DICEMBRE

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Quando mi sveglio rimpiango i 6 shottini bevuti, e mi riprometto, per la 100esima volta, che mai più avrei bevuto così. La testa mi fa un male assurdo, lo stomaco si sta rigirando su se stesso e il mio equilibrio non sta molto meglio.
Mi alzo barcollante e vado in cucina, dove vedo lui che armeggia, assolutamente perfetto e riposato
《 buongiorno splendore!》 dice con un tono di voce incredibilmente alta il bastardo, e so che lo fa per farmi sentire in colpa per la serata di ieri. La sua voce rimbomba, come una pallina in una stanza da squash, nel mio cervello. Mi tappo le orecchie per attutire il suono
《 shhhh. Testa male》 dico come una cavernicola
《 lo so》 " maledetto" penso tra me e me vedendo il suo sorriso 《e infatti ti ho fatto questo intruglio》 ok ora lo sto amando, se quella schifezza dovesse funzionare, giuro che lo amerò. Mi passa un liquido di un colore assolutamente mai visto, con un odore nauseabondo e aggiunge 《 prendi anche queste due pillole e starai subito bene
《 bleah. Ha un odore terribile》 dico con una smorfia poco umana
《 bevilo!》 ordina lui. Trangugio quella cosa terribile tappandomi il naso e dico 《 penso che mi stia per venire da vomitare》 e mi tocco lo stomaco e la bocca 《 anzi no, effettivamente va meglio. Ti ringrazio, mio Salvatore!》 e gli faccio un inchino poco aggraziato
《 non hai idea di quanto tu mi sia mancata principessa》 dice accarezzandomi i capelli
《beh ora più che una principessa sembro una tossica scappata da una comunità》 convengo guardandomi
《 tu sei sempre bellissima. E poi è bello conoscere una persona in tutte le circostanze possibili》
Mi accascio sul divano in modo poco femminile, mettendomi un braccio sopra la testa 《 adularmi non ti servirà a nulla. Comunque quello che vedi è la fede post sbornia che si sente uno schifo》
《 quella frase me lo fa venire duro》
Sposto il braccio per fissarlo sorpresa dalla sua frase da porco《 cosa che mi sento uno schifo?hai degli strani gusti!》lui ride
《no quella frase dell'"adularmi" che dici sempre. Comunque ora ho intenzione di farti stare meglio》 dice in tono di chi ha appena rubato un pacco di caramelle
《 ho bisogno di una doccia》 mi sollevo mugugnando di fatica e dolore e mi scaravento in doccia.
Tornata in sala , vi trovo una scatola gigante al centro 《 questa cos'è?》 dico spalancando la mascella
《 aprila!》 dice felice.
Mi sento come una bambina il giorno del compleanno. La apro velocemente e vedo che è un iMac di ultima generazione e mi siedo per terra stralunata
《 è bellissimo, ma perché? È troppo...》
Lui si siede accanto a me prendendomi il viso tra le mani
《 no non è troppo. Non voglio non poterti vedere ogni volta che sarò via. Quindi questo è più un regalo per me che per te》
《hai intenzione di partire ancora?》 chiedo in tono triste
《 no, ma se dovesse succedere voglio poterti almeno vedere in uno schermo!》
《 in questo caso allora, grazie grazie grazie!》 e batto le mani, vorrei mettermi a saltellare, ma penso potrei cadere. Così mi sporgo verso di lui e lo bacio. Quando mi stacco mi passa un'altra scatola, questa più piccola
《 e questa?》 chiedo ancora più sorpresa
《 aprila》 ordina
Apro la scatola e dentro c'è un iPhone 6 plus
《 l'imac era per te e per questo che scusa hai?》 gli chiedo sventolandogli l'iPhone sotto il naso
《 l'imac è per quando sei a casa,ma quando sei fuori potremmo vederci su questo!》 sorride baciandomi per farmi tacere
《ho voglia di fare l'amore con te》 gli sussurro
《 oh principessa, non c'è che da chiedere》 risponde facendomi appoggiare per terra e facendo l'amore con me teneramente di fronte allo scatolone dell'imac che mi ha appena regalato
Ad un certo punto della serata, mentre siamo sul divano e io sono sdraiata sopra di lui e pelle d'orso, comincio ad accarezzargli il petto. Ha un odore delizioso la sua pelle, lui, la sua bocca, un profumo inebriante che mi fa girare la testa e perdere la ragione. Come gli sfioro l'addome, sento la sua eccitazione premere contro i pantaloni della tuta e l'idea che basti un mio tocco a scatenargli quelle sensazioni fa eccitare anche me. Continuo a sfiorargli il torace, la pancia, il segno delle anche e mi chino a dargli un bacio, mentre lui cerca di concentrarsi sul film con pochi risultati visto che lo sento ansimare ad ogni mio tocco. Proseguo la mia lenta tortura, cercando di vedere quanto riesce a resistere, e lo bacio da un'anca all'altra appena sopra l'elastico dei pantaloni. Le sue mani a quel punto cominciano a toccarmi la schiena e mi prende i fianchi con forza dicendo con voce lussuriosa
《ok basta, ora di scopo!》 trattengo una risata e dico in tono da chi è appena caduta dal pero 《cosa? Ma non stavo facendo niente》
Mi prende in braccio, mi sbatte contro il muro, togliendomi tutti i vestiti, e poi mi alza le braccia sopra la mia testa. Divaricando i le gambe con un ginocchio, mi sfiora con il pollice il clitoride. Sussulto di piacere e mi bacia forte, infilandomi la lingua in bocca, giocando con la mia e intanto mi sussurra
《 oh sì ora ti scopo principessa!》 si abbassa i pantaloni, mi alza una gamba attorcigliandosela in vita e mi riempie. Si muove con vigore, entrando fino alla fine, e uscendo quasi del tutto e cazzo sembra abbia un radar per i punti giusti. Mi fa gemere, e più lo faccio più lui aumenta le spinte fino a farmi venire. Dopo poco mi raggiunge nell'oblio del piacere e rimane dentro di me, lasciandomi andare le braccia che ora gli circondano il collo, e mi bacia dolcemente con le labbra morbide e la lingua vellutata. Si toglie il preservativo e lo getta nella spazzatura, mentre io sono ancora contro il muro incapace di muovermi
《 facciamoci un bagno insieme》 dice mentre si trova di fronte a me completamente nudo. È uno spettacolo, davvero, è la persona più bella che abbia mai visto. Vestito è bellissimo, ma è da nudo che raggiunge l'apice, non so come io faccia a guardarlo senza mettergli le mani addosso, infatti non lo faccio visto che ogni scusa è buona per toccarlo.
《 dopo il sesso puoi chiedermi quello che vuoi》 dico spaesata seguendolo in bagno
《buono a sapersi》 risponde versando il bagnoschiuma nella vasca.
Mi sdraio nella vasca e lui si mette dietro di me: ho la testa appoggiata al suo petto e mi sento bene, meravigliosamente bene finché se ne esce con una frase che avrebbe potuto evitare
《 venerdì abbiamo una cena di beneficienza》
Ecco che il mio incubo si avvera
《ohhh》 estraggo dal mio cilindro il solito verso di quando non so cos'altro dire, anche se in questo momento vorrei scappare lontano anche nuda come un verme
《ohhhh?》 perché diavolo ha bisogno sempre di spiegazioni?
《 non so cos'altro dire》 facendo finta di insaponarmi le braccia, giusto per fare qualcosa
《 dimmi che verrai con me》è più un ordine che una domanda, e come tale non ho altra scelta che uscirmene con
《 non ho niente da mettermi!》 frase più banale non poteva uscirmi dalla testa vuota che mi ritrov
《 possiamo andare a far shopping venerdì pomeriggio》
《 tu fai shopping?》 dico voltandomi verso il suo viso serio e sorridendo
《 ti sorprenderà sapere che faccio un sacco di cose oltre a fare sesso con te!》
《 mmmm interessante. Ok ci sto!》
Vedo un sorriso sul suo volto e nei suoi occhi, mi piace renderlo felice, soprattutto se ci vuole così poco. Dalla gioia mi bacia appassionatamente e sento il suo membro indurirsi contro la mia schiena
《ancora?sei insaziabile!》 dico fingendo sdegno
《 sei tu che mi fai questo effetto!》risponde stringendo un seno tra le mani
《ti ho già detto che vengo alla cena e a fare shopping non c'è bisogno di adularmi ancora. A meno che tu non voglia qualcosa d'altro》
《 mmmm in effetti si》 risponde mordendomi l'orecchio mentre le sue dita si avvicinano al mio sesso facendomi pregustare il momento in cui entreranno in me
《spara》 dico ansimando e so che potrebbe chiedermi qualunque cosa in questo momento
《 voglio te》
Mi volto e mi metto a cavalcioni su di lui, infilandolo dentro di me e muovendomi su di lui.
La settimana passa velocemente e venerdì decido di spostare un po di pazienti per riuscire a liberarmi alle 15 e andare a fare shopping con Ric. Uscita dallo studio lo trovo vestito con uno dei suoi completi tre pezzi grigio scuro, mi chiedo quanti ne abbia, appoggiato alla macchina con le braccia conserte che mi sorride. Rimango ferma per un istante ad osservarlo e ad imprimermi quell'immagine nella testa. Io sono vestita con un abito aderente nero a maniche lunghe, stivali bassi, un cappotto marrone scuro, e guanti neri e devo ammettere che neanche io sono malaccio. Lascio cadere la borsa in terra ed esclamo 《 sei un figo assurdo》 scatenando la sua risata bellissima. Mi apre la portiera del SUV dove mi ci arrampico perché è più alto della mia jeep e partiamo 《 dove andiamo a fare shopping?》 chiedo esaltata 《 è una sorpresa》 risponde lui. Ovviamente, che altro può essere se non una sorpresa, visto che gli piace tanto lasciarmi sempre senza parole, comincio a pensare che gli piaccia vedere la mia faccia da completa imbecille quando mi sorprende con qualcosa. Parcheggia il SUV davanti a un portone in via Montenapoleone e citofona a qualcuno.
《 venga pure dottore》 dice una voce all'altro capo. Lo fisso con la solita espressione da imbecille e chiedo ancora 《 ma dove stiamo andando Ric?》 《 è una sorpresa ti ho detto!》 risponde chiaramente divertito e fiero di sé. Entriamo nel palazzo antico che ha un cortile che sembra l'eden, saliamo degli scalini ed entriamo in un open space pieno, zeppo, di abiti, accessori sia da uomo che da donna
《tadan 》 esclama muovendo un braccio per mostrarmi l'area circostante. La faccia da imbecille peggiora e mi guardo intorno rimanendo in silenzio con la bocca spalancata 《 sono tutti abiti e scarpe della tua taglia》 ha la decenza di spiegarmi e di indicare metà dell'open space, poi indicando l'altra parte aggiunge 《 quelli invece sono per me!》 come se non ci fossi arrivata da sola vedendo abiti da uomo.
Non oso immaginare quanto possano costare questi abiti visto che sono tutti delle Marche più famose che esistano. Probabilmente non posso permettermi neanche un portafogli
《 provati quello che vuoi principessa》
Ok sono in un sogno e ora mi prenderò a schiaffi per svegliarmi, ma decido, visto che sono qui, di sbizzarrirmi e provare tutti quegli abiti che non potrò mai permettermi neanche tra un milione di anni. Ogni volta che esco dal camerino faccio una sfilata per lui, una giravolta e gli mando un bacio, e lui ride divertito mentre i due poveri commessi mi guardano scuotendo la testa per la mia mancanza di serietà e stile di fronte a quei vestiti. Il sarto gli infila aghi su tutti gli abiti, secondo me solo per Avere la scusa di toccarlo, mentre lui mi guarda provare almeno cento vestiti. Sono ore che siamo qui dentro, ma non ho ancora trovato l'abito perfetto, finché girandomi vedo in un angolo un vestito bianco, lungo fino ai piedi, scollato, tagliato sotto il seno con la gonna ampia che tocca a terra. Esco dal camerino indossandolo, Ric si volta e vedo i suoi occhi brillare quando dice 《 sei la cosa più bella che abbia mai visto》 mi avvicino al suo orecchio e sussurro 《 adularmi non servirà a nulla tanto te la dò comunque》 lui ride e mi tira una pacca sul sedere 《 signori e signore la regina del "distruggi romanticismo"》 io faccio una giravolta e un inchino prima di andare dalla commessa che ha in mano un paio di decoltè bianche e un po' di stole da mostrarmi 《 ne ha una rossa?》 chiedo e osservo l'espressione di disgusto che le si dipinge in volto 《 rossa signorina?》 chiede per essere certa di aver sentito davvero quella bestialità. Io annuisco e lei prosegue 《 le sconsiglio di mettere il rosso su questo abito 》 di certo non mi faccio intimidire dal suo tono saccente 《 lei può sconsigliarmelo ma io ne voglio comunque una rossa》
Vedendo cosa sta succedendo Ric si avvicina alla commessa e chiede 《 avete anche una cravatta dello stesso rosso della stola?》 la poverina quasi stramazza al suolo per l'orrore di quelle richieste.
Ric sa che il rosso è il mio colore preferito e sa anche che se mi metto in testa qualcosa è impossibile farmi cambiare idea.
Dopo essermi rimessa i miei vestiti, lo vedo già davanti alla porta con le buste contenenti i nostri vestiti e dice prendendomi per mano 《 andiamo principessa dobbiamo fermarci in un altro posto》. Dopo essere stata trascinata fuori mi volto e dico 《 ma devo pagare l'abito》 lui scuote la testa e non dice nulla. Sono felice, mi sento coccolata, amata, una vera principessa. La fermata successiva è Cartier. Ho vissuto a Milano per 29 anni e non ci sono mai entrata, visto che non mi sarei mai potuta permettere neanche la shopping bag, ma oggi non solo ci sto entrando, ma probabilmente ne uscirò anche con qualcosa. Ric opta per un collier semplice di platino e orecchini coordinati, e io acconsento, come se avessi scelta. Non voglio neanche immaginare quanto possa aver speso quel folle di uomo che mi sta accanto. Quando mi riporta a casa chiede 《 ci prepariamo insieme per questa sera?》
Io in tono sicuro rispondo 《 no no voglio prepararmi da sola》
Non capisce il punto cruciale perché mi guarda come se l'avessi preso a bastonate e dice 《perché?》 e rispondo come se fosse la cosa più logica del mondo 《 perché voglio che quando mi verrai a prendere tu rimanga a bocca aperta!》, la sua espressione non è migliorata neanche con la mia spiegazione lineare 《 ma io voglio metterti quel vestito, vederti truccare, pettinare》 cerca di cambiare tono trasformandolo in un tono sexy, ma non funziona 《 no no》 spazientito risponde 《 eh va bene,hai vinto!》.
Sono le 18 quando entro in casa e ho solo un'ora per prepararmi. Sento il citofono suonare appena esco dalla doccia e mi precipito a rispondere rischiando di rompermi l'osso del collo
《 chi è?》 dico affannata
《 sono Elsa, dott.ssa!》mi dice una voce. Ho paura che stia per iniziare una partita di "indovina chi"
《 elsa?》
《 la parrucchiera, truccatrice.》 dice come se dovessi saperlo. Mi ricordo che quando giocavo a "indovina chi" c'erano delle domande che ti facevano abbassare più caselle in un colpo solo. Ora non so se chiederle se porta gli occhiali, il cappello, o se ha i capelli scuri. Fortunatamente capisce il mio disagio e dice 《Mi ha mandata il dottor Wyatt》 . Ecco ora tutto ha senso, un po' vago, ma ha pur sempre un senso. Entra una giovane ragazza, dai capelli rossi corti, magrissima e piccolina. Ovviamente sono ancora in accappatoio e turbante in testa. 《 buongiorno Elsa. Non sapevo del suo arrivo, mi scuso per l'abbigliamento》 dico cercando di sentirmi meno in imbarazzo per le mie condizioni
《 era una sorpresa per lei》 risponde sorridendo. Io bofonchio sottovoce 《un'altra?! E poi cosa ci sarà la carrozza con i cavalli ad attendermi qui fuori》. Ovviamente mi ha sentita perché è visibilmente in imbarazza e tiene un enorme valigia in mano che dev'essere davvero pesante
《 accomodati pure》 le dico indicandole la veranda e continuo 《 dovrai fare miracoli per rendermi presentabile》
《 meno male che è già bella di suo》 dice mente apre la valigia che sempre quella dell'ispettore Gadget.
《 vado a infilarmi l'abito e torno subito》 e mi rifugio in camera.
Quando torno in veranda trovo il tavolo ricoperto di mille oggetti a me sconosciuti. Mi indica dove sedermi e comincia la sua magia. Decidiamo per lasciare i capelli lisci e farli leggermente mossi sulle punte, per il trucco invece voglio sembrare il più naturale possibile e questo è fattibile solo mettendomi una quantità innaturale di trucco sul viso.
Quando arriva Ric a prendermi ho il cuore in gola per l'agitazione e questo non fa che peggiorare la mia ansia per la serata che mi aspetta. Rispondo al citofono 《chi è?》
《 signorina sono Paolo》 dice una voce profonda e sospetto sia l'autista che ha accompagnato Ric in aeroporto.
Fa un freddo cane, mi infilo un cappotto che toglierò prima di entrare alla festa, chiudo la porta, mi volto verso il cancello e vedo una limousine. Paolo tiene la portiera aperta da cui ne esce un Ric assolutamente mozzafiato; sono sbalordita sia perché non sono mai salita su una di quelle macchine sia per quell'uomo che va a 1000km/h ed è difficile stargli dietro. Per quanto anche io non sia malaccio, lui sembra irraggiungibile, di una bellezza unica, fuori dal comune. Mi fa entrare in macchina e devo fare un movimento poco naturale per infilarmici, lui si siede accanto a me, passandomi un calice di champagne mentre Paolo chiude la portiera e si mette al posto di guida.
《 sei un sogno principessa》 scrutandomi con gli occhi azzurri
《anche tu non sei da buttare via》 dico quando in realtà vorrei urlargli che è un figo stratosferico e implorarlo di sbattermi su questi sedili, ma sono una signora, più o meno, e mi limito a dire quella frase, a fargli una smorfia per nulla affascinante e a dargli un bacio casto sulle labbra. Il completo scuro, camicia scura, cravatta rossa come la mia stola, lo rendono ancora più sexy. Non mi sento per niente casta, anzi mi sento come un'obesa in un negozio di dolci: affamata, insaziabile, senza freni e a rischio di esplodere. Mi passano mille immagini di lui nudo con la cravatta, sulla limousine che mi prende in qualunque modo possibile.
Arriviamo di fronte a una villa in stile liberty gigantesca; la limousine entra nel viale è un usciere ci apre la porta. Ric mi allunga una mano ed esco con passo felpato, anche se in realtà sembro più una gazzella ferita che una pantera aggraziata! I flash mi accecano e non so più dove guardare e decido così di appiccicarmi il miglior sorriso e abbracciare Ric più forte che posso, traballando sui tacchi alti. Entriamo nella villa ed è, non so come spiegarlo, ma è surreale: tutta color oro, con i soffitti a volta e affrescati, enormi lampadari a più braccia che pendono da tutte le parti. C'è un tappeto che corre lungo tutto il pavimento in mogano antico e ci porta in un salone immenso pieno di tavoli elegantemente decorati con tovaglie di quello penso sia Lino, probabilmente fatto a mano da monaci tibetani, e bicchieri, calici, dieci posate e una marea di piatti. Ci sono tantissime persone che parlano accanto a noi e sorridono al nostro passaggio. Andiamo al nostro tavolo, al centro della sala, mi scosta una sedia con lo schienale altissimo e mi ci siedo. Ribadisco che la mia grazia è quella di un gufo a mezzogiorno. Si siede al mio fianco e mi passa un flûte di champagne che butto giù senza ritegno, scatenando la sua risata
《 sei nervosa principessa?》 perspicace il ragazzo!
《 nooooo!》 dico in tono ironico 《 perché di grazia dovrei essere nervosa?》
《 sei perfetta. Cosa ti rende nervosa?》 chiede stringendomi una mano
《 il tuo adularmi non ti porterà lontano né mi farà rilassare》
《 ci provo sempre. Prima o poi funzionerà!》 esclama continuando a ridere di me. Gli tirerei un calcio sugli stinchi
《 non so da dove iniziare. Il soffitto per esempio》 dico facendo un cenno con la testa rischiando di svenire da quanto è alto
《 beh il soffitto di certo non ti cadrà in testa》 risponde tranquillo. Sembra che stiamo facendo la scenetta di cappuccetto rosso e il lupo travestito da nonna,spero non finisca allo stesso modo.
《e tutta questa gente. Cosa dovrei dire?》
《 la maggior parte sono ricconi ignoranti che vengono per strappare un assegno, farsi fotografare e mettersi apposto la coscienza. Altri però sono persone interessanti, vedrai, intelligenti quasi quanto te》 dice in tono rassicurante
《 grazie! Forse però saresti dovuto venire con qualcuno che fa parte di tutto questo》 il mio tono è demoralizzato
《 sei l'unica con cui sarei voluto venire. Dai dimmi che altro?》 mi bacia dolcemente la mano che è intrecciata alla sua e mi sento sciogliermi. È così tenero, dolce e io sono una rompipalle che si lamenta di tutto. Vorrei prendermi a schiaffi.
《 le posate》 guardo quelle dieci cose e deglutisco nervosamente
《 neanche io so a cosa servono》 e mi bacia all'angolo della bocca.
Si avvicinano tante persone, di cui non ricordo nessun nome, al nostro tavolo per parlarci. Per lo più sono i " ricconi ignoranti" che parlano delle loro innumerevoli proprietà, ce ne sono altri che sono medici che intavolano discussioni su interventi, novità in ambito chirurgico. Intanto io fermo tutti i camerieri acchiappando più flûte che posso, così da sopportare l'ansia e la noia di tutte quelle conversazioni. Non ho mai annuito così tanto e ho paura che prima della fine della serata il mio collo caschi per terra. All'improvviso si avvicina una donna alta, mora, con la pelle olivastra, bellissima, con un abito blu aderente, lungi fino ai piedi, e appoggia la mano sul braccio di Ric.
《 ciao Gio》 dice lui freddamente baciandola sulla guancia
《 ciao Ric. Che bello vederti qui》risponde lei con tono svenevole
《 beh non potevo mancare, visto che l'ho organizzata io la serata》.
Nessuno mi nota parlare con un uomo davvero, davvero soporifero, e quando tendo l'orecchio per ascoltarli che parlano con altri medici sento lei che dice cose del tipo " ti ricordi il safari in Africa Ric?" E mi chiedo come mai un leone non l'abbia sbranata.e continua a toccarlo per giunta. È evidente che sia successo qualcosa tra loro, e le sue frasi continuavo " ti ricordi quel l'intervento di 12 ore" o " e quanto avevamo riso quella volta che...". Non sono mai stata una persona gelosa ma in quel momento avrei voluto tirarle un pugno, anche perché mentre dice quelle frasi mi lancia occhiate maligne, sapendo bene chi io sia. Congedo l'uomo-sonnifero e mi allontano quando un signore di mezza età, con i capelli bianchi e gli occhi blu vivaci si avvicina 《 lei è una psicoterapeuta, giusto?》 chiede
《 si. Piacere federica》
《 piacere io sono Ristato》 dice stringendomi la mano. Ora posso morire felice visto che sto parlando con uno degli psichiatri più famosi d'Europa e mi sento svenire per l'emozione. Mi schiarisco la voce per cercare di darmi un tono professionale e non quello di una fan che si strappa i capelli di fronte al suo idolo
《 professore è un onore conoscerla. Ho letto tutto di lei》 la voce è ancora un pò impacciata, sembra che la gazzella zoppa che è in me sia uscita allo scoperto di nuovo.
《 beh allora non ho misteri per lei. Sarò solo un uomo noioso》 risponde sorridendo
《 oh no tutt'altro》 dico io enfatizzando la risposta
《allora le piace la serata?》 chiede
《 non è molto il mio genere, a dir la verità. Mi sento un pesce fuor d'acqua》 rispondo guardandomi in giro e notando lo sfarzo che mi circonda
《 non sembra affatto. Sempre un angelo dottoressa》
Arrossisco come una sciocca 《 grazie....ehm...evidentemente i chili di trucco che indosso mascherano anche le emozioni che provo》
Lui ride come se avessi fatto la battuta dell'anno 《 è un piacere parlare con qualcuno di arguto come lei》 arguta?
Avrei usato mille altri aggettivi per descrivermi, ma arguta proprio no: impacciata, imbarazzata, fuori luogo, ubriaca, e la sfilza di dispregiativi può continuare all'infinito.
Parliamo di psicologia, psichiatria, ricerche, novità diagnostiche e mi dimentico di Ric che flirta con la brunetta; sono totalmente presa dalla conversazione con una delle menti più brillanti al mondo che mi dimentico proprio dell'esistenza di Ric, finché non sento una sua mano sulla schiena.
《 Fabrizio hai monopolizzato la mia compagna?》chiede intromettendosi nella conversazione
《 è così brillante! Non potevi essere più fortunato Ric》 e poi guarda me 《 lei invece federica potrebbe avere chiunque》 un moto di soddisfazione mi fa gonfiare il petto come un pavone
《 grazie mille per le sue parole. Non potevo trovare persona migliore per parlare in una serata come questa. Mi ha alleviato l'ansia》 dico sincera
《 sono onorato. Ora vado ad insultare qualcuno. Se volete scusarmi》 e baciandomi la mano se ne va.
