Capitolo 5

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Quella sera, mia madre si vestì come se qualcuno di estremamente importante dovesse venire a cena da noi. Indossava un vestito color rosa salmone, accompagnato da un paio di ballerine dello stesso colore. I capelli neri, che le arrivavano alle spalle, erano stati raccolti in una piccola coda. Dal suo sguardo e dal modo in cui continuamente metteva apposto tutto, potevo vedere che era visibilmente nervosa. Quella sera mia madre, mi impedii di indossare qualsiasi cosa che avesse a che fare con la parola "tuta" o "felpa", perciò mi ritrovai con un jeans e una camicia celeste. Mi guardai allo specchio, cercando in tutti i modi di dare una sistemata ai miei ricci, ma chi volevo ingannare, certe volte credo che i miei capelli abbiano natura propria, anche se tento di sistemarli in qualche modo, vanno dove vogliono loro. Sospirai, non potevo proprio fare nulla per i miei capelli, ma se dovevo essere sincero, mi piacevano nel modo in cui erano. Sobbalzai quando sentii il campanello suonare. Mi guardai allo specchio un'ultima volta, un po' come se stessi soltanto cercando di farmi forza da solo per quella serata, dopodiché scesi le scale. Trovai mia madre di spalle intenta a dar il benvenuto a Louis, Eleanor e Mia.
Mia madre, come al suo solito iniziò a parlare con Eleanor, colei che in quel momento stava accarezzando con una mano i capelli di Mia e aveva lo sguardo preso da qualsiasi cosa le stesse dicendo mia madre. Stavo scendendo le scale quando Louis alzò lo sguardo verso di me. Mi tenni più forte del solito alla ringhiera delle scale per paura di inciampare. Quello sguardo aveva sempre avuto quest'effetto su di me, e ancora dovevo capirne il motivo. Spostai lo sguardo su Louis e forse non lo dovetti mai fare. Sentii qualcosa all'altezza del petto, un qualcosa al cuore che non mi so spiegare, non qualcosa di brutto, anzi. Louis era bellissimo. Avevo una fidanzata, ero etero, ma non capii del perché quel piccolo pensiero si fece largo nella mia mente. Indossava un jeans nero, una camicia bianca perfettamente abbottonata e ai piedi un paio di quelle scarpe che vedo indossare molte volte a quegli uomini che lavorano in ufficio. Non pensate che sia strano, il fatto è che non so come si chiamino e poi non mi sono mai piaciute, anche se indosso a Louis, era tutt'altra storia. Percorsi gli ultimi gradini delle scale guardandoci negli occhi, senza che nessuno dei due distogliesse lo sguardo per primo. Pian piano si avvicinò alla scala sorridendo e come se non potessero mancare le mie solite figuracce, inciampai sull'ultimo gradino. Sarei caduto con la faccia per terra se non fosse stato per lui che mi aveva preso tra le sue braccia.

«Ti capita spesso di scivolare e cadere?» mi chiese con un sorriso sulle labbra. I nostri volti erano vicini, troppo vicini, così posai una mano sul suo petto scostandomi, cercando di mettere un po' di distanza tra noi due. Annuii arrossendo e mordendomi il labbro inferiore, tipico di me. E certo, se non facevo una figuraccia al giorno, non ero io.

«Harry» la voce di mia madre ruppe l'incantesimo che si era creato tra me e Louis. Un po' come se per quel poco di tempo che avevamo trascorso senza lo sguardo di tutti addosso, avessimo vissuto all'interno di una piccola bolla di sapone, bolla che troppo presto venne scoppiata da mia madre. Immediatamente io e Louis ci distaccammo. Lui si passò una tra i capelli nervosamente e io camminai verso Eleanor e Mia.

«Harry!» mi saltò addosso la piccola della casa. Sorrisi prendendola in braccio. Indossava un vestitino bianco con delle rose raffigurate sopra. Sicuramente sapevo chi aveva scelto per lei come vestirsi quella sera.

«Ciao, amore.» le diedi un bacio sul suo piccolo naso e dopodiché volsi lo sguardo su Eleanor, la quale aveva uno braccio stretto attorno alla vita di Louis in modo del tutto possessivo. Avrei alzato gli occhi al cielo, ma siccome c'era mia madre accanto, mi trattenni dal farlo, non volevo ricevere uno schiaffo davanti a tutti. Anch'essa indossava un paio di jeans neri. La maglietta era a strisce bianche e nere, una collana dalle pietre nere al collo e una giacca di pelle attorno spalle. Si vedeva che venivano da tre passi da casa nostra, altrimenti sarebbero venuti con minimo due giubbotti. Quel giorno, i suoi lunghi capelli castani erano sciolti.

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