MAGGIO

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Una sera dopo il lavoro io, Lisa, Elena e sofia decidiamo di andare a farci un aperitivo e chiaramente gli uomini dello studio si autoinvitano.
Sapendo che Ric è al lavoro non lo avverto dell'aperitivo, per non farlo agitare senza motivo, o solo perché non ho voglia di sentirmi dire che non posso andarci.
Siamo seduti in un pub a berci una birra e mangiare: è divertente stare con tutti loro, mi piacciono i colleghi, molto di più di quelli dell'ospedale. So anche che Luca, uno dei miei capi, ci prova un pò, ma non mi maniera spudorata, però lo capisco perché sorride sempre alle mie battute, e di certo non sono una comica, e cerca sempre un modo per sfiorarmi un braccio o la schiena. Mentre ridiamo tutti insieme Luca prende una ciocca dei miei capelli, sfuggita all'elastico, e me la mette dietro l'orecchio, mi sento imbarazzata, mi giro a guardarlo e sussurro 《grazie》 abbassando gli occhi 《non c'è di che》 risponde sorridendo. All'improvviso sento una voce 《piccola》 e i passi di Ric che si avvicinano, mi volto e mi alzo dalla sedia
《ehi che ci fai qui?》 chiedo sfiorandogli una guancia con il palmo della mano
《non sei felice di vedermi?》 il suo tono è acido e arrabbiato
《certo che sono felice, sono solo sorpresa!》
《ci credo ti ho beccata mentre flirtavi con quello!》 alza la voce e indica Luca. Lo prendo per un braccio e lo sposto lontano, ma si divincola 《non voglio allontanarmi!》 grida
《allora smettila di fare l'idiota e di urlare!》
《perché cazzo dovrei? Lui ti stava toccando e tu sorridevi!》
Oh mio dio è pazzo! E peggiora con il tempo, come una bottiglia di vino aperta. Mi metto le mani nei capelli in segno di stress, ma sono legati
《Ric basta! Ti prego basta. Non stavo facendo nulla, è il mio capo!》
《anche io lo sono eppure con me ci scopi!》
Gli lancio una sguardo da omicida 《sei incredibile. Non ho voglia di litigare. Sono uscita a fare un aperitivo con i colleghi e tu sei saltato fuori dal nulla e mi fai questa scenata?!》
《non hai mai voglia di litigare, ma cazzo ti stava toccando!》 urla
《sei cattivo, arrabbiato e meschino e io non voglio litigare quindi ora te ne vai
《te lo scordi, prima vado a parlare con quella testa di cazzo!》
《non ci pensare neanche. È il mio capo e amo il mio lavoro!》 gli afferro il braccio
《bene ti licenzierà così lavorerai solo per me!》
《vattene Ric!》
《faccio quello che voglio!》
《ok anche io allora!》
《cosa significa?》
《se non te ne vai, me ne vado io!》
《per me va bene, andiamo a casa!》 e mi prende il polso
《no. Me ne vado ma non a casa. Al momento non riesco a guardarti quindi vado a dormire da Lisa!》 faccio per andarmene, ma mi blocca sollevandomi come sempre e piazzandomi sulle sue spalle dando spettacolo, cosa che detesto
《Ric mollami》 scuote la testa divertito 《Ric non sto scherzando. Lasciami andare!》 non capisce che sono furiosa e sento le solite lacrime pizzicarmi gli occhi. I miei colleghi ci osservano e Luca si avvicina a Ric 《lasciala andare!》 e Ric urla 《e tu che cazzo vuoi?》 comincio a piangere e Lisa interviene 《Ric lasciala!》 evidentemente dà ascolto a lei perché mi mette giù e mi rifugio tra le sue braccia singhiozzando. Ric si avvicina accarezzandomi la schiena e cominciando a scusarsi, ma Luca decide di peggiorare la situazione 《vattene》 gli dice e Ric sbraita 《lei è mia. Allontanati!》. Si rivolge a me con voce calma e piena di sensi di colpa 《piccola parlami!》 mi volto verso di lui 《voglio fare un aperitivo, e invece arrivi e mi fai piangere, come sempre. Ci provi gusto?》
《no piccola, scusami, non volevo!》
《tu non vuoi mai, ma esageri sempre e poi ti scusi. Non funziona così, non può funzionare. Vai via prima di peggiorare tutto!》 e se ne va. Luca si avvicina abbracciandomi, mi stacco e vado a sedermi di nuovo al tavolo.
Dopo l'aperitivo ci salutiamo e quando luca mi bacia sulla guancia decide di rendere la serata ancora più strana chiedendomi di uscire con lui. Declino gentilmente l'offerta ma insiste facendo riferimento al comportamento di Ric precedente, ed è inutile che gli spieghi che anche se è un pazzo maniaco il mio fidanzato, lo amo comunque, quindi mi sbrigo a salire in macchina e torno a casa.
Arrivata a casa mi accascio sul divano portando un braccio sulla fronte e sento "feels like Home" suonare
《pronto》
《piccola hai risposto!》
《te l'avevo promesso!ti risponderò sempre》
《scusami》
《smettila con tutte queste scuse. Pensa prima di agire!》
《ci provo, ci sto provando. Mi dispiace per le cattiverie che ti ho detto!》
《ok》
《ok?》
《cosa vuoi che ti dica?》
《qualcosa, qualunque cosa!》
《devo pensare》
《a cosa? Mi vuoi lasciare?》
《Ric non è tutto bianco o nero, se ti dico che devo pensare non significa che voglia lasciarti, ma che ho bisogno di respirare!》
《senza di me?》
《non lo so... Ah Luca mi ha chiesto di uscire》
《lo uccido!》
《pensa prima di agire, pensa prima di parlare. Mi ha invitata a cena e ho declinato ed è questa la cosa importante. La tua gelosia non è diminuita sapendo questa cosa?》
《un pò ma vedere le sue mani su di te mi ha fatto impazzire!》
《lo so.... Ti conosco oramai! Vuoi venire qui?》
《davvero?》
Acconsento e sento la porta di casa aprirsi e dico al telefono 《ti lascio perché il mio fidanzato/stalker è entrato》 e lo osservo 《ero qui fuori in macchina ad aspettare che tornassi a casa!》
《e se non ti avessi chiesto di tornare?》
《sarei rimasto tutta la notte in macchina. Non voglio stare lontano da te》
《vieni qui》 dico allargando le braccia. Si butta su di me e lo stringo forte baciandolo sul viso 《ti amo amore》 dico e lo abbraccio ancora di più. Gli aggancio una gamba alla vita e gli massaggio i suoi bellissimi capelli castani che ora sono un pò lunghi.
《possiamo fare sesso ora?》 chiede guardandomi negli occhi, rido e annuisco, mi solleva e mi porta in camera dove comincia a farmi domande con il suo tono dolce e sexy
《posso toglierti questa gonna nera?》 chiede toccandomela
《certo》 rispondo sussurrando e tira giù la zip sfilandomela
《posso slacciarti i bottoni di questa camicetta bianca?》 e sfiora la camicia di seta. Annuisco e slaccia lentamente i bottoni per poi farmi uscire un braccio alla volta
《posso toglierti i collant?》 mentre mi passa le dita sulle cosce. Accetto e me li abbassa togliendo un piede alla volta, mettendosi ai piedi del letto. Ora è davanti a me, completamente vestito, che muove gli occhi lungo il mio corpo
《posso togliermi i pantaloni?》 toccandosi la cintura
《sì》 e si sbottona
《e la camicia?》
《sì ti prego!》 ansimo. È una tortura tutta questa lentezza. Se la toglie mostrando il corpo scolpito
《le calze?》 annuisco e si china a sfilarsele.
Poi torna sul letto e si mette sul fianco di fronte a me, ci guardiamo negli occhi e siamo già persi l'uno nell'altra. Comincia a toccarmi la schiena, il fianco, il sedere, poi si ferma 《i tuoi slip?》 e rispondo d'un fiato 《togliamoli!》 e mi metto a pancia in su alzando il sedere per farglieli togliere meglio. 《i miei boxer?》 domanda e annuisco e mentre afferra l'elastico, gli prendo la mano e abbasso i suoi boxer, li scalcio via, si volta e mi slaccia il reggiseno levandomelo.
Siamo nudi, di nuovo uno di fronte all'altra e cominciamo a toccarci i rispettivi corpi. Sono carezze, come se ci stessimo conoscendo, come se ci stessimo perdonando tutti gli errori commessi, come se stessimo dimenticando tutto il male che ci continuiamo a fare, come se fossimo solo noi mentre il resto del mondo è fuori, lontano. Tutto ciò che conta siamo noi, i nostri corpi, la nostra passione, il nostro amore. Il nostro amore senza fine è tutto ciò che conta, solo quello...
Le carezze diventano più intense, i nostri corpi si attraggono come calamite e le bocche si attaccato. Ci mordiamo le labbra e il bacio diventa profondo, le lingue si intrecciano e le nostre mani intanto sono sul sedere dell'altro, avvinghiate. Non voglio distanza da lui, non posso sostenerla, la distanza fisica è come se mi uccidesse dentro, perché mi fa pensare troppo a tutto ciò che non va, a quello che dovrebbe essere, e non voglio perché senza lui non riuscirei mai a sopravvivere. Ora lo so e nonostante ne sia terrorizzata, non posso fare a meno di perdermi in lui.
Sale su di me, sempre baciandomi, mi penetra lentamente, e ansimiamo senza mai staccarci come a catturare il piacere dell'altro. I suoi movimenti sono lenti, ma profondi, lo sento e questo momento tra noi, è vero amore.
Ci addormentiamo abbracciati, stanchi per via della serata estremamente movimentata. Al mio risveglio se ne è già andato via, ma trovo i rimasugli della sua colazione da leoni nel lavello della cucina. Neanche lavare i piatti è qualcosa che riesce a fare.
Vado al lavoro e appena entro ci sono Sofia e Elena all'ingresso che chiacchierano. Si voltano a guardarmi
《ciao ragazze!》 dico sorridente
《come stai?》 mi osservano come fossi una capra sciocca
《bene, grazie. Voi?》
Elena esce dal bancone della reception e raggiunge Sofia che è davanti a me con delle cartelle in mano 《è focoso il tuo uomo》 non è una domanda, ma rispondo comunque 《focoso è dire poco》 sorrido sentendomi un'anatra nello stagno
《è un pò geloso》 dice Sofia aspettandosi qualche reazione da parte mia 《anche quello è dire poco. È...ehm.... È morboso diciamo, ed è possessivo, iper controllante e geloso, molto...》 e sorrido anche a lei.
Mi sembra di essere sul banco degli imputati e mi sento nervosa. Lisa intanto è dietro il bancone a cercare delle cartelle e senza alzare lo sguardo esclama 《in una parola, estenuante... Giusto Sister?》 il suo tono sembra preoccupato o accusatorio, non capisco. Deglutisco e guardo le altre due davanti a me 《giusto》 dico e aggiungo 《mi dispiace per la scenata di ieri》 Lisa sempre senza guardarmi 《non è colpa tua》 dice freddamente.
