Tempo a Due || Yaoi ||

By Ren-san

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[Storia conclusa, attualmente in revisione - sono presenti errori orrendi in tutto il libro; disponibile il s... More

Capitolo 01 - Non cambierà nulla
Capitolo 02 - Fai la tua parte
Capitolo 03 - Fortuna o sfortuna?
Capitolo 04 - Impossibile
Capitolo 05 - Un possibile inizio
Capitolo 06 - In amore non si sceglie
Capitolo 07 - Febbre d'amore?
Capitolo 08 - Forte tentazione
Capitolo 09 - Solo per un'istante
Capitolo 10 - Il momento per arrendersi
Capitolo 11 - Dolciastro
Capitolo 12 - Tre giorni imprevisti
[Angolino di Ren-san]
Capitolo 13 - Quello che mi serve
Capitolo 14 - Il sapore del cioccolato
Capitolo 15 - Ti sento
Capitolo 16 - Il "primo" di tutto
Capitolo 16.5 - Se sono con te
Capitolo 17 - "Primavera"
Capitolo extra - Curiosità su "Tempo a Due"

[Ultimo] Capitolo 18 - Ti aspetterò, ancora ed ancora

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By Ren-san

Pov's Yuichiro

«Maiko, concentrati per favore!»
«Tu la fai facile Yui-chan, ma non tutti sono bravi come te!»
«Hanade e Suzuhara, non urlate. Vi ricordo che siamo pur sempre in biblioteca.»

Maiko emise un lamentio e sprofondò con la faccia nel libro davanti a sé mentre la corvina tirò l'ennesimo sospiro di rassegnazione.
Come tutti sanno, tra pochi giorni avremo l'esame e nel poco tempo che ci resta, noi dell'ultimo anno dedichiamo anima e corpo nello studio, o no.
In casi come questi esistono solo due tipi di persone: per mia fortuna rientro nel primo caso, ovvero in quelli che lo fanno volentieri e senza problemi, come Kimiko, mentre Maiko rientra nel secondo caso, ovvero in quelli che lo fanno contro il loro volere e con difficoltà.
Noi due ci siamo offerti, o sacrificati, di nostra spontanea volontà nell'aiutare la ragazza nello studio che, anche essendo la vice presidente del concilio, non è mai stata un genio nello studio in generale.
Ha solo delle capacità incredibili nel raccogliere i dati ed elaborarli.
E poi, sono giorni che dopo le lezioni ci ritroviamo nella biblioteca della scuola a studiare insieme, ripassando tutti gli argomenti fatti finora ed aiutandoci a vicenda nelle varie materie.
Onestamente all'inizio ero stupito dalla ragazza, decisa a studiare con tutte le sue forze per passare con successo tutte le prove, ma da ricredermi, questa sua convinzione sparì non appena aprì il primo libro che gli capitò in mano per poi tentare la fuga almeno una decina di volte.
Grazie a questi eventi ho imparato una cosa molto importante che probabilmente mi tornerà utile in futuro, ovvero: mai studiare in compagnia della castana.

«Dimmi un po' Yui-chan, ultimamente ti stai sentendo con Ryuki-kun?»
«Mh, non proprio. Perché?»
«Perché ultimamente non l'ho visto, e poi non è neanche più venuto nella sala del consiglio! Quel ragazzo mi preoccupa a dir poco, non vi siete accorti anche voi che si sta comportando in modo strano? L'altro giorno l'ho salutato per i corridoi e stranamente ha ricambiato e basta.»
«Tutti ricambiano i saluti.»
«No Yui-chan! Di solito mi chiede anche di come stai o fa domande su di te in generale, mentre quella volta nulla, proprio nulla. Sicuro di non saperne qualcosa?»
«Ne so quanto ne sai tu, e poi conoscendolo, sono sicuro che avrà un motivo preciso se ora si sta comportando in questo modo, basta fidarsi no? E ora non cercare più di cambiare discorso, rimettiti a studiare.»

