Cicatrici |COMPLETA|

By CleliaMoonlight

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Freya è un'arma, una guerriera creata e plasmata per conquistare Asgard. Il suo destino sembra tracciato, ma... More

Prologo
Capitolo 1: Come farfalle
Capitolo 2: Segreti e verità
Capitolo 3: Il profumo della neve
TRAILER
Capitolo 4: Chi sei?
Capitolo 5: Il giudizio
Capitolo 6: Vanadis
Capitolo 7: Catene
Capitolo 8: Incubi e fiamme
Capitolo 10: Questione di scelte
Capitolo 11: Figlia del tradimento
Capitolo 12: La magia del sangue
Capitolo 13: Le lande di Jotunheim
Capitolo 14: I Nibelunghi
Capitolo 15: Cicatrici
Capitolo 16: La sfida dei re
Capitolo 17: La leggenda di Fáfnir
Capitolo 18: Il crepuscolo degli dei
Capitolo 19: La Convergenza
Capitolo 20: Ritorno ad Asgard
Capitolo 21: L'ombra della morte
Capitolo 22: Senza maschera
Epilogo
SEQUEL: Radici-Coming Soon
Shadow Awards ITA 2018
Marvel Awards 2018

Capitolo 9: Marionette

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By CleliaMoonlight


È Sif a raggiungerli, Loki riconoscerebbe ovunque quella chioma scura e quell'andamento sicuro. Sul volto ha un espressione furiosa e incredula.

Il dio degli inganni ricambia l'occhiata che gli rivolge per poi spostare lo sguardo su Thor, appoggiato allo stipite della porta.

"Dov'è lei?" chiede Freya. È una richiesta la sua, un ordine a cui Sif in quanto guerriera dovrebbe sottostare.

"Di chi sta parlando? Cosa ci fate qui?" replica Sif, avvicinandosi ulteriormente a loro. "State interferendo con il nostro lavor-"

"Dov'è il corpo?" si intromette Freya.

"Rispondi" interviene Loki, rivolgendo a Sif un ghigno soddisfatto.

Né lui né Freya attendono la risposta e avanzano verso l'entrata della locanda. Thor si fa da parte per lasciarli entrare e afferra Sif per cercare di placare la sua rabbia. "Per quale motivo siete qui?" domanda il dio del tuono.

Loki lo ignora e si guarda attorno. La taverna è un locale semplice. Al muro sono appesi trofei di caccia e ovunque l'aria ristagna di odore di birra e vino. Alcune sedie sono state gettate a terra, ma per essere uno dei luoghi frequentati da Thor è più pulito di quanto Loki si aspettasse.

"Per vederla" mentre fornisce quella risposta Freya non sembra essere molto consapevole. "Immagino sia stata uccisa o voi non vi trovereste qui" aggiunge lei voltandosi verso Thor, che l'ha quasi raggiunta.

"Conoscevi la vittima?" la interroga il principe di Asgard.

Freya si immobilizza al fianco del balcone di legno. "Sì..." si limita a sussurrare, prima di chinarsi in avanti.

Anche Loki si sporge verso il punto in cui si trova Freya e i suoi occhi scorgono il volto del cadavere; una donna con gli occhi spalancati e una mano serrata sul petto.

È quasi certo di aver sentito Freya singhiozzare, ma non è sicuro visto che le è alle spalle. Un'insolita scoperta, considera. Si chiede nuovamente chi fosse quella donna: per lei Freya ha versato lacrime quando per i genitori ha concesso solo silenzio.

"Chi era, Freya?" Thor li affianca e la sua voce appare stanca.

"Quando ero bambina si prese cura di me. Una schiava di mio padre" dice Freya, allungando la mano per abbassare le palpebre al cadavere. "Si chiamava Sonea."

Alle sue spalle, Loki avverte Sif sobbalzare. Gli schiavi non erano mai visti bene ad Asgard. D'altra parte, in quale mondo i traditori erano considerati con clemenza?

Loki non ha prestato molta attenzione ai dettagli prima, ma ora si rende conto di quanto la pelle di quella donna morta sia sbagliata, diversa.

