She.

Da _belle_21

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"Ci saremo detti 'basta' altre mille volte, ma al primo sguardo saremo tornati sui nostri passi. Io con la mi... Altro

I.N.I.Z.I.O.
CAPITOLO I
CAPITOLO II
CAPITOLO III
CAPITOLO IV
CAPITOLO V
CAPITOLO VI
CAPITOLO VII
CAPITOLO VIII
CAPITOLO IX
CAPITOLO X
Importante
CAPITOLO XI
CAPITOLO XII
CAPITOLO XIII
CAPITOLO XIV
CAPITOLO XV
CAPITOLO XVI
CAPITOLO XVII
CAPITOLO XVIII
CAPITOLO XIX
CAPITOLO XX
CAPITOLO XXI
CAPITOLO XXIII
CAPITOLO XXIV
CAPITOLO XXV
CAPITOLO XXVI
CAPITOLO XXVII
CAPITOLO XXVIII
CAPITOLO XXIX
CAPITOLO XXX
CAPITOLO XXXI
CAPITOLO XXXII
CAPITOLO XXXIII
CAPITOLO XXXIV
CAPITOLO XXXV
CAPITOLO XXXVI
CAPITOLO XXXVII
CAPITOLO XXXVIII
CAPITOLO XXXIX
XL - Epilogo
Ringraziamenti
F.I.N.E.
Nuova dramione!
Paint It Black (nuova dramione!)

CAPITOLO XXII

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Da _belle_21

"Questione di prospettiva: puoi credere che ogni respiro che fai stai vivendo un giorno ancora, oppure puoi credere che ogni sospiro ti avvicina sempre più alla morte. Da che punto la guardi?"
(About a moonlight)

Erano ormai minuti che si scambiavano baci a fior di labbra, mentre le loro mani erano ancora unite e le loro dita intrecciate, come se lasciandosi avrebbero potuto perdersi per sempre. Ma infondo era un po' così, tutto quello non aveva senso. Propio per questo entrambi tenevano ancora gl'occhi chiusi, probabilmente tentati d'incatenare i loro sguardi, ma terrorizzati dall'idea di star sognando. Avevano così tanto bramato quel momento, si erano così tanto convinti che una cosa così potesse avcadere solo nel mondo dell'immaginazione, che ora erano titubanti all'idea di aprire gl'occhi per scoprire che si trattava solo di un bellissimo sogno. Ma prima o poi quel momento, come tutti gl'altri, dovè finire: improvvisamente si sentì un rumore, una porta sbattè rumorosamente. Hermione, che conosceva perfettamente quel suono, appurò in un attimo di lucidità che si dovesse trattare della biblotecaria che aveva ufficialmente chiuso la biblioteca.

Ora erano definitivamente soli.

Ma ormai si erano staccati ed avevano spalancato gl'occhi, si stavano fissando.

-Draco..- fu Hermione la prima a rompere quell'assordante silenzio.

-No.- si affrettò ad interromperla con voce roca -Ora dirai che è stato un errore. E che è meglio dimenticare.- affermò, mentre il tono tornava gradualmente freddo e distaccato.

-Credi.. credi davvero che per me sia tutto un sbaglio?-

-Non lo credo. Lo è.- disse, distogliendo lo sguardo. Non ce la faceva a guardarla, a leggere nei suoi bellissimi occhi, pentimento e vergogna.

Le loro mani erano ancora intrecciate a mezz'aria, ma la presa di entrambi allentava sempre di più, come a simboleggiare ciò che stava effettivamente accadendo.

-E tu?- chiese titubante lei -Non lo consideri un errore? Insomma, baciare una mezzosangue..-

-Sono cambiate molte cose per me, dopo la guerra.- rispose serio, guardandola negl'occhi. Ma parlare della guerra gli aveva ricordato ciò che era andato a fare lì in biblioteca, ciò che avrebbe dovuto fare l'indomani e quello che avrebbe implicato.