Le altre due sorridono 《ma va figurati. È stato divertente. Immagino non tanto per te, ma per noi lo è stata》
《quando volete》 rispondo e Elena aggiunge 《pranzo insieme?sono single da tanto e ho bisogno di conoscere i dettagli osceni degli altri》
《certo ele se vuoi conoscere storie assurde, la mia relazione ti farà sollazzare!》 dico e Lisa aggiunge 《oh sì, tanto anche》
La fisso e in questo momento vorrei tirarle uno schiaffo, ma so che dice così perché è preoccupata per me, quindi sospiro sguardo sofia che dice 《posso venire anche io?》 io annuisco e poi guardo Lisa 《tu Sister?》 e lei risponde 《e me lo chiedi?》 ora due schiaffi. Faccio finta di niente d mi dirigo nel mio studio, chiudendo la porta e sprofondando sulla poltrona. Tempo cinque minuti e Lisa entra
《allora ieri?》 chiede impassibile
《qual'è il tuo problema?》 rispondo gelida
《il mio problema? Non ne ho nessuno》
《mi permetto di dissentire mia cara!》
《permettiti quanto vuoi, ma ti assicuro che non ho niente!》
《evita di raccontarmi stronzate!》 rispondo arrabbiata
《eh va bene. Sai cosa mi stupisce di più?》
《si direbbe non sia la porta per uscire》 rispondo sarcastica e ride anche lei alla mia battuta
《è lui. È uno stronzo e non fa il minimo sforzo per nasconderlo e quel che è peggio è che tu glielo permetti! Gliele fai passare tutte e ogni volta ti distrugge un pò. Hai dimenticato tutta la fatica che hai fatto?》 è davvero combattiva
《ti assicuro che non l'ho dimenticata!》 la rassicuro
《ok, quindi ieri sera?》 e si rilassa sedendosi di fronte a me
《mi ha chiamata, abbiamo parlato e gli ho detto di tornare a casa e lui era in macchina fuori casa》
《vedi cosa intendo? Se ne frega di quello che dici e se non gli avessi chiesto di tornare?》
《ha detto che sarebbe rimasto in macchina. Lo so Sister, ma non so che fare...》
《secondo te perché si comporta così?》
《penso sia innamorato!》
《 lo so però è un po esagerato, non trovi? Sembra non abbia rispetto per te e per quello che provi e che vuoi!》
《ha detto che ci avrebbe provato e poi non ha tutti i torti, visto che Luca mi ha invitata a cena!》
《cosa?? E chi gli hai detto?》
《shhhh abbassa la voce. Comunque no, chiaramente!》
《brava per la prima volta non hai l'impulso di tradire!
《 lo amo Sister, davvero, è tutto per me!》
《ohhh non credevo fossi a questo punto!》
《già sono una cogliona innamorata che non vede ciò che le sta di fronte》
Quando esce comincio a scrivere su alcune cartelle quando sento che bussano ancora alla porta, evidentemente oggi tutti vogliono parlarmi e farsi gli affari miei, perché diavolo non vogliono lasciarmi stare? Entra Luca 《ti disturbo?》 chiede sull'uscio, sorrido falsamente 《no figurati, accomodati!》 e si siede di fronte a me
《tutto bene?》 chiedo siccome ha il viso preoccupato
《ti stavo per fare la stessa domanda!》
Ecco che ci risiamo 《ah》 dico perché non ho la più pallida idea di cosa dire e lui aggiunge 《insomma dopo ieri sera》 ed ecco che l'elefante che c'è nella stanza si fa spazio distruggendo tutto. Il solito ritornello 《si sto bene grazie, tutto bene》 cerco di avere il tono più tranquillo e rassicurante anche se vorrei avere in mano una mazza e dare una mano all'elefante nel distruggere tutto. Oppure vorrei urlare per la frustrazione, e come se non capisse che mi sento a disagio insiste 《con lui?》, sospiro 《va bene》 ma ha voglia di chiaccherare, tutti gli uomini che incontro hanno così tanta voglia di parlare quando io vorrei solo starmene zitta 《bene? Insomma dopo quello che ha fatto...》 dice e rispondo ironica 《puoi biasimarlo? Davvero?》 alzo il tono della voce
《ok ok beh ci sono se vuoi parlare o uscire o se cambi idea...》
《insisti sul chiedermi di uscire?》 sono allibita
《sì, mi piaci e vorrei uscire con te, non è un segreto》. Si alza e esce dalla porta. Sprofondo nella poltrona già stanca morta.
Dopo i tre pazienti successivi prendo la borsa e raggiungo le altre in sala d'attesa, prendiamo la mia jeep e ci dirigiamo in un bar vicino.
Dopo pranzo dovrò andare in ospedale per vedere delle nuove famiglie ricoverate. Sedute al tavolo e dopo aver ordinato un panino, cominciamo a parlare e ad organizzare una serata solo donne. Whatsapp suona e so che è Ric
"Dove sei?" Chiede
"A pranzo fuori"
"Con chi?"
" con Lisa, Elena e Sofia"
"Lui non c'è?"
"No non c'è"
"Non mentirmi" a questo messaggio metto via il cellulare e bevo un sorso di coca cola zero desiderando sia vodka. "Feels like Home" comincia a suonare, mi scuso con le amiche e mi allontano dal tavolo per rispondere
《ric》 sospiro come sempre, la giornata non potrebbe andare peggio
《lui c'è?》
《ric》
《basta con questi "Ric", rispondimi!》 e alza la voce
《ti ho già risposto, ma evidentemente non ti piace la mia risposta e cerchi in tutti i modi di litigare》
《scusami piccola!》
《pensa prima di parlare!》
《sì mi dispiace. A dopo, ti amo!》
《si si ok》
《dimmelo, dimmi che va tutto bene》
《sono stanca Ric, stanca delle tue cazzate e della gente che mi vuole parlare di noi!》
《chi ti vuole parlare?》
《non ha importanza, ma hanno ragione perché tu continui a dargliene》 attacco e torno al tavolo.
Dopo aver raccontato alle amiche ciò che è appena successo e aver osservato i loro visi divertiti, preoccupati e giudicanti, pago e salgo sulla mia jeep.
Parcheggio in ospedale e mi dirigo in reparto, entro nello studio e trovo un vaso di fiori (margherite e girasoli) sulla scrivania e un biglietto "ti amo piccola", sorrido, mi infilo il camice e comincio il giro del reparto.
Sono in camera con i genitori di un bambino di quattro anni che è stato appena operato all'addome. Stiamo parlando dei loro sentimenti e delle loro paure quando uno dei macchinari comincia a suonare, mi volto e vedo che dalle garze fuoriesce sangue. I genitori si paralizzano mentre io mi muovo e autonomamente poso le mani sull'addome per fermare il sangue. Mi giro verso i genitori 《premete il pulsante blu che c'è sul muro》 loro mi fissano immobili 《adesso》 urlo. Il padre schiaccia il pulsante e un suono simile a quello di una sirena di un'ambulanza riempie i corridoi. Il sangue continua a uscire nonostante la pressione che applico; il bimbo apre i suoi occhi scuri 《piccolo stai tranquillo》 e lui piange 《no no non piangere, non ti preoccupare andrà tutto bene》 annuisce ma lo sto dicendo più a me stessa che a lui. Le infermiere entrano e si paralizzano anche loro come se ci fosse della colla sul pavimento 《chiamate il dottor Wyatt adesso》 dico. Dopo quello che sembra un'eternita entra Ric con la divisa blu e mi fissa 《cos'è successo?》 chiede tranquillamente avvicinandosi al letto 《non lo so, ha cominciato a sanguinare e non sapevo che fare》 lo guardo e sento il magone stringermi la gola 《va tutto bene, sei stata brava》 dice calmandomi. La sua voce da chirurgo potente è come un calmante naturale e ora capisco come fa ad essere così bravo nel suo lavoro, ha un distacco incredibile e nel frattempo è rilassato 《ora facciamo come dico, ok?》 annuisco 《bene. Ora con calma sali sul letto a cavalcioni e non togliere le mani》 sono terrorizzata e lui continua 《fai come ti dico e andrà bene》 annuisco e salgo sul letto. Comincia a staccare dei tubi e delle macchine e spinge veloce il letto fuori dalla stanza, due infermieri di sala operatoria lo aiutano e in un secondo siamo in ascensore. Gli infermieri mi osservano 《è stata brava》 dicono 《non penso sia stata un'idea geniale》 rispondo 《probabilmente gli hai salvato la vita》 sorrido rigida. Mettono il letto in sala operatoria e degli altri infermieri, mi infilano una cuffia e un camice sterile. Le mie mani sono completamente rosse, ma penso che il sangue si sia fermato però non sento più battere così urlo 《non batte più!》. Ric entra con la divisa da sala operatoria e vedo solo i suoi occhi che mi fissano con un'espressione dolce. Gli infilano i guanti e si avvicina 《piccola ora al mio tre devi scendere dal letto, ma devi continuare a tenere premuto》 《ok》 rispondo. L'anestesista addormenta il bambino e Ric comincia a contare e al tre scendo dal letto; due infermieri prendono i lati del lenzuolo del letto, sollevandolo e posando il bambino sul tavolo operatorio.
《guardami piccola. Ora al mio tre togli le mani》 mi giro e vedo i suoi occhi color ghiaccio sopra la mascherina bianca che mi fissano, conta e tolgo le mani facendo un salto indietro. Rimango ferma contro il muro mentre Ric sta iniziando a dare ordini a tutti e a salvare la vita a quel bambino. Dopo che mi sono ripreso, o meglio dopo che il cervello ha ricominciato a funzionare mi trascino fuori dalla sala e comincio a togliermi il camice sterile, il mio sotto che è sporco di sangue e infilo le mani sotto lo scroscio d'acqua del lavabo.
Vado in sala d'attesa dove ci sono i genitori e spiego loro la situazione. Aspettiamo insieme per circa tre ore finché sentendo le porte aprirsi ci alziamo: Ric cammina fiero e bello verso di noi e ci informa che l'intervento è andato bene e che si risveglierà presto, e aggiunge che il merito è mio. I genitori mi guardano e mi abbracciano ringraziandomi. Sorrido felice, ancora sotto shock per ciò che è successo, ma contenta che tutto sia andato a finire bene. Mimo a Ric "grazie" e lui "ti amo" e se ne va. Alle 18 arrivo a casa e mentre lascio correre i cani in giardino, mi preparo la vasca da bagno e mi ci infilo addormentandomi stanca morta. Non sento Ric entrare in casa, ma mi sveglio quando la sua mano mi sfiora il viso
《piccola》 sussurra e apro lentamente gli occhi
《ciao amore》 dico assonnata
《da quanto tempo sei qui?》
《che ore sono?》
《le 19.30》
《beh sono qui dalle 18 e qualcosa!》
《caspita》
《mi sono addormentata》 e sbadiglio.
Prende l'accappatoio rosso 《permettimi di prendermi cura di te》 annuisco e mi sollevo dalla vasca. Mi infilo l'accappatoio e mi prende in braccio, gli lego le braccia al collo e mi porta sul divano
《ora ti preparo la cena e ti verso un bicchiere di vino, ok?》
《tu prepari la cena?》
《una pasta la so fare》
《hai operato tutto il giorno, dovrei essere io quella che prepara la cena e tu quello sdraiato sul divano》
《io sono abituato al lavoro che faccio, ma quello che tu hai fatto oggi è stato incredibile》
《non ho fatto nulla》
《l'hai salvato, la maggior parte delle persone non avrebbero fatto niente e invece tu...》
《grazie amore. Ah ho trovato una canzone da dedicarti, "because You loved me"di celine dion 》 si mette ad ascoltarla e poi si volta ad osservarmi passandomi un bicchiere di vino 《ti amo piccola》 e sparisce in stanza a cambiarsi.
