Io e te. Primo capitolo

נכתב על ידי FedericaValentino7

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Federica è una psicoterapeuta con una vita sentimentale tremenda che l'ha resa fredda e incapace di lasciarsi... עוד

PREMESSA
NOVEMBRE
DICEMBRE
GENNAIO
FEBBRAIO
MARZO
APRILE
MAGGIO
LUGLIO
RICCARDO

GIUGNO

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La domenica passa tra coccole, divano, letto e sesso sfrenato finché alle 21 lui se ne va in ospedale e arriva Nico. Siamo solo io e lei perché Lisa durante il giorno mi ha scritto dicendomi che sarebbe rimasta da ste. Come al solito siamo piazzate sul dondolo visto che giugno ci regala così tante belle giornate  《giovedì notte non sono riuscita a dormire》 dice Nico 《 perché teso? Che è successo? Ma soprattutto perché non mi hai chiamata?》 《sono uscita con lui ed era strano, avevo la gnegne, e dopo che l'ho mitragliato di domande assurde...》 《quali domande?》 Dico avendole già capite 《 le mie solite! Quelle che riguardano la gelosia per l'ex》  《 oh tesoro. So bene quanto sia difficile stare con qualcuno che ha un ex così importante però oramai vi sposate》 dico sorridendo e applaudendo con le mani 《lo so lo so ma ho sempre paura che possa avere ripensamenti》 《ma ti ama alla follia, come fa ad averne?》

《 avrei dovuto chiamare te!》 Dice sospirando 《lo so, ma oramai che siamo qui ne possiamo parlare!》 《 si ma oramai è storia vecchia,  ci siamo rivisti il giorno dopo ed era tutto ok!》 《vuoi fare un salto al suo pub?》  《 ma certo》 mi infilo velocemente un paio di jeans, un maglia e una giacca di pelle e andiamo al suo locale. Sta chiudendo quindi ci sediamo fuori con un bicchiere di vino. Dopo qualche minuto di chiacchiere e di osservazione dei tizi che stavano fuori dal locale Teo esce e la bacia 《tutto ok tra noi due vero?》 Lei sorride annuendo e io 《che tenerezza....mi viene la stretta alla gola!》 Rispondo e Nico 《zitta tu che Lisa mi ha detto che vi sposate anche voi!》 《no no non ci sposiamo. Ho solo detto che tra un anno forse me lo può chiedere!》 Calcando il Forse!

Ovviamente verso mezzanotte il cellulare mi avvisa di un messaggio " piccola dove cazzo sei?" Rido a leggere il piccola affiancato al cazzo " amore mio bellissimo sono a far da terzo incomodo!". Dopo poco mi arriva la risposta " come devo salvare la location?" " terzo incomodo!" Rispondo " mi ami?" " più della mia vita! Buon lavoro e smettila di fare lo stalker! " " grazie ma smetterò quando mi arriverà il bip che sarai arrivata a casa!" " dimmelo" " ti amo piccola" . Dopo due ore di chiacchiere me ne torno a casa e mentre sono sotto le coperte lo chiamo

《piccola!》 《ti disturbo?》 《no sono in studio sul divano!sei abbracciata al mio cuscino》 《 si》 《ok...la principessa..》 E metto il cellulare sul comodino e il Bluetooth all'orecchio 《voleva il ragazzo ma non lo faceva mai vedere così lui cercava in tutti i modi di farsi notare》 sento che si sta toccando i capelli per la stanchezza 《finalmente però lei cominciò a contattarlo tramite un corriere a cavallo, ma i suoi messaggi sembravano quelli diretti a chicchessia. Lui si era innamorato dal primo istante in cui l'aveva vista e non riusciva più ad aspettare, voleva dirglielo》 mi addormento con la sua voce che risuona nelle orecchie.

La giornata di lunedì vola velocemente e arrivata a casa trovo Lisa sul dondolo

《Sister!》 Urla di gioia 《 come mai sei così felice di vedermi?》 Le chiedo sorridendo 《 mi ha appena chiamato ste》 e corre verso di me 《 vuoi lasciarmi sulle spine o vuoi dirmi cosa succede?》 《è divertente lasciarti sulle spine ma sono talmente contenta che ho bisogno di dirti tutto!》 E si mette a saltellare come una bambina 《 quindi?》 Dico con enfasi 《 hanno già fatto un'offerta per la casa di ste!》 《di già?》 Con tono fin troppo incredulo 《si stamattina l'agenzia ha messo l'annuncio e dopo un'ora è arrivata un'offerta e non vogliono neanche vedere la casa!》 A quelle parole comincia a venirmi il dubbio che il mio carissimo e bellissimo fidanzato possa aver qualcosa a che fare con questa immediata proposta 《sono contenta per voi!》 E ci abbracciamo saltellando insieme. Non voglio rovinarle la notizia dicendole i miei dubbi quindi decido di risolvere la questione non appena Ric tornerà a casa.

Nel frattempo dopo essermi fatta una doccia eterna raggiungo Lisa in giardino con i cani.

《 ho preso una boccia di vino dalla cantina per festeggiare》 dice passandomi un bicchiere riempito fino all'orlo. Sono più che certa che se vivremo ancora sotto lo stesso tetto per un pò diventerò un'alcolizzata. Facciamo tintinnare i bicchieri e ci sediamo sul dondolo 《Sister ti rendi conto che vivremo vicinissime tra poco》 dice lei sorridendo 《 non sto nella pelle, stavo giusto pensando che se vivremo ancora per un po sotto lo stesso tetto diventeremo due alcolizzate》 《secondo me lo siamo già e a questo punto non ci vedo niente di male》 《lo farò sapere ai nostri capi. Vediamo cosa ne pensano loro》 《licenziate in tronco. Puoi chiedere a Ric di aprire un centro di riabilitazione tipo SPA》

《si ciao così poi non ci riprenderemmo più》 《 non ci posso ancora credere che andrò a vivere con ste》 《non dirlo a me. Insomma tu e mio fratello a vivere insieme nella casa di fianco alla mia》 《almeno quando saremo vecchie e grinzose potremo stare sul dondolo insieme a giocare a canasta》 《perché tu chiaramente ci sai giocare. Ti ricordo che ci ho messo un anno a insegnarti a giocare a scala》 《apprendo più velocemente ora》 《la battuta dell'anno》.

Ric alle 23 non è ancora tornato a casa così decido di scrivergli " amore hai intenzione di degnarmi della tua presenza o no?" Dopo poco mi arriva la risposta " mi sto cambiando e arrivo piccola. Non potrei mai toglierti il piacere di avermi con te".

Chiaramente i miei occhi decidono che è il momento di chiudersi così saluto Lisa che se ne va in mansarda e mi butto nel letto. Non so quanto sia passato, ma quando sento le sue braccia attorno a me, mugugno di piacere 《 mmmm》 《sei sveglia?》 《no》 e lo sento sorridere contro la mia testa 《 se stai dormendo allora perché mi hai risposto?》 《il cervello funziona sempre》 e rimango con gli occhi chiusi 《girati piccola》 《mmmm》 è una fatica eccessiva ciò che mi sta chiedendo, e infatti lo capisce visto che mi gira lui come fossi una sottiletta. Ho gli occhi ancora chiusi e sento il suo naso contro il mio, e il suo profumo di pulito che mi circonda. Un suo braccio mi circonda la vita e mi attira più vicino a sè, sto ancora dormendo e quando sento che è eccitato, dentro di me urlo "noooo. Adesso nooo, non potrei mai farcela". Evidentemente le sue doti di lettura del pensiero si sono evolute perché mi sussurra 《 solo coccole piccola》 e tiro un sospiro di sollievo. Le sue labbra sfiorano le mie e mugugno di piacere. Cominciamo a baciarci e anche se sono distrutta qualcosa in me si accende come sempre e reclama il suo corpo. Con uno sforzo eccessivo gli afferro il sedere e lo tiro più vicino a me, intensificando il bacio.  《dimmi cosa vuoi》 dice interrompendo il bacio 《 voglio pomiciare con te》 《pomiciare?》 E sorride contro la mia bocca 《si toccarti tutto senza però fare nulla》 《ma è una tortura》 《amore taci e baciami》 gli dico forzando la presa su di lui.