Ric mi gira così da guardarlo negli occhi e mi dice 《 mi hai lasciato》 e mi bacia sulla bocca. Che faccia tosta che ha.
《 eri tu che parlavi fitto fitto con quelle persone e di certo non volevo starmene lì come una babbea. Non mi sembrava esaltante come prospettiva》
《 mi dispiace. Non era mia intenzione》 risponde guardandomi con gli occhi da cucciolo
《 pazienza》 dico seccata
《tutto bene?》 mi chiede preoccupato
《 tra te e Gio c'è stato qualcosa vero?》 dico fissandolo negli occhi
《 no,mai》 risponde baciandomi e chiaramente mentendo
《strano che mi sia sbagliata》 provo con la tattica diversiva
《 cosa vuoi dire?》 risponde incuriosito abboccando all'amo
《che era chiaro che ti volesse strappare i vestiti di dosso per vederti ancora nudo!》 calco la parola ancora
《 io vorrei strappare il tuo》 devo dargli adito, è bravo a cambiare discorso
《 da chi hai imparato la tecnica del "cambio discorso quando mi sta franando la terra sotto i piedi"?》
《 dalla migliore, colei che per inciso vorrei vedere nuda adesso》
Oramai la mia mente è focalizzata ad averlo nudo su di me, o davanti, dietro, non mi importa, voglio volo sentirlo dentro di me.
《 mmmmm》 mugugno pensando a ciò che potrebbe farmi.
Mi bacio mordendomi il labbro inferiore e sussurrandomi 《 quanto ti voglio》. Gli cingo le braccia attorno al collo, baciandolo in maniera molto provocante, e attaccando il mio corpo al suo tanto da sentire l'erezione aumentare 《 sei felice allora?》 chiedo in tono maliziose sfregandomi contro di lui 《 con te sempre》 risponde mordendomi il lobo dell'orecchio.
Avrei voluto gettarmi su di lui, sbatterlo a terra, baciarlo e fare sesso fino allo sfinimento. È sesso che cammina e io lo voglio, adesso, qui. Purtroppo però è tempo di tornare al tavolo mente lui sale sul palco presentando la serata. Al termine del discorso tutti applaudono, mentre lui cammina nella mia direzione con passo sicuro, spedito e terribilmente sexy che non riesco a non fissarlo. Dopo la cena l'orchestra comincia a suonare, lui si alza porgendomi una mano e dicendo 《 principessa, mi concederesti questo ballo?》 《 molto volentieri》 rispondo posando il tovagliolo sul tavolo e afferrando la sua mano. Balliamo stretti l'uno all'altra, continua a sussurrarmi inviti sessuali e io continuo a ridere di gusto. Sento gli occhi delle persone su di noi e guardando Ric sussurro 《 ci stanno guardando tutti》 lui sorride《 no guardano te...sei così bella》 《 dai dimmi cosa vuoi》 rispondo sapendo che il suo adularmi nasconde sempre qualcosa. Lui ride e mi trascina via dal salone; cerco di affrettarmi a stargli dietro ma i tacchi mi stanno distruggendo i piedi, e se qualcuno osasse dirmi che i tacchi sono comodi sarei capace di infilargli lo stiletto nei bulbi oculari.
Saliamo delle scale, sempre per far piacere ai miei piedi, apre una porta dove c'è un salottino privato e la richiude alle sue spalle girando la chiave. Prima che me ne renda conto mi cinge da dietro, posando le mani aperte sul mio ventre, e comincia a baciarmi il collo, mentre io appoggio la mia testa sul suo petto per facilitargli il compito e muovo il bacino contro di lui.
《 sono così eccitato》 dice con voce roca
《 non dirlo a me. Mi sento una bottiglia di champagne agitata e pronta ad esplodere》 rispondo ansimando
《 che parole sexy piccola》 e ride
Comincia a tirarmi su il vestito, molto lentamente, fino ad arrivare al pizzo delle autoreggenti bianche che indosso
《 oh ma sei un pacchetto da scartare, tutta una sorpresa》 sospira mordendomi il collo. Io annuisco anche perché le facoltà oratorie sono andate a farsi benedire nell'istante in cui ha poggiato le mani su di me. Sono bagnata per lui, i suoi baci, le sue carezze e quel suo profumo afrodisiaco. Le sue mani salgono sempre di più fino a sfiorarmi il perizoma di pizzo bianco, poi mi tocca il sedere lentamente fino a tornare davanti e scostarmi il piccolo pezzo di stoffa che ho. Mi sto liquefacendo, tutta questa lentezza è una tortura, voglio lui, non tutto questo teatrino. Mi giro di scatto e lo prendo alla sprovvista baciandolo appassionatamente, cerca di voltarmi ancora, ma mi aggrappo come un koala al suo collo e premo le labbra contro le sue e dopo un attimo di resistenza si lascia andare al bacio e mi solleva facendomi sedere sulla grande scrivania di legno alle mie spalle. Viene sopra di me, facendomi appoggiare la schiena alla superficie dura, le mie mani gli slacciano la cintura e i pantaloni, calandoglieli insieme ai boxer attillati e in uno slancio di passione si infila dentro di me, senza protezione, ma presa dall'eccitazione crescente non dico nulla. La mia mente è offuscata, la guardia è bassa, non mi è mai successo nella vita di essere così sprovveduta. Fortunatamente le sue funzioni cerebrali sono ancora attive, così dopo un pò che si spingeva dentro di me, esce, si infila il preservativo e rientra ancora più forte. Raggiungo l'orgasmo e ci rimango aggrappata come se ne dipendesse la mia vita, non voglio smettere di sentire quelle sensazioni, ne voglio ancora.
Ci ricomponiamo velocemente, ma i nostri visi urlano sesso da tutti i pori. Ci baciamo e usciamo ridendo come degli adolescenti con gli ormoni in subbuglio che sono stati beccati a fare qualcosa di proibito.
Verso le 3 del mattino torniamo a casa mia ed esausti ci addormentiamo.
La giornata seguente è surreale, dopo la sera prima, mi sembra quasi di vivere in un sogno. Sono stata nell'alta società, ho parlato con le persone più ricche e con alcune delle persone più intelligenti che avessi mai incontrato e alla fine sono fiera di me per come me la sono cavata. Ora però so che in ospedale Ric ha delle spasimanti, o ex amanti, che per giunta sono molto attraenti e che lo vogliono tanto quanto lo voglio io se non di più, ma non sono gelosa, perché in fin dei conti lui ha scelto me, o forse sono stata io a scegliere lui?di certo non sono da buttare via, e mi sa che il fatto di sentirmi così bella e forte dipenda da lui, da come mi guarda e da quanto mi desidera. Sono felice, più felice di così non lo sono mai stata, magari, ho fatto qualcosa di buono, nella vita ,o nelle vite precedenti perché al momento non mi sovvengono atti caritatevoli compiuti da me, e forse questa è la mia ricompensa, oppure sarà la cosa che mi distruggerà definitivamente. Ecco, ora sì che sto solleticando la depressione, maledetta me e il mio sè debole e fragile
《 Ric stasera vengono le mie amiche qui》 gli dico mentre siamo sdraiati sul divano
《 quindi cosa mi vuoi dire?》 risponde facendo zapping e senza guardarmi
《 di sloggiare》 dico ridendo
Appoggia il telecomando sulle gambe e si gira a guardarmi sorridendo 《 ah grazie. Molto amorevole da parte tua!》
《eh lo so. Sono così piena d'amore che a volte esagero con la premura!》 e gli bacio delicatamente una guancia per cercare di ammansirlo
Ovviamente l'idea di non stare con me non gli piace molto 《 esco con i miei amici allora. Andremo a ballare》 so che sta cercando di farmi ingelosire così da disdire l'appuntamento con le amiche
《bellooooo bravissimi!》 sono davvero contenta per lui se passa del tempo con gli amici
《 non sei neanche un po' gelosa?》 beccato!!!! Sapevo se ne sarebbe uscito con una frase del genere, sta architettando la sua vendetta
《 no. Perché dovrei esserlo?》 dico prendendogli una mano e guardandolo seria
《 perché qualcuna potrebbe provarci con me》 toglierei il "potrebbe" visto che a meno che una non sia cieca tutte lo vorrebbero
《e tu hai intenzione di starci?》mi sembra l'unica domanda che possa farci uscire da questo impasse
《no. Mai》 risponde seccato. Non capisco quindi quale sia il suo cazzo di problema
《e allora perché dovrei essere gelosa?》 sto perdendo la pazienza
《 magari ti dà fastidio che qualcuna mi tocchi》 i suoi occhi sono languidi e furbi. Si sta impegnando in tutti i modi per scatenare una reazione nella mia cortina di ghiaccio
《certo che mi dà fastidio, ma non posso certo tagliare le mani a tutte!》 e poi perché dovrei togliere il piacere al resto del mondo? Insomma se qualcuna giusto per un secondo volesse sfiorarlo, non posso mica toglierle la soddisfazione, tanto so che lui vuole solo me quindi continuo a non vedere dove sia il problema
《e quindi fai semplicemente finta di niente?》 dice alterandosi. Davvero vuole che vada in giro con un fucile e spari a chiunque gli si avvicini?
《 sì....cosa dovrei fare scusa?》
《 dovresti dirmi di non uscire e tenermi sotto controllo》 alza la voce come se fosse una cosa normale incatenare qualcuno in casa
《sei incredibile!》 sono sconvolta, mi alzo e mi accendo una sigaretta andando in veranda
《 perché?》 dice seguendomi e sprizzando frustrazione da tutti i pori del suo schifosamente bell'essere
《perché mi stai dicendo quello che tu vorresti fare a me. Io non mi farò mai proibire qualcosa da qualcuno, ficcatelo bene in testa》 sono esasperata dalla sua gelosia e possessivitá
《io impazzisco all'idea che qualcuno possa guardarti o toccarti senza che ci sia io》 ringhia furioso
《capiterà e non potrai farci niente. È già capitato e siamo ancora vivi e vegeti, quindi non farne una tragedia》 dico lasciando uscire il fumo dalla bocca e distogliendo lo sguardo da lui
《e dovrei accettarlo e basta? Penso che forse dovrei rinchiuderti o stare sempre con te!》 cerca di tranquillizzarsi ma noto le sue mani chiuse a pugno talmente forte che gli si stanno sbiancando le nocche
《 vuoi trasformarmi in rapunzel?davvero bella maturità da parte tua》 rido per non piangere
《sono geloso, tanto! Hai mai tradito?》 chiede scrutandomi con gli occhi
Questa è una domanda da un milione di dollari! Glielo dico o non glielo dico? Che faccio? Rischio che costruisca davvero una torre d'avorio e mi ci schiaffi dentro o faccio finta di essere una santarellina?l'onestà è l'ingrediente fondamentale in una sana relazione....in questo momento ho i miei dubbi
《 l'avevo capito, non sei molto bravo a mascherare le tue emozioni da cavernicolo! Comunque sì ho tradito!》 tre...due...uno....scoppia la bomba!
《 cosaaaa?》 comincia a urlare mentre io mi tappo le orecchie con le mani e chiudo gli occhi. Attacco o fuga? Attacco o fuga? Scappa fede scappa, ma lui continua 《 e questo dovrebbe farmi stare meglio? ! Col cazzo che esci senza di me!》 si passa una mano tra i capelli, ma so che in quel momento vorrebbe prendere a pugni qualcosa o qualcuno
《 non te l'ho detto per farti stare meglio o peggio, ma per essere sincera!》 cerco di arrabattare una scusa per farmi sentire meglio forse
《beh la tua sincerità è travolgente! Quante volte hai tradito?》
Sbianco, totalmente, e i miei occhi vagano per la veranda alla ricerca di una risposta o di un segno che mi dica cosa dire
Guadagno tempo 《 lo so che è travolgente!vuoi davvero saperlo? Intendo il numero di volte?》 un'ondata di sudore freddo mi pervade in attesa della sua risposta
《 no》 dice guardandomi negli occhi. Il sospiro di sollievo che esce dalla mia bocca penso sia udibile a chilometri di distanza.
Rimaniamo in silenzio per un po', nel frattempo mi accendo un'altra sigaretta perché questa conversazione mi ha tolto la forza di vivere, finché se ne esce con un'altra perla delle sue, con la voce di uno a cui hanno appena ucciso il gatto 《ho capito che devo lasciarti un po' libera, ma non mettere alla prova la mia pazienza》
Ma chi ti ha chiesto niente? Sta pur certo che non ho bisogno del tuo permesso, né della tua pazienza. Troppa grazia vossignoria! Vorrei rispondergli così ma di litigare non ne ho assolutamente voglia, così tiro fuori la carta della diplomatica
《 si libera, ma non troppo. Insomma mi piace che tu sia geloso, ma non voglio sentirmi in colpa se esco!》
《ok quindi la proposta di rinchiuderti non la prendiamo in considerazione?》 dice in tono spiritoso accarezzandomi i capelli
《 direi di no. Però ti prometto che ti scriverò ad ogni ora quando sarò fuori!》 mi sento magnanima nel concedergli questo
《 troppo buona!》 risponde sarcastico
《 prendere o lasciare baby!》 e lo bacio sulle labbra
《 prendo prendo tutto quello che mi dai》 risponde stringendomi la vita e avvicinandomi a lui.
Alle 20 esce con gli amici e per un momento mi sento libera e spensierata. Sto bene con lui, sia chiaro, ma il fatto che non voglia che esca mi soffoca. Spero vivamente che migliori con il tempo, un po' come il vino, anche se non mi faccio troppe illusioni.
《ragazze guardate cosa mi ha regalato!》 dico alle amiche indicando l'imac e l'iPhone
《 woooow a me al massimo hanno regalato un groupon》risponde Priscilla
《 a me invece un anello.....di plastica!》 esclama Lisa ridendo
《beh io allora sono la più fortunata! Un weekend fuori Milano!》 aggiunge Nicoletta
《 si ragazze, ma questi regali hanno il sapore della corruzione e della prigionia!》 dico in tono serio e ridicolo
《 perché? Che ha fatto?》 dicono Nicoletta e Priscilla mentre Lisa aggiunge 《a naso direi che sei incazzata!》
《 a naso hai perfettamente ragione! Non vuole che esca senza di lui, o che faccia qualunque altra cosa. Mi ha concesso di uscire," concesso" vi rendete conto?e tra l'altro l'ha fatto con un tono per farmi sentire in colpa!》 sbotto ancora arrabbiata
《 non ti piace neanche un po' di gelosia?》 chiede Nicoletta
《un po' si, ma lui mi soffoca. Se potesse mi rinchiuderebbe in una scatola》 rispondo gesticolando più del voluto
《 nessuno può mettere baby in un angolo!》 dice Lisa imitando dirty dancing
《almeno ti scopa per bene?》 si intromette Priscilla facendoci scoppiare a ridere per il tono in cui l'ha detto come se fosse la cosa più importante al mondo
《 Si almeno quello va da dio. Però lui è esasperante!》
《beh sei già messa bene allora. Il resto puoi sopportarlo!》 risponde lei e capiamo che qualcosa non va nella sua nuova relazione
《dai spara!》 dico a Priscilla
《allora il mio uomo non mi tromba da tre settimane e ne avrebbe tutte le potenzialità. Potrebbe aprirmi in due e farmi male, e invece, niente,zero totale》 è sconsolata
《hai provato a prendere le redini del gioco?》 chiedo io
Lei annuisce, ma capisco dalla sua espressione che comunque non ha funzionato. Strano perché è una delle ragazze più sexy che conosca e secondo me a letto fa impazzire gli uomini
《 magari ha altri pensieri per la testa》 dice Nicoletta
《 o magari ha solo un'altra》 risponde lei e noi in coro da brave amiche cantileniamo 《no ma va. Altrimenti andiamo a prenderlo e lo riempiamo di mazzate!》
Nico ha bisogno di sfogarsi quindi inizia a parlare 《 il mio invece tira fuori la ex ogni due per te. " lei ha fatto questo, quello, ecc" alla fine però sempre di lei parla!》
《 e tu vai in paranoia totale!》 dice Lisa
《esatto e la sogno pure!》 risponde sgranando gli occhi già lucidi al solo pensiero
《 ma com'è sta stronza?》 domanda Priscilla
《 orrenda!》 rispondiamo senza pensarci io e Lisa
Le pizze arrivano e ci mettiamo in veranda con musica, pizze e birra a ridere e parlare. È il turno di Lisa
《 con lui va tutto bene》 inizia
《 maaaa?》 interrompo io
《 ma niente. Nel senso che è sempre via per lavoro!》
《 quindi qualcosa c'è!》 dico, conoscendola fin troppo bene
《 come sempre!》 sospira
《e tu non puoi andare con lui?》 domanda Priscilla
《in teoria si, ma andare per rimanere sola tutto il giorno non ne vale la pena. E poi perderei giorni di lavoro per star dietro a lui! Lui mica rinuncia!》 si altera solo a parlarne quindi posso immaginare la tensione che ci può essere a casa tra loro
《ma dai prova ad andargli incontro!》 dice Nicoletta
《no mai!》 risponde dura.
Continuiamo con le chiacchiere finché il cellulare non mi avverte dell'arrivo di un whatsapp,di Ric ovviamente :"sono passate due ore". oh oh ! Certo che sta lì con il cronometro in mano piuttosto che divertirsi! " scusa! Ma sono a casa e non pensavo di doverti scrivere a tutte le ore anche quando sono tra le quattro mura di casa mia!" La sua risposta è istantanea " dovermi? Deve venirti spontaneo volermi scrivere!" " ma a me non viene spontaneo scriverti a tutte le ore!".
Faccio leggere lo scambio di messaggi alle amiche a sospiro 《 è tanto odioso quanto figo!》
Alla 1 le mie amiche se ne vanno e io metto sotto le coperte. Ric non mi ha più scritto dal mio ultimo messaggio e non so se sia arrabbiato o semplicemente si sia rassegnato al fatto che sono indomabile e che le sue richieste sono al di là del bene e del male.
Sento la porta di casa aprirsi, corro in sala e vedo lui che barcolla tenendosi al bancone della cucina
《 sei ubriaco Ric? Perché sei qui?》 chiedo sconvolta da quella scena pietosa
《 dove cazzo dovevo andare?》 risponde urlando e biascicando
《a casa tua!!!perché hai preso le mie chiavi senza chiedermi niente?》 urlo anche io adesso. È inaccettabile il suo comportamento
《per non svegliarti!》 si butta sul divano ubriaco fradicio
《 ma perché sei in queste condizioni?》 chiedo avvicinandomi
《perché tu non mi scrivevi e io volevo lasciarti il tuo spazio, e ho bevuto, un sacco, e poi una mi ha baciato!》 mi fissa per veder la mia reazione, vuole mettermi alla prova e farmi sentire in colpa per come si è comportato lui! Ha la maturità di un bambino di un anno. E di certo non perderò tempo a parlare con lui, non ne vale la pena.
Mi volto e senza dire niente entro in camera con i cani, e chiudo la porta a chiave, lasciandolo a morire da solo sul divano come si merita!
La mattina dopo, ancora con un diavolo per capello, appena entro in cucina lo vedo dietro il bancone che mi allunga una tazza di caffè per rabbonirmi, visto che sa bene quanto sia dipendente dalla caffeina.
《scusami》 dice con aria dispiaciuta e trasandata, come se un tir l'avesse investito, e si merita di stare così visto come si è comportato. Acchiappo la tazza e bevo un sorso prima di rispondere, sia mai che mi calmi
《e per cosa dovrei scusarti?》 sono sarcastica e mi sento impossessata dal demonio《 forse per esserti intrufolato in casa mia facendomi perdere dieci anni di vita? O perché eri ubriaco fradicio, oppure perché hai baciato una? Oh aspetta forse perché volevi farmi sentire in colpa per tutto quello che ti è capitato? Dimmi di grazia, per che cosa dovrei scusarti?》 il tono della mia voce è alto e vedo la sua smorfia di dolore perché immagino abbia un mal di testa pazzesco, e in questo momento voglio infierire più che posso
《per tutto, ma non ho baciato nessuno, te lo giuro! Volevo solo farti ingelosire》
Se avessi tra le mani un'arma giuro che la userei
《perdonarti tutto richiede un grosso sforzo, senza parlare dell'ennesima bambinata che hai detto adesso!la lista si sta allungando》 sono certa che lo scopo della sua vita sia di farmi ingelosire, e più ci prova meno lo sono, o meglio non gli darò mai la soddisfazione di farglielo vedere neanche se lo fossi.
Si avvicina, mi sposta una ciocca di capelli sfuggita all'elastico e me la mette dietro l'orecchio, guardandomi con i suoi occhi color ghiaccio, ora un po' rossi per via della mancanza di sonno, nei miei occhi verdi iniettati di sangue, per via della rabbia che ribolle in me. Pensare che prima di lui non mi arrabbiavo mai, non ci riuscivo proprio a provare rabbia, ma sembra che lui abbia una dote naturale nello scatenarmela.
《io tra poco devo andare a sbrigare del lavoro in ospedale. Vieni a far la doccia con me?》 chiede alzandomi il viso per guardarmi meglio
《che lavoro devi fare? Comunque si vengo, ma sono ancora arrabbiata con te》 esclamo mentre mi dirigo in bagno ancheggiando più che posso 《devo solo compilare dei documenti》 dice seguendomi mentre sento i suoi occhi fissi sul mio sedere.
Il sesso da arrabbiati è più cattivo, violento, senza freni, perché oltre alla passione, c'è la rabbia e questo lo rende assolutamente pazzesco e incredibilmente piacevole; mentre mi sbatteva nella doccia, non volevo neanche baciarlo perché ero arrabbiata, quindi si limitava a baciarmi il collo, il seno, mentre mi prendeva con impeto.
Mentre mi sto vestendo vedo che mi fissa pronto a parlare, mi appoggio al comodino perché so che vuole chiedermi qualcosa che non mi piacerà, e quel che è peggio è che ha aspettato dopo il sesso sapendo che sono più mansueta e tendo a dirgli di si.
《mercoledì arriva la mia famiglia e vuole conoscerti》 dice tutto d'un fiato mentre si infila una t-shirt
《 mi stai chiedendo se ho voglia di incontrarli?》 chiedo acidamente e lui annuisce
《e va bene! Quando?》 sbuffo
《 mercoledì sera da me! Grazie piccola》 e mi bacia mentre esce dalla stanza diretto all'ingresso per andarsene al lavoro.
Rimango da sola con i miei pensieri e lo odio per questo. Mi sgancia una bomba come quella di incontrare i suoi genitori snob e poi se ne va lasciandomi tra le macerie. In più ora che ci penso è quasi natale e dovrei fargli un regalo, ma cosa si può regalare a qualcuno che ha praticamente tutto? Mi sembra impossibile che stiamo insieme già da un mese, e che non abbiamo ancora mai parlato dei nostri rispettivi passati, e il mio di passato è ingombrante, diciamo.
Organizzo una cena per la sera seguente insieme ai miei genitori, mio fratello, la sua fidanzata e Ric per poi ritrovarmi di sera da sola sul divano a guardare telefilm. Quel che è peggio è che mi manca, e ammetterlo è ancora peggio della sensazione in sè. Mi fa paura perché prima d'ora non ho mai provato niente del genere, non ho mai avuto bisogno di qualcuno per sentirmi completa, e invece lui mi fa sentire parte di qualcosa. Sono sempre stata meglio da sola piuttosto che in coppia, anche perché ho conosciuto solo uomini sbagliati, però adesso non riesco ad immaginarmi senza di lui. Ho bisogno di lui ed è per quello che cerco con tutte le mie forze di tenerlo a distanza, voglio allontanarmi per proteggermi, e non so quanto questo abbia un senso. Decido di scrivergli un semplice "mi manchi" anche se richiede uno sforzo immane da parte mia. Dopo un'ora vedo che non mi ha ancora risposto, così quando vado a dormire la mia mente vola verso gli scenari peggiori del tipo "se ne è andato", " non mi vuole più", " ho tirato troppo la corda" e giuro a me stessa di diventare più romantica e dolce se dovesse esserci ancora. Come farei a rimettere di nuovo i cocci insieme se mi distruggesse il cuore? Non posso permettere a nessuno di farmi stare ancora male... Metto l'iPhone alle orecchie e comincio a canticchiare "Salute" di Whitney Houston che da sempre mi dà la carica e il coraggio di affrontare tutto. Mi addormento con un sottile sorriso amaro sulle labbra.
Quando suona la sveglia trovo sul cellulare una serie di whatsapp di Ric:" piccola scusami se non ho risposto subito, ma c'è stata un'emergenza e ho lasciato il cellulare nel camice quando sono andato in sala operatoria" poi un altro " mi manchi tanto, ti voglio sempre, continuamente. Basta che ti penso e mi viene duro!" e l'ultimo di pochi minuti fa" buongiorno piccola mia!". Il sorriso che mi si dipinge sul volto nel leggere i messaggi mi fa venire un gran nervoso verso me stessa perché ieri sera ero un relitto che piagnucolava solo perché il suo uomo non le aveva risposto a un messaggio mentre stamattina sorrido come un'idiota solo perché mi ha scritto. Odio essere una di quelle che stanno tutto il giorno con il telefono in mano ad aspettare che lui le scriva e odio essere una di quelle che cambia il suo umore in base a un uomo. Rispondo al messaggio, perché lui non c'entra nulla col mio sentirmi vulnerabile :" buongiorno. Ti voglio. Sempre". Ok questo è il massimo del romanticismo che ho, d'altronde si procede a piccoli passi, no?!
