Deskmate || Ignazio Boschetto

By smilethankstothem

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Lei era lì, come sempre. Seduta al suo banco, come sempre. Silenziosa, come sempre. Chiusa nel suo mondo, com... More

Chapter 1. First Day
Chapter 2. Bathrooms
Chapter 3. A beautiful nightmare
Chapter 4. Birthday
Chapter 5. First lesson
Chapter 6. 'I want to try'
Chapter 7. A special Saturday
Chapter 8. Carpe Diem
Chapter 9. Jealousy
Chapter 10. Fire
Chapter 11. Hyde
Chapter 12. Abruzzo
Chapter 13. Night
Chapter 14. Her weirdness
Chapter 15. Away
Chapter 16. Music Room
Chapter 17. Little secret
Chapter 18. Erin and Gabriele
Chapter 19. 'Yes'
Chapter 20. Sicily
Chapter 21. A little big surprise
Chapter 22. Bologna
Chapter 23. Problems
Chapter 25. Our special day
Chapter 26. Like a Déjà-Vu

Chapter 24. Wedding

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By smilethankstothem

Settembre

Era il tanto atteso giorno: Nina e Giacomo stavo per sposarsi. In casa erano tutti in fibrillazione: mamma entrava ed usciva dalle stanze super eccitata, papà cercava di mantenersi calmo, Ariele inseguiva mamma portandole quello che si era scordata, Andrea e Davide giocavano tra di loro mentre io restavo immobile a riflettere.

Non riuscivo a capacitarmi del fatto che Nina, la mia sorellona, la mia migliore amica, la mia seconda mamma, la mia vita stava per sposarsi. Sapevo bene che un giorno si sarebbe sposata, ma nel mio cuore speravo (anche un po' egoisticamente, lo ammetto) che quel fatidico giorno arrivasse il più tardi possibile; le volevo un bene dell'anima e vederla andare via mi faceva male, eppure il primo ad andarsene (per certi versi) ero stato io. "È pronta, la mia bambina" commentò mamma uscendo dalla stanza di Nina "È proprio bella" si aggiunse papà trattenendo qualche lacrima; io non riuscivo a parlare, non trovavo le parole giuste da dire. Semplicemente mi feci travolgere dalle emozioni.

Mi alzai e sistemai il vestito del completo che indossavo, camminai a passi lenti verso quella porta che non si sarebbe più aperte frequentemente ed entrai. Nina era davanti allo specchio, irriconoscibile ma tremendamente bella; mi avvicinai a lei e l'abbracciai forte, come ero solito fate "Piccolino mio" mi baciò la guancia "Sei bellissima cucciola" dissi guardando il nostro riflesso "Grazie tesoro" sorrise prendendo il telefono "Ti va di fare un'ultima foto da scapoli?" propose "Dammi qua, che li faccio meglio io i selfie" dissi e lei mi porse il suo cellulare così da poter scattare la nostra fotografia "Ti voglio bene, sorellona" dissi abbracciandola ancora una volta "Te ne voglio anch'io fratellino".

Dopo la cerimonia

Eravamo in macchina pronti per recarsi al ristorante dove si sarebbe tenuto il ricevimento. Ero alla guida, accanto a me Ariele e dietro ben saldi nei loro seggiolini Andrea e Davide; "Ho il trucco sbavato, amore?" mi chiese "No, amore sei perfetta" sorrisi poggiando la mano destra sulla sua coscia "Amore, i bambini" mi ricordò ridacchiando "Perchè ogni mio gesto carino lo prendi per una proposta perversa?" chiesi "Perchè con te non si sa mai, passi dall'essere dolce all'essere tremendamente pervertito in mezzo nano secondo" disse con fare ovvio lei, facendomi ridere. Spostai la mano e continuai a guidare, lasciandole ogni tanto qualche piccola occhiatina.

Arrivati al locale, parcheggiai l'auto. Aiutai Ariele con i bambini ed entrammo dentro, man mano anche tutti gli altri invitati arrivarono ed occuparono la sala; prendemmo posto al nostro tavolo in attesa dell'arrivo degli sposi.