Nera.

Le dita corrono ai bracciali dei nani in un gesto diventato ormai istintivo e Loki si volta. Sif lo sta fissando e lui si ripromette che un giorno le strapperà quei dannatissimi occhi dalla faccia, così finalmente la smetterà di guardarlo.




Freya si siede sul muro di pietre che percorre il viale alberato dietro la locanda e osserva il panorama. Tra le mani la lettera che l'ha informata della morte di Sonea è piegata in due metà perfette.

Non si volta, ma è consapevole del fatto che Loki l'ha raggiunta appoggiandosi con la schiena al muro.

"Quindi?" le domanda. "Cosa intendi fare ora?"

Freya sospira, maledicendosi per l'ennesima volta di essersi immischiata con le vicende che riguardano Loki. Ha il sospetto che porti davvero sfortuna avere a che fare con lui.

"Immagino mi occuperò della vendita della locanda. L'avevo comprata per Sonea, per sdebitarmi di un vecchio debito... Mi raccontava spesso delle avventure serali di Thor... era un disastro" sorride, ma in realtà sta solo pensando a come fare per trovare Aster e ucciderlo. Thor le ha raccontato del veleno di Jormungand -come se lei non lo avesse notato- e la lettera le ha fornito tutto ciò che le serviva per sapere senza ombra di dubbio la verità sull'assassino.

Le parole esatte erano state: La schiava è morta, il ladro la raggiungerà presto. Sotto era stato disegnato uno schizzo di Jormungand e una maschera inespressiva.

Come facesse quell'uomo a conoscere le uniche due persone che per lei avessero significato qualcosa in passato non se lo capacitava, ma se era lo scontro ciò che Aster voleva lei non si sarebbe certo tirata indietro. Si augura solo che Siryo non sia così stupido da farsi trovare prima che lei scopra il nascondiglio del traditore.

"Hai regalato una taverna a una schiava?" il tono di Loki è divertito, curioso.

"I trofei di caccia sono miei" gli dice con noncuranza. " Mi ci sono voluti tre giorni per catturare il pentapalmo che orna l'ingresso."

"Notevole... Hai deciso di uscire allo scoperto?" la interroga Loki.

Freya salta giù dal muretto e calcia un sasso con più forza del necessario. "Ormai sai la verità. Non avrebbe senso fingere con il dio degli inganni" replica atona. Il foglio tra le sue mani brucia fino a diventare cenere che viene sparsa nel vento.

"Giusta osservazione. Quindi cosa farai? Non è strano che Aster abbia ucciso proprio la tua tutrice tra tutti?"

"Affatto. Quell'uomo mi conosce, anche se non capisco come. Sei tu il suo obiettivo primario, io più un effetto collaterale."

Ciò che davvero la preoccupa è il fatto che la sera prima, nei suoi incubi di fiamme, ha visto Sonea allontanarsi da lei come un fantasma avrebbe detto addio al mondo. "Che cosa è successo al Grande Serpente dopo la sua sconfitta da parte di Thor? Aster deve avere molto del suo veleno con sé, non può essere una coincidenze" osserva Freya.

"Le leggende e le storie su Jormungand sono infinite" commenta Loki.

Freya guarda il dio degli inganni, pensierosa. "Ma in tutte loro c'è sempre qualcosa di vero. In quale mondo può essersi rifugiato? Una serpe gigante... qualcuno dovrà pur averla notata."

"I midgardiani sono stupidi, ma mi sarei accorto di Jormungand se fosse stato sulla Terra... Jotunheim è una terra troppo inospitale, Asgard è da escludere..."





"Guardali. Sembrano essere tornati bambini. Discutevano spesso tra loro anche allora" considera Thor, ignorando lo sbuffo spazientito di Sif.

"Loki sta tessendo le sue ragnatele, Thor. Ci tradirà tutti, di nuovo."

"Non puoi esserne certa."

"Vedo Loki per quello che è: un invidioso, egoista e folle assassino."

