Deskmate || Ignazio Boschetto

By smilethankstothem

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Lei era lì, come sempre. Seduta al suo banco, come sempre. Silenziosa, come sempre. Chiusa nel suo mondo, com... More

Chapter 1. First Day
Chapter 2. Bathrooms
Chapter 3. A beautiful nightmare
Chapter 5. First lesson
Chapter 6. 'I want to try'
Chapter 7. A special Saturday
Chapter 8. Carpe Diem
Chapter 9. Jealousy
Chapter 10. Fire
Chapter 11. Hyde
Chapter 12. Abruzzo
Chapter 13. Night
Chapter 14. Her weirdness
Chapter 15. Away
Chapter 16. Music Room
Chapter 17. Little secret
Chapter 18. Erin and Gabriele
Chapter 19. 'Yes'
Chapter 20. Sicily
Chapter 21. A little big surprise
Chapter 22. Bologna
Chapter 23. Problems
Chapter 24. Wedding
Chapter 25. Our special day
Chapter 26. Like a Déjà-Vu

Chapter 4. Birthday

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By smilethankstothem

04 ottobre
Sabato. Amavo il sabato per diversi motivi: il primo, non c'era scuola; il secondo, potevo poltrire tutto il giorno ed uscire la sera. In particolare, quel sabato, era il giorno del mio diciasettesimo compleanno. Dormivo come un ghiro, quando Nina entrò tutta pimpante urlando "Auguri orsacchiotto!" alzai la testa dal cuscino mezzo addormentato, sbadigliando la ringraziai "Sotto c'è la colazione pronta" sorrise chiudendo poi la porta. Mi misi seduto sul letto, stropicciandomi gli occhi e spostando alcune ciocche del mio ciuffo all'indietro; mi alzai ed infilai le pantofole per andare in bagno. Scesi le scale e strisciai i piedi fino alla cucina "Buongiorno" sorrisi allegro "Auguri campione" papà infilò una mano tra i miei capelli scompigliandoli tutti, poi mi avvicinai a mamma "Auguri piccolo" mi abbracciò forte e mi riempì di baci. Aah, amavo le coccole della mia mammina.

Ora di pranzo. Festeggiamenti in famiglia, con un pranzo imperiale ed un sacco di parenti.
Non potevano, ovviamente, mancare le domande pettegole di zia Daniela "Ignazio, tesoro mio, allora la fidanzatina?" "Non c'è, zietta. Sono single" risposi sorridendo, mentre passavo l'insalata a Nina, che ridacchiava scuotendo la testa "Che ridi tu?" le bisbigliai "Ahm, no niente. Capirai" fece la vaga "Nina, parla" le dissi incuriosito "Ignazio, usa il cervello e capirai" rispose sorridendo enigmatica "Posso almeno sapere se c'entra qualche ragazza?" cercai di caverle fuori di bocca qualche altra informazione "C'entra una ragazza, mora se ti interessa. Il resto lo capirai da te più in là" concesse schiacciandomi l'occhio.
Il pranzo continuò così, in modo tranquillo, fino a quando non dovetti scartare i regali: felpe, magliette, libri, spartiti per pianoforte e, dulcis in fundo, un viaggio a Barcelona per due da parte dei miei genitori "I biglietti sono due... Chi ci porterai?" zia Concetta, grandissima pettegola pure lei, chiese "Non lo so, forse la mia dolce sorellina" risposi onesto, onesto perchè insomma forse ci avrei portato veramente Nina con me a Barcelona.

