Chapter 8. Carpe Diem

1K 52 34
                                    

I suoi occhi verdi erano passati da un verde brilla te ad un verde torbido, ero combattuto se accontentarla o fermarla "Sei sicura piccola?" le chiesi conferma un'ultima volta "Sì, sono sicura" disse con fermezza ed iniziai a sbottonarmi i jeans ed a sfilarli restando in boxer "Carini i boxer di Batman" ridacchiò "È il mio supereroe preferito, donna" la ripresi sorridendo per poi sfilarmi anche la maglietta "Perchè la maglietta?" chiese "Li volevi vedere i miei tatuaggi?" risposi e lei annuì, così glieli feci vedere tutti "Ti piacciono?" domandai vedendola curiosa "Sì, soprattutto quello sulla schiena" si riferiva ad una scritta 'CARPE DIEM' che avevo tatuato qualche mese fa "Carpe diem, quello che dovremmo fare" commentò alla fine "Ah, testolina dura! Tu lo vuoi proprio vedere" ridacchiai baciandola a stampo "Sì, lo voglio vedere" ammise ribaciandomi con più passione "Ari, Ari, aspetta. Mamma mia come sei frettolosa!" la fermai e lei sbuffò "Levo i boxer ad una condizione" affermai e lei mi incitò a continuare "Levo i boxer se tu rimani in intimo" leccai involontariamente il labbro inferiore "Va bene, Orso" accettò alzandosi all'impiedi sfilando i leggins ed il maglioncino, restando davanti a me con solo la biancheria intima di pizzo nero addosso "Pizzo nero? Mi vuoi morto, vero?" ammiccai alzandomi a mia volta, mettendomi davanti a lei "Uhm, forse" si morse il labbro circondandomi il collo con le sue braccia, facendomi abbassare al suo volto "Sei bellissima" sussurrai sulle sue labbra per poi baciarla con foga; le sue labbra assecondavano le mie, la mia lingua leccava e giocava con la sua, i suoi denti mi mordevano leggermente il labbro facendomi impazzire. Le sue mani mi accarezzavano i capelli, tirandoli leggermente, mentre le mie le sfioravano la schiena ed i fianchi, Ariele si staccò dal nostro intenso e meraviglioso bacio spingendomi contro il letto "Carpe diem, Boschetto, carpe diem" ammiccò poggiando le sue mani fredde sui miei fianchi all'altezza dell'elastico dei miei boxer fino a farli calare, liberando la mia lunghezza eccitata.

Gettò i boxer a terra e mi guardò stupita "Oh mamma" disse sedendosi sul letto sconvolta "Ari, piccola se non vuoi continuare possiamo rivestirci" mi sedetti accanto a lei mettendo un cuscino sopra la mia lunghezza "No, voglio continuare solo che ho paura" sospirò coprendosi il volto con entrambe le mani "Piccola mia, cos'è che ti spaventa?" le alzai il volto, liberandolo dalle sue mani "Tutto, non so cosa mi aspetta e quanto dolore proverò, visto che è enorme..." disse impaurita "Allora, per incominciare rilassati, non lo faremo oggi. Arriveremo a farlo al momento giusto e credimi, sarà bellissimo; purtroppo farà male, cucciola, perchè non sei abituata e sei stretta, ma alla fine il dolore diventerà piacere e tutto andrà per il meglio. Oggi se te la senti possiamo fare i 'preliminari', ma solo se te la senti, sennò posso infilarmi i boxer farci tante coccole" cercai di tranquillizarla "O-okay, va bene, preliminari siano" sorrise baciandomi.

Mi sdraiai sul letto e lei si mise seduta al mio fianco aspettando indicazioni "A differenza delle tue lezioni, piccolina, in cui devo rispettare le tue direttive, qui devi fare di testa tua. Devi capire da sola quello che mi fa eccitare" le spiegai accarezzandole i capelli "E come faccio? Sono vergine e tu sei l'unico ragazzo nudo che ho visto in tutta la mia vita" ridacchiò confusa "Lo capirai dalle mie reazioni: se sto fermo, non mi provochi niente; se sussulto e gemo, allora hai centrato il mio punto debole" dissi guardandola negli occhi, era così innocente e pura. Lei iniziò a muoversi, portando le sue labbra sulle mie, baciandomi con foga, scese poi lungo il collo, mordendo e succhiando alcuni lembi di pelle, continuò a scendere arrivando al petto, dove lasciò languidi baci e leccate su cui poi soffiò, facendomi venire mille brividi. Era innocente e pura, tanto quanto maliziosa e provocatrice. Scese ancora più arrivando all'ombelico, per poi fare il percorso inverso, risalendo lungo il mio corpo, fermandosi sul collo; mentre mordeva e leccava il mio punto debole, facendomi gemere, la sua manina mi prese la punta, iniziando a muoversi piano "Uhm, continua c-così" gemetti estasiato.

Si staccò dal mio collo e si concentrò sulla mia lunghezza, muovendo le sue mani fredde su e giù lungo tutta l'asta. Per essere la sua prima volta, era dannatamente brava. Chiusi gli occhi, emettendo piccoli ansimi, e, mentre cercavo di frenare i miei impulsi selvaggi, sentì la sua lingua leccarmi la punta; aprì gli occhi di scatto "A-ari, no... Ti prego, piccola..." cercai di farla smettere, riconoscendo che il mio buonsenso stava per andarsene a puttane e che avrei spinto la mia erezione fino alla sua gola "P-pic-cola, non c-ce la f-fac-cio" gemetti, mentre mi succhiava "Pi-icc-cola, ti prego" la supplicai facendola rallentare ed allontanare "Orso ce la stavi facendo" disse "Appunto ce la stavo facendo, ero al limite" affermai "Stavi per...?" chiese "No, non stavo per venire; stavo per soffocarti con la mia lunghezza" le risposi "E perchè mi hai fermato?" domandò imbronciata "Sei una testa dura tu!" commentai ridacchiando "Che c'è di male se voglio provarci?" rispose "Non c'è nulla di male, piccola, ma non ti sembra di esagerare? È la prima volta che fai queste cose e già vuoi fare chissà che" le dissi mettendomi seduto e stringendo le sue mani nelle mie "Voglio piacerti, voglio farti stare bene e voglio imparare a fare quello che più di piace" si lamentò "Ehi... Piccola, mi piaci da impazzire anche se non riesci a fare tutte quelle cose che mi fanno perdere la ragione, mi fai stare bene anche solo se ridi ed hai tutto il tempo di questo mondo per imparare quelle cose lì, perchè io non ti mollo, cucciola" dissi sincero accarezzandole le nocche dolcemente "Un giorno me lo farai fare?" chiese sorridendo timida "Se tu lo vorrai, certo. E per la cronaca, mi hai stupito anche prima quando hai riconosciuto i miei punti deboli ed hai iniziato a leccare la punta senza preavviso" ammiccai al suo orecchio mordendole il lobo.

Deskmate || Ignazio Boschetto Where stories live. Discover now