Deskmate || Ignazio Boschetto

By smilethankstothem

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Lei era lì, come sempre. Seduta al suo banco, come sempre. Silenziosa, come sempre. Chiusa nel suo mondo, com... More

Chapter 1. First Day
Chapter 2. Bathrooms
Chapter 3. A beautiful nightmare
Chapter 4. Birthday
Chapter 5. First lesson
Chapter 6. 'I want to try'
Chapter 7. A special Saturday
Chapter 8. Carpe Diem
Chapter 9. Jealousy
Chapter 10. Fire
Chapter 11. Hyde
Chapter 12. Abruzzo
Chapter 14. Her weirdness
Chapter 15. Away
Chapter 16. Music Room
Chapter 17. Little secret
Chapter 18. Erin and Gabriele
Chapter 19. 'Yes'
Chapter 20. Sicily
Chapter 21. A little big surprise
Chapter 22. Bologna
Chapter 23. Problems
Chapter 24. Wedding
Chapter 25. Our special day
Chapter 26. Like a Déjà-Vu

Chapter 13. Night

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By smilethankstothem

Mi avvicinai a lei a passi lenti e ben studiati, per farla impazzire, la raggiunsi e la baciai unendo la mia lingua alla sua in un bacio lento e sensuale. Le sue mani sollevarono la mia maglietta e la sfilarono, lasciarono piccole e fredde carezze sul mio petto, provocandomi mille brividi lungo la schiena; le mie le accarezzavano i fianchi, percorrevano la sua spina dorsale lentamente e riscendevano fino all'orlo della sua maglietta, poi gliela sfilai e la feci distendere sul suo letto, sbottonandole i jeans e ne afferrai i lembi per farli scivolare lungo le sue piccole gambe pallide, lasciandole solo l'intimo addosso: un coordinato di pizzo bordeaux. Quella piccola provocatrice mi voleva morto, ormai ne ero più che sicuro. Tornai sulle sue labbra, mordendole lievemente, scesi sul suo collo indugiando per qualche minuto; succhiai un lembo di pelle lasciandole un succhiotto violaceo ben evidente, su cui passai più volte la mia lingua. Continuai a scendere, baciando ogni singolo centimetro della sua pelle, mordendola e leccandola fino a farla gemere lievemente.

Le sue mani fredde si intrufolarono dentro i miei pantaloni della tuta, toccandomi da sopra i boxer con movimenti lenti ed estremamente eccitanti. Poco dopo mi privò dei pantaloni, portando le mani all'interno delle mie mutande; rabbrividì al contatto tra le sue mani fredde ed il mio muscolo più sensibile. Continuò a muovere le sue manine, sfiorando con attenzione la parte più sensibile; ero completamente in estasi, mi godevo ogni singolo attimo, aspettando la sua inaspettata e misteriosa mossa successiva. Si sganciò il reggiseno e lo gettò a terra, si avvicinò a me e spinse la mia testa contro il suo seno, desiderosa di attenzioni ed io fui ben felice di accontentarla. Gemeva a bassa voce ed ansimava il mio nome, appagata da quelle mie coccole erotiche, mentre io mi eccitavo sempre di più, lei mi faceva eccitare sempre di più. La stavo leccando quando mi spinse e mi allontanò, si sedette sul bordo del letto e si sfilò gli slip lanciandomeli addosso, li presi in mano e sentì il tessuto umido; fu come un istinto animalesco abbassarmi in ginocchio tra le sue gambe e donarle piacere nella sua parte più intima. Ad ogni suo verso, corrispondeva una mia piccola leccata seguita subito dopo da un piccolo bacio; la portai al limite e poi decisi di farla venire, gemette il mio nome e spinse il viso contro la sua entrata incitandomi a fare un po' di più ed io l'accontentai.