La ragazza sorrise e ritornò a studiare sotto le spiegazioni della corvina, nonostante lei e lo studio sono sempre stati acerrimi nemici fin dai tempi delle medie.
Però quello che ha detto è indubbiamente vero.
Sono circa giorni che Ryuki si comporta in modo strano, forse più o meno da circa un mese, e spesso mi sono posto la domanda del perché di questo suo improvviso cambiamento.
La maggior parte delle volte mi è parso di ignorarmi oppure di prendere le distanze con me, stesso discorso che vale con le altre, senza mai dire niente di niente.
Ormai manca perfino meno di una settimana al giorno degli esami, tanto meno a quello del diploma e dato che siamo ormai agli sgoccioli, ho pensato che proprio in questi ultimi attimi di tempo rimasto, lui mi sarebbe stato appiccicato peggio di una gomma da masticare.
E invece è andato contro le mie aspettative, lasciandomi con vari dubbi e insicurezze.
Se si fosse stancato di me?
Non ci voglio pensare, anche dopo tutto il tempo passato insieme, i momenti trascorsi e le parole detti fra di noi, l'idea mi tormenta.
Però, allo stesso tempo, ci voglio credere.
Perché so che prima o poi, farà la sua mossa e mi dirà tutto, come sempre ha fatto.
Voglio credere in lui e avere fiducia.

E come pensavo, giorni successivi non cambiarono affatto.
Io e le ragazze abbiamo studiato costantemente, anche nel fine settimana e in un batti baleno il giorno tanto atteso arrivò.
Certo che il tempo, vola.
Mi sembra solo ieri il giorno in cui l'ho incontrato per la prima volta, quella volta in cui gli ho pianto davanti, o in quella ancora in cui mi ha dato il primo bacio, oppure in quella ancora ed ancora.
Ancora ed ancora... Fino alla fine.
Queste emozioni sfiorano delicatamente i meandri più profondi e oscuri del mio cuore, regalandomi dolci ricordi di cui ne vado tesoro.
Ne voglio di più, voglio accumulare più ricordi possibili perché voglio riempire il colmo di esso solo ed esclusivamente con essi.
Una persona è destinato a decidere per se stesso, e non importa come, deve pur sempre colmare quel vuoto che si riporta dietro, con l'amore, con l'amicizia o con qualsiasi cosa a esso importante.
Io ho deciso di farlo con i ricordi, i ricordi con lui e gli altri.
Anche se sono stati momenti brutti, belli, divertenti o confusi, sono pur sempre un pezzo del puzzle a me importanti e nevoglio avere cura.
Probabilmente sto dicendo un sacco di frottole, e devo darmi anche ragione; possibile che l'amore mi abbia dato alla pazzia? Ciò non è assolutamente normale, o forse mi sbaglio?
A dire la verità farsi così tanti problemi in questo momento non è affatto necessario, non ora che sono seduto davanti a un foglio da compilare per porre fine a questo esame una volta per tutte.
Concentrati e basta, Yuichiro concentrati.
Presi la penna e subito iniziai a scrivere, pian piano completando tutto il test fino all'ultima domanda.
Sotto ad un'atmosferica tesa, le ore passarono e finalmente l'esame finì, e tutto era ormai finito.
Quei giorni passati sui libri e quei tempi sprecati erano solo per prepararci per oggi che in un paio d'ore, tutta quella fatica andò in fumo. Buffo vero?
Tutti quanti tirarono un sospiro di sollievo, poiché abbiamo dato il meglio.
Quello che ora possiamo unicamente fare è aspettare che escano i risultati, ed avere fiducia in se stessi.
Senza dubbio Maiko è quella più felice tra di noi, ora che non deve più studiare per i prossimi giorni e che allo stesso tempo, è ansiosa di fare un'uscita tra amici, andando tipo al karaoke.
All'inizio era un'idea non certa, per questo dopo la prova tornai subito a casa senza aspettare nessuno, volendo stare da solo per un po' di tempo e anche riposarmi adeguatamente.
No, non proprio da solo: volevo solo stare in compagnia di una sola persona e basta.
Durante il cammino mi arrivò un mesaggio da parte di Maiko in cui diceva che domani, dopo la cerimonia di fine anno, andranno al karaoke con un gruppo formato da Kimiko, tre ragazze e due ragazzi del terzo anno, ed infine quattro del secondo.
Ma che volendo, posso sempre invitare anche lui.
In effetti, questa sarebbe la prima volta dopo tanto tempo che ci parliamo, anche se è stato per un mese.
Non ho idea di dove ora possa essere Ryuki, quindi decido di dargli un colpo di telefono dato che per alcune circostanze a me ancora sconosciute, tempo fa ha ottenuto il mio numero e di conseguenza, ho ottenuto quello suo.
Chissà dov'è in questo momento o cosa sta facendo, così curioso da volerlo sapere ignorando il fatto di poterlo disturbare...
Il telefono squilla emettendo il classico suono, quel classico e fastidioso "beep" che ti mette così tanta ansia fino a quando una voce non lo interromperà.
... La sua voce mi è mancata.