Thor alza lo sguardo al cielo limpido. "Ma ha salvato Freya, ieri notte. E prima ancora... durante la proclamazione del suo giudizio..."

"Si trovava al posto giusto nel momento giusto" è la replica di Sif. "Sfrutta il suo potere per compiacere se stesso. Pensa a ciò che ha fatto su Midgard. Se tu non fossi intervenuto cosa sarebbe accaduto ai mortali?"

"La sua mente era stata manovrata da altri" le dice Thor.

"Queste sono solo scuse, Thor. Loki è sempre stato diverso. Sempre."

Thor serra la mascella perché Sif non può sapere quanto Loki sia diverso. Sposta nuovamente lo sguardo su Freya e Loki. Gli sembra che stiano discutendo e il dio del tuono prova sollievo nel sapere che esiste almeno qualcuno su tutta Asgard con cui Loki desideri ancora parlare.

"Potrebbe cambiare. Io sono cambiato su Midgard."

Sif scuote la testa. "Ma anche lui l'ha fatto. E sono questi i risultati."




"Quando eri su Midgard... hai conosciuto Jane Foster?"

Loki tira le redini del cavallo e lo fa affiancare a quello di Freya. Non capisce perché Freya debba essere interessata all'umana e accarezza distrattamente il collo dell'animale.

"No, ma quando tornerò tra i mortali la andrò a cercare" sibila acido. Solo sentir nominare quel nome lo infastidisce, lo infastidisce oltre ogni dire.

Freya ride, mentre si volta verso di lui. "Non credo. Se le accade qualcosa Thor non esiterà a ucciderti."

Loki fa una smorfia, ma non replica. "Perché stiamo parlando della mortale?"

"Conversazione."

"Bene" sogghigna lui. "Allora possiamo parlare di te. Quando hai cominciato a utilizzare il Seiðr?"

"Ho ricevuto i primi insegnamenti all'età di sei anni" gli dice inespressiva.

Loki rimane colpito dalla risposta. Lui ha cominciato a manipolare la magia a undici anni, pochi prima che Freya andasse a vivere a corte.

"Perché?" chiede. Non è consigliabile essere introdotti al Seiðr così prematuramente, i rischi sono più alti dei benefici, quindi...

I lineamenti di Freya si fanno più duri, marcati, rammentandogli che è una guerriera e una seiðkona colei che affianca.

"Segreti di famiglia. Dovresti chiedere le motivazioni a mio padre, ma sfortunatamente è morto."

Loki sorride. "Avvertirei il sapore della menzogna anche a decine di anni luce da qui."

"Sì, sei più bravo di me nei giochi degli inganni" gli concede Freya. "Dobbiam-"

Si interrompe bruscamente, facendo fermare il cavallo e Loki la imita.

Sulla strada è comparso un ragazzino in armatura, una recluta dell'Accademia. Ha lo sguardo vacuo, perso nel nulla e Loki si domanda come sia possibile che i suoi superiori lo lascino andare in giro in quelle condizioni. Quanti bicchieri di vino si è bevuto per ridursi in quel modo?

"Spostati" gli ordina sbrigativo con un cenno della mano.

Freya scende dal cavallo con un balzo. "Zitto" ordina voltandosi verso Loki. "E resta dove sei."

Il ragazzo ha sguainato la spada e lo fissa con un'espressione che fa infuriare Loki ancora di più. Nota che su una guancia lo sconosciuto porta l'emblema di Jormungand, esattamente come gli asgardiani che tentarono di catturarlo il giorno in cui Odino lo sottopose a giudizio.

Il dio degli inganni ignora il suggerimento di Freya e la segue senza timore. È divertito, anzi, dalla stupidità di quel giovane asgardiano.

"Ora ho capito..." mormora Freya, avvicinandosi al loro avversario. "Sono controllati dal potere del serpente. Il simbolo..."

Loki annuisce, chiedendosi perché nemmeno lui ci ha mai fatto caso prima d'ora. Adesso gli sembra così chiaro il motivo per cui i prigionieri di Thor non hanno mai rivelato nulla. Non potevano.

