Chapter 4. Birthday

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04 ottobre
Sabato. Amavo il sabato per diversi motivi: il primo, non c'era scuola; il secondo, potevo poltrire tutto il giorno ed uscire la sera. In particolare, quel sabato, era il giorno del mio diciasettesimo compleanno. Dormivo come un ghiro, quando Nina entrò tutta pimpante urlando "Auguri orsacchiotto!" alzai la testa dal cuscino mezzo addormentato, sbadigliando la ringraziai "Sotto c'è la colazione pronta" sorrise chiudendo poi la porta. Mi misi seduto sul letto, stropicciandomi gli occhi e spostando alcune ciocche del mio ciuffo all'indietro; mi alzai ed infilai le pantofole per andare in bagno. Scesi le scale e strisciai i piedi fino alla cucina "Buongiorno" sorrisi allegro "Auguri campione" papà infilò una mano tra i miei capelli scompigliandoli tutti, poi mi avvicinai a mamma "Auguri piccolo" mi abbracciò forte e mi riempì di baci. Aah, amavo le coccole della mia mammina.

Ora di pranzo. Festeggiamenti in famiglia, con un pranzo imperiale ed un sacco di parenti.
Non potevano, ovviamente, mancare le domande pettegole di zia Daniela "Ignazio, tesoro mio, allora la fidanzatina?" "Non c'è, zietta. Sono single" risposi sorridendo, mentre passavo l'insalata a Nina, che ridacchiava scuotendo la testa "Che ridi tu?" le bisbigliai "Ahm, no niente. Capirai" fece la vaga "Nina, parla" le dissi incuriosito "Ignazio, usa il cervello e capirai" rispose sorridendo enigmatica "Posso almeno sapere se c'entra qualche ragazza?" cercai di caverle fuori di bocca qualche altra informazione "C'entra una ragazza, mora se ti interessa. Il resto lo capirai da te più in là" concesse schiacciandomi l'occhio.
Il pranzo continuò così, in modo tranquillo, fino a quando non dovetti scartare i regali: felpe, magliette, libri, spartiti per pianoforte e, dulcis in fundo, un viaggio a Barcelona per due da parte dei miei genitori "I biglietti sono due... Chi ci porterai?" zia Concetta, grandissima pettegola pure lei, chiese "Non lo so, forse la mia dolce sorellina" risposi onesto, onesto perchè insomma forse ci avrei portato veramente Nina con me a Barcelona.

"Ignazio, c'è Ivan" urlò papà dal piano di sotto "Arrivo" risposi controllando un'ultima volta il mio ciuffo allo specchio, per poi correre giù al piano di sotto. Salutai tutti ed uscì insieme ad Ivan "Allora amico, dove stiamo andando?" gli chiesi "Da Valentina. Ah, vedi che c'è anche Miranda" mi avvisò "Uhm, okay" risposi semplicemente.
Qualche minuto dopo arrivammo sotto casa di Valentina, Ivan suonò il campanello e lei stessa venne ad aprirci "Ohi, ciao ragazzi" salutò velocemente Ivan, per poi abbracciarmi forte "Di là c'è Miri, scusa" mi sussurrò all'orecchio "Fa niente micetta, ma ora me lo dai un bacio?" le dissi mettendo su il muso "Sei tenero" disse prima di baciarmi con dolcezza "Dai andiamo" si staccò e mi prese per mano, portandomi nel salone "Igniiiii" strillò Miranda saltandomi addosso, facendomi quasi cadere "Miranda" dissi con un tono normale, senza troppi entusiasmi "Auguriii" strillò ancora "Grazie" affermai e sperai con tutto il cuore che si staccasse di dosso, anche perchè stava iniziando a pesare un po'. Finalmente scese e rimise i piedi per terra, mi prese la mano e mi trascinò sul divano sedendosi accanto a me.
"Stasera ci divertiremo" disse Ivan con un mega sorriso stampato in faccia "Facciamo casino eh" convenne Nicolas e anche tutti gli altri si trovarono d'accordo "Ma ci sarà anche quella là?" mi chiese Miranda "Quella chi?" ribattei confuso "Quella nuova" si intromise Valentina "Ah, Ariele! Sì, c'è anche lei insieme ai suoi fratelli" risposi "Sei serio?" sbottò Miranda "Sì, sono serio. Ci sarà anche Ariele, non vedo dove sta il problema?" domandai "Il problema è che quella è un'asociale scassa cazzo! Ti rovinerà la festa con la sua sola presenza" sputò acida "Ariele non è un'asociale scassa cazzo, se solo smettessi di attaccarla magari lo scopriresti! E poi credo che non sarà lei a rovinarmi la festa..." dissi incazzato "Ma Igni!" mi richiamò "Ma Igni un cazzo! Hai rotto il cazzo, lo sai? Perchè se non lo sai: HAI ROTTO LA MINCHIA" urlai incazzato "E se proprio vuoi saperlo, io non provo nulla per te; anzi, se ti interessa ho scopato un sacco di volte anche con la tua migliore amica" continuai per poi uscire da quella casa.

Camminai fino alla spiaggia e tolsi le scarpe, passeggiai sul bagnasciuga bagnandomi i piedi mentre il sole si calava dando vita ad un tramonto spettacolare. Presi l'iPhone e scattai una foto, postandola poi su instagram; rimasi per alcuni minuti da solo a contemplare l'orizzonte "Non ti facevo così romantico, sai?" una voce mi risvegliò dal mio momento di trans "Di solito, nessuno si accorge di questa mia vena sensibile" risposi voltandomi verso Ariele, i suoi capelli lunghi e scuri erano mossi da un leggero venticello "Invece dovrebbero" commentò sedendosi accanto a me "Miranda ti ha mai offesa?" dissi di getto, senza pensare, mi voltai verso di lei e notai il suo sguardo basso "Ari" le afferrai la mano, la sua piccola, pallida e fredda contrastava con la mia grande, olivastra e calda "Mi dispiace, davvero" dissi sottovoce stringendola forte a me "Non è colpa tua" sussurrò abbracciandomi a sua volta "Sì che lo è, ti ho dato il mio numero apposta e non mi sono mai preoccupato più di tanto" ero arrabbiato con me stesso "Ho scelto io di non dirti nulla, ho cazziato persino Gian quando è venuto a parlare con te tempo fa" sorrise lievemente "Stasera vieni, vero?" le chiesi per cambiare discorso e farle mantenere quel meraviglioso sorriso in volto "Sì, orso, come potrei mai perdere il tuo compleanno" ridacchiò baciandomi la guancia "Grazie Ari" sorrisi tenendola stretta a me "Orso, secondo me è meglio se tornassimo a casa. Fra un'oretta dobbiamo essere al locale" mi ricordò alzandosi "Sì, hai ragione" risposi alzandomi ed insieme tornammo a casa.

Deskmate || Ignazio Boschetto Where stories live. Discover now