Dopo cena siamo sdraiati sul divano a guardare un film, o meglio lui è seduto da un lato e io ho i piedi sul suo grembo mentre lui me li massaggia
《 piccola vedi la luce in fondo al tunnel di tutto quello che ci continua a succedere?》
《Si la vedo ma potrebbe essere un treno in arrivo》
《sei esilarante piccola》
《 sono uno spasso amore e tu sei fortunato》
《 oh lo so bene di esserlo》
《sto bene comunque, non ho avuto strani sintomi. lo so che eri preoccupato e so anche che tutti si aspettano che crolli prima o poi dopo tutto quello che mi è successo, ma sto bene. Non era ptsd》
《ero preoccupato, ma che dico ero fottutamente terrorizzato che potesse succederti qualcosa. Cos'era allora?》
《era disturbo acuto da stress. Dura al massimo 3 mesi. Non voglio che ti preoccupi, non voglio che se succede qualcosa tu sia spaventato, io ce la faccio》
《 sono io che non ce la farei mai se non ci fossi più》
《non ho intenzione di andare da nessuna parte quindi rassegnati alla mia presenza ingombrante》
《 sono felice di rassegnarmi a questo. E so anche che sei forte ma non per questo smetterò mai di preoccuparmi per te》
《e io per te》
《sei tu quella che si trova sempre sul filo del rasoio, non io》
《lo spero perché non riuscirei ad essere così forte come lo sei stato tu》
《ero un disastro quando eri in coma》
《 ah si? Raccontami》
《innanzitutto non mi muovevo dal tuo letto e puzzavo da far schifo, mi sono giusto cambiato una volta perché Lisa mi ha portato dei vestiti. Non parlavo quasi mai se non per autocommiserarmi, non mi sono fatto la barba per più di una settimana, e poi l'ho fatta solo perché avevo paura che svegliandoti ti potesse venire un infarto a guardarmi. Ti mettevo la tua musica e riuscivo a parlare solo con te, anche se non mi sentivi. Leggevo la tua cartella tanto che la sapevo a memoria per trovare qualcosa che fosse sfuggito e che potesse aiutarti a svegliarti. Non ho toccato cibo fino a che non ti sei svegliata.Volevo morire senza di te e pianificavo il mio suicidio per addormentarmi》
《mi dispiace amore》
《 non è colpa tua》
《 non mi sono preoccupata dei tuoi sentimenti quando mi sono svegliata, non ho chiesto a nessuno come fosse stato cos'avesse passato e mi dispiace》
《 avevi altre cose a cui pensare, e poi quando ti sei svegliata io sono stato bene, avevo paura e ce l'ho tutt'ora ma sto bene》
《non è una scusa amore, dovevo pensare più a te, è solo che era come se non riuscissi a muovermi, come se fossi bloccata e tutti si aspettavano qualcosa da me ma non riuscivo a fare nulla, non riuscivo a muovermi》
《oh piccola, vieni qui》 apre le braccia e io mi accoccolo sul suo petto. Ha un profumo così buono 《profumi di casa》
《 di casa?》
《 il tuo odore è ciò che mi dà più sicurezza in assoluto. Mi sento al sicuro tra le tue braccia》
《 allora rimaniamo così per un po'》
《 per sempre ti va bene?》
《 non potrei chiedere di meglio...ci verranno a cercare perché saremo spariti》
《 lasciali cercare allora》
La nostra serata passò così, noi due abbracciati e tutto il mondo fuori. Lui era la mia casa, grazie a lui non avevo perso la calma in ospedale, lui mi avrebbe salvato sempre. Era tutto per me.
Ci svegliamo per andare insieme in ospedale con la mia jeep: mi ha spiegato almeno dieci volte il perché non abbia la sua macchina, ma tutto quello che sono riuscita a sentire è stato un ronzio fastidioso. Lo so non lo ascolto la maggior parte delle volte e più faccio cosi più si arrabbia e la cosa mi fa ridere un sacco. Saliamo in macchina, metto in moto e sento
《piccola mi ha chiamato mia madre》
Spengo il motore e mi giro a guardarlo
《perché hai spento la macchina?》 chiede
《non so, ma ho la sensazione che sia meglio che non guidi》 sorride
《mi ha detto che verranno qui e volevano uscire a cena, così stavo pensando, siccome ti amo tanto, di fare una festa a casa con i nostri amici e famiglie così da evitarti una cena con la mia famiglia》
《ohhh la tua gentilezza mi commuove! Preferirei non doverla vedere affatto tua madre, ma tra le opzioni quella della festa è decisamente la migliore. Dimmi cosa posso fare》
L'idea di vedere i genitori di Ric mi inquieta, ma so che non posso sfuggirgli quindi tanto vale che li incontri nella mia oasi, con gli amici e non ad un tavolo di qualche ristorante chic dove sarò a disagio dando l'ennesima conferma alla sua adorata madre di quanto io sia inferiore a Ric e alla loro famiglia
《il barbecue》 esclama e annuisco
《vuoi che guidi io piccola?》
《sì ti prego, il solo pensare a tua madre mi ha resa improvvisamente un mollusco. Quella donna mi succhia l'energia vitale!》 ride e facciamo cambio di posto.
Arrivata in ospedale mi destreggio tra varie famiglie dopo aver appurato che il bambino del giorno prima sia sano e salvo.
Verso le 17 vado a cercare Ric e mi dicono che è in sala operatoria, quindi vado e attraverso il vetro, con l'interfono, lo informo che sto andando da mio fratello a prendere il barbecue per la festa e che ci saremmo visti a casa.
Dopo trenta minuti nel traffico, finalmente, parcheggio sotto casa di Ste: gli ho scritto un messaggio per avvertirlo che sarei passata, ma non mi aspettavo una risposta, anche perché è raro che mi risponda. Prendo l'ascensore e arrivo di fronte alla sua porta, giro le chiavi ed entro. Al momento non vedo nulla di particolare, o di strano o fuori posto, ma dirigendomi verso la terrazza noto che c'è qualcosa su una sedia, una borsa, che conosco. Scrollo la testa, apro la portafinestra quando sento un rumore provenire dalla stanza da letto, vado in cucina, prendo un coltello nel caso ci sia un ladro appostato in camera, e so che userà il coltello contro di me visto che sono incapace, ma non posso andare disarmata. Giro la maniglia e lo spettacolo che ho davanti mi fa strabuzzare gli occhi e spalancare la bocca: due corpi avvinghiati sul letto e dopo lo shock mi concentro su quella scena per scoprire che i due corpi sono Ste e Lisa
《oddio》 urlo. I due si cercano di coprire 《sister》 grida Lisa e io scappo. Faccio sei piani di scale e due a due e per poco non mi rompo l'osso del collo, sembro un fagiolo messicano salterino. Salgo sulla jeep e chiamo Ric, che risponde al primo squillo
《piccola》
《amore》 urlo a squarciagola sconvolta
《che succede?》 chiede preoccupato
《una scena terribile, ti giuro vorrei pulirmi gli occhi con l'acido》
《che scena? Non capisco, sei criptica》
《ste e Lisa che lo facevano!》
《cazzo! Complimenti a loro》 come sempre gli uomini non afferrano il punto
《ric》 strillo
《e va beh se si divertono!》
《ma sono mio fratello e la mia migliore amica, nudi, nel letto....ahhhh oddio! Mi vengono i brividi!》
《ho capito, ma piccola non c'è nulla di male!comunque sono a casa!》
《bene prepara l'acido e un litro di vino!》 ride e attacco.
Appena entro in casa Ric mi passa un bicchiere di vino che butto giù in un istante e me ne versa un altro. Nel frattempo, mi spoglio, infilo la tuta e riprendo il bicchiere 《che scena amore! Voglio cavarmi gli occhi!》 ride 《che c'è di male? Se stanno bene insieme è bello per loro e anche per te!》 lo guardo interrogativa e prosegue 《sì, insomma, vuoi bene a entrambi e così li potrai vedere più spesso, potremmo invitarli a cena insieme!》 《come mi tranquillizzi tu, nessuno mai》. Lo bacio sulle labbra e poi esclamo 《vado a fare giardinaggio!》
《sei davvero stressata se vuoi passare il tuo tempo con le piante!》 annuisco. Si mette sul divano a leggere mentre indosso scarpe e guanti da giardinaggio ed esco. Prendo una scatola di bulbi che ho comprato per le emergenze emotive e comincio a scavare. Sento il citofono di casa e vedo Ric che si alza e va ad aprire, tornando poi sul divano a leggere; come entrano Lisa e Ste in casa, Ric scuote la testa e sento la sua risata, Ste ride a sua volta, mentre Lisa sembra sconvolta e in pena. Ric si alza, apre il frigo, prende una birra e la passa a ste che si siede con lui sul divano, invece Lisa incrocia in mio sguardo ed esce in giardino
《che fai?》 chiede
《giardinaggio》 rispondo
《allora è grave...》
《devo cercare di non pensare a quell'immagine terribile e il giardinaggio è l'unica cosa, altrimenti mi sarei rovesciata dell'acido negli occhi》
《immagino, va beh anche io voglio dimenticare che mi hai beccata a fare sesso con tuo fratello, quindi posso aiutarti?》 annuisco e le passo guanti e scarpe. Cominciamo a scavare insieme e buttarci dentro i bulbi
《che fiori dovrebbero diventare?》
《non lo so ma dove li ho comprati mi hanno assicurato che ci sarà un'esplosione di colori. Comunque è lui il tuo amante segreto? Quello di cui ti sei innamorata?》
Annuisce 《com'è successo?》 domando zappando
《è una storia lunga!》
《abbiamo molti bulbi!》 sventolando il sacchetto gigante
Ride e comincia 《beh quando eri in coma, una sera ero davvero disperata, in realtà anche lui lo era però io non riuscivo proprio a respirare, così mi ha chiesto se volevo andare a bere qualcosa. Abbiamo bevuto parecchio, riso, ci siamo raccontati ciò che non andava nelle nostre relazioni e poi siamo andati a casa mia, Max era via come sempre e avevo bisogno di qualcuno e così è successo. Ed è successo ancora, e ancora e abbiamo lasciato i nostri rispettivi fidanzati. Vivo ancora a casa di Max, lui si è trasferito a Londra e mi ha detto che posso restare lì fino alla fine del mese, e non so ancora dove andrò》
Vedo i suoi occhi diventare lucidi, mi tolgo un guanto e le appoggio una mano sulla spalla 《puoi venire qui Sister e puoi restare quanto vuoi》
《mi sa che ti prenderò in parola, comunque sto cercando una casa》
《andremo a vederle insieme. Ora, invece, ho fame e immagino anche i due lì dentro, quindi che ne dici se ordinassimo qualcosa da mangiare?》 annuisce.
Entriamo in casa e interpelliamo i due leoni marini spiaggiati, che ovviamente acconsentono così chiamo il ristorante e ordino un mix di cinese e giapponese.
La cena è stata strana, ma bella, ero circondata dalle persone che più amo al mondo e nonostante non avessi ancora compreso fino in fondo che la mia migliore amica e mio fratello stavano insieme, ero pronta ad accettarlo.
Alla fine ciò che é importante è che siano felici e contenti, ma chi diavolo voglio prendere in giro? Sono scioccata e ho ancora quella stupida immagine nella mente. A cosa pensavano quei due quando hanno deciso di andare a letto insieme e mollare i rispettivi partner? Insomma anche io ho sempre tradito, quindi non li giudico per quello, ma boh, non so. Forse è solo perché non me l'hanno detto.
