quanto Justin non sopporta il generale. «Si è sempre sentito in colpa per non farti vivere una vita normale»

«Sicuramente» mormora Justin. Posso quasi sentire la negatività che emette dal corpo.

Ogni secondo che passa diventa sempre più infuriato ed arrabbiato con me e non voglio che Patsypats ci lasci soli. Ma quest'ultima si alza, accarezza leggermente la guancia di suo figlio e lascia la stanza. Evito lo sguardo di Justin guardandomi attorno.

La stanza è tanto grande come quella in cui dormo con altre nove persone, le pareti sono di un grigio chiaro, ci sono due mobili di legno e tre letti. C'è una porta bianca che porta al bagno e uno sgabuzzino.

«A cosa diavolo stavi pensando curando l'hai detto, Crystal?» domanda poco dopo. La sua voce è fredda, calma e suona peggio di quando mi sgrida.

«Stavo cercando di aiutarti» rispondo cercando di togliermi una ciocca di capelli dal viso ma tocco l'occhio che mi fa male e gemo. Justin mi osserva ed esce dalla stanza senza dire nulla. Mi lascia sola. Senza sapere cosa fare.

Devo seguirlo? Devo restare qui?  Devo andare da sua madre e dirle che avevo mentito? Per mia fortuna Justin ritorna con qualcosa nella mano. Si avvicina al letto e mi guarda. «Metti il ghiaccio sull' occhio, si sta gonfiando»

Faccio come mi dice.

«Ora spiegami come hai cercato di aiutarmi. Tu non conosci mia madre, non ti permetterà mai di lasciarmi in alcun modo. E sai che non ti sopporto, perciò come potrei mai avere una relazione con te»

«Voleva presentarti una ragazzina anoressica ed è ovvio che tu non lo volevi. Certo, come sempre, quello che faccio non va mai bene. Domani possiamo dire a tua madre che non stiamo più insieme» faccio spallucce e mi sistemo meglio sul letto, poggiando la testa sul cuscino.

Justin ride, per mia sorpresa, e si siede anche lui però su un altro letto. Ovviamente sedersi accanto a me gli fa schifo. «Non hai capito...Non ti lascerà stare fino a quando non ti convincerà a ritornare con me. E se dico che sono stato io a lasciarti, mi tormenterà per tutta la vita» mette le braccia sulle ginocchia e si porta la testa tra le mani come se fosse la cosa peggiore del mondo. «L'unica cosa che possiamo fare è lasciarle pensare quello che vuole, questo fino a quando non se ne andrà. Solitamente mi fa visita solo per due giorni e poi se ne va»

«Va bene. Non è così grave, devi solo parlare bene di me in sua presenza e prendermi la mano, ogni tanto, o qualcosa del genere»

«Sarà molto difficile» ride ma dopo si ricorda chi sono e smette, alzando un sopracciglio. «Comunque è ora di tornare dagli altri»

«Suppongo di sì» sospiro e mi alzo, senza volerlo, dal letto più comodo dell'universo. È anche meglio di quello di casa mia. «C'è uno specchio qui? Voglio vedere il mio occhio»

«Uh...Sì, nel bagno» indica con il dito la porta. «Però sbrigati, abbiamo perso già troppo tempo»

Il bagno di Justin è mille volte meglio di quello dei dormitori dove ci fanno dormire. Oh, e il fatto che è pulito e che c'è la carta igienica è un grande passo avanti. Mi giro verso lo specchio e grido vedendo il mio occhio tutto rosso e verde.

«Chiudi la bocca» urla Justin mentre entra nel bagno.

Non ci credo. Il mio occhio...Ho un livido enorme.