"Imprigionati nel loro stesso corpo. Marionette" conferma Loki.

"Quindi è Jormungand che si cela dietro questi attacchi?" la domanda non è rivolto a lui e Loki non risponde, ma Freya appare turbata, più di quanto dovrebbe.





Freya vorrebbe davvero credere che il mistero su Aster sia stato risolto, ma i dubbi sono troppi e le certezze minime. Ma se fosse vero... Che tipo di legame c'è tra Aster e Jormungand? Dove si trova il Grande Serpente? Perché uccidere Loki? E lo spettro con cui lei ha parlato? Chi è? Cosa vuole da lei?

Attorno a lei il Seiðr è instabile e irrequieto, difficile da controllare. Freya lo percepisce come una tempesta implacabile che si agita senza tregua.

"Ti sei perso?" domanda al ragazzino.

L'altro si volta, i riflessi del sole sulla spada che brillano in modo fastidioso.

"Mi sono perso?" le fa eco. "Il principe deve essere ucciso" aggiunge, puntando l'arma verso il petto di Loki.

Il dio degli inganni avanza e Freya crea una barriera di protezione attorno al suo corpo. È perfettamente consapevole del fatto che anche senza i suoi poteri Loki sarebbe capace di difendersi da quel ragazzo, ma non vuole rischiare di scoprire che la lama è impregnata del veleno di Jormungand.

La recluta dell'Accademia scatta in avanti e Freya fa altrettanto. Lo disarma in pochi secondi, colpendolo alla nuca e torcendogli il braccio all'indietro.

"Non farlo" la voce di Loki la sorprende, mentre avvicina il braccio al tatuaggio del serpente. "Non credo sia saggio toccarlo."

Ma Freya non lo ascolta, perché dovrebbe?

Sfiora il tatuaggio con le dita e si sente soffocare. L'aria le manca e nella testa il vero io del ragazzo la supplica di aiutarlo.

La realtà torna a mettersi a fuoco all'improvviso. Freya è a terra, senza fiato, e Loki torreggia su di lei con un'espressione contrariata.

"Ti avevo avvertito" è tutto ciò che lui le dice.

Solo quando riacquista la lucidità Freya capisce che è stato Loki ad aiutarla, separandola con la forza dal ragazzo.

"Devi dire a Thor ciò che abbiamo scoperto" gli ordina lei. "Deve sapere che quelle persone non rispondono delle proprie azioni."

"Diglielo tu" replica tagliente il dio degli inganni. "Ma non puoi vero? Non puoi raccontargli questo senza rivelargli chi sei realmente."

Freya abbassa la testa e stringe i pugni.



Freya guarda la neve cadere ed è un sorriso quello che le spunta sul viso. Loki non è altrettanto felice di quel cambio di clima e la affianca guardando insieme a lei fuori dalla finestra.

"È bellissima..." sussurra lei con fare malinconico. Ha sempre amato l'inverno, perché in quella stagione suo padre lasciava sempre la tenuta di montagna per recarsi in città, lasciandola sola con i domestici. Quando a primavera la neve si scioglieva, Freya attendeva il ritorno di Víli con il cuore in gola pregando che giungesse il più tardi possibile.

"È fredda" commenta Loki, per nulla entusiasta. "Thor vuole organizzare una sfida in due squadre: Jotun contro asgardiani. Ovviamente lui sarà nelle squadra degli asgardiani. Io in quella degli Jotun" dice stizzito.

"Una gara con la neve? Come si vince?"

Loki le lancia una strana occhiata e lei si stringe nelle spalle. "La squadra che riesce a colpire più volte gli avversari è considerata vincitrice" spiega sbrigativo. "E vince sempre lui" aggiunge con una smorfia infastidita.

"Posso partecipare?" domanda Freya.

"Tu?" Loki è divertito e Freya vorrebbe cancellargli dal volto quel sorriso con un pugno ben assestato.

""Sei una ragazza..."

"Anche Sif lo è" gli fa notare.