A mezzanotte gli ospiti se ne vanno e io e Ric ci mettiamo a letto
《allora piccola come stai?》
《bene》 dico distogliendo lo sguardo
《finiscila con le cazzate e dimmi davvero come stai》
《non me l'hanno detto e va avanti da mesi》 mi accarezza i capelli e mi tira a sè. Siamo sul fianco uno di fronte all'altra e i nostri corpi sono attaccati 《ohhh principessa》 dice baciandomi sulla fronte 《cosa posso fare per te? Per farti stare meglio?》 chiede. I suoi occhi di ghiaccio scrutano il mio viso e qualcosa si accende in me, la solita elettricità esplode tra noi 《fa l'amore con me》. Mi bacia e le nostre lingue cominciano a incrociarsi e amarsi e le nostre mani corrono lungo i corpi. Afferro il suo sedere e lo spingo contro di me, lo voglio, voglio tutto di lui. Lo sento attraverso i pantaloni che spinge contro il mio ventre. Metto una gamba sopra di lui e gliela lego intorno alla vita, sentendolo ancora di più, spinge il bacino contro di me e ansimo. Gli prendo l'orlo della maglietta e gliela tolgo interrompendo il bacio e fa lo stesso con la mia. Ci sfiliamo i pantaloni e il rispettivo intimo. Una mano va tra le mie gambe 《sei sempre pronta per me》 sussurra e annuisco, e quando un dito mi penetra, scariche da 2000volt mi percorrono tutta. Decido di andare sopra di lui e quando cominciamo a fare l'amore tutto va bene, tutti i pensieri, le paure, tutto evapora.
Vorrei passare la mia vita così. Si mette seduto con le gambe avvinghiate a me, siamo intrecciati e fa quasi male in questa posizione. Restiamo immobili e ci baciamo così selvaggiamente che mi sembra di esplodere per il desiderio. Mi fa appoggiare la schiena e tiene le mie gambe intrecciate alla sua vita e comincia a muoversi forte, sempre più in fondo 《ti amo》 dice 《ti amo amore》 rispondo e raggiungiamo l'orgasmo.
I giorni seguenti passano velocemente e non penso più a Lisa e mio fratello che stanno insieme, anche perché che senso avrebbe pensarci? Sono adulti e possono decidere con chi stare e in fin dei conti ha ragione Ric a dire che la loro relazione influirà anche sulla quantità di tempo che passerò con loro.
Stiamo organizzando la festa dove ci sarà la sua orrenda famiglia al completo, la mia, ma per rendere la giornata più sopportabile abbiamo invitato anche i nostri amici. Almeno così facendo dovrò sopportare per poco le frasi di sua madre. Penso ci provi gusto a farmi sentire inadeguata e non all'altezza del suo figlio perfetto. Suo padre è più tollerabile, ma solo perché non parla quasi mai e di solito si mette a trangugiare scotch. La prima cosa che ho fatto è stato rifornire il bar in modo tale che in cinque minuti suo padre sia fuori uso e sua madre potrà lamentarsi con lui con la speranza che si dimentichi di me.
Lisa ha deciso, invece, di venire a vivere da noi il lunedì dopo la festa, anche perché Ric partirà per un convegno a Seattle per una settimana così avrò qualcuno con cui lamentarmi e ridere tutto il tempo.
Abbiamo sistemato il giardino con un bancone per il bar e un tavolo per il buffet, c'è la musica e sedie e tavolini sparsi per tutto il giardino. Fa abbastanza caldo, è una bella giornata e ci sono circa 25ºC così ho deciso di indossare un vestito bianco corto di pizzo e delle ballerine argentate. Ho una grande collana d'argento e i capelli legati. Lisa e ste sono arrivati prima degli altri per aiutarci a sistemare, e i primi a citofonare sono ovviamente i familiari di Ric che sembrano appena usciti da una pubblicità di alta moda: Sadie è simpatica e cordiale, David lo prenderei a calci negli stinchi per l'eternità e sua madre è l'apice dell'istinto di conservazione. Attacca o fuggi
《siamo un po' in anticipo》esordisce sua madre
《no, non preoccupatevi, prego》 rispondo e guardo Ric sussurrando 《già che c'erano perché non sono venuti ieri sera con il sacco a pelo?!》 e lui ride. Vedo sua madre tenersi la piccola borsa di chanel stretta al torace come per proteggersi dalla plebaglia che la circonda
《 è sempre adorabile questa casa di campagna. Mi stupisco sempre quando il cattivo gusto si esprime in così poco spazio》
Ed eccola che inizia, Ric risponde
《mamma non è una casa di campagna, noi viviamo qui》
La faccia disgustata di sua madre non ha prezzo
《oh beh è ehm rustica, intima》
Il che significa un'emerita schifezza. Stringo i pugni combattendo contro l'impulso di sbatterglieli sul muso truccato. Ric mi passa una mano sulla schiena e sussurra 《respira》. Suo padre chiede dove sia il bar, glielo indico e mi allontano. 1 a 0 per la megera.
Mi dirigo verso il bar e ordino una birra, il barista mi passa il bicchiere e faccio un lungo sorso, sentendo un mano che mi sfiora il braccio, mi volto e vedo Josè
《immagino tu abbia appena parlato con mia madre》
Sorrido 《immagini bene, quella donna mi fa perdere la ragione》
《ti capisco e l'alcol è la soluzione. Ti assicuro che è da quando ho cominciato a parlare che desidero diventare un alcolista quando sto con lei》
Rido 《in sala giochi c'è un gioco fatto apposta per lei, non ricordo il nome, il gioco della talpa che tira fuori la testa e devi colpirla con il martello quante più volte puoi. Sarebbe una maestra》 lui scoppia a ridere 《potresti parlarle di scuole pubbliche, ti assicuro che le faresti venire un infarto》
《mi immagino già la sua statua accanto al gioco, con le perle è un grosso martello di bronzo! 》 lui continua a ridere
《è stata una battaglia, ma alla fine ho vinto, ma secondo lei era come se non avessi mai fatto un liceo e poco importa se mi sono anche laureato. Ai suoi amici non raccontava nulla di me e se le chiedevano qualcosa cambiava discorso. Gli altri erano i figli migliori, io ero solo quello che aveva avuto una crisi adolescenziale》
《sono sicura che adesso sono fieri di te, d'altronde l'unica persona che può odiare sono io, e impiega tutte le sue forze per farlo.》
Dopo poco arriva mia madre
《ho parlato con la madre di ric》
《l'hai mandata a quel paese?》
《fede non essere scortese. Mi ha chiesto perché non ti avessi dissuasa dal vivere in campagna e perché non ti avessi obbligata a comprare un attico o qualcosa del genere》
《oddio è fuori di testa》
Ric mi raggiunge
《piccola quand'è che era venuta qui mia madre?》
《quando c'eravamo lasciati》
《vuol dire quando mi hai lasciato!》
《questione di semantica amore》
《questione di realtà piccola. Comunque ora ricordo!》 mi bacia e si allontana a parlare con l'architetto che sistemerà la nostra casa. Io vado da Lisa che ha un cocktail in mano e capisco che ha incontrato la madre di Ric
《è una donna terribile!》 esclama facendomi ridere
《c'hai parlato?》
《ho avuto questo dispiacere. Mi ha chiesto dove ho studiato》
《oh no》
《oh sì e non ti dico il discorso che mi ha fatto sulle università pubbliche e la faccia disgustata che ha fatto!》
《e tu che hai fatto?》
《ho bevuto un margarita》 scoppio a ridere.
Prima della festa avevo chiuso i cani nel giardino davanti, mentre noi siamo sul retro, ma qualche imbecille ha deciso di aprire il cancello e i cani sono venuti alla festa. Questo non può essere altro che un disastro, un disastro preannunciato. 3,2,1...
《ci sono dei cani》 mi giro e vedo Camilla e Ric davanti a me e i cani al mio fianco
《si mamma abbiamo due cani!》 dice Ric risparmiandomi le energie. La faccia di sua madre sembra un turbinio di emozioni
《è come farete con i bambini?》 bambini? Bambini? Beh almeno in un modo contorto sta ammettendo la nostra relazione. Conto fino a dieci nella speranza che la rabbia svanisca ma lei prosegue
《li darete via. Insomma, sono antigienici!》 ed ecco L'ennesima stronzata che solo il suo cervello inutile può partorire
《ci sono tante cose antigieniche e non tutte si possono dare via. Per esempio le nonne che rompono, ma non possiamo rinchiuderle in una gabbia e gettare la chiave. Bisogna adattarsi!》
Ric sta ridendo, mentre sua madre mi guarda inorridita e penso stia per vomitare da quanto la disgusto
《Ric non dici nulla?》 chiede
《penso che la fede abbia detto tutto》
《ditemi almeno che non entrano in casa》
《intendi nella nostra casa rustica? I cani la rendono ancora più rustica...》 e Ric interviene 《comunque certo che entrano e dormono anche con noi!》 la sua faccia schifata non ha prezzo
《ho bisogno di bere!》 dice
《anche a me fai lo stesso effetto》 esclamo. Vorrei infierire ancora di più ma Ric mi trascina via. 1a1.
Ad un certo punto Priscilla si avvicina con la faccia da "arrivano i saldi" e sussurra
《jose sa ballare》 ha la voce da gallina sexy, così rido e rispondo 《sentila come parla》 lei finge di non sapere di cosa stia parlando e risponde 《che vuoi dire?mi sorprende che Josè sappia ballare!》 rido ancora di più bevendo il bicchiere di vino che ho in mano e poi esclamo《 a me sembravi sorpresa di avere ancora i vestiti addosso》. Sgrana gli occhioni da cerbiatta in calore 《si beh anche quello. Comunque come sta?》
"Come sta" in gergo di noi giovani donne significa "è fidanzato o disponibile?" Così le rispondo 《è single love, ma non me lo distruggere》 scuote la testa e si allontana urlando 《non posso prometterti nulla》 e la vedo avvicinarsi a Jose. Alzo gli occhi al cielo e mi dirigo dalle altre amiche.
Quando gli ospiti se ne vanno e l'impresa di pulizia fa tornare il giardino come nuovo, mi accascio sul divano scalciando le scarpe lontano
《sono esausta》
Ric si siede di fianco a me e si mette le mie gambe sul grembo
《tua madre è estenuante》 sospiro
《non quanto la tua futura suocera!》 comincia a massaggiarmi i piedi e mugugno di piacere
《i tuoi mugugni me lo fanno diventare duro!》
《amore a te diventa duro anche solo se ti guardo!》
《non ci posso fare niente se sei così sexy!》
《adularmi non ti porterà da nessuna parte...mmmmm》
《ohhh quella frase... Senti cosa intendo?》 e mi appoggia i piedi proprio lì 《ohhh sì lo sento!》 rispondo eccitata 《e?》 domanda guardandomi
《e mi piacerebbe sentirlo anche da qualche altra parte!》
《mi fa male ad ogni tua parola!》
《mi piace così tanto sentirlo》 dico in tono sensuale
《ok ora ti scopo!》
《grazie a dio》.
Viene sopra di me, sbottonandosi i jeans e abbassandoseli insieme ai boxer e mi solleva il vestito bianco, mentre con un dito scosta i miei slip e si spinge dentro di me. È così duro che in un attimo mi fa raggiungere le stelle, poi il nostro lato selvaggio ha la meglio e il sesso diventa ancora più intenso e animalesco ed è proprio questo che mi fa esplodere.