Ci baciamo e tocchiamo per un tempo infinito finché ovviamente la stanchezza è evaporata ed è stata rimpiazzata dalla lussuria. Non ci siamo mossi di un centimetro, siamo sempre uno di fronte all'altro, ma ora la maglietta che indosso, sua ovviamente, è salita sopra l'ombelico e le mutande sono ormai un ricordo lontano, buttate da qualche parte sul letto insieme ai suoi boxer. In un istante, senza mai interrompere il bacio, cosa che sta distruggendo le mie labbra vista l'intensità, entra in me, e dopo poco sono a pancia in su e lui è sopra che mi fissa. Anche al buio riesco a vedere i suoi occhi luminosi e pieni d'amore che mi scrutano. I suoi capelli sono arruffati a causa mia e delle mie mani, i suoi muscoli sono tesi e le braccia sono attorno al mio viso. Penso non ci sia nulla di più bello che fare l'amore con lui. Tutti i miei pensieri e le domande che volevo fargli sulla casa sono scappate via lasciando solo amore, un amore puro, profondo, immenso. Dio quanto lo amo.

La mattina dopo mentre mi vesto per andare in ospedale lo osservo dormire: ha i capelli mossi decisamente troppo lunghi castano chiaro sul volto, le labbra leggermente dischiuse, le braccia dalla mia parte del letto, il corpo muscoloso e decisamente perfetto, i boxer che gli fasciano il sedere sodo, le gambe lunghe distese sul letto. Vederlo così mi fa passare la voglia di andare al lavoro, vorrei solo buttarmi su di lui a pelle d'orso e rimanere così per il resto della giornata. Purtroppo però vengo richiamata alla realtà e a malincuore esco di casa.

La mattinata al lavoro procede come sempre: in pratica il mio lavoro consiste nel correre come una pazza da una stanza all'altra e ascoltare i genitori mentre piangono per la salute dei propri figli. Devo ammettere che sono piuttosto brava in ciò che faccio e ogni volta che lascio una stanza vedo i loro visi più tranquilli di quando sono entrata, e questo mi rende felice. Il fatto di poter aiutare gli altri mi fa sentire utile a qualcosa, non cambierei il mio lavoro per niente al mondo. Anche il lavoro allo studio è gratificante, ma sono due facce diverse della stessa professione, e non ce ne è una che preferisca all'altra.

Per pranzo decido di prendermi un'insalata e mangiarla in ufficio, non mi piace molto stare al bar con gli altri colleghi visto che di solito se ne escono con qualche frase davvero infelice che riguarda la mia relazione con il capo. Sembra quasi che abbiano paura di me e di quello che potrei raccontare a Ric, per non parlare poi dell'invidia delle donne che mi circondano. So bene che tutte lo vorrebbero nel proprio letto, e sinceramente non mi infastidisce la cosa, diventa insopportabile quando vedo che mi squadrano alla ricerca dei miei difetti per sentirsi migliori di me, o per capire cosa ci trovi lui in me. Voglio dire è bello, sexy e ricco, ma neanche io sono tanto male quindi non capisco perché debba essere io quella che viene guardata come se avessi vinto la lotteria o che debba qualcosa al destino per la fortuna di averlo nella mia vita. Lui è tanto meraviglioso quanto estenuante, è dolce, romantico, passionale, geloso, possessivo, iper controllante, ed è ovvio che senza di lui sarei persa, però non è che stare con lui sia una scampagnata. Lui è,mmmmm, impegnativo diciamo.

Il cellulare mi avverte che mi è arrivato un messaggio " stase esco con tuo fratello piccola" come lo leggo mi viene in mente il discorso che volevo fargli la sera prima, ma che chiaramente si è volatilizzato a causa dello strepitoso sesso che abbiamo fatto, ed ora a mente lucida so che dovrei fargli alcune domande. " ti devo parlare" " devo preoccuparmi?sono in SO. Appena finisco vengo da te" " ok" " devo preoccuparmi?" Decido di fare un po la stronza e non rispondergli al messaggio così da lasciarlo sulle spine. La sua povera infermiera starà impazzendo, perché sono certa lui le continui a chiedere se ho risposto e se ha mandato il whatsapp.

Mentre riempio delle cartelle sento bussare alla porta " avanti" urlo. Lui entra con la sua solita divisa da sala operatoria che gli sta così bene e che ha la capacità di annebbiare i miei pensieri e farmi dimenticare ciò che volevo dirgli. Ha il volto preoccupato, e sembra anche arrabbiato, ma non saprei dire

《 accomodati》 gli dico in tono formale indicando la poltrona di fronte a me. Ho bisogno di avere la scrivania tra di noi, altrimenti potrei essere risucchiata nel vortice sesso-Ric.

《 come siamo formali piccola》 dice sedendosi 《il discorso lo richiede》 rispondo accavallando le gambe e osservandolo attraverso gli occhiali da vista rossi che indosso. I suoi occhi saettano lungo il mio corpo, guardando la gonna nera che fascia le mie gambe appena sopra il ginocchio. Mi sento potente.  《dimmi tutto》 esordisce toccandosi l'accenno di barba sul mento e sgranando gli occhi azzurri 《 hai qualcosa a che fare con l'acquisto della casa di ste?》 Osservo la sua reazione e capisco che le mie intuizioni erano esatte: apre le labbra cercando di parlare, o accampare scuse, le richiude e sfodera il suo sorriso da cucciolo, quello che sa mi fa sciogliere. Bastardo, sa come ammansirmi 《 togli da quel bel faccino il sorriso da cucciolo, non funziona》 il suo sorriso aumenta, formando due fossette agli angoli della bocca che mi fanno appoggiare la testa allo schienale e sospirare 《 volevo solo che tuo fratello avesse la sua casa nuova vicino a noi》

《 no volevi controllare l'ennesima cosa》 dico senza guardarlo  《piccola》 sussurra dolcemente 《niente piccola! Ric porca miseria quand'è che comincerai a parlarmi di tutte queste cose?Perché non mi dici mai nulla? Ah la casa vicino a noi? Hai comprato anche quella?》

《per forza dovevo prenderla altrimenti l'avrebbe persa》 《quindi in un giorno hai comprato due case?e cosa pensi che farà mio fratello quando scoprirà che sei stato tu a comprare la sua vecchia casa?》 《non ho intenzione di dirglielo. La venderò però nel frattempo ste avrà comprato la nuova casa》

《quanto hai pagato per la casa nuova?e se glielo dicessi io?》 《non voglio che gli dici nulla. Perché dovresti rovinare una cosa bella?sono felici, vanno a vivere insieme e saranno vicino a noi, non capisco quale sia il problema. La casa nuova l'ho pagata 100 mila e 250 quella vecchia》 《il problema sei tu che ti impicci in tutto! E dimmi il prezzo reale, pensi che sia scema?ti diverti così tanto a insultare la mia intelligenza?》 《mi impiccio per rendere le cose più semplici!non mi permetterei mai di insultare la tua intelligenza piccola, anche perché lo trovo piuttosto difficile come impresa》 《quindi? Quanto?》 《Diciamo che ho comprato un pezzo di giardino davvero esclusivo》 《e quanto pensi di farla pagare a ste?》 《100》. Le conversazioni con lui esauriscono tutte le mie forze. È come parlare con un bambino 《 sembra che tu stia giocando a monopoli》 《voglio comprare parco della vittoria》 dice prendendomi in giro 《 Ric》 dico con tono esausto. Lui si alza, viene verso di me e gira la mia poltrona davanti a lui, si china e mi prende il viso tra le mani 《sai che non mi piace quando dici il mio nome con quel tono》

《sapessi quante cose non mi piacciono che fai tu》 mi bacia forte sulle labbra 《 sei così testarda e rompi coglioni che me lo fai venire duro all'istante》 《due insulti in una frase dev'essere una specie di record》 《questo tuo modo di fare mi fa venire voglia di scoparti talmente forte da farti chiudere la bocca》 dice tra i denti aprendomi le gambe con un ginocchio.