Faccio sapere a Ric della cena con i miei e ovviamente acconsente, visto che a differenza mia è più che felice di conoscere i miei genitori.
Ci troviamo tutti in un ristorante in zona Brera, e dopo le presentazioni e le occhiate di approvazione che mi manda mia madre, Ric ci lascia per tornare in ospedale. Finita la cena ci dirigiamo alla cassa e scopriamo che il conto è già stato pagato da lui e tutti questi suoi gesti carini non possono far altro che farmelo apprezzare ancora di più. Tornata a casa gli mando un messaggio " come farsi amare dai genitori della tua ragazza. Regola numero 1: offrire una cena e andarsene prima che loro lo scoprano. Sei fantastico!come va al lavoro?" Le sue risposte immediate mi fanno pensare che si sia fatto installare un microchip sottocutaneo " io voglio farmi amare solo da una persona. Mi manchi, ora sono nel mio studio sdraiato sul divano. Vieni?" Amare da me? È un'impresa ardua vista la mia cronica incapacità ad amare, però posso dargli comunque qualcosa, insomma non sono completamente priva di un cuore, più o meno. Mi intriga il fatto di fare sesso in ospedale e di vederlo con la divisa blu " ok vengo subito!indicazioni, prego!" Risposta " battuta di cattivo gusto che trattengo! Quinto piano, terza porta a sinistra appena esci dall'ascensore! Niente biancheria!" Rido mentre salgo in macchina perché penso alla battuta sconcia che può aver pensato, schiaccio l'acceleratore per arrivare il più in fretta possibile: ho voglia di sesso, ho voglia di lui, ho bisogno di lui!
Quinto piano, terza porta: busso. 《 eccoti piccola》 esclama spalancando la porta e ricevendomi con la divisa blu che mi eccita un sacco. Butto la borsa in terra e gli aggancio le braccia al collo baciandolo: le nostre lingue sono in astinenza e si abbracciano risucchiando tutta l'aria attorno a noi. L'elettricità e il fuoco divampa, le nostre mani sono ovunque e i pantaloni della mia tuta in un attimo sono in terra lasciandomi completamente nuda ai suoi occhi ardenti. Mi sdraia sul divano, si infila il preservativo e fa sesso con me mentre le nostre bocche rimangono incollate l'una all'altra.
Quando mi rivesto ancora scossa da quel sesso strepitoso gli chiedo
《 come fai a farmi venire sempre?》
Mi guarda con i suoi occhi meravigliosi, facendo un ghigno di soddisfazione 《 magia piccola, magia!》 gli dò una piccola spinta sulla spalla per farlo tacere e vedo il suo bellissimo sorriso comparirgli sulle labbra.
Quando torno a casa, faccio una doccia veloce, e mi butto nel letto esausta ma al settimo cielo.
Il giorno seguente passa senza che me ne renda nemmeno conto e mi addormento di nuovo senza di lui.
Il mercoledì sono corrosa dall'ansia per l'arrivo imminente dei suoi genitori e decido già gli abiti che mi sarei messa per la cena. Tornata dalla pausa pranzo, sento il telefono dello studio suonare 《dimmi Elena》 rispondo 《 c'è una signora in linea per te. La signora Wyatt, conosci?》 cristo santo la madre di Ric 《 passamela》.
Comincio nervosamente a picchiettare con la penna sulla scrivania mentre attendo la chiamata
《 Federica?》 sento una voce con un accento americano spiccato
《 si buongiorno》 rispondo con voce tremante
《 sono Camilla, la madre di Ric. lo so che stasera ci incontreremo, ma volevo parlare prima con te. Sai non è stato carino scoprire così all'improvviso che Ric stesse con qualcuna!》 il tono di voce di quella donna è odioso
《 non stiamo insieme da tanto e non penso che tutto il mondo debba sapere della nostra relazione!》 sinceramente che cosa vuole da me?
《 beh ma lo sa tutto il mondo visto che vi siete fatti fotografare insieme. Ric sa che non si fa così, da dove veniamo noi bisogna comportarsi in un certo modo. Mmmm decoroso diciamo》 la sua voce diventa sempre più da snob. Da dove veniamo noi? E da dove venite, dal "pianeta degli stronzi"?foto? Quali foto?
《 mi coglie alla sprovvista. Non sapevo dell'esistenza di fotografie nostre. Sinceramente non so come ci si debba comportare nel vostro mondo!》 la mia voce è palesemente scocciata
《 certo che non lo sai cara! Non provieni da lì》 e da dove provengo ? Dal pianeta dei ratti? Vedo che ha voglia di parlare perché continua ad infierire 《 volevo sapere se vuoi venire alla cena di Natale della nostra famiglia che diamo ogni anno, e siccome quest'anno Ric vive qui, allora sarà a Milano》 come sono fortunata, mi sento come fossi un'antilope inseguita da un ghepardo, davvero davvero fortunata 《 sai dobbiamo correre ai ripari finché siamo in tempo. Ci saranno tutti i nostri amici e così faremo vedere che ci conosciamo di già con te, e che non è una relazione clandestina la vostra》
Ma questa è fuori di testa?correre ai ripari?non so cosa risponderle 《 presumo di doverla ringraziare per l'invito Camilla》 non sono mai stata più sarcastica di così 《 non capisco tutta questa fretta e questo dover "correre ai ripari". Non stiamo facendo del male a nessuno e soprattutto non voglio intromissioni nella mia relazione con Ric》
La sento ridere come se fossi io la scema della situazione 《 è questo il problema, mia cara, non capisci!》 buttarla giù da un dirupo sarebbe etichettato come omicidio o potrei farlo passare per legittima difesa?《 la tua relazione, come la chiami tu, non riguarda solo voi. La nostra famiglia è molto importante e come tale ha un forte impatto sui media, quindi dobbiamo tenere sotto controllo tutto, anche le inutili avventure che i nostri figli hanno》 sto per cadere dalla sedia, il fumo mi esce dalle orecchie e capisco che tutti i membri di quella famiglia sono dotati della stessa capacità di farmi incazzare 《 non le permetto di insultare la mia relazione o etichettarla come un'avventura. Non so con chi lei abbia avuto a che fare prima di me, ma le assicuro che non è ancora nata la persona che mi dirà cosa fare o come comportarmi nella mia vita privata. Se non le piace come gestisco la MIA relazione è libera di dirlo, ma mai e poi mai le permetterò di mettersi in mezzo! Ha capito? E siccome ha chiarito più volte durante questa conversazione che io non capisco e non provengo dal vostro mondo, allora chiami suo figlio e ne parli con lui, forse sarà più accondiscendente di me, per lo meno lui è libero di mandarla a quel paese cosa che purtroppo io non posso fare, e non ha idea della fatica che sto facendo per trattenermi, per rispetto nei confronti di Ric!》 sto letteralmente urlando come una pazza e forse ho anche esagerato, ma non me ne starò zitta a guardare mentre quella donna orribile distrugge la mia relazione
《 oh mia cara, vedo che non afferri il punto! Finché avrò fiato mi metterò in mezzo, perché devo proteggere la mia famiglia! Capirai con il tempo. Apprezzo la tua onestà, e il tuo carattere. Mai nessuno ha avuto il coraggio di parlarmi così!》 avrei voluto risponderle " spero che ti strozzi" al suo " finché avrò fiato", ma sono sempre stata una persona educata e cortese anche se non si direbbe, quindi faccio un respiro profondo 《 non vedo l'ora di conoscere la sua famiglia stasera!》 più ironica di così non posso essere 《 a stasera cara!》
Attacco il telefono, mi accascio sulla poltrona, con un mal di testa pazzesco, e comincio a navigare in Google, trovandovi le foto mie e di Ric alla festa di beneficenza con commenti davvero poco carini, del tipo "chi è quella che ce l'ha rubato?" O " sarà al suo fianco solo per farsi notare" o anche " la solita bionda stupida, si stancherà e tornerà alle more". Mi gira la testa, sono frastornata da tutto questo: tornerà alle more? Beh in effetti quella Gio era mora, ma quante altre ce ne saranno state? Non ho voglia di pensarci così vado nell'ufficio di Lisa
《 stai bene Sister? Sei pallida da far schifo》 esordisce appena entro
《 grazie, sempre troppo gentile. Mi ha chiamato la madre di Ric, è stato orrendo!》 dico sprofondando sulla poltrona e raccontandole tutto. Alla fine del racconto scoppia a ridere
《 c'è da piangere gioia! Ti sembra il caso di ridere?》 le dico scocciata, ma sto iniziando anche io a ridere senza motivo
《 no scusa, è che tutta questa situazione è fuori dal mondo! Ti devono presentare in società? Farai il debutto?》 e continua a ridere
《 piantala di ridere! Giuro che avrei voluto ucciderla quella donna odiosa, e stasera so già che sarà una cena schifosa!》 mi prendo il viso tra le mani
《 dai su sarebbe potuta andare peggio》 dice non riuscendo davvero a smettere di ridere
《 illuminami. Come potrebbe essere peggio di così?》
《 pensa se abitassero vicino! Avrebbe anche potuto odiarti!》
《 dubito che mi ami Sister! Mi reputa una nullità che si è accaparrata il suo figlio perfetto! Se abitassero vicino, mi sarei già trasferita in Alaska a questo punto! Ah ma ti ho detto che ci sono delle nostre foto su google?》 lei scuote la testa e spalanca gli occhi per la sorpresa, e dopo avergliele fatte vedere dico 《 questi commenti li useranno per il mio epitaffio quando tutte le donne del mondo mi avranno seppellita. Sai qual'è la cosa peggiore? Che Ric non ha avuto le palle di dirmi di questa festa di Natale!》
Lei osserva le foto scuotendo la testa《 beh però sei una gran gnocca in queste foto! Come gliela farai pagare?comunque sono sempre più convinta che gli uomini non sappiano stare al mondo!》
Rido perché nessuna frase mi sembra più azzeccata di questa 《 10 ore di sesso no stop?》 《 non mi sembra tanto una punizione Sister!》 dice lei. Sbuffo e dico prima di uscire dal suo studio 《 ufff adesso mi tocca pure rinunciare al sesso per fargliela pagare!ahhhhh sto sclerando!》
Appena entrata in casa mi preparo un bagno caldo e appena sono immersa tra le bolle sento il cellulare suonare
《 pronto》 dico scocciata 《 che è successo piccola?》 《 mi ha chiamata tua madre》 《 oh oh》 e dopo avergli raccontato tutto e averlo sentito imprecare contro sua madre dice 《 scusami, davvero scusami, non ti ho detto della festa di Natale perché stavo cercando di liberarcene.》
《 liberarcene? Ma se la fanno per evitare chissà quale scandalo che la nostra relazione potrebbe portare nella vostra famiglia? Ric ho bisogno di stare da sola per un po'. Tutto questo è davvero troppo!》 non ce la faccio più, ogni giorno succede qualcosa che mi fa stare male o che mi fa riflettere sulla nostra relazione e su quanto ne valga effettivamente la pena《no ti prego parlami! Sono dei pazzi, risolvo tutto io, ma voglio che mi parli di quello che provi!》 《 Ric ho bisogno di stare da sola. Ci vediamo domani alla mia esecuzione pubblica!》 e attacco il telefono, andando sott'acqua finché non ho più fiato.
Mi addormento pregustando la notte d'inferno che mi si prospetta davanti.
Il giorno seguente al lavoro propongo a Lisa di evadere dallo studio alle 14 e andare ad abbuffarci di torta e caffè, e, magari, rimediare anche un po' di shopping natalizio. Ho bisogno di una via di fuga da tutto ciò che sta succedendo con Ric e la sua famiglia, soprattutto ho bisogno di rilassarmi, fare il pieno di zuccheri, in vista della cena che probabilmente finirà con me sotto una ghigliottina. Appena scocca l'ora X io e Lisa saltiamo sulla jeep, accendiamo lo stereo, e cominciamo a cantare a squarciagola "pensieri e parole" di Battisti che ha la doppia voce, che ci siamo divise e che sappiamo alla perfezione dopo anni di pratica passati a cantarla al posto che studiare mentre vivevamo insieme a Padova. Durante l'università capitava che stessimo sveglie fino a tarda notte a fare video inutili, a cantare filmandoci o a scrivere cose senza senso; bastava il click della webcam a darmi gioia e a cancellare tutto, ridevamo così tanto da star male e quelli sono stati, senza ombra di dubbio, i miei momenti preferiti. Quando parcheggiamo abbiamo già cantato 7 canzoni, riso per qualunque inutile battuta dicessimo, quindi siamo pronte per il pomeriggio molto impegnativo che ci attende.
Prima tappa: California Bakery dove trangugiamo una devil's cake al triplo cioccolato e un caffè americano. A pensare alle calorie che sto per ingurgitare mi sento male, ma Lisa mi ripete sempre che "tutte le cose buone non hanno calorie" quindi mi godo la torta e sento che il mio umore, prima pessimo, raggiunge un livello accettabile, più di quello a cui potessi auspicare un'ora fa. Decido di scrivere un messaggio a Ric, probabilmente dettato dall'enorme ammontare di zuccheri che ho nel sangue:" come stai?io torta e caffè". In tempo zero arriva la sua risposta in cui mi manda la mia posizione con scritto "lo so. Spero solo che la torta non ti piaccia quanto me!", tralascio il fatto che sia insicuro anche per quanto riguarda una torta e rispondo " sempre a stalkerarmi! Ma ti avvisano se mi muovo?". Il suono mi avvisa che mi ha già risposto:" mi arriva un bip se vai in posti diversi a parte casa e lavoro. Sono malato, lo so!comunque vedo che non hai risposto alla domanda sulla torta, ciò significa che preferisci lei a me!" Sospiro facendo leggere i messaggi a Lisa che scuote la testa senza dire niente, anche lei è senza parole, decido di fare uno sforzo e rispondere " siete alla pari!non so con chi preferirei passare la notte, ma presumo che me la ritroverei sciolta addosso! La tua ossessione raggiunge livelli incredibili! Ti consiglio di andare da uno bravo!" Evidentemente non ha nulla da fare " dovrò mettermi d'impegno per superarla, già che alla fine sceglieresti me per la notte è un punto a mio favore, anche se solo per il fatto che lei si scioglie e io no! Fortunatamente ho te che mi curi, la migliore direi" ora è tempo di dirgli la mia solita frase " adularmi non ti servirà a molto!sei spacciato visto che sono la tua droga e la cura insieme!stasera alle 19 da te?" " magari adularti mi farà guadagnare qualche punto! Vengo a prenderti io!" " non ha senso che venga a prendermi per tornare da te, vengo io. Sarò lì alle 19, munita di tutta la calma che possiedo!"
Seconda tappa: andiamo in giro per il centro, a braccetto, ridendo continuamente. È una bellissima giornata di dicembre e non fa tanto freddo, c'è il sole tiepido e Milano è tutta in fermento per l'arrivo del Natale. I negozi sono colmi di gente che fa acquisti e l'albero nella piazza è favoloso, dà una sensazione di calore e di casa, rende la città ancora più bella. Ci proviamo vari vestiti e alla fine ho azzerato la mia carta di credito comprando due vestiti neri,uno lungo fino al ginocchio e l'altro corto con la gonna a balze, più un tailleur blu scuro, due camicie di seta una bianca e una blu, un paio di stivali con il tacco e un altro senza. Lo shopping migliora quasi sempre il mio umore. Anche Lisa si compra la stessa quantità di abiti, ma senza preoccuparsi del conto in banca. Tornata a casa, mi faccio una doccia, bevo un altro caffè per darmi la carica giusta, faccio correre i cani per due ore e alle 18 comincio a prepararmi indossando il vestito corto nero appena comprato con gli stivali nuovi con il tacco e un cappotto rosso stile "cappuccetto rosso". Prendo una bottiglia di prosecco dalla cantinetta, i pasticcini che ho comprato tornando a casa e mi dirigo verso casa di Ric.
Citofono e salgo al decimo piano su dodici. Appena esco dall'ascensore lo trovo davanti alla porta ad aspettarmi 《ciao piccola》 dice baciandomi, 《ciao malato!》 rispondo entrando in casa sua e consegnandoli i doni che ho portato. "Diamo inizio alla festa" penso togliendomi il cappotto che Ric mi prende mettendolo nel guardaroba all'ingresso. Sono agitata e so di averne tutti i motivi, visto che mi sembra di essere un batterio al microscopio: ho 12 paia di occhi puntati addosso, mi sento arrossire e mi si attiva la solita modalità "attacco o fuga", ma siccome sento la serratura della porta chiudersi, capisco di essere in trappola e quindi non mi resta che l'attacco, anche se in questo momento sono un topo in mezzo a un branco di gatti.
Si avvicinano i suoi genitori: Camilla, sua madre, è una donna bellissima, platealmente rifatta dalla testa ai piedi, alta, elegantissima, con capelli lunghi castano scuro e occhi verdi; I gioielli che indossa sono certa siano assicurati per una cifra assurda, e io mi sono dimenticata di mettere i Cartier che Ric mi ha regalato così almeno potevo essere vagamente alla sua altezza. Suo padre, Harold, è simile a Ric peccato i 60kg di differenza, penso dovuti all'alcol che trangugia per sopportare la moglie; comunque è alto come Ric, capelli bianchissimi, suppongo fossero biondi in origine, e occhi dello stesso azzurro di Ric. 《 che piacere conoscerti!》 dice mentendo sua madre 《 piacere mio Camilla》 rispondo sorridendo così falsamente che mi sento una giocatrice di poker incallita. Suo padre mi stringe la mano sorridendo e presentandosi per poi buttare giù il liquore scuro che ha nel bicchiere, presumo sia bourbon. Le altre persone che ci sono in casa si avvicinano uno ad uno, ma prima che possa rendermene conto i miei occhi sono catturati da una cornice appesa su una parete della sala, che contiene una foto mia e di Ric al ricevimento dove siamo stati. È davvero bellissima: siamo abbracciati mentre balliamo, ma abbastanza distanti da notare i nostri sorrisi ( probabilmente dovuti alle battute sconce che continuava a farmi) e i nostri occhi di profilo. La sua cravatta rossa e la mia stola rendono surreale quell'immagine, mentre sullo sfondo non si vede nulla, tutto è sfocato, ci siamo solo noi due. Rimango immobile, colpita mentre tendo la mano a quella che penso sia sua sorella 《 piacere sono Sadie》 , la osservò scuotendomi per concentrarmi 《oh scusa, piacere Federica》 dico sorridendo. Sadie è un po più bassa di me, magra, con capelli scuri e occhi verdi rigati d'azzurro, è vestita in maniera un po' eccentrica, ma presumo siano sue creazioni. Dopo di lei c'è David, il fratello di Ric, alto quanto lui, ma decisamente più grosso, con capelli scuri e occhi blu scuro, è molto affascinante, ma da come mi guarda deduco che anche lui non approvi. Le altre due persone presenti alla cena sono il marito di Sadie, un ometto assolutamente insulso, presumibilmente ricco da far schifo visto che è stato accettato in famiglia, e una super modella, che è la moglie di David, che mi fa sentire un comodino orrendo.
Ric si avvicina, mi cinge la vita da dietro, passandomi un flûte di champagne e facendo tintinnare i nostri bicchieri. Dio benedica lo champagne. Lo guardo 《 è bellissima la foto! Dove l'hai presa?》 domando ancora affascinata dalla nostra immagine che occupa una parete intera, tiè madre di Ric 《 sono contento che ti piaccia. Un fotografo della serata me l'ha venduta! Ne vuoi una copia da mettere in ufficio così tutti sapranno che esisto?》 gli accarezzo il viso dolcemente 《 grazie sì gradirei una copia da mettere sulla scrivania da mostrare a tutti!》.
Quando ci sediamo a tavola, sono al quinto flûte di champagne e ora inizia il giro di vino. Mi sento come durante l'inquisizione spagnola e sono certa vogliano la mia testa sul piatto. Io, Ric, sua sorella e il marito siamo da un lato, e gli altri quattro dall'altro, con sua madre e suo fratello esattamente di fronte a me. Che abbia inizio il film della mia morte; infatti non passa molto prima che sua madre inizi a flagellarmi, con domande soft per poi assestare il colpo finale stile karatekid.
《allora! Ric ci ha detto che sei una dottoressa. Di che tipo?》 chiede mentre mangia una foglia di insalata che spero le vada di travers
《 una psicoterapeuta》 rispondo gentile
lei spalanca i grandi occhi verdi come se avesse visto un mostro
《 ah quindi non sei una vera dottoressa》
Ci siamo. Stringo i pugni sotto il tavolo e Ric mi afferra una mano per cercare di tranquillizzarmi invano. Inspira, espira Fede
《 no infatti curo finte malattie e mi faccio pagare con i soldi del monopoli dai pazienti》
Tutti scoppiano a ridere. 1 a 0 per me
La cena continua e parliamo del più e del meno, fin quando sua madre decide di volere la rivincita
《 il mio Ric, come ben saprai, 》 e sottolinea quest'ultima parte 《 è molto ambito e voluto da tutte》 sembra stia parlando di un vino pregiato o di un tartufo. Guardo Ric come per chiedergli di commettere un matricidio e lui scuote la testa come se percepisse i miei pensieri omicidi
《 quindi immagino si starà chiedendo come mai suo figlio perda tempo con me?》 vediamo se ho colto il punto o no
《 è una delle domande che mi pongo》 stronza malefica!
《vogliamo snocciolarle tutte già che siamo qui?》 domando cominciando a sentire la pazienza volarmi via come un aquilone
《 vorrei conoscere i tuoi programmi per il futuro, cosa potresti mai offrirgli tu?》 e mi indica come fossi l'essere più inutile sulla faccia della terra, non sapendo che in realtà è lei quell'essere.
《mother!》 esclama furioso Ric, io mi volto verso di lui, con gli occhi fuori dalle orbite e gli sussurro 《 so cavarmela da sola》 e sento suo fratello che gli dice sottovoce 《 ti tiene per le palle la biondina》 e lui gli lancia un'occhiata truce. Questa cena è la fiera dell'assurdità. Mai e poi mai mi sarei immaginata in una situazione del genere. Vorrei schiaffeggiare suo fratello e buttare giù dal decimo piano sua madre, ma decido di proseguire con le mie risposte pacate
《gli offro il mio sorriso smagliante e i miei capelli lucenti tutte le mattine, mi sembra più che sufficiente,non trova?》 Ric è piegato in due dalle risate insieme al resto della combriccola, tranne sua madre che sta diventando sempre più seria e che sono certa vorrebbe farmi fare lo stesso volo dalla finestra
《 sono seria. Siccome dobbiamo acconsentire a questa farsa di relazione, vorrei almeno sapere che intenzioni hai》
Sto per alzarmi dal tavolo e scappare, ma Ric mi tiene ferma e comincia a massaggiarmi la schiena per darmi forza
《 ok sarò seria anche io nonostante abbia appena definito la mia relazione una farsa. Non ho mai conosciuto uno come lui, quindi mi sto ancora abituando ad avere una persona speciale al mio fianco, e voglio godermi ogni secondo, quindi non penso al futuro, penso solo a stare con lui, ma se dovessi trovarmi con una pistola puntata alla tempia, e penso sia questo il caso, allora direi che non mi immagino con nessun altro. Contenta?》 lei annuisce e continua a mangiare: 2 a 0 per me, razza di megera rifatta che non sei altro. Sto respirando affannosamente, come se avessi fatto lo sforzo più grande della mia vita, e in effetti l'ho fatto ammettendo a me e a tutti i commensali quello che provo per lui. Mi sta guardando con gli occhi grandi azzurri, e mi sembra di scorgere gioia; si avvicina al mio orecchio sussurrandomi 《 queste bellissime parole meritano di essere premiate piccola!》 e mi fa l'occhiolino, mente io mimo con le labbra "non vedo l'ora". So bene che la tortura non è ancora finita, ma colgo l'attimo per buttare giù un altro bicchiere di vino prima che l'assedio ricominci. Le bombe arrivano da tutte le parti e so che prima o poi crollerò, ma con Ric al mio fianco e il coraggio liquido nel bicchiere sono pronta a fronteggiare qualunque minaccia. Ed ecco che sua madre ricomincia
《 non sembri il suo tipo ideale comunque》 dice come se stesse parlando del tempo
《neanche lei mi sembra stupida, eppure...》 rispondo beffarda
Vedo un ghigno di soddisfazione sulle sue labbra, era questo a cui stava mirando, farmi perdere del tutto la pazienza
《 sai di solito si accompagna a brunette magre e affascinanti non a ...》 mi indica ma prima di finire la frase, Ric si alza dal tavolo sbattendo i pugni e urlando 《mother enough!》 io gli prendo la giacca e lo faccio risedere per calmarlo, mentre per la seconda volta durante la serata, sento la voce di suo padre dire 《 Camilla dalle tregua! Stai esagerando》
Non posso più trattenermi《 immagino la sua frase finisse con "le bionde grasse e scialbe"》lei sorride e capisco di aver indovinato i suoi pensieri e per la prima volta ha la decenza di tacere. Ric si gira verso di me, e sembra stia per sputare fuoco dalla bocca e dice ad alta《 piccola non darle corda! Mai dare retta ai pazzi!》 e io gli sussurro 《 e dovrei stare qui a farmi insultare?》
Camilla non riesce a tenere a freno la lingua biforcuta e dice con un tono di voce alto e l'accento da snob《 Riccardo non parlare così a tua madre! Ti ho insegnato a comportarti meglio!》
《 e tu smettila di farti i cazzi miei! Non l'ho fatta venire qui perché potesse essere messa sotto torchio da te! Ancora un'altra parola e non mi vedi più!》
Dentro di me sto facendo le capriole dalla gioia. 3 a 0 maledetta.
