Aspettando UN MEDICO IN FAMIG...

بواسطة OnAir97

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Una FanFiction che riguarda tutta la famiglia Martini. Un po' più da vicino Lorenzo e Sara e Tommy e Elena; s... المزيد

Capitolo 1 - Dove eravamo rimasti...?! / Capitolo 2 - Fuori posto
Capitolo 3 - Routine (in)fallibili / Capitolo 4 - Provando a risolvere..
Capitolo 5 - Problemi d'insonnia / Capitolo 6 - Strane parole
Capitolo 7 - Tempo al tempo / Capitolo 8 - Possibilià
Capitolo 11 - Quel fine settimana.. / Capitolo 12 - La solita routine..
Capitolo 12 - Idee MoStRuOsE / Capitolo 13 - La confessione
Capitolo 14 - Sabato in famiglia.. / Capitolo 15 - ..domenica di più.
Capitolo 16 - Un risveglio movimentato / Capitolo 17 - La persona giusta..
Capitolo 18 - Sorelle e Sorelle / Capitolo 19 - False verità..
Capitolo 20 - Dalla parte giusta / Capitolo 21 - Due più Due
Capitolo 22 - Senza fare sul serio / Capitolo 23 - Serve una spinta
Capitolo 24 - Lui / Capitolo 25 - Lei
Capitolo 26 - Di nuovo insieme / Capitolo 27 - Casa dolce casa..
Capitolo 28 - Un discorso tra padre e figlio / Capitolo 29 - Noi
Capitolo 30 - Cos'è successo qui? / Capitolo 31 - Il nostro segreto
Capitolo32Mattinata da artisiti Capitolo33Chiamami ancora amore, chiamami...
Epilogo
Avviso

Capitolo 9 - Aria di novità.. / Capitolo 10 - Prime prove

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بواسطة OnAir97

Capitolo 9 - Aria di novità..

Il mattino seguente casa Martini era praticamente deserta. Emiliano e Anna erano usciti presto, prima uno e poi l'altra. Anna svegliandosi aveva trovato il bigliettino di Emi, gli aveva fatto piacere e aveva deciso che prima di iniziare il turno al bar sarebbe passata da lui. Lorenzo all'alba aveva ricevuto una chiamata da Villa Aurora ed era corso subito al lavoro. A fare colazione c'erano solo i nonni, Bobò e Sara che però saluto velocemente per poi correre al bar. Bobò fece una bella colazione abbondante, poi prese tre brioches. I nonni lo guardarono con aria esagerata, "beh se Tommy e Elena dovessero arrivare a scuola avranno la mereda". Diciamo che era impossibile, non avevano con se ne vestiti puliti né i libri. Tommy e Elena avevano passato la notte abbracciati, senza però spiaccicare mezza parola di quello che era successo. Tommy si stava svegliando, capì subito dove si trovava e che con lui c'era Elena. Decide di aspettare che anche Elena si svegliava poi avrebbero scelto insieme se restare lì o andare ad Ostia, in entrambi i casi dovevano però parlare di quello che stava succedendo. Elena si svegliò di lì a poco, era contenta di essere con Tommy, ma sapeva benissimo che gli avrebbe dovuto parlare. Tommy andò vicino a lei e l'abbraccio. "Elena conviene che io chiami Lorenzo e tu nonno Libero, ci risparmierà un po di ramanzina" "Sono d'accordo, ma poi che facciamo? Dobbiamo tornare a casa, andare a scuola" "Quello domani, per oggi puoi scegliere di restare qui o andare al mare" "Andiamo al mare" "Va bene, ora però chiama". Erano entrambi furiosi, nonno Libero si tranquillizzò quasi subito, e Elena gli aveva promesso che il giorno seguente sarebbe andata a scuola e che lui poteva partire tranquillo. Lorenzo non la prese allo stesso modo, Tommy provo a spiegargli che si era addormentato e che non aveva nessuna intenzione di farli preoccupare ma quando Elena l'aveva raggiunto e svegliato avevano preferito restare fuori a dormire perché sapeva benissimo che era arrabbiato con lui. Lorenzo provò a calmarsi e affrontare il figlio di persona una volta rientrato a casa. Elena e Tommy arrivarono a Ostia, entrambi sapevano che non sarebbe stata una giornata facile, dovevano parlarsi e mettere tutte le carte in tavola. Nel frattempo Elena pensava anche a Giulio, si è vero, lo aveva cacciato di casa ma ciò non significava che non lo amava più o che si erano lasciati. "Elena lo sai perché siamo qui vero?" "Credo che vuoi sapere qualcosa" "Già.." "Vedi Tommy quando ieri è arrivato Giulio a casa io ero arrabbiata con lui, non mi aveva cercato per due giorni. E poi ero arrabbiata con tutti. Non lo volevo vedere e parlare con nessuno, neanche con lui. Questo non significa che non so più innamorata di Giulio, cioè se sono ancora innamorata non lo so. Però ci sono affezionata" "Quindi?" "Ieri a casa ti cercano tutti, tu non c'eri da nessuna parte, non rispondevi a nessuno. Mi sono preoccupata, ho avuto paura che ti fosse successo qualcosa. Non volevo aspettare che ti trovassero tuo padre e Sara. Mi mancavi, volevo stare con te. Ieri per tutto il pomeriggio mi mancavi tu, non Giulio. Però questo non può significare che amo te e non più Giulio, non lo so nemmeno io cosa significa. Anche ora voglio stare con te non con Giulio, ma non lo so. Giulio non mi ha nemmeno cercata. Tu sei qui con me e io sono felice di essere qui con te", "Elena io capisco quello che stai dicendo, ma tutto ciò.. cosa significa; insomma cosa siamo, come dobbiamo comportarci? Io non voglio vederti piangere". Non lo sapeva nemmeno Elena, ma non poteva nemmeno chiedergli altro tempo per pensare. "Tommy, davvero non