«Sono sorpreso, è insolito che mi chiami.»
«È il minimo che posso fare, dato che ti sei dato alla scomparsa, non credi? Comunque, domani pomeriggio sei libero?»
«Domani? Per cosa?»
«Maiko vuole andare al karaoke dopo la cerimonia di fine anno, e mi ha chiesto di invitarti.»
«Capisco... - si fermò d'un tratto, per poi riprendere il discorso - Senti Yui, incontriamoci ora al parco, quello vicino alla stazione.»

E mi chiude la chiamata in faccia, senza lasciarmi il tempo di ribattere o dire qualsiasi qualcosa.
Cos'ha che non va?
Non capisco, perché mi vuole incontrare così all'improvviso? Che sia perché deve dirmi una cosa importante?
Dubbi, mille dubbi sorgono nella mia mente non lasciandomi alcuna possibilità di poter rispondere, o di riflettere.
D'istinto feci etromarcia e tornai indietro, andando nella direzione della stazione il più velocemente possibile.
Non capisco il motivo del perché ho tutta questa fretta, del perché sto correndo, del perché il mio battito cardiaco sia così veloce, del perché mi sento così smarrito o del perché mi sento vuoto.

Ho un solo brutto presentimento.

Arrivo in meno di dieci minuti al parco da lui indicato, che per fortuna ero nei dintorni, e non appena vi entrai, la prima cosa che catturò la mia attenzione furono i suoi capelli biondi mossi dalla corrente fredda e sul suo viso un'espressione seria.
In piedi, poggiato con la schiena contro la trave dell'altalena costruita ad un lato del parco, con lo sguardo rivolto verso il basso che dava in un certo senso malinconia.
Feci qualche passo, avvicinandomi lentamente e non appena si accorse della mia presenza, alzò la testa e lievemente mi fece uno dei suoi soliti sorrisi.
E lì, persi un battito.
È una sensazione strana, come se la sua immagine mi avesse catturato, incantandomi all'istante.

«Uffa... Perché mi hai fatto venire qui?»

Mi lamentai, cercando di nascondere il senso di gioia che stavo provando, ripensando a quel mese passato in "solitudine", senza aver mai colto l'occasione giusta per potergli parlare.

«Scusami, non era mia intenzione metterti fretta. L'esame come è andato?»
«Credo bene, io e le ragazze ci siamo preparati a modo quindi non dovrebbe esserci nessun problema. Sì, passeremo di sicuro.»
«Sono felice per voi.»
«F-Figurati. Ehi, non mi hai fatto venire qui solo per questo vero?»
«Affatto, in realtà c'è una cosa che ti devo dire...»
«Non puoi venire vero? Non fa niente, davvero. È solo un'uscita tra amici.»
«No Yui, io...»

E si fermò ancora una volta, lasciando spazio al silenzio per poi riprendere nuovamente la frase.
In un'istante, in pochi secondi e tutto quanto combiò.
Quella frase che non avrei mai voluto sentire, sicuramente non dette da lui, non con il suo viso, non con la sua voce, non con il suo cuore, ha cambiato tutto quanto.

«Devo partire.»

In quel momento, non appena sentii pronunciare le parole magiche, mi sono sentito come se mi avessero appena tolto un pezzo del puzzle a me importante.
Un pezzo unico e speciale ignaro di un sostituto.
C'è solo la confusione nella mia testa, io non capisco: non capisco niente.
Cosa intende dire che deve partire? Dovrà andare via? Da me?
Non ancora, ti prego. Non ancora...

«P-Parti? Cosa intendi dire che parti?»
«Torno in Inghilterra. Circa un mese fa ho ricevuto una chiamata da mia madre e ciò che temevano è accaduto. Siamo costretti a tornare per risolvere alcune faccende.»
«E quando torni?»
«Non lo so.»
«Ma... Tornerai?»