"Ignazio, c'è Ivan" urlò papà dal piano di sotto "Arrivo" risposi controllando un'ultima volta il mio ciuffo allo specchio, per poi correre giù al piano di sotto. Salutai tutti ed uscì insieme ad Ivan "Allora amico, dove stiamo andando?" gli chiesi "Da Valentina. Ah, vedi che c'è anche Miranda" mi avvisò "Uhm, okay" risposi semplicemente.
Qualche minuto dopo arrivammo sotto casa di Valentina, Ivan suonò il campanello e lei stessa venne ad aprirci "Ohi, ciao ragazzi" salutò velocemente Ivan, per poi abbracciarmi forte "Di là c'è Miri, scusa" mi sussurrò all'orecchio "Fa niente micetta, ma ora me lo dai un bacio?" le dissi mettendo su il muso "Sei tenero" disse prima di baciarmi con dolcezza "Dai andiamo" si staccò e mi prese per mano, portandomi nel salone "Igniiiii" strillò Miranda saltandomi addosso, facendomi quasi cadere "Miranda" dissi con un tono normale, senza troppi entusiasmi "Auguriii" strillò ancora "Grazie" affermai e sperai con tutto il cuore che si staccasse di dosso, anche perchè stava iniziando a pesare un po'. Finalmente scese e rimise i piedi per terra, mi prese la mano e mi trascinò sul divano sedendosi accanto a me.
"Stasera ci divertiremo" disse Ivan con un mega sorriso stampato in faccia "Facciamo casino eh" convenne Nicolas e anche tutti gli altri si trovarono d'accordo "Ma ci sarà anche quella là?" mi chiese Miranda "Quella chi?" ribattei confuso "Quella nuova" si intromise Valentina "Ah, Ariele! Sì, c'è anche lei insieme ai suoi fratelli" risposi "Sei serio?" sbottò Miranda "Sì, sono serio. Ci sarà anche Ariele, non vedo dove sta il problema?" domandai "Il problema è che quella è un'asociale scassa cazzo! Ti rovinerà la festa con la sua sola presenza" sputò acida "Ariele non è un'asociale scassa cazzo, se solo smettessi di attaccarla magari lo scopriresti! E poi credo che non sarà lei a rovinarmi la festa..." dissi incazzato "Ma Igni!" mi richiamò "Ma Igni un cazzo! Hai rotto il cazzo, lo sai? Perchè se non lo sai: HAI ROTTO LA MINCHIA" urlai incazzato "E se proprio vuoi saperlo, io non provo nulla per te; anzi, se ti interessa ho scopato un sacco di volte anche con la tua migliore amica" continuai per poi uscire da quella casa.

Camminai fino alla spiaggia e tolsi le scarpe, passeggiai sul bagnasciuga bagnandomi i piedi mentre il sole si calava dando vita ad un tramonto spettacolare. Presi l'iPhone e scattai una foto, postandola poi su instagram; rimasi per alcuni minuti da solo a contemplare l'orizzonte "Non ti facevo così romantico, sai?" una voce mi risvegliò dal mio momento di trans "Di solito, nessuno si accorge di questa mia vena sensibile" risposi voltandomi verso Ariele, i suoi capelli lunghi e scuri erano mossi da un leggero venticello "Invece dovrebbero" commentò sedendosi accanto a me "Miranda ti ha mai offesa?" dissi di getto, senza pensare, mi voltai verso di lei e notai il suo sguardo basso "Ari" le afferrai la mano, la sua piccola, pallida e fredda contrastava con la mia grande, olivastra e calda "Mi dispiace, davvero" dissi sottovoce stringendola forte a me "Non è colpa tua" sussurrò abbracciandomi a sua volta "Sì che lo è, ti ho dato il mio numero apposta e non mi sono mai preoccupato più di tanto" ero arrabbiato con me stesso "Ho scelto io di non dirti nulla, ho cazziato persino Gian quando è venuto a parlare con te tempo fa" sorrise lievemente "Stasera vieni, vero?" le chiesi per cambiare discorso e farle mantenere quel meraviglioso sorriso in volto "Sì, orso, come potrei mai perdere il tuo compleanno" ridacchiò baciandomi la guancia "Grazie Ari" sorrisi tenendola stretta a me "Orso, secondo me è meglio se tornassimo a casa. Fra un'oretta dobbiamo essere al locale" mi ricordò alzandosi "Sì, hai ragione" risposi alzandomi ed insieme tornammo a casa.