lo so. Non lo capisco nemmeno io. Ho paura, voglio stare qui con te e basta in questo momento". Elena non aveva scelto Tommy, ma non aveva nemmeno scelto Giulio. Tommy si avvicinò a Elena, l'abbraccio e gli bacio la fronte. La voglia di proseguire era tanta, avrebbe voluto perdersi in lei; ma sapeva che non poteva, non era il momento, un momento che magari non sarebbe mai arrivato. Lo voleva, ma a Elena ci teneva più di qualsiasi altra cosa, non perdeva rischiare nulla con lei. Si limitò a stringerla forte a se e a farla sentire sicura. Elena tra le braccia di Tommy si sentiva sicura, pensava anche a Giulio ma non si ricordava di nessun momento così tranquillo e bello. Un momento semplicissimo ma ricco di sentimenti. Era qualcosa di speciale, però quel momento non sarebbe durato per sempre. Sapeva che lei aveva paura e non si fidava ma prova ancora qualcosa per Tommy, forse non aveva mai smesso di provare gli stessi sentimenti di un'anno fa, li aveva solo nascosti e coperti da altri. Forse i sentimenti che provava per Giulio non erano poi così resistenti da sovrastare quello che aveva provato, e che ancora probabilmente provava. Tommy non poteva fare altro che aspettare e vedere cosa sarebbe successo, aveva aperto io suo cuore a Elena, ma Elena sarebbe stata capace di dimenticare il suo rifiuto e voltare pagina? Giulio a scuola nel frattempo aveva cercato di parlare con Bobò per sapere come mai Elena non voleva parlargli, e poi lui l'aveva cercata. Bobò non voleva mettersi in mezzo e gli disse solo di lasciarle un pò di tempo non stava passando un bel periodo. Giulio decise così di aspettare il suo rientro a scuola sperando avvenisse il prima possibile. Il tempo passava e Tommy non sapeva se essere triste o felice; Elena però aveva deciso. Ora doveva solo trovare un modo per mettere insieme le parole, sia per Tommy che per Giulio. Non era facile, stava rischiando tantissimo, non poteva nascondersi dai suoi sentimenti ma non era nemmeno facile dimenticare quello che era successo. "Tommy, senti io ci ho pensato. Ti prego cerca di capirmi. Io provo ancora qualcosa per te, forse non ho mai smesso di provare qualcosa per te, però non posso fare finita che non sia mai successo nulla. Tu hai scelto Giada e di me non ti è mai importato molto fino a poco tempo fa, ora io ho paura e faccio fatica a fidarmi di te. Ma non posso fare finita che non sia mai successo niente, che tu non abbia mai ricambiato i miei sentimenti. Se ci tieni veramente a me io voglio provarci, ho solo tanta paura.." Tommy non voleva sentirsi dire altro, era la persona più felice del mondo, al di là delle mille paure e i mille problemi. Elena però scoppio in lacrime: "..il nonno, tuo padre, mio padre, Giulio.. Come faccio?! Tommy.." "Shtt, ci sono qua io ora, stai tranquilla, sono qua con te. Penseremo a tutto. Shtt". Tommy sapeva benissimo che avrebbero incontrato mille difficoltà, non solo quelle, doveva dimostrare a Elena che era cambiato. Che ora per lui c'era solo lei. Che insieme avrebbero potuto provarci. "Ti prego Tommy non mi lasciare sola. Dammi solo un po tempo per parlare anche con Giulio. Poi penseremo a come fare a casa, i nonni domani partiranno per alcune settimane, ma tuo padre? E poi mio padre? Quando i nonni torneranno". Elena stava per scoppiare a piangere di nuovo. "Shtt, non ci pensare ora. Stai tranquilla. Io sono qui con te, parla con Giulio, poi penseremo a tutti gli altri. Potremmo sempre parlare con Sara, lei capirebbe". Era vero, Sara avrebbe capito e avrebbe potuto aiutarli, anche se, sarebbe andata contro Lorenzo. Elena e Tommy non volevano creare nessun'altro problema. La mattina di Tommy e Elena trascorse abbracciati sulla sabbia, qualche lacrima di Elena e qualche abbraccio più forte di Tommy. Nient'altro; nessuna parola, nessun bacio. Nessuno dei due sapeva come comportarsi nei confronti dell'altro, avevano paura di rovinare tutto. Sarebbe stata la fine. Se non avesse dovuto funzionare sarebbe stato difficilissimo tornare amici e continuare a vivere sotto lo stesso tetto. E poi Elena era ancora fidanzata con Giulio. "Ti va di andare a mangiare qualcosa? È giorni che non mangi nemmeno tu, io ho un po di fame" "Io non ho fame, ma vengo con te" "Perché non mangi?!" "Davvero Tommy, non ho fame, vengo con te, andiamo" "No, mangi anche, tu mi fai compagnia, andiamo dove vuoi" "Tommy, davvero non ho fame, sto bene", "Neanche un pezzettino di qualcosa che ti va?" "Eh va bene, andiamo a quel bar sulla spiaggia che c'è la più avanti? Fanno delle piadine e dei panini buonissimi" "Va bene! Andiamo a piedi o prendiamo la vespa?" "Mi va di fare una passeggiata a piedi, va bene?" Era tutto così strano, tutte quelle domande, quel bisogno di conferme, non sapevano davvero come comportarsi. Tommy prese Elena per mano, la strinse forte a se e si incamminarono verso il bar che aveva scelto Elena. A casa nonno Libero e nonna Enrica stavano preparando i ballagli per la loro partenza, nonna Enrica era in preda ad un attacco di panico, aveva urgentemente bisogno di shopping, non trovava più nulla che potesse