"Ma Sif... è diversa."

Anche io.

La voglia di pronunciare quel pensiero ad alta voce è tanta. "Se mi prendi in squadra con te ti assicuro che vinceremo."

In tutta risposta Loki si porta una mano allo stomaco e scoppia a ridere.



Freya ricorda che quel giorno di neve, come tutti gli altri degli anni a venire, Loki ha perso. Il problema è che anche lei non ne è uscita vincitrice.

Il ragazzo dell'Accademia ha perso i sensi e lei è costretta a metterlo in sella da sola, perché chiedere aiuto a Loki sarebbe come chiedere un favore alla dea Hela.

"Lo dirai a Thor?" domanda al dio degli inganni.

"No" la risposta di Loki la lascia furente e infastidita.

"Diglielo." Freya cerca di mantenere la calma, ma ha il sospetto che da Víli non abbia ereditato un briciolo della sua pazienza.

"Non sono uno schiavo come il cadavere della tua precettrice. Sono un principe, un re... Non ho intenzione di sottostare alle tue richieste."

"Ti ho salvato la vita più di una volta" gli ricorda lei.

"Dovevi lasciarmi morire."

Freya allunga la mano, compiendo un rapido movimento del polso. "Potrei farlo ora" le dita sono sospese nell'aria e Loki si tasta la gola in cerca di ossigeno. "Non puoi resistere a lungo senza respirare e se tu morissi ora ho giusto un colpevole a portata di mano."

"Non... lo faresti."

Freya sospira. "No." È a malincuore che spezza l'incantesimo su Loki. "Ma tu dirai ciò che abbiamo scoperto a Thor o farò... questo."

La pelle di Loki muta all'improvviso in sfumature blu e celesti. Freya guarda il dio degli inganni negli occhi, rossi come braci, e ancora una volta interrompe quell'illusione.

"Ti assicuro che ti mostrerò ad Asgard per quello che sei e allora nemmeno Odino sarà capace di evitarti l'esilio."





"C'è qualcosa che non va in Freya." Sif si siede e lancia un'occhiata a Volstagg, troppo impegnato nell'ingoiare la sua porzione di minestra per fare caso a lei.

"Oh, Sif... tu sei paranoica" interviene Fandral, salutando un'ancella. "Solo perché ha scoperto di possedere il Seiðr, non significa che-"

"Parla con Loki" lo interrompe lei, afferrando un bicchiere di vino.

"Anche tu ci parli" le fa notare Volstagg, pulendosi la barba con il dorso della mano. " E Thor e Odino... Anche la regina."

"È... diverso" risponde Sif, socchiudendo gli occhi. Nemmeno lei sa bene in cosa, ma quando quel pomeriggio gli ha visti...È successo qualcosa, qualcosa che lei non si riesce a spiegare. Ricorda il modo in cui Loki guardava Freya la sera precedente, quando l'aveva salvata dall'incendio e ancora prima... Come se lui conoscesse qualcosa che lei ignora, che Thor ignora, e si stesse divertendo a prendersi gioco di tutti loro.

"Loki potrebbe convincere Freya ad aiutarlo a fuggire, a liberarlo dai bracciali dei nani..."

"E dove potrebbero fuggire, Sif?" interviene Hogun. "Il Bifrost è distrutto, Heimdall lo sorveglia e qualcuno sta tentando di ucciderlo."

Alcuni servitori posano sul tavolo nuove pietanze e Sif rimane in silenzio per alcuni secondi.

"Passano parecchio tempo insieme" si decide a dire. "Prima nelle prigioni e ora... Cavalcavano insieme, questo pomeriggio. Loki l'ha accompagnata a una locanda. Perché l'avrebbe fatto se non per un tornaconto personale? Lo conosciamo abbastanza bene per sapere che non farebbe null-"

"E non potrebbe averglielo chiesto lei, di accompagnarla?" domanda Fandral. "Tu hai detto che conosceva la locandiera, che fu la sua precettrice."

Sif, inarca un sopracciglio e guarda con scarso appetito il cibo che si è messa nel piatto.