-Dra', devi promettermi una cosa.- Zabini si fece serio -Non farai cazzate per salvarla. Non ti consegnerai a loro, non potrebbero difenderti. Promettimelo.-

-Te lo prometto.-

Ricordò la promessa fatta a Blaise, aveva promesso che non avrebbe fatto pazzie per salvarla, non si sarebbe consegnato agl'Auror. Si sentì un vero ipocrita, stava per tradire la scuola, di nuovo. Avrebbe fatto entrare i mangiamorte ad Hogwarts, causato una nuova guerra, sarebbe stato dalla parte sbagliata, tutto di nuovo. Come un incubo sognato per la seconda volta, come un incubo dal quale stavolta non sarebbe fuggito. E da bravo egoista, aveva anche baciato lei. A guardarla ora, con le guance arrossate e gl'occhi lucidi, il labbro inferiore fra i denti e quello superiore gonfio ed umido per i baci passionali che si erano scambiati poc'anzi, a sentire ora il suo profumo dolce e il battito accellerato del suo cuore, no, non sarebbe mai riuscito a non fare pazzie. Draco Malfoy aveva sempre mantenuto il controllo, sempre. Ma, in quel momento, ciò che gl'importava era salvarla da ogni possibile rischio, anche da lui stesso. Era certo che lei si fosse già pentita, che ora stesse pensando a Weasley e si stesse rammaricando nel peggior modo.

-Draco..-

-Hermione, io..- provò a parlare, a dirle che l'aveva baciata perché provava qualcosa per lei, dirle che quello che era appena successo per lui era tutto fuorché un errore. Ma, ovviamente, non disse nulla di tutto ciò.

-Devo andare, Granger.- riprese freddamente, lasciandola di colpo.

Si fiondò fuori dalla biblioteca, avviandosi letteralmente di corsa in direzione dei dormitori della sua casata.

-Blaise, in camera mia!- urlò autoritario, bussando ferocemente alla porta del suo migliore amico.
Rimase sinceramente sorpreso, quando vide uscire da medesima porta Blaise in compagnia di Pansy Parkinson. Erano anni che il moro le andava dietro, ma la serpeverde era era da sempre stata invaghita del principe delle serpi; ed ora Draco era contento, sia per l'amico, sia per essersela tolta definitivamente (si spera) di torno.

-Salazar Dra', cosa c'è di così urgente?!- il moro gli lanciò un'occhiataccia.

-Blaise, è importante. Raggiungimi nella mia stanza.-

Blaise sbuffò sonoramente, facendo un occhiolino (abbastanza pieno d'intese) a Pansy e seguendo a trotta Draco.

-Domani devo incontrarlo.- disse quest'ultimo, dopo aver insonorizzato la stanza.

-Salazar, Draco stai perdendo la capacità di formulare frasi di senso compiuto. Dato che manchi sempre il soggetto!-

Il biondo lo guardò torvo, non aveva pronunciato quel nome volontariamente.

-Lucius.-

-Cosa?!- il moro si fece improvvisamente serio, prendendo posto su di una poltroncina verde.

-Mi ha mandato una lettera, domani ad Hogsmade devo consegnargli la Passaporta.-

-Sai già cosa succederà se non lo farai, non hai scelta.-

Ecco.

Questa è esattamente la frase che Blaise avrebbe dovuto evitare.

"Non hai scelta."

Infondo, credo che tutti odieremmo sentirci dire questa frase, specialmente il ragazzo che, di scelte, non ne ha mai potute fare in vita sua.

Draco, che fino ad ora aveva passeggiato frustratamente avanti e indietro per la stanza, si fermò di scatto. Era furioso, era stanco.

-Beh, sono stanco di non avere scelta.- disse con tono calmo, ma comunque minaccioso. Risuonò come un eco inquietante, Blaise rabbrividì.

-Draco..-

-No!- lo interruppe urlando -Sono stanco. Sono stato assolto perché sono Il-Ragazzo-Che-Non-Ha-Avuto-Scelta, sono vivo per questo Blaise.- ridusse il tono ad un sussurro -Voglio scegliere, vedere cosa si prova. Ora ho un motivo per farlo.-

-Ah sì?- Blaise si stava alterando, il suo migliore amico sembrava volersi suicidare -E quale sarebbe questo motivo tanto importante? Una ragazza, Draco Malfoy che si suicida per una ragazza!-

-Non è solo per lei, non voglio tradire di nuovo Hogwarts. La Granger mi ha solo spinto a capire.- rispose il principe delle serpi, ma con un pizzico di esitazione nella voce. E fu da quello, che capì di star mentendo e la cosa lo spaventò.

-Me l'avevi promesso.- Blaise lo guardò preoccupato.