andare bene. Nonno Libero era esausto, così acconsentì al pomeriggio di shopping di nonna Enrica alla quale si aggiunse anche Sara. Tutti quegli anni con tute e scarpe da ginnastica, aveva scoperto un mondo completamente nuovo: gonne, lunghe, corte, larghe strette. E le scarpe, tacchi, décolleté, stivali, tacco stretto, tacco largo, plateau, punta.. Nonno Libero era ricoperto di vestiti e scarpe che nonna Enrica e Sara stavano provando. Era un incubo. Si erano ormai fatte le cinque, nonno Libero aveva quasi portato a termine la missione shopping, Lorenzo aveva quasi terminato il turno in clinica e Bobò i compiti. Il pomeriggio di Emiliano migliorò all'improvviso quando ormai aveva perso tutte le speranze. Anna era finalmente passata in negozio. Stava lavorando suo polpaccio di un cliente, stava disegnando il ritratto del figlio appena avuto, dalla compagna conosciuta a una pompa di benzina quando aveva solo diciassette anni, un po come era capitato a loro due. Emiliano chiese scusa al suo cliente, concedendogli un po di tregua dagli aghi. "Ehii scriciolo, come stai?" "Stanchissima". Anna si lanciò al collo di Emiliano. Come poteva essere cambiato tutto così improvvisamente. "Sto lavorando, ma ho assolutissimamente bisogno di mostrati due cose, vieni". Uno, l'atto che attestava la proprietà del negozio ad Emiliano, l'altro due piccoli mazzi di chiavi. Ognuno conteneva due chiavi. "Vieni". Emiliano portò Anna in una stradina subito dietro il negozio, le mostrò una porta un po fatiscente, prese il piccolo mazzetto di chiavi e apri la porta facendo un po di forza. Era piena di ragnatele e puzzava di vecchio e chiuso, era piccolino c'era un bagno sulla destra appena entrati, una sala abbastanza grande da metterci una cucina, il tavolo, il divano e la televisione e poi un'altra stanza dove ci sarebbe dovuta stare la camera da letto. Non era enorme, un semplice bilocale, un po rovinato. Ma con un po di cure e pazienza sarebbe potuto diventare la loro nuova casa. Anna all'inizio era un po titubante, la casa a prima impressione non era un granché. Ma non potevano desiderare altro, un piccolo posto, vicino a dove lavoravano dove godersi un po la loro intimità, e poi avrebbero avuto anche più tempo da passare insieme. Anna sapeva che erano giorni che trascurava Emiliano. Spostava lo sguardo da lui alla casa e dalla casa a lui, poi chiese? "Può essere la nostra casa?", "Se tu lo vuoi, è la nostra casa, dobbiamo solo sistemarla un po, il proprietario del magazzino a fianco del negozio è morto e ha lasciato il magazzino al nipote, insieme c'era anche questo piccolo locale, me lo ha lasciato a un buon prezzo, lui vive poco più avanti non ne aveva bisogno. Come inizio non mi sembra poi così tanto male". Anna era felice, "Mi piace, certo, magari togliamo qualche ragnatela e diamo una ripulita. Mi sento in colpa con te, tu volevi solo farmi un regalo bellissimo e io in questi giorni ti ho guardato a malapena. Mi sono comportata malissimo. Scusa amore". A Emiliano non importava più niente, certo avrebbe dovuto fare qualche altro sacrificio ma nel giro di pochi mesi avrebbero potuto trasferirsi insieme. Per ora avrebbero dovuto accontentarsi di quel poco. Emiliano doveva tornare al lavoro, Anna aveva ancora un po' di tempo. Segui Emi allo studio e rimase con lui fino a quando non sarebbe iniziato il suo turno di lavoro. Saluto Emiliano, con tutto l'amore con cui lo faceva fino a qualche giorno prima. Poi scappò al lavoro e lascio Emiliano a ripulire lo studio prima di rientrare a casa. Anna avrebbe voluto parlare insieme a Emiliano con i nonni prima della loro partenza, ma sapeva che non avrebbe avuto molto tempo. Mandò un messaggio ad Emiliano: "non aspettarmi sveglio anche questa notte, ma domani mattina a colazione non scappare vorrei dire la novità ai nonni prima che partano" "ah, dimenticavo. Grazie. Ti amo". Emiliano si sentì finalmente sollevato. Le cose stavano tornando al loro posto. Il pranzo fra Tommy e Elena era stato molto silenzioso, avevano mangiato con molta calma ma senza mai rivolgersi la parola, qualche sguardo, ma senza che se ne accorgesse l'altro. Finito di mangiare erano tornati di nuovo al mare. Si erano seduti a riva e accoccolati felici quando gli schizzi delle onde li colpivano. Non faceva ancora freddo, ma la temperatura non era nemmeno ideale per farsi un bagno senza prendersi un accidente. La giornata era grigia, ma Tommy stava meglio, voleva divertirsi insieme a Elena, anche se lei non sembrava poi così felice. Tommy si spogliò e entrò in acqua Elena lo guardava con occhi sognanti ma comunque perplessi. Tommy iniziò a correre e si tuffò qualche metro più avanti, Elena aveva voglia di andare a tuffarsi insieme a lui, giocare, ridere, scherzare, ma c'era un qualcosa che la frenava. "Dai, vieni anche tu, non è poi così fredda poi lo troviamo un modo per asciugarsi" "Tommy fa freddo non mi va, ti guardo da qui" "Ma io voglio che vieni qui" "Vieni qui tu allora" "No devi venire qui tu, se non ci vieni da sola ti vengo a prendere e fidati sarà peggio". Stavano ridendo e scherzando