La mattina dopo alle cinque Ric mi sveglia. Apro gli occhi e lo vedo vestito con uno dei suoi completi, ed è la cosa più bella che abbia mai visto. I suoi occhi azzurri spiccano dal completo nero e i capelli sono un po' lunghi ma in ordine,mè senza barba, il suo sorriso bianco illumina la stanza e il suo profumo mi inebria
《piccola devo andare》 mi aggrappo alla cravatta scura 《no no amore non lasciarmi》 si china a baciarmi 《non vorrei neanche io piccola, mi mancherai così tanto》 mi bacia ancora e quando lascio la cravatta si allontana sorridendo 《vedi di fare la brava e di non dar fuoco al mio ospedale!》
《no farò la cattiva così tornerai!》
《ti amo piccola! Ti chiamo quando atterro!》
《ciao amore ti amooo》 e chiude la porta mentre io sprofondo nel sonno.
Arrivo al lavoro e mi metto d'accordo con Lisa riguardo il suo trasferimento da me. Andremo a prendere le sue cose appena uscite dal lavoro, poi ci raggiungerà Nico e ci schianteremo sul divano per tutta la serata. Mi manca Ric, terribilmente, svegliarsi senza lui al mio fianco, senza sentire l'odore del caffè appena fatto e del suo bagnoschiuma in giro per la casa è una tortura orrenda. Mi ha lasciato una t-shirt che sa di lui sul letto. Mi aveva chiesto di andare con lui, ma avevo molti pazienti questa settimana, in più il trasferimento di Lisa e poi gli avevo detto che sarebbe stato positivo stare lontani per qualche giorno, così la nostra dipendenza avrebbe potuto prendersi una pausa. Chiaramente non la vedeva così perché la sua risposta era stata " amo la mia dipendenza e odio la disintossicazione". Quella frase mi sembrava terribile, ma ora capivo che non c'erano parole più giuste per descrivere l'abisso di disperazione in cui sono sprofondata senza di lui.
Dannazione, quell'uomo mi ha rincoglionita completamente!
Alle 17 appena terminata l'ultima terapia sto per spegnere il computer e andare via, quando "feels like home" comincia a suonare
《 amore mio》dico enfatizzando il tono
《piccola mia cazzo se mi manchi》 risponde esausto
《anche tu mi manchi tanto, è stata una giornata eterna》
《non dirlo a me. Ho continuato a pensarti per tutto il volo》
《e a cosa pensavi?》
《 a te, al tuo corpo, alle tue mani, a me dentro di te, è una cazzo di tortura starti lontano! 》
《 torna a fare l'amore con me》
《 se non fossi l'ospite d'onore sarei già da te》
《così ci pensi due volte prima di andartene ancora》
《ammazzerò chiunque si metta tra di noi, fosse anche uno stupido congresso》
《 intanto ora non ci sei e io devo trovare qualcosa da fare o qualcuno da farmi》
《 qualcun altro sulla lista delle uccisioni allora! Che hai fatto oggi? E stasera che fai?》
《oggi ho avuto una marea di pazienti, ora vado con Lisa nella sua ormai ex casa a prendere le sue cose, poi andiamo da noi, ci raggiunge Nico e mangiamo insieme, tu invece che fai ora?》
《 adesso sto andando in hotel, e poi ho subito una presentazione da fare, stasera invece ci sarà una serata di gala》 《ah》
《cosa c'è piccola?》
《 è solo tu in abito elegante in mezzo a tante donne bellissime che ci proveranno con te》
《sei gelosa?》
《 un pò》
《 mi fa piacere》
《 a me no》
《io sono solo tuo, per sempre》
《e io tua solo tua》
《 allora ci siamo chiariti! Vedi di non uscire senza di me》
《 altrimenti?》
《altrimenti la lista si allunga! Lo sai che in tutti i posti dove vai ti guardano e se penso agli occhi di qualcuno sul tuo corpo o peggio a una mano su di te impazzisco》
《 Ric》
《 Ric cosa?》
《 ti amo》
《 sapessi quanto ti amo io》
《 fa quasi male quando tu non ci sei》
《 anche a me》.
Dopo aver preso tutte le cose a casa di Lisa andiamo da me e Nico è già davanti casa che ci aspetta. Entriamo in casa e trasportiamo tutti gli scatoloni e le valigie in mansarda dove si sistemerà Lisa. Poi ci togliamo gli abiti da donne in carriera e indossiamo la tuta, chiamiamo il ristorante giapponese vicino e ordiamo cibo per 40 persone, infine andiamo in giardino sul dondolo a berci una birra. La cena è deliziosa e stare con loro non mi fa pensare a Ric almeno per un'ora 《 mi stavo chiedendo come facevo a stare da sola prima di lui》 《oh che tenera ti manca?》 Nico e io annuisco 《beh diciamo che gli altri uomini ti facevano venir voglia di stare da sola》 sorride Lisa.
Dopo cena prendo il kit " serata amiche" composto da maschere facciali, creme, smalti e altri mille accessori per farci diventare la pelle come quella di un bambino. Ci mettiamo le maschere verdi fosforescenti e con lo smalto ai piedi e alle mani ci mettiamo sul divano a guardare un classico, uno di quei film che ti fanno commuovere e sperare che effettivamente l'amore vero esiste:"dirty dancing". Al termine del film e dopo aver trangugiato un kilo di gelato ciascuna, Nico se ne va, Lisa si dirige in mansarda e io vado in camera. È così vuota senza di lui, senza i suoi vestiti della giornata buttati sulla poltrona, senza il suo corpo accanto al mio che mi stringe. Decido di chiamarlo:《 piccola》sento un chiasso assordante in sottofondo e poi un silenzio spettrale 《 ti disturbo?》 《 mai dimmi come stai?》《 ti ho tradito stasera》 dico prendendolo in giro 《ah si? E con chi》 《con un uomo bellissimo, romanticissimo e che sa ballare》 《io e Patrick dovremo fare una bella chiacchierata》 《come lo sai che si tratta di lui?》 《sei a casa, senza di me, con le amiche, ho fatto due più due》 《non ho più segreti per te, dovremmo lasciarci》 《lo penso anche io piccola. Prima però dimmi a che cos'era la maschera facciale che ti sei messa?》 《all' ananas e altre cose. C'è qualcosa che ancora non sai di me?》 《 spero di no. vorrei riempirti tutta di baci, mi sembra di sentire il tuo profumo》 《mi manchi, che fai?》 《ho fatto la presentazione, ho mangiato e ora vado a riposarmi》 《la tua suite com'è?》 《 schifosamente grande》 《vorrei essere lì》 《ti mando l'aereo》 rido 《maledetto lavoro》 《se lavorassi solo in ospedale potresti venire sempre ai congressi con me》 《ne abbiamo già parlato amore》 《si si lo so però quando poi sono via penso a quanto sia stupido che tu non sia con me》 《lo so amore...sono nel letto ora》 《anche io...cosa indossi?》 《 la tua maglietta e basta》 《 cristo santo vuoi farmi morire》 《così ci pensi due volte prima di andartene di nuovo》 《te l'ho già detto che non ho intenzione di partire ancora a meno che tu non venga con me》 《non hai idea di quanto sia buono il tuo odore》 《cazzo piccola》 《cosa?hai dei problemi dove non batte il sole?》 《non lo chiamerei problema, diciamo che è qualcosa di molto ingombrante》 rido 《 e tu piccola?》 《io sono pronta come sempre, ma tu non ci sei》 《posso rimediare. Ti potrei dare delle istruzioni》 《no no》 《non negarmi anche questo, voglio sentirti mentre vieni per le mie parole》 《no questa è la tua punizione》 《sei arrabbiata con me?》 《furiosa》 《sei cosi bella quando sei arrabbiata》 《smettila di adularmi》 《mai 》 《mi racconti una storia per farmi addormentare》 《mmmm》 con voce da porco che sta per partorire una storia a sfondo sessuale 《no non quel genere di storia》 《ok ok...allora vediamo...c'era una volta》 appoggio il cell sul comodino, metto l'auricolare Bluetooth all'orecchio e stringo il suo cuscino contro il mio petto e tra le gambe 《 una principessa bellissima, era un pò strana e per niente semplice, ma aveva un fascino particolare. Tutti desideravano essere amati da lei, ma nessuno ci riusciva mai. Un giorno però mentre lei era nel bosco, un ragazzo a cavallo quasi le andò addosso. Come la vide se ne innamorò, ma lei invece quasi gli staccò la testa dal collo per averla quasi uccisa》 《Ric questa storia mi ricorda qualcosa. Ammetti di aver comprato i diritti ai modà!》 risponde 《 perché piccola?》 e spiego 《c'è una canzone identica, si intitola Favola. Avevi zero fantasia e l'hai scopiazzata》 lo sento sbuffare 《come sempre distruggi il mio romanticismo》ridacchio e continua a raccontare, gli occhi si stanno per chiudere 《 lui si offrì di riportarla a casa ma lei non volle saperne. Cercò di corteggiarla i giorni successivi e finalmente lei acconsentì a passare del tempo insieme. Sembrava un angelo, con i capelli lunghi biondi, gli occhi grandi verdi, e un corpo che ricordava un'opera d'arte di assoluta perfezione. Lui non poteva stare senza di lei, senza pensarla, ma si era reso conto che lei era una principessa mentre lui non era nessuno》 mi addormento senza sapere il finale di quella storia.
L'indomani io e lisa facciamo colazione insieme e poi ci dividiamo. Arrivo in ospedale e come se avessi il pilota automatico vado verso lo studio di Ric, ma davanti alla porta, un lampo di genio, cosa strana in questi giorni, mi colpisce e realizzo che Ric non c'è. Sbuffando mi dirigo verso il mio ufficio e accendo il computer. Una serie di immagini di noi due insieme compaiono sullo schermo e la canzone "feels like Home "esce dalle casse. Il mio cuore manca qualche battito per l'ennesimo gesto romantico di quell'uomo tenebroso, oscuro e bellissimo che è l'amore della mia vita. Realizzo che nulla mi potrà mai allontanare, nessun segreto, nessuno scheletro nell'armadio potrà mai farmi disinnamorare di lui. Non c'è nulla che non gli perdonerei, nulla che sia più importante o più intenso di quello che provo per lui, e per quanto spesso mi faccia arrabbiare, tutto si bilancia perché so che sarebbe meglio stare con lui da incazzata piuttosto che passare un singolo giorno senza di lui da triste. Mi faccio schifo da sola.
Vado su google e come una stalker cerco il sito del congresso di Seattle e vedo che ci sono delle foto della serata di gala. In quasi tutte c'è Ric che indossa uno dei suoi completi neri, camicia nera e la cravatta rossa che avevamo comprato insieme per la festa di Natale, è come se volesse farmi vedere che mi porta sempre con sè, anche quando io non ci sono. Ovviamente ci sono parecchie foto di lui abbracciato a donne bellissime, che più che medici sembrano modelle. Tutte lo guardano come se volessero spogliarlo e toccarlo e per un breve, giuro, brevissimo istante, sono gelosa. Fottutamente gelosa. Quella gelosia che ti fa venir voglia di prendere un lanciafiamme e dar fuoco a tutte quelle donne.
