Capitolo 14

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(Prima di iniziare a leggere questo capitolo, vorrei soffermarmi un secondo a chiedervi scusa per la mia assenza. Ho vissuto a Londra e tra il lavoro e alcuni "brutti" periodi che ho passato, non ho davvero più trovato la forza di scrivere. Sono stati mesi sia felici che tristi per me, non voglio nasconderlo, però la cosa più brutta è stato il fatto che non avevo un secondo per dedicarmi alla scrittura e questo mi ha portato ad un punto in cui non mi riconoscevo più. Ero arrivata da un punto in cui mi chiedevo se la scrittura facesse ancora parte della mia vita, se fosse realmente ciò che mi aiutava ad andare avanti, se fosse una cosa davvero fondamentale per me. E poi c'erano quei giorni in cui mi dicevo che avrei potuto farcela, che avrei potuto provare a scrivere un nuovo capitolo o mettermi soltanto a scrivere i miei pensieri sul mio diario, ma ciò non accadeva perché avevo un vero e proprio blocco. Avevo paura che qualsiasi cosa avessi scritto non sarebbe mai stata abbastanza e con ciò non ho più provato.
Ora per il momento sono in vacanza in Italia e da dopo qualche giorno, da quando ho ritrovato un po' di tempo per me stessa, ho riniziato a scrivere dopo tanto tempo. Mi scuso ancora e spero che continuerete a leggere le mie storie e a stare "al mio fianco" come un tempo.
Vi mando un abbraccio e come già sapete, per qualsiasi cosa sono sempre qua.)

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Come puoi toglierti dalla mente qualcuno che ti è entrato dentro non solo nel tuo cuore ma anche nella tua anima? È praticamente impossibile. Ma da quanto ho capito, le persone molte volte parlano senza nemmeno star pensando a ciò che stanno per dire. Molte persone parlano solo perché hanno una bocca.
Io sono sempre stato del parere che finché non ti trovi in una situazione, non puoi assolutamente giudicarla. Ultimamente mi è capitato di imbattermi in persone che non facevano altro che dirmi come avrei dovuto comportarmi, cosa avrei dovuto indossare, come avrei dovuto sistemare i miei capelli e che carattere avrei dovuto avere. Persone che non facevano altro che controllarmi, persone che non facevano altro che giudicarmi e decidere per la mia vita. Se volete un consiglio, non lasciate mai che queste persone prendano decisioni per voi. Siete voi le sole ed uniche persone che dovreste decidere per voi stesse, voi e nessun'altro. Ci saranno persone che vi diranno persino come amare qualcuno e beh, per quello non dovete nemmeno limitarvi a starle ad ascoltare. Ognuno di noi ama in modo differente ed è ovvio che il modo in cui amo io non sarà mai uguale al modo in cui ama un'altra persona.

«Mi hai capito?» mia mamma mi distolse dai miei pensieri che in quel momento mi avevano intrappolato in un altro mondo. Si stava ancora riferendo all'affermazione che mi aveva fatto in precedenza, ovvero il togliermi dalla testa Louis perché altrimenti non sarebbe andata a finire bene, ma è facile parlare quando non si sanno le cose o quando non si provano le sensazioni in prima persona.

«Si ho capito!» mia mamma in men che non si dica mi diede uno schiaffo in pieno viso. Odiava quando qualcuno le urlava contro e io quella volta non stavo proprio pensando al mio tono di voce, risposi d'impulso perché non ne potevo davvero più delle sue strane e assurde dicerie.

«Non urlarmi in faccia, hai capito?» annuì distrattamente e prima che mi vedesse piangere, salì di corsa le scale che portavano alla mia camera. Mi buttai nel letto mentre un milione di pensieri negativi iniziarono a popolare la mia mente, insinuandosi sempre più in profondità, minacciando di lasciare un segno indelebile accanto a tutte quelle cose brutte che avevo passato e che mi erano state dette negli anni precedenti. Stavo per arrendermi con me stesso, quando notai lo schermo del mio cellulare illuminarsi all'improvviso. Mi fu difficile riuscire a leggere il nome del destinatario di quella chiamata per via delle lacrime che mi offuscavano la vista, ma dopo qualche secondo non appena lessi "Louis" mi alzai di colpo dal letto più sveglio che mai.

«P-pronto?» e cavolo, la mia voce non sarebbe dovuta uscire in quel modo dalle mie labbra, ma stavo piangendo e il mio tono non era dei migliori che ci potessero essere.

Stranger in MoscowWhere stories live. Discover now