insieme. Stavano bene insieme. A Elena stava venendo voglia di raggiungere Tommy in mare me poi come avrebbero fatto non avevano nulla con se. Tommy invece non ci pensava in qualche modo avrebbero fatto. Corse fuori, levò i pantaloncini a Elena, mentre lei si levava la maglietta, la prese in braccio e la potrò in acqua con se. Non voleva lasciarla caderne in acqua, o meglio da una parte si, però gli piaceva averla stretta a se, e poi si sarebbe dovuto buttare anche lui perché Elena non aveva alcuna intenzione di staccarsi da lui. Erano vicinissimi, occhi negli occhi e viso contro viso, Tommy voleva baciarla, perdersi in lei. Anche Elena voleva, ma aveva paura e poi non gli andava di tradire Giulio così, non ci aveva ancora parlato; però la voglia era tanta. Lei stava attaccata al collo di Tommy, Tommy la teneva stretta a se, fino a quando Tommy non perse l'equilibrio e finirono dritti in acqua. Quando riemersero sembravano due bambini la prima volta che vedono il mare. Urla, grida, insulti, schizzi, capriole, tuffi. Sembravano due persone diverse rispetto a quelle di qualche giorno fa. Lorenzo era tornato dal lavoro, era con Sara e Bobò in giardino. Sara aveva voluto organizzare una grigliata prima della partenza dei nonni, certo aveva avuto bisogno dell'aiuto di tutti, perché si sa, un po casinista lo era sempre stata. Tutti speravano nel rientro di Tommy e Elena con un umore decisamente migliore. Sara ne era sicura, ma la mano sul fuoco non c'è la metteva nemmeno lei. Emiliano era rientrato dal lavoro, si sarebbe fatto una doccia e sarebbe andato anche lui ad aiutare. Mentre tornava in giardino arrivò Anna. "Sono riuscita ad ottenere una serata libera, ma che sta succedendo qui?!". Sara rispose subito: "beh domani i nonni partano e poi ero stanca di tutti quei musi lunghi per la casa, così ho voluto organizzare una grigliata" "Sara ha avuto una bellissima idea.." "Certo fratellino se c'è di mezzo cibo per te è sempre una bellissima idea" "Se mi lasciate finire la frase, dicevo: Sara ha avuto una bellissima idea.. Ma solo un idea, se non fosse stato per me e Lorenzo, a quest'ora era ancora solo un idea". Tutti scoppiarono in una risata. Dal cancello sbucarono Tommy e Elena. "Che sta succedendo qui? Che avete tutti da ridere?" Tutti smisero di ridere e si guardarono in torno. Ma quei due, con quel sorriso, erano gli stessi con cui convivevano da giorni? "Domani i nonni partono, eravamo stanchi di vivere con due cadaveri tipo voi, e allora, ho avuto l'idea di organizzare un barbecue? Vi va?! Mangiare con noi?" "Certo facciamo una doccia e arriviamo". Elena e Tommy entrarono in casa. Anna si guardò in torno un po spaesata. "Ma che è successo a mia sorella?" "E anche a mio figlio". "Eddai Lorenzo sono solo ragazzi, lasciali un po in pace" "Sara ma li hai visti ieri, ecco e ora?". Nonno Libero ormai non provava più neanche a capire, "Sisi qui diciamo sempre l'adolescenza, l'età, gli ormoni, ma qui altro che ormoni, San Nicola di Bari ci ha fatto la grazia con sti due" "Va bene se siete tutti così preoccupati ci andrò io a parlare, perché se mandiamo nonno e papà torniamo peggio di prima". Sara abbondino il ruolo da dittatore e chef pluristellato e raggiunse i ragazzi. "Tommy ma dici che si sono accorti di qualcosa? Qui succede un casino" "Non lo so ma non pensiamoci, va bene?", "Di cosa dovremmo esserci accorti? O forse meglio dire di cosa dovrei essermi accorta?". Elena e Tommy si guardarono, sapevano che con Sara potevano parlare e comunque avrebbero avuto bisogno di qualcuno dalla loro parte nel caso sarebbe uscita la cosa, e prima o poi sarebbe uscita. Sara segui i ragazzi nella camera di Tommy, "Allora sputate il rospo?". Tommy e Elena si guardarono in faccia. Fu Tommy a parlare, prima però strinse Elena a se. "Abbiamo capito che è inutile nascondere i sentimenti, magari stiamo combinando un gran casino, ma non possiamo farci niente, ci siamo innamorati Sara, o forse lo siamo sempre stati e ora ce ne siamo accorti". Sara guardò poi Elena, "e tu non dici niente", Tommy la strinse ancora più forte a se. Voleva proteggerla, non voleva che nessuno le chiedesse nulla, avrebbe parlato solo se se la sarebbe sentita. "Non lo so, sono felice. Volevo Tommy, ora lo ho, ma è tutto un gran casino. Parlerò con Giulio, e poi penseremo ai nonni e Lorenzo". Sara poteva solo sperare che tutto filasse liscio, era giusto che anche loro potevano viversi la loro storia, giusta o svegliata, che sarebbe finita nel migliore o nel peggiore dei modi. "Va bene, ma miraccomando. E per qualsiasi cosa, ricordatevi che ci sono. Testa sulle spalle. Sempre". Elena e Tommy a turno andarono a farsi la doccia, la fece prima Elena, poi Tommy, ma mentre Tommy era già pronto finita la sua doccia così per non dare troppo nell'occhio scese subito senza aspettarla. Una volta sceso, Lorenzo lo chiamo vicino al barbecue così da potersi fare aiutare. Ovviamente era una scusa, era ormai tutto pronto stavano aspettando solo Elena, che ormai senza nemmeno chiedere sapevano ci avrebbe messo i suoi tempi. "Come stai?" "Papà