C'è anche un intervista, quindi non potendo tenere a freno le dita schiaccio play e lo ascolto parlare in americano, con il suo accento che mi fa venir voglia di spogliarmi e spalancargli le gambe. La giornalista, anche lei bellissima, evidentemente è un requisito inderogabile per quella serata, gli chiede del congresso, della sua presentazione, e di altre questioni mediche, ma poi abbandona quella linea di domande e comincia a scendere nel personale 《noto che non è presente la sua compagna》 《ha spirito di osservazione》 risponde sarcastico 《 posso chiederle come mai non c'è?》 《non penso sia questo il luogo né il momento adatto》 risponde freddamente 《deduco ci siano problemi in paradiso! Beh questa sarà una notizia fantastica per tutte le donne del mondo》 《le sue deduzioni fanno acqua da tutte le parti signorina》 e se ne va. Sono un po' pensierosa, non capisco come mai non abbia detto qualcosa di più su di me, o sulla nostra relazione. Sono d'accordo a tenere la nostra vita privata lontano dai riflettori, ma così sembra che io non esisto più nella sua vita, e la vena di gelosia non può far altro che ingrossarsi ed esplodere.
Arrivata a casa io e Lisa ci mettiamo come al solito sul dondolo a parlare 《oh Sister oggi pomeriggio sono andata in banca per fare dei movimenti e mi hanno detto che a partire da questo mese quel tipo di cose le fanno solo per due ore la mattina》 mi guarda scandalizzata 《 invece a fanculo ci vanno tutto il giorno》 scoppio a ridere, perché le sue battute mi lasciano sempre senza fiato. 《 certo che il tuo quoziente intellettivo rasenta lo zero Sister!》dico tra le risate 《la prima gallina che canta ha fatto l'uovo, mia cara! 》 risponde lei facendoci ridere ancora di più. In tutto questo trambusto non mi sono resa conto che  Ric non si è fatto sentire tutto il giorno e, in effetti, ora sono un po' preoccupata, così quando è ora di andare a dormire lo chiamo ma scatta subito la segreteria telefonica. Mi addormento con l'ansia che gli sia successo qualcosa e con il pensiero fisso che sia con qualcun altra.
Nel bel mezzo del mio sogno, che non ricordo, sento la vibrazione del cellulare, i miei occhi sono ancora chiusi quando rispondo
《pronto》 dico con voce assonnata 《 piccola》 sento la sua voce decisamente alticcia e un frastuono pazzesco in sottofondo 《 dove sei?》dico oramai sveglia come un picchio 《 a una festa》《 ah capisco, sei ubriaco?》 《no solo un pò alticcio》 《diciamo così》 dico scocciata sentendolo chiaramente biascicare 《perché non puoi essere un po' più flessibile per una volta nella vita》 risponde ridendo. Sta scherzando? Mi chiama nel cuore della notte, ubriaco fradicio, dall'altra parte del mondo e ad una festa, e osa anche dirmi che non sono flessibile, io non sono flessibile?
《 flessibile? Davvero?》
《si insomma relax, sono a una festa e mi sto divertendo, non me la rovinare!e poi ammettiamolo tu e la flessibilità non siete proprio amiche》 Sto perdendo la pazienza, il primo embolo di rabbia è partito e sta raggiungendo l'area del cervello deputata agli insulti
《allora forse dovresti evitare di chiamarmi se non solo flessibile》 《si forse non avrei dovuto, ma sai non ci siamo mai sentiti e dovevo chiamarti, altrimenti chissà cos'avresti pensato》
《quindi sai che c'è qualcosa a cui avrei dovuto pensare? Tipo te circondato da 100 donne che si strusciano, o c'è anche altro? Dai illuminami》
《c'è quello e il fatto che mi piace che mi si struscino contro, visto che tu non sei voluta venire》
《sei uno stronzo, fottiti Ric!》 E attacco il telefono.
Mi addormento furibonda anche se l'unica cosa che vorrei fare è prendere a schiaffi quel suo bel faccino fino a farlo rinsavire. Cosa gli è preso?insomma la sera prima fa il romantico raccontandomi una storia e il giorno dopo, sparisce, fino a quando decide di chiamarmi completamente ubriaco e insultare la mia intelligenza. Quanto lo odio.
Durante il mercoledì ho un diavolo per capello, ringhio e rispondo male a tutti, ma quel che è peggio è che non me ne può importar di meno. Sono sempre stata la ragazza che non risponde mai male, che presta attenzione ai sentimenti altrui costantemente, che pensa prima di parlare o agire e che l'ultima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata far soffrire qualcuno, anche che non conosceva, o ferire per puro piacere. Beh oggi quella ragazza è stata soppiantata da una specie di creatura mitologica che odia il genere umano e che vorrebbe usare le sue capacità psicologiche per fare male a chiunque.
Torno a casa alle 18 e per fortuna Lisa mi ha scritto che sarebbe andata da ste e che probabilmente sarebbe rimasta lì a dormire. Fortunatamente perché nonostante oggi io sia posseduta, non vorrei per nessuna ragione al mondo ferire lei. Il cellulare suona oramai da parecchie ore e so che è lui, ma non ho voglia di parlargli, non dopo la telefonata notturna. Accendo il Mac e subito mi chiama su FaceTime, evidentemente ha scaricato un'altra app che lo avverte se mi collego, o l'ha fatta creare da qualcuno appositamente. Decido però che nascondere la testa sotto la sabbia non mi è di alcun beneficio, e che proprio oggi che sono così cattiva forse dovrei cogliere l'attimo e dirgli tutto quello che si merita.
《cosa vuoi?》Lo vedo nello schermo e ha il viso stravolto come quello di chi si è ubriacato e non ha dormito per niente, o come quello di chi si sente in colpa. Io d'altro canto sono bellissima, incazzata, ma bellissima, radiosa oserei dire. Già, irradio rabbia da tutti i pori
《Scusami, scusami scusami》 dice passandosi una mano tra i suoi capelli. In questo momento se fosse qui gli chiederei di prendermi e stare zitto.
《 per cosa di preciso dovrei scusarti?》Dico ironica. 《Per tutto, per la chiamata, per le cose che ti ho detto. Ero ubriaco》
《non è una scusa! Hai detto che non sono flessibile e che non devo rovinarti la festa, quindi vai pure a divertirti, non voglio trattenerti》
《lo so che non è una scusa, ma ero arrabbiato con te e volevo farti ingelosire》
《molto maturo da parte tua》
《 la maturità non va mai a braccetto con l'alcool》
《spiegami una cosa. Perché di grazia eri arrabbiato con me? Cosa ho fatto ieri per farti arrabbiare contando che non ti sei mai fatto sentire》
《perché non eri qui, ed ero arrabbiato e perché non ti sei fatta sentire》
《vedo che la tua maturità sta avendo un'escalation di proporzioni bibliche》 《sono uno scemo》
《sinceramente userei altri termini per descriverti in questo momento》 《ti assicuro che non è successo nulla con nessuna》 《come se fosse vero e soprattutto come se fosse facile crederti》
《non ti fidi di me?》
《 no Ric non mi fido di te. Sei un'altalena e mi è impossibile star dietro a tutti i tuoi cambi d'umore! Cresci per l'amor del cielo》
《mi ferisci dicendomi che non ti fidi di me ancora, dopo tutto quello che è successo tra noi》 《è proprio per questo che non mi fido di te, per il passato. Mi puoi forse biasimare? Insomma ricordiamoci che solo perché non volevo venire a vivere con te ti sei fatto una davanti ai miei occhi, devo continuare con l'elenco?》
《Sono una merda, uno stronzo egoista lo so》 《 sono solo un paio dei termini che mi vengono in mente per descriverti》
《 te lo giuro piccola non farei nulla che possa ferirti, non di proposito almeno》
《ma ti ascolti quando parli? Stiamo litigando proprio perché mi hai ferita di proposito. Sei brillante a volte, ma in questo momento mi sembri davvero stupido 》
《 ero ubriaco e non ti avevo sentita e mi mancavi da morire. Non capivo perché non avevi rinunciato ai tuoi impegni per me》
《lavoro Ric. Ci sono persone che hanno bisogno di me, e non posso chiamarle e dire "scusate vado una settimana in USA per fare da accompagnatrice al mio fidanzato, mettete in stand by i vostri problemi fino al mio ritorno"》
《ma anche io avevo bisogno di te》 《e quindi? Dovrei forse mandare al diavolo tutto ogni volta che me lo chiedi? Ho fatto fin troppo da quando stiamo insieme e tu non lo apprezzi, vuoi sempre forzarmi a scegliere tra te e il resto del mondo, mi spingi continuamente e chissene frega se è difficile per me》 《io apprezzo tutto quello che mi dai, ed è vero che desidero di più, perché penso sempre che tu possa sfuggirmi in un attimo》 《sei un cazzo di bambino Ric》 《 sta attenta agli insulti》 《 davvero? Davvero mi stai sgridando in questo momento? Fai sul serio? Abbi almeno la decenza di tacere e chiedermi perdono strisciando》
《ho sbagliato lo so, ma ora stai esagerando》 《non sono flessibile ricordi?》 《ma smettila! Il flessibile era riferito al fatto che non fossi venuta con me, e che non mi vuoi sposare e che non mi vuoi dare tutta te stessa》
《vedo che la lista è lunga. Stiamo davvero parlando ancora di matrimonio e del mio culo,Ric?》 《si stiamo parlando ancora di quello》 《ma che cavolo di problema hai? Cos'ha il mio sedere di così tanto importante? Per non parlare poi di un inutile pezzo di carta che stai paragonando alla mappa del tesoro!》 《voglio possederti tutta, solo così capirò che sei mia. Mappa del tesoro?stai paragonando l'unione di due persone che si amano a una mappa del tesoro?》 《 ti ho chiesto un anno, ma non può funzionare se ogni due per tre lo tiri in ballo. Per me non significa nulla, lo farei solo per te! E sono tua però ora mi vengono dubbi sul fatto che tu sia mio visto le foto della serata di gala e il video dell'intervista》 《lo faresti per me?la tua pietà è davvero romantica! e quindi? Cos'hanno le foto?》 《non mi sono mai spacciata per una romantica, e l'hai sempre saputo. Prendere o lasciare Ric!immagino che ieri ci fossero le donne che c'erano nelle foto con te. Perché non hai detto qualcosa su di noi? Perché hai lasciato intendere che è finita?》
《si l'ho sempre saputo, ma cazzo una volta ogni tanto potresti lasciarti andare!non sono affari loro della nostra relazione》 《lasciarmi andare e donarti ogni buco del mio corpo, davvero Ric? sembrava quasi volessi tenerti delle porte aperte, sai nell'eventualità che》 《fermati qui!》 Urla 《io amo te, più della mia vita, farei qualunque cosa per te, perché non lo capisci? perché un giorno sei fantastico e il giorno dopo sei orribile?》
《mi dispiace davvero. Sono insicuro, ho sempre il terrore che tu possa lasciarmi. Volevo farti ingelosire, e lo so che questa cosa è l'ennesima prova di quanto sia immaturo, ma solo così so che mi vuoi》 《 Ric》 sospiro esausta. Mi fa perdere il lume della ragione e mi risucchia tutte le forze che ho. Sembra lo faccia apposta, oppure è una dote naturale che però sfoggia benissimo con me. 《 come puoi pensare che io non ti voglia? Sei l'amore della mia vita, sei tutto ciò che voglio e continui a mettermi alla prova. Io non ce la faccio a continuare questo gioco, la devi smettere! Sei lontano, vai a serate e feste con altre donne, non posso permettermi di essere gelosa altrimenti impazzirei. Sei l'uomo più bello e sexy che abbia mai incontrato, e immagino sia lo stesso per tutte le donne che ci sono li, e mi dà fastidio che loro siano accanto a te e io no. Ti amo, sai cosa significa per me dirtelo, perché non riesci a capirlo?》 Volevo trattenere le dighe ma ovviamente sono crollate e sto singhiozzando davanti alla webcam 《 piccola non piangere. Ti prometto che non lo farò mai più ma non piangere perché mi odio per averti fatto questo e ancora di più per non essere li a consolarti. Sono un tale stronzo. Ti amo piccola ti amo più di quanto riesca a dire. Mi manca l'aria se non ci sei e questo evidentemente danneggia il mio cervello perché rimane senza ossigeno. Sei una boccata d'aria fresca, mi hai fatto vivere per la prima volta nella mia vita》 annuisco e mi asciugo le lacrime con le mani 《 mi perdoni?》 Annuisco 《 dimmelo》 《solo tu sempre e solo tu》 《 ti amo》 gli sorrido 《 dimmelo ti prego》 《ti amo》
《ora devo andare ma ti chiamo dopo per raccontarti una storia!》.
