I'm fine {Camren}

By Arwen00_

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Lauren: una ragazza che ha perso i suoi genitori, vive per strada e si guadagna il pane rubando e spacciando... More

Prologo
Capitolo II
Capitolo III
Capitolo IV
Capitolo V
Capitolo VI
Capitolo VII
VIII
IX
X
XI
XII
XIII
Continuo?
XIV
XV
XVI
XVII

Capitolo I

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By Arwen00_

Lauren's pov

"Quanto vuoi?"

"Dammi tutto quello che hai" risponde l'uomo davanti a me.

È robusto, ha i capelli bianchi e spettinati, la barba un po'  lunga.
Porta dei jeans vecchi e strappati e una maglietta nera. Si chiama Jack, ed è un mio cliente da tre anni.

"Ecco a te" gli do' tre bustine piene di polvere bianca, proprio ciò che piace a lui.

Prendo i soldi e lo saluto.

Mi alzo il cappuccio della felpa ed esco da quella stradina desolata, arrivando in un posto molto affollato.

Io mi chiamo Lauren, ho 19 anni e.. Be', che dire di me? Sono una ragazza che non ha più nulla nella vita. Né famiglia, né amici, né una persona da amare. Nulla.
Proprio perché faccio schifo, chi si prenderebbe un disastro come me? Direi nessuno.

Spaccio droga da 4 anni, ho una specie di capo che mi porta a consegnarla e mi dà la metà di ciò che guadagno, è l'unica cosa che posso fare per guadagnarmi da mangiare, perciò lo faccio.
Da quando ho iniziato a vendere, mi drogo anch'io, è qualcosa che mi fa dimenticare il mondo reale per un po', e quando sono nel mondo delle allucinazioni sto bene, non penso a nulla, spengo quella cazzo di voce che ho dentro, quella voce che ogni giorno mi fa pensare che non ho più la mia famiglia, non ho più amici, nessuno. Proprio sola, in mezzo a tutti. Non mi fido più delle persone, quando sono morti i miei genitori nessuna di quelle che ritenevo "amiche" ci sono state per me, proprio in quel momento, così tragico e triste della mia vita, tutti si sono dimenticati di me, così mi sono dovuta fare forza da sola, e ho affrontato tutto con le mie forze. Da una parte sono felice di essere sola, perché così so che nessuno può farmi soffrire.
La cosa che amo della vita sono i paesaggi, amo vedere i tramonti, quelle sfumature che si formano sul cielo, un ritratto di Dio, amo i boschi, i rumori della natura, il mare, le onde che si scontrano contro le rocce taglienti,
amo leggere e disegnare, per me è uno sfogo, esprimo ciò che ho dentro in una tela, con dei colori.

Dall'altra sono triste perché mi mancano quelle cose chiamate "emozioni" che non provo da tanto, troppo tempo.
Mi mancano gli abbracci di mia madre, quelli che mi tiravano su di morale all'instante, mi facevano avere la pace dentro, anche se avevo una tempesta. Mi manca ridere a crepapelle con mio padre per le sue facce stupide, o le sue battute dementi.
Mi manca parlare con loro, dirgli le mie idee, i miei progetti per il futuro, mi manca casa mia, quella casa che profumava sempre di dolci appena sfornati, la mia camera, sempre in disordine, ma quando ritornavo da scuola sempre ordinata da mia madre. Mi mancano le cazzate fatte con gli amici, i complessi che ci facevamo per una sciocchezza, mi manca andare a scuola, avere l'ansia per un interrogazione, rispondere male alla prof, uscire dalla classe senza permesso, rispondere bene ad una domanda senza aver studiato. Mi manca tutto.
E non so neanche perché sono ancora qui, forse perché non ho il coraggio di mettere fine a tutto. Si, perché apparentemente posso sembrare forte, arrogante, stronza, ma la mia é solo paura, paura che le persone mi possano ferire di nuovo, paura di cadere in qualcosa che mi potrà fare di nuovo del male.

Camila's Pov

Finalmente suona l'ultima campanella di questa giornata, sono così stanca oggi, non vedo l'ora di tornare a casa.
Esco da scuola con la mia migliore amica Dinah dirigendoci alla fermata dell'autobus.

"Mila questa sera andiamo a ballare?" chiede, mentre sale gli scalini del bus

"Puoi contarci Dj."

"Dobbiamo essere delle fighe, ci saranno molti ragazzi, tra cui quel gnocco di Justin!"

"Dinah, calma gli ormoni"

Scoppiamo in una risata rumorosa, facendo girare molti ragazzi verso di noi.