bene, sto bene non lo vedi?" "Si lo vedo, ma fino a ieri eri in altra persona" "Sono solo momenti, mi sta passando" "Senti so che Sara te ne ha parlato, e gli hai promesso che ci avresti pensato". A cosa dovevo aver promesso che ci pensavo.. Ma cosa sta dicendo.. Ah sii, il fine settima padre figlio, beh già dal nome. Me ne sono completamente dimenticato. "A quell'idea di trascorrere io fine settimana insieme?" "Si proprio a quello, allora ci hai pensato" "Sisi, ci ho emanato. Domani tutto insieme accompagniamo i nonni alla stazione, poi Bobò, Elena e io torniamo a casa mentre tu e Sara partite per la vostra luna di miele improvvisata, tutte le volte l'hai scarrozzata in giro per il tuo lavoro. Buon viaggio, noi qui c'è la caveremo benissimo". Lorenzo rimase a bocca aperta, Tommy ci aveva pensato un po troppo. "Eccomi sono pronta, si mangia?" disse Elena arrivando. Erano tutti d'accordo qui c'era stata la grazia di San Nicola da Bari, quei due non erano gli stessi di ieri. "Allora papà deciso?" "Cos'hanno deciso gli uomini della mia vita?" chiede Sara, sperando si trattasse del fine settimana padre-figlio, che però ancora non sapeva era diventato il fine settimana moglie-marito. "Abbiamo deciso il programma per la vostra specie di luna di miele" "nono scusate, di cosa state parlando?" "Allora Sara ti spiego, domani accompagnano tutti i nonni alla stazione, poi io, Elena e Bobò con Anna e Emiliano passeremo il fine settimana tra fratelli e cugini, mentre tu e papà partirete per il vostro fine settimana da moglie e marito, senza congressi, convegni, conferencecall o qualsiasi altra cosa riguardante il super padre-marito-dottore". Sara e Lorenzo si guardarono allibiti e prima che potessero replicare Tommy rispose da se: "okay deciso, vedo che siete rimasti a bocca aperta, potrei pensarci a un futuro da -addetto all'organizzazione di viaggi di notte- suona anche bene! Allora si magia?". Per Tommy era discorso chiuso si sarebbe fatto così e basta. Certo non che Sara e Lorenzo non avrebbero voluto stare tre giorni fuori soli soletti da casa Martini, mah, visto l'umore di quei due, la partenza dei nonni e tutto quello che conseguiva, non gli pareva proprio il caso. Tommy li continuava a guardare e lanciare sorrisetti maliziosi. Lorenzo guardò Sara e gli disse: "ho creato un mostro, non un figlio" "ci penserò due volte allora prima di farmi venire strane idee con te" "io le avevo in programma proprio per questo fine settimana". La cena era quasi conclusa quando Emiliano e Anna si alzarono in piedi, Anna prese la parola: "Io e Emiliano abbiamo trovato un piccolo appartamentino per noi, certo, per ora è un po' una catapecchia ma con un po di cure e attenzioni, diventerà presto casa nostra. Abbiamo bisogno di un po ti tempo, ci sono un sacco di lavori da fare. Ma volevamo che foste i primi a saperlo". Tutti erano felici per la notizia anche se nonno Libero era un po' malinconico, insomma casa Martini si stava svuotando, e poi, era pur sempre la sua Annuccia. Gli scese qualche lacrima. "Nonno, non hai pianto così neanche quando sono partita per l'Inghilterra, sono a dieci minuti di macchina mica dall'altra parte del mondo" "Hai ragione lo so, ma insomma siamo cresciuti tutti insieme dentro questa casa e venne state andando un po' tutti". Bobò prese subito la parola, "nonno tranquillo io non me ne andrò mai, o meglio, fino a quando c'è il tiramisù di là in frigo sicuramente no" "ecco allora se è per il tiramisù tempo dieci minuti e puoi andartene anche tu". Finirono la cena, tutti erano felici, finalmente. Anna e Emiliano salutarono i nonni, io giorno dopo non avrebbero potuto accompagnarli alla stazione. Lorenzo fermo poi i due diretti nel garage. "Questo fine settimana, io e Tommy saremmo dovuti andare due giorni da qualche parte insieme, ma ora ha rigirato le carte e fatto partire me e Sara, non è che dareste voi un occhio alla casa?". Anna e Emiliano si guardarono in faccia, "Lorenzo non che non vogliamo ma noi lavoriamo fino a sabato, e poi volevamo iniziare a sistemare un po la catapecchia", "okay, tranquilli non c'è nessun problema, ci fideremo di Tommy, Elena e Bobò". Sì esatto proprio Bobò che nel frattempo aveva detto a Sara che da domani si sarebbe trasferito per qualche giorno a casa di Alice. Sara contava sulla presenza di Anna e Emiliano insieme a quei due. Così quando Lorenzo gli disse che Anna e Emiliano non ci sarebbero stati e dovevano fidarsi solo dei tre piccoli di casa, Sara sbiancò. "Amore che c'è tutto bene? Non ci dobbiamo fidare?" "Nono amore tutto a posto, dobbiamo solo sperare che la quiete duri fino a lunedì, Bobò starà da Alice, quei due andranno d'accordo per tre giorni?". Lorenzo ovviamente non sapeva niente di tutto quello che stava succedendo tra Tommy e Elena, "prima ho parlato con Tommy e mi è sembrato molto felice di restare a casa con i cugini, certo ne è rimasta una, ma gli ha fatto bene trascorrere del tempo insieme". Si ecco, per lui tutto facile, tanto non sospettava niente, anche se forse era un bene. Potevate a immaginare il casino che sarebbe scoppiato.