《vedo che prendermi sul serio non ti riesce per niente bene》

《ma ti sto prendendo sul serio. Anzi a dir la verità ti prenderei in un altro modo》 《Ric》ripeto con lo stesso tono di prima 《basta con questo Ric》 e mi prende in braccio, legandosi le mie gambe attorno e lui e appoggiandomi sulla scrivania 《 no basta non voglio fare sesso con te, sono ancora arrabbiata》 dico divincolandomi 《 allora fatti scopare e rimani arrabbiata, poi faremo pace》 dice in tono di comando. Non posso far altro che stare zitta e lasciare che mi prenda come vuole, anche perché capisco quanto in questo momento lui sia eccitato, non penso di averlo mai sentito più duro e grosso e quando si infila dentro di me con violenza ansimo di piacere. Donargli me stessa so che lo fa sentire meglio, che gli fa capire che anche se sono arrabbiata con lui, comunque lo desidero, e lo amo. Non mi bacia durante il sesso, anche perché il sesso da arrabbiati è forte e veloce e per niente tenero, ma non meno eccitante, anzi a volte lo preferisco alle coccole e alla dolcezza del fare l'amore, d'altronde la mia personalità ghiacciata c'è ancora, quindi riesco ad apprezzare questo tipo di intimità molto di più dell'altra che mi fa ancora venire un po' di ansia, per via di tutte le emozioni che ci circondano quando facciamo l'amore abbracciati e guardandoci negli occhi. Il sesso selvaggio invece sprigiona solo passione, niente domande romantiche, niente dichiarazioni d'amore, solo due corpi uniti che si danno piacere.

Dopo esserci ricomposti, lo guardo lisciandomi la gonna 《 mi distrai sempre con il sesso》 lo accuso 《e tu con il tuo fare da incazzosa》 《non è il mio fare, è che lo sono davvero!》 Ribatto  《piccola ti arrabbi per tutto quello che faccio》

《non è colpa mia se ti riesce talmente bene fare cazzate che mi fanno arrabbiare》

《ho un talento naturale》risponde sarcastico 《 non potresti relegarlo da qualche parte per un po'?》 《no》 《Ric》 《se lo relegassi non avresti più il fare da incazzosa che mi arrapa》

《ti assicuro che ci saranno altre cose che mi faranno essere così, quindi ti prego cerca di evitare di combinare sempre qualcosa》 《non ti prometto niente》 mi dà un bacio sulla fronte, sorride, come se non fosse successo nulla, e se ne va.

Il giorno dopo a pranzo Ric mi spiega che lui e ste hanno raggiunto un accordo per la casa contornato da birra e whisky, e che mio fratello gli darà il pezzo di giardino al quale Ric evidentemente non può fare a meno. La coppietta potrebbe addirittura già trasferirsi la prossima settimana a titolo definitivo, per il momento hanno in mano le chiavi e hanno già ordinato tutto l'arredamento, non mi è dato sapere come abbiano fatto a fare tutto il così poco tempo, ma sospetto ci sia lo zampino di Ric anche in questo

La settimana seguente ogni sera aiutavamo ste e Lisa con la nuova casa e con il trasloco, era bello che vivessero di fianco a noi, e i giorni che Lisa aveva vissuto con me e Ric erano stati grandiosi, era come se fossimo tornate ai tempi di Padova, e non importava che ci fosse Ric con noi, continuavamo ad essere le due universitarie che ridono e fanno battute idiote. Mi aveva fatto piacere il fatto che Ric e Lisa avessero legato, tanto da beccarli più di una volta in giardino a parlare e bere birra. Sono certa che lui le chiedesse informazioni su di me, ma da buona amica qual' è so che non gli avrebbe mai raccontato nulla che non sapesse già lui.  Sembrava quasi che tutto stesse andando per il verso giusto: io e Ric litigavamo sempre per qualunque cosa, ma riuscivamo comunque a risolvere i nostri problemi, grazie alla promessa fatta di rispondere sempre al cellulare anche da arrabbiati, e non scappare mai, per nessuna ragione. Per ogni litigata c'era una punizione, che di solito consisteva nel fare sesso secondo le regole dell'altro, e così riuscivamo a fare pace e ad andare avanti. Ogni volta che però gli chiedevo se avesse novità sul mio incidente/non incidente cambiava discorso, e se insistevo diceva che jose non aveva trovato ancora nulla. Ero certa che ci fosse qualcosa sotto, ma suo fratello era tornato a Washington quindi non potevo torchiarlo, e con Ric era difficile visto che era il maestro dei segreti, bugie e diversivi.

Mi ero messa quasi l'anima in pace, pensando che forse, in fin dei conti, era stato davvero solo un incidente, visto che non era più successo nulla in questi mesi. Ribadisco il quasi, perché capita sempre che quando abbassi la guardia qualcosa ti colpisce, e più sei impreparata più la botta sarà epica.

  Le mie giornate monotone si susseguivano una dopo l'altra. Sono le 18 e sono in ufficio, dopo una giornata in cui ho avuto pazienti ad ogni ora, finalmente posso spegnere il computer e tornare a casa. Prima però mi rilasso sulla poltrone e chiamo Ric

《Ciao amore dove sei?》

《Sono a casa》 risponde con una voce strana 《va tutto bene?》 《no sono malato!》 E tossisce al telefono 《 oh povero, che hai?》 《Influenza》《adesso torno a casa e mi prendo cura di te》

Esco dall'ufficio, salto sulla jeep e guido verso casa. Appena entrata noto che è tutto buio, sembra una camera ardente. D'altronde si sa che quando gli uomini sono malati è come se stessero per morire anche per un semplice raffreddore, figuriamoci un po' di febbre, Ma la razza peggiore è quella dei medici malati. Entro nella nostra tetra camera e lo vedo sotto le coperte che sta dormendo, mi avvicino, gli tocco la fronte e sento che scotta, davvero tanto 《amore svegliati》 ma in risposta ricevo un grugnito senza senso 《 amore penso tu abbia la febbre e alta anche, ti porto una tachipirina》 vado in cucina prendo una tachipirina e un bicchiere d'acqua e ritorno in camera 《tieni》lui apre lentamente gli occhi, mi fissa, ma sembrano vuoti, e capisco che sta davvero male 《cosa ti senti?》 《Male》 《ho capito, ma che sintomi hai?》 《Mmmm》 prende la pastiglia e beve un sorso d'acqua, 《torna a dormire amore, io vado a farti qualcosa da mangiare per dopo》. Mi spoglio velocemente e mi infilo i pantaloncini corti e una maglietta, vado in sala e faccio uscire i cani in giardino, prendo una birra dal frigo e vado a sedermi sul dondolo. Dopo più di un'ora entro in camera a controllarlo e vedo che dorme ancora, così lo lascio stare e torno in cucina. Alle 20 mangio qualcosa e mi metto sul divano a guardare la TV. Non mi ricordo di essermi addormentata, né quando sia successo, ma mi ricordo un suono terribile, il peggiore che avessi mai sentito, mi ricordava un po' le urla dei miei incubi, le urla strazianti che facevo mentre ero sdraiata sull'asfalto nelle mie notti buie. Le urla di chi sta morendo. Mi sveglio con la tachicardia e sento quel suono, quelle urla di dolore e capisco che non sto sognando. Corro in camera e vedo ric che si tiene lo stomaco e urla 《che hai?amore che hai?》 Dico scuotendolo. Lui non risponde,ha gli occhi persi nel vuoto, non li ho mai visti così, non hanno alcuna espressione, e continua a urlare e vedo che è sudato fradicio e bollente. All'improvviso si mette a sedere e comincia a tossire, ma dalla bocca gli esce sangue. Non so cosa fare, lui saprebbe cosa fare, lui mi tranquillizzerebbe e invece è lui che sta male e io non so che fare. Corro verso il telefono di casa e compongo il numero del pronto soccorso del suo ospedale