Jeans eleganti, stretti e neri, camicia bianca sbottonata, giacca nera, ciuffo ben in ordine e quintali di profumo addosso: sì, ero pronto per la mia festa di compleanno.
Uscì di casa e trovai Ernesto "Ginoblino! Da solo?" chiesi squadrandolo nella sua camicia azzurra e nei suoi jeans scuri"Sì, Gian deve sistemarsi il ciuffo ed Ari deve finire di vestirsi" rispose seccato "Ernè sei una lagna!" commentò Gianluca raggiungendoci "Avete deciso di vestirvi uguali?" gli chiesi ironico; avevano entrambi la camicia azzurra ed i jeans scuri "No, è questo moccioso che mi frega le cose" rispose Gianluca scuotendo la testa "Oh, finalmente ci siamo tutti" affermò Ernesto facendoco voltare verso la porta di casa loro: Ariele era appena uscita, tacchi neri e vestitino verde stretto in vita.
"Ora che siamo tutti possiamo andare" disse Gianluca salendo in macchina, Ernesto si sedette accanto a lui davanti, mentre io ed Ariele occupammo i sedili posteriori.

Mezz'oretta dopo arrivammo al locale, in perfetto orario.
Entrai nel locale e trovai già i ragazzi, li salutai e mi fecero gli auguri a turno. Mi avvicinai a Miranda "Ciao" le sorrisi, mentre lei si buttava addosso a me, stringendomi "Igni! Ancora auguri" strillò sorridente baciandomi il collo più volte; a noi si avvicinò Valentina "Posso fare anch'io gli auguri al festeggiato?" esordì facendo l'occhiolino all'amica per poi gettarsi anche lei addosso, baciandomi il collo insieme a Miranda. Qualche minuto dopo finalmente si staccarono entrambe ed io finì di salutare il gruppo.
Stavamo occupando il tavolo prenotato per la festa, quando Miranda e Valentina iniziarono a discutere per il posto accanto a me, tirai Ariele per un braccio e la feci sedere nel posto tanto sognato dalle altre due "Ignà no" mi sussurrò all'orecchio la mora "Ari, finiscila e stai tranquilla" le sorrisi "Ehi tu, cosa alzati" Miranda la spinse per farla alzare; Ariele stava per alzarsi ma io la bloccai facendola restare al suo posto "Cosa ci senti? Alza il culo, sei seduta al mio posto" la riprese ancora Miranda "Lei resta qui, che ti piaccia o no" risposi sgarbatamente alla bionda, la quale dopo aver squittito come un topo in trappola, andò a sedersi accanto alla migliore amica.

Avevano appena portato le pizze "Te la taglio io?" chiesi ad Ariele vedendola fissare la sua pizza, le sue guance si colorarono di rosso mentre annuiva timida "Dai, passami il piatto" ridacchiai accarezzandole la guancia, poi presi coltello e forchetta e tagliai a spicchi la sua pizza primavera, infine le ripassai il piatto "Grazie" sorrise mostrandomi le sue dolcissime fossette "Prego" sorrisi di rimando dedicandomi alla mia pizza piccante. "Ignazio me la tagli anche a me la pizza?" mi chiese Ernesto sbattendo più volte le ciglia "Ahm, no. La taglio solo a tua sorella, scusa" risi bevendo un sorso di Sprite, mentre la sorelle scosse la testa rossa in viso "Ari ma sei sempre rossa" Gianluca la fece imbarazzare ancora di più "Dai ragazzi basta" li supplicò con la sua vocina "Vieni qua, mora" l'abbracciai forte e lei nascose la testa sul mio petto.

Alle 22.55 ci spostammo in discoteca. Il privé era prenotato per noi otto, la musica house era forte ed avevamo già il primo giro di alcolici in mano, oltre allo spumante messo al fresco per i festeggiamenti finali. Tra le mani avevo un Cuba Libre quando Nicolas, che era incollato a Valentina, mi chiese "Vieni a ballare?" "Ora arrivo, iniziate ad andare" gli dissi vedendoli poi allontanarsi. Mi avvicinai ad Ariele "Hai intenzione di restare qua a non fare nulla?" le chiesi bevendo un sorso "Non è male come idea, Igna" rispose "Dai, è il mio compleanno! Vieni a ballare" cercai di convincerla "No, ti prego, non mi sento a mio agio" provò a dissuadermi "Per favore, Ari" usai la mia faccia da cucciolo per farla sciogliere "Ad una condizione" concesse furba "Avanti spara" sorrisi fiero di essere riuscito nel mio intento "Vengo a ballare con te, se mi fai finire il tuo bicchiere e non devi dire niente a Gian" disse scrutando attentamente i miei occhi, le porsi il bicchiere sorridendo "È forte, ti avviso. Bevi piano" le dissi, ma lei non mi ascoltò e lo bevve d'un sorso "Bleah" commentò poggiando il bicchiere sul tavolinetto poi si avvicinò al mio fianco stringendo la mia mano.

