Ci sono milioni di facce in questa stanza ma l'unica che ha catturato la mia attenzione è la tua
-Fifth Harmony.
P.V Camila
"Hai sentito la notizia?"
Finì di posare le mie cose nel borsone prima di guardare Ally con fare interrogativo "che notizia?" presi le chiavi del mio armadietto e lo chiusi prima di rimetterle all'interno del borsone
"Oh dai Mila sei il capitano della squadra e non lo sai? Da domani ci assegnano un nuovo coach"
guardai Normani in faccia per capire se fosse seria o meno, ma dalla sua espressione capì che era seria... perché io non sapevo niente di questo cambiamento e loro si? Ero il capitano della squadra dovevo essere io ad essere informata per prima su tutto quello che succedeva, ma evidentemente non era così. Cercai di non far notare alle mie amiche quanto ero arrabiata per questa situazione, ispirai lentamente prima di rilasciare tutta l'aria dai polmoni per cercare di calmarmi
"e voi come lo siete venute a sapere? A me non hanno detto niente ne il coach ne il responsibile della palestra"
presi il borsone e lo misi in spalla per poi appoggiarmi agli armadietti mentre aspettavo che loro finissero di prepararsi
"a me l'ha detto una mia amica che viene al corso di francese con me, ha anche detto che sarà una donna"
restai a guardare Ally mentre si allacciva le stringhe della scarpe
"e lei come fa a saperlo? Voglio dire, se fino a ieri non lo sapevate neanche voi..."
quando finì di allacciarsi le stringhe prese le sue scarpe sportive e le rimise nell'armadietto
"è l'amica della nuova coach, a quanto pare è una del quinto anno, se ho capito bene era il capitano della squadra prima di te, colei che ha portato la nostra scuola alla vittoria per ben tre volte di fila, è come una leggenda all'interno di queste mura, a dire il vero sono eccitata al solo pensiero! Voglio dire, forse quest'anno è la volta buona, possiamo vincere!"
"Oh,si ho sentito parlare di lei, i primi anni qui non si faceva che parlare di lei, per i corridoi non parlavano d'altro, poi però quando ha abbandonato molti si sono sentiti delusi... Avril per prima, era la sua migliore amica, ma per ragioni che non sa nemmeno lei, Lauren, credo che si chiami così, ha abbandonato lasciando tutto, Avril ha provato a farle cambiare idea ma lei l'ha respinta ponendo fine anche alla loro amicizia, da quel momento non si sono parlate più e ogni volta che può Avril le rinfaccia tutto con delle frecciatine"
Restai ad ascoltare Normani mentre finiva di preparasi mettendosi accanto a me per aspettare Ally, a quanto pare ero l'unica a non aver mai sentito parlare di questa 'Lauren' anche se già l'odiavo, voglio dire, una persona che abbandona tutto solo per i propri comodi non è per niente un esempio, a mio parere è alquanto egoistico, ed io non soporto gli egoisti.
"Perché parlate del mio passato? Sono così interessante?"
Avril entró negli spoiatoi intromettendosi nel discoro quando sentii il suo nome
"A dire il vero stavamo parlando di quella 'Lauren' non sappiamo chi sia e ci è giunta voce che da domani sarà il nostro nuovo coach, Normani ci ha detto che eravate molto amiche, sai dirci qualcosa in più?"
Avril cambió totalmente espressione alle mie parole, ma poi si ricompose subito buttando il borsone nella panchina e sedendosi accanto ad esso
"Lauren... Lauren,Lauren, Lauren..."
continó a ripetere quel nome guardando un punto fisso e sorridendo, come se le stessero riaffiorando dei bei ricordi alla mente
"Tranquille, è una di cui si ci può fidare, non vi deluderà... è una brava ragazza, datele fiducia"
cosa? Come faceva a dirlo dopo quello che le aveva fatto!? Speravo stesse scherzando, mi è sempre stata simpatica Avril e inoltre era una delle ragazze più brave qui dentro, ma in quel momento stavo seriamente dubitanto della sua sanità mentale
"ma... abbiamo sentito quello che ha fatto a te e alla vostra squadra due anni fa, come fai a dire una cosa del genere?"