-Lei non è come le altre. Io.. non me lo perdonerei mai, lo sai. Credo di provare.. credo di provare qualcosa. Ci siamo baciati.-

Ok, a quel punto il moro saltò letteralmente dalla poltroncina, scattando in piedi.

-Voi cosa?!-

-Non è importante ora. Se mio padr- si corresse: -..se Lucius avrà quella passaporta, entrerà ad Hogwarts..-

-..Ma se non l'avrà ti ucciderà!-

-Ci serve un piano.- sentenziò il biondo.

-Potresti rimandare l'incontro..-

-Rimanderei solo il problema.- rispose pensieroso, poi s'illuminò -Preparati serpe, perché abbiamo solo questa notte per creare una passaporta!-

Zabini lo guardò spaesato.

-Salazar, devo sempre spiegarti tutto? Creeremo una passaporta fasulla, per un qualsiasi altro posto, e domani gliela consegnerò.-

-Non se ne parla.-

-Blaise..-

-No Dra', metti che tuo padre dovesse scoprirlo.-

-Non se ne accorgerà subito.-

-Ma prima o poi dovrà pur accorgersene ed allora..-

-Poi ci penserò.-

-Ma non puoi!- tentò ancora di farlo ragionare, ma non c'era verso.

-Ho detto che ci penserò poi.- lo interruppe, infatti, Draco -Ora al lavoro!-

Baise sbuffò, sapeva che contraddirlo era una causa persa.

***

-No aspetta credo di non aver capito, hai davvero baciato Draco Malfoy?!- urlò la rossa, mentre Hermione si congratulò mentalmente con se stessa per aver lanciato un "Muffilato" alla stanza prima di intraprendere quella piccante conversazione.

-Ginny..-

-Herm, hai baciato il ragazzo più sexy della scuola.. Il sogno di ogni ragazza!-

-Sì Ginny, ma..- provò di nuovo.

-Ed è stato lui a prendere l'iniziativa, ti rendi conto?! Oddio, voglio sapere tutto! Com'è stato? Bacia bene? Ti ha..-

-GINEVRA!- urlò questa volta, cercando di richiamare la migliore amica dal mondo degli scleri più totali.

-Ok va bene, la smetto!- sbuffò quest'ultima, sedendosi sul letto a baldacchino accanto ad Hermione e prendendole le mani -Sono felicissima per te!-

-Ginny, io.. non lo so..- iniziò a balbettare Hermione -Insomma, se mi stava prendendo in giro?- sussurrò arrossendo.

-Oh, andiamo! Ho visto le occhiate che ti lanciava in questi giorni e poi, a quanto mi hai raccontato, è davvero cotto di te!-

-E allora perché è scappato via?- chiese, nella voce era evidente quel pizzico di risentimento che tentava di celare.

-Questo devi chiederlo a lui, sicuramente si starà facendo mille problemi esistenziali, per uno come lui innamorarsi non è cosa da tutti i giorni!-

-Ginny, non so..-

-Merlino ora basta, niente storie! Questa sera ci parlerai a cena!-

-No, no e poi no!- protestò come una bambina la riccia -Io in Sala Grande non ci vengo, poi se Harry e Ronald dovessero..-

-Sono così rimbabiti quei due, che non si accorgeranno di niente! E comunque sia, gliene parlerai al loro ritorno. Ma stasera, fuori dalla Sala fermi Malfoy e ci parli.-

Hermione scosse nuovamente il capo, ma poi, a forza delle rassicuranti parole della piccola di casa Weasley, decise di tirar fuori il suo coraggio da leonessa ed affrontare la situazione.

Le due grifone si avviarono a passo lento verso la Sala Grande, chiacchierando di tutti i compiti che i professori avevano assegnato per le vacanze. Hermione fu grata a Ginny per questo, aveva intrapreso lei una così leggera e, per Hermione, rilassante conversazione.

-Ginny?- chiese d'un tratto la riccia.

-Sì?-

-Mi mancherai.- sussurrò timidamente.