《 sono la dott.ssa crespi, Ric, il dottor wyatt sta male, mandate subito un'ambulanza a casa mia》

《dott.ssa mi può dire cos'ha?》

《 vomita sangue e ha la febbre alta, vi prego fate in fretta》

《 arriva in 5 min》. Getto il telefono in terra, corro in bagno e prendo un asciugamano, lo bagno e torno da lui. Mi siedo dietro di lui e gli passo la salvietta bagnata sulla fronte, e lo stringo forte 《amore amore ti prego》 continuo a ripetere come un mantra. Lui è tra le mie gambe, si tiene lo stomaco così forte che ho paura possa strapparselo dal torace e urla, urla così tanto che non posso far altro che piangere 《amore ti prego, shhhh, amore va tutto bene》 dico tra le lacrime continuando a rinfrescarlo. I cinque minuti di attesa prima che arrivi l'ambulanza sembrano ore, in cui mi scorrono nella mente immagini di noi due felici, insieme, ho la sensazione di morire. C'è chi dice che mentre si sta per morire si vede la propria vita come in un film, un lungo flashback, fatto di immagini e di momenti vissuti, a me non è capitato mentre stavo per lasciarci le penne nell'incidente, ma ora sta succedendo e non so se sia perché lui sta così male o perché so che senza di lui non sarei più una persona reale.

I paramedici entrano in casa, lo mettono sulla lettiga e salgo con loro in ambulanza. Sono seduta accanto a Ric che ha una mascherina per l'ossigeno e una flebo attaccata al braccio 《amore va tutto bene》continuo a ripetere più a me stessa che a lui visto che dubito possa sentirmi. I paramedici continuano a ripetere vari dati, penso siano i parametri vitali, e con una radiolina li trasmettono all'ospedale, suppongo per prepararli  del nostro arrivo. Non so quando ho smesso di respirare ma non appena l'ambulanza si ferma tiro un sospiro di sollievo.

Arrivati davanti all'ingresso dell'ospedale escono i medici a prenderlo e corrono di nuovo dentro. Io li seguo, ma sono stordita e non so che fare. Ho i pantaloncini corti, una maglietta macchiata di sangue e delle infradito, ma non so come, ho il cellulare. Uno dei medici, un nostro amico, viene in sala d'aspetto dove mi trovo io: sembro una specie di profuga smarrita, o potrei anche assomigliare a una drogata scappata dal centro di recupero, ma in questo momento è già tanto che sappia il mio nome. Ho lo sguardo perso nel vuoto, non riesco a mettere a fuoco nulla, e sento le voci ovattate

《 fede devo farti delle domande》  io annuisco 《da quanto sta così?》 《dalle 18 circa, non lo so. L'ho chiamato e mi ha detto che stava male, sono andata a casa e aveva la febbre, gli ho dato la tachipirina ma non si è più svegliato finché non ha cominciato a vomitare sangue e a urlare》 comincio a piangere di nuovo, e cristo santo odio essere così emotiva. Non lo ero prima, quando avevo la mia cortina di ghiaccio, ma quello stronzo che sta vomitando sangue come la bambina dell'esorcista me l'ha distrutta e ora sono vulnerabile, ora sento il dolore e non posso sopportarlo 《 ok fede tranquilla. Mi devi dire se sai cos'ha mangiato》 《ha fatto colazione a casa come sempre, ma a pranzo era qui e non so cos'abbia mangiato. Avrà bevuto i suoi soliti caffè, di solito li beve nella cucina di fianco al suo studio, se lo fa lui il caffè, tutti lo sanno》

《Ok. Ora torno di là, posso far chiamare qualcuno?》 Scuoto la testa 《 che cos'ha?》

《È difficile a dirsi》 mente 《dimmelo》 lui mi fissa come se fossi un cerbiatto sperduto nella foresta, ma in questo momento se non mi dovesse dire la verità potrei trasformarmi nel cerbiatto che sbrana il cacciatore 《 molto probabilmente è stato avvelenato》 mi metto una mano davanti alla bocca, forse per non urlare o per non vomitare, e scuoto la testa piangendo più forte. Il dottore delle buone notizie se ne va e io rimango sola, in quella sala fredda, a pensare a lui.

Caso vuole io abbia uno studio in questo edificio e dei vestiti, o meglio delle sigarette. Così come una vera drogata in fuga mi trascino, letteralmente, visto che non ho la forza di alzare i piedi, per il corridoio. Prendo l'ascensore, entro nello studio, prendo un pacchetto di sigarette e la felpa di ric che tengo sempre in studio perché quando ho bisogno di un abbraccio e lui non c'è allora mi infilo la sua felpa che ha il suo profumo e mi abbraccio forte. È giugno ma cazzo se fa freddo. In realtà non so se davvero faccia freddo o se ho il gelo dentro e allora i brividi sono dovuti ai miei organi che si stanno congelando come in un freezer.

Scendo di nuovo al pronto soccorso e vedo che i medici sono ancora dentro con Ric, così faccio un cenno all'infermiera che sto andando fuori ed esco. La sigaretta ha il potere di rilassarmi, ma sinceramente in questo momento non riesco a rilassarmi perché non ho più facoltà mentali, zero assoluto, vuoto totale.

Estraggo il cellulare e ,senza neanche rendermi conto, sto facendo una chiamata, ma non so a chi

《fede?》

《 jose》 e piango 《 che è successo?》 《Ric è in ospedale, siamo in ospedale, è stato avvelenato》 《cazzo》 《perché non mi sembri sorpreso?》 《perché prima il tuo incidente e poi questo》 《credi sia tutto collegato? Ma chi è che ci vuole morti?》

《sto ancora indagando, per ora nessuna pista sta portando a qualcosa di concreto! Comunque prendo un aereo e in 8 ore sarò li》  e attacco. La sigaretta è finita, guardo il cielo in cerca di non so cosa, un' ispirazione, un segno, o semplicemente per perdermi nell'oscurità, visto che vedere una stella a Milano è come trovare dell'acqua nel deserto: un'assoluta perdita di tempo. A meno che non abbia un'allucinazione e veda un'oasi nel deserto o una stella nel cielo in questo caso, sto farneticando, ma i pensieri coerenti li lascio a chi non ha un fidanzato che vomita sangue, così rientro e mi accascio sulla sedia senza essere in grado di fare niente, non piango neanche più, non provo nulla, vuoto totale, voglio solo vedere Ric.