Arrivammo in pista, ma non trovai nessuno del gruppo. "Resta vicino a me" le urlai all'orecchio e lei annuì stringendosi ancora di più a me; iniziai a muovermi a tempo di musica, ma lei restava immobile "Ari, siamo da soli! Nessuno ti vedrà e nessuno ti giudicherà, fidati" parlai al suo orecchio poggiando le mani sui suoi fianchi.
Forse furono le mie parole, o molto probabilmente fu l'alcool che la fece sbloccare.
Iniziò a muoversi a ritmo, allacciando le braccia intorno al mio collo sfiorandomi i capelli; lasciai le mie mani sui suoi fianchi, facendola avvicinare ancora di più al mio corpo, mentre ballavamo in mezzo alla folla.
Partì una canzone latino-americana remixata ed Ariele impazzì "Sai ballare la bachata?" urlò allegra "No, te?" risposi "Ti insegno io, vedrai che figata" rise, iniziando a spiegarmi i passi base; iniziammo a muoverci seriamente, muoveva il bacino ed il corpo in modo sensuale, i suoi occhi verdi erano accesi ed il suo sorriso la illuminava "Sono bravo?" le chiesi mentre la facevo girare su sè stessa "Sì, dai" rise sbattendo sul mio petto. I miei occhi scuri erano immersi nei suoi verdi. Si allontanò un po', trascinandomi verso il bancone "Ari, no. Hai sedici anni e Gian mi ammazza se ti faccio bere qualcos'altro" la bloccai "Ti prego Orso, non lo saprà mai!" mi convinse con il suo musetto "Ah, va bene... Ma solo uno!" chiarì accompagnandola al bancone "Ehi bello, che ti porto?" mi chiese la barista ammiccando "Un Mojito ed un Cuba libre, grazie" risposi alla barista, tenendo la mano della mora nella mia "Grazie Orso" mi baciò la guancia "Ari ti ho preso il Mojito, non il Cuba Libre" affermai e lei mise il broncio "Non voglio farti ubriacare" spiegai accarezzandole la guancia "Va bene" si arrese ed io le baciai la fronte "Ecco a te, festeggiato" la barista mi consegnò i bicchieri e mi fece l'occhiolino "Grazie" sorrisi passando il Mojito ad Ariele, poi presi il mio Cuba Libre ed afferrai la mano libera di Ariele per tornare in pista a ballare.

Alle 23.15, più o meno, ci ritrovammo tutti nel privé. Stappai la bottiglia di spumante e lo versai in sette bicchieri, che passai ai ragazzi, e poi ne misi una piccola quantità nell'ottavo porgendolo ad Ari "Questo è il tuo ultimo alcolico per oggi" l'ammonì "Sì, capo" ridacchiò, okay era un po' brilla. Sperai con tutto il cuore che Gianluca non se ne accorgesse e che continuasse a divertirsi insieme al fratello minore ed i miei amici.
Dopo il brindisi, ci dividemmo: i miei amici tornarono in pista, mentre io ed Ariele restammo nel privé seduti sui divanetti "Come va?" le chiesi "Uhm, bene... Anche se credo di essere ubriaca" ridacchiò "Tu non mi ascolti, anzi, mi fai cedere" risposi scuotendo la testa "Andiamo a ballare?" disse alzandosi "Va bene, mora" risposi afferrando la sua manina nella mia e camminammo in mezzo al casino di corpi ammassati nella pista. Questa volta non fui costretto a spingerla a muoversi, fece tutto da sola, appiccicandosi addosso a me: le sue mani intorno al mio collo, le mie sulla sua schiena spingevano fino a farci unire le fronti restando occhi negli occhi. Ad un tratto sentì qualcuno tirarmi un braccio, interrompendo quel momento: era Ernesto; "Io e Gian torniamo a casa, ce la fate a farvela a piedi?" chiese visibilmente stanco "Sì, andate tranquilli. Ve la riporto sana e salva" gli lasciai una pacca sulla spalla ed Ariele gli baciò la guacia, poi ci lasciò da soli e raggiunse Gianluca qualche metro più avanti.

