Aspettando UN MEDICO IN FAMIG...

Galing kay OnAir97

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Una FanFiction che riguarda tutta la famiglia Martini. Un po' più da vicino Lorenzo e Sara e Tommy e Elena; s... Higit pa

Capitolo 1 - Dove eravamo rimasti...?! / Capitolo 2 - Fuori posto
Capitolo 3 - Routine (in)fallibili / Capitolo 4 - Provando a risolvere..
Capitolo 5 - Problemi d'insonnia / Capitolo 6 - Strane parole
Capitolo 9 - Aria di novità.. / Capitolo 10 - Prime prove
Capitolo 11 - Quel fine settimana.. / Capitolo 12 - La solita routine..
Capitolo 12 - Idee MoStRuOsE / Capitolo 13 - La confessione
Capitolo 14 - Sabato in famiglia.. / Capitolo 15 - ..domenica di più.
Capitolo 16 - Un risveglio movimentato / Capitolo 17 - La persona giusta..
Capitolo 18 - Sorelle e Sorelle / Capitolo 19 - False verità..
Capitolo 20 - Dalla parte giusta / Capitolo 21 - Due più Due
Capitolo 22 - Senza fare sul serio / Capitolo 23 - Serve una spinta
Capitolo 24 - Lui / Capitolo 25 - Lei
Capitolo 26 - Di nuovo insieme / Capitolo 27 - Casa dolce casa..
Capitolo 28 - Un discorso tra padre e figlio / Capitolo 29 - Noi
Capitolo 30 - Cos'è successo qui? / Capitolo 31 - Il nostro segreto
Capitolo32Mattinata da artisiti Capitolo33Chiamami ancora amore, chiamami...
Epilogo
Avviso

Capitolo 7 - Tempo al tempo / Capitolo 8 - Possibilià

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Galing kay OnAir97




                  