A mezzanotte sono a letto e Ric chiama 《piccola, mettiti sotto le coperte e abbraccia il mio cuscino》 《ma come, come lo sai?》
《oh piccola perché è la stessa cosa che ho fatto io quando eri ad Amsterdam. ok allora ci sei?》 《Pronta》 《eravamo rimasti al punto in cui la principessa accetta di uscire con il ragazzo che però non è e non sará mai alla sua altezza. Lei sembra abbia dei muri costruiti intorno a sè e non lascia passare nulla, neanche una semplice emozione. Lui la corteggia, le fa complimenti e regali, ma non capisce se le fanno piacere o se corrisponde l'interesse. Poi un giorno lui la bacia e lei accetta il bacio, e il ragazzo si rende conto che quello è il più bel giorno della sua vita. La creatura più bella che esista gli ha permesso di sentire il suo sapore, e lui si rende conto che non esiste fortuna più grande di quella》 mi addormento ascoltando le sue parole dolci, rendendomi conto che sono davvero fortunata ad avere lui nella mia vita, con tutti i suoi pro e contro.
Il giovedì e il venerdì passarono in fretta e ogni sera attendevo una chiamata da Ric in cui mi raccontava la storia.
Per il venerdì sera io e le amiche, incluse Elena e Sofia dello studio, decidiamo di andare a ballare in un disco pub in zona 24 maggio. È affollato e la musica è proprio quella che serve per ballare e scatenarci. Ci divertiamo, beviamo, ridiamo e guardiamo gli uomini del locale che tentano di provarci con ognuna di noi. Andiamo in mezzo alla pista e cominciamo a ballare tutte insieme. Lascio che la musica mi prenda e spengo il cervello. Ho i capelli sudati per lo sforzo e il vestitino sbracciato nero aderisce sempre più sul mio corpo bagnato. Sono eccitata, ho bisogno di lui, delle sue mani, del suo attrezzo dentro di me, della sua bocca su di me. I pensieri erotici si mischiano con l'alcol e mi accendono come un falò a ferragosto. Sento una scossa percorrermi la spina dorsale, quella particolare sensazione che provo solo quando nella stanza c'è anche lui, ma è impossibile perché è nella fottuta Seattle a migliaia di chilometri di distanza da me. Sento delle mani che mi stringono la vita, sento l'erezione contro la mia schiena e delle labbra sul mio collo. Inclino il collo per agevolare i baci e sospiro di piacere 《 piccola》 geme e penso sia la mia immaginazione, un sogno o un'allucinazione, ma quando mi giro lo vedo di fronte a me in tutto il suo splendore. I capelli sono spettinati e fin troppo lunghi, gli occhi di ghiaccio due pozze nere di lussuria e le sue labbra con un ghigno di passione. Indossa dei jeans, una t shirt nera aderente e una giacca di pelle nera. Gli butto le braccia al collo e faccio aderire il corpo al suo baciandolo appassionatamente. Il mio corpo si eccita sempre di più, e mi sembra di venire semplicemente per la danza delle nostre lingue. Interrompe il bacio e mi osserva 《 non ti avevo chiesto di non uscire?》 《mi chiedi sempre tante cose e raramente ti ascolto, di solito sono rapita dal tuo corpo e non riesco a concentrarmi》 《 come facevi a sapere che ero io?ti sei fatta toccare da qualcuno senza guardare》 《riconoscerei il tuo odore e le tue mani ovunque》 《sei eccitata?》 《eccitata è dire poco...ho bisogno del tuo corpo》 《solo di quello?》 《di tutto te stesso. amami scopami prendimi e fammi dimenticare il mio nome》 ride 《 non vedo l'ora》 《amore intendo adesso》 , mi prende per mano e mi porta verso i bagni del locale. Entriamo, chiude a chiave la porta e mi sbatte contro il muro. Le sue mani su di me, la sua bocca sulla mia. Con entrambe le mani mi afferra i seni attraverso il vestito e io gemo, poi si abbassa, mi alza leggermente il vestito corto e mi sfila il perizoma infilandoselo in tasca. Mi bacia il collo e io gli slaccio la cerniera e il bottone dei jeans velocemente, glieli abbasso insieme ai boxer e infilo le mani sotto la t-shirt per toccare il suo addome duro, lui mi prende una gamba, la solleva e se la mette intorno alla vita, si abbassa un po' sulla ginocchia ed entra dentro di me urlo per la sensazione squisita di sentirlo, quanto mi è mancato e si spinge sempre più. Le mie gambe tremano di già perché è da troppo tempo che non lo sento e so che verrò prima delle altre volte. Si muove velocemente e forte, dice il mio nome ad alta voce e mi fissa negli occhi. Raggiungo l'orgasmo gemendo il suo nome, lui mi morde il collo e mi raggiunge in paradiso.
Dopo esserci rivestiti velocemente lo guardo sistemandomi il vestito 《 amore che ci fai qui?》 《perché non sei felice di vedermi?》 E sorride 《 beh direi che quello è assodato visti gli ultimi 5 minuti, ma insomma, come fai ad essere qui?non dovevi rimanere fino a domenica?》 《 e come facevo a non vederti per altri due giorni?》 《bella risposta!》, Lo bacio delicatamente sulle labbra e usciamo dal bagno raggiungendo le mie amiche. Continuiamo a ballare per un'altra ora e poi Ric ci riporta tutte a casa. Lisa ci saluta e sale in mansarda, mentre noi andiamo in stanza. Mi denudo come un verme e mi infilo nella doccia visto che sono sudata da far schifo sia per il ballare frenetico che per la sveltina nel bagno. Ovviamente non riesco ad avere neanche 5 min di privacy visto che non appena chiudo la porta della doccia, Ric la riapre entrando con me 《 volevi lavarti da sola forse?》 《 l'idea era quella anche perché direi che sono in grado di lavarmi da sola da quando avevo 5 anni》 《ma a me piace lavarti》 《lo so Ric ma quando mi lavi tu ci mettiamo due ore e sinceramente stasera sono stanchissima》 《ti giuro che sarò veloce》. Gli passo il bagnoschiuma e lo shampoo e dopo15 min finalmente usciamo dalla doccia, mi mette l'accappatoio addosso, visto che secondo lui non sono capace di farlo da sola e mi infila sotto le coperte, sempre secondo il principio che sarebbe troppa fatica farlo da sola. Secondo lui le coperte pesano troppo per me,e non importa se vivo da sola da anni e me la sono sempre cavata, no, perché se c'è lui io devo trasformarmi in una di quelle principesse buone a nulla che si fanno lavare e vestire dai propri uomini. Sono certa che continuando di questo passo non sarò più in grado di stare da sola, ecco svelato il suo gioco. Mi è mancato così tanto in questi giorni, che averlo vicino a me nel letto, che mi abbraccia, mi fa voler essere una di quelle suddette principesse inutili al l'umanità, solo perché così facendo avrò sempre lui che si prende cura di me.
Mi sveglio il sabato mattina e Ric non è accanto a me, scivolo fuori dal letto e vedo che è quasi mezzogiorno, mi dirigo in cucina e vedo Lisa che armeggia con il bollitore 《 ciao Sister》dice assonnata 《ciao gioia hai visto Ric?》 《 nop. Però ha lasciato questo post it》 me lo passa e leggo " piccola sono a fare una corsa, torno presto, ti amo" sorrido e appoggio il bigliettino sul bancone. Mi siedo su uno sgabello e Lisa mi passa una tazza di caffè 《oh grazie. Questa è l'unica cosa che mi ha fatto alzare stamattina》 《 non dirlo a me. Senti hai un Kinder bueno in questa cucina a basso contenuto calorico?》Rido perché so bene quanto i miei gusti in fatto di cibo le facciano schifo, ma da quando c'è Ric la mia cucina è piena di schifezze 《ti stupirai nel sapere che si, ho le tue porconate che tanto ami, sono nell'ultimo cassetto di fianco al lavandino》 si china apre il cassetto 《in questo momento ti sto amando》 《lo ben so mia cara. Corromperti è la cosa che mi riesce meglio》. Andiamo in giardino, siccome c'è una bellissima giornata e ci sdraiamo sulle sdraio che ho fatto mettere. Sono grandi e con dei materassini sopra, così si evita di diventare a strisce quando ci si sdraia.
《allora Ric è tornato prima》 annuisco e sorseggio il caffè 《 non sei contenta?》 《si si una pasqua》 《ma?》 《ci dev'essere sempre un ma?》 《ah con te si, ce ne è sempre uno》comincio a ridere perché so bene che ha ragione, ha sempre ragione e a volte mi stupisce il fatto di come lei riesca a capirmi meglio di me stessa 《non so mai se questi gesti carini li faccia per me o per se stesso!》 《nel senso che vuole controllarti e vedere se fai qualcosa di strano senza di lui?》 《anche. Insomma quanto è difficile chiamarmi e dirmi eh amore sto tornando prima. Invece no, lui compare e basta e a volte credo lo faccia per vedere se mi becca in situazioni compromettenti.》
《 il risultato è sempre lo stesso. Chissene frega se lo fa per una ragione o per l'altra alla fine ottieni comunque che lui torni prima》 《 tu sei il mio cavaliere dall'armatura scintillante, senza macchia e senza paura》 《scintillante? Contando che non ho fatto la pulizia del viso scintillante non direi proprio》. Alziamo lo sguardo al cielo e rimaniamo così qualche istante ridendo come delle pazze per l'ennesima sua battuta.
《 chi è che è il tuo cavaliere piccola?》, dopo essermi ricomposta per le risate mi volto e vedo Ric sudato, a torso nudo che ci fissa 《 lei, è lei》 《ahhhh allora devo battermi con lei?》 Lisa si mette seduta sulla sdraio 《 guarda che potrei darti del filo da torcere se ci battessimo》 《non lo metto in dubbio》 si china su di me, mi bacia dolcemente e entra in casa.
