Parte 3- Demons to Diamonds

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"Va bene, vado a cambiarmi." dico mentre mi alzo dalla sedia e mi dirigo in camera.

Arrivata in camera mia, trovo il letto messo sotto sopra: il lenzuolo è tutto fuori dal letto, per terra; la coperta, è tutta in fondo al letto. Ma come cazzo dorme Davide?

Prendo dall'armadio dei leggings neri e una maglia bordeaux a maniche corte, chiudo la porta e mi cambio.

Faccio il più in fretta possibile, ho paura che Davide entri. Le mie paure diventano reali quando la porta si spalanca e io in leggings e reggiseno, mi stavo per mettere la maglia.

"Oh cazzo, scusa, non mi ricordavo che era questa la tua camera!"
"Esci!" gli grido io in preda alla vergogna. Lui chiude la porta e io finisco di vestirmi.
'La prossima volta è meglio se vado in bagno' penso.

Vado in bagno a sistemarmi e poi torno in cucina.

Non trovo più nessuno, poi mi giro verso la sala e vedo Davide che si sta addormentando sul divano. Voglio fargli uno scherzo. Ho deciso, gli farò lo scherzo della panna e il solletico. Cerco la panna in frigo ma le uniche cose che trovo sono una carota e un sacco di bottiglie di birra.

Allora torno rassegnata in sala. Ma mi viene un'idea. Mi metto dietro al divano e gli do' un leggero ceffone in testa, lui si sveglia all'istante e aspetto che si rilassi un po', dopo salto in aria e urlo qualcosa di incomprensibile anche a me. Lui sussulta e subito dopo si gira verso di me, poi mi prede per i fianchi e mi butta sul divano, si mette sopra di me per bloccarmi e inizia a farmi il solletico, io lo odio. Inizio a ridere implorandolo di smetterla finché lui non si toglie da sopra di me mentre continua a sghignazzare.
"Che fai dopo?" mi chiede.
"Questa mattina niente, ma alle quattro devo andare a lavoro"
"Che lavoro fai?" mi chiede mentre si mette sdraiato nel divano con la testa sulle mie gambe.
"lavoro in gelateria" dico mentre accendo la tele.
"mh bene, 'sta mattina hai voglia di venire a fare un giro?"
"va bene"Dico"Tu fai rap come mio fratello?"
"sì, io sono Gemitaiz, ieri, mentre ci hai interotti, stavamo lavorando a una canzone" mi informa guardandomi.
"ops, chiedo perdono!" rispondo fingendomi in colpa.

Davide ride e poi si alza.

"Andiamo?"
"Sì, ma dove sono gli altri?" chiedo, curiosa.
"Mauri è andato alla Machete e Piè non ne ho idea."

"Va bene."

Eravamo in giro nel centro di Milano da almeno due ore. Eravamo andati a vedere la gelateria nella quale avrei dovuto lavorare poche ore dopo e siamo andati in diversi negozi d'abbigliamento compreso il mio preferito, il pimkie. lì ho comprato una maglia leggera color crema e dei pantaloncini corti, strappati in jeans.

Svariate volte dei fans avevano fermato Davide per una foto o un'autografo e mi hanno chiesto se ero la fidanzata. Naturalmente io ho sempre negato.


"Vuoi continuare a farti tutti i negozi o ci andiamo a prendere qualcosa?" mi chiede Davide quando usciamo da Zara, senza alcuna busta.
"Continuiamo con i negozi" dico con nonchalance.

"okay" dice lui con lo sguardo puntato a terra, deluso.

"Scherzo!" gli dico ridendo e dandogli uno schiaffetto sulla spalla. "Avresti dovuto vedere la tua faccia" Lui fa l'offeso ma non resiste per molto e dopo poco mi dice cercando di rimanere serio: "ti odio"

"Nah, non è vero" dico. Lui alza un sopracciglio e mi guarda, poi si mette a ridere e intanto mi cinge le spalle con un braccio.

Entriamo in un bar e prendiamo da bere.

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Dopo una settimana

"ciao" mi dice guardandomi triste.

"come farò senza di te!" Dico con fare melodrammatico gettandomi fra le sue braccia.

"Oh, non saprei!" dice con un gesto teatrale, mettendosi a ridere.
"Già immagino le orribili maniere con cui verrò trattata da mio fratello, le litigate e..." mi interrompo per poi gettarmi di peso nel letto emettendo un lamento.

"te la caverai,vedrai" dice con un sorriso dolce. "è già tardi, ci vediamo tra una settimana, ciao bella."

"ciao" dico diventando un po' rossa per come mi ha chiamato. Ci abbracciamo, poi lui mi da un bacio nella guancia.

Si volta e esce dalla mia camera con il trolley. Lo seguo e, quando sento sbattere la porta vado alla finestra, lo vedo che entra in macchina e parte.
Dopo una settimana dal mio arrivo se ne va lui... mi ero abituata ad averlo in casa, mi ero affezionata. Adesso dovevo prepararmi all'orribile settimana con mio fratello e Pierfrancesco che, a quanto pare, si è infatuato della casa di Mauri.

"è andato via, non servirà a molto fissare fuori dalla finestra." sghignazza Mauri.
sbuffo " 'sta zitto"

"ti piace eh?"

"ma che vuoi?" dico dirigendomi in cucina.

"Dimmi solo se ti piace!"

"sei assillante, ti preferisco zitto, asociale."
"non mi hai ancora risposto" mi dice guardandomi male mentre torno in sala a braccia incrociate.

"si, okay? Mi piace...credo" dico poco sicura. Mauri si alza e senza guardarmi prende le chiavi e esce dicendo solo:"Non aspettatemi per cena".
Ma che cazzo gli prende? Prima mi tratta malissimo, poi si incazza se gli dico che mi piace uno. Aiuto!

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Mi metto a letto, sono le due ormai. Piè dorme e da troppo tempo sto pensando. Sto pensando alle mie parole. E' vero che mi piace Davide? Perché Mauri ha reagito così? Vorrei parlargli ma ancora non è tornato e poi non ci parla mai con me come farebbe un cristiano normale.
Come tratterà Davide quando tornerà? e se lo evitasse come fa con me? E se invece lo trattasse normalmente? Cosa preferisco tra le due opzioni?

Aiuto mi sta scoppiando la testa.

Sto pensando così forte da levarmi la corrente in casa.




-Continua-










I'm a dead man - SalmoWhere stories live. Discover now