Capitolo 7 - Tempo al tempo

Tommy portò Elena a Ostia. Inizio a raccontargli di quello che era successo l'anno scorso proprio li. Gli spiegò cosa aveva significato per lui quel bacio, e cosa pensava che avesse significato quel bacio per lei. Aveva ragione, aveva significato esattamente l'opposto. "Ora però vedi Elena, quel bacio per me non significherebbe più la stessa cosa, non fraintendermi prova a capirmi, io voglio te, e ti ho, come amica.. come cugina. Ma non è quello che voglio. L'alta sera al cinema tu eri con Giulio e Bobò con Alice, a me non dava fastidio essere lì, in un certo senso solo, non mi dava fastidio vedere Bobò e Alice. Ma con te e Giulio, capisco che vi siete innamorati. Ed è giusto, sono stato io ad allontanarti, a preferirti a un'altra, a scegliere Giada. E tu lo hai accettato. Ma vedi, ecco, ora.. Ho bisogno di te.. Ma in un altro modo". Quelle parole erano quelle che Elena avrebbe voluto sentirsi dire da sempre. Ma ora era diverso lei stava con Giulio, ci stava bene, anche se non capiva cosa gli stava succedendo. Prima era arrabbiata che Giulio non l'aveva cercata, ma ora che era con Tommy non gli importava più. Tommy gli aveva detto quello che voleva sentirsi dire, ma aveva paura, poteva fraintendere di nuovo, magari non volevano esattamente la stessa cosa. Elena aveva paura, lei voleva Tommy come fidanzato ma era troppo difficile. "Tommy io davvero non riesco a capire. Io all'inizio mi ero innamorata di te. Tu hai scelto Giada. Abbiamo chiarito dopo ricordi, in ospedale quando Sara stava male, quando ti ho detto dei messaggi, poi però è andato tutto bene. Fino ad ora. Io non capisco cosa vuoi, ho paura di fraintendere, di illudermi di nuovo, di non capire.." "Elena non lo so nemmeno io cosa voglio di preciso, credo di averlo capito ma anche io ho paura. Ti vedo con Giulio e credo che sono geloso di voi. Ma non lo so. Tu ora stai con lui. Sei innamorata di lui. E tu mi allontaneresti come ho fatto io con te quando c'era di mezzo Giada. Eppure tu per me ci sei stata, mi hai aiutato quando avevo bisogno dopo che era finita con Giada. Ti sei messa da parte, hai messo da parte i tuoi sentimenti per me, ed è per questo che ora ti dico che con te ho sbagliato. Perché avrei dovuto scegliere te, o forse ora sceglierei te.." Elena non rispose, non sapeva cosa dire. È vero era tutto quello che voleva, di Giulio ora non gli importava, c'era Tommy nella sua testa ora. Poi oggi non l'aveva nemmeno cercata. Ma aveva paura come faceva, come poteva fidarsi. "Elena ti prego di qualcosa. Io mi sono aperto con te ti ho detto tutto. Fai lo stesso con me, posso capire che hai paura". Elena ci pensò. Erano giorni che lei chiedeva la stessa cosa a Tommy, lui lo aveva fatto ora doveva farlo anche lei. "Tommy vedi, io ho sempre voluto sentirmi dire queste cose da te, ma poi ho capito che non me le avresti mai dette allora sono andata avanti, ho incontrato Giulio e ho cercato di dimenticarti. Ma non ci riuscivo e non ci riesco. Ti penso ancora. Ora non lo so. Come faccio? Io ho paura, non mi fido, non so più cosa provo per Giulio, cosa provo per te. Devo capire". Tommy ci rimase male, ma immaginava una risposta così, aveva ragione Sara, dovevano darsi tempo.   