Era mezzanotte e mezza, Ariele non era per niente stanca "Andiamo via? Facciamo una passeggiata e poi torniamo a casa" proposi "Sì, questa musica mi ha rotto i timpani. Mi porti al mare?" chiese mentre uscivamo dal privé "E mare sia" risi tenedole la mano mentre passavamo in mezzo al casino. Finalmente uscimmo dal locale ed iniziammo la nostra passeggiata lungo le vie di Marsala "Ti piace qua?" le chiesi "Adoro Marsala, ma lo sai Montepagano è nel mio cuore" ammise sorridendo passai un braccio attorno al suo collo baciandole la guancia; in pochi minuti arrivammo alla spiaggia "Orso, corri" disse togliendosi le scarpe e correndo sulla sabbia "Ari, dai" iniziai ad inseguirla raggiungendola senza troppa fatica e la sollevai prendendola in braccio "Non vale, sei un gigante!" rise tenendosi stretta "Vuoi scendere?" le chiesi mentre tornavo verso il lungomare "Uhm, no mi fanno male i piedi, ma se peso troppo fammi scendere" bisbigliò "Sei leggerissima e poi non mi dispiace tenerti in braccio" ammisi sorridendo.
Mi sedetti sul muretto che costeggiava la spiaggia e delineava il marciapiede, senza farla scendere lasciando i miei piedi a contatto con la sabbia "Vuoi tornare a casa?" domandai vedendo i suoi occhietti stanchi "Uhm, no. Restiamo un altro po' dai" rispose sollevando la testa dal mio petto incastrando i nostri occhi, sul suo viso si aprì un piccolo timido sorriso e le sue guance presero colore "Sei bellissima, sai?" dissi di getto, senza pensarci più di tanto "G-grazie, anche tu lo sei" rispose accarezzandomi il ciuffo; era bello essere lì con lei, con l'odore della salsedine e del suo bagnoschiuma al cioccolato ed il venticello che le accarezzava i suoi lunghi capelli scuri.

Note personali:

Che dire... Salto avanti nel tempo e nel rapporto tra Ignazio ed Ariele:)

Vi piace il capitolo oppure posso ritirarmi con la convizione di aver scritto tre cagate assurde di storie e di capitoli?

Ringrazio:

Chi vota
Chi legge
Chi commenta
Chi aggiunge alle proprie liste

Tutte le mie fanfic, vi adoro davvero!

Ringrazio particolarmente:

GiuliettaEverdeen che va beh, mi segue fin dagli inizi e mi riempie sempre di complimenti, sei un tesoro davvero! E poi è orsacchiosa e tenerella come OrsoBosch, quindi non si può non amarla<3

IlariaGiordano6 che è una cucciolina, peggio di Gianluca (ed io cucciolino troppo il bel tenebroso Ginoble) e niente, mi segue anche lei dalla prima storia e niente, ha sempre cose caruccie da dire. Ti adoro <3

SmileOfMarsalaPrince che mi fa morire con le sue storie super belle (A PROPOSITO, SE VOLETE FARE UN SALTO DA LEI NON VE NE PENTIRETE). È anche lei orsacchiosa e tenerella come OrsoBosch e nada, ti adoro anche a te<3

Ribbonland, la mia gemella mancata, la mia Riri, la mia compagna di scleri su Barons, OrsoBosch e Mr.50 Sfumature di Abruzzo (?), che dire di lei? Mi ha convinto a scrivere e nada, il suo follow ed i suoi voti sono stati un colpo assurdo ed anche l'inizio della nostra friendship. Nada #gemellina ti lovvo tanto<3

Al prossimo capitolo xx.

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