Mi chiamo Camila, ho 18 anni, e sono all'ultimo anno del Liceo.
A scuola sono molto popolare e ho molti ragazzi che mi vengono dietro, ma a me non importa più di tanto;
Ho tante amiche, mi piace aprirmi con le persone, sono molto socievole, mi piace sentire le loro storie, dare consigli.
Oltre ad avere molte amiche ho anche molte nemiche, tra cui due: Normani e Ally.
Sono molto popolari anche loro, proprio per questo mi odiano, abbiamo sempre battibecchi di parole, ma non siamo mai andate oltre, a parte una volta, dove Dinah tirò un piatto di spaghetti in faccia Normani.

Ogni ballo che si organizza mi piace essere guardata, messa al centro dell'attenzione, ma non sono una che ti illude o ti usa.
Posso avere tutti ai miei piedi, ma con la fiducia delle persone non ci scherzo, non mi permetterei mai.

Arrivata alla mia fermata saluto Dinah e scendo dal bus, dirigendomi nella mia grande villa.

È bianca, due piani, con molte finestre sulla facciata.
Busso alla grande porta nera, dove poco dopo viene aperta da mio padre che mi accoglie in un caloroso abbraccio.

"Ciao tesoro, com'è andata a scuola?"

"Tutto bene papà" mi stacco dall'abbraccio entrando in casa.

Butto lo zaino a terra e mi dirigo in cucina, dove proviene un buon profumino.

"Ciao mamma!"

Trovo mia madre alle prese con del pollo al forno

"Ehi Mila" mi dà un bacio sulla guancia "chiama Sofi è in camera sua, il pranzo è pronto." mi dice in modo dolce

Salgo le tante scale a chiocciola che conducono ad un corridoio pieno di stanze, busso in quella di mia sorella, entro e la trovo seduta a terra, in un tappeto rosso, che gioca con le barbie.

"Mila!" si alza e mi salta addosso.

Amo gli abbracci di mia sorella, è così affettuosa

"dobbiamo andare a tavola, sù"

La prendo per mano, portandola al piano di sotto, sedendoci tutti quattro a tavola.

"Mila, com'è andata, con l'interrogazione?" chiede mio padre, dopo aver finito di masticare.

"Bene" dico, pulendomi la bocca "la professoressa mi ha detto che sono tra le prime della classe"

"Sono fiera di te tesoro" sorride mia madre

***

Nel pomeriggio decido di andare a studiare in un parco, amo studiare all'aperto, con l'odore della natura.

Vedo un albero libero, così mi dirigo lì, mi siedo poggiando la schiena contro il tronco

"Ehi, questo posto è occupato!"

Mi giro in torno, cercando la persona che avesse parlato ma non vedo nessuno.

"Sono qui! Alza la testa."

Alzo la testa e vedo una ragazza seduta su un ramo, vestita tutta di nero e una sigaretta in mano

"Scendi da lì, ti farai male!" quasi urlo.

Fa una smorfia, poco amichevole.

"E tu chi sei per dirmi cosa devo fare?" ha un tono acido.

"Lo dico solo per il tuo bene" rispondo con lo stesso tono

Poco dopo fa un salto arrivando con i piedi a terra, butta la sigaretta e si avvicina a me.

Mi ipnotizzo davanti i suoi occhi per qualche secondo, sono stupendi, verde smeraldo.

"Senti miss perfettina, sarà meglio per te non rompermi i coglioni" dice fissandomi dritta negli occhi

Alzo un sopracciglio per la risposta

"Sarai la solita stronza maleducata. Non voglio neanche sprecare fiato con te"

Lauren's pov

Questa ragazza è dannatamente bella.

Sto facendo la stronza con lei, ma non m'importa, d'altronde tratto tutti così, no?

Gira i tacchi e se ne va.

"Ehi!" la chiamo.

Si gira, confusa.

"Cosa vuoi?!"

"Ti è caduto questo.."

Prendo un foglio da terra e glielo porgo.

La sua espressione cambia tutta d'un colpo, mi sorride.

"Grazie" prende il foglio rimettendolo in mezzo un libro

Mi attrae qualcosa di lei. Non so cosa, ma sembra così innocente che me ne pento di averla trattata in quel modo.

"Se vuoi ti cedo il mio albero" dico, non pensandoci due volte.

"Cos'è, passi dall'essere stronza all'essere gentile?" Mi guarda negli occhi e non so neanche cosa risponderle.

Cosa sto facendo? Questa non sono io.

"Senti, fa ciò che ti pare!" sputo acida, andandomi a sedere sotto l'albero.

La vedo avvicinarsi e mi spiazza il fatto che si sia seduta a fianco a me.

"Comunque piacere, Camila.."

Hello people. Non chiedetemi perché ho scritto una nuova storia e non ho continuato l'altra, perché non lo so neanche io, comunque aggiornerò anche quella.
Mi è venuta in mente questa ff e ho deciso di scriverla, ho già in mente molte cose e vi dico solo che il finale non sarà come tutti gli altri.
Lasciate qualche stellina o qualche commento per farmi sapere se devo continuarla o nuò. Bye

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