Qualche ora dopo

"Andiamo a casa? Siete stanchissimi tutti e tre" chiesi vedendoli assonnati "Ma è il matrimonio di tua sorella, non possiamo andarcene" disse con gli occhi semichiusi "Aspetta qua, testa dura" le baciai le labbra ed andai dalla mia sorellona "Giacomino, scusa ti rubo un momento mia sorella" sorrisi "Mia moglie" ribattè scherzoso lui "Ma sempri me soru iè, cu si ni futti ca si spusau cu tia" (Ma è sempre mia sorella, chi se ne frega se si è sposata con te) risi dandogli una pacca sulla spalla "Andate dai, però poi riportamela" sorrise lasciandole la mano "Si, si non me la mangio" risposi per poi allontanarmi insieme a Nina.

"Messaggio recepito, andate pure" disse senza muoversi di tanto "Sicura?" sorrisi, perchè tra di noi era facile capirsi e leggersi nel pensiero "Sicurissa fratellino, abbiamo fatto tutto prima apposta" schiacciò l'occhio e mi lasciò un bacio sulla guancia "Danne uno anche ai miei nipotini e soprattutto ad Ariele" mi salutò tornando alla sua festa ed ai suoi invitati; invece io andai dalla mia famiglia "Amore andiamo dai" dissi al suo orecchio "Hai parlato con lei, vero?" chiese scuotendo la testa "Sì, ha detto che ti manda un bacio" risposi prendendo Davide in braccio "Sei testardo" commentò stringendo la mia piccola principessina "E voi non vi reggete in piedi, muoviti va" ridacchiai dandole un bacio a stampo "Stronzo" affermò mordicchiandomi il labbro.

Sistemati i piccoli sui loro seggiolini, mi sistemai alla guida con accanto Ariele. La musica a basso volume ci accompagnava nel tragitto "Che giorno siamo oggi?" chiese "13 settembre piccola. Perchè?" risposi "Manca un mese... Non voglio crederci" disse triste ed in fondo la capisco. Esattamente il mese successivo, sarebbero stati Gianluca ed Ilaria a compiere il grande passo. Poggiai la mia mano sulla sua gamba e le lasciai una carezza per confortarla un po'.

Arrivati a casa, aprì la porta d'ingresso ed accesi la piantana, che illuminò l'ambiente debolmente. Portammo i piccoli nelle loro camerette e li cambiammo, mettendo loro i pigiamini; una volta rimboccate le coperte e dato il bacio della buonanotte, Ariele chiuse le porte della loro cameretta e mi trascinò dalla cravatta in camera nostra. Mi spinse contro la porta chiusa della camera da letto, baciandomi. Di solito ero io quello che prendeva l'iniziativa, ma quando aveva questi colpi di testa mi faceva impazzire. Pian piano i vestiti caddero sul pavimento, qua e là, lasciando i nostri corpi coperti solo dall'intimo; la sollevai in braccio e baciandola camminai fino al letto.

Mi sedetti su di esso, mettendomi abbastanza comodo da permettere anche ad Ariele di appoggiarsi; scesi con le labbra sul collo, lasciandoci sopra piccoli morsi e succhiando di tanto in tanto la sua pelle candida, facendole cambiare colore. Continuai a scendere con i baci, privandola del reggiseno per facilitare il lavoro delle mie labbra, dalla sua bocca venivano fuori piccoli gemiti; mi staccai da lei e tornai alle sue labbra rosse e gonfie "Ti amo piccola" sussurrai su di esse "Ti amo anch'io" sorrise mentre le sue guance si tinsero di rosso. La baciai ancora, ancora ed ancora, togliendole gli slip e poi mi privai dei boxer; la poggiai sul letto salendole addosso senza pesarle ed entrai dentro di lei, lentamente.