Mi staccai da lei, leccandomi il labbro sporco dei suoi umori, poi mi sedetti accanto a lei sul letto e la baciai, facendole assaggiare il suo stesso sapore. Durante i nostri baci, aveva preso l'abitudine di mordermi le labbra facendomi gemere ed ogni volta che lo faceva sul suo visino si dipingeva un'espressione di soddisfazione, un'espressione che vedevo solo quando arrivava l'apice del piacere grazie a me. Mi saltò addosso, spingendo le mie spalle contro il letto, io indietreggiai un po' così da potermi sdraiare meglio e farla stare comoda; dopo aver lasciato un bacio umido sulle mie labbra, scese sul collo, il mio punto debole, dove lasciò tanti morsi alternati a leccatine e qualche succhiotto lieve attorno ad uno più marcato ed evidente, scese sul petto, lasciandoci sopra una scia di baci umidi su cui soffio, facendomi rabbrividire, baciò tutto attorno l'elastico dei boxer, succhiando un po' la pelle della V del mio basso ventre. Sfilò con una mossa ben studiata i boxer, facendoli volare sopra il comodino; si calò sulla mia lunghezza per eretta e la riempì di attenzioni: baci umidi, morsetti, leccatine sulla punta, le sue mani fredde ad avvolgerla. Dopo essersi limitata alle mani, infilò la mia erezione nella sua bocca con la stessa lentezza della nostra prima volta: un pezzettino della punta, poi un altro, e poi un altro ancora, fino a metà. Sapevo di essere troppo grande per lei, ma a me andava bene così, fino a metà; ma lei non era d'accordo e, nonostante potessi soffocarla, continuò a far entrare nella sua bocca la mia lunghezza fino in fondo. Ci restai per pochi secondi, visto che la sensazione di vomito che provò fu troppo forte "Amore tutto bene?" le chiesi vedendola tossire e sputare molta saliva "Sì, amore" disse per poi ripetere tutto dall'inizio, ma quella sensazione tornò e lei non riuscì a resistere "Amore fai piano, non puoi prenderlo tutto ora. Non sei abituata, fai con calma" le dissi e lei alzò gli occhi al cielo "Piccola potrei soffocarti se continui così" continuai a metterla in guardia "Ma io voglio farlo" si lamentò "Ma l'hai fatto, anche se per pochi secondi. Devi imparare a controllare la sensazione di vomito, ma devi farlo con calma" cercai di tranquillizzarla e ci riuscì "Ora posso continuare oppure fai da te?" sorrise maliziosa "Preferisco farti continuare amore" sorrisi con la sua stessa malizia e lei continuò da dove aveva interrotto. Testa dura com'era, non mi ascoltò molto e tornò a prendere in bocca tutta la mia erezione, ma stavolta riuscì a controllarsi meglio; io ero completamente andato, ero lì su quel letto con la testa annebbiata dal piacere estremo mentre dalle mie labbra usciva il suo nome a sbuffi. Senza che me ne accorgessi Ariele porto le mie mani sulla sua testa, sapevo dove voleva arrivare ma io avevo troppa paura, così decisi di accontentarla in parte: la spingevo poco e niente, così come muovevo poco e niente il bacio; magari con il tempo avrei intensificato quei movimenti, ma non in quel momento, non la prima volta in cui mi aveva tutto per intero nella sua bocca.

Arrivai all'apice mi svuotai nella sua bocca, serrata attorno a me; non sapevo come avrebbe reagito, se le fosse piaciuto oppure le avesse fatto schifo. La vidi alzarsi dal mio ventre e sporcarsi le labbra, ero convinto che sputasse tutto ed invece la vidi ingoiare, si avvicinò alle mie labbra e mi baciò facendomi assaggiare il mio seme, proprio come io avevo fatto con lei. Si staccò lievemente dalle mie labbra e sorrise, mi lasciò un piccolo bacio a stampo e scappo alla ricerca del mio portafogli "Oh eccolo" disse prendendolo in mano per aprirlo, uscì fuori un preservativo e tornò sul letto, gattonando fino a me; aprì la bustina ed io la bloccai "Che c'è?" mi chiese preoccupata "Periodo reffrattario. Dopo che noi maschietti arriviamo al punto top, abbiamo bisogno di un po' di tempo perchè sennò l'amico fa un male cane" le spiegai e lei dovette sentirsi sollevata dato che sorrise trattenendo una risatina "E quanto dura?" chiese curiosa "Dipende dal ragazzo. A me dura poco, quindi non preoccuparti" le feci l'occhiolino, poi l'afferrai e la feci sdraiare sovrastandola con il mio corpo "Già finito? E già eccitato?" domandò stranita "Te l'ho detto che a me dura poco e tu sei troppo eccitante amore" ridacchiai baciandola, mentre lei srotolava il preservativo lungo la mia erezione già un po' eccitata. Leccai un altro po' la sua entrata e ci strofinai sopra il glande, per poi penetrarla lentamente bloccando i gemiti con un bacio sensuale ed umido; mi mossi dentro di lei con spinte lente e dolci, anche se ogni tanto, davo una spinta un po' più forte, che lei gradiva; questa volta il rapporto duro un po' di più, considerando che non eravamo eccitati al massimo al principio, eppure è stato molto più intenso e passionale.