Prima del dolce mi alzo e mi dirigo in bagno, per rinfrescarmi, visto che sento la faccia bollente. Tornata al tavolo dove si sta giocando alla roulette russa con la mia testa, vedo suo fratello che mi guarda, come se non bastasse sua madre a farmi sentire una nullità e sento che sta per prendere la parola. Giuro che se mi trovassi su un'isola deserta e fossi costretta a salvare uno di loro, probabilmente darei me stessa in pasto agli squali piuttosto che passare una sola ora con uno dei due.
《 allora fede come hai conquistato mio fratello?》 sono certa che Camilla gli abbia passato un bigliettino sotto il tavolo con la domanda da farmi.
respiro e rispondo《 in realtà è lui che mi ha conquistato》 il mio sorriso è talmente falso che anche un idiota lo capirebbe, ma evidentemente il suo quoziente intellettivo è basso quanto la sua mancanza di tatto
《 insomma hai fatto breccia nel suo cuore e siamo curiosi di sapere come》 ok sono sicura che abbia un auricolare e che lei lo guidi. Quali sono le possibilità che ci siano due stronzi così in una famiglia? So bene che la mela non cade mai lontano dall'albero ma qui stiamo rasentando l'1% di probabilità.
《 David fatti gli stramaledetti cazzi tuoi!》 ringhia Ric, ma io faccio finta di niente e continuo a rispondere, voglio vedere dove vuole arrivare
《 non saprei come risponderti David. Ci siamo conosciuti e abbiamo cominciato a frequentarci, lo so che non è la storia che vorresti sentire》 Ric stringe la mia mano, che al termine della serata sarà ridotta in poltiglia,per farmi tacere, ma la curiosità di sapere quali saranno le altre domande è più forte del dolore che sto provando alla mano
《 so che ti ha quasi investita》 dice divertito. Evidentemente gli piace mettere a disagio le persone, da qui la mia convinzione dell'auricolare nascosto. Io annuisco mangiando un pezzo di torta e un pasticcino nella speranza che gli zuccheri mi aiutino a sopravvivere
《poi cos'altro ha fatto? Ti ha portata a letto prima o dopo averti sommersa di regali costosi?》 la mia mandibola sono certa sia caduta in terra insieme alle mie ovaie. Ric è furibondo 《 chiudi quella cazzo di bocca che ti ritrovi David! Come ti permetti a parlarle così? Mi sono forse comportato così con quell'inutile moglie che ti ritrovi? È stata fin troppo gentile la fede a non mandarvi a fare in culo tutti quanti, ma io non lo sono altrettanto quindi fuori da casa mia tutti!》 non riesco a tenerlo, è fuori di sé e io sorrido perché la sua reazione mi fa capire quanto tenga a me. Suo padre cerca di calmarlo invano, e suo fratello alza le mani in segno di scusa, ma con il ghigno malefico sulle labbra di uno che non si sente per niente in colpa. Non posso farla finire così.
《 direi che prima mi ha portato a letto e poi mi ha riempita di regali!》 urlo sopra il vociare. Ric mi fulmina con lo sguardo per farmi stare zitta, ma l'adrenalina mi dà la carica per finire il match. David è contento che gli abbia risposto perché così può continuare
《 perché? non ti aveva soddisfatta e voleva riparare?》 io scoppio a ridere al pensiero che Ric non mi soddisfi a letto ed escogito una frase che possa andare a segno 《oh no, tuo fratello è un campione, però io l'avevo soddisfatto talmente tanto che voleva ringraziarmi in qualche modo!》
Sento la risata di Ric e vedo David con la bocca serrata a trattenere un sorriso, e capisco di aver vinto quando i due fratelli si guardano e David esclama 《mi piace! Ha fegato la ragazza!》
Sto gongolando dentro di me e so di essermela cavata egregiamente.
Finalmente la cena finisce, con mio grande sollievo, e Ric mi accompagna alla macchina. Mentre siamo in ascensore comincia a baciarmi e a ripetermi di quanto gli dispiacesse, che era stato inaccettabile che sua madre mi avesse trattata così, che se avessi voluto non li avremmo più visti, e altre frasi del genere. Sinceramente in quel momento ho bisogno solo di lui, di sesso selvaggio. Così lo guardo e gli dico 《 ti voglio》. Le sue mani cominciano a toccarmi per tutto il corpo e non riesco più a trattenermi da quanto lo desidero. Sono contro una parete dell'ascensore e lui è contro di me che preme il suo inguine, dandomi un'idea di ciò che mi aspetta. Schiaccia il pulsante di fermata, mi tira su il vestito, che avevo abbinato con delle autoreggenti per essere più comoda nel caso ci fosse stata la possibilità, cosa che mi fa sentire lungimirante,e mi tocca il sesso bollente e bagnato con un dito 《 litigare ti fa eccitare》dice mentre mi succhia il labbro inferiore 《 tutto ciò che ti riguarda mi fa eccitare》 dico ansimando mentre le sue dita entrano una ad una dentro di me, sfiorandomi i punti giusti. Ho la testa contro la parete, la bocca aperta, il battito accelerato, la sua bocca sul mio collo che va sempre più giù, finché non abbassa il vestito con una mano e mi bacia il seno che esce, le sue dita stanno facendo la consueta magia. Decido che non posso più aspettare, così gli slaccio i pantaloni e afferro la sua lunga asta cominciando a muovere la mano su e giù e sentendolo gemere contro il mio petto. Si stacca da me, si infila un preservativo ed entra come un treno, spingendomi ancora di più contro la parete 《 stavo impazzendo senza sentirti》 dice con la voce bassa e sexy. Il sesso è travolgente, passionale, come se non potessimo stare l'una senza l'altro, come se ne dipendesse la nostra vita. Questo mi terrorizza: l'idea di perderlo, di stare senza di lui. Finalmente ho trovato qualcuno con cui vorrei passare ogni istante della mia giornata e l'idea di perderlo mi fa morire dentro; mi stanno venendo le lacrime agli occhi, non so se per questi pensieri, per la serata da incubo, o per il sesso che mi ha fatto scaricare le batterie, ma sento gli occhi pizzicarmi e cerco di ricacciare le lacrime dentro, purtroppo però una è già sfuggita e Ric se ne accorge. Mi passa un pollice sulla guancia, prima di prendermi per mano e scortarmi fino alla mia macchina 《 piccola che succede? È per questa merda di cena?mi dispiace così tanto!》 scuoto la testa cercando di mettere insieme i pensieri 《non voglio perderti》dico sottovoce《 perché dovresti perdermi? Non so stare senza te per un'ora figuriamoci per una vita intera》 sorrido alle sue parole tenere che fanno sempre più breccia nel mio cuore di ghiaccio e dico 《non so come farei senza di te!》 i miei occhi lucidi lo fissano e vedo i suoi lineamenti ammorbidirsi, finché il suo naso sfiora il mio 《 allora siamo in due, quindi non sarà facile perdersi》.
Quando torno a casa mi sento ancora un po' sotto shock per la serata trascorsa, ma sollevata per le parole di Ric. Mi metto in giardino a fumarmi una sigaretta prima di andare a dormire e guardo le stelle pensando che, forse, per la prima volta nella mia vita qualcuno mi ama davvero.
Gli scrivo un messaggio " arrivata! Immagino lo sapessi già, grazie per la ripassata in ascensore!" E la sua risposta arriva subito "ovviamente lo sapevo. Non riesco più a sorprenderti! Felice di servirti principessa!" E io " oh ma tu mi sorprendi sempre. Vedi ascensore" e lui " io ti voglio sempre, è diverso! Buona notte principessa!baci" e mi addormento.
Il mattino dopo al lavoro sono spensierata e senza pazienti, con solo una riunione d'equipe indetta all'ultimo secondo per non so quale arcana ragione. I direttori del centro sono due medici, Luca e Marco,che hanno fondato lo studio proponendo prezzi inferiori rispetto ad altri tali da permettere a chiunque di sottoporsi ad una visita o iniziare una psicoterapia. Sono entrambi sulla quarantina, molto attraenti, specialmente Luca che penso abbia un debole per me, e sono un cardiologo e un neurologo. Oltre a loro e a me e Lisa, c'è Sofia che è una ginecologa con un senso dell'umorismo strepitoso e, infatti, usciamo quasi tutti i weekend insieme. Per ultimo Matteo, con cui però non parlo mai visto che non conosce la cordialità, ed è un ortopedico frustrato perché non riesce più a lavorare in ospedale.
Alle 10 Elena mi chiama dicendo che sta iniziando la riunione, così prendo il blocco degli appunti, che userò per scarabocchiare visto che sono certa la riunione verterà su qualcosa di economico o legale, siccome ho visto arrivare l'avvocato e il commercialista, e mi dirigo nella sala. È un ambiente senza finestre, ma stranamente molto luminoso, con al centro un tavolo rettangolare nero molto grande. Quando io, Lisa e Sofia apriamo la porta rimango immobile sulla soglia, tant'è che le due mi vengono addosso, facendomi quasi rotolare per terra e Sofia dice senza alzare lo sguardo 《 sembra quasi che tu abbia visto un fantasma》 io rimango in silenzio e indico uno degli uomini che si trova seduto al tavolo 《 oh cazzo che ci fa lui qui?》 esclama Lisa vedendo Ric. Già, proprio lui nella sala riunioni insieme ai miei capi, nel centro dove lavoro. Non è un bel presagio. Lui mi guarda, sorridendomi, col fare da uomo potente, che non avevo ancora visto, e si alza, allacciandosi la giacca del completo nero che indossa, facendomi segno di accomodarmi. Seduta accanto a lui bisbiglio 《 che diavolo ci fai qui?》, lui si volta, sorride con lo sguardo da furbo che gli leverei dalla faccia a suon di schiaffi e dice posandomi una mano sulla gamba che è sotto il tavolo 《 lo scoprirai presto》
Le mie amiche sono di fronte a me che continuano a guardarmi, facendo fatica a trattenere le risate, e non servono a nulla i miei sguardi da " se non la smettete giuro che estraggo un fucile e vi secco lì dove siete". Luca prende la parola《 buongiorno a tutti, abbiamo indotto questa riunione perché finalmente abbiamo trovato un ospedale con cui iniziare una partnership che ci darà la possibilità di inviare i nostri pazienti, con dei tempi ragionevoli, per approfondimenti diagnostici...》 continua a parlare ma la mia mente è offuscata da altri pensieri finché sento Marco dire 《 lui è il dottor Riccardo Wyatt, primario e proprietario dell'Ospedale Wyatt》 a parte Matteo, l'avvocato e il commercialista che fanno un cenno con la testa per salutare, io e le amiche rimaniamo in silenzio, così scateniamo una domanda spontanea in Luca, che scemo non è 《 perché mi sembra che voi lo conosciate già?》, le amiche annaspano alla ricerca di una risposta che non implichi me, ubriaca in un disco pub che faccio sesso con l'uomo a fianco a me, e io invece mi metto le mani sul viso per cercare di nascondermi in qualche modo, finché sento Ric che parla《 perché la dott.ssa Crespi è la mia fidanzata》. Dice la frase in maniera talmente naturale, come se tutti dovessero saperlo e io gli tiro un calcio sotto il tavolo. Il mio imbarazzo cresce e il colore della mia pelle raggiunge varie sfumature di vegetali 《 Fede? È vero?》 chiede Luca con la voce improvvisamente triste, che sono sicura Ric abbia notato 《 non vedo come questo possa interferire con il mio lavoro》 rispondo freddamente. Ric mi osserva aspettandosi che mi alzi, urli strappandomi i capelli, e scappi via. Luca non contento continua il gioco delle 20 domande 《 beh ma perché non ce l'hai detto?》 sento letteralmente il suo cuore infrangersi, e non posso far altro che provare un po' di empatia per lui 《 perché la mia vita privata è una cosa e quella lavorativa un'altra e finché una non va ad inficiare l'altra preferisco tenerle separate. E poi, cosa avrei dovuto fare? Entrare qui e urlare ai quattro venti che sto con qualcuno?》 《 no però siamo amici...》 risponde lui, ma viene subito bloccato da Marco che interviene《 hai ragione fede non c'entra nulla. Proseguiamo grazie》
Tiro un sospiro di sollievo, ma lancio a Ric un'occhiata truce. L'uomo d'affari che è in lui esce allo scoperto, e in questo momento immagino che mi comandi con la sua aria da super dottore, proprietario del mondo, egocentrico, saccente e incredibilmente figo, anche a letto. Comincia a parlare di dettagli noiosi, mentre muove la mano che ha sulla mia gamba su e giù, tanto da farmi serrare le cosce, per evitare che quel porco faccia qualcosa di assolutamente poco professionale. Gli passano dei fogli, che presumo siano parte di un contratto, estrae una penna mont blanc dal taschino e inizia a cancellare, scrivere, scuotere la testa fin quando 《 va bene però alle mie condizioni》 dice posando la penna, appoggiandosi allo schienale della sedia e slacciandosi un bottone della giacca facendo così vedere il gilet sotto che aderisce perfettamente al suo corpo muscoloso.
Marco lo osserva aspettandosi chissà quale richiesta assurda e dice 《 certo Dottore. Dica pure》, Ric si passa una mano tra i capelli castani, togliendola dalle mie gambe, e poi si tocca il mento privo di barba sgranando gli occhi azzurri《 voglio che la dott.ssa Cespi venga due giorni alla settimana nel mio reparto di pediatria per iniziare un progetto psicologico di accompagnamento agli interventi chirurgici, e sostegno per le famiglie e i bambini coinvolti》. Sono sbalordita e rimango, come al solito con lui, a bocca aperta prima di sussurrare 《 l'erba voglio non esiste neanche nel giardino del re》, so che lui mi ha sentito perché accenna un sorriso, ma non mi guarda e continua a fissare i due poveretti di fianco a lui. Luca penso stia per avere un infarto, mentre marco sta raccogliendo le parole per rispondere《 per noi va bene》 dice e vedo Luca voltarsi e fulminarlo con lo sguardo come a dire "parla per te, per me non va un cazzo bene che lei stia con quello lì e che per giunta lavori per lui". Io mi agito sulla sedia e guardo le mie amiche che fanno saettare gli occhi tra i tre uomini, stupite 《 e io non ho voce in capitolo?》 chiedo seria, Luca tira un sospiro di sollievo e Marco esclama《 certo fede devi decidere tu, però questo accordo è molto importante per noi》,Luca interviene《 toglierebbe a noi ore del suo prezioso lavoro andandosene per due giorni》 annuisco e continuo《 quindi non ho voce in capitolo. Mi sembra di essere una mucca al mercato che viene venduta al miglior offerente!》non volevo davvero dire quello, ma oramai è uscito dalla mia bocca e sento le risate di tutti. Grazie a dio Elena entra portando acqua, caffè e dolci così interrompe la gara di virilità che si sta svolgendo tra Luca e Ric,ci manca poco che lo tirino fuori per misurarselo. È ovvio che mi farebbe piacere passare due giorni della settimana più vicino a Ric ma è una questione di principio, visto che so che si crede il re del mondo " che può ottenere tutto quello che vuole con uno schiocco di dita" compresa me! Ric per rincarare la dose, sfodera il sorriso più maligno del mondo e dice《 se lei non accetta, l'accordo salta》 ora mi sento in colpa, tutto il futuro del centro dipende da me e dalla mia testardaggine, che non mi ha portata molto lontana, quindi direi che forse è il caso di metterla da parte e di comportarsi come "una mucca al mercato" 《 non ho detto di no, ma vorrei sapere i dettagli pratici prima》, Marco sorride come se fosse il giorno di Natale e dice《 beh abbiamo qui il dottor Wyatt quindi puoi già sapere i dettagli e prima della fine della riunione possiamo già concordare ogni cosa!》. Luca scuote la testa sconfitto, mi volto verso Ric e gli bisbiglio 《me la pagherai》 e risponde 《 non vedo l'ora》. Pensa che tutto sia uno scherzo sessuale, non mi prende sul serio ed è questo che mi fa venire più rabbia, non il fatto che sia venuto qui per comprarmi, e chissà poi da quanto tempo sapeva della riunione, magari addirittura l'aveva proposta lui. Scosto la sedia dal tavolo, lui si volta per guardarmi in faccia, accavallo le gambe, stile basic instinct anche se la mia grazia è ben lontana da quella di Sharon stone, alzo leggermente la gonna, mi appoggio allo schienale, notando che sta seguendo ogni mio movimento e sono certa sia eccitato ora e dico《 allora Dottore mi illumini sui dettagli.》 è sinceramente divertito da questa scenetta e sono sicura che me lo rifarà fare a casa 《 potrai decidere quello che vorrai. Se avrai bisogno di aiuto, potrai assumere tirocinanti o far venire anche la dott.ssa Peter (Lisa). Il reparto sarà solo tuo, nessuno sopra di te》 vedo che sorride pensando al doppio senso del tipo "eccetto me che sarò sempre sopra di te". Sposto la testa da una parte all'altra come se stessi pensando a chissà quale cosa importante, manco dovessi redarre un trattato per le nazioni unite, e sospiro《 mmmm ci devo pensare, è molto allettante come proposta. Io consiglierei di iniziare la partnership con il centro così sarà più facile per me decidere in seguito》 mi sento una donna potente, padrona del mio destino o quasi 《 no dottoressa voglio una risposta ora! Dimenticavo di dirle che sarà retribuita a dovere》 e un lampo nei suoi occhi mi fa capire il tipo di retribuzione che mi aspetta. Dopo aver appurato che non sono padrona di un bel niente, e non ho via di scampo mi vedo costretta ad accettare, ma non prima di aver conosciuto il mio compenso e aver contrattato 《 la ascolto》 dico cambiando cambia accavallata 《 beh di certo non è mai stata mia intenzione quella di farla lavorare per me gratis》 dice in modalità "uomo potente che alla fine ottiene quello che vuole, e poco importa se sia un ospedale o un essere umano". Prende un foglietto ci scarabocchia sopra qualcosa, lo piega a metà e me lo passa, lo apro e mi ci vuole tutta la forza di volontà che possiedo per non scoppiare a ridere e non cadere dalla sedia "SESSO IN OSPEDALE, SEMPRE E DOVUNQUE, PER DUE GIORNI A SETTIMANA OLTRE A 3000€ AL MESE"
Mugugno un 《mmmmm》 prima di ritrovare la parola e aggiungere 《 mi sembra interessante come proposta. È la sua ultima offerta?》 lo vedo divertito per questo nostro braccio di ferro. Gli altri intorno a noi sono serissimi, Marco sta sudando,e Luca ha una vena sulla fronte pronta ad esplodere. Ric scuote la testa, riprende il foglietto e ci scrive ancora qualcosa per poi ripassarmelo "SESSO ORA! CE L'HO DURO PICCOLA"
Fingo l'espressione più seria di cui dispongo, leggo ancora il biglietto, mi butto il capelli dietro le spalle, cambio gamba accavallata, sempre guardandolo dritto nei suoi occhi di ghiaccio e dico《ci sto》. Gli allungo la mano che mi stringe subito sfiorandomi il dorso con il pollice e risponde《sono contento di sentirglielo dire》,si volta verso i miei capi che nel frattempo si stanno liquefacendo dall'ansia ed esclama 《 domani i miei legali vi invieranno tutta la documentazione necessaria. Ora se volete scusarmi》 si alza, si abbottona la giacca, stringe le loro mani ed esce dalla stanza con passo deciso. La riunione finisce e ci salutiamo tutti, anche perché io e Lisa staremo in vacanza fino al 10 di gennaio, ed esco dal centro dove vedo Ric appoggiato alla mia jeep con braccia conserte e gambe accavallate che mi sta aspettando 《dottore mi stava aspettando?》 chiedo in maniera maliziosa mentre mi avvicino 《 certo dottoressa. Dobbiamo discutere di alcuni dettagli. Si avvicini》 il suo sorriso da porco si espande per tutta la sua bellissima bocca. Sono a pochi centimetri da lui quando mi afferra sbattendomi contro la portiera del passeggero e comincia a baciarmi sussurrandomi all'orecchio《 ohh quella gonna! Quando te le tiravi su con le gambe accavallate, stavo morendo》. Mi metto una mano sui fianchi prendendo l'orlo della gonna sotto il cappotto aperto e comincio lentamente a tirarmela su《 come?così dottore?》 dico con il tono più sexy che riesco a fare 《ohhhh si proprio così!》 risponde mettendo le sue mani sulle mie e cominciandole a muovere verso l'alto fino a che non scorge l'attaccatura delle autoreggenti 《 dammi le chiavi della jeep perché devo portarti a casa ora e scoparti!》.
Mi sento terribilmente eccitata dal nostro gioco e non desidero altro se non tornare a casa e farmi "scopare" per tutto il giorno. Gli passo le chiavi e salgo in macchina, lui mette in moto, uscendo rapidamente dal parcheggio, mentre io gli appoggio la mano su una sua gamba muovendola verso l'alto, sempre più su, fino a lì, dove lo sento duro e totalmente pronto. Vedo il suo sguardo e gli occhi diventare due macchie scure a causa dell'eccitazione, e più lo vedo così più mi sento bagnata.
Arrivati a casa, ci spogliamo velocemente, mi butta sul letto con foga, sale sopra di me e mi ritrovo le sue mani ovunque,lungo il mio corpo e dentro di me dove comincia a muoverle con la sua solita bravura. Ho la testa indietro sul cuscino e con una mano cerco di afferrargli il membro, ma mi sposta la mano e dice 《no piccola. Stai ferma, comando io ora!》, la cosa mi fa eccitare ancora di più e comincia a baciarmi centimetro dopo centimetro, succhiando, leccando tutto il mio corpo e continuando a tenere le sue dita dentro di me. La sua bocca arriva al mio inguine, gli afferro i capelli e dico tra i gemiti 《no fermo, lì no》 sono poco credibile visto che in questo momento potrei essere ovunque e non me ne renderei nemmeno conto, lo capisce chiaramente perché mi ringhia 《 ti ho detto che decido io, fine della discussione!》. Detto questo comincia a leccarmi lì, a fare dei cerchi con la lingua e "oh dio" penso. La mia mente è annebbiata, sento le gambe tremare mentre lui continua con la sua deliziosa tortura fatta di lingua e dita, finché non raggiungo il piacere più estremo. Si stacca da me e non ho ancora ripreso conoscenza quando sento il suo pene che entra dentro di me ancora, e ancora, e ancora. Ansimo, gemo, non riesco neanche ad aprire gli occhi a causa di tutte quelle sensazioni così sconvolgenti.
Dopo il sesso migliore della mia vita, ci sdraiamo uno di fianco all'altra abbracciati per le coccole post orgasmo, che ho sempre considerato superflue prima di lui.
《posso chiederti una cosa?》 domanda toccandomi i capelli mentre il mio viso è sul suo petto
《certo. Tutto ciò che vuoi》 rispondo ancora con la testa tra le nuvole
《qual'è la tua canzone preferita?》
Mi blocco un attimo perché non ho una vera e propria canzone, ma so che ce ne sono alcune che vogliono dire molto per me
《non ne ho solo una, ma se dovessi scegliere direi "i will always love you"》
《perché proprio quella?》 sollevo il volto e guardo il suo viso interessato alla conversazione
《perché penso sia ciò che si dice "amore vero"》
《ma è tristissima piccola. Come può essere amore vero? Non stanno insieme e lei gli augura di trovare comunque la felicità con qualcun altro》 risponde animato dalla discussione
《è proprio questo l'amore, quello incondizionato. Non possono stare insieme, ma non vuole che lui sia triste e solo, vuole che si innamori ancora》 ho gli occhi sognanti perché ho sempre pensato fosse la canzone più romantica che fosse mai stata scritta
《io se ti perdessi non ti augurerei di stare con un altro! Non potrei pensarti insieme ad uno mentre continuo ad amarti come ora》
3...2....1 ed ecco la bomba che è esplosa. Mi allontano da lui sedendomi, sconvolta dalle sue parole. Amarmi? Penso di essermelo immaginato, non è vero, non me lo sta dicendo sul serio
《amarmi?》 chiedo prima di rendermene conto
《sì....insomma》 sembra teso《 io ti...》 gli metto un dito sulle labbra e dico 《shhhhh ti prego, non dirmelo》. Si siede anche lui e sembra ferito e posso capire il perché visto che sta dicendo "ti amo" per la prima volta e una cogliona gli dice di stare zitto. Disgraziatamente o fortunatamente non si fa intimorire da me e prosegue con il lancio della seconda bomba a mano 《 io ti amo. Perché non dovrei dirtelo?》 dice alzando la voce. Non so cosa rispondere, o meglio il discorso nella mia testa esiste, ma qualcos'altro sta accadendo in quel momento. La mia cortina di ghiaccio, a quanto pare, ha delle parole magiche, tipo "apriti sesamo", e sono quelle tre magiche paroline che hanno un suono delizioso. La cortina si è sciolta e io ora sono vulnerabile, il mio cuore è aperto e questo significa che può rompersi o amare, o entrambi.