Dopo circa 5 ore in cui non ho ricevuto nessuna notizia, mi avvicino alla stanza dove l'avevano portato, apro la porta ma non c'è nessuno. È tutta sporca, piena di sangue, ma non c'è più nessuno, non c'è Ric. Esco e mi dirigo verso l'ingresso, vado dall'infermiera e comincio a urlare

《 dov'è lui? Dove l'avete portato?》

《calmati fede》e osa posarmi una mano sulla spalla con condiscendenza 《 io non mi calmo finché qualcuno non mi dice dove cazzo è finito il mio fidanzato》ho gli occhi iniettati di sangue e potrei uccidere 《ok. Ascolta è stato avvelenato...》 《questa non è la notizia dell'ultima ora, oramai sono passate 6 ore da quando abbiamo appurato che è stato avvelenato》

《si ok ma vedi a causa dell'avvelenamento ha perso molto sangue e lo stanno operando per un problema all' apparato digerente》 《quindi dov'è? Non mi sembra una domanda difficile e tu non mi sembri una stupida, perciò dimmi dove si trova》 《secondo piano sala B》 e comincio a correre,ho il cuore in gola, e l'adrenalina che mi pompa nelle vene. Non prendo neanche l'ascensore, preferisco fare le scale, forse per sfogarmi o perché nella mia mente malata penso di arrivare prima. Arrivo davanti alla Sala operatoria B ed entro nella stanza adiacente così da vedere l'intervento senza mettere a rischio la sterilità della stanza. Lo vedo sdraiato sul tavolo operatorio, con un tubo in gola, e sangue, non posso stargli lontana, non posso non tenergli la mano. Prendo un camice sterile, di quelli verdi da chirurgo, lo infilo, metto calzascarpe, mascherina e cuffia ed entro 《 non puoi stare qui》 dice uno dei chirurghi 《 prova a mandarmi via》

《 sei uguale a lui》 un altro risponde e riconosco la voce del cardiochirurgo che aveva operato me 《chi si somiglia si piglia》 rispondo senza pensare, cosa che oramai mi riesce impossibile data la situazione paradossale in cui mi trovo 《 quando c'eri tu qui lui ha fatto la tua stessa scena》

《e cos'avete fatto?》

《Gli abbiamo permesso di starti vicino》 《bene quindi voi pensate al vostro lavoro e io penserò al mio》 《certo, vieni qui. Siediti su questo sgabello vicino a lui》 mi avvicino e mi siedo su uno sgabello dietro la sua testa, e gli accarezzo il volto continuando a ripetere le parole che a me sembrano magiche 《amore ti prego, ti prego, andrà tutto bene》.

Dopo altre tre ore concludono l'intervento. A quanto pare aveva lo stomaco e l'intestino perforato a causa del veleno. Sono riusciti a fargli espellere la sostanza tossica che però non hanno ben capito cosa fosse ed ora devo solo aspettare che si svegli.

Seguo gli infermieri che portano Ric in stanza, lo sistemano e poi mi siedo accanto a lui tenendogli la mano. Jose entra in stanza 《 eccomi fede》 mi giro gli faccio un cenno del capo e poi appoggio la testa sulla mano di Ric bagnandolo di lacrime. 《L'avevo quasi perso, qualcuno sta cercando di giocare con le nostre vite. Oddio l'avevo quasi perso. Lui è tutto per me, io non posso vivere senza di lui. Ero così spaventata》 jose mi mette una mano sulla spalla 《 troverò chi ha fatto questo, te lo giuro lo troverò》 annuisco.

Mi addormento, sono esausta e stare di nuovo vicino a lui, sentire il suo odore, toccarlo, mi fa addormentare. È quasi morto oggi e capisco perfettamente cosa provasse lui quando è successo a me, e anche io come lui non voglio muovermi, non voglio allontanarmi da lui, e anche io come lui vorrei morire in questo momento.

La mattina dopo mi sveglio perché sento la voce di Lisa che parla con jose 《 Sister?》dico senza aprire gli occhi 《 oh Sister sei sveglia》 e si avvicina, io sollevo la testa e mi giro a fissarla, ho un mal di collo terribile e penso sia il prezzo da pagare per la notte d'inferno che ho passato. Mi passa una tazza di caffè 《perché non mi hai chiamata?》Chiede sedendosi sul divanetto di fronte al letto 《non ero in grado di intendere e di volere Sister》

《però di urlare con le infermiere si 》

《 e tu come lo sai?》 《mi hanno chiamata loro, dicendo di venire qui perché stavi male》 scoppio a ridere 《 male? Ero semplicemente fuori di me, le avrei uccise tutte》 《lo so e infatti sono venuta》

《grazie》

《non devi ringraziarmi! Ti serve qualcosa?》 Scuoto la testa 《fai come lui vero?》 《che intendi?》

《quando tu eri al posto suo lui non si schiodava dal tuo capezzale e diceva sempre no a tutto》 《beh allora si faccio come lui》

《jose mi ha raccontato》

《bene》 《è tutto quello che sai dire?》 《cosa dovrei dirti?》 《per esempio "scusa Sister se non ti ho detto che un pazzo cerca di ucciderci e che il mio incidente probabilmente non è stato un incidente"》

《ok scusa Sister se non ti ho detto che un pazzo cerca di ucciderci》 sorseggia il suo caffè.

《Sister non potrei vivere senza di lui. Ce la farà secondo te?》

《oh Sister certo che ce la farà》 《dimmi che andrà tutto bene》 《sono certa che andrà tutto bene..lui ti ama così tanto che sono certa tornerebbe dal regno dei morti per te》 sorrido 《 sai prima avevo solo te a cui rivolgermi per tutte le mie cazzate. Tu mi dai sicurezza e tranquillità, ora, invece, c'è anche lui. È come se fossi a casa con lui, la mia base sicura, mi basta guardarlo per essere certa che andrà tutto bene》

mi interrompe 《sono felice di condividere questo lavoro impegnativo》sorrido e continuo 《stasera quando l'ho visto così, per un istante ho pensato che avevo bisogno di lui in quella circostanza, ma non c'era, o meglio non poteva aiutarmi》

《ti sei sentita vulnerabile》 《mi sono sentita sola, per la prima volta nella mia vita ho capito cosa sia la solitudine》 si avvicina e mi abbraccia 《mi dispiace tanto Sister》 《anche a me》.

《Sister mi faresti un favore?》 Chiedo appena finito il caffè

《tutto quello che vuoi》 risponde alzandosi dal divanetto

《potresti andare a casa mia a dar da mangiare ai cani e a farli uscire?》

《certo Sister, vado e torno. Hai bisogno di altro?》 Scuoto la testa, e la riappoggio sulla mano di Ric.

La Sister esce dalla stanza e rimaniamo di nuovo solo io e lui. È strano: il suo viso sembra in pace, sembra stia solo dormendo, non sembra stia soffrendo. Gli accarezzo il volto e sento un accenno di barba che comincia a crescergli 《amore ti amo》 gli dico con le lacrime agli occhi. Dopo poco entrano delle persone in stanza ma non ho la forza di girarmi e vedere chi siano 《 oh il mio bambino》 e vedo i genitori di Ric che si fiondano vicino al letto. Mi avvicino a Ric e sussurro 《sono arrivati il club della fortuna senza gioìa》 La madre piange, il padre è rigido come un baccalà, sono vestiti come se dovessero andare a una sfilata di moda e non in ospedale a vedere il figlio avvelenato.

《 perché non ci hai chiamati?》 Chiede la madre 《 ero occupata a fare altro》 rispondo seccamente 《siamo i suoi genitori, noi dobbiamo prendere le decisioni riguardo la sua salute》

《no ha firmato un modulo, entrambi l'abbiamo fatto, in cui dice che io prendo le decisioni mediche per lui e lui le prende per me》. La madre mi fissa come se mi fossero spuntate le corna sulla testa 《 ci puoi lasciare soli?》 Mi chiede. Mi sembra la domanda più stupida che abbia mai sentito, ma come può pensare che lo lasci? Come, una persona sana di mente, può pensare che io anche solo per cinque minuti mi possa allontanare da lui? La guardo perplessa 《 io non me ne vado》  《è mio figlio e vogliamo stare soli con lui》

《potete stare qui ma ci starò anche io, non lo lascio. Prendere o lasciare》 《stai scherzando?》 Scuoto la testa e aggiungo 《 se non vi va bene potete andarvene》. Il padre che non aveva proferito parola ora decide che è il momento di sfoderare i suoi soldi e il suo potere, che sinceramente penso dovrebbe infilarsi da qualche altra parte 《è il mio ospedale questo, o ti adatti o ti faccio portare via》 rido nervosamente 《 lui è il mio fidanzato, quindi potete provare a portarmi via ma non sarà facile, vi sfido》 《voi state insieme da cinque minuti lui è nostro figlio da 36 anni》

《e quindi? Pensate di avere più diritto di me a stare qui?》 Fortunatamente entra Jose 《mamma papà penso che se Ric dovesse svegliarsi e non dovesse trovare qui la Fede impazzirebbe, quindi state pure qui ma lei non se ne va》. I genitori annuiscono e mimo con le labbra a jose "grazie" e lui con una mano mi tocca la schiena.