L'idea del fine settimana padre figlio gli piaceva, poteva prendersi del tempo per pensare. È così avrebbe potuto pensare anche Elena. Nulla sarebbe stato più come prima. Le carte erano state scoperte. Non sapeva più come si sentiva. Forse meglio ma comunque peggio. Anche Elena non sapeva più come si sentiva, aveva bisogno di isolarsi sia da Tommy che da Giulio. I ragazzi senza dirsi nient'altro tornarono a casa e rientrarono entrambi nelle proprio stanze. Nel frattempo rientrò a casa anche Emiliano, aveva bisogno di parlare con Anna, ma sapeva che sarebbe rientrata molto tardi, sapeva che poteva trovarla al bar ma dopo il trattamento che le aveva riservato la mattina decise che era meglio aspettare che rientrava a casa. A casa arrivò anche Lorenzo, Sara era in mansarda che lo stava aspettando, gli disse che aveva parlato con Tommy, gli aveva parlato del fine settimana e che Tommy ci avrebbe pensato. Nel frattempo Lorenzo veniva chiamato dai nonni giù in cucina che volevano parlare anche con lui della partenza per la Puglia. Anche per Lorenzo non ci fu nessun problema. Bobò stava andando in camera per chiamate Tommy e Elena, e dato che tutti erano a conoscenza dell'uscita pomeridiana pensavano che le cose andasserò un po meglio. Bobò andò prima da Tommy gli disse che giù era pronta la cena e che gli lasciava le informazioni che avevano dato il primo giorno di scuola. La risposta non fu delle migliori: "Fai come ti pare, non me ne frega niente. Giù sapevano che io per cena non ci sarei stato". Bobò sapeva che Tommy era nervoso ma pensava che il pomeriggio poteva aver migliorato le cose. "Si, scusa Tommy. Vedendoti rientrare avranno pensato che cenavi con noi. Ti lascio stare". Bobò andò da Elena, ripete la stessa frase, che giù era pronta la cena e gli lasciava i fogli con le informazioni date il primo giorno di scuola. Questa volta andò addirittura peggio: "Bobò fuori!! Nessuno vi ha chiesto niente, io non ho fame, non mangio e non ho chiesto a nessuno di farmi da mangiare. Figuriamoci poi se mi importa qualcosa di quello che hanno detto il primo giorno. Lo hanno detto a te mica a me. Fallo te". Bobò non rispose neanche, si girò e scese. Lorenzo chiede subito cosa fosse successo dato che le urla di Elena si erano sentire per tutta casa, anche Tommy aveva sentito la risposta di Elena, certo Tommy non aveva risposto bene ma mai quanto Elena. A tavola tutti si guardarono in torno straniti, nessuno parlava. Anche Emiliano aveva detto che non sarebbe andato a cena; se ne stava in garage a pensare e ripensare. Era felice di come fosse andata la sua giornata, ma non capiva il perché della reazione di Anna. Non aveva fatto nulla, non pensava che averla disturbata trenta secondi durante il lavoro poteva scatenare una simile reazione. Poteva solo aspettare il rientro di Anna, e provare a parlargli. Secondo nonno Libero, che fino a qualche giorno prima era il più tranquillo, la situazione era peggiorata, non si spiegava il perché ora anche Elena era così irascibile; lo era sempre stata, ma perché in quel modo dopo il pomeriggio con Tommy, e poi avevano deciso di rientrare dopo cena. L'unica che poteva avere qualche idea su quello che poteva essere successo era Sara. "Provate a lasciare andare me a parlarci, almeno ci provo" Nonno Libero e Lorenzo si guardarono ma fu nonna Enrica a parlare: "Sono d'accordo, Sara è la persona che li capisce meglio e quella con cui i ragazzi si aprirono di più", Lorenzo si fidava di Sara e nonno Libero era disposto a provarle tutte. Sara sarebbe andata a parlare prima con Tommy, e poi con Elena. Nel frattempo riti si erano radunati sul divano a fare supposizioni attendendo il ritorno di Sara con qualche novità. Loro non erano gli unici ad attendere, anche Emiliano, in garage attendeva il rientro a casa di Anna, ma sapeva che era ancora presto. Sara sali le scale e si fermò fuori dalla porta di Elena, stava piangendo, non sapeva se Elena gli avrebbe detto cos'era successo, Tommy molto probabilmente invece si. Sara bussò anche se la porta era aperta, Tommy era immerso nei suoi pensieri, gli occhi gonfi e la musica a palla nelle orecchi; tolse una cuffietta, segno che forse avrebbe parlato: "Come stai?" "Distrutto" "Le hai detto quello che senti?" "Sara mi sono aperto con lei, gli ho detto tutto. Non ero mai riuscito