-Merlino, tesoro anche tu! Capisco che non vieni alla tana per andare a restituire la memoria ai tuoi e per mio fratello, ma comunque Natale non sarà lo stesso senza di te!-

Le due si strinsero forte, mentre Ginevra si lasciava sfuggire qualche lacrima. Quella mattina non era partita con Harry e Ron perché non aveva ancora terminato dei corsi di recupero in pozioni, così le lezioni per lei erano terminate soltanto nel pomeriggio tardo, quando il treno era già partito. Per Ginevra Weasley era dura, grazie al suo coraggio e alla sua prontezza in guerra era stata mandata avanti di un anno, al pari con il Trio Delle Meraviglie. Doveva dare il meglio. Sarebbe però partita il giorno dopo, la mattina della vigilia.

Nel mentre di tutto ciò, Draco e Blaise (Blaise soltanto) avevano deciso di non saltare la cena; avevano bisogno di forze se avrebbero fatto nottata per la passaporta. Non appena presero posto, Draco prese a fissare il tavolo grifondoro, ansioso: lei non era ancora arrivata. Non appena però varcò la soglia in compagnia della Piattola, si sentì più tranquillo. Studiò con attenzione tutti i suoi movimenti, desideroso di scoprire come si sarebbe comportata e se, almano una volta, i loro sguardi si sarebbero incatenati. Era una sorta di magia paranormale, persino per un mondo completamente magico, due occhi opposti che si fondono. Come se il Sole e la Luna potessero incontrarsi e rimanere entrambi a splendere in cielo nello stesso istante, facendo incontrare il giorno e la notte. Come se, durante una tempesta, spuntassero due raggi di Sole, due pozze ambrate a rallegrare la tempesta riflessa nelle pozzanghere circondanti le iridi del mangiamorte. E quando, dopo attimi interminabili, i loro sguardi finirono finalmente per incrociarsi, Draco si chiese se fosse il ghiaccio a spegnere il fuoco, o il fuoco a sciogliere il ghiaccio. Domanda a cui non riusciva davvero a trovare una risposta, o meglio, una la aveva, ma andava contro ogni principio fisico. Era come se, anziché combattere a chi avrebbe prevalso, il ghiaccio ed il fuoco s'incantassero fermando il tempo; come se, improvvisamente, non fossero più elementi così opposti. Hermione anche era incantata e stupita, mentre arrossiva furiosamente pensando a ciò che era accaduto poco prima in biblioteca.

-Non guardarlo!- Ginevra le tirò un calcio da sotto il tavolo ed Hermione si riprese subito, ricominciando a mangiare con goffa fretta, fino a quando l'amica non la richiamò nuovamente.

-Herm, se ne sta andando. Se devi parlargli è la tua occasione.-

Istantaneamente la riccia alzò il capo osservando due alte figure dirigersi all'uscita della sala. Salutò Ginny con un affettuoso bacio sulla guancia, ringrazinadola del sostegno datole, e subito dopo corse letteralmente dietro Draco e Zabini.

-Malfoy?- lo chiamò quando furono abbastanza lontani dagl'altri, quasi alle scale che avrebbero condotto ai sotterranei.

Lui si voltò di scatto, emozionato ed impaurito al tempo stesso di vederla.

-Granger?- borbottò, incerto sul come comportarsi. Zabini si voltò con lui, con un bel ghigno eloquente dipinto al posto delle labbra chiare e carnose.

-Po..possiamo parlare?- chiese la grifona.

-Io.. ora non posso.- era pur sempre un codardo, non voleva affrontarla; e poi doveva andare a finire quella maledetta passaporta con Blaise -Domani mattina.- aggiunse, costringendo il suo tono a risultare più freddo e distaccato.

-Oh andiamo Dra', si tratterà di qualche minuto al massimo!- ghignò Blaise, guadagnandosi un'occhiataccia dalla serpe in questione -Io ti aspetto ai dormitori.- aggiunse, facendo ad Hermione un cenno col capo.

-Ascolta..- iniziò Draco, ma lei lo interruppe immediatamente.

-No, qui potrebbero sentirci. Vieni.-

In rigoroso ed imbarazzante silenzio, si avviarono verso la stanza della necessità. Unico vero luogo di privacy in quella scuola.

-Puoi parlare.- disse la ragazza, una volta dentro la stanza. Era semplice come l'aveva immaginata: due divani, un tavolino e pareti rigorosamente rosse.