Che strano, la mia voce si è fatta rocca.
Tutto questo è strano e troppo improvviso, dannatamente improvviso.
Non ero preparato, io che ero così felice di averlo visto dopo giorni e che allo stesso tempo non vedevo l'ora di poterlo vedere pure domani, dopodomani, nei giorni successivi e nei prossimi mesi.
Negli altri prossimi mesi, andando avanti negli anni, ancora ed ancora, ancora ed ancora... Rendendolo poi, un un circolo perfetto.
Ed invece fu bastato solo un attimo, un fragrante e questo mio desiderio divenne irrealizzabile.
Ma più importante, sarò in grado di reggere ad un'altra delusione del genere?

«Tornerò, ma promettimi che non piangerai, va bene? Partirò domani mattina e credo che questa, sarà l'ultima volta che ci vedremo, solo per adesso non ci vedremo più.»

Con dispiacere annuì, promettendogli che non avrei pianto per la sua partezza.
La bocca sapeva di amaro e le lacrime volevano fuoriuscire contro la mia volontà, mostrandogli una seconda volta il mio lato patetico.
... Volevo solo fuggire lontano da tutti e darmi conforto colmando quel vuoto appena aperto, nascosto lì nei meandri più oscuri del mio cuore.
È come se lui mi avesse letto nel pensiero perché all'improvviso mi diede un forte abbraccio, come se non mi volesse più lasciare, e a solo questo mio inutile e ingenuo pensiero, ricambiai il gesto senza pensarci una seconda volta.
Poi mi diede un bacio sulle labbra, mi baciò la fronte, accarezzò la mia guancia, con un sorriso sforzato sussurrò un altro "Tornerò" e alla fine, proprio come temevo, andò via voltandomi le spalle.

E per un'ultima volta, mi sono sentito veramente amato.

Il giorno dopo la cerimonia di fine anno si svolse senza problemi: presentai a tutti gli alunni e i professori dell'istituto il mio ultimo discorso, quelli preparato e studiato accuratamente qualche giorno fa e alla fine, nominai Kansagi come il prossimo presidente del consiglio studentesco; poi ricevemmo i nostri diploma e le loro più profonde congratulazioni, il tutto ascoltando i pianti dei studenti più giovani che in poco tempo pervasero l'intero edificio.
Anche se esteticamente ero felice, anche se sono stato per tutto il tempo circondato da persone felici, anche se sono stato forte e confortavo gli altri dicendo che non era affatto un addio, sentivo ugualmente il vuoto diffondersi pian piano nel mio cuore.
Oltretutto non mi sentivo nelle condizioni di festeggiare, quindi rifiutai l'invito di Maiko per il karaoke e tornai subito a casa, ripensando ancora una volta quello che era successo ieri al parco.
Quello... Non era un addio vero?
Poi è così strano: siamo ormai a Marzo, quindi perché fa ancora così freddo?

«Sono a casa...»
«Ah, bentornato Yuichiro. Scusami se non sono potuta venire, com'è andata la cerimonia?»
«Non preoccuparti Nee-san. Comunque bene... Sì, è andata bene.»
«Non mi sembri molto convinto, ma se lo dici tu allora ci crederò. Ah! Prima che me ne dimentichi: questa mattina è venuto il ragazzo dell'altra volta e ti ha lasciato una busta, l'ho messa in camera tua sopra la scrivania. Vediamo, com'è che si chiamava? Ryu... Ryuki vero?»

Al pronunciare del suo nome, crebbi per un attimo nella speranza e corsi verso camera mia, salendo velocemente le scale facendo attenzione a non inciampare fra i scalini e di conseguenza cadere di sotto.
Apro la porta di camera mia e subito notai una piccola busta color verde acqua dalle dimensioni medie, posata a caso fra i vari libri e cartacei presenti sulla scrivania in legno.
Alla vista di quell'oggetto, deglutisco la saliva e pian piano mi avvicino ad esso, lo presi fra le mani e passai come minimo una decina di minuti ad esaminarlo, per poi decidere una volta per tutte di aprirlo.
È rigido, non molto pesante, e poi ha una superficie liscia e colorata.
Fui molto sorpreso quando scoprì il contenuto di esso: un libro, il primo volume della "Primavera" che tanto desideravo.
Perché mi ha fatto quest'ultimo regalo? Perché?
Fatelo dire: tu sei un'idiota, uno stupido idiota.
Noto che dal libro sbuca anche un pezzetto di carta colorata e dubbioso, lo estrai facendo attenzione a non strapparlo.
Sopra vi è una frase scritto a penna nera con una calligrafia semplice ed elegante, che diceva le parole che al momento, mi facevano più male:

"Aspettami. Ti amo Yui."