Entrano i medici per controllare Ric e chiedo 《come sta? Perché non si è ancora svegliato?》

《è normale Fede, ha perso molto sangue, ma stai tranquilla si sveglierà》. I genitori di Ric sono seduti sul divanetto e secondo me si aspettano che qualcuno gli porti un Martini e delle noccioline per come sono seduti. Io sono vicino alla porta del bagno in piedi contro il muro, perché sono certa potrei cadere per terra se non avessi qualcosa a sostenermi, e jose è accanto a me. Sento un rumore e un lamento e poi 《fede》 è Ric.

《amore sono qui》 dico a distanza 《 Fede fede fede》 e si agita. Uno dei medici lo tiene fermo 《 Ric è qui, la fede è qui, ma ti stiamo visitando quindi devi rimanere fermo》

《no no fede, devo sentirla. fede》 il medico si gira verso di me 《vieni avvicinati》 io mi muovo al rallentatore come se dovessi svegliarmi dal sogno, come se non fosse reale che lui è sveglio. Gli prendo la mano 《amore sono qui sono qui》, lui sospira e si rilassa 《 piccola》, mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro 《sposami e facciamo una caterva di bambini insieme》 lui sorride e annuisce. Sento jose che dice ai genitori 《 visto cosa vi dicevo? Non possono stare lontani》 i due stoccafissi snob tacciono. I medici finiscono la visita e mi comunicano che ora Ric sta bene e che tutto procede per il meglio e poi escono, io mi siedo sulla sedia vicino al letto, che oramai ha la forma del mio sedere, e gli accarezzo i capelli 《amore apri gli occhi》 gli chiedo perché finché non vedo i suoi occhi aperti non è reale quella situazione. Lui li apre lentamente e mi osserva sorridendo 《 piccola sei qui》 《dove dovrei essere?》 《magari non qui con me》 《 neanche 100 persone potrebbero mai portarmi via》. I suoi genitori si avvicinano e lo salutano 《 mi sposa》 dice lui ai suoi e loro si voltano a guardarmi inorriditi 《 si beh ti sposo se mi prometti che non succederà mai più una cosa del genere》 lui ride e poi fa una smorfia di dolore 《 non ridere》 《sembra facile a dirsi. Te lo prometto》 《allora significa che dovrò sposarti e avere i tuoi marmocchi》 i genitori ci guardano come se fossimo delle strane creature, non capiscono i nostri scambi di frasi taglienti, e non hanno per niente senso dell'umorismo. Jose invece ride e poi saluta Ric 《 cosa ci fai qui jose?》

《 la tua dolce metà mi ha chiamato》

《davvero?》 Guardando me 《 è tuo fratello, ed è l'unico a cui dai minimamente retta e in più è così affascinante da guardare》 Jose diventa rosso per l'imbarazzo 《 ehm grazie fede》 e Ric 《stai cercando di farmi ingelosire?》 《così saprei che effettivamente stai bene》 《sai che sono sempre pazzo di gelosia anche se fossi morto lo sarei》 《buono a sapersi》 《e comunque io dò retta anche a te》 《si come no》. I genitori se ne vanno probabilmente a farsi fare un massaggio o a fare un percorso S.P.A, per la tensione di quest'ora.

《allora cosa è successo?》 Mi chiede Ric 《non ti ricordi niente?》 《dalla telefonata nostra il nulla》 《 caspita amore. Beh stavi male, ti ho dato una tachipirina perché eri bollente e a saperlo prima avrei dovuto portarti subito qui, ma ho aspettato troppo》 lui alza una mano accarezzandomi una guancia《 poi mi sono addormentata in sala e tu hai cominciato a urlare, ti tenevi lo stomaco e poi ti sei messo a vomitare sangue》 《piccola mi dispiace》 《non è colpa tua. Comunque ho chiamato il pronto soccorso e siamo venuti qui, ti hanno operato per circa 6 ore. Sei stato avvelenato》 《 cosaaa?》 Jose si avvicina 《Ric mi sa che stiamo parlando della stessa persona dell'incidente. Ti ricordi cos'hai mangiato o bevuto?》 《ho fatto colazione a casa e non ho pranzato perché avevo un intervento, poi ho bevuto un caffè nella cucina di fianco allo studio e dopo un paio d'ore ho cominciato a stare male e sono tornato a casa》 《è il caffè》 dico guardando jose 《chi sa che bevi il caffè li?》 《tutti, e tutti sanno qual'è il mio caffè preferito perché lo dicono ai pazienti che me ne regalano sempre》 《telecamere di sicurezza?》 《nel mio studio ci sono tutti i filmati》 《ok indagherò》ed esce dalla camera.

Rimaniamo solo io e lui, e tutto il mondo fuori. Lo guardo e per la prima volta mi sembra vulnerabile, non il potente uomo che ero abituata a conoscere. Nei momenti in cui stavo male o avevo paura, l'unica persona che riuscisse a calmarmi era lui, ma ora non c'è nessuno, ora ho paura per lui, ma devo essere forte e contare solo su me stessa.

《piccola che hai?》Chiede notando i miei pensieri, e ogni volta mi stupisco di quanto riesca a leggermi dentro, oltre a lisa mai nessuno era riuscito in questa impresa titanica, ma lui mi conosce, lui sa.

《 niente, stavo solo pensando》

《a cosa?》 E mi stringe la mano 《 ero così spaventata, non sapevo che fare e l'unica persona a cui potevo chiederlo eri tu, ma proprio tu stavi male》 《sono qui proprio grazie a te piccola》 《dici?》 《vomitavo sangue, non si era messa bene per me, ma tu eri lì e mi hai salvato! Sei più forte di quello che pensi, anche senza di me riesci a farcela, non si può dire lo stesso di me》 《non è vero, sembravo una pazza, e non riuscivo a capire nulla. Senza di te sono fottuta》 mi guarda e il suo ghigno da maniaco appare sulle sue labbra 《anche con me mi pare, o sbaglio?》

《 Ric sei un porco anche con un piede nella fossa》

《colpa tue e del tuo fascino》

《fascino? Ma mi hai vista? Mi sa che il veleno ti ha dato alla testa》

《sei bella anche se avessi un sacco di patate addosso》 sorrido ed entra Lisa nella stanza 《Sister i cani stanno bene e ti ho portato un cambio, bagnoschiuma e shampoo per darti un tono. Ah ho anche spazzolino e dentifricio. Perché va bene essere disperate ma sarebbe meglio essere disperate e decenti》 rido e mi alzo, prendo la borsa che mi ha portato e vado in bagno per attuare la trasformazione: da creatura orrenda tenterò di diventare un essere umano normale.

Quando esco, con i leggins, una canottiera lunga, felpa, e pulita trovo Lisa e jose seduti vicino a Ric che chiacchierano amabilmente, e sento Lisa dire a Ric 《sono felice che tu abbia almeno un componente della famiglia normale e non un altro stronzo snob》 Ric ride 《anche io sono felice》 poi si voltano tutti verso di me 《che c'è?》 Chiedo appoggiata al muro con le braccia incrociate 《 jose ci ha raccontato del tuo diverbio con i miei》 《ah si beh sono degli scemi se davvero pensano che io possa lasciarti》

《già. Lo pensiamo anche noi》 e Lisa aggiunge 《mi sono persa l'ennesima situazione importante. Avrei pagato oro per vederti insultare le infermiere e i suoi》 《direi che non sono stati i miei momenti migliori》 《mi permetto di dissentire piccola》 《tu che ne sai? Non eri neanche cosciente》

《me l'hanno raccontato e vederti arrabbiata è la cosa più sexy di questo mondo》 《ah già visto che è così raro vedermi arrabbiata》 《beh di solito ti arrabbi solo con me》 《finalmente》 aggiunge Lisa 《 prima di te potevano passarle sopra anche con un bulldozer che non diceva nulla》 e ridiamo tutti insieme.