"Avrà avuto paura di cadere da cavallo!" sghignazza Volstagg, scambiando un'occhiata con Fandral.

No.

Se c'è una cosa che Sif ha capito è che Freya non ha difficoltà nel domare un cavallo. "E se ci sbagliassimo su di lei? Cosa sappiamo su Freya?"

"È la nipote del nostro re" osserva Hogun.

"Loki è suo figlio." ribatte Sif. "Ciò non gli ha mai impedito di mentire e di tradirci tutti."

"Sif..."

"No, Fandral. So quello che ho visto oggi. Freya cavalcava quel cavallo come una guerriera. E sorrideva mentre parlava con Loki!" esclama. "Poi sono spariti e quando sono tornati avevano con loro un prigioniero e Loki ha detto a Thor che Aster sta controllando le loro menti."

Volstagg sbatte il pugno sul tavolo e lei e Hogun si voltano per guardarlo. "Ti da così fastidio che Loki possa provare a cambiare? Forse stavano, davvero, parlando e basta."

Sif lo ignora e cerca l'appoggio di Fandral. "Un traditore non può cambiare in così poco tempo. Loki ci sta usando. Sta usando Thor." insiste.

"Thor se la cava benissimo da solo" borbotta Volstagg prima di tornare a mangiare.

"Vedi inganni dove non ce ne sono, Sif. Freya ha passato la maggior parte della sua infanzia e della sua adolescenza a corte, con noi." aggiunge. "Ti ricordi che abbia mai fatto qualcosa per cui ora potrebbe essere additata come traditrice?" le domanda Fandral, passandosi una mano tra i capelli. "Vuoi accusarla perché passa del tempo con Loki e parla con lui? Questa è follia anche per te."

Le porte della sala si aprono e la sala si fa più silenziosa. Sif si volta, ma non è Thor -colui che credeva di trovare- ad avvicinarsi.

"Guardiano" mormora la guerriera, abbassando il capo.

Volstagg affoga il viso nel boccale di birra, tossendo a secondi alterni, l'espressione di Hogun si fa più inespressiva del solito e Fandral cerca distrazione sull'abito scollato di una cortigiana.

Heimdall li supera senza dire nulla, ma Volstagg le tira addosso un osso che in principio doveva essere appartenuto a un cosciotto di pollo.

"Finiremo di nuovo nei guai a causa tua" la rimprovera scorbutico.

"Sif" la chiama Fandral. "Se proprio vuoi indagare su qualcuno cerca di capire chi si nasconde sotto la maschera di Aster. Se Thor sapesse che hai dubbi su Freya... lascia perdere." conclude.

Sif gli volta le spalle e spezza a metà un pezzo di pane. Ha intenzione di scoprire la verità su Freya e se per farlo dovrà agire da sola... lo farà.





Loki non ha idea di quanto tempo sia passato da quando è entrato nella sala delle reliquie. Lo sguardo è calamitato da un unico oggetto: il Tesseract. In quel momento lo Scrigno degli Antichi Inverni ha perso ogni interesse ai suoi occhi.

Loki allunga la mano e pensa che sarebbe un gioco da bambini sottrarre ora l'oggetto che potrebbe salvargli la vita. Thanos ricompenserà il suo coraggio -la promessa mantenuta- e allora lui potrà tornare a essere libero, lontano dal Titano e da Odino.

Ma il Tesseract non gli sarebbe di alcuna utilità durante la fuga. Senza il dominio sul Seiðr e l'impossibilità di sfruttare la fonte di energia del cubo, verrebbe catturato e rinchiuso nuovamente nelle celle di Asgard.

"Presto il Tesseract verrà spostato altrove."

Odino è alle sue spalle e Loki si volta con calma, le mani intrecciate dietro la schiena.

"...In un luogo dove la sua energia potrà rivelarsi utile" le dita di Odino scorrono sulla benda dell'occhio mancante e Loki lo osserva in silenzio.

Da bambino aveva amato quel padre, adorato, ma ora non ha posto che per rabbia e dolore nel suo cuore di ghiaccio.