«Zitta o farai 20 flessioni»

«Non ti azzardai a castigarmi, sai!» per un secondo mi dimentico di chi sia Justin e poggio le mani sulle sue spalle, cercando di scuoterlo, senza successo. «Hai visto cosa hai fatto al mio bellissimo viso? Chiamerò il mio papi! Non mi importa chi sei, farò in modo che ti dia una lezione»

«È stato un incidente. Tranquillizzati ora» toglie le mie mani dal suo corpo e mi tiene per i polsi, stringendo la presa. «Non sto giocando Angelo. La mia pazienza si sta esaurendo. La tua "bellissima" faccia ritornerà come tale in pochi giorni. Impara a non abbassare la guardia la prossima volta»

«Ti odio» sussurro affinché non mi senta. Faccio pressione e sciolgo la sua presa. «Andiamocene da qui. Non voglio vederti»

«Meglio per me» dice ed usciamo dalla stanza il più velocemente possibile. Non appena facciamo dieci passi nell'accampamento, mia suocera ci interrompe. «Che succede?» chiede Justin.

«Ho raccontato tutto a tuo padre. Era molto, molto sorpreso ma contento al tempo stesso. Vogliamo invitarvi a cena domani; ovviamente quando avete finito di fare le vostre attività giornaliere» dice il tutto così rapidamente che non so se ho capito bene.

«Mi piace l'idea» parlo senza mostrare nessun tipo di emozione. Momentaneamente sto odiando il mio finto fidanzato. Patsypats sembra intuire qualcosa e mi guarda negli occhi, per poi fare lo stesso con suo figlio, facendo una smorfia.

«Avete litigato?» domanda facendo una faccia triste. «Non potete farlo ora. Avete una vita intera davanti per farlo, siete solo ai primi giorni. Divertitevi! Divertitevi al massimo scoprendo ogni conoscenza mentale e sessuale di ognuno di voi due. So che Justin è molto...Chiuso, ma è di buon cuore. Lo giuro»

Se davvero avessi una relazione con il sergente, non mi piacerebbe parlare di queste cose con sua madre.

«Sono solo stupidaggini, nulla di cui preoccuparsi» biascico convinta, allungando la mano verso quella di Justin. Cerco di aprire la sua, chiusa in un pugno, ma non me lo lascia fare anzi, la strige ancora di più. Sono abbastanza infastidita a dire la verità. Sto solo cercando di aiutarlo e mi tratta così...Non importa, approfitterò di questa situazione per stargli il più possibile accanto. Gli sorrido e, senza importarmi di quello che potrebbe pensare, mi allungo per stampare le mie labbra sulle sue.

«Perfetto. Allora vi aspetto domani sera a cena in città. Il lungo viaggio farà si che ci conosceremo meglio»

«Interessante. Amo la mia vita» mormora sarcastico, Justin.

Sua madre annuisce e si allontana.

«Non ti azzardare a mettere la tua mano sopra la mia o ad avvicinare le tue labbra al mio viso, Angelo. Nessun tipo di contatto sessuale. Mai. Capito?»

«Mhhhh....Forse» rispondo sorridendo sapendo di farlo arrabbiare. Alla fine è l' unico modo per vendicarmi. Può essere odioso, cattivo ma è un bell'uomo e non c'è niente che mi piaccia di più che giocare con loro.

«Cosa intendi con "Forse"? Farai quello che...»

«Oddio sergente, siamo in ritardo. Basta parlare così tanto!» gli sorrido un'ultima volta e gli do le spalle andando verso il resto del gruppo.

Nelle ore seguenti Justin ci spiega ancora come colpire, proteggerci e tutte queste cose così. Non riesco a smettere di pensare che questa è la mia unica possibilità di farlo innamorare. Ma come? Non ne ho la più pallida idea.

***

«Crys, andiamo» Xavier mi istiga ad alzarmi ma sono troppo stanca per farla. Mi lamento e gemo. Ci siamo allenati più del dovuto e non sono ancora abituata a questo. Abbiamo corso tutto il giorno sotto il sole ardente in cerca di una cassa, poi abbiamo corso ed infine, fatto i pesi.