Ally prese parola cercando di farla ragionare
"Si è vero, mi ha delusa... ma ha deluso solo me, non tutti quanti come dicono certe voci, lei ha fatto quello che doveva fare, ha portato alla vittoria la nostra squadra fin quando ha potuto, io ero la sua migliore amica e sapevo quello che stava passando, a dire il vero mi meravigliai del fatto che non abbandonò tutto durante i tornei, nonostante tutto quello che stesse passando tirò su la testa e strinse i denti, ci porto tutti quanti alla vittoria e poi ci disse addio, se fosse stata un altra avrebbe mollato tutto durante i tornei lasciandoci al destino, ma non l'ha fatto, ci ha guidate fino all'ultimo, ed è per questo che vi dico di fidarvi di lei, non vi abbandonerà, ve lo assicuro, potete fidarvi di lei"
restai a guardarla mentre parlava, i suoi occhi erano pieni di luce per via dei ricordi dei vecchi tempi, lei voleva ancora molto bene a quella ragazza
"si, però con te l'ha fatto, ti ha abbandonata."
Mi intromisi cercando di darle del filo da torcere, non volevo sembrare cattiva, ma dovevo sbatterle in faccia la realtà, se aveva abbandonato la sua migliore amica di certo non avrebbe avuto problemi a farlo con delle sconosciute
"Si, l'ha fatto con me, ma lo sport non c'entra niente. Sono ancora incazzatissima con lei per quel che é successo, ma come ho detto non ha nulla a che vedere con la squadra, e vi dico una cosa, non la biasimo per averlo fatto, era confusa e disperata, stava affrontando un momento di merda ed io non lo capivo, ero troppo concentrata sui tornei per stare accanto alla mia migliore amica... quando la persi capii che la vittoria non è tutto sei poi non hai con chi gustartela. Non passa giorno in cui non pensi a lei e a quel che eravamo"
gli occhi le diventarono lucidi, stava quasi per piangere ma lei era più forte dei ricordi, scaccio via le lacrime
"Okay bhè io devo andare, ho il corso di letteratura tra qualche minuto e se arrivo in ritardo anche questa volta quello stronzo mi manda in presidenza, ci vediamo ragazze"
prense la sua tovaglia dal borsone e si dileguò nelle docce
"Si anch'io dovrei andare, a dopo ragazze, ciao Avril"
Ally prese le sue cose ed uscì dallo spoiatoi mentre Avril la salutava urlandole un 'ciao' dalle docce.
"Bene vado anch'io, ci vediamo a mensa Normani... ci vediamo Avril"
Uscì dallo spoiatoio senza aspettare che Avril ricambiasse il saluto, mi diressi verso il corridoio che portava all'aula di letteratura continuando a pensare a quello che mi avevano riferito le mie amiche, non potevo credere che stessero cambiando il coach a mia insaputa, non potevano farlo, non sensa dirmelo almeno, e poi che aveva coach Everdeen di sbagliato? Era un buon istruttore ed era solo grazie a lui se lo scorso anno eravamo arrivate al secondo posto, adesso volevano rifilarci una studentessa da quattro soldi che non aveva un minimo d'esperienza come istruttrice. Fantastico.
Ad un tratto senti un colpa alla spalla che mi costrinse a tornare sulla terra... letteralmente, culo a terra."Hei sta attenta, ti sei fatta male?" Guardai la persona in piedi di fronte a me, mi porgeva la mano per aiutarmi ad alzarmi, l'accettai senza esitare
"si... cioè voglio dire no, non mi sono fatta nulla, grazie"
guardai in faccia il volto della persona dal quale proveniva quella voce calda e roca di un momento prima, e in quel preciso istante i suoi occhi m'imprigionarono, erano di un verde intenso con qualche sfumatura d'azzurro, incredibili, niente a che vedere con i miei comuni occhi marroni, i suoi erano così... perfetti. Quando mi accorsi d'essere rimasta un pò troppo a fissarla era troppo tardi, stava sorridendo, sicuramente per la mia sfacciataggine
"Forse dovrei andare, è stato un piacere incontrarti..."
notai che stava aspettando una mia risposta ma non capì cosa si aspettava che le dicessi, ero troppo presa da quei occhi
"oh! Hem... camila"
sorrise un ultima volta prima d'incominciare ad allantonarsi lentamente indietreggiando
"Bene, allora alla prossima Camila"
scandì per bene il mio nome come se lo stesse ripetendo per non scordarlo, non so spiegare cosa fosse, ma sentì una strana sensazione all'interno dello stomaco...