-Non so cosa mi sia preso prima Granger, ti chiederei di dimenticare anche questo se..- tentò di mentirle, ma si bloccò quando lesse vera delusione nei suoi occhi. Era convinto che lei lo odiasse per ciò che aveva fatto, come tutti gl'altri. Che mai, neanche cullato ingenuo fra le braccia di Morfeo, avrebbe potuto immaginare di vederla tenere a lui. Sì, si stava sicuramente sbagliando, a lei non importava. E, infondo, era meglio così, almeno sarebbe riuscito a proteggerla.

-..se non me lo avessi già chiesto una decina di volte in una settimana.- continuò per lui, con tono deluso.

-Va bene, ok.- sbuffò sonoramente, si stava irritando. Lo sapeva, sapeva che per lei era soltanto un gioco, un modo per vendicarsi di tutti quegl'anni in cui a giocare era stato lui.

-Sono confuso Granger, va bene?! Altrimenti non mi sarei mai.. contaminato in quel modo.- mentì ancora, più a se stesso che a lei.

-Hai ragione, che stupida.- rispose quest'ultima, a testa bassa -Non ti ruberò altro tempo, a domani.- fece per uscire, ma una voce la richiamò.

-Aspetta!- aveva urlato lui, troppo in fretta per accorgersene -Oggi mi hai detto di aver lasciato Wealsey, perché?- chiese, incatenando il giorno e la notte delle loro pozzanghere.

-Perché sono innamorata di un altro.- rispose Hermione, come se fosse la cosa più ovvia al mondo. Ma non lo era, era la cosa meno ovvia al mondo; così si ritrovó ad arrossire.

E lui, lì, immobile, la fissava sbalordito. Quando arrossiva resisterle era ancor più difficile, una delle cose che amava di più di lei. Si ritrovò così a fissarla, cercando in lei qualche difetto, ma era inutile, era perfetta per lui. La semplicità. E chi l'avrebbe mai detto, Draco Malfoy, eterno donnaiolo ed amante del lusso e del peccato, stregato da tale semplicità. Una semplicità abbagliante, particolare, la semplicità di due occhi color cioccolato, i più comuni che esistano, eppure non ne aveva mai visti come quelli di lei. Senza un filo di trucco, lucidi e incrniciati dalle lunghe ciglia nere. La semplicità dei suoi capelli sciolti, ricci indomabili, come la criniera della regina tra le leonesse. La semplicità sfugge sempre ai nostri occhi, ci lasciamo prendere dalle cose più complesse, più appariscenti e superficiali ed è questo, molto probabilmente, a rendere rare le cose semplici.

-Di chi?- eccola, la fatidica domanda. La voce di Draco tremava leggermente, inspiegabilmente, aveva paura della sua risposta. Magari, ancora peggio di Pel Di Carota, aveva una cotta per San Potter. E come avrebbe potuto competere con il salvatore del mondo magico? A quel punto quali speranze avrebbe avuto di conquistarla?

-Della persona sbagliata.- rispose lei, abbassando nuovamente lo sguardo. Al diavolo il tanto decantato coraggio grifondoro.

Fu allora che lui capì.

-Draco, tutto questo è sbagliato non è vero?- nelle sue congetture doveva essere una rigida affermazione, ma risultò invece un'incerta domanda.

-Completamente.- sussurrò il biondo, avvicinandosi sempre di più.

Capì che si stava riferendo a lui, che tutto quello che aveva fatto in questi ultimi tempi era stato per lui, capì che non vi era nulla da capire, non vi era mai stato. La fisica e le sue leggi non esistevano per loro due, la Luna ed il Sole vivevano in uno stato di Eclissi eterna, infischiandosene degl'effetti collaterali che ciò avrebbe provocato sulla Terra. Draco capì che il fuoco non scioglie il ghiaccio ed il ghiaccio non spegne il fuoco, ma che i due elementi si salvano a vicenda. Sono l'uno l'opposto, la contraddizione dell'altro, ma si sa che una cosa, senza il suo contrario, non avrebbe alcun senso.

Lei lo amava.

Lui l'amava.

Questo bastò. Le si avvicinò a passo svelto e, quando la vide alzare il capo spaventata dall'improvviso spostamento d'aria, si fiondò direttamente sulle sue labbra.

La fisica non esisteva e le sue leggi erano appena state confutate.


·Spazio Autrice·
Mi scuso per il ritardo, lo studio ultimamente mi sta prendendo molto tempo. Vi ringrazio per le stelline e, come sempre, vi chiedo di commentare!
A prestissimo!

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Moon Da _belle_21

Fanfiction

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