«Non voglio alzarmi» piagnucolo lasciandomi cadere nelle braccia di Xavier, mentre Eva appare davanti con il vestito che avrei dovuto indossare, nella mano. «Ragazzi no, non ne vale la pena. Mi tratterà malissimo e se provo a baciarlo o a toccarlo farà una faccia schifata ed il mio ego non potrebbe sopportarlo»

«Hai l'ego più grande che io abbia mai visto. Sii coraggiosa» Eva mi prende per le braccia e mi scuote, facendomi lamentare. «Se non riesci a farlo cascare ai tuoi pedi, tu continua e vedrai che prima o poi si stancherà»

Giro la testa e faccio un profondo suono gutturale.

«Smettila di piagnucolare come un animale ferito, Crystal. Maledizione!»

«Lasciami in pace, Mercedes, non sai quanto sto soffrendo!» grido alla amazzone di colore mentre si diverte a urlarmi di stare zitta. La guardo malissimo ed ottengo solo che rida di me, per poi ritornare a dormire. «Davvero, non potrei sopportare che Justin mi tratti ancora male, non sono abituata al fatto che gli uomini lo facciano nei miei confronti»

«Justin non è un uomo qualsiasi. È una persona dura a cui devi rompere la corazza ed è questo che lo rende più interessante» Eva sorride maliziosamente. «Puoi farcela, sei testarda, insistente, capricciosa, sexy e mai nessuno riesce a fermarti in quello che fai. A volte vorrei essere come te ma poi ci ripenso meglio e mi rimangio tutto»

«Grazie?» non so se sia un complimento o un insulto. Vabbè, non ho tempo per pensarci visto che ho solo due ore per prepararmi e ho assolutamente bisogno di fare una doccia.

Visto che non ci fanno usare le docce, se non dalle cinque di mattina, credo che userò quella nella camera di Justin. Prendo l'intimo, il vestito, tutto quello che mi serve per farmi un bagno, i miei trucchi, le scarpe, il profumo ed esco.

Busso varie volte alla porta.

«Chi è?» domanda Hunter urlando sopra le grida di un' altra persona.

«Crystal» rispondo. All'improvviso si apre la porta e mi trovo davanti Justin che mi guarda.

«Che ci fai qui?»

«Devo lavarmi e non posso farlo nelle nostre docce schifose, perciò sono venuta qui. Ti prego»

«Siccome non voglio una fidanzata che puzza...» si fa da parte e mi lascia entrare. «Non credere che questo possa diventare un abitudine. È solo per oggi, un occasione speciale che non si ripeterà mai più»

«Tutto quello che vuoi, amore mio» sorrido compiaciuta dando il cinque ad Hunter, il quale si siede di nuovo sul divano per guardare la televisione. Lascio le mie cose sul letto di Justin.

«Cosa è questo?» domanda Justin alzando il mio vestito in alto, mettendomelo davanti. «Questo è quello che ti metterai? Cosa dovrebbe coprire? Non penso sia appropriato. Non lo approvo»

«Per mia fortuna qui comando io, quindi me lo metterò. Non mi interessa la tua opinione. Mi sento bella e sono sicura che lo amerai» prendo lo shampoo, il balsamo, una crema per il capelli, l'intimo e cammino verso il bagno, dimenticandomi di non avere un asciugamano. «Hai un asciugamano?»

«Sì» risponde scocciato, aprendo un comodino. Me ne tira uno giallo e lo prendo. «Questo significa che ti devi sistemare qui?»

«Sì Justin, o preferisci che lo faccia nel dormitorio così tutti mi vedranno e mi chiederanno dove vado. Sapranno della nostra relazione»

«La quale è falsa, Angelo. Non te lo dimenticare»

Alzo gli occhi al cielo e mi chiudo nel bagno.