Capitolo 10 - Prime prove

La mattina dopo Anna e Emiliano erano già usciti per andare al lavoro, Lorenzo stava mettendo le valige sue e di Sara insieme a quelle di nonno Libero e nonna Enrica, che non si sarebbero dovuti accorgere della loro partenza altrimenti non avrebbero mai permesso di lasciare a casa soli ragazzi. In cucina regnava il caos, nonno Libero e nonna Enrica cercavano di spiegare a Sara e ai ragazzi come sopravvivere alla loro assenza. Lorenzo richiamo tutti all'ordine. Elena, Tommy e Bobò a avrebbero saltato la scuola anche oggi, ma tutti d'accordo da lunedì nessuno avrebbe più saltato un giorno di scuola. Sara, Lorenzo, Bobò e i nonni avrebbero raggiunto la stazione in auto, Elena e Tommy in vespa. Elena e Tommy erano felicissimi ma non dovevano darlo troppo a vedere, avrebbero passato due giorni a casa, da soli insieme. Raggiunta la stazione tutti salutarono i nonni che dopo mille raccomandazioni partirono, direzione Puglia. Bobò prese l'autobus per raggiungere casa di Alice, anche lui aveva messo in auto uno zaino con tutto quello che gli sarebbe servito per restare fuori casa tre giorni. Sara e Lorenzo si raccomandarono con Elena e Tommy hai quali chiesero consiglio su cosa fare in quei tre giorni, dato che era stato tutto organizzato da Tommy. "Papà ma che ne so, prenderò un albergo e fate un po' quello che vi pare. Non so se mi sono spiegato". Tutti scoppiarono a ridere, e a Elena venne un lampo di genio: "perché non andare in quel posto meraviglioso che è la Costiera Amalfitana? Ci vanno tutti lì in viaggio di nozze". Lorenzo guardò Sara a cui già brillavano gli occhi, "sarebbe bellissimo, ma se poi voi combinate qualche casino, come facciamo a tornare in tempo?" "Eddai papà ma perché non smetti un po di rompere le palle e porti tua moglie finalmente in viaggio di nozze?" "Tommy, mezza cavolate e non vedrei più la terra sotto i tuoi piedi, avvisato" "agli ordini capo, buon viaggio". Si salutarono e finalmente Lorenzo e Sara partirono per una specie di secondo viaggio di nozze. Bobò era arrivato a casa di Alice, dove c'erano anche la mamma e la sorellina ad aspettarlo. Bobò si divertiva un modo a stare a casa di Alice, tranne quando era quasi ora di mangiare, la mamma di Alice era proprio una frana in cucina. In quei treni giorni avrebbe fatto da insegnante ad Alice e a sua mamma. Potete immaginare il casino che scoppierà in quella casa. Anna e Emiliano erano ai loro rispettivi lavori, mentre Sara Lorenzo e i nonni erano in viaggio. Elena doveva togliersi un peso, doveva andare a parlare con Giulio. "Tommy senti io devo fare una cosa importantissima, altrimenti non mi sentirò mai libera di stare con te. Lo so che ti costerà tantissimo, ma ti andrebbe di accompagnarmi fuori scuola dopo, così da parlare con Giulio". Tommy non aveva nessuna voglia e poi aveva paura, Elena non sapeva nulla dei messaggi che aveva cancellato dal suo telefono. Ma nessuno aveva le prove che a cancellare quei messaggi fosse stato Tommy. Tommy accetto, passarono un po di tempo per la zona del centro Elena voleva passare in qualche negozietto, aveva svaligiato interi negozi con nonna Enrica qualche giorno prima, ma anche quella mattina era scesa in ritardo a fare colazione non aveva niente da mettersi. Tommy non capiva, aveva due armadi pieni zeppi di vestiti, gonne, pantaloni, corti lunghi di jeans, magliette, top, felpe.. Ma soprattuto la maggior parte di quella roba non gliela aveva mai vista addosso. Voleva renderla felice così accettò. Elena provò un infinita di capi, alcune volte chiedeva consiglio a Tommy che riapriva gli occhi e cercava di capire quello che Elena voleva sentirsi dire. Passarono due ore, e Tommy le disse di sbrigarsi se voleva raggiungere Giulio fuori scuola. Arrivati fuori scuola mancavano pochi minuti al suono della campanella, non doveva stare in bella mostra facendosi vedere dai professori, dato che Elena non ci aveva proprio messo piede a scuola mentre Tommy si era visto solo una volta. Suonò la campanella, uscirono tutti, tranne Giulio. Elena chiese alle compagne se sapevano che fine avesse fatto, "è malato, credo sia a casa, aveva un po di febbre e raffreddore, ma come mai lo cerchi? Avete litigato" "nono nulla di grave, non sono stata tanto bene nemmeno io, volevo solo fargli una sorpresa. Probabilmente non vuole che mi senta in colpa per averlo fatto ammalare io. Grazie lo stesso". Elena raggiunse Tommy alla vespa, "senti ti dispiacerebbe accompagnarmi un attimo a casa sua, così chiudiamo questa storia una volta per tutte". Tommy acconsentì solo perché voleva togliersi quella storia dai piedi, e così Elena sarebbe stata più tranquilla e felice. Arrivarono a casa di Giulio, Elena suonò ma non rispose nessuno. Così lo chiamò al telefono.
