Stranger in Moscow

By dearangelharry

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Louis Tomlinson è un'uomo di ventiquattr'anni, il quale apparentemente ha tutto ciò che una persone della sua... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Calitolo 21
Epilogo

Capitolo 20

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By dearangelharry

Una volta che tornammo a Mosca, le cose precipitarono notevolmente.

Io e Louis non ci vedevamo da alcuni giorni e il vuoto che sentivo man mano dentro di me, cresceva di giorno in giorno.

Mia madre mi stava continuamente addosso, facendomi sentire il peso della vita che conducevo ogni giorno. Stava diventando tutto troppo e da un momento all'altro sarei scoppiato.

«Harry, puoi venire un secondo qua?»

«Dimmi.» entrando in salotto mi sarei aspettato qualsiasi cosa, ma non di vedere mia madre indossare un vestito elegante e tenere in mano uno smoking nero. Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata. Non stavo capendo cosa stava succedendo.

«Che cosa sta succedendo?» chiesi infatti.

«Ma come? Non ti avevo detto che stasera si terrà la cena del tuo fidanzamento?» chiese continuando a specchiarsi e a lanciarmi occhiate ogni tanto. Credo che in quel momento smisi di respirare per alcuni secondi.

«Cosa?»

«Sei diventato sordo?»

«H-ho capito, ma...»

«Ma?»

«Ma nessuno mi aveva detto nulla.»

«Non importa adesso. Ciò che conta è provare questo vestito e apparire come meglio possiamo.» mi si formò un nodo alla gola, non avevo più forza di rispondere o controbattere. Presi il vestito che aveva tra le mani e feci per salire le scale.

«Ah e Harry?»

Mi volsi guardandola leggermente spaventato.

«Quando avrai finito, andiamo dai Tomlinson per invitarli stasera.»

Mi venne da piangere improvvisamente, e se prima avevo un nodo alla gola, quella volta dovetti ingoiare cercando di non far trapelare nulla a mia madre. Annui distrattamente e dopodiché mi chiusi in camera a piangere, l'unico luogo in cui non mi avrebbe mai visto nessuno.

Erano le due del pomeriggio quando bussammo alla porta della casa di Louis. Quando venne ad aprirci, nel vedermi un sorriso gli illuminò il volto, ma quel sorriso pian piano si spense nel vedere la mia espressione e mia madre accanto a me. Da lì capì che qualcosa non andava.

«È successo qualcosa?» chiese spaventato guardandomi negli occhi.

«È così che si accolgono gli ospiti?» Eleanor aprì ulteriormente la porta di casa raggiungendoci.

«Ciao cara, come stai?» mia madre passò oltre a Louis lasciandomi solo con lui per qualche secondo. D'altronde non era un segreto che lei e sua moglie andassero d'accordo.

«Lou-» non riuscivo nemmeno a dir il suo nome, figuriamoci formulare una frase intera. Louis socchiuse la porta dietro di sé e mi prese il volto avvicinandolo al suo petto. Non ci misi molto ad abbracciarlo e ad affondare il viso in esso.

«Harry che succede?»

«Stasera ci sarà il mio fidanzamento e io non...» non finì la frase che un singhiozzo uscì dalla mie labbra.

«Shh, andrà tutto bene, ne usciremo insieme, okay?»

«Ho paura.»

«Finché ci sarò io, non devi aver paura di nulla.»

«Ora entriamo.»

Le voci presenti in quella casa provenivano dalla sala, perciò ci dirigemmo lentamente lì, dividendo le nostre mani poco prima che mia madre e Eleanor alzassero lo sguardo.

«Amore! Non sei felice? Il nostro vicino si fidanza!» Eleanor praticamente si alzò e gli si gettò contro stringendolo possessivamente.

«Congratulazioni, è una splendida notizia.» rispose con un sorriso talmente falso che mi chiesi per qualche secondo se mia madre e sua moglie vedessero bene.

«E ovviamente siamo invitati.» sorrise Eleanor.

«Stasera a che ora e dove?»

«Oh tenete questo è l'invito.» disse mia madre porgendogli un foglio di carta dalla calligrafia in oro.

«Non mancheremo per nulla al mondo, vero Louis?» chiese Eleanor, ma Louis non era più in sé dal momento in cui Harry gli aveva detto del fidanzamento; Louis non era più in sé da quando si era reso conto che forse Harry non sarebbe mai e poi mai stato suo.

-

«Vladimir mi ucciderà.» era il secondo bicchiere di vino che Sarah si scolava quella sera. C'erano un centinaio di persone, tutti parenti della ragazza e qualcuno mio, ma il fatto era che nessuno dei due conosceva quella gente. Non li avevamo mai visti in vita nostra ma ai nostri genitori piaceva dar spettacolo. Eravamo nel tavolo accanto a Louis e scommetto che mia madre l'aveva fatto ovviamente apposta. Egli se ne stava in disparte a parlare con Mia, mentre Eleanor vagava per la sala con in mano un bicchiere di champagne e il sorriso di chi sa che tutto andrà a finire bene, di chi sa che comunque vadano le cose, è lei una delle persone ad avere la situazione in mano.