I giorni in ospedale passarono velocemente, i genitori di Ric passavano ogni giorno e io uscivo per evitare di ritrovarmi nella stanza con quei due. Le indagini di Jose non portarono a nulla di concreto, infatti le telecamere avevano ripreso un'infermiera di nome Rosa che portava delle buste di caffè nella cucina di Ric, ma quando la polizia e Jose le chiesero spiegazioni lei disse che un fattorino, chiaramente irrintracciabile, le aveva consegnato il pacco è che lei, semplicemente, l'aveva portato in cucina come faceva sempre.

Dopo una settimana di degenza finalmente potevo portare il mio dolcissimo uomo a casa. L'avevo spinto con la sedia a rotelle fino alla mia jeep, mi avevano aiutato a farlo salire, ed eravamo tornati a casa.

《amore sdraiati sul divano e io ti porto qualcosa da bere e mangiare》 lui si sdraia sul divano 《potrei abituarmi a questo trattamento》 《fai male perché non appena tornerai in forze pretendo delle coccole》

《solo coccole?》 《assolutamente no, voglio fare sesso sfrenato con il mio fidanzato》

《il medico sono io e ti posso dire che possiamo già fare qualunque cosa》 mi avvicino gli sfioro l'addome e lui sussulta di dolore 《direi di no》 lui sbuffa e si addormenta.

Jose viene a trovarci e ci mettiamo in giardino a chiacchierare: è bello averlo qui, è simpatico, dolce e premuroso, ed è l'unica persona insieme a Lisa che ho sopportato di vedere in ospedale. Ridiamo e scherziamo insieme per un'ora finché vedo Ric apparire sulla porta finestra 《 vi divertite tanto senza di me. Devo preoccuparmi che tu riesca a farla ridere più di me?》

《 Ric piantala》 《fratello, lei è una persona fantastica, dio solo sa come tu abbia fatto ad averla, ma la voglio come cognata per quanto sia bellissima》 《oh grazie jose》 e gli tocco la spalla 《sai che sono geloso》 《non l'avevo capito》 rispondo facendogli l'occhiolino.

《 bene ragazzi, dopo questo vivace è assurdo scambio di battute io vado》 《dove credi di andare? 》

《ho una missione da compiere. Jose mi faresti un favore?》

《 tutto quello che vuoi》 《bene devi prendere in ostaggio il cellulare di Ric per non fargli vedere dove Sono》 《voi due siete malati》 《non è una novità》 《ok ok Ric collabora e dammi il cellulare》.

Esco di casa e dopo un'ora sono di nuovo indietro.

《amore ho un regalo per te》 passandogli una scatola. Lui la apre e strabuzza gli occhi, un sorriso da bambino gli compare sul volto 《 la play 4 piccola, davvero?》

《 dovrai passare il tempo in qualche modo》

《preferirei fare altro》 《 Ric!》 《cosa?》 《intendo quando non ci sarò》 《perché non ci sarai? 》

《 perché forse domani torno al lavoro?》 Sbuffa e gli passo un altra scatola 《 pro evolution soccer?》  Annuisco. Quando jose se ne va io e Ric andiamo a letto, appoggio la schiena sul suo petto stando attenta a non fargli male, e lui mi abbraccia forte. Io e lui e tutto il mondo fuori.

La mattina dopo mi sveglio e mi preparo per andare al lavoro, gli tocco la fronte per essere certa che non abbia la febbre, visto che il medico mi ha dato una lista di cose da controllare tutti i giorni e di farmaci da dargli siccome non è facile da gestire Ric malato

《 piccola che fai ?》 Dice in tono assonnato 《 sento se hai la febbre》 《sto bene》 《vuoi che ti ricordi che sei quasi morto tra le mie braccia?》 Mi tira a sè prendendomi il bracco 《 baciami》 mi ordina e lo bacio 《devo andare al lavoro》 gli ricordo 《 ma io sto male》 in tono sofferente 《non mi hai appena detto che stavi bene?》 《sto male, sono quasi morto, non puoi lasciarmi da solo》 《tra poco arriva jose a farti da babysitter》 《ma io voglio te》 e mi fa cadere sul letto 《amore se potessi starei qui con te, ma ho finito tutte le ferie che avevo》 《licenziati》 《Ric》 《oh quanto mi è mancato il tuo tono da "non rompere mi stai facendo impazzire"》 《vedo che non hai perso il tuo tocco magico》 lo bacio e scappo via sentendo i suoi lamenti.

Arrivata in ufficio sono già preoccupata per lui e per la sua salute così gli scrivo "amore tutto bene?" Dopo poco mi risponde  "sto come stavo 20 min fa".

Dopo un'ora lo chiamo 《stai bene? Hai preso le medicine?》

《sto bene, sto giocando alla play con jose》 e mi attacca. Osservo il cellulare stupita per il suo modo rude e decido di chiamare jose 《ciao jose! Sta bene?》 Sento che ridono, o meglio che mi deridono 《si si fede sta bene non ti preoccupare》 e attacca anche lui.

Dopo un'altra ora gli scrivo ancora per sapere come sta e la sua risposta è " piccola sto bene!basta con i messaggi" " ti ricordo che sono preoccupata per te come tu lo eri per me, e siccome mi hai vomitato sangue addosso ho il diritto di scriverti quanto cazzo voglio e tu faresti bene a rispondermi" " si mamma" " smettila Ric!" " ti amo e amo il fatto che ti preoccupi per me!" Ovviamente mi sciolgo all'ultimo messaggio e penso a quanto io sia fortunata ad averlo ancora nella mia vita, sarebbe potuta andare molto male, avrei potuto perderlo e sono certa che non ne sarei mai uscita. Come avrei potuto vivere senza l'amore della mia vita? Senza l'unica persona che mi fa battere il cuore? Senza colui che mi fa sentire viva e amata? Semplice non avrei potuto e mi odio così tanto, odio il fatto che la mia felicità dipenda da lui, che il solo fatto di respirare sia dovuto a lui, e odio ancora di più lui per questo, lo odio tanto quanto lo amo. Che casino di testa che ho.

La sera appena entro in casa, becco tre uomini stravaccati sul divano : Ric a petto nudo con la fasciatura sulla ferita, Jose con un joystick in mano che urla parolacce in spagnolo e in inglese contro la TV, e ste in abito elegante che ride perché evidentemente sta battendo jose. 《 vedo che siete dei gran lavoratori》 esordisco chiudendo la porta e scalciando le scarpe 《 dobbiamo tenerci occupati piccola》risponde Ric sorseggiando una birra 《non dovresti bere》 《chi è il medico tra di noi?》《 io e tu sei il paziente》《mmm》 mugugna e so che una scintilla si è appena accesa in lui. Appoggia la birra sul tavolino e si gira verso gli altri due 《ragazzi devo occuparmi di mia moglie quindi sloggiate》 sono sull'uscio  della camera e mi volto alle sue parole 《 moglie?》