Quella sera mangiamo tutti insieme, io Ric ste e Lisa. Cucino io e ci mettiamo in veranda. Gli uomini chiacchierano mentre io e Lisa ridiamo come sempre per le nostre frasi senza senso,che fanno ridere solo noi, non importa quanto cerchiamo di spiegarle agli altri, mai nessuno le capisce e questo ci diverte ancora di più. Persino le nostre anime gemelle sedute di fianco a noi ci guardano perplessi, e i sorrisi che fanno sono solo perché ci vedono piangere dalle risate. Sorseggiamo vino e devo ammettere che queste sono le serate più belle, almeno fin quando Ric decide di rovinare la magia con 《 allora io e la fede abbiamo deciso di sposarci》. A queste parole il vino mi esce dalla bocca, Lisa sputa una polpetta sul piatto e mio fratello rimane immobile con gli occhi strabuzzati. Dopo aver tossito circa 70 volte a causa del vino mi giro e rivolgo uno sguardo truce all'uomo seduto accanto a me 《 c'era bisogno di tirare fuori questa cosa?》 Gli chiedo 《volevo renderla reale e data la tua reazione ho capito che tutte le cose che mi hai detto erano solo per tenermi buono》. I due esseri dall'altro capo del tavolo sono ancora ammutoliti e muovono gli occhi da me a Ric velocemente 《 Ric smettila. Ti ho detto l'anno prossimo e ci credo davvero, ma che senso ha tirarlo fuori così?》 Lisa si schiarisce la voce e apre la bocca per dire qualcosa, ma non riesce a parlare. Mi volto verso di lei 《 Sister sizza?》 Le chiedo e lei annuisce. Ci alziamo e usciamo in giardino, ci accendiamo una sigaretta 《 ti prego di qualcosa》 la esorto. 《non so cosa dire. Cioè mi avevi accennato al fatto che volesse sposarti, ma pensavo fosse qualcosa nel l'etere non così reale》 《infatti non è reale. E ha ragione a dire che gli ho detto l'anno prossimo per tenerlo buono, ma adesso ha tirato fuori il discorso apposta. Cosa ne pensi?》《vuoi sposarlo?》 《ma si certo, ma non domani. E comunque non mi ha neanche fatto la proposta. Gli avevo detto di chiedermelo tra un anno e invece..》
《 i baby steps non fanno parte del suo vocabolario》 《ma che! Per lui dovremmo sposarci domani, fare un figlio dopodomani, trasferirmi in ospedale da lui a tempo pieno e comprare un castello》 《immagino l'ansia che viene a te》 《dio santo non ne hai un'idea.》 E rido. Rimaniamo un po' li sedute, finché i due uomini ci raggiungono portandoci una birra. Ric si avvicina e mi accarezza i capelli 《tutto bene piccola?》 Chiede come se avesse dimenticato gli ultimi 15 minuti, annuisco e sorseggio la birra sperando mi faccia dimenticare la situazione di merda in cui mi trovo. Mio fratello non dice nulla fin quando guardando al di là della siepe esclama 《 ma quella casa è in vendita?》 Ric si volta verso il cartello che si intravede nella siepe e 《 si. Ho contattato i proprietari per chiedere se potevamo comprare un pezzo del loro giardino per espandere il nostro, ma non erano molto per la quale, o tutta la casa o nulla》 io lo guardo scuotendo la testa 《 grazie per avermi informata》 《piccola hai detto che avrei dovuto pensare io alle modifiche con l'architetto e questa è una di quelle, sai per la piscina》 《potresti dirmi quando si tratta di spendere soldi almeno》 《sono solo soldi, e pochi per giunta. Con l'offerta che gli ho fatto avrei pagato il doppio della cifra a cui vendevano la casa, ma volevo solo un pezzo del giardino》 《è come parlare con i muri》 dico sottovoce 《 cosa?》 Chiede lui 《che parlare con te, chiederti di dirmi che  succede, farti dire la verità è più difficile che parlare l'alfabeto morse con un gorilla》 《scusa. Non pensavo fosse importante》 dice come se fossi pazza 《è questo il problema. Tu non pensi e basta. Tu fai cose, dici frasi senza pensare alle conseguenze. È come vivere con un tornado amnesico》 mio fratello, sia ringraziato il cielo, interviene 《 beh non sarebbe male vivere in quella casa, vero amore?》 Chiede a Lisa che casca dalle nuvole, rimanendo per la seconda volta a bocca aperta e senza parole. Io le tiro una piccola gomitata per riscuoterla e lei comincia a balbettare 《 co...co...cosa?》 Lui le accarezza il viso come a rassicurarla 《 potremmo comprare quella casa. Non voglio vivere in quella che ho ora insieme a te, visto che ci vivevo con ila. Quindi dovremmo comprarci la nostra casa》 《co co cosa?》 E alza di più il tono della voce 《 mi hai sentito. Dai su non fare la scema, vuoi o non vuoi vivere insieme a me?》 Lei sorride a 340 denti e lo abbraccia 《 certo che si!!!》Io applaudo contenta
《così potete vendere a Ric la parte di giardino che tanto vuole》 dico acida ma Ric non se ne rende conto, impegnato com'è a pensare a una nuova cosa che mi lasci spiazzata e in ansia. 《certo. Lunedì chiamo l'agenzia per mettere in vendita la mia casa, sperando che ci sia ancora questa quando venderò l'altra》 ovviamente l'ipotesi di tacere almeno per una volta non è di casa nel cervello di Riccardo Wyatt 《 ste se vuoi la compro io e poi te la rivendo appena vendi la tua》 e così se ne esce con l'ennesima bomba atomica, stile padrone del mondo, che basta che tiri fuori il portafgogli e si compra una casa come fosse un pacchetto di noccioline, facendo sentire il resto del genere umano come un ammasso di pezzenti squattrinati. Non era una dimostrazione stile maschio alfa che può fare ciò che vuole, in realtà la sua voleva essere gentilezza e generosità, ma  gli riesce male, insomma poverino si stava offrendo di prendere una casa senza batter ciglio, ma il problema è il modo in cui l'ha fatto come se non fosse nulla, come se di quella casa potesse prendersene altre cento e comportarsi così fa sentire gli altri come dei poveracci, come se quella casa non fosse poi chissà che cosa. 《 Ric non penso che》 ma ste mi ferma 《credo sia una fantastica idea, prima però dovremmo vederla dentro》. Così capisco che evidentemente sono solo io a disagio per le sue uscite, mentre gli altri prendono le sue parole in maniera del tutto positiva. A questo punto mi domando se ho qualche problema o se forse sono solo incazzata per la gittata di prima del matrimonio 《 ma io l'ho vista》 esclama Ric. Il mio sguardo la dice lunga sui pensieri che mi stanno barcamenando in testa 《e quando di grazia l'avresti vista?》 Chiedo sospirando allo strenuo delle forze. Ogni cinque minuti scopro qualcosa di nuovo che ha fatto a mia insaputa. Comincio a sospettare che un giorno mi dirà " ehi piccola ti porto a fare un giro" e mi ritroverò al mio matrimonio. Lui sorride come fosse la mattina di Natale 《 quando eri ad Amsterdam》 《ah intendi quando non eri stato in grado di lavare te stesso o la casa, ma eri riuscito ad andare a visitarne un'altra?》 《esatto piccola》 poi si volta verso ste 《comunque è figa è bella grande, ha anche la taverna per farci la sala giochi》 mio fratello raggiunge Ric alla mattina di Natale 《figo. Pensi che ci starebbe un biliardino e un Ping pong?》 《altroché,così poi staremmo sempre li a giocare》 si tirano una pacca sulla spalla vicendevolmente e per quanto gli riguarda hanno stretto un accordo. Bah non vivrò mai abbastanza per capire gli uomini e i loro giochi. Io e Lisa ci guardiamo scuotendo la testa e accendendoci un'altra sigaretta.
Verso le 10 ste e Lisa escono e ci avvertono che non torneranno a dormire. Che il secondo round abbia inizio. dopo aver salutato calorosamente gli ospiti, e aver tolto il sorriso di colpo appena chiusa la porta mi dirigo in bagno e apro l'acqua della vasca. Sento i suoi occhi che mi seguono, ma non capisco se abbia paura di affrontare la furia-fede o se non capisca il perché di quella furia. Propenderei per la seconda visto che la sua memoria in quanto a litigi è pari a quella di una cavalletta. Mi spoglio velocemente e torno in cucina con solo la biancheria addosso, voglio farlo morire e poi negargli il mio corpo, mi sento audace e terribilmente sexy e so che lo eccito quando sono arrabbiata. Lui mi osserva immobile, e vedo i suoi occhi scurirsi e il solito ghigno comparirgli sulle labbra
《 sei arrabbiata?》 Chiede con aria di sfida 《perché dovrei esserlo?》 《non lo so, ma se lo sei vorrei conoscerne la causa》
《come fai ad avere la memoria così corta?》 Apro il frigo, prendo una bottiglia di birra e torno in bagno. 《 sai che non mi piace quando te ne vai così》 urla dietro di me mentre chiudo la porta 《fermami allora》. Entro nella vasca e sento le sue lunghe falcate raggiungere la porta e aprirla 《sei uno spettacolo nella schiuma》 dice 《adularmi non servirà a niente》 rispondo secca 《allora potrei fare qualcosa d'altro che sono certo di aiuterà a scaricare un po' di rabbia》 avvicina una mano e mi sfiora il seno che esce dall'acqua《 oh no mio caro, la tua punizione è quella di non avermi》 《 ma così punisci anche te》 dice mentre si spoglia《 e chi dice che ti voglia in questo momento?》  lo voglio, ma non lo ammetterò mai, deve capire che non va bene che mi tenga all'oscuro dalle cose, che progetti il nostro futuro senza dirmi niente, che dica ad altri che ci sposiamo senza prima dirlo a me, per non parlare poi di tutti i segreti che sono certa abbia ancora.
《 ti conosco piccola, basta un mio tocco e non potrai più fare a meno di me》 《allora basta non farmi toccare da te》 so che è una punizione di gran lunga peggiore rispetto a ciò che ha fatto, e so che chiedergli di non toccarmi è come negargli l'aria che respira, ma in questo momento mi sento cattiva e soprattutto sto assaporando il potere 《 chiedimi di tutto tranne di non toccarti》 dice trasformando il ghigno in una linea dura. È nudo davanti a me, palesemente eccitato eppure non sa che fare, non sa se può toccarmi o meno, vedo la terra sotto i suoi piedi franare e il mio cuore si sente un po meno stronzo 《 smettila di parlare di matrimonio per un anno》 lui sbuffa e comincia a camminare avanti e indietro per il piccolo bagno. So che nella sua testa sta combattendo una battaglia durissima, e sono curiosa di sapere se è più importante toccarmi o parlare di matrimonio sapendo che non potrà più toccarmi 《 ok hai vinto》 esclama rabbioso ed entra nella vasca. Gli salgo sopra e mi metto a cavalcioni, con le braccia attorno al suo collo. Il suo profumo mi riempie le narici e la rabbia scivola via. Lo fisso negli occhi color ghiaccio e vedo che è furioso per ciò che mi ha appena promesso
《 mi ami?》Gli chiedo e il suo viso si addolcisce subito 《 si ma mi fai perdere la pazienza》 e mi toglie una ciocca di capelli bagnati dal viso 《 tu non sei da meno》 rispondo 《 ci faremo impazzire vicendevolmente》 《finiremo con l'ucciderci》 《o con l'amarci per sempre》 mi mette una mano dietro la nuca e mi spinge verso di lui. Le bocche esplodono nel loro solito saluto e sento tutta la passione e l'elettricità tra di noi aumentare vertiginosamente. Per quanto mi faccia impazzire di rabbia non riesco a fare a meno di lui, del suo corpo, della sua anima. È così frustrante a volte, che lo prenderei a calci, ma il secondo dopo ci farei l'amore fino a svenire. In un secondo lui è dentro di me e io comincio a muovermi su di lui, facendolo ansimare e godere sempre di più.

Io e te. Primo capitoloWhere stories live. Discover now