a dirlo nemmeno a me stesso, ma ora è tutto un casino, non le ho detto dei messaggi, la sentivo distante, fredda. Non sarà più lo stesso. È tutta una merda" "Stai tranquillo, passerà tutto. Fidati di me" "No Sara, lei non sa quello he vuole, una volta avrebbe scelto me senza pensarci, forse non voleva ferirmi come ho fatto io con lei, perché sa cosa si prova, perché a me ci tieni. Ma non in quel senso" "Fidati di me, puoi farlo lo sai. Ti va di mangiare qualcosa? Poi riposati che  inizia anche per te" "No Sara va bene così, volevo tutt'altro, e poi lo sai sarebbe impossibile non solo per lei, ma per papà per nonno Libero, per tutti" "Non lo sarà mai se voi volete la stessa cosa, fidati Tommy". Lo strinse forte a se, era un ragazzo forte e duro ma era pur sempre un ragazzo. Aspettò un attimo, penso alle parole che le aveva appena detto Tommy e poi raggiunse Elena, era in lacrime, tremava e non riusciva a calmarsi. "Ehii, vieni qui, shtt so tutto" "Sara, non so più cosa fare, io voglio bene ha Tommy, ma ho paura, c'è Giulio, lui non mi ha fatto niente. Io Tommy l'ho sempre voluto, ma ora è tutto così difficile, ho tanta paura, non so cosa scegliere" "Devi prenderti il tuo tempo, pensare e capire cosa provi, vedrai che capiranno, tutti, Tommy, Giulio, Lorenzo, nonno Libero. Ora però devi calmarti e riposarti  ti aspetta il ritorno a scuola e non vorrai farti trovare cosi.." "No! Io a scuola non ci vado" "Dillo a nonno, dillo a papà ma io da qui non esco" "Va bene, va bene, ora però stai tranquilla, ci siamo noi con te. Ci sono io, c'è nonno Libero, c'è nonna Enrica, devi solo riposare un pochino", Sara strinse forte Elena, la tranquillizzò e la lascio sola. Scese, dove tutti la stavano aspettando per avere qualche novità. "Dobbiamo solo dargli tempo", nonno Libero però non ci stava: "Tempo, tempo qui sempre tempo, e qui più tempo passa e peggio diventa, Tommy, Elena ci manca solo Bobò", Lorenzo voleva cercare di mantenere la calma anche se in fondo la pensava come nonno Libero, "Zio, Sara ha ragione, aspettiamo fino a , poi ci parliamo e gli diciamo della vostra partenza, qui ci pensiamo noi e vedrai che potrai partire tranquillo". Nonno Libero non sapeva più cosa pensare così annui e andò a dormire. Anche Lorenzo fece lo stesso, avrebbe voluto andare da Tommy, ma Sarà glielo sconsiglio. Ascoltò io consiglio della moglie, ma non gli tornava comunque il perché ora anche Elena stava così. Sara non si lasciò sfuggire mezza parola, sapeva benissimo cosa sarebbe successo se quei due capivano di amarsi davvero. Tutti erano andati a letto, mancava solo una persona in casa Martini, Anna. Il tempo passa, l'.. le , le . La porta del garage si apre, Emiliano era sollevato di vedere Anna, non aveva ancora chiuso occhio. "Ciao Scriciolo" "Ciao". Era un saluto freddo, non uno dei loro saluti. "Tutto bene?" "Sono stanca, voglio dormire", "Capisco, vieni qui" "Emi davvero, sono stanca voglio dormire" "Lo so, lo so, fatti solo abbracciare dormi qui vicino a me" "armi davvero ho troppo sonno". Non gli aveva chiesto nulla sono di addormentarsi vicino a lui, si sfilò i vestiti, infilò il pigiama si mise a letto dando le spalle a Emiliano e spense la luce. Poco dopo Anna dormiva, Emiliano invece non riusciva a chiudere occhio nonostante la stanchezza. Non capiva cosa poteva avere fatto, capiva la stanchezza me nemmeno un bacio, un abbraccio, un misero saluto. Erano solo le  del mattino, ma dopo aver lasciato un bigliettino ad Anna, dove diceva: "buongiorno Scriciolo, ti amo, ho del lavoro da sbrigare allo studio. Fatti sentire appena hai un attimo libero. Ho una sorpresa per te", si stava già dirigendo allo studio. Sarebbero potuti andare insieme, Anna lavorava lì vicino ma sapeva che non sarebbe stata una buona idea.