《io non posso》 rispondo con gli occhi pieni di lacrime. Certo che sono proprio una scema di prima categoria
《perché?cosa c'è che non va?non voglio nulla da te, non voglio una risposta, non voglio che me lo dici, voglio solo te!》 mi prende la faccia tra le mani e mi bacia, facendo straripare le dighe. Comincio a singhiozzare come una bambina a cui hanno appena rubato il lecca-lecca e dico《non....riesco a...dirtelo》
《va bene piccola, va bene così, devi sentirlo》 è la persona più comprensiva di questo mondo. Un altro probabilmente sarebbe scappato o si sarebbe incazzato da morire, invece lui è di fianco a me a consolarmi e asciugare le mie lacrime. Sono la persona più incasinata su questo pianeta, tutte le sofferenze passate stanno emergendo facendomi piangere ancora di più, ma ho la forza di rispondere
《non è questo! Io....io lo sento...ma non riesco a dirlo!》 mi sembrava la risposta più plausibile, almeno quella che potesse farlo soffrire di me, visto la mia incapacità ad esprime i sentimenti.
《io ti amo e te lo dirò tutti i giorni finché avrò voce》
Sto cercando di trattenermi dal singhiozzare, ma ogni sua frase tenera mi fa piangere ancora di più. Mi sdraio e sento che mi stringe forte e continua a ripetere quelle tre parole ad ogni mio singhiozzo finché il sonno ha la meglio sul mio cervello da buttare via.
Dopo quelle che mi sembrano 20 ore mi sveglio e vedo che sono le 18.30, ho gli occhi gonfi e mal di testa per tutto il pianto fatto e lui non c'è. Mi alzo, infilandomi la tuta che gli piace tanto, e vado in cucina, ma anche lì non c'è anima viva. Mi sento come se avessi una mano che mi stringe la gola per la paura che se ne sia andato via lasciandomi, perché troppo complicata e problematica, ma proprio quando sto per progettare il modo più rapido per spaccarmi la testa, vedo un post it sul bancone della cucina che recita " sono andato in ospedale per un'urgenza. Ti amo". Sorrido come l'ebete che sono, e penso che potrebbe portarmi in paradiso o all'inferno od entrambe le cose, in un modo o nell'altro sono fottuta e destinata a soffrire: se mi portasse in paradiso mi arrenderei e rinuncerei alle mie barriere difensive, che ho tanto amato fino a poche ore fa e che adesso sto insultando in tutte le lingue del mondo; viceversa se mi lasciasse, dopo aver distrutto quelle stesse barriere, sarei annichilita, distrutta, non sarei mai più felice senza di lui." Viva l'ottimismo, Fede" urlo dentro di me.
Accendo il mio iMac super bello e chiamo le amiche
《mi ha detto che mi ama》 grido appena vedo i loro faccioni sullo schermo
《finalmente》 sospira Nicoletta alzando le braccia
《che tenero》 sospira Priscilla facendo il segno del cuore con le dita
《che emozioneee Sister》 urla Lisa applaudendo
《si si tutto bellissimo ma io sono scoppiata a piangere》 dico con un ritmo monotono della voce che le fa scoppiare a ridere
《 come sempre sei capace di rovinare qualunque cosa!》 dicono insieme scuotendo la testa, manco fosse uno spettacolo in sincrono
《 si lo so che sono un cazzo di disastro, è inutile ricordarmelo! Comunque quando sarò pronta glielo dirò, sempre che lui non scappi prima alle Barbados con una ballerina cubana mollandomi tra fazzoletti e gelato!》 il mio umorismo davvero terribile le fa ridere di nuovo e questa volta al posto che scuotere la testa fanno segno di no con il dito indice. Mi sembra davvero di star guardando un musical, manca solo la musica in sottofondo e loro che cantano.
Parliamo di altro, soprattutto della serata che faremo domani, per scambiarci i regali di Natale come tutti gli anni. Non abbiamo ancora deciso nulla per capodanno, ma c'è ancora tempo. Lisa racconta della proposta di lavoro di Ric e fa la nostra imitazione di quando discutevamo dei dettagli durante la riunione, facendo venire le lacrime agli occhi sia a me che alle altre due dalle risate.
Quella sera decido di andare dai miei genitori con i cani per cena. Non appena parcheggio la macchina l'iPhone mi avverte dell'arrivo di un whatsapp "vedo che non sei a casa" scrive il pazzo maniaco "perspicace" rispondo sospirando alla totale mancanza di privacy che ho "come devo salvare questa location?" Chiede facendo finta che il suo interesse sia solo di natura logistica e non che sia corroso dalla gelosia "casa dei miei", non mi lascia aspettare troppo prima di rispondere di nuovo e mi chiedo come diavolo faccia ad essere così veloce se sta operando " sono in sala operatoria. La mia infermiera ti sta scrivendo, piccola! Buona cena, ti amo" ecco svelato il mistero. Me lo immagino mentre opera che sente il bip dell'app che lo avverte che mi sono mossa e che ordina all'infermiera di guardare dove sono e di scrivermi " immagino ti legga i miei messaggi ad alta voce.. Quindi se ti scrivessi degli insulti lei sarebbe obbligata a leggerteli?" Rido da sola mentre citofono ai miei genitori " sì li legge ad alta voce e tutti sentono, quindi direi che magari potresti risparmiarti gli insulti, anche perché penso, ma non ne sono certo, di non meritarmeli" rispondo velocemente " questo lo dici tu! Comunque in realtà non ho insulti pronti da dirti! Ti voglio tanto..." Entro in ascensore: ci sto mettendo due ore per arrivare a casa dei miei visto che ad ogni passo mi fermo per leggere e rispondere "ecco fermiamoci qui. Non voglio che tutti sappiano la nostra vita intima e so dove vuoi arrivare! Ti amo" rido pensando che mi conosce davvero bene, visto che in effetti mi vengono in mente le cose più sconce possibili che solo a pensarci mi fanno arrossire" spero di trovarti nel mio letto domani mattina" " vedrò cosa posso fare per accontentarla Principessa!".
La cena con i miei procede bene fin quando non dico a mia madre del mio nuovo lavoro part time. Sinceramente pensavo sarebbe stata entusiasta, ma, invece, mi rimprovera dicendo che come al solito faccio cazzate, che se ci lasciassimo rimarrei senza lavoro, e non importa se le dico che non mi sono licenziata dallo studio e che quel lavoro è solo per due giorni e per giunta dovrò firmare un contratto, per lei rimango una bambina dell'asilo che combina guai senza pensare. Il che devo ammettere è quasi sempre stato vero, ma in questo caso non mi sembra di aver combinato chissà cosa. Come sempre, la mamma avrà ragione, me lo sento. Porca miseriaccia, mi ritroverò con un pugno di mosche in mano.
Tornata a casa mi ascolto "goodnight my Someone" che ero solita ascoltarmi in tutte le notti da single, pensando che prima o poi avrei avuto qualcuno a cui dedicarla, e mentre l'ascolto penso al mio "someone" in carne ed ossa e che mi ama.
Al mio risveglio sento il suo corpo avvinghiato a me e non so quando sia arrivato, ma so che ad un certo punto della notte mi sono sentita al sicuro. Mi giro lentamente per non svegliarlo e lo osservo mentre dorme: i suoi occhi chiusi, le lunghe ciglia castano chiare, le labbra gentilmente accostate l'una all'altra, morbide, carnose, il suo naso perfetto, le sopracciglia del colore dei suoi capelli che gli ricadono dolcemente sulla fronte, la t-shirt rossa della "Harvard university" aderisce al suo petto asciutto e ai bicipiti muscolosi ma non troppo, e i pantaloni neri con la scritta "Harvard" su una gamba racchiudono il suo sedere sodo e le sue gambe toniche. È alto, davvero molto, ma qui nel letto, rannicchiato addosso a me sembra piccolo, dolcissimo, vorrei stringerlo forte e riempirlo di baci, ma non voglio disturbare il suo sonno. Me lo immagino, invece, in ospedale a dare ordini, sgridare e incutere timore ai suoi sottoposti. Penso anche al suo carisma durante le conferenze vestito con i suoi abiti tre pezzi che gli illuminano gli occhi del colore più bello che abbia mai visto, o alla sua autorevolezza e arroganza in sala operatoria con la divisa blu e la mascherina che gli copre le labbra. Infine penso a come è quando sta con me: romantico, dolce, oppressivo, geloso, controllante, ma pur sempre attento ad ogni mia esigenza. Mi tornano in mente le sue tre parole e realizzo che quell'uomo splendido, forte, di successo, caparbio, intelligente ama me, una specie di rottame ambulante, emotivamente non disponibile, ma ugualmente forte, sicura di sé ( beh più o meno) , con una carriera brillante, e si può dire anche niente male fisicamente. Diciamo che lui è più completo e che io devo trovare ancora il pezzo del puzzle che mi renderà piena e finita, quel che è certo è che non sarà un uomo a darmi quel pezzo, ma che dovrò faticare da sola per trovarlo dentro di me e solo così potrò essere completa davvero e pronta per tutto, per lui soprattutto. Vorrei dargli di più, vorrei essere quella che si merita, quella che non ha paura di dirgli "ti amo" e che non trema all'idea di poter passare il resto della vita con qualcuno. Ecco che i miei pensieri cominciano a diventare cupi e tristi, e se avessi una frusta so bene che mi flagellerei da sola. Mi accascio di nuovo sul letto coprendomi la fronte con l'avambraccio, per poi farmi forza e andare a bere un caffè. Con la tazza in mano, mi infilo il woolrich ed esco in giardino con i cani sedendomi sul dondolo. Il sole invernale illumina gli alberi secchi, il mio alito vola nell'aria insieme al fumo della sigaretta e tutto questo è una sensazione davvero piacevole. Rimango ferma in quella posizione per circa un'ora, o forse di più, finché non sento la porta a vetri aprirsi e girandomi lo vedo che si stropiccia gli occhi, con i capelli spettinati, un woolrich scuro addosso e una tazza di caffè in mano
《ciao piccola》 dice con voce assonnata e sbadigliando
《ma buongiorno! A che ora sei tornato?》 chiedo sorridendogli
《bah saranno state le 4》
Si avvicina e si siede sul dondolo accanto a me. Rimaniamo così, nel silenzio più totale a gustarci i rumori della natura per un tempo infinito: solo noi due e tutto il mondo fuori.
Spezza il silenzio dicendo 《 è bellissimo stare qui》 mentre muove il dondolo avanti e indietro e guarda il cielo
《 sì vero?! È per questo che ho voluto questa casa》l'avevo scelta accuratamente, cercavo esattamente queste emozioni e quando l'avevo visitata per la prima volta, nonostante fosse vuota e cadesse a pezzi, come me all'epoca, avevo sentito che era quella giusta e che saremmo rinate insieme. Io ero totalmente distrutta e anche lei, ma dopo un'estate passata a sistemarla, piangendo per sistemare anche me, stivavamo bene, eravamo rinate. Beh lei sicuramente io ci sto ancora lavorando. Comunque da quel giorno è diventata il mio rifugio, la mia oasi, associo solo cose belle a questa casa, niente potrebbe portarmi via la sicurezza e la protezione che sento tra queste quattro mura.
《è la casa giusta per te. Meglio di qualunque altra》 dice baciandomi.
Rientrati in casa, mi allunga un pacchetto, lungo circa 50cm e largo 20cm. Lo guardo sorpresa e quando lo scarto vi trovo una tavola di legno ovale con incisa una frase "Dove amiamo è casa, i nostri piedi possono lasciarla, ma non i nostri cuori". Alzo gli occhi di nuovo pieni di lacrime e lo fisso 《è bellissima Ric!》 dico mettendomi in punta di piedi e baciandolo. Come diavolo fa quest'uomo ad essere così perfetto? "Ci sarà la fregatura" penso
《dove vuoi appenderla?》 mi chiede, io mi guardo intorno ed esclamo《 fuori dalla porta di casa. Che ne pensi?》
Lui apre la porta osserva il muro color giallo canarino che ho voluto contro il parere di tutti che mi ripetevano che sembrava una casa dei cartoni animati tutta di quel colore, ma io testarda come sempre avevo già deciso che la mia casa avrebbe avuto tutti i muri esterni gialli e il tetto rosso.
《 perfetto direi! Dove sono gli attrezzi?》
《nello sgabuzzino in giardino vicino all'ingresso!c'è una scatola di metallo, si chiama Betty》
Il suo sguardo a punto interrogativo mi fa scoppiare a ridere 《 sai che sono strana! E una delle mie stranezze è quella di dare nomi propri agli oggetti》
《oh piccola mi stupisci ogni secondo di più!》 risponde prendendo Betty ed estraendo martello e chiodi. Dopo aver appeso la tavola di legno la guardo soddisfatta 《è semplicemente, wow!》 mi abbraccia da dietro, mettendo il viso tra i miei capelli e dice 《ho un'altra sorpresa per te》, volto il viso leggermente per guardarlo 《un'altra???》 sono emozionata per tutte queste sorprese e so che si sta divertendo tantissimo nel farmele 《si si》 sussurra, per poi girarmi a guardare verso la strada, sempre tenendomi stretta tra le sue braccia 《guarda là piccola!》 e indica al di là del cancello. Vedo un furgone bianco da cui scende Paolo, l'autista di Ric 《cos'è?》 chiedo non avendo la più pallida idea di quello che sto osservando. 《aspetta》 dice allontanandosi da me per schiacciare il pulsante di apertura del cancello. E in quel momento vedo due uomini scendere dal retro del furgone trasportando un abete lungo, penso, 4 metri se non di più 《ma....?》 non so più parlare, almeno ho evitato di dire il solito "ohhh", mi sento quasi creativa. Sono frastornata, come se un branco di rinoceronti mi avesse appena investita, non so cosa pensare, così rimango come sempre con la bocca spalancata da ebete, cosa che continuo a credere gli piaccia davvero molto, e indico come una bambina l'enorme albero, guardando Ric con gli occhi verdi sgranati. Lui sorride, evidentemente fiero di se stesso e spiega 《 quello è il nostro albero di Natale》 come se fosse la cosa più normale di questo mondo che qualcuno ti regali un albero gigantesco da piantare in giardino, dopo un mese che ci stai insieme. La paralisi facciale comincia a passare e riesco a connettere i pochi neuroni cerebrali rimasti e dire 《oddio...oddio...oddio》 mentre saltello sul posto, rischiando di slogarmi le caviglie, visto che io e l'attività fisica viviamo in emisferi opposti, e mi avvinghio a lui come un'anaconda cominciando a baciarlo. A giudicare dalla sua espressione capisco che era ciò che voleva fin dall'inizio di questa fiera delle sorprese. Mi domando perché non me l'abbia semplicemente chiesto, visto che passerei la mia esistenza a baciare quelle labbra semplicemente meravigliose! 《 dobbiamo andare a comprare le decorazioniiiiii Ric》 urlo entusiasta aggrappandomi sempre di più a lui come se la terra si fosse aperta sotto i miei piedi e io dovessi cercare di non essere risucchiata 《quanta fretta che hai piccola! Aspetta!》. Lui mi appoggia al suolo, che a quanto pare si è chiuso sotto i miei piedi, va verso il cancello comminando per il vialetto di pietra che ho messo io stessa tra l'erba, lo apre e prende due scatoloni mettendoli uno sopra l'altro, sollevandoli con le sue braccia forti (davvero tanto visto che riesce a sollevarmi senza rischiare un'ernia ogni volta) dirigendosi verso di me《piccola queste sono alcune delle nostre decorazioni!》.
Io con il solito sguardo da ebete sorrido e rimango impalata come un fenicottero, guardando Paolo che si avvicina con altre scatole 《buongiorno Federica》 esclama sorridendo. Cerco di ricompormi e rispondo al suo saluto 《buongiorno a lei Paolo》, mentre osservo altri due uomini che vengono verso di me con l'albero: svoltano a destra intorno alla casa per raggiungere il retro del giardino e io li seguo passando da dentro e sbucando dalla porta finestra della sala. 《Paolo posso offrirti qualcosa?un caffè magari?》 chiedo mentre lui e Ric sistemano le scatole sul patio 《si grazie un caffè!》 sorrido e mi rivolgo a Ric 《Ric chiedi ai due signori se desiderano qualcosa!》 e mi dirigo in cucina. Dopo qualche istante Ric mi raggiunge per farmi sapere che anche gli altri due vogliono un caffè e quando finisco di prepararli, mi dirigo verso il giardino con il vassoio in mano che per poco non mi cade dalle mani per la sorpresa che mi si erge di fronte. Sono sbigottita dalla maestosità di quell'albero che in dieci minuti hanno piantato vicino alla siepe del mio giardino, è bellissimo, verdissimo, profumato e rigoglioso. Il mio abete, anzi il nostro abete; è la prima cosa nostra in casa mia e non ne sono dispiaciuta, né preoccupata per quell'invasione forzata, anzi sono contenta e comincio a pensare a lui tra le mie mura, che forse un domani potranno diventare le nostre, sempre che non preferisca vivere nella sua fortezza di 300 metri quadri, cosa che non vorrò mai e poi mai. E si lo so che "mai dire mai" ma qui lo dico e lo confermo che non lascerò questa casa, né per un loft da milionari al decimo piano, né per un castello, né per nessuno al mondo.
Quando i tre uomini se ne vanno, mangiamo un toast veloce prima di dedicarci ad addobbare quella creatura gigantesca. Ha preso tantissime decorazioni, esagerando come sempre, e quel che è peggio è che ognuna è personalizzata, è nostra: c'è un cuore con scritto "ti amo principessa", un angelo con "al mio angelo Fede", delle palline con le nostre foto sopra, due stelle una azzurra come i suoi occhi e una verde come i miei, una campanella con inciso "mi manchi....ti penso" come i messaggi che ci siamo scritti ogni ora quando era via. Ci divertiamo per le due ore successive finché arriva il momento di mettere la punta in cima all'abete; frugo nelle scatole vuote senza trovare nulla, ma non credo non ci abbia pensato, e infatti mi mette sotto il naso una confezione di velluto blu 《 un'altra sorpresa?》 domando prendendola in mano, 《sempre》 risponde soddisfatto, e quando la apro ci trovo una stella di Swarovski che ha un'incisione al centro che recita "Riccardo & Federica. Primo Natale". La vista mi si annebbia per la commozione, alzo lo sguardo e vedo i suoi occhi fissi nei miei 《 è semplicemente perfetta》 dico con la voce spezzata, lui si avvicina baciandomi e mi tende la mano, per farmi alzare in piedi, visto che mi ero seduta sull'erba a cercare tra le scatole, che afferro con un sforzo sovrumano per poi dirigermi verso la scala di fianco all'albero. Arrivo in cima, metto la stella e la osservo estasiata, lui, nel frattempo, circonda l'albero con un filo di luci, attacca la presa e schiaccia il pulsante di accensione. Tutto l'albero si illumina, io mi catapulto giù dalla scala per andare a rifugiarmi tra le braccia di Ric e insieme osserviamo quella visione pazzesca. Sono senza parole, con il naso all'insù, e quando penso che non ci sia nulla che possa rendere questo momento migliore, ecco che inizia a nevicare. La neve da sempre è stata il mio fenomeno atmosferico preferito; è il simbolo della bellezza, della purezza e della pace, c'è sempre uno strano silenzio che circonda tutto, capace di scacciare dal cuore la tristezza e trasformare tutto in qualcosa di luminoso... "Come la neve, non fa rumore" cantava Battisti.
Come un segno del destino, a cui non ho mai creduto neanche per un secondo ma in questo mese comincio a dubitare di tutto ciò in cui credo, dalle casse sparse per la casa comincia ad uscire "emozioni" di Battisti, e siamo io e Ric davanti al nostro albero, sotto la neve, abbracciati mentre balliamo lentamente e io canticchio sottovoce le parole di quella bellissima canzone. Le sue braccia attorno a me, lui dietro di me con il mento sulla mia spalla che si muove lentamente mentre tutto intorno a noi rimane immobile. Siamo solo io e lui e tutto il mondo fuori. Beh veramente ci sono anche i miei cani che sembrano posseduti da una tarantola visto che continuano a saltare per tutto il giardino a rincorrere i fiocchi di neve, diciamo che è più romantico pensare di essere soli.《è perfetto Ric. Tutto questo è perfetto》 dico al termine della canzone. Mi bacia sulla guancia arrossata dal freddo e sospira 《lo credo anche io principessa》.
Credo, anzi ne sono quasi certa, che quello che sto vivendo sia il momento più bello della mia vita, purtroppo però non sai mai quale sarà quel momento finché non sarà passato e allora non potrai più tornare indietro e assaporatelo fino in fondo. Fortuna vuole che stia pensando proprio a questo, ora sotto la neve, circondata dalle uniche braccia che desidero, e quindi sono più che sicura di star vivendo l'attimo prima che fugga via.
Alle 19 siamo di nuovo in casa, un po' congelati visto che l'ho costretto a rimanere fuori per prolungare il "momento", così per riscaldarci comincia a passarmi velocemente le mani aperte lungo le braccia, ma sappiamo bene che per far esplodere l'elettricità tra noi basta un tocco: i nostri occhi fissi gli uni negli altri, le labbra leggermente aperte che pregustano ciò che sta per succedere, i nostri corpi sempre più vicini fino a sfiorarsi, e poi nell'istante in cui si toccano il fuoco esplode, come milioni di fuochi artificiali. Sembra non ci sia più aria nella stanza, e non c'è più distanza tra noi: le bocche si uniscono, le lingue si abbracciano e la passione aumenta. Baciare lui è la sensazione migliore che abbia mai provato; mi è sempre piaciuto baciare e ho tanta esperienza, ma mai nessuno mi ha fatto provare una cosa del genere. È come se il cuore mi esplodesse, con il semplice tocco delle sue labbra morbide sulle mie, e i miei organi interni prendessero fuoco all'istante. Mi tremano le mani e le ginocchia quando la sua lingua sfiora la mia, e quando sento il suo sapore capisco che sto vivendo, come se prima di lui fossi solo sopravvissuta, mentre da quando, per la prima volta ho visto i suoi occhi, abbia cominciato a vivere davvero. Sono scongelata, non più ibernata nella mia cortina di ghiaccio, sono sua, completamente e non vorrei essere di nessun altro.