Non c'era scritto il nome del mittente, però sapevo benissimo chi era: lo sapevo perfettamente, più di chiunque altro.

"Te lo dirò tutte le volte che vuoi."
«Come me lo dirai ora che non sei più qui con me?»
"Allora, sii dipendente da me."
«Come farò ad essere dipendente di te e delle tue azioni se te ne sei andato?»
"Non potrò farlo nemmeno se volessi."
«Se smetterai di amarmi, come farò a saperlo se ora sei lontano da me?»
"Yui, tu mi piaci."
«Anche tu mi piaci.»
"Yui, grazie."
«Sono io doverti ringraziare.»
"Non lo so, ma sono felice di essermi innamorato di te."
«Lo sono anch'io, molto.»
"Ti amo Yui."
«Anch'io ti amo, Ryuki.»

Il passato mi passò davanti come un filmato, facendomi ricordare per l'ennesima volta il "primo" di tutto e di quanto in realtà, mi sentivo felice con lui; così felice che mi bastava davvero.
A distanza di un solo giorno, già sentivo la sua mancanza e un profondo senso di nostalgia.
La sua figura che era accanto a me, i suoi occhi che mi guardavano, la sua voce che mi consolava, il suo tocco che mi tranquillizzava e il suo sorriso che tanto adoravo...
Mi manca.
Così male, fa davvero male.
Gli avevo promesso di non farlo, gliel'avevo detto, ma a quanto pare non sono poi così forte come in realtà mi credevo.
Pian piano caddi in ginocchio e le lacrime, ormai libere, scorrono velocemente sulle mie guance; la stanza fu pervasa dai miei singhiozzi e l'unica cosa che sto facendo, era provare quella sensazione di nostalgia e stringere fra le mie mani quel libro che aveva raggiunto il valore più grande nella mia vita.
Ditemi che questo è un sogno, un sogno che è durato finché poteva.
Ditemi che è stata tutta una menzogna.

«Lei me l'ha sempre detto, sempre. "L'amore può portare a due cose: alla felicità completa, o alla più lenta e triste agonia".»

Per tutti quanti la primavera è appena iniziata, i primi germogli erano in fiore e pian piano, faceva sempre più caldo; presto i paesaggi si sarebbero tinti con colori vivaci e tutto quanto sarà come tornata in vita.
Ma la mia di primavera, era appena finita.

Angolino di Ren-san:
Sono sicura al cento per cento che in questo momento state pensando che sono una vera sadica.
E devo darvi ragione, ho un lato sadico.
Però ehi, amo i feels anche se fanno male- Sigh.

Dunque... *Intanto distribuisce fazzoletti per chi ne ha bisogno*
A parte il fatto che doveva uscire giorni fa ma che essendo insoddisfatta delle proprie capacità da umile scrittrice, avevo sempre in testa il fatto di voler modificare il finale.
Onestamente non sono ancora del tutto convinta ma okay, mi sono arresa.
Spero soltanto che a voi sia piaciuto ;;

Anyway, con questo ultimo capitolo la storia termina qui.
Fermi tutti quanti! Non togliete ancora questa cosa qua che prende il nome di "Tempo a Due" dalla biblioteca perché - come ho detto nel capitolo precedente - ci sarà un speciale.
Che uscirà sicuramente prima di Febbraio per motivi che non voglio spiegare- [#Pigrizia]
Quindi: se in caso avete delle curiosità sui personaggi o sulla storia in generale, sono ben accette domande che ovviamente, risponderò nel prossimo capitolo (ovvero lo speciale)~
Cosa aspettate? Fate pure le vostre domande~!
[Sarebbe triste non ricevere nessuna domanda-]
... E vabb ;;

Quindi ci vediamo allo speciale~

[Ah. Sto anche lavorando su un'altra storia, sempre yaoi, ma con un altro genere di mezzo. Perciò aspettatevi grande sorprese da me~ (?)]
[Volevo ricordarvi che quando il sequel verrà pubblicato, lo annuncerò da qui.]
[E come sempre voglio scusarmi per gli errori poiché nessuno può essere perfetto in tutto~]

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