《 hai detto che vuoi sposarmi quindi per me sei già mia moglie e mi sento in dovere di prendermi cura di te》 gli altri due si guardano 《 ok ok andiamo》 dice jose 《Ric ti prego è mia sorella》 dice Ste con tono disgustato e spariscono chiudendo la porta. Lui fa qualche passo fino a trovarsi davanti a me, mi prende per i polsi e mi blocca contro il muro, infila una gamba tra le mie e si avvicina al mio collo che inclino per lasciargli spazio e comincia a baciarmelo, succhiarlo, morderlo e il mio respiro si fa sempre più veloce, sempre più profondo 《amore non dobbiamo》 《non me ne frega un cazzo. Ora ti scopo e basta》 lo guardo stupita dalle sue parole volgari e terribilmente eccitata. Mi fa scorrere una mano sotto il vestito sbracciato e scosta gli slip infilando un dito dentro di me 《 vedo che il mio linguaggio ti eccita》dice con voce bassa e lussuriosa, annuisco 《 ti piace quando ti dico che voglio scoparti?》 Annuisco eccitandomi ancora di più

《e devo scoparti piano o forte?》Annuisco ancora perché le sue dita non mi danno modo di pensare 《rispondimi》 ringhia al mio orecchio fermando le dita 《forte Ric, scopami forte》 《oh piccola》 mi strappa le mutande, tira su una mia gamba mettendosela attorno alla vita e calandosi i pantaloni della tuta alle caviglie. In uno slancio veloce e selvaggio mi penetra facendomi sbattere contro il muro, si muove spingendosi sempre più dentro di me e facendomi gemere 《più forte?》 Chiede mordendomi il collo 《 ti prego》 dico ansimando. Sto raggiungendo il limite, è un piacere così intenso che fa quasi male, anche per via del modo in cui si sta muovendo, è un miracolo che non mi abbia spezzata in due. L'orgasmo mi fa vedere le stelle e chiudo gli occhi assaporando quelle sensazioni e dopo poco mi raggiunge anche lui. Scivoliamo per terra e quando mi stacco vedo il mio vestito macchiato di sangue, mi alzo e vedo che il suo bendaggio bianco è diventato rosso 《amoreeee》 urlo preoccupata, lui apre gli occhi guarda me e poi il suo addome ed esclama 《 cazzo》 mettendosi un braccio sul volto. Corro in bagno a prendere il kit di pronto soccorso e le nuove bende, mi siedo accanto a lui e comincio a togliergli le garze insanguinate 《amore ti si sono aperti i punti, dobbiamo andare al pronto soccorso》 dico raggiungendo il telefono 《 no piccola non vado in ospedale a dire che mi si è aperta la ferita perché stavo scopando mia moglie》 《smettila di fare il bambino e smettila di chiamarmi tua moglie》 《 vuoi puntualizzare adesso? Mentre sto morendo dissanguato?》 《 ah ora stai morendo, mentre un secondo fa non era nulla. Alzati che ti porto in ospedale》 《no piccola, puoi mettermeli tu i punti》

《 cosa? Non ci penso nemmeno》 《non è difficile e abbiamo tutto ciò che ci serve. Sarà come un tatuaggio, rimarrà la cicatrice e mi ricorderò che mi hai cucito tu》 《stai delirando》.

Siccome non posso portarlo di peso in ospedale mi metto i guanti in lattice, gli spruzzo dell'anestetico locale e del betadine e aspetto che mi dica cosa fare 《allora prendi il filo con un uncino alla fine》 faccio come mi dice e mi tremano le mani dall'agitazione 《 piccola non mi uccidi mica, tranquilla》 sorrido ed ispiro per rilassarmi 《ok adesso unisci i due lembi di pelle il più dritti possibile e fai passare l'uncino da una parte all'altra e tira il filo》 faccio come mi dice e lo sento digrignare i denti dal male 《 veloce piccola》 e cerco di muovere velocemente le dita così da fargli meno male. Dopo 10 minuti sono riuscita a mettere circa 10 punti che erano saltati, e ho l'adrenalina che mi scorre nelle vene oltre alla preoccupazione che mi attanaglia 《 finché non ti toglierai i punti basta attività fisica》 gli dico sistemandogli la nuova fasciatura 《non mi stai davvero chiedendo di non toccarti, vero?》 《amore non voglio che ti fai male più di quello che già ti è successo e se il prezzo da pagare è stare alla larga per un po' l'uno dall'altra allora così sia》 《no piccola》 e scuote la testa alzandosi dal pavimento 《 Ric》sospiro come sempre. Lui mi prende per mano, mi attira a se e mi bacia dolcemente sulle labbra 《 e va bene piccola, niente sesso sfrenato però continuerò a toccarti dove e quando voglio e ti farai chiamare moglie senza discutere》 《d'accordo》 gli stringo la mano come se avessimo appena concluso una transazione.

Andiamo a dormire presto, e lo sento abbracciarmi da dietro come sempre. Sarà lo shock della serata, l'adrenalina, il fatto che sono costantemente preoccupata per lui o semplicemente che mi sta venendo il ciclo, ma comincio a singhiozzare. Lui mi stringe sempre più forte e mi bacia sui capelli ripetendomi continuamente 《 shhh piccola》. Non riesco a smettere di piangere, un fiume di lacrime mi sgorga dagli occhi e mi porto le sue mani alla bocca per baciarle 《non posso vivere senza di te》 dico tra i singhiozzi 《 ti prometto che non dovrai mai farlo》 《non posso》 e scuoto la testa 《 non ci riesco》 continuo a dire 《 non ti lascerò mai e anche se dovessi lasciarmi tu ti giuro che ti verrò a riprendere. Non potrei mai stare senza di te》 mi addormento mentre continua a ripetermi quanto mi ama.

Le settimane successive scorrono senza più imprevisti. Non facciamo sesso da 10 giorni, abbiamo fatto altro ovviamente, ma è servito solo ad aumentare la nostra frustrazione e voglia reciproca, ci siamo inventati nuovi giochi erotici, abbiamo passato ore nella vasca da bagno guardandoci per cercare di raffreddare i bollenti spiriti, abbiamo fatto tornei di carte, visto una tonnellata di film e mangiato altrettanto gelato. Ogni notte mi svegliavo incredibilmente eccitata e dovevo far finta di niente perché per lui era una tortura non potermi dare ciò che volevo e non stare dentro di me almeno una volta al giorno. Mi sono fatta tante di quelle docce fredde notturne che ho rischiato di perdere la pelle. Ho letto una marea dei miei libri erotici per cercare di buttare tutta la voglia nella lettura, ma non è che funzionasse tanto, anzi, visto che finivo per leggerglieli a lui che si eccitava mettendomi le mani dappertutto, e aggiungendo altra carne al fuoco. Finalmente lo porto in ospedale per fargli togliere i punti, e il medico nota i punti messi da me, così mentre Ric si copre il volto io spiego cosa sia successo beccandomi un'occhiata di rimprovero dal dottore.

Tornati a casa  gli dico ancora prima di togliermi le scarpe 《 dai Ric sbattiamoci, come dice Renato Zero》 spalanca gli occhi color ghiaccio sbalordito per le mie solite uscite a cui dovrebbe già essere abituato ed esclama 《basta che non nascondi anche tu qualcosa》 spalanco la bocca basita e squittisco 《Ric!!!!》lui mi guarda come per chiedermi scusa per la sua uscita 《che c'è? Tu puoi fare battute e io no?》 scuoto la testa e sorrido 《no è che sono stupita che tu conosca quella canzone!》 socchiude gli occhi e le fossette compaiono, e so che tra un minuto dirà qualche fesseria 《mi sembravi più stupita del fatto che potessi conoscere la sorpresa che nascondi!》. Ho la mandibola per terra per lo sgomento《pensavo mi conoscessi bene》 dico togliendomi gli shorts corti e rimanendo in perizoma 《sai piccola  è tanto che non ti sento..》 sospira prendendomi il sedere tra le mani e cominciando a baciarmi. Nel giro di un minuto siamo nudi e andiamo di corsa verso il letto e cominciamo a fare sesso, cosa che continuiamo a fare per le tre ore successive, in tutte le posizioni possibili, a tutte le velocità finché non siamo più in grado di muoverci e respirare normalmente.

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