Sfilai il preservativo e controllai che non si fosse bucato, una volta constatata la sua integrità lo gettai nella spazzatura chiudendolo per bene. Recuperai i boxer e li indossai porgendo poi ad Ariele le sue mutandine bordeaux e la mia maglietta; si rivestì anche lei ed io mi sdraiai al suo fianco, tenendo il telefono in mano. Con la mano libera strinsi la sua e scattai una foto alle nostre dita intrecciate, pubblicandola poco dopo su instagram "Baby I'm finally at home @arieleginoble4 #t(ia)mo" poche semplici parole, ma vere, vere perchè con lei mi sentivo finalmente a casa. Le arrivò la notifica, sorrise vedendo il post e digitò qualcosa, poi mi arrivò la sua notifica "Tonight hold me tight, 'cause I need you beside me @ignazioboschetto #t(ia)mo" e sorrisi di rimando, mi avvicinai a lei ed unì le nostre labbra in un bacio, l'ennesimo di quella notte e della nostra storia, un bacio che aveva un sapore diverso da quello precedente, un bacio consapevole, un bacio pieno sempre più d'amore, quell'amore che cresceva secondo dopo secondo e ci univa inevitabilmente.

Stavo per posare il cellulare quando arrivò una notifica "Amore è tua?" le chiesi "No, non ti ho menzionato nè taggato da nessuna parte in questo momento" rispose "Va beh, la guardo domani" dissi "No, guardiamola ora" ribattè prendomi il telefono. La lasciai fare, tra di noi non c'erano segreti e se moriva dalla curiosità di leggere quella notifica, gliel'avrei fatta leggere "Che troia" commentò con disgusto "Chi amore?" domandai e lei mi mostrò la foto: era una foto vecchia, risalente a luglio scorso, ad una festa in cui ero andato con Valentina. In quella foto c'eravamo io e lei, appunto, a questa festa che ci baciavamo in modo spinto e sotto, come didascalia scrisse "Wild, young and free @ignazioboschetto #memories #summer #partynight #kiss #drink #alcool #music #freedom #happiness". In quel momento provai una sensazione di schifo e ribrezzo per quella ragazza, perchè era così egoista da volermi far soffrire solo per far allontanare Ariele da me e riprendermi"Piccola questa foto è vecchissima, è di quest'estate te lo giuro" cercai di giustificarmi ma Ariele posò il suo indice sulle mie labbra "Ehi, Orso non devi darmi nessuna spiegazione" mi baciò con dolcezza accarezzandomi la nuca lievemente; adoravo le sue coccole dolci, mi facevano stare bene, mi sgomberavano la mente dai brutti pensieri, mi sembrava di essere a casa. La tenni stretta a me e le lasciai un bacio tra i capelli dopo averle augurato la buonanotte, ci addormentammo piano piano cullati dal battito dell'altro.

Il giorno dopo

Camera di Gianluca

Dei piccoli baci sul collo lo svegliarono, mugugnò qualcosa e poi aprì gli occhi "Buongiorno love" la baciò dolcemente "Buongiorno koala" Ilaria rise stringendosi al petto nudo del ragazzo "Mi manca dormire con te" disse il ragazzo guardandola negli occhi "Anche a me... Ma c'è una sorpresa per te" sorrise "Una sorpresa?" disse curioso, lei annuì e poi continuò "Hanno trasferito papà... In Sicilia" il sorriso di Gianluca si aprì ed i suoi occhi brillarono di felicità "Veramente?" domandò incredulo ed Ilaria annuì ancora. Gianluca l'abbracciò forte, baciandole le labbra più volte "Quando torni a Marsala, vengo con te amore" svelò infine la ragazza baciandolo ancora "Sono felicissimo piccola" ed il suo sorriso luminoso lo confermava.

Camera di Ernesto

Era seduto sul suo letto, la ammirava mentre dormiva tranquilla, la guardava con attenzione per non scordare nemmeno un particolare, per ricordare ogni suo piccolo gesto ogni qual volta sentisse la sua mancanza "Erni, così mi sciupi" Maria rise tenendo gli occhi ancora chiusi "E che sei bella, amore mio" sorrise sdraiandosi di nuovo con il busto rivolto verso di lei "Mi abbracci forte?" gli chiese aprendo gli occhi, non ricevette nessuna risposta, ma in compenso sentì due braccia esili ma muscolose avvolgerla e due labbra baciarle la guancia "Ti amo, ricordatelo piccola" sussurró stringendola ancora di piú "Ti amo anch'io amore mio" poggió le sue labbra su quelle del ragazzo. Forse erano troppo piccoli per poter capire fino in fondo cos'era l'amore, eppure quel sentimento così forte li univa e li faceva crescere piano piano. Forse erano solo gli altri a crederli cosí piccoli per quel sentimento chiamato amore, perchè loro si sentivano all'altezza di esso e lo difendevano con le unghie e con i denti.