Il bacio diventa più profondo più duro, vorace, fin quando mi sbatte contro il muro tenendomi ferma per le spalle, forse per paura che scappi da lui perché non sa che l'ultima cosa che mi passa per la testa quando sono accanto a lui è andarmene, mi slaccia la felpa, gettandola in terra insieme alla sua, mi solleva la maglietta e io sollevo la sua e i nostri petti nudi si avvinghiano scaldandosi a vicenda. Mi divincolo dal suo abbraccio e lo spingo contro il muro cominciando a baciarlo sulla mascella squadrata perfettamente rasata, sul collo,sullo sterno, e mi metto in ginocchio davanti a lui continuando a baciare ogni centimetro di quel corpo eccitante, fino ad arrivare all'elastico dei pantaloni. In un gesto rapido glieli calo insieme ai suoi boxer aderenti e vedo la sua eccitazione crescere davanti a me. Le sue mani sono tra i miei capelli, mentre stringo tra le mani il suo sesso duro e lo avvicino alle labbra. Il piercing e la mia lingua cominciano a baciarlo e a leccare tutte le vene che si gonfiano, i suoi gemiti aumentano insieme alla presa sui miei capelli e tra i lamenti di piacere mi esorta 《piccola ti prego continua》. Più mi dice così più mi fa eccitare, così lo metto in bocca più che posso cominciando a succhiarlo e muoverlo dentro e fuori 《ora ti devo prendere》 ringhia tirandomi in piedi e togliendomi i pantaloni. Rimango con solo un completino intimo di pizzo rosso,con il reggiseno a balconcino che rende ancora più grande il mio seno, e mi allontano da lui mettendo le mani sui fianchi con fare provocatorio. Mi fissa con gli occhi sempre più scuri e socchiusi, si stacca dal muro, mi prende per un braccio attirandomi a sé per poi sfiorare con le dita il seno fino a farlo uscire completamente; si china verso un capezzolo e comincia a sfiorarlo con la lingua guardandomi mentre con una mano mi slaccia i gancetti e lascia cadere in terra il reggiseno. La lenta tortura della sua lingua aumenta, e comincia a mordicchiarmi i capezzoli sensibili per poi sollevarmi in aria, come se pesassi dieci chili, e agganciarmi le gambe attorno alla sua vita. Si dirige a lunghi passi verso la camera da letto, e mi deposita sul materasso continuando a baciarmi ovunque, le sue lunghe dita corrono per il mio corpo, una mano mi afferra una natica per posizionarmi al centro del letto, la mia pelle è percorsa da fremiti a causa del suo tocco, e quando mi sento libera dal mio perizoma pregusto il momento in cui mi toccherà. Non devo aspettare molto, ma non sono le sue dita che si avvicinano: si scosta da me, si infila il preservativo e mi penetra lentamente 《ohhhh》 gemo felice. Sento la sua voglia crescere insieme alla mia, e le spinte aumentare. I suoi movimenti sono controllati e lenti, per darmi il massimo piacere, ma più sento l'orgasmo crescere più ho bisogno di forza, cattiveria quasi. Vorrei divorarlo di baci, lo vorrei tutto continuamente 《più forte》 dico gemendo, e lui risponde subito alla mia richiesta spingendo sempre più, energicamente, alzando il mio bacino per farci aderire completamente e sentirlo tutto dentro di me 《più forte piccola?》 dice con un ghigno sulle labbra e io annuisco. È pazzesco, incredibile, mi sento su un altro pianeta, non capisco più dove io sia e sento questo piacere indescrivibile crescermi dentro finché quando sono ad un passo dall'apice si blocca 《dimmi cosa vuoi》 chiede curioso mentre io vorrei ucciderlo per aver interrotto un sesso strepitoso. Gli afferro il sedere e lo spingo contro di me per far riprendere il movimento, ma lui scuote la testa sorridendo e io sbuffo 《te voglio te》 dico attingendo alle poche forze cerebrali che mi sono rimaste 《dimmi come, dimmi cosa piccola》. Il bastardo vuole giocare, lo so, ma io non voglio nulla di particolare, voglio che continui quello che ha iniziato 《voglio che mi prendi con tutta la forza che hai e che mi sbatti fino a farmi dimenticare il mio nome. Contento?》 lo guardo seria e frustrata. 《oh non desidero altro》 dice mentre comincia a muoversi di nuovo, selvaggiamente, in un modo che mi fa raggiungere l'orgasmo in breve tempo, facendo poi collassare lui su di me distrutto. 《ti amo principessa》 dice baciandomi la linea della mascella 《ah si?》 chiedo con la voce da cerbiatta sperduta nella foresta, 《hai dei dubbi forse?》 chiede divertito mentre continua a baciarmi 《mmmm giusto uno o due》 rispondo. Solleva il viso tenendoselo con una mano mentre appoggia il gomito sul letto e mi guarda con un sorriso talmente luminoso che sono certa potrebbe essere usato come fototerapia per i disturbi depressivi nei paesi nordici 《e come posso sciogliere questi tuoi dubbi?》 dice mentre mi fa scorrere un dito tra i seni fino al pube. Sussulto al suo tocco e 《un modo ci sarebbe》 dico ammiccando 《oh piccola sei insaziabile!》. Detto questo si toglie il preservativo e comincia a mordermi il labbro inferiore, per poi far entrare la sua lingua nella mia bocca prepotentemente. Mi metto a cavalcioni su di lui e sento la sua erezione dura contro il mio ventre 《e io sarei quella insaziabile?》 dico alzandomi dal suo petto e posando le mani sul suo addome 《sei tu che mi rendi così》 risponde passandomi un preservativo che strappo con i denti e glielo srotolo per tutta la lunghezza 《cazzo vederti strappare quella cosa con i denti mi fa diventare matto》 lo guardo mi sollevo da lui, e velocemente lo infilo in me 《e questo ti fa impazzire?》 dico muovendomi su e giù 《cristo piccola》 grugnisce afferrandomi i fianchi e spingendomi fino in fondo su di lui per prenderlo tutto.
《hai capito quanto ti amo piccola?》 mi chiede al termine della nostra maratona di sess
《abbastanza》 rispondo pensosa
《abbastanza?》 dice sorpreso
《lo capirò meglio dopo le coccole》 sussurro abbracciandolo
《pensavo non ti piacessero le coccole》 mentre mi stringe a sé e comincia a toccarmi la schiena
《con te ho scoperto che mi piace tutto quello che mi dai e che mi fai》
Obiettivamente frase più romantica da baci perugina non poteva uscirmi, e sono fiera di me per averla detta, per avergli fatto capire che AMO tutto di lui.
《piccola ti amo così tanto》
《che ore sono Ric?》 chiedo spaesata
《quasi le 20 perché?ti sei già stancata di me?》
《Arrivano le mie amiche per scambiarci i regali!》 dico alzandomi velocemente dal letto come se fossi presa da un raptus
《ah ok》 mugugna rimanendo sdraiato in tutta la sua nudità
《non volevo la tua approvazione》 rispondo agitata mentre apro l'armadio
《e cosa volevi?》 chiede evidentemente divertito, incrociando le braccia sotto la testa
《dirti che stanno per arrivare!》 urlo lanciandogli la sua t-shirt che ho raccattato da terra insieme a tutti gli altri vestiti
《quindi mi stai cacciando? Mi vuoi solo per il mio corpo, ho capito e dopo che l'hai ottenuto mi butti via》 sorride sempre di più e so che gli piace da morire vedermi agitata
《 mi hai beccata! Ora prima di andartene dammi un bacio》 mi avvicino chinandomi su di lui 《 ah adesso vuoi un bacio e poi però mi mandi via?》 annuisco e aggiungo《già però voglio un bel bacio》 lui allontana le labbra dalle mie《mi paghi anche? Quanto valgo all'ora?》 《sei senza prezzo》 rispondo avvicinandomi ancora 《adularmi non ti servirà a niente》 scoppio a ridere e lo bacio con forza prima che possa divincolarsi《non rubare le mie battute. Non ti si addicono》 e mi allontano. Lui mi tiene per un polso《pensi che quella cosa fosse una ricompensa?》 riferendosi al bacio veloce. Mi tira a sè, io seduta sul letto con le gambe fuori, un gomito sul suo petto, mi afferra il viso tra le mani e mi bacia 《ora?》 dico staccandomi e lui scuote la testa. Sfioro la sua lingua con la mia per poi ritrarmi 《adesso?》 e lui sempre riavvicinandomi a lui, tenendo gli occhi chiusi 《mmmm quasi》. Lo bacio afferrandogli i capelli e tirandolo verso di me seduto e lascio che le nostre lingue facciano il loro gioco prima di staccarmi e avere di nuovo il battito accelerato 《ora?》 domando alzandomi dal letto e tornando all'armadio, 《ora sono ancora più eccitato piccola!》. Mi volto verso di lui e vedo che gli era diventato di nuovo duro 《e quella cosa che mi guarda?》 chiedo sconcertata 《quella cosa è l'effetto che mi fai! Vogliamo porvi rimedio?》. Salto di nuovo sul letto, rinunciando a trovare dei vestiti adatti, e vengo ribaltata sulla schiena e presa di nuovo.
《cazzo sono le 20.30!》 urlo alzandomi di scatto dal letto. Deve allontanarsi da me altrimenti non sarò mai in grado di prepararmi per l'arrivo delle mie amiche.《 vedi di migliorare il tuo linguaggio piccola!》, mi volto linciandolo con gli occhi 《 e tu vedi di non continuare a scoparmi!》 dico infilandomi una minigonna cortissima nera, e una camicetta blu di seta 《principessa!》 mi riprende lui scuotendo la testa e dirigendosi in bagno 《 Ric che stai facendo?》 gli dico abbottonandomi la camicia 《faccio una doccia e vado! I miei mi aspettavano mezz'ora fa al ristorante!》 《ah perfetto! Già mi odiano e ora ti faccio arrivare anche tardi!》 《 dirò che stavo facendo sesso con te piccola!》 dice aprendo l'acqua 《 Ric》 dico esausta e lo sento ridere.
《 cinque minuti e poi vado!vieni con me piccola?》 urla dalla doccia e ride da solo per il "vieni con me": porco schifoso! 《Riccardooooo!》 gli strillo dietro ridendo anche io. Chiaramente il citofono suona e corro ad aprire mentre mi infilo le ballerine saltellando su un piede e poi sull'altro, rischiando come sempre di cadere a terra e uccidermi. Mi sistemo i capelli arruffati del dopo sesso selvaggio legandomeli e mi trucco velocemente davanti allo specchio dell'ingresso,spalancando la porta di casa
《 ciao belle gioie》 dico mettendomi il mascara
《ciao faccia da sesso! Bellissima la tavola di legno fuori dalla porta》 salutano tutte e tre in coro. Mi beccano sempre, e devo dire che non è difficile visto che ho ancora la camicia mezza aperta, la faccia rossa, le labbra gonfie, gli occhi stralunati, e i capelli spettinati nonostante siano raccolti in una coda. Entrano con sacchi colorati e ognuna brandisce, come una spada, una bottiglia di vino urlando 《yeahhh alcool》
《venite pure! Ric è in bagno, ma poi sloggia!》 dico prendendo il cavatappi, calici e andando in veranda
《se vuole può restare!》 risponde Lisa sedendosi
《sì fallo restare a sbronzarsi con noi!》 esclama Priscilla
《 e a chiacchierare e darci consigli da uomo》 si unisce al coro Nicoletta. Io scuoto la testa e dico《 a parte che ha una cena con la sua simpatica famiglia, in più questa è la serata donne, quindi niente piselli! Ah prima che mi dimentichi: la tavola fuori dalla porta è un regalo di Ric e come se non bastasse guardate là!》 e indico il giardino illuminato dal meraviglio albero di Natale.
Rimangono tutte a bocca aperta e si complimentano per la bellissima sorpresa che mi ha fatto il mio uomo delizioso.
Finalmente sedute cominciamo a bere, fumare come delle viziose sfrenate. All'improvviso Ric esce dalla camera con un asciugamano legato in vita, il petto lucido dalle gocce d'acqua, i capelli bagnati che si accarezza con una mano, stile pubblicità, e gli occhi azzurri brillanti 《ciao belle fanciulle!》 esordisce mostrando il suo maledetto sorriso che mi fa venir voglia di spogliarmi e aprire le gambe. Le amiche si voltano e spalancano gli occhi incredule per quella visione celestiale, e notando la loro espressione dico 《ecco l'effetto che fai alle donne! Anche le mie amiche si rincretiscono vedendoti così! Vai a vestirti!》 lui scuote la testa e si dirige verso di noi a piedi nudi, persino i suoi dannati piedi sono sexy, poi più si avvicina più noto il segno delle anche che vorrei leccare e quegli addominali così scolpiti che mi fanno perdere la ragione; e lui lo sa bene visto che usa il sesso come arma per farmi perdere il punto nelle discussioni.
Priscilla è la prima che ha la grinta di parlare 《che ragazza fortunata che sei!stronza》
《porca miseria complimenti Sister!》 si unisce Lisa e Nicoletta aggiunge《 cioè, insomma, wow!》.
Il narciso che ho davanti ride e sposta la mia sedia per far sì che sia di fronte a lui per poi chinarsi e baciarmi bagnandomi la camicia con le gocce del suo petto
《sono solo suo》 proclama a gran voce. Forse dovrei fargli una maglietta che lo dica e dovrei obbligarlo ad indossarla sempre e dovunque.
《dai vai adesso!》 gli intimo tirandogli una pacca sul sedere sodo e se ne va mostrandomi la schiena ugualmente bella e quel culo pazzesco. I miei occhi rimangono incollati a lui mentre le amiche riprendono con gli apprezzamenti.
《 come fai a levargli le mani di dosso?》 si informa Priscilla.
Sa dio come io faccia 《 infatti non lo faccio》 rispondo ridendo
《lo si ama solo guardandolo!》 dice Lisa seguendo la direzione del mio sguardo
《è così scolpito e sodo!》 interviene Nicoletta facendo il mimo di una mano che stringe qualcosa
《si lo è. Molto. Ovunque. Sempre. Continuamente.》 dico scandendo ed enfatizzando le parole.
Beviamo, dopo aver brindano alla nostra serata, e continuiamo a ridere come galline nel pollaio fin quando Ric decide di degnarci di nuovo della sua presenza, questa volta da vestito:indossa un paio di jeans leggermente strappati, Nike ai piedi, una camicia bianca e un golf blu aderente. È da togliere il fiato 《principessa io vado》 urla sventolando le chiavi della macchina e infilandosi il woolrich scuro. Le amiche lo guardano ancora sbavando e facendomi complimenti sul suo sedere perfettamente rinchiuso in quei jeans. 《 ciao gigolò》 gli urlo a mia volta 《mi vuoi solo per il sesso!》 ribatte e anche se non è una domanda rispondo ugualmente 《per cos'altro dovrei volerti?》 《ahhh quanto ti amo piccola》 e torna indietro da me baciandomi forte lasciandomi annaspante 《ciao gentilissime e bellissime ragazze》 dice salutando le mie amiche con un sorriso prima di chiudere la porta di me. Sono ancora sconvolta e con un gesto teatrale faccio finta di sventolarmi la faccia per raffreddare i bollenti spiriti. Ci rimettiamo a parlare dei nostri progetti per il Natale e di nuovi pettegolezzi fin quando sento le parole che non vorrei mai sentire
《abbiamo ricevuto l'invito per partecipare alla festa di Natale dei genitori di Ric》
Sono sicura che il mio viso sia di tutti i colori. Il mio cervello è vuoto, posso sentire l'eco all'interno di una voce che urla :maledetta stronza! Riferito, sono certa, non a me ma alla madre di Ric
《oh santo il signore benedetto! Cosaaaaaa?》 squittisco come un topo nella tagliola
《me l'hanno recapitato al lavoro》 dice Nicoletta
《anche a me》 si uniscono Lisa e Priscilla.
Mi metto le mani nei capelli, ma sono legati, così la mia frustrazione aumenta prima di esplodere in 《probabilmente vorranno verificare che non ho amiche puttane o amici drogati! È una famiglia di pazzi, mi odiano e sono certa che stiano programmando la mia morte nei più piccoli dettagli》
Ridono con le lacrime agli occhi prima di dirmi che hanno accettato l'invito e che mi faranno da supporto durante quella che sarà un'altra serata orrenda in compagnia della famiglia peggiore che abbia mai conosciuto: la famiglia Addams in confronto è quella del mulino bianco.
《non potremmo mai perderci la tua crocifissione》 insiste Lisa ridendo
《 oh la vostra tenerezza non ha eguali! È come un pugno in faccia!》 rispondo ridendo anche io
《ah sia chiaro che anche i nostri fidanzati sono stati invitati》 butta con non chalance nella discussione Nicoletta
《 ora spiegatemi come diavolo faceva quella donna a sapere chi fossero i vostri fidanzati?》
Le ipotesi più gettonate sono : Ric, un investigatore privato, la CIA o l' FBI. Sinceramente al momento non mi sento di escluderne neanche una, conoscendo i tipi di persone. Mi domando che cosa sappiano di me! Probabilmente hanno messo delle cimici in casa mia, oddio mi sento una paranoica!
《neanche a Ric ho dato informazioni accurate sui vostri uomini! Sa dio come facciano a sapere tutto!》
Sono sconvolta e l'ipotesi di scapparmene in Alaska sta prendendo sempre più piede nella mia mente, o di ucciderli tutti con un mitra... Penso sia più facile scappare che raccattare un'arma del genere, devo informarmi...ecco che la mia mente comincia ad avere i soliti istinti omicidi legati a quelle persone.
Arriva il momento dei regali, così corro in mansarda a prenderli mentre accendo la musica che si espande per tutta la casa (avevo composto una playlist con tutte le canzoni di natale). Consegno a ognuna di loro un pacchetto in cui c'è una cornice con una foto di noi quattro durante una vacanza al centro, e tutt'intorno delle foto di me con ognuna di loro in periodi diversi delle nostre amicizie; sono commosse per il gesto tenero che ho fatto! A Nicoletta regalo una collana e un paio di orecchini fatti a mano di argento. A Priscilla una trousse a forma di cuore, visto il suo romanticismo, con dentro due rossetti, due ombretti, un mascara e una matita per gli occhi. A Lisa regalo 100 carandage e 100 pennarelli, visto che ama gli oggetti di cartoleria, e un'agenda rivestita di pelle con un'incisione sul retro "alla mia Sister, Natale 2015".
I regali che ricevo sono fantastici: da Nico un anello con un cuore rosso di Swarovski; da Lisa una borsa a forma di cartella che volevo da molto tempo e da Priscilla una vestaglia e delle pantofole entrambi di pelo rosso (per la gioia di Ric, visto che ne ho già un set rosa confetto).
Verso la una di notte, dopo tre bottiglie di vino e un'altra in arrivo, mentre siamo immerse nelle nostre conversazioni, Ric entra in casa: si diverte a rubarmi le chiavi, per fortuna sono ancora sveglia altrimenti sarei morta di paura un'altra volta.
《 principessa》 esclama con voce stanca. Lo capisco bene siccome ha passato una serata con la sua famiglia che riuscirebbe a far stancare e arrabbiare anche il Dalai lama.
《com'è andata la cena? Vuoi un bicchiere di vino?》 chiedo notando il suo viso che prima di uscire di casa era lucente, mentre ora sembra quello di uno che è stato preso a pugn
《oh si ne ho bisogno. Mia madre mi ha rotto i coglioni tutto il tempo perché ho osato presentarmi in jeans ad una cena》 dice sedendosi e facendo un lungo sorso per poi continuare 《 ero già in ritardo, cosa inaccettabile per lei, e in più mi ha chiesto come mai non mi avessi detto nulla del mio abbigliamento》
Quasi cado dalla sedia a sentire quelle parole 《le hai risposto che non ti ho detto nulla perché ho cattivo gusto e tu hai 36 anni e puoi vestirti da solo?》
《 no le ho detto che eri impegnata e che non hai badato a come stavo uscendo di casa!》 e ride, ma non capisco se stia scherzando o se sia serio
《Ric》 sospiro già stanca a sentire il nome di sua madre
《 che c'è piccola? È vero che eri impegnata》 risponde come se fosse una più reale spiegazione rispetto alla mia in cui sostenevo che avesse 36 anni?
《chiaramente è colpa mia! Già mi odiano, almeno quando non ci sono tienimi fuori!》 e butto giù un bicchiere di vino: quella donna mi farà diventare un'alcolizzata
《mi ha anche chiesto come mai non ci fossi e quando le ho detto che avevi degli impegni con le amiche è quasi morta di infarto e ha detto che avresti dovuto posporre tutti i tuoi impegni in favore della cena con loro visto che sostenevi avessimo una relazione》 le mie amiche non trattengono più le risate e io mi accendo una sigaretta fumando nervosamente 《 Ric, se non mi uccide tua madre lo farò io per evitare di rivederla!》
《pensa che la sopporto da 36 anni!》 sbotta lui
《si ma almeno non ti odia!》 ribatto
《piccola mi fa le menate per come mi vesto a 36 anni e pretende che sia tu a vestirmi! Le ho spiegato che ti diverti più a togliermeli i vestiti che a mettermeli, ma non ha afferrato il punto!》
《perfetto ora sono anche una ninfomane!davvero Ric bel lavoro, perché non le hai anche detto quanto lo facciamo, già che c'eri》
《 le ho detto che sono arrivato tardi perché ero con te e mi ha detto che forse dovrei regalarti un orologio così eviterai di trattenermi in futuro!》
《tombola! Dille che preferirei ricevere una pistola da usare contro di lei!》 e scoppiamo a ridere tutti quanti
《ah come me lo spieghi che a tutte loro》 e indico le amiche di fronte a noi《 sia arrivato un invito con anche il nome dei fidanzati?》
Lui sgrana gli occhi azzurri《 ah piccola non ne ho la più pallida idea! È mia madre, ricordatelo, ha assi nascosti nella manica!》 《potrebbe avere anche una fiala di cianuro da buttare giù, no?!》 lui ride divertito, nonostante continui ad insultare sua madre.
Dopo un po' si alza guarda i regali che ci siamo fatte, apprezzandoli, ed esclama 《ragazze vado a dormire》. Le amiche lo guardano fare il giro del tavolo e dicono《 allora ce ne andiamo anche noi, non vogliamo disturbare, sai possiamo essere molto chiassose》 lui sorride accarezzandomi i capelli legati 《nono dovete restare e poi io ho il sonno molto profondo!》 mi bacia e si dirige verso la camera quando io dico ad alta voce 《 e poi questa è casa mia, non sua!Quindi decido io》, alza una mano per salutarmi ancora dandomi le spalle e sospirando《 già decidi tutto tu piccola!》 e chiude la porta della stanza.
Guardo le mie amiche colpita da un improvviso fulmine 《 ah mi sono dimenticata di dirvi una chicca!》 esclamo
《cosa cosa?》 dicono insieme come sempre. Mi sembra davvero di essere in un teatrino dove stanno recitando
《ho fatto quella cosa che non mi piaceva》 dico sottovoce come se qualcuno dovesse ascoltarmi e punirmi per le mie azioni
Lisa e Nicoletta che mi conoscono come nessun altro tirano un sospiro di sollievo 《finalmente!!!! E ti è piaciuto?》
Priscilla ci osserva con lo sguardo di chi non ha la più pallida idea di cosa stiamo dicendo 《cosa non ti piaceva?》
《sesso orale su di me》 rispondo io
Lei sbatte le mani sul tavolo quasi urlando《 cosaaaaaa???e non l'hai mai fatto?》 le altre scoppiano a ridere mentre io scuoto la testa 《tu sei pazza! Come hai fatto a non fartelo mai fare?》 insiste sconvolta, come se le avessi detto che voglio arruolarmi in marina
Le altre due mi esortano a raccontare, curiose come bertucce
《ohhhh è stato fantastico, pensavo di sciogliermi sotto la sua lingua》 rispondo con gli occhi sognanti
Lisa prosegue nel suo terzo grado《è bravo?》
《bravo è riduttivo! Non che abbia altri paragoni, ma è stato pazzesco!》 dico bevendo un altro sorso di vino
《e ti tromba abbastanza?》 rinviene Priscilla dopo lo shock
《continuamente, ovunque, è una macchina che non si scarica mai!》 dico ridendo e continuo 《e la vostra vita sessuale invece?》
Nicoletta inizia《 la mia va bene, molto bene, soprattutto per la cosa che hai provato》 e mi fa l'occhiolino
Lisa racconta la sua 《 la mia va bene quando lui c'è, è un dio del sesso, peccato che non ci sia mai! Dovrò consolarmi con jimmy!》
Nicoletta e Priscilla la guardano con la faccia da punto interrogativo e io rispondo 《il suo vibratore!》
Priscilla decide di raccontarci la sua vita sessuale 《 io devo sempre convincerlo, non ha quasi mai voglia, mi sa che lo lascerò》
Sappiamo del suo uomo che non la soddisfa, ma credevamo che fosse migliorato con il tempo
《noooo! Ancora? Ma che problemi ha? Magari non gli funziona l'arnese!》 sbotto io solidale con la sua frustrazione
《ma che....volendo gli funziona e bene anche, per quel che mi ricordo, ma non lo vuole usare! Secondo me pensa sia un oggetto prezioso da tenere sottochiave!》 dice scuotendo la testa disperata
Noi ridiamo come sempre
Lisa dopo aver smesso di sbellicarsi dalle risate dice《 comunque non devi lasciarlo solo per questo dai!》
E io rispondo《 la passione prima di tutto, e se non la scopa allora tanto vale che finisca la storia!》
E Priscilla aggiunge 《ben detto love! Ho deciso: dopo le feste lo mollo!》
Alziamo i calici e brindiamo a questa decisione.
Quando le ragazze se ne vanno, mi dirigo a letto e ho una voglia matta di lui, nonostante abbiamo passato la giornata a rotolarci tra le lenzuola, evidentemente non mi basta mai. Mi accoccolo abbracciandolo e comincio ad accarezzarlo ovunque
《mmmm》 mugugna addormentato
《sei sveglio?》 domando baciandolo sul petto nudo
《mmmm》 bofonchia ancora
《ti voglio....faccio tutto da sola se vuoi, ma ti voglio》 sembro una sessuomane in questo momento, ma non mi importa, sono eccitata da far schifo.
Sento che le mie carezze l'hanno risvegliato lì, così senza aprire gli occhi mi schiaccia sul materasso e comincia a baciarmi sulla bocca e in un attimo è ancora dentro di me.
La mattina della Vigilia di Natale mi sveglia portandomi una tazza di caffè e si sdraia vicino a me a fare colazione insieme. È solito mangiare come un orso bianco prima del letargo, quindi quando si sveglia trangugia bacon, uova, pane tostato e marmellata e altre schifezze, e solo dopo beve il caffè. La sua idea è che siccome il suo lavoro è impegnativo lui debba far scorta di cibo perché non sa mai quando poi riuscirà a mangiare, come se ci potesse poi essere una carestia improvvisa e fosse impossibile per lui raccattare del cibo. Se mi chiedessero di mangiare qualcosa a colazione potrei vomitare, preferirei andare a messa piuttosto che buttare giù qualcosa.
《piccola perché non usi mai nomignoli con me?
