Parte 9

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Asia's p.o.v.

Sono confusa, perché da un giorno all'altro Mauri dovrebbe diventare gentile con me? Certamente sono felice, non vedevo l'ora di passare del tempo con lui, da soli, spero solo che mi tratti bene.

"Mad" dico entrando in camera sua. "Vieni a correre?"
"Ma sei matta? Io non corro." mi risponde incrociando le braccia al petto.
"Ho già Provato a chiamare Davide ma a quanto pare dorme ancora." dico facendo il labbruccio.
"Va bene, vengo" alza un sopracciglio e mi guarda con aria di sfida.
"Allora mettiti qualcosa di comodo, veloce" dico uscendo dalla stanza. Io sono già pronta e devo solo aspettare Pier.

"Okay, va bene, basta" deglutisce "Sono esausto"dice con il fiatone.

"Abbiamo fatto sì e no, seicento metri, dai"
"Te l'avevo detto che non sono fatto per correre" Prende una sigaretta dalla tasca dei pantaloncini e l'accende.

"E' per questo" indico la sigaretta "che non riesci a correre"

"Mh-mh" annuisce per poi sbuffare il fumo.

"Okay, almeno camminiamo"

"Non riesci proprio a stare ferma?" dice mentre mi guarda male. Rido, sta quasi per morire dopo soli seicento metri e non riesce a riprendere fiato. Mentre impreca contro di me, io, guardo l'ora sul cellulare: sono le undici e tre quarti, dovremmo tornare a casa per pranzo, e, visto che solitamente mangiamo verso mezzogiorno, è meglio tornare indietro subito, vista la lentezza del mio compagno di 'corse'.

"Oh, Piè, torniamo a casa" lo richiamo
"Grazie, Dio!" Ridiamo insieme e ci incamminiamo verso casa.
"Mio fratello mi ha chiesto se facciamo un passeggiata oggi pomeriggio, solo io e lui"

"Davvero? Che l'hai drogato?" dice guardandomi sorpreso e alzando un sopracciglio.

Ridacchio"Ma no scemo, non so che gli prende ma ho accettato, spero solo che sia di buon umore."

"Speriamo, o servirà solo a peggiorare la situazione" Divento triste all'istante, ora ho davvero paura.

"Ehy, tranquilla okay?" mi mette un braccio intorno alle spalle."Lui ti vuole bene, anche se non lo da a vedere, e sicuramente non ti farà stare male."

"Speriamo..."

"Dai, vieni!" Pier inizia a correre e mi incita a seguirlo. Lo raggiungo e continuiamo a correre fino a casa. Lui gronda dal sudore e tenta di non inciampare nei gradini delle scale, mentre io lo prendo in giro.

Quando Maurizio vede Mad in quello stato, rivolge lo sguardo a me come a volere delle spiegazioni, poi ridacchia e ci informa che proverà a fare la carbonara.

Gliene sono grata, nei giorni precedenti, avevo quasi sempre cucinato io. Mio fratello non sa cucinare, o meglio, non ci si impegna e la roba non gli viene buona, mentre Mad, potrebbe mandare a fuoco la cucina.

"Maurì, sei consapevole che non sai cucinare, vero?" Pier lo sfotte mentre beve una birra.

"Io so cucinare benissimo, pensa a te e al tuo amore per la palestra e la corsa" Detto ciò, Maurizio se ne va trionfante ai fornelli, mentre Pier mi informa che andrà a fare una doccia. Mi ritrovo sola con Mauri che a quanto pare non ha voglia di parlare, si sta creando un silenzio che non sopporto, carico di tensione. Mio fratello non mi considera di striscio e io faccio altrettanto con lui, non voglio essere sempre la vittima.

Mi sono stufata di questa situazione, quindi, vado verso la camera mia, sperando che l'altro tipaccio losco del Sud-America se ne sia andato. Busso alla porta e nessuno risponde, a quanto pare non c'è nessuno.

I'm a dead man - SalmoWhere stories live. Discover now