Camera di Ariele

Quella mattina mi svegliai presto, Ariele era ancora stretta tra le mie braccia. Riposava tranquilla con il viso appoggiato al mio petto nudo, il suo respiro mi provocava qualche piccolo brivido ed i suoi lunghi capelli mori mi solleticavano; le baciai la guancia e lei mugugnó stringendosi ancora di piú "Buongiorno tesoro" sussurai "Giorno amore" rispose e pian piano aprì i suoi pozzi verdi sorridendo. Le lasciai un dolce bacio e poi l'abbraciai ancora, ci coccolammo a lungo, dandoci piccoli baci e dolci carezze.

Ci alzammo dopo un po', scendemmo al piano di sotto e trovammo giá i suoi genitori "Buongiorno ragazzi" ci salutó Ercole apparecchiando la tavola "Buongiorno" sorrisi ad entrambi mentre Ariele lasciava un bacio sulle guance di entrambi; poco dopo ci raggiunsero anche Gianluca ed Ilaria; ognuno prese posto ed arrivarono pure Ernesto e Maria, tenendosi per mano;, così finalmente potemmo iniziare a fare colazione. Dopo colazione aiutai Leonora a mettere a lavare le tazze, poi raggiunsi Ariele in camera sua; la trovai davanti allo specchio intenta a spazzolarsi i capelli, mi avvicinai a lei e l'abbracciai da dietro baciandole il collo "Sto uscendo con le ragazze, Ilaria deve dirci una cosa importante. Non ti dispiace, vero?" chiese guardandomi attraverso lo specchio "Certo che no, piccola. Non le vedi da tanto, prendetevi tutto il tempo che volete" sorrisi respirando il suo odore di lavanda "Grazie Orso" si girò e mi lasciò un bacio a fior di labbra per poi sedersi sul letto ed infilarsi le sue Vans blu scuro "Forse pranziamo fuori" mi disse sistemando la sua borsa "Ehi, tranquilla! Troveremo qualcosa da fare con i tuoi fratelli" scossi la testa "Sicuro?" chiese poco convinta "Sicuro! Siamo maschi, una play-station e siamo tutti felici e contenti" dissi e lei rise "Giusto, voi siete più bravi ad organizzarvi fra simili. Ora vado, ciao amore" mi lasciò un bacio lungo e lievemente umido "Ciao piccola mia" sorrisi e la vidi scomparire al piano di sotto. "Boschetto ingombri il passaggio della mia metà" Ernesto mi stava toccando ripetutamente la spalla "La tua metà è magrissima, ce la fa a passare. Quello ciccione che non ci passa sei tu" dissi con finta aria superiore, Maria iniziò a ridere "Vi lascio ai vostri problemi da maschi. Ciao amore mio" si baciarono "E ciao anche a te Ignazio" mi salutò "Ciao" dissi e lei raggiunse Ariele al piano di sotto; "Che è st'ingorgo nel mio corridoio? Susu, circolare" Gianluca uscì dalla sua stanza battendo le mani, dietro di lui c'era Ilaria piegata in due dalle risate "Oh ma che vuoi pure tu?" gli dissi ridendo "Ti devi levare, sei ingombrante" mi rispose il primogenito di casa Ginoble "Gliel'ho detto anch'io" gli diede corda il fratello minore "Ma poverino, certo che fate schifo" mi soccorse Ilaria "Grazie, sei davvero gentile... A differenza di quella minchia morta depressa del tuo fidanzato" dissi fingendomi offeso e le battei il cinque "Va beh, le ragazze mi aspettano, ci vediamo dopo" lasciò un bacio sulla guanca a me ed Ernesto per poi avvicinarsi a Gianluca ed iniziare a complottare "Ciao love" lo salutò "Ciao bambina mia" la baciò e poi la fece andare.

Note personali:

Hola! Come va?

Si vede che sono in vacanza, vero? Ahahahahah

Che ve ne pare del capitolo? Fa schifo, è decente, fa cagare il cazzo? Fatemi sapere:)

Voglio fare un appello, chiunque abbia visto e/o sentito recentemente Ribbonland può dirle che la sua #gemella la sta cercando per sclerare un po'?

Tornando a noi, ringrazio chi legge, vota, commenta o mette in lista le mie storia (conosciute anche come scleri di alto livello merdoso)

Un bacio a todas:)

Ps.IlariaGiordano6 te quiero
Pps. GiuliettaEverdeen quiero anche te
Ppps.SmileOfMarsalaPrince quiero anche te, tranzolla

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