《non lo so...mi piace il nome Ric e come suona quando lo dico》
《mi fa eccitare il mio nome sulle tue labbra, ma anche un nome tenero non mi dispiacerebbe》 dice sorseggiando il caffè. Non mi piace molto dare nomignoli sdolcinati, o meglio le amiche le chiamo in tutti i modi possibili, ma con lui non riesco proprio
《come vorresti che ti chiamassi?》chiedo perché a differenza sua io so cosa sia il compromesso
《boh come vuoi》 risponde facendo finta di niente
《orsacchiottino bello?》 dico guardandolo e notando che per poco non si strozza con il caffè dalle risate
《cucciolo amoroso?》 continuo io
《qualcosa di più virile piccola?》 chiede divertito
《mmmm...ce l'ho! Pupazzetto morbidoso!》
《ho detto virile! Mi tagli le palle così!》
Rido anche io 《ci teniamo "Ric" allora?》 e lui annuisce desistendo nell'intento di farmi diventare romantica e coccolosa tutta d'un colpo 《anche i tuoi nomignoli non è che mi facciano sentire proprio una donna rispettabile!》 bofonchio finendo il caffè 《cosa c'è di male in "piccola" o "principessa"?》 domanda saltandomi addosso e cominciando a farmi il solletico.
《piccola sembra che tu sia un pedofilo e principessa, beh, sono tutto fuorché principessa, vista la mia volgarità!》
《credimi tu sei la mia piccola principessa e ucciderò chiunque mi dica il contrario》
Dopo che mi ha massacrata con il solletico riprende a parlare, evidentemente la vigilia di natale lo sta spronando a snocciolare tutte le domande che ha in testa. Siamo nella vasca da bagno, uno di fronte all'altra e mi guarda con i suoi occhioni prima di dirmi
《se dovessi mai fare una cazzata con te, cosa dovrei fare fare per farmi perdonare?》 sento come se un mattone mi avesse colpito dritto in testa 《perché pensi che farai una cazzata?》 rispondo il più pacata possibile, anche se in questo momento preferirei morire schiacciata da un ippopotamo che pensare all'eventualità che la nostra storia finisca.
《perché è ovvio che la farò...》 dice tranquillamente, passandosi le mani tra i capelli bagnati e facendomi perdere il punto focale della discussione. Quel movimento mi fa dimenticare le risposte alle cinque domande fondamentali: come, chi, quando, dove, perché!
《 dipende dalla gravità di ciò che combini!》 rispondo ritrovando me stessa
《peggiore dei casi?》 dice serio.
"Peggiore dei casi devi strisciare in ginocchio da me. Se poi dovessi tradirmi allora te lo taglierei o te lo farei diventare verde, per poi impiccarti in piazza" penso, ma invece rispondo 《non so Ric. Vorrei che,boh, mi facessi una serenata, mi mandassi tante lettere scusandoti, e che magari chiamassi anche le mie amiche per chiedere aiuto a loro visto che saprebbero che fare. Ah e mai e poi mai dovrai evitare di chiamarmi, neanche se dovessi chiedertelo, tu insisti, perché più mi lasci sola e più sai che la mia mente vaga nelle lande desolate》
Lui annuisce e sorride cominciando a massaggiarmi le gambe che sono tra le sue 《e se io dovessi fare qualcosa?》 chiedo sottovoce, visto che è probabile che rovini tutto, data la mia incapacità ad avere una relazione 《tu piccola? Impossibile》 scuoto la testa e ridendo da isterica continuo 《nono è più che probabile...pensavo mi conoscessi oramai!》 lui fa scorrere le sue mani sempre più su avvicinandosi li e facendomi sussultare dalla sorpresa 《basterebbe che mi dicessi che mi ami》. Come cavolo fa ad essere sempre così tenero e a lasciarmi sempre spiazzata?《sembra facile...》 rispondo delusa, perché so che non basterebbe mai un semplice "ti amo" se dovessi mandare all'aria la nostra storia 《non è semplice piccola! Sapendo quanto è difficile per te, se me lo dicessi,capirei che è vero》 dopo l'ennesima frase da uomo super comprensivo infila lentamente un dito dentro di me facendomi fremere. Dopo aver fatto sesso nella vasca, ed essermi quasi spaccata le ginocchia per la posizione innaturale che mi ha fatto tenere, siamo in giardino mentre mi sto fumando una sigaretta, non mi sono mai goduta di più la nicotina come dopo ogni orgasmo che Ric mi ha fatto provare. Si lo so, sono l'uomo della coppia, almeno fuori dalle coperte.
《cosa fai stasera Ric?》 domando seduti sul dondolo
《cena con la famiglia. Noi quando ci vediamo?》 dice sbuffando e posso capirlo visto che dovrà stare allo stesso tavolo con sua madre e che solo a pensarci mi vengono i brividi lungo la spina dorsale.
《domani o stanotte dopo cena》 rispondo come se fosse una cosa scontata e vedo il suo viso accendersi di felicità, neanche gli avessi detto che ho sconfitto la fame nel mondo
《mi vuoi qui anche stanotte?》 cucciolo!!vorrei strapazzarlo di coccole e riempirlo di baci. I suoi occhi grandi azzurri mi guardano sorpreso e il suo sorriso è paralizzante, ma, invece, visto che il ghiaccio è di casa in me rispondo 《certo. Perché non dovrei volerti qui? Insomma mi infastidisci un po' a volte, ma non potrei mai rinunciare a una nottata di sesso quindi sopporterò la tua presenza!》 sono una stronza acida e lo riconosco, ma più che farlo stare in casa mia, non so fare, e fortunatamente lui lo capisce e sorride senza rispondere. Sa che nel profondo del mio cuore a pezzi provo i suoi stessi sentimenti, e sa che il mio modo di dimostrarglielo è diverso dal suo, ma pur sempre autentico e colmo d'amore. Se solo fossi capace di esprimermi meglio...forse però non gli piacerei così tanto, forse quello che prova per me deriva proprio dal fatto che sia così chiusa e che quindi sia una conquista difficile, forse quando mi arrenderò a lui, mi lascerà, forse sono semplicemente una stupida pazza che si fa mille problemi quando invece dovrebbe godersi ciò che ha senza farsi viaggi mentali su ciò che "forse, in un'altra vita, magari, potrebbe succedere"!
Ric se ne va alle 17 perché i suoi sono a casa sua, mentre io dopo aver fatto correre i cani, mi vesto con la minigonna della sera prima e un golf a collo alto rosso, prendo i regali e vado a casa dei miei genitori per le 19.30.
Vivono in una casa grande, dove anche io e Ste abbiamo vissuto a suo tempo e dove ci sono ancora le nostre camere così come le abbiamo lasciate. La cena procede bene, siamo noi quattro più Ila, ed è bello avere ancora queste tradizioni anche se siamo grandi. Mia madre ad un certo punto della serata dice, giusto per rovinarmi la cena, 《veniamo anche noi domani alla cena di Natale della famiglia di Ric》.ecco ora posso anche vomitare 《cosa? Come?perché?》 dico spaesata scatenando le risate di Ste e Ila che mi informano che anche loro sono stati contattati da quella famiglia orrenda 《perché ci hanno invitati! Non essere scortese fede!》 mi rimprovera mia madre facendomi sentire come quando avevo 10 anni e avevo rotto un giocattolo 《non sono scortese è solo che sono delle persone davvero raccapriccianti!》 《non ti va mai bene niente!》 interviene mio padre. Si è vero, mi lamento, non mi va mai bene niente, o come preferiscono, ma queste persone mi odiano e non hanno perso un minuto per farmelo sapere, e io dovrei semplicemente stare zitta a guardare mentre invitano amici e famiglia alla loro stupida festa e li bombardano di domande umilianti? 《mica ti hanno insultato》 dice mia madre evidentemente scontenta di me《si mamma l'hanno fatto. La cena da Ric è stata un disastro, non perdono un momento per sottolineare che non sono abbastanza per il loro prezioso figlio!》 《come sei esagerata! Avranno avuto delle riserve! Quando sarai un genitore capirai...》 e quando mi piazza questa frase, mi viene sempre meno voglia di diventare un genitore se significa che dovrò trasformarmi in un essere spregevole che mette in imbarazzo gli amici del proprio/a figlio/a. E poi che cosa significa "quando sarai un genitore,capirai"? Ora invece, siccome non lo sono, devo tacere e farmi prendere a bastonate come una foca? Non è che se sei genitore allora puoi permetterti di insultare chiunque. Quando diventi genitori diventi tutto d'un colpo uno stronzo e un tuttologo? Bah mistero...
Dopo cena apriamo i regali, per poi mangiarci il mio solito tiramisù con la panna per addolcirci la vita, ma prima che possa estrarlo dal frigo il citofono comincia a suonare. 《aspettate qualcuno vecchi?》 urlo io dalla cucina, mentre mia madre va a rispondere dicendo 《no nessuno》. Vedo il suo viso diventare "sandy dai mille colori" e quando la sento dare indicazioni del piano, sento una strana sensazione, come di morte imminente 《chi era mamma?》 domando percependo la punta della spada di damocle sulla testa 《Ric e i suoi genitori!》 dice lei come se niente fosse 《e tu li hai fatti salire?》 sto balbettando 《ma certo! Che domande sono? Vai ad aprire la porta mentre sistemo il tavolo!》. Non mi sembrava una domanda assurda la mia, ma capisco che siccome non li ha ancora incontrati non possa capire il mio disgusto. Quando apro la porta davanti a me trovo Camilla, sempre elegantissima e con la faccia di una che si domanda "cosa ho fatto di male per trovami in mezzo alla plebaglia", Harold che sorride, evidentemente alticcio, presumo abbia bevuto l'inverosimile pur di non uccidere la moglie, e Ric che sembra appena uscito da un combattimento tra galli. Li faccio entrare salutandoli cortesemente e facendo ricorso a tutto lo zen di cui sono provvista, ma anche il maestro yogi che è in me sta brandendo un'ascia, e sento subito la voce della megera acida risuonarmi nelle orecchie.
《Non fa un po' freschino per mettersi quella gonna?》
respiro prima di risponderle 《Sono calorosa e poi non pensavo che l'avrei vista altrimenti mi sarei vestita in un altro modo》
"Per esempio nuda con un cappello di babbo natale, ma le voglio lasciare il dubbio" penso tra me e me
《Posso solo immaginare come》 risponde lei e per poco non vomita mente mi guarda minuziosamente, osservando con disgusto dove mi arriva la gonna
"Oh no non puoi neanche lontanamente immaginarlo" mi sento come fossi affetta dal disturbo dissociativo d'identità: una personalità parla e l'altra vorrebbe rispondere in un modo diverso. Prima della fine della serata verranno gli psichiatri e mi porteranno via in camicia di forza.
《Meravigliosa piccola!》 esclama Ric guardandomi come se volesse spogliarmi in mezzo all'ingresso
《Come sei elegante Ric》 dico prendendolo per i lati della giacca di uno dei suoi completi e baciandolo sulle labbra.
Ci spostiamo in sala dopo aver preso i loro cappotti e averli appesi e lei continua. Ma qualcuno che faccia un favore all'umanità e le ficchi qualcosa in bocca?no,eh?!
《Ci credo c'ero io a dirgli cosa mettere》sento la voce fastidiosa, come quella di una zanzara che porta la malaria, dietro di me. Ric mi allontana da lei che continua a parlare con Harold, ma è tutto diretto a me.
《Piccola fai finta di niente》 dice Ric stringendomi a sé
《Presentarsi a cena in jeans, davvero una scelta di cattivo gusto》 continua lei alzando sempre più la voce, riferendosi alla sera prima
《Respira piccola》 continua Ric mentre le gradazioni di rosso del mio viso fanno pandam con il maglione che ho
《A cosa serve una fidanzata se non a farsi vestire come le situazioni impongono di vestirsi?》 sono sicura che Harold stia già bevendo e non la ascolti neanche
《Pensa a prati verdi e girasoli》 dice sorridendo Ric
《Penso a una rivoltella puntata alla sua tempia》 rispondo nervosa respirando forte. Non ho mai pensato così tanto ad uccidere una persona come da quando l'ho incontrata. Mi immagino continuamente scene della sua morte per mano mia, e mi faccio paura da sola.
《Ok ora premi il grilletto e tutto svanisce》 mi rincuora lui dandomi feedback come sempre
《Per non parlare dei tre quarti d'ora di ritardo. Va bene che vive in campagna, ma un po' di rispetto per chi aspetta》 prosegue lei
《Non ce la faccio Ric》 dico mentre cerco di girarmi per affrontarla
《Shhhh rivoltella piccola》 mi afferra per i fianchi e mi tiene di fronte a sé
《Voglio un bazuca》 dico io in tono cospiratorio
《Ok vada per il bazuca. cosa ne pensi di un fucile di precisione?》 chiede facendomi sorridere
《Mi piace il fucile di precisione》 rispondo toccandogli la cravatta
Fortunatamente si avvicina mia madre, ma prima che comincino a parlare sento la sua ultima frecciata rivolta a me
《E poi vedere le amiche è meglio che trascorrere una serata con i genitori del suo fidanzato? Si deve rendere conto che non può più vivere in questo modo, non più》
"Come se avessi disdetto un comizio di capi di stato per farmi la manicure" pensa l'altra mia personalità, sicuramente più battagliera di me, ma le mani di Ric mi stringono allontanandomi da quell'essere insopportabile che penso ci provi un gusto sadico a farmi perdere le staffe
《Parlami del fucile di precisione piccola!》 continua lui mentre ce ne andiamo in cucina a bere un bicchiere di vino con mio fratello e Ila, lasciando i genitori a parlare in sala.
《Voglio una molotov e voglio ficcargliela giù per la gola così magari per una buona volta sta zitta》 rispondo bevendo il vino e sentendomi improvvisamente più leggera, lontana da lei. Lui scoppia a ridere divertito.
Mangiamo il dolce, chiacchieriamo, finché Ric si allontana con mio fratello, Ila va in bagno ed io rimango da sola, irrimediabilmente sola, fin quando, come se avesse un sensore, si palesa davanti a me Camilla. Prego Iddio che mi faccia stare calma, visto che non c'è Ric a rassicurarmi.
《Sono due persone adorabili i tuoi genitori. Mi domando da chi tu abbia preso》 prima mazzata. Ne ha una lista piena secondo me
《Devi essere come i lupi se vuoi vivere con loro. Ho imparato a rispondere a quelli come te》 rispondo prendendo un altro bicchiere di vino. È assodato che per sopportarla bisogna essere alcolizzati, ora Harold ha tutta la mia simpatia e la mia comprensione. La personalità omicida sembra essere annegata dall'alcol quindi non mi può più aiutare.
《Hai sempre la risposta pronta! Ora capisco cosa ci trovi in te mio figlio》 "se tu hai un manuale su come insultarmi io ne ho uno su come risponderti. Pensi che sia una totale imbecille e che mi faccia prendere a calci da te?" L'altra fede sta annaspando, ma resiste.
《Non che volessi che lei lo capisse, ma sono contenta ci sia arrivata! In effetti mi domando anche io da chi abbia preso Ric visto che con lei non c'entra nulla》 e le faccio la mia miglior faccia disgustata, mentre la guardo in cagnesco
《Purtroppo hai ragione! Non sa scegliere bene con chi accompagnarsi mio figlio, è sempre stato così!》 oddio perché non ho la molotov in borsa? E dov'è Ric?
《Mi onora sempre con le sue parole gentili, devo aver fatto qualcosa di buono nella vita per meritarmi lei》 il mio cervello va a mille all'ora, sono certa che se dovessi vederla per molti anni mi ritarderebbe l'invecchiamento delle cellule cerebrali visto che stanno facendo gli straordinari. Dopo aver archiviato questo discorso, e pensando che ne abbia abbastanza di chiacchierare con me, vengo presa alla sprovvista un'altra volta. È inarrestabile.
《Spero che il tuo abbigliamento per la festa sarà più appropriato di così, non vorrei che i miei amici pensassero che Ric ti abbia raccattata chissà dove》 doveva ripetermi che non le piace la mia gonna visto che secondo lei non l'avevo capito la prima volta, siccome non sono corsa a cambiarmi in lacrime.
《Oh non si preoccupi, ho intenzione di mettermi le calze a rete e una tuta in lattice e offrire i miei servigi ai suoi amici snob》 ora come rispondi a questa?dai dai ti sfido...
《Carino da parte tua》 e sorride sempre più disgustata. Penso di crearle non pochi problemi allo stomaco
《La mia premura non ha limiti Camilla!》 rispondo buttando giù il vino.
Sia lodato chiunque ci sia nei cieli, visto che Ric si presenta in cucina e probabilmente vedendo la mia faccia che sta per esplodere
《Di cosa state parlando piccola?》 chiede
《Di niente caro》 risponde Camilla sistemandogli la giacca come se fosse davvero sgualcita, ma lui si allontana e mi abbraccia guardandomi e aspettando una vera risposta che non tarda ad arrivare
《Mi stava chiedendo su quale strada mi avessi trovata e le ho detto che le mie prestazioni costano molto!》 lui stringe i pugni dal nervoso, ma decide che la migliore strategia è quella di farla impazzire del tutto
《Oh piccola le tue prestazioni sono senza prezzo》 dice sfiorandomi una guancia con le dita
《Riccardo! Ma come parli?》 bingo!!! Sua madre sbianca come se avesse visto un fantasma. Harold ci raggiunge con il solito bicchiere di alcool in mano e ascolta divertito
《Le hai detto della tua tuta in lattice e di quella cosa che fai con la lingua?》 chiede senza guardare sua madre
《Nono Ric quella cosa la faccio solo con i clienti speciali》 rispondo sfiorandogli le anche.
Il viso di Camilla è pervaso dall'orrore e dallo sdegno più totale nei nostri confronti
《Dio li fa e poi li accoppia》 dice alzando le mani in aria. E suo padre, probabilmente rinvigorito da noi, ride, per la prima volta nella sua vita,aggiungerei,e dice a sua moglie《 cara dovresti farti spiegare i suoi trucchi》
Sto per svenire dalle risate che sento dentro, ma voglio resistere per sentire la risposta della vecchia stronza rifatta
《Anche tu adesso ti ci metti a dare manforte a questi due scellerati?!》 penso di non aver mai sentito il termine "scellerati" ma sto bene, quindi appoggio il bicchiere di vino di cui non ho più bisogno, guardo Ric e ridiamo come due scemi.
Verso la 1 di notte veniamo liberati dai nostri genitori, con mio grande sollievo anche se già sto male al pensiero che domani, anzi no oggi, dovrò rivedere l'essere spregevole. Perché non può esserci un grizzly in casa mia che mi sbrana così da evitare lo strazio?
Entrati in casa, e dopo che sono delusa di non aver trovato il suddetto orso, dico a Ric 《devo darti i miei regali!!!》 con un tono molto più entusiasta di quello che dovrei essere 《anche io piccola!》.
Accendo la musica e sulle note di "love is strange" dico 《prima balliamo questa》 e come due cretini che si conoscono da una vita e non da poco più di un mese cominciamo a ballare stretti l'una all'altro, se non che decide di farmi fare giravolte e casquette e ringrazio la mia intelligenza di avermi fatto togliere le scarpe altrimenti mi sarei uccisa visto la mia poca grazia. Durante la canzone c'è un pezzo dove i cantanti parlano e senza doverglielo dire si mette ad imitare la voce di lui, mentre io faccio quella di lei correndo per la sala per allontanarmi. Al termine della canzone ne parte subito un'altra che non posso stoppare "feels like Home" 《 questa è la canzone che ti dedico》 gli dico mentre mi avvicino a lui che mi osserva dubbioso 《perché proprio questa piccola?》 io gli metto le mani al collo e sussurro 《shhhh ascolta le parole》 e rimaniamo così per tutta la durata di quella canzone bellissima, che mi rispecchia perfettamente. Lui sa di casa, "io ero sola prima di incontrarlo e nonostante non volessi ammetterlo avevo desiderato tanto trovare qualcuno come lui che mi cambiasse la vita. se sapesse quanto lui significhi per me, e se sapesse quanto mi rende felice, non avrei mai pensato di poter amare qualcuno così tanto" recita la canzone e non è tanto il sentimento che mi fa sentire a casa, ma è proprio lui, lui è casa per me. Al termine mi bacia dolcemente sulle labbra《 è il regalo più bello che potessi farmi. Questa è la nostra canzone》 dice e io annuisco come la solita ebete che sono. Corro in mansarda a prendere i regali per lui, visto che si diverte a rovistare tra le mie cose ho dovuto metterli sotto chiave il più lontano possibile, e gli passo il primo pacchetto con un post it " per ricordarti di me e di te". Lo apre curioso e ci trova un portachiavi a cerchio con incise le nostre iniziali, come fossero abbracciate, che ho disegnato io. Non che ci volesse una scienza, anche perché non si può dire che sia brava a disegnare, ma per fare due lettere non c'ho messo molto, circa una settimana lanciando fogli di carta stracciati per tutto lo studio e urlando frustrata. Gli passo un'altra scatolina col solito post it "perché è nostra" e vi trova le chiavi di casa mia. È visibilmente commosso, mi appoggia una mano sulla mia e mi attira a sé baciandomi e senza dire nulla. Un altro pacchetto con scritto "anime gemelle" sopra, mi ero divertita così tanto a partorire quei post it, molto di più che a fare i regali in sé, con dentro due maglioni rossi, uno per me e uno per lui, con disegnate delle renne sopra. Scoppia a ridere mettendone uno davanti a sé e dico 《sono curiosa di farli vedere a tua madre! Non sto nella pelle》 《 ah piccola la tua malvagità non conosce limiti》 dice baciandomi forte. Nell'ultimo pacchetto "la nostra storia" ci sono uno foto per ogni giorno passato insieme, per lo più sono selfie che ci siamo fatti nelle peggio condizioni possibili, ma in tutti siamo felici e i nostri occhi brillano.
《sono bellissime》 dice sfogliando l'album
《alcune le ho trovate sul tuo cellulare》 rispondo buttando la carta dei regali e fingendo tranquillità nello sganciargli la bomba che ho rovistato nel suo cellulare
《 quindi hai spiato nel mio cellulare?》 chiede alzando un sopracciglio e avvicinandosi per far sì che lo guardi negli occhi
《no solo le foto!》 mi sento in imbarazzo e in colpa e sono diventata bordeaux
《se vuoi puoi guardare tutto》 risponde baciandomi sulla fronte e facendomi rilassare
《no non mi interessa. Mi fido di te!》 ed è vero, non sono mai stata un'impicciona e non voglio iniziare ora, anche se l'idea che abbia qualcosa da nascondere mi fa stare male. Regola numero uno delle relazioni: mai e poi mai guardare nel cellulare altrui!
Regola numero due: se proprio devi, non guardare ciò che riceve, ma ciò che invia.
Regola numero tre: mai farsi sgamare!
Finalmente arriva il momento del suo regalo per me. Apro il pacchetto e vedo una cornice d'argento con tutt'intorno incisa la parola "amore" in varie lingue, e dentro la cornice la nostra foto,che ha nel suo soggiorno, mentre balliamo 《grazie Ric!》 dico baciandolo 《così finalmente puoi portarmi in ufficio con te!》. Giro la cornice e trovo una busta con scritto "aprimi" che apro velocemente come se mi stessero rincorrendo delle locuste e trovo un biglietto scritto da lui "capodanno a New York e Miami. Ti amo troppo, tuo R"
Guardo il biglietto, guardo lui, guardo il biglietto, guardo lui e non so più dove guardare. Sono immobile, in silenzio, con la solita faccia da post "sorpresa di Ric" e non riesco a collegare il cervello 《ohhhh》 dico perché è tutto ciò che fuoriesce come sempre 《non sei contenta?》 chiede serio. Come faccio a non essere contenta? Sta scherzando? È solo che non so cosa dire. Gli salto addosso come un koala e comincio a baciarlo su tutto il viso 《stai scherzando? Oddio New York e Miami! Sono...oddio....amore!!!》 lui ride e chiude gli occhi mentre continuo il mio assalto di baci《mi hai appena chiamato "amore"? 》 io mi stacco da lui e mi rendo conto della parola che mi è sfuggita 《si...non ti piace?》 le sue mani sono sul mio sedere che mi sorreggono e i suoi occhi nei miei che mi fissano 《penso che sia il nomignolo perfetto!virile al punto giusto...》 mi avvicina ancora di più al suo corpo e continua con voce bassa《senti l'effetto che mi ha fatto?》eccome se lo sento, sembra di marmo! 《mmmmm AMORE!》 mugugno di piacere dicendo nuovamente la parola ad alta voce.
Lui mi mette giù facendomi lamentare per l'improvvisa mancanza di contatto e dice, passandomi un'altra busta, 《dopo piccola, ora finisci di vedere il tuo regalo》. La apro e vedo la scrittura di Lisa "ci saremo anche io e Max, Sister! Non oso immaginare cosa combineremo insieme io e te! Nell'attesa, buon natale, baci, love ya!" Sono impietrita e sto per collassare dalla gioia e sento anche che mi sto commuovendo, ma dove erano finite tutte le lacrime prima di lui? Non piangevo mai mentre da quando lo conosco, tra gioia e tristezza, ho riempito il Po《 vengono anche loro? Ma è una cosa...non ci posso credere....è emozionante...oddio non so più parlare!》 dico guardandolo con gli occhioni verdi spalancati e cominciando a saltellare per la casa, rincorsa dai cani. Mi blocco, mi giro come un fulmine su un piede solo, da vera ballerina che ha dei seri problemi però, e chiedo《 ma quando come perché?》 chiaro no?