«Perché dici questo?»

«Potevi opporti cazzo, potevi farlo, perché non l'hai fatto?»

«Stai scherzando vero? E dire cosa "Dovete sapere che in realtà abbiamo sempre finto e che noi non ci siamo mai amati. Ma aspettate, il bello è che io sono gay e lei sta con un ragazzo che fa parte di una gang."»

«No, non questo. Avresti potuto dire che non volevi questo, non l'hai mai voluto infondo.»

«E te? Perché non hai reagito?»

«Sono una donna io, non mi avrebbero mai dato ascolto i miei genitori.» non stava usando il suo solito sarcasmo e non stava scherzando. La sua espressione era serissima.

«Posso andare un attimo da Louis?»

«Vai e sta attento a non attirare troppe occhiate.»

Mi alzai e camminando piuttosto in fretta mi precipitai al tavolo in cui era seduto Louis. Meno male che non dovevo attirare gli sguardi delle persone.

«Harry?» Louis quasi sbiancò nel vedermi.

«Harry!» Mia mi saltò in braccio e dopo che mi sedetti su una delle sedie lì presenti, si sedette a sua volta sulle mie gambe, per poi iniziare a giocare con un piccolo giocattolo che si era portata da casa.

«Harry cosa fai qua? Dovresti essere con Sarah.» disse guardandosi attorno preoccupato.

«Stiamo solo parlando, non ci stiamo mica baciando.»

«Dimmi tutto.»

«Ti ricordi quando ti dissi te stavo scrivendo una canzone?»

«Beh quella canzone è per te e credo che questo sia il momento adatto per fartela sentire.»

«Harry non-»

«Tra poco salirò su quel palco e prima che il padre di Sarah annunci questo dannato falso fidanzamento, ti dedicherò questa canzone.»

«Harry non metterti nei guai, ti prego...»

«Ti amo.» gli sussurrai all'orecchio per poi alzarmi e camminare a testa alta tra le persone presenti nel gran salone della casa di Sarah.

Salì sul piccolo palco che avevano creato e picchiettando sul microfono per richiedere l'attenzione di tutti, pian piano il brusio di voci scemò e il silenzio prese il suo posto.

«Spero che vi stiate divertendo;» dissi con un sorriso che di vero aveva ben poco. «ora vorrei cantare una canzone dedicata ad una delle persone più importanti della mia vita, la persona per cui morirei ogni giorno e dal quale sono innamorato perdutamente.» un coro di aw si sollevò per la sala e tutti gli sguardi finirono su Sarah, la quale poveraccia presa alla sprovvista, arrossì sorridendo a tutti. Ma non tutti gli sguardi finirono su di lei, perché uno soltanto era puntato su Louis e ovviante quelle parole non potevano non essere per quest'ultimo. Esso stava per mettersi a piangere, ma dovette contenersi, così mimò con le labbra un "ti amo anch'io" che mi fece sorridere.

"When the white flag sails,
covered in streaks of blood,
there'll be an endless sea, of us rising up;
And the preacher man, and the preacher's son
will stand arm in arm, just like everyone.

Me longing to be free, I won't let you fade away
we shed so many dreams, I'll let them fade away.

In the hands of love, we carry on
stronger than we started
Be ashamed of the trail behind us
wicked is the blinded
who we are comes to life,
who we are comes to life

When the water spills, the glass will break
it drips like tears, running up your face
and the hounds will cry, for the dance of war
but the sons of joy, their victory will soar

Me longing to be free, I won't let you fade away
we shed so many dreams, I'll let them fade away

In the hands of love, we carry on
stronger than we started
be ashamed of the trail behind us
wicked is the blinded
who we are comes to life, yeah
who we are comes to life

we longing to be free, I won't let you fade away

In the hands of love, we carry on
stronger that we started
be ashamed of the trail behind us
wicked is the blinded
who we are comes to life,
who we are comes to life

We come alive."

La canzone terminò e mentre un coro di applausi si sparse per tutta la sala, Louis non poté che commuoversi asciugandosi velocemente le lacrime per non farsi vedere da nessuno. Harry significava tutto per lui.

Ma quando alcuni minuti dopo il padre di Sarah annunciò il fidanzamento, Louis iniziò ad avere una strana sensazione. E non per la consapevolezza che ormai tutto sembrava che stesse andando perduto, no. Ma perché dentro di lui sapeva che qualcosa di molto più grande stava per arrivare.

Quel giorno divenne l'inizio della fine e ancora nessuno ne sapeva nulla.

___________
Notte autrice:

Eii, volevo informarvi che la storia è quasi giunta a termine. Questo era il penultimo capitolo, dopodiché ci sarà l'ultimo e seguirà l'epilogo.

Spero tanto che vi sia piaciuta e se volete potete ipotizzare come secondo voi andrà a finire.
Ci tengo tanto a sapere il vostro parere ahah

La canzone che Harry canta è "Hands Of Love di Miley Cyrus" amo quella canzone.

Vi mando un abbraccio e per qualsiasi cosa sono qua.

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