P.V Lauren
Prima d'entrare all'interno dell'aula di Diritto presi un lungo respiro, ero in ritardo e anche se avevo l'autorizzazione del preside ero comunque terrorizzata all'idea che per un momento tutti gli occhi all'interno di quell'aula mi fissassero, non mi è mai piaciuto ricevere attenzioni se pur banali, non sopportavo l'idea d'essere al centro dell'attenzione, ed entrando in quell'aula di certo sarei diventata la distrazione di tutti i studenti, a dire il vero anche una mosca potrebbe esserlo, sarebbe comunque più interessante di questa lezione, non che non mi piaccia Diritto, ma la professoressa Prair non è mai stata brava a spiegare, una sua lezione dura interminabili ore passate a scribacchiare su qualsiasi foglio per sfuggire alla noia.
Qualche minuto dopo, mi feci coraggio ed entrai, come temevo tutti gli occhi erano puntati su di me, persino quelli della professoressa Prair, cercai di non dar peso all'ansia che pian piano mi assaliva e mi diressi davanti la cattedra per poggiare il foglio d'autorizzazione, quando la professoressa lo lesse mi fece un sorriso tirato, segno che potevo andare al mio posto, quando lo raggiunsi accanto alla mia amica Dinah, la professoressa ricominciò a spiegare.
"Hei, che ti è successo? Non avevi già parlato ieri con il presdie?"
Mi sussurrò la mia amica cercando di non farsi beccare dalla prof.
"Si ma oggi dovevo portargli il certificato del medico che attestasse le mie prestazioni fisiche e la mia salute per poter fare il coach, e inoltre dovevo firmare alcuni documenti per non avere problemi nel caso qualcuno dubitasse del mio posto come coach"
mentre le spiegavo il perché del mio ritardo cominciai a copiare gli appunti che lei stessa aveva scritto per me, lei non prendeva mai appunti per se stessa, riusciva a ricordare tutto quello che i professori spiegavano in aula anche se non capivo come facesse, prendeva appunti solo quando mancavo o facevo in ritardo per permettermi di stare al passo con le lezioni e di questo gliene ero grata
"Hm, capisco... quindi è una cosa sicura, da domani sarai il coach più attraente di Miami ragazza''
mi fece l'occhiolino ammiccando e ridemmo entrambe fino a quando la professorassa ci richiamó per fare silenzio
"Bhé l'unica cosa che posso dirti, e credimi è un consiglio, non assalire tutte le tue allieve, e cerca di non entrare negli spoiatoi se non vuoi molestare qualcuno"
la guardai non riuscendo a credere alle sue parole, davvero credeva che fossi quel tipo di persona!?
"Dinah Jane Hansen! ma che ti salta in mente!? credi che sia capace d'assalire delle ragazze nei spoiatoi?"
rise per la mia espressione disgustata
"Oh andiamo Lauren stavo scherzando, però devi ammettere che in quella palestra hanno tutte un bel corpicino"
e questo era vero, di certo le ragazze lì dentro non passavano inosservate ma a dire il vero non mi importava, non più
"bhè mi dispiace ma non m'interessano..."
Dinah rimase a studiare il mio viso cercando di capire se la stessi prendendo in giro
"Ookay Lauren, dimmi che è successo, chi hai incontrato?"
la guardai stupita, come aveva fatto a capire?
"Nessuno... è che alle volte devi cercare d'essere matura e affrontare i problemi, non posso fare il coach e cercare di non guardare il culo a tutte, non posso fare due cose in contemporanea" rise cercando di non farsi sentire dalla prof. "Certo Lauren, come no... andiamo chi è? Quando l'hai incontrata? E come ha fatto a farti perdere la testa? In cinque anni che ti conosco non ti ho mai vista così, sai che tutte le ragazze lesbiche o b-sex di questa scuola sbavano ai tuoi piedi e tu non hai mai fatto niente per allontanarle, quindi forza, parla con zia Dinah"
sapevo di potermi fidare di zia Dinah, fu questo il motivo per cui non esitai un solo istante per dirgli tutto
"A dire il vero non so quale siano le sue preferenze sessuali, ma giuro che é davvero... wow. Voglio dire, l'ho incontrata questa mattina per caso in corridoio, non so a cosa stesse pensando ma sta di fatto che mi é venuta a sbattere addosso e di conseguenza é caduta per terra, come giusto che sia l'ho aiutata ad alzarsi, e cavolo Dinah non ho mai visto occhi più profndi dei suoi. Era una favola, lo giuro. Poi quando si é imbarazzata perché era rimasta un pó troppo a fissarmi, fantastica. Per non parlare di quando si è morsa il labbro per l'imbarazzo, era la fine del mondo"