《con il mio jet, il 27 mattina e torniamo il 4. Fino all'1 a New York e poi Miami》 risponde avvicinandosi con il passo da tigre nella giungla
《è pazzesco...tutto...grazie grazie grazie》 continuo a saltellare come una marmotta
《ora》 dice cambiando tono di voce e trasformandosi in uomo sexy e porco《cosa ne facciamo di questa gonna maledettamente corta?》 e mi posa una mano sulla gonna, o meglio sul pezzo di stoffa che mi copre il sedere e che sua madre non ha fatto altro che insultare
《questa dici?》 rispondo con voce da cerbiatta innocente mettendo le mie mani sulle sue e alzando la gonna fino a far vedere l'attaccatura delle autoreggenti che è rossa《 così mi fai morire piccola》 ringhia lui prendendomi per il sedere e sbattendomi contro il suo corpo.
Non ho mai sentito il mio corpo come con lui, mi accende tutte le terminazioni nervose e ogni suo tocco mi fa perdere la testa. I nostri corpi non sono mai sazi l'uno dell'altra, si cercano sempre, si bramano e noi siamo burattini in balia del piacere. Sento la sua durezza sotto i pantaloni e mi struscio sopra, facendolo gemere, finché mi prende in braccio, sempre con facilità estrema, mi porta in camera e fa l'amore con me per tutta la notte:dolce, selvaggio, veloce, lento, tenero, animalesco. Tutto mi va bene, tutto mi piace, lui è tutto ciò che voglio.
Penso che nessuno sappia davvero quanto sia fortunato finché non si sveglia la mattina di natale accanto alla persona della sua vita, con il mondo imbiancato dalla neve, e tutta la vita davanti. Bah oddio "tutta la vita davanti" non credo proprio visto la serata che mi aspetta in cui credo esalerò il mio ultimo respiro, però come si suol dire "la speranza è l'ultima a morire"...spero solo che sua madre di secondo nome non faccia "speranza"!
A parte la serata, questa mattina sono felice, talmente tanto che quasi mi fa male il cuore: abbracciato a me c'è l'uomo migliore che abbia mai sperato di avere, neanche se l'avessi inventato sarebbe stato così e quel che è meglio è che lui ama me. Ai piedi del letto ci sono i miei cani, i miei bambini, quegli esseri che mi hanno donato di nuovo il sorriso, li amo davvero tanto, non voglio alzarmi dal letto, ed uscire da quella bolla di perfezione.
La realtà purtroppo mi chiama a gran voce, così mi alzo mentre lui sta ancora dormendo, chiamo i cani, chiudo la porta e apro quella del giardino per farli uscire, prendo una tazza fumante di caffè e il cellulare ed esco a fare una chiamata, sedendomi sul dondolo nel patio.
《Sister》 dico con voce emozionata 《ho letto il biglietto!!! Andiamo a Miami e New York》
《siiiiiii! Quando Ric me l'ha proposto non ci potevo credere e, chiaramente,non avrei mai potuto dire di no》 risponde esaltata
《ma quando te l'ha chiesto?》 domando visto che a quanto pare sono l'unica che non sa tenersi un segreto
《circa una settimana fa. Era tutto felice, sembrava un cucciolo con il giocattolo nuovo》 me lo immagino, la sua faccia da cucciolo è insuperabile 《era troppo tenero. Poi mi ha fatto scrivere il biglietto》
《è davvero straordinario》 dico io e aggiungo《non dirglielo che se no si monta la testa》
lei ride prima di rispondere 《Sister penso sia quello》 fa una pausa bisbigliando come se mi stesse dicendo chissà quale segreto, che ovviamente non sono in grado di tenere《quello giusto》
Anche lei lo pensa, bene, perfetto, più in crisi di così non posso essere. Insomma, se fosse un coglione avrei una ragione per tenere le distanze, e invece, no, lui è perfetto, amato da tutti, voluto da ancora più persone, e io sono qui che cerco una scusa per mandare tutto all'aria. Mi sa che il coglione tra noi due sono io!
《lo sai che è dura ammetterlo per me, ma lo penso anche io》 sospiro come se mi fossi tolta un peso 《sono contenta per te Sister. Finalmente uno come si deve》 esulta lei.
Chiaramente, devo interrompere quel discorso troppo romantico che mi sta facendo venire le lacrime agli occhi, ma non so se per il nervoso o perché sono diventata tenera
《speriamo non faccia il cretino e non rovini tutto》 esordisco facendo cadere il castello di cuoricini
《eccola che rovina tutto! E poi magari sarai tu a mandare tutto all'aria!》 sbotta lei facendomi pensare
《mah dubito Sister. Insomma sono..》 e mi blocco come se la lingua fosse diventato di gesso
《lo dirai Sister, ce la farai anche tu, la regina dei ghiacci!》
《lo spero. So che vorrebbe sentirselo dire, ma non ne sono capace, sai dopo quello che...》 ora la lingua è di fuoco che quasi scotta
《lo so Sister! Quella storia ti ha lasciato delle ferite incredibili, ma è andata, e questa è diversa. Lui è diverso》
Come mi capisce lei nessuno mai.
《per la prima volta nella vita voglio che funzioni. Io ci sono davvero in questa storia. A prescindere da tutte le battute che posso fare, ci sono!》
《questo è un bene. L'altra volta ti ho dovuta raccogliere con il cucchiaino. Non perché lo amassi e vi foste lasciati, ma per il male che ti aveva fatto》 ricorda con tono ancora arrabbiato
《se lui mi lasciasse》e sento le lacrime pizzicarmi gli occhi
《se lui ti lasciasse prenderei una stecca di sigarette, le accendere tutte insieme e ti lascio immaginare dove potrei infilargliele》 sbotta furibonda.
Scoppio a ridere tra le lacrime. 《non so se ce la farei questa volta》
《ci sarò io e poi tu ce la fai sempre, e insieme non c'è un cazzo di nessuno che possa fermarci》 dice per darmi forza
《ah Sister》sospiro passandomi una mano tra i capelli《 senza di te sarebbe una vita di merda》
La sento ridere prima di dire 《una vita che non varrebbe la pena vivere! Parlando di cose serie: cosa ti metti stasera?》
Ora sto ridendo di gusto per la sua capacità di smorzare i discorsi e farmi distrarre, anche se la serata di stasera non è proprio una di quelle distrazioni che vorrei. Dopo averle detto che non ho la più pallida idea di cosa indossare e che comunque sono certa che a Camilla non andrà bene lo stesso anche se indossassi un suo vestito ascolto cosa si metterà lei《 io pensavo un vestito nero al ginocchio, easy, con una giacchettina, un paio di scarpe col tacco giusto per avere lo stacco di coscia,cappotto, trucco semplice per non sembrare la battona di Chiaravalle e accessori poco vistosi sempre per la stessa ragione》 quando descrive le cose da indossare, e il perché delle scelte, fa sempre ridere
《come mai niente vestito lungo?》 chiedo apposta sapendo già la sua risposta esilarante
《Sister ma ti devo insegnare proprio tutto,eh? L'abito lungo bisogna saperlo portare e siccome sono alta un metro e un cazzo non posso permettermelo》
Continuo a ridere tanto che per poco non cado dal dondolo, pervasa da crisi epilettiche.
Al termine della telefonata entro in casa dove mi trovo Ric che armeggia in cucina per prepararsi la sua solita colazione. Non oso pensare se dovessimo trovarci in un periodo di carestia come farebbe
《ah sei sveglio》 dico togliendomi la giacca e sedendomi al bancone ad osservarlo
《si piccola, da un pò, ma eri al telefono e non volevo disturbarti!》 risponde senza guardarmi intento a girare il bacon, facendomi venire la nausea
《troppo gentile da parte tua》 so che in realtà ha sottolineato che ero al telefono solo per farmela pesare e sapere chi fosse il mio interlocutore
《 ancora caffè principessa?》 dice con la caraffa in mano. Senza rispondergli gli allungo la tazza sorridendogli
《chi era al telefono comunque?》 chiede facendo finta di niente mentre rompe le uova in una padella
《la curiosità Ti ucciderà presto!》 rispondo io sorseggiando il caffè
《o lei o tu...in entrambi i casi dovrò morire, quindi dimmi con chi stavi parlando》 dice voltandosi e muovendo la spatola che ha in mano
《con Lisa! Con chi vuoi che stessi parlando la mattina di Natale! Comunque buon nataleeee》 dico sporgendomi a baciarlo.
Lui risponde all'augurio e si rimette a cucinare, poi senza guardarmi se ne esce con un'altra perla. Che mattinata impegnativa!
《sai che non ti lascerò mai,vero?》
Ma che domanda è? Come faccio a saperlo? Certo che non lo so, non si può mai sapere ciò che succederà. Ha una sfera di cristallo e non lo so? E dov'è di grazia? Voglio chiederle un paio di cose...
《quanto hai sentito della conversazione?》 chiedo scaltra
《non tanto..》 risponde mentendo
《hai mangiato pane e volpe stamattina?》
Lui ride 《dai piccola dimmi che sai che non ti lascerò....》 è davvero così ingenuo? 《 non potrò mai saperlo Ric》 rispondo già innervosita da questa conversazione inutile che non fa altro che aumentare le mie speranze di un lieto fine che verranno distrutte da un ragno gigante a 8 zampe, me lo sento
《neanche se mi tradissi ti lascerei》 risponde facendo riferimento al fatto che sono una traditrice seriale, nonostante non sappia davvero quante persone io abbia tradito. Se lo sapesse penso che l'idea della torre d'avorio tornerebbe in auge. E comunque come può pensare che io voglia tradirlo! Insomma è bellissimo, tenero, fa sesso da dio, cosa mai potrei volere di più?
《 pensi veramente che io possa mai tradirti Ric!mi offendi così...》 e faccio la faccia da offesa
《no lo so che non lo faresti, però volevo sapessi che qualunque cosa potrei superarla. Comunque sarai tu a lasciarmi!》 ecco ora sono io la stronza! 《non potrei mai...》 mi alzo e gli prendo il viso tra le mani ripetendogli 《mai》 e baciandolo.
Continua a cucinare mentre io lo abbraccio da dietro inebriandomi del suo profumo delizioso. Tutto è pieno di lui, tutta me stessa. E anche tutto pieno di quell'odore disgustoso di bacon, ma pazienza, stare con una persona significa amare i suoi pregi e i suoi difetti e se il suo difetto è quello di friggere animali morti per colazione allora posso reputarmi una persona fortunata.
Dopo aver mangiato il mondo, mi sto ancora chiedendo dove metta tutto quel cibo visto che non ha un filo di grasso, mi porta in camera dove vedo che sul letto c'è una scatola bianca con un fiocco rosso. Lo guardo con la solita e ormai conosciuta espressione da ebete e apro la scatola, trovandovi dentro un meraviglioso vestito lungo nero, con spalline sottili, aderente fino alla vita e con la gonna lunga fino ai piedi, non aderente, altrimenti assomiglierei a un tacchino del ringraziamento, e spacchi laterali 《ma è bellissimo!》 esclamo guardando il vestito per intero
《ti piace? Me l'ha dato mia madre per te!》 dice contento.
Al solo sentire nominare sua madre mi vengono i brividi
《non si fidava di come mi sarei potuta vestire?》 domando sapendo già la risposta, ma Ric è diplomatico quindi dice 《no piccola, voleva solo essere sicura che fossi la più bella, cosa di cui io sono già certo, anche se ti mettessi la tuta in lattice》 e sorride sensuale
《adularmi non ti servirà a niente mio caro! Né tantomeno indorarmi la pillola. Davvero tua madre pensava non mi sapessi vestire adeguatamente? Ma chi crede che io sia?》 il vestito ha il sapore del comando, e improvvisamente lo trovo disgustoso, ma lo indosserò comunque, e non perché lo vuole lei, ma perché lo dico io. "Si fede credici" mi ribadisce l'altra mia personalità che si è svegliata sentendo sua madre nominare.
《ti continuerò ad adulare per il resto della mia breve vita!》 e ride baciandomi e facendo l'amore con me.
Dopo ore di dolce far nulla, mi sposto sul divano continuando il totale cazzeggio, e mi metto a guardare delle puntate di Friends, mentre ripeto le battute e rido da sola.
Ric compare in sala con lo sguardo da "ne ho combinata un'altra che ti piacerà"
《ho una sorpresa per te piccola》 esordisce
Senza guardarlo rispondo《non dirmi che tua madre è nascosta nell'armadio a dar fuoco ai miei vestiti》
Lui ride scuotendo la testa《 se ci fosse, sta certa che ti avrei dato un preavviso di 5 minuti per dartela a gambe》
《oh come sei carino. Dai spara》 dico continuando a guardare Friends e a ridere
《posso avere la tua attenzione?dai vieni qui!》 dice appoggiato al bancone
Mi alzo svogliatamente dal divano e mi dirigo verso la cucina continuando a guardare con un occhio la TV
《piccola guardami!》 esclama girandomi la faccia e facendomi aprire gli occhi per guardare lui 《ok ci sono》 rispondo.Estrae il cellulare e vedo che chiama il mio numero 《perché mi chiami?》 domando 《shhh taci!》 mettendomi una mano sulla bocca che gli mordo apposta. Sento una musica provenire dalla mia stanza e quando il volume si alza capisco che è "feels like Home", spalanco la bocca mentre prendo il cellulare e osservo Ric che ha la solita espressione da "quanto sono fiero di me, gliela faccio ogni volta"《come hai fatto a sapere la mia password?》 è la prima cosa che mi viene in mente e vedo che è deluso perché si aspettava la solita mossa da koala avvinghiata a lui 《non sei originale, hai usato la tua data di nascita!》 dice offeso
《e tu come fai a saperla?》 domanda idiota visto che conosceva il numero dell'ufficio dopo un giorno che c'eravamo conosciuti, e il mio indirizzo di casa《me lo stai davvero chiedendo piccola?》
Scuoto la testa《prova a chiamarmi!》 ordina lui, così digito il suo numero e sento che ha la mia stessa suoneria. Davanti a quel gesto mi sciolgo e questa volta gli salto al collo e lo riempio di baci su tutto il viso. Poi mi stacco, improvvisamente e chiedo《 quand'è il tuo compleanno?》 è assurdo che viva praticamente insieme a questo uomo e non sappia neanche quando sia nato 《esisterà solo il tuo, il mio non è importante》 risponde baciandomi sulle labbra 《voglio saperlo!》 e mi divincolo dalla sua stretta. Non ha nessuna intenzione di lasciami visto che mi afferra per le natiche tenendomi in braccio a lui 《è il tuo stesso giorno!》 sono ancora più scioccata rispetto alla sorpresa della suoneria 《davveroooo???fammi vedere la carta di identità!》 mi posa in terra, apre il portafogli e me la passa, e leggo che effettivamente compie gli anni come me, il 4 ottobre.
《contenta?》 dice tirandomi una pacca sul sedere e andandosi a buttare sul divano, rubandomi il posto
《festeggeremo insieme il compleanno Ric!》 urlo io lanciandomi sopra di lui come una lottatrice di sumo. Lui fa finta di svenire per il mio peso e poi mi abbraccia la schiena spingendo la mia bocca sulla sua e dando inizio al nostro solito circolo di passione senza fine....
Quando iniziamo a prepararci per la serata infernale, mi passa l'ennesima sorpresa che sono un paio di decoltè argentate e una stola dello stesso colore da mettere sulle spalle.
Siamo davanti allo specchio a vestirci, lui mi allaccia il vestito toccandomi ogni centimetro di corpo che può toccare, giusto per farmi eccitare di più, come se non lo fossi già abbastanza, e mi mette il collier di Cartier, che mi aveva regalato, spostandomi i capelli davanti e sfiorando di nuovo la schiena sensibile. Osservo lui mentre si infila la camicia bianca nei pantaloni neri, infila il gilet allacciandosi i tre bottoni, e poi alza lo sguardo e ammira la mia immagine riflessa, con già i tacchi che mi slanciano, 《sei da togliere il fiato principessa》 esclama toccandosi i capelli. Non mi volto, ma sempre dallo specchio lo guardo dicendo 《i tuoi occhi e tu senza giacca sei da buttare sul letto!》 e sorrido, lui scuote la testa e mi abbraccia baciandomi una spalla《il tuo romanticismo non ha limiti!》 io ribatto《perché girarci intorno alle cose? Sei figo e vorrei fare sesso con te》 《cazzo piccola quando dici queste cose mi fai stare male!》 dice attaccandosi alla mia schiena per farmi sentire la sua eccitazione《sei tutta vestita piccola, peccato!》 risponde con voce triste, io mi giro e gli metto le braccia al collo 《posso tirarmi su il vestito!》
《sei piena di risorse》 risponde alzandomi il vestito
《tutto pur di farmi sbattere da te》 si si sono volgare, ma non capisco perché solo gli uomini possano dire queste cose
《ok mi fa male ora. Appoggia le mani sul muro e divarica le gambe》 faccio come mi dice e già pregusto ciò che verrà. Sento la zip dei suoi pantaloni aprirsi, e le sue mani che mi scostano il perizoma nero e poi lui è dentro di me, per possedermi. Mi piace essere alla sua mercé, nelle sue mani, in balia del suo corpo, dei suoi movimenti. Solo lui mi dà piacere, solo lui è capace di farmi sentire così.
Alle 19.15 la limousine passa a prenderci: mi apre la porta, da vero cavaliere, e io, non proprio da principessa, ci salto dentro come un fenicottero senza una zampa. Il viaggio dura circa un'ora e più ci avviciniamo più sono agitata al pensiero degli scontri verbali con la sua adorabile madre. Mi sudano le mani e sento il gelo nelle ossa, lui cerca di tranquillizzarmi stringendo la mia mano nella sua, ma il mio volto diventa sempre più teso e rigido, e poi, come la peggiore delle disgrazie, la limousine si ferma davanti a un ingresso immenso con due colonne di pietra ai fianchi. L'autista mi apre la portiera, e Ric mi tende la mano per uscire e non appena varchiamo la soglia mi trovo davanti sua madre e suo padre che stanno aspettando proprio noi. Speravo di avere il tempo di bere qualcosa prima di incontrarla, e invece la mia solita sfiga fa sì che sia di fronte a me, sempre elegantissima e davvero affascinante che sorride a suo figlio, per poi rabbuiarsi quando mi vede. Iniziamo bene, direi.
Suo padre mi saluta affettuoso e quando mi trovo di fronte a Camilla, ecco che la sua voce insopportabile colpisce come una lancia le mie orecchie
《Aveva ragione la commessa a dire che quel vestito sta bene proprio a tutti》 prima frecciata, mi sa che anche stasera si è portata il quaderno con gli insulti per me. Cosa le avrò fatto di male, ancora non lo so. La Fede serial killer esce allo scoperto urlando"giuro che prima della fine della serata ti spingerò giù dall'enorme scalinata di marmo" mentre io mi limito a rispondere
《Grazie》 con un sorriso finto. Peccato solo che Ric stia parlando con il resto della sua famiglia, decisamente più simpatica, e non senta. Solito cazzo di culo io, non potevo entrare dall'altro lato?giuro che preferirei uscire a cena con suo fratello piuttosto che intrattenere una conversazione con l'odiosa qui davanti a me.
《Potevi però farti sistemare i capelli da qualcuno》 e siamo a due frecciate. Ho deciso che stasera tengo il conto, sono sicura vincerà il Guinness dei primati
《Che cos'hanno che non va?》 piuttosto che prenderla a schiaffi decido di continuare il suo gioco, magari la finisce prima di rompere
《Sono sciapiti, insignificanti》 non c'è due senza tre... Ciò che è bello da notare è il suo sguardo come a dire "non hai uno specchio nella tua casa di campagna?"
《Sono capelli lunghi normali!e poi a Natale dove avrei potuto trovare qualcuno?》 rispondo alzando la voce sperando che Ric noti che sto annaspando senza di lui e che sua madre sta rischiando grosso
《Riccardo avrebbe potuto chiamare Elsa, va beh speriamo che nessuno li noti 》 ma io dico:ma secondo te chi è che si metterà a guardarmi i capelli? E poi c'ho messo due ore a renderli presentabili e tu mi distruggi così? Sono lisci, piastrati, non hanno nulla che non vada...davvero
《Secondo te avrei dovuto disturbare qualcuno il giorno di Natale?Per sistemare qualcosa che non aveva bisogno di essere sistemato?》 secondo lei sì e a questo punto avrei voluto farlo, ma sono certa avrebbe trovato comunque da ridire.
《Meglio disturbare che presentarsi in questo stato!》 e il quattro vien da sé
《Illuminami cosa avrei dovuto fare ai capelli?》 non afferro il problema, sul serio
《Non so una tinta...magari castana》 ed ecco cos'è il problema, non tanto la piega o il taglio, ma il colore. Secondo lei avrei dovuto togliermi proprio lo scalpo... E in questo istante vorrei farlo, se avessi un bisturi, mi farebbe meno male che stare impalata davanti a lei che mi guarda come fossi un triceratopo scappato da jurassic park
《Tu sei fuori!per una volta, non potresti essere gentile?》ci provo, magari capisce di darmi tregua almeno stasera
《Se vuoi che sia bugiarda, lo sarò》 non perde un colpo, la mamma.
Prima che possa risponderle con una testata in pieno viso, Ric è di nuovo accanto a me che mi prende per mano portandomi verso il salone principale
《piccola che hai?》 chiede guardando l'espressione sconsolata sul mio viso
《tua madre》 rispondo come se dovesse spiegargli tutto
《cos'ha detto questa volta?》 dice bloccandosi per vedere se tornare indietro e insultarla o proseguire
《niente. Ha solo insultato i miei capelli, visto che il vestito me l'ha dato lei e non aveva nulla da dire, più o meno》 lui sta per tornare indietro ma lo blocco 《lascia perdere Ric. La serata è lunga, non cominciamo adesso, e poi quante possibilità ho di parlarle ancora?》 non sapevo ancora che con questa frase mi sarei tirata addosso la sfortuna più cieca.
Devo ammettere, anche se preferirei tagliarmi le gambe che fare un complimento a quella donna, che la sala è pazzesca, gigante, con le pareti affrescate, un palco e un pianoforte al centro, e tavoli con tovaglie elegantissime rosse. Avrà assoldato delle schiave per ricamarle anche di notte, e mi chiedo se abbia cercato di far cambiare gli affreschi del 1700 perché non di suo gradimento. Il salone è pieno di gente, ma non vedo ancora le mie amiche, quindi io e Ric ci dirigiamo al nostro tavolo, prendendo due flûte di champagne da un cameriere, e ci sediamo vicini, ma spostando le sedie così da essere uno di fronte all'altra, con le mie gambe tra le sue e le nostre mani intrecciate sopra.
La pace dura poco, perché sua madre si materializza davanti a noi
《Riccardo vieni che ti devo presentare delle persone!》 ordina
Lui non la degna di uno sguardo e presta tutta la sua attenzione a me《piccola vieni con me?》 chiede gentile
Sua madre, che non sa cosa significa "farsi gli affari propri e non entrare nelle conversazioni altrui" dice
《Riccardo puoi staccarti da lei per cinque minuti》
Faccio un cenno a Ric di andare e che io starò bene senza di lui, meglio visto che significa stare anche lontano da lei, ma insiste
《se non viene anche lei non vengo》 lei sbuffa e fa cenno di alzarci e seguirla.
Da qui in avanti inizia la sfilata delle ragazze nubili sul mercato, circondate dalle loro famiglie snob, e in età da matrimonio.
《Riccardo, caro, lei è la figlia di》 nome impronunciabile 《ha studiato a》 una delle migliori università private《le piace》 elenco degli hobby più inutili e noiosi della terra tipo:giardinaggio, polo, golf, birdwatching, lavorare a maglia.
Ric continua a sorridere, presentarsi e presentare me come la sua fidanzata, causando a sua madre un ictus dopo l'altro. Mi tiene stretta una mano tra la sua come a rassicurarmi o frenare i miei istinti predatori, anche se il mio pensiero fisso rimane "come uccidere Camilla atto primo": per ora mi sono venuti in mente venti modi diversi, quante donne ha presentato fino adesso, e il migliore è appenderla per gli alluci, spellarla e lasciarla essiccare al sole. Lo so sono macabra e trucida, ma quella donna mi toglie la carne dalle ossa ed estrae tutta la mia gentilezza e bontà, come una sanguisuga. Continuiamo a fare il giro di presentazioni per circa un'ora o più, in cui, la sua adorabile madre, quanto, come si dice in Veneto, "un gatto aggrappato ai coglioni", mostra a Ric probabili fidanzate che possano sostituirmi e sembra che abbia dei file secretati da qualche parte con tutte le informazioni possibili e immaginabili. Suppongo sappia tutto anche di me e proprio per questo voglia sostituirmi, neanche avessi ucciso qualcuno. Se solo sapesse a cosa sto pensando sono certa mi farebbe arrestare e riderebbe a vedermi ammanettata e fuori dalla circolazione, ma non le darò questa soddisfazione, sarò la ragazza perfetta, sorridente, intelligente e simpatica. Ric continua a sussurrarmi "scusa" come se fosse colpa sua se sua madre è una stronza di dimensioni colossali! Lo so la mia volgarità sta raggiungendo picchi preoccupanti, ma mi auto perdono vista la situazione paradossale in cui mi trovo.

Io e te. Primo capitoloWhere stories live. Discover now