I'm a dead man - Salmo

By ilreiettodeldiavolo

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Quante possibilità potrei avere di riuscire a volare imparando a cadere? sto all'ultimo piano, i piedi sul b... More

Parte 2- l'erba di Grace
Parte 3- Demons to Diamonds
Parte 4 - Yoko Ono
Scusate
Parte 5 - The Island
Parte 6 - Borderline
Parte 7
Parte 8- Death USB
Parte 9
Parte 10
Parte 11 - Live session pt. 2 (Salmo,Ensi,Slait,2p,Rise)
Parte 12 - Dal tramonto all'alba (Noyz)
Parte 13 - Ganja boat
Parte 14 - Sadico
Parte 15
Parte 16 - La Prima Volta
Parte 17 - Il senso dell'Odio (again)
I'm back, bitches.

Parte 1- il senso dell'odio

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By ilreiettodeldiavolo

"Oh, muoviti"

"eccomi, sta' tranquillo per una volta, paranoico." dico sbuffando. Lui in tutta risposta grugnisce e mi tira un'occhiataccia. Chiudo la portiera della macchina e lui parte. Va veloce, come al solito. Non lo sopporto.
"Va' piano Mauri!"
"Sta' zitta, cazzo." non capisco perché è sempre di cattivo umore quando ci sono io nei paraggi. Mi odia, lo so. Non mi ha mai voluto. Da quando sono nata non mi ha mai dimostrato affetto, forse qualche volta, quando c'erano i nostri parenti, altrimenti se siamo soli non mi calcola.

Mi devo trasferire a casa sua, ho trovato lavoro a Milano e sono costretta a vivere lì con lui.

Lavoro in una gelateria. Okay, non è il lavoro dei miei sogni ma per l'estate va bene. E soprattutto voglio andarmene da casa di mio fratello al più presto.

Maurizio si ferma davanti al cancello di una casa, noto che prende un telecomando e premendo un tasto il cancello davanti a noi si apre. Entra dentro con la macchina e gira in una stradina che circonda la casa, entra in un garage, confinante con la vera casa, abbastanza stretto e ferma l'auto.

Scende e va verso un porta di ferro marrone. Io esco e prendo le valigie.
"Le buone maniere non si usano più?" dico scocciata dal peso di una di queste che, avendo una ruota rotta non è più utilizzabile come trolley . Lui sbuffa e mi prende la valigia rotta. La alza da terra come se fosse una piuma e mi guarda come per volermi sfottere. Palestrato del cazzo.
"bene, qui c'è la scarpiera, non ti azzardare a mettere in giro la mia roba"dice guardandomi con uno sguardo che mi fa gelare il sangue nelle vene.
"qua c'è la taverna e di qua il bagno, non ti consiglio di usarlo." volevo domandare il perché ma Mauri mi tappò la bocca con quella cazzo di voce.
"andiamo di sopra, lì c'è la vera casa."
Saliamo le lucide scale in legno e al di là di un arco in pietra si trova il salotto con due divani e una televisione a cinquanta pollici. Sorpassiamo un'altro arco e troviamo la cucina, piccola ma accogliente. Poi andiamo nel corridoio dove per primo troviamo un'altro bagno in mattonelle gialle, percorrendo il corridoio si arriva a tre camere, due nel lato destro e una a sinistra.

"Allora, questa a sinistra è mia, tu scegli una di queste due qua." detto ciò sparisce in camera sua, chiudendosi la porta alle spalle.

Entro nella prima camera che incontro e mi guardo in giro. Dentro trovo un comodino vuoto, poco più in là, un letto accostato alla parete e l'armadio ai piedi di questo, dalla parte opposta una scrivania e una sedia. Tutti i mobili sono in legno bianco e marrone, le pareti sono bianche e la stanza è anonima.
Esco e entro nell'altra camera. Il letto qua è accostato alla parete ma in quella opposta all'altra stanza, l'armadio non è accostato al letto ma alla parete opposta, la scrivania è posizionata un metro dopo il letto e il comodino accostato a quest'ultimo. Qui mobili e pareti sono completamente bianchi, mi sembra di stare in una camera di ospedale.

Torno in cucina dove avevo appoggiato le mie valigie e le porto nella prima stanza che ho visto.

Apro la finestra e faccio entrare l'aria pulita. Solo ora noto due mensole poste in alto rispetto a me, sopra la scrivania. Mi metto in punta di piedi e controllo con la mano se c'è qualcosa. Polvere, polvere e solo polvere. Ma possibile che ci sia più polvere qui che in un manicomio abbandonato accidenti!

Sono le sette e tre quarti di sera e il mio stomaco inizia a reclamare del cibo. Vado in cucina ma non c'è nessuno, in salotto nemmeno e in camera di Mauri neanche.

Spero non sia andato via.
Sento della leggera musica che proviene dal piano terra, scendo le scale e la musica diventa sempre più forte, mi avvicino alla porta della taverna e adesso la musica è proprio forte. E' un beat e i bassi fanno vibrare tutto. Busso sperando invano che mi senta ma niente. Allora entro piano e appena faccio capolino con la testa vedo Mauri e un'altro tipo seduti su delle sedie e una persona di fronte a una tastiera da dj e un computer. Appena Mio fratello mi vede fa cenno di stoppare la musica. Mauri mi si avvicina e mi chiede scocciato:

"Che c'è?"