***

«Sbrigati! Sono quarantatré minuti che stai chiusa lì dentro» grida Justin colpendo la porta con dei pugni, spaventandomi. «Ti resta solo un'ora per prepararti»

«Sei il peggior fidanzato di sempre» mormoro asciugandomi. Mi metto l'intimo ed esco dal bagno. L'aria condizionata mi fa inizialmente tremare ma, dopo tanti giorni esposta al caldo, lo apprezzo. «Ora per favore giratevi che sono nuda»

«Come se mi interessasse vederti nuda»

«Sarà difficile chiudere gli occhi, Angelo, sapendo che sei bagnata e svestita» Hunter mi rivolge uno sguardo seducente ma Justin gli da una pizza in testa.

Prima di mettermi il vestito, mi preoccupo di coprire il mio livido sull' occhio. Mi metto il mascara, il lucida labbra e, senza piastrarmi i capelli, li pettino e li asciugo velocemente. Justin esce dal bagno con un completo elegante e mi sorprende. Indossa un pantalone nero, una camicia verde scura e degli scarponcini. Ha i capelli bagnati e tirati all'indietro. È più bello di quando è sudato sotto il sole.

«Che lo show inizi» mormoro quando usciamo dalla sua stanza. Patsypats abbassa il finestrino della macchina e ci saluta. Prendo Justin per la mano. Forse sono stupida ma sono emozionata. Anche se per tre ore, Justin sarà solo mio. Anche se è una cattiva persona e mi tratta male, non riesco a non sentire certe cose quando lo tocco, quando lui sembra odiarmi ogni volta che lo faccio.

«Ciao» saluto, entrando. Faccio posto a Justin. Il generale e Patsypats ricambiano lo sguardo emozionati.

«Sei bellissima, Crystal» mi dice il generale mentre alza la mano di sua moglie? Fidanzata? Madre di suo figlio? Dandole un bacio sulle nocche. «Mio figlio è fortunato ad averti. Non mi sarei mai immaginato che sareste finiti insieme. Pensavo ci fosse una certa ostilità, ma certo, alla fine c'è sempre della passione sotto l'odio. Non è vero, campione?»

«Sì certo, moltissima passione» Justin sospira.

Gli stringo la mano e poggio la testa sulla sua spalle. 

«Ci conosciamo da poco ma sento già di essermi innamorato»

Ma che diavolo? Non mi sarei mai aspettata un commento del genere.

«Mi viene da piangere. Sono felicissima per voi due» afferma Patsypats. «L'amore è l'amore. Spero stiate per sempre insieme»

«Ci auguriamo lo stesso» rispondo. Justin allunga il braccio e lo mette intorno alla mia vita, stringendomi di più a lui. Sono sorpresa. Sento le farfalle che dallo sto stomaco scendono verso la zona delle signorine. Non credo di riuscire a sopportare questa situazione. Se solo tutto questo fosse vero...

Le conversazioni durante il viaggio sono state leggere. Pattie (o Patricia) è divertente e tenera, mentre il generale sembra tenere molto a suo figlio, il contrario di quanto mi è parso tre giorni fa. Quando arriviamo al ristorante in città, ci sediamo e noto che Justin sta cercando di interagire con tutti noi. Mi trovo bene con i suoi genitori, a parte il fatto che si baciano ogni tre secondi, facendo sbuffare frustrato loro figlio.

«Per l'amor di Dio, fermatevi» si lamenta.

«Amore, lasciali in pace»

Lui toglie la mano dalla mia e mi squadra, masticando il dolce. Ha del cioccolato sul labbro e mi è venuta la miglior idea di sempre. Aspetto che i miei suoceri si separino e allora parto all' attacco.

Prendo il viso di Justin con la mano e lo avvicino a me, ignorando la sua faccia del "non lo fare". Mi faccio forza e poso le mie labbra sul suo inferiore, togliendogli il cioccolato con la lingua. I suoi genitori dicono qualcosa e nonostante Justin si vuole tirare indietro, è costretto a ricambiare.

Sto baciando l'unico uomo che non potrò avere mai. L'unico uomo che non mi amerà mai. Gli tocco i capelli e lo attiro di più a me, ignorando il suo grugnito. Lo lascio andare quando sento qualcuno tossire, riprendendomi da quello che è appena successo.

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