Capitolo 8 - Possibilità

Il risveglio in casa Martini il giorno seguente non fu dei migliori. Elena urlava come una pazza contro chiunque provasse a svegliarla e convincerla ad andare a scuola, Tommy era uscito in fretta e furia senza degnare di uno sguardo chiunque, Bobò prese al volte qualche cornetto prima di inseguire Tommy per farsi dare un passaggio con la vespa. Per Anna la sveglia era suonata qualche minuto prima, aveva trovato il biglietto di Emi, ma in quel momento non aveva tempo per lui, non voleva fare tardi già il suo secondo giorno di lavoro. Emiliano avrebbe potuto aspettare. Tommy a scuola guardò di traverso chiunque prova ad avvicinarsi a lui, Bobò cercava di comunicare ai compagni di stagli alla larga. Nel frattempo Elena a casa dopo avere pianto per tutta la notte decise di raggiungere Sara al bar dove incontro anche i nonni e Lorenzo che stavano discutendo alla situazione che si viveva in casa. Nonno Libero decide di comunicare alla nipote che sarebbe partito per qualche settimana e che con loro sarebbero rimasti Lorenzo e Sara, Elena si sentì quasi sollevata, ma, si trovava comunque in difficoltà, tutti volevano sapere qualcosa. In sua difesa intervenne Sara. Ora noi dobbiamo andare, l'ho chiamata io, dato che ha deciso di saltare scuola anche oggi, aiuterà me con i fornitori. Ai nonni sembrò un ottima idea così come a Lorenzo. Sara si era inventata tutto, voleva solo aiutare Elena, ma non si sarebbe so certo salvata anche dal suo terzo grado. Sara portò Elena in un campo di grano, erano immerse nella natura e lontane da ogni distrazione. Elena non aveva ricevuto nessun messaggio di Giulio nemmeno quest'oggi, o forse qualcuno aveva fatto in modo che non ne ricevette. Era proprio così, Giulio quando vide arrivare Tommy e Bobò si aspettava di vedere anche Elena, ma così non fu, si avvicinò a loro e chiese: "Elena?" Tommy su tutte le furie ripose subito: "Ti sembra di vederla? Significa che non ti vuole vedere, alla larga". Giulio pensava di avere fatto qualcosa, ma dal modo in cui Tommy gli aveva risposto aveva preferito non cercare Elena. L'avrebbe raggiunta a casa nel pomeriggio, dopo scuola. Nel frattempo Sara cercava di capire qualcosa di più su quello che provava Elena. Non voleva andare a scuola per incontrare Giulio, ma soprattutto non voleva nemmeno mettere piede fuori dalla porta della sua stanza per incontrare Tommy o subire un qualsiasi interrogatorio. Voleva stare sola e pensare. Sara non poteva certo biasimarla, ma non sarebbe potuta rimanere rinchiusa in camera ancora per molto. Tornarono a casa e Elena filò dritta nella sua stanza, mentre Sara pranzo con i nonni e Lorenzo che era riuscito a scappare a casa per qualche ora minuto durante la pausa pranzo. I nonni e Lorenzo speravano di ricevere qualche aggiornamento da Sara ma lei rispose che non aveva saputo nulla di nuovo, avevano solo lavorato. Nel frattempo allo studio anche Emiliano sospettava qualche novità da Anna, le ore passavano e lei non si era ancora fatta sentire. Tommy e Bobò rientrarono a casa ma Tommy di mangiare non ne voleva sapere, a questo punto l'unico che si sarebbe seduto a tavola sarebbe stato Bobò. A metà pomeriggio, Tommy stanco di restare in casa con Bobò che lo fissava decise di andare a farsi un giro e magari raggiungere il suo rifugio, ma proprio mente apriva la porto arrivò Giulio. "Ciao Tommy, cerco Elena è in casa" "Vedi Elena? No, non c'è! Ciao". In quel momento arrivò alla porta anche nonno Libero, che dell'uscita di Elena non sapeva nulla, anche perché Elena era in casa. "Come Elena non è in casa Tommy? Dov'è andata? Non mi ha detto nulla" "Senti nonno non lo so, non me lo ha detto va bene". Nonno Libero fece accomodare Giulio, magari lui avrebbe saputo dirgli cosa stava succedendo a quei due. Giulio disse a nonno Libero che era giorni che Elena non si faceva vedere e sentire. Nonno Libero provò a chiamare Elena, e il suo telefono stava suonando al piano di sopra. "Nonno cosa vuoi ancora, ho detto che non voglio nulla". Elena era in casa. Giulio raggiunse Elena al piano di sopra. Appena si aprì la porta della camera, Elena si aspettava di vedere nonno Libero o nonna Enrica, non di certo Giulio. "E tu che cosa vuoi? Oggi ti sei ricordato che sei fidanzato? La colazione di ieri? Non mi hai visto a scuola ne ieri ne oggi, non ti è venuto in mente di cercarmi? Fuori da casa mia". Giulio voleva rispondere che lui l'aveva cercata ma Elena non gli diede modo e tempo. Lo aveva chiuso fuori dalla camera. Giulio ringraziò nonno Libero, che si scusò con lui per il comportamento della  nipote e gli disse che in casa erano giorni molto particolari. Il pomeriggio passava, ormai Anna aveva finito di curare i bambini in quelle due/tre ore di pausa prima di ricominciare a lavorare sarebbe potuta passare in negozio da Emiliano ma non si era vista. Ne li né a casa. Emiliano aveva chiesto se era passata da casa appena rientrato. Ma nessuno l'aveva vista. Anche per quella sera avrebbe saltato la cena e aspettato il rientro a casa di Anna. Questa sera Elena aveva deciso di scendere a tavola, stava iniziando a chiarirsi le idee, aver visto Giulio e la reazione che aveva avuto dopo averlo chiuso fuori dalla porta l'avevano fatta pensare, così come l'aveva fatta pensare il fatto di non avere ancora visto Tommy dopo la confessione al mare ad Ostia. Tommy le mancava. Giulio no. Ma non sapeva perché