"Avrei fame, si com'è è tar-" Mauri mi interrompe.

"Chiama per delle pizze, siamo in cinque" poi mi dice i gusti delle pizze e mi caccia in modo arrogante.

Io torno in cucina dove ho lasciato il mio cellulare. Ordino le pizze e mi comunicano che saranno da noi verso le otto e mezza. Vado in camera e mi sdraio sul letto.

"Oh" sento una voce a me sconosciuta "dai svegliati, oh, c'avevi fame prima"
Apro gli occhi e vedo quel tipo che stava seduto in taverna con Mauri, mi alzo di scatto e mi guardo intorno. Sono ancora nella mia camera.

"Ehi sta' tranquilla non te stupro mica" dice ridendo

"ah ah ah, simpatico." dico ironicamente.
"So' arrivate le pizze" dice indicando in direzione della cucina "io mi chiamo Davide, sono un'amico di tuo fratello"
"Asia."Dico veloce incamminandomi in cucina dove, tutti seduti al tavolo, avevano già iniziato a mangiare.

"Ciao" dico timidamente prendendo la mia pizza, mi metto in un posto vuoto guardando un punto non definito del muro.

"Ciao, io sono Ignazio, chiamami Slait" si presenta e mi sorride. Io ricambio il sorriso e non parlo.

Ora conosco tutti a parte uno, mai visto, sembra molto amico di Davide:parlabo sempre insieme e si labciano occhiate complici. Il tipo non si presenta, nemmeno mi guarda, non mi frega.

Si mettono tutti a parlare di musica e continuano per tutta la durata della cena.

"Maurì, non c'avevi mai parlato di tua sorella prima di oggi" Dice Davide guardandomi da capo a piedi, mentre aiutavo a sparecchiare.

"Diciamo che io e lei non siamo in ottimi rapporti"dice mio fratello con un ghigno, lo odio.

"Fanculo" gli dico guardandolo negli occhi. Lui mi fulmina con uno di quei sguardi che mi mettono una paura tremenda, uno sguardo misto di sfida e odio.
vorrei rovinargli quella faccia da convinto e fargli capire che vuol dire essere odiati fin dalla nascita da un fratello.

Dopo cena vado a farmi una doccia, quando esco mi vesto poi vado in salotto dove ci sono gli altri. Non voglio sembrare asociale.

"Pier dorme qua per un paio di giorni" mi annuncia Mauri. Pier? Sarà quello che non mi ha parlato.

Ma bene, due stronzi asociali in casa, mio fratello bastava e avanzava.

"Mh mh"

Sposto lo sguardo su questo Pier e noto che sta seduto sul divano con il cellulare in mano. Non parla, mi dà fastidio un sacco. Asociale.
"Tranquilla, adesso non ti conosce e non è molto amichevole, quando lo conoscerai ti renderai conto che è un'idiota come noi." mi sussurra Davide all'orecchio facendomi il solletico. Ridacchio e Davide mi sorride. Poi squilla un cellulare e tutti ci giriamo verso Davide che si affretta a rispondere.

---
"tranquillo stai da noi a dormire" Sentenzia Mauri, dopo aver ascoltato i problemi di Davide che, dopo essere stato un'ora al telefono aveva scoperto di essere stato cacciato fuori casa da quella che ora era la sua ex.

Non avevo ben capito il perché ma probabilmente Davide l'ha tradita.

"Scusa e dove dovrebbe dormire? Per quel che ne so io abb-" Ed ecco mio fratello che mi interrompe di nuovo, lo odio cazzo.

"Questo è l'unico problema."

"Maurì, Asia potrebbe dormire con te no? In fondo è tua sorella" Io e Mauri ci giriamo verso Davide, che ha dato questa 'splendida' idea, e entrambi gli tiriamo un'occhiataccia

"Oh no, io non ci dormo con lui!"

Mauri mi guarda male e poi si gira verso lo schermo della televisione.
"Va bene, dormi con me, ma guai a te se non mi fai dormire." Dice continuando a guardare la tele.

Ma certo, iniziamo la mia infernale permanenza qui con un'infernale nottata in camera di un cazzo di fratello che non sembra nemmeno tale, visto come mi tratta.

----- ----- ------ -----

Sono le undici di sera, Ignazio è andato via già da un po' e io mi sto preparando per andare a letto.

Sono in pigiama, una maglia lunga bianca e dei pantaloncini corti, blu dell'Errea, e mi sto lavando i denti in bagno. Sputo il dentifricio e mi sciacquo la bocca, esco e sbatto contro qualcuno. Alzo la testa e riconosco Mauri che mi guarda impassibile, come se fossi trasparente.

"Scusa" sussurro

"Okay" non mi guarda nemmeno in faccia e mi sorpassa entrando in bagno.

Ma siamo seri? 'Okay'? Dove cazzo è finita la gentilezza!

Okay, già odio questa "nuova" vita a Milano.



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