La mattina dopo, mi svegliai con un sorriso stampato in faccia; aprì gli occhi e non la trovai al mio fianco. Mi sedetti confuso sul letto, guardandomi attorno: i nostri vestiti non erano più per terra, sul comodino c'erano un paio di boxer puliti. Li indossai e mi alzai, uscì in corridoio e prima di scendere al piano di sotto, controllai i miei piccoli marmocchi. Davide dormiva beato con il pollice dentro la bocca, mentre Andrea era già sveglia "Amore di papà, buongiorno" la presi in braccio e la riempì di baci "Andiamo da mamma, ti va?" le chiesi e sul suo visino si aprì un piccolo sorriso; chiusi la porta e scesi sotto insieme alla mia piccola principessa. Ariele era in cucina, intenta a preparare la colazione canticchiando una canzone; indossava solamente la mia camicia, mezza abbottonata ed il suo splendido sorriso. Mi avvicinai a lei in silenzio e le baciai il collo "Buongiorno amore" sussurrai "Buongiorno patatone" sorrise dandomi un bacio a fior di labbra per poi prendere la piccola "E buongiorno anche a te, raggio di sole" le baciò il nasino e giocò con una delle sue manine.

Adoravo guardarla, qualunque cosa lei facesse. Avrei passato tutta la mia vita ad ammirarla, ad ammirarla come un'opera d'arte preziosa e prestigiosa. Sistemò la piccolina sul seggiolone e mise a riscaldare il latte. "Amore, nella dispensa c'è il pacco di zucchero nuovo" mi disse mentre controllava la temperatura "Ora lo prendo" affermai mentre portavo a tavola i suoi magnifici pancake; poi mi avvicinai alla dispensa e presi, oltre allo zucchero, il suo amato sciroppo d'acero canadese. Diede il biberon alla bambina e l'aiutò a bere "Guarda, lo tiene da sola" sorrise allontanando le mani da quelle della piccola "È brava proprio come la mamma" commentai; Ariele mi venne vicina sedendosi sopra le mie gambe, come era ormai d'abitudine "Caffè e pancake, la colazione perfetta" sorrise dandomi un boccone "Uhm, io direi che manca qualcosa" dissi mangiando il pezzettino che avevo in bocca "Cosa?" chiese confusa "Questo" le mostrai la boccettina dello sciroppo ed i suoi occhi si illuminarono "Dove l'hai trovato?" era sconvolta e felice "Un mago non svela mai i propri trucchi" ammiccai e lei mi lasciò tanti piccoli dolci baci a stampo.

14 ottobre

"Odio il papillon" Ercole si lamentava mentre Eleonora lo sistemava "Siete due gocce d'acqua tu e tuo padre" commentò quest'ultima sorridendo "Zia, non lo voglio il papillon" scappò per rifugiarsi tra le braccia di Ariele "E perchè? Stai benissimo" rispose lei accarezzandogli i capelli "Perchè non mi piace. Voglio la cravatta come papá" continuò il bambino "Ilaria tesoro, convincilo tu per favore" Ernesto tornò con Ilaria per cercare di risolvere la situazione "Amore di mamma che c'è?" gli chiese con una voce gentile "Non voglio il papillon, lo odio. Voglio la cravatta come papi" disse ancora una volta il piccolo Ercole "Ma amore ti sta bene!" provò ancora lei "Non per intromettermi, ma se non vuole il papillon fategli mettere la cravatta! Poi dico, Ilaria gioia mia! Ti sposi con uno che odia i papillon, è normale che anche suo figlio li odi! Tale padre tale figlio, si dice" cercai di mediare io cercando di farli ridere un po' "Touché Boschetto, lo ammetto!" Ilaria sorrise scuotendo la testa "Ari, mi passi la cravatta per piacere?" chiese poi e finalmente Ercole fu contento "Vado da papà, mamma sei bellissima" sorrise dandole un bacio sulla guancia per poi scappare "Dai, vado anch'io così voi spettegolate e finite di prepararla" mi avvicinai ad Ariele e le lasciai un bacio, per poi raggiungere i maschietti dall'altro lato.