-Pronto. -Giulio, sono Elena, ti ho cercato a casa e a scuola. Mi hanno detto che sei stato poco bene. Avrei bisogno di parlarti. -A sì certo, oggi ti sei ricordata che esisto? -No è diverso, tu ti sei dimenticato che esisto, non mi cerchi per due giorni e poi ti presenti a casa per cercarmi? E prima? -Ti ho cercata. -Si certo come no, quante balle che racconti, senti finiamola qua, perché io proprio con le persone così non ci voglio stare. -Ah sì, bella scusa per mettersi con un altro. Io che non la cerco, non lei che non cerca me. -Senti se sto con qualcun'altro non sono affari tuoi. Se mai potevano esserlo prima, ma ora dopo che dai tutte le colpe a me proprio no. -Elena non puoi stare dicendo sul serio. Senti fai un po quello che vuoi dato che ogni cosa non mi credi mai. Non cercarmi più. -Tu non devi cercarmi più, ma tanto non corriamo il rischio perché già non mi cercavi prima. Elena riattacca. Non voleva che finisse così, ma odiava sentirsi presa in giro, lei non lo aveva cercato ma nemmeno lui, e se con cercarla significava presentarsi fuori casa a chiedere dov'era finta si stava proprio sbagliano? E la colazione? E a scuola? E i compiti il pomeriggio? Elena quando aveva scelto di passare il pomeriggio con Tommy lo aveva avvisato. Basta, dopo che l'aveva trattata così per Elena era un capitolo da dimenticare. Ora doveva pensare a Tommy, ma ci era rimasta troppo male, lei a Giulio ci teneva, non voleva che finisse così, non capiva nemmeno lei cosa potesse essere cambiato in una settimana. Forse i suoi sentimenti. Ma non poteva far finta di nulla, Giulio la stava prendendo in giro e voleva far ricadere le colpe su di lei. Non poteva più permetterlo a nessuno di prenderla in giro. Dopo quello che era successo con Luca e con la specie di Vampiro che l'aveva solo presa in giro, Elena non voleva più sapere nulla di prese in giro. Così se ne fece una ragione per voltare pagina e finalmente pensare solo a lei e Tommy. Le si avvicinò e lo abbraccio, voleva piangere ma non poteva farlo tra le sue braccia. "Andiamo a casa?" "Se cuoi andare a casa ti porto a casa, se no qualsiasi cosa tu voglia" "Ora voglio solo andare a casa". Tommy accese la vespa e si diresse verso casa. Elena era di nuovo strana, ma la capiva, sapeva che tra lei e Giulio c'era un qualcosa, non così forte come con lui, ma comunque un qualcosa. Arrivati a casa Elena gli chiese qualche minuto per stare un po' da sola, Tommy accettò e andò a preparare qualcosa da mangiare per entrambi. Dopo una mezz'ora andò a cercare Elena che era rimasta in bagno per tutto il tempo a piangere. Avrebbe voluto continuare a restare lì sola, ma poi sentì la voce preoccupata di Tommy: "Ehii testina, apri, giuro che non litighiamo e non ti chiederò niente". Elena si alzò, apri la porta e abbraccio Tommy. "Scusa, è solo che non mi aspettavo che lui reagisse così, e nemmeno che io reagissi così, ovvio non mi aspettavo certo che la prendeva bene. Ma non gli è proprio importato niente. Non fraintendermi, cerca di capirmi, io a Giulio comunque ci tenevo, anche se ora ci sei solo tu". Tommy la strinse più forte, "shtt, non piangere, non voglio, lo so, lo capisco benissimo, tranquilla" "davvero?" "sii, ora vieni, asciugati le lacrime e scendi a mangiare, ho preparato una specie di pasta", "una specie.." Elena lo guardò stranita. Sapeva benissimo che sarebbe stata immangiabile, ma si sforzò per fargli un piacere, lui era stato così gentile quella mattina. Finito di pranzare ricevettero una chiamata di Sara. "Elena, sei un genio, qui è troppo bello!!! Grazie Grazie GraZie ragazzi" "Okay" "Voi tutto bene? Abbiamo sentito i nonni, sono arrivati ora e sono con zia Nilde" "Noi tutto bene, ciao Sara divertitevi anche voi". Si mi diverto anch'io, chissà che cosa stanno combinando quei due a casa. Non devono fare danni, non devono fare danni, se no Lorenzo taglierà la testa prima a loro e poi a me, o prima a me e poi a loro. Va beh in qualsiasi caso non devono fare danni. Passarono il pomeriggio a guardare film e ridere di cose sceme. Stavano bene insieme e i momenti di tensione della mattina sembravano spariti. Nel frattempo a casa di Alice continuavano le lezioni di cucina di chef Bobò, mentre Anna aveva finito di curare le pesti, prima di iniziare il turno al bar era indecisa se passare da casa s controllare che quei due fossero ancora vivi o andare da Emiliano e vedere se poteva iniziare a fare qualcosa per la nuova casa. Scelse Emiliano, quei due se la sarebbero cavata da soli. Anna arrivò allo studio dove Emiliano era impegnato a lavorare sul braccio di un cliente, saluto Anna e torno subito a concentrarsi sul braccio del suo cliente. "Emi, faccio qualche telefonata e vedo se c'è qualcuno