le mancava. Erano tutti a tavola ma di Tommy nessuna traccia, non era rientrato. Erano giorni che non chiudeva occhio, se non fatta eccezione quelle poche ora in cui aveva raggiunto Elena nel suo letto; Tommy si era addormentato nel suo piccolo mondo, distaccato da tutto e non aveva puntato nessuna sveglia suo telefono. Ne aveva di ore di sonno arretrato. Si erano fatte le  e di Tommy nessuna traccia. Lorenzo non ne poteva più: "basta io vado cercarlo" poteva essere ovunque ma non gli importava, Sara lo accompagnò. Anche Elena aveva voglia di vederlo, anche lei voleva andare a cercarlo ma non poteva, nonno Libero non glielo avrebbe permesso. Poteva solo aspettare che Sara e Lorenzo lo trovavano. Tutti andarono a letto tranne Elena. Aveva detto che sarebbe andata in cucina a mangiare qualcosa, ma che non voleva nessuno tra i piedi. Andava bene purché mangiava. Una volta fatta credere la scusa, uscì dalla porta della cucina, Tommy poteva essere ovunque è vero, ma i posti dove si rifugiava quando non ne poteva più portavano essere solo due: Ostia o il posto che gli aveva regalato Sara. Doveva essere più veloce di Sara e Lorenzo a trovarlo. Per sua fortuna Lorenzo era convinto che avrebbe trovato Tommy in qualche bar del centro mezzi ubriaco, Sara non lo avrebbe contraddetto. Sapeva che quella di Elena era solo una scusa per rimanere sola. Lei poteva sapere dove si trovava Tommy. Elena sapeva come poter entrare anche senza chiavi e l'aiuto del custode. Doveva solo sperare di trovarlo lì. Così fu, raggiunse il piano dove si trovava il rifugio di Tommy e lo trovò addormentato sul divano. Lo stesso su cui l'aveva ritratta tempo prima. Elena non aveva alcuna intenzione di svegliare Tommy, tanto meno di tornare a casa. Si sentiva sicura spendo di essere con Tommy. Poteva fare come aveva fatto lui con lei la scorsa mattina. Si fece piccola piccola e si accovacciò vicino a Tommy. Tommy si svegliò subito. Al vedere Elena si tirò subito a sedere. "Che ci fai qui? Ma che ore sono?" "È quasi l', ti stanno cercando e tra poco cercheranno anche me, sono uscita senza dirlo ai nonni, ma credo che Sara lo sappia.. Mi mancavi, non sapevamo poi dov'eri, avevo paura. Volevo stare con te". Quelle parole resero Tommy la persona più felice del mondo. Tommy guardò Elena, in quel momento non voleva sapere nulla. Giulio, i suoi dubbi le sue paure. Aveva solo voglia di abbracciarla e stringerla forte a se. E così fece. A Elena si riempirono presto gli occhi di lacrime, non sapeva nemmeno lei quale fosse il motivo esatto per cui piangeva. Tommy provò a chiederglielo ma non ottenne risposta, si limitò ad asciugargli le lacrime e stringerla più forte a se. Tommy prese il suo telefono e vide l'infinita di messaggi e chiamate. Sapeva che avrebbe dovuto affrontare la sfuriata di suo padre, anche se, si era solo addormentato e non aveva puntato la sveglia. Doveva proteggere anche Elena. Nessuno dei due voleva tornare a casa. Mando un messaggio a Sara: "Sto bene, mi sono solo addormentato, Elena è con me. Buonanotte". Sara questa volta doveva mostrare il messaggio a Lorenzo. La sua sfuriata non tardò ad arrivare. "Ma si può sapere cosa gli salta in testa, dove diavolo si sia cacciato. E poi cosa ci fa Elena con lui. Era a casa" "Lorenzo calmati, stanno bene. Erano giorni che non dormiva, avrà perso la cognizione del tempo. Non hai visto come stava Elena dopo la giornata al mare, magari avevano discusso e si sarà preoccupata. O magari l'ha cercata Tommy, aveva bisogno di qualcuno, e ha scelto lei perché sapeva che non l'avrebbe rimproverato. Stai tranquillo, andiamo a casa, sono grandi e con la testa sulle spalle. Ci hanno avvisati". A Lorenzo quelle parole diedero da riflettere "ci hanno avvisati", già chi l'avrebbe mai detto che Tommy che Tommy aveva avvisato. Certo una ramanzina non gliela avrebbe tolta nessuno, ma per lo meno stava bene e potevano andare a letto tranquilli. Ora c'era un problema. Dire a nonno Libero sicuramente sveglio ad aspettare il rientro dell'uscita di Elena. Lorenzo aveva bisogno di un buon caffè, scelsero un bar diverso dai soliti, con tanti tavolini e poca gente, ormai il sonno era passato ad entrambi e Lorenzo aveva bisogno di sfogarsi. Mandò un messaggio a nonno Libero, e per evitare altri casini decise di coprire anche Elena: "Zio e tutto sistemato, Tommy lo abbiamo trovato e Elena è con noi", certo si sarebbe spaventato a morte a sapere che Elena non era in casa ma sempre meglio che scoprirlo non trovandola. Nonno Libero che ormai aveva perso le speranze di capirci qualcosa andò a dormire. Nel frattempo in garage Anna fece il suo rientro a casa, il bigliettino ancora sul comodino. Entrò in garage e vide Emiliano ancora sveglio ad aspettarla, insieme al bigliettino. "Scusa Emi, mi sono dimenticata. Avevi bisogno di qualcosa d'urgente non ho avuto un attimo libero" "Beh sì in un certo senso era urgente ma non ti preoccupare ormai è andata così, quando puoi ricordati di passare allo studio" "va bene, buonanotte". Si infilò il pigiama e si mise a letto. Emiliano odiava quel suo comportamento così freddo. Non lo capiva e accettava. Anche questa mattina sarebbe uscito di casa presto. E anche questa mattina avrebbe lasciato un bigliettino ad Anna: "Sono scappato allo studio, ricordati di passarci appena hai un attimo di tempo. Ho una sorpresa".


N.

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