"Tu non dovrai mai più cercarlo. Il Tesseract non è stato creato per obbedire ai desideri di un singolo individuo. Il suo potere non può essere controllato, né la sua forza utilizzata per fini egoistici."

Il dio degli inganni serra le mani a pugno e muove un passo di lato. Se perde il Tesseract, Thanos lo ucciderà.

Peggio. Sarà Loki ha desiderare la morte, quando non ne potrà più delle torture fisiche e mentali che il Titano gli infliggerà.

"Menti. Non sposterai il Tesseract. Lo nasconderai tra queste reliquie, finché non sarà qualcun altro a trovarlo" replica tagliente.

Odino sospira mentre si appoggia alla sua lancia. I riflessi dorati di Gungnir ricordano a Loki il suo passato da re e lui non riesce ad accettare che non siederà mai più sul trono di Asgard.

"E quando quel momento arriverà..." prosegue Loki.

"Allora vorrà dire che anche per Asgard sarà giunto il momento di cadere" risponde brusco il sovrano degli Æsir. "Speravo che in questo periodo di tempo il tuo desiderio di vendetta si fosse acquietato. Sapere che non è così è il dolore più grande che come padre sono costretto a sopportare. Da re accetto il tuo disprezzo, ma come sovrano non mi pentirò mai delle scelte compiute."

"Voi mi avete mentito, tradendomi nel peggior modo possibile! Chi sono io?!" Le grida di Loki riecheggiano in ogni angolo della sala. "Mi avete tolto tutto e ora non mi rimane niente!"

"No, non è vero. Possiedi ancora la vita. Sarà lei a mostrarti chi sei realmente."

"Queste non sono che parole vuote. Perfino Thor sarebbe stato in grado di trovare una risposta migliore." Loki gli da le spalle e affonda le unghie nel braccio.

"Allora ti dirò ciò che tu non desideri sentire. Hai ancora una famiglia, Loki. Tua madre desidera la tua felicità più di ogni altra cosa..."

"Mi avete mai amato?" lo interrompe Loki.

La lancia di Odino colpisce il pavimento con violenza. "La tua domanda non merita risposta. Ti avrei tenuto con me o allevato come un figlio altrimenti?"

"Allora non mi avete amato abbastanza" sibila Loki. " Il vostro amore era debole."


La sala delle udienze è piena di gente e Odino siede sul trono incutendo timore a tutti i presenti. Quando si alza in piedi Loki stringe la mano di Thor in cerca di rassicurazione.

Il Padre degli Dei fa a entrambi cenno di raggiungerlo e loro si apprestano ad affiancarlo.

"Mio figlio: Thor." Odino allunga la mano. "E il principe Loki" aggiunge. "Il loro destino è quello di diventare re, un giorno."

Thor sorride, ma Loki si sente troppo a disagio per qualsiasi reazione ci si aspetti da lui.

La folla applaude e Loki vorrebbe solo rifugiarsi tra le braccia di Frigga.



Loki ricorda e il ricordo è più doloroso di quanto si aspetta. Odino l'ha sempre definito principe, non figlio, e solo ora che conosce la verità ne comprende il motivo. Frigga non aveva mai fatto differenze, l'aveva amato e protetto, perfino dalla collera di Odino.

Loki non è mai stato il figlio di nessuno, non è mai stato nulla. Per questo desidera distruggere Asgard e conquistare Midgard, così il suo nome si guadagnerà un posto nella storia dell'universo.

Se è destinato a essere un mostro, allora sarà il mostro che otterrà ogni cosa.





NEWS:


Si tratta di un progetto realizzato Nyx Rain Efp da che prevede di trasformare in audiolibri fanfiction e originali! Non la ringrazierò mai abbastanza per aver pensato anche a per cui lascio la parola a lei e al suo progetto!
Gustatevi questa versione audio del prologo di Cicatrici: https://youtu.be/eloqKDWhkWA  Fateci sapere cosa ne pensate che siamo entrambe curiosissime!!!!!

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