disponibile il prima possibile e ad un buon prezzo per sistemarci un po' la catapecchia". Emiliano rise, è vero era veramente ridotta male, ma erano davvero felici e di quanto fosse ridotta male gli importava ben poco. Anna aveva fatto un miracolo, lunedì sarebbero arrivati a vedere un po com'era la situazione. Perfetto lunedì Emiliano teneva lo studio chiuso, come aveva sempre fatto. Lei invece durante il fine settimana avrebbe lavorato solo la sera quindi avrebbe avuto il tempo di rendere più o meno agibile la casa. Erano felicissimi. Anna salutò Emiliano e andò al lavoro, non gli piaceva molto quel posto, motociclisti sbronzi per tutta la sera che gli ronzavano in torno, puzza di alcool e clientela pessima, per non parlare del proprietario, uno stronzo maschilista, che però sapeva bene che in un bar del genere una donna dietro al bancone avrebbe attirato più attenzione. Elena e Tommy avevano ordinato le pizze, le mangiarono insieme sul divano, vendendo il terzo o quarto film scelto da Elena. Lei a tratti piangeva anche mentre per Tommy era una noia mortale. "Senti o ci guardiamo un bell'horror o io adesso vado a letto, con queste lagne da donne non c'è la faccio più" "Eddai Tommy è quasi finito, poi basta giuro". In fondo mancavano solo dieci minuti, poteva resistere. "Okay poi però ti prego basta" "Giuro, giuro". Tommy si ributtò sul divano, appoggiò la testa sulle gambe di Elena e la guardava dal basso, mentre lei si emozionava per il finale del film. Meno male che era quasi finito, non ne poteva più. Tutti uguali, si innamorano, qualcosa rovina il loro rapporto, poi fanno pace è tornano tutti felici e contenti. No Tommy non pensarci, non hai fatto niente di male continuava a ripetersi in testa, riferendosi ai messaggi cancellati dal telefono di Elena. Poteva essere quello la causa della rottura del rapporto con Elena come in quella specie di film che si era dovuto vedere per tutto il pomeriggio? Cercava di scacciare l'idea, e poi tutti dopo hanno fatto pace, e loro avevano fatto anche di peggio, non doveva preoccuparsi. Il film era finalmente finito, era ora di sistemare il casino che avevano lasciato per casa, se qualcuno sarebbe entrato in quel momento non avrebbe riconosciuto la casa. Si era fatta ora di andare a dormire, nessuno aveva così poi tanto sonno, ma nessuno dei due lo disse all'altro. A turno andarono in bagno, fu molto ma molto più facile, non c'era più tutta quella gente a fare la guerra per chi ci dovesse andare per primo. Elena aveva quasi finito, stava finendo di lavarsi i denti, quando Tommy aprì la porta ed entrò. Elena lo guardò con la bocca tutta piena di dentifricio, "va bene che siamo solo in due in casa, ma ciò non significa che puoi impiegarci il tempo di dieci persone". Scoppiò a ridere spargendo dentifricio ovunque: "dai Elena ma che cazzo fai, che schifo" "scusaa, ma tu mi hai fatto ridere" "sì certo, ogni scusa è buona per dare la colpa a me". Elena aspetto fuori dal bagno che Tommy finisse, non sapeva cosa fare. Tommy uscì, "andiamo a nanna?". Elena lo abbraccio e gli sussurrò all'orecchio "si". Si guardarono in faccia come per chiedersi cosa fare? Elena che si era ributtata al collo di Tommy gli sussurò: "mi accompagni e resti con me un pochino, solo un pochino?" "Posso restare con te tutto il tempo che vuoi". La segui in camera, Elena fece per fargli posto nel letto lì con lei, ma Tommy la prese e la fece rialzare. "Abbiamo tutti i letti liberi e noi restiamo appiccicati in questo piccolo, andiamo in mansarda. Tommy non era mai stato timido, ma non sapeva come comportarsi. Tommy salto nel letto e trascinò con se anche Elena. La prese vicino a se e l'abbraccio. Si stavano per addormentare dopo aver passato parecchio tempo così, uno accanto all'altro, stretti in un abbraccio, Elena gli sussurò "buonanotte", Tommy le sollevò il mento con due dita portandolo alla sua altezza, la guardò attentamente, gli diede un bacio e le sussurrò "buonanotte amore". Elena era la persona più felice del mondo, si strinse ancora di più a Tommy. Erano felici. E si addormentarono così. Pensando a quel bacio, il loro primo bacio, che poi non era proprio il primo. Anna era rientrata dal lavoro, per quelle notte sarebbero rimasti a dormire allo studio, era un po' scomodo, ma era comunque comodo perché la mattina Anna era già vicina al lavoro, e soprattutto alla loro nuova casa. Emiliano l'aveva aspettata sveglia, come ormai faceva ogni sera. Poteva tranquillamente dormire, ma ogni sera l'aspettava sveglio, erano entrambi esausti ma troppi felici di tutte le novità che li stavano circondando, così da addormentarsi dopo essersi persi uno dentro l'altro.

N.

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