"Boschetto! Era ora che venissi" mi accolse Piero "Mi avete affibbiato il nanerottolo, che non voleva separarsi dalla mamma" dissi sedendomi accanto ad Ernesto "Allora, come sto?" chiese Gianluca uscendo dal bagno "Bene, papi" rispose Ercole ammirando il padre, erano vestiti uguali: smoking nero, camicia bianca e cravatta nera, con una piccola rosa rossa all'occhiello. "E tu non avevi il papillon?" chiese prendendolo in braccio "Sì, ma non mi piaceva" rispose "Ha protestato contro tua madre, tua sorella e la tua futura moglie. Alla fine ho fatto da intermediario ed abbiamo vinto noi" spiegai meglio "Hai fatto arrabbiare nonna, mamma e zia?" Gianluca lo guardava abbastanza serio "No, vero zio?" mi chiamò in causa "No, volevano solo convincerlo ma lui era irremovibile" risposi e poi aggiunsi "Che poi io dico, ad un bambino che ha sempre visto il padre in cravatta può mai piacere il papillon? No, nè ora nè mai! Poi se si tratta di voi due... Apriti cielo!" "Gliel'avevo detto ad Ilaria che non avrebbe mai messo il papillon, ma lei insisteva tanto ed alla fine le ho detto che avremmo visto oggi" ridacchiò Gianluca "Che poi vi sta pure male, vi mozza il collo" ammisi sincero "Oh! Qualcuno che l'ha capito c'è al mondo!" sorrise lo sposo rimettendo giù il figlio, pronti per andare in chiesa.

Durante la cerimonia

La cerimonia era arrivata al punto cruciale. Il prete, con molta ma molta calma, stava allungando il brodo prima di chiedere a quei due se volessero veramente sposarsi. "Chi si oppone a questo matrimonio, parli ora o taccia per sempre" disse con una lentezza assurda il parroco "Io" si sentì in mezzo al silenzio, Gianluca sbarrò gli occhi ed Ilaria guardò confusa tutti gli invitati "Io, perchè voglio sposarla io la mia mamma" Ercole ridacchiò mettendo su la sua espressione da angioletto; Gianluca tornò a respirare normalmente ed Ilaria si sciolse dalla commozione: Ercole era un po' esibizionista, ma non lo faceva apposta.

Arrivò (finalmente) il momento dello scambio degli anelli, Ercole portò il cuscinetto ai genitori e si mise in mezzo a loro. Gianluca prese la mano sinistra di Ilaria insieme al piccolo Ercole e, dopo aver pronunciato le parole di rito, le fece indossare la fede; Ilaria a sua volta, prese la mano sinistra di Gianluca e quella di Ercole "Io volevo sposare te, non papà" disse ridendo per poi contagiare tutti i presenti, ma nonostante le sue parole non tolse la manina; dopo aver pronunciato la sua promessa, Ilaria infilò la fede all'anulare sinistro di Gianluca.

"Con i poteri conferitomi dalla Chiesa Cattolica e dal Comune di Roseto degli Abruzzi, io vi dichiaro ufficialmente marito e moglie" parlò ancora il prete in modo lento "Ora vi potete baciare?" bisbigliò Ercole richiamando l'attenzione del padre "Ancora no, piccolo" rispose il prete che poi aggiunse altre raccomandazioni personali. Era talmente lungo e noioso che Ercole si sedette persino a terra!

Poco dopo, si rimise in piedi tra i genitori ed iniziò a contare con le dita per ingannare il tempo "Ora lo sposo può baciare la sposa" sorrise il prete e finalmente quei due santi di Gianluca ed Ilaria si baciarono, tra di loro se ne stava tranquillo Ercole con lo sguardò all'insù ed un sorrisone in volto. Faceva sempre così quando i due si baciavano, restava lì a guardarli con un sorriso felice stampato sulla faccia, lo stesso sorriso che aveva Gianluca. Perchè sì, Ercole era come Gianluca da piccolino, due prefette gocce d'acqua, sia fisicamente che caratterialmente; una bella sfida per Ilaria, che aveva conquistato con fatica il cuore dell'uomo che era al suo fianco e che le aveva dato le gioie più grandi della sua vita.

Note personali:

So di essere sparita, ma tra gita e professori che 'Oh cazzo è maggio ed io non ho fatto una beata minchia tutto l'anno!' non ho avuto molto tempo libero per scrivere.

Mancano due capitoli alla fine, e poi un prenderò un po' di pausa.

Sicuramente inizierò a scrivere 'Barça' la fanfic su Gianluca, ma non la posterò subito.

Ringrazio tutti, chi legge, vota, commenta, aggiunge ad una lista e pubblicizza siete meravigliose!

Mando un bacione a tutte in particolare a Ribbonland che lavora un sacco e non ha molto tempo libero. Ti voglio bene e non ti stressare troppo beddazza<3

Detto questo vi mando un bacio e vi lascio<3

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