Care and Pain (Larry Stylinso...

By blackmoonlivght

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Harry e Louis sono al sesto anno di scuola ad Hogwarts. Uno Grifondoro, l'altro Serpeverde. Niall รจ un Tassor... More

Prologue
Chapter 1
Chapter 2
Chapter 3
Chapter 4
Chapter 5
Chapter 6
Chapter 7
Chapter 8
Chapter 10
Chapter 11
Chapter 12
Chapter 13
Chapter 14
Chapter 15
Chapter 16
Chapter 17
Chapter 18
Chapter 19
Chapter 20
Chapter 21
Epilogue

Chapter 9

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By blackmoonlivght

Room of Requirement, the present.

Il Torneo Tremaghi era già cominciato da un po', ormai era quasi Natale.
Il Calice di Fuoco aveva estratto il nome di uno studente di ogni scuola di mangia: Hogwarts, Durmstrang e Beauxbatons. Gli studenti scelti erano rispettivamente: Cedric Diggory - Tassorosso, Viktor Krum e Fleur Delacour.
"Dopodomani ci sarà il Ballo del Ceppo, voi con chi andate?" domandò quel giorno Niall.
Ma Harry era distratto, pensava al fatto che domani sarebbe stato il compleanno di Louis. Era passato un mese da quando lui e Louis si erano baciati nuovamente - e avevano fatto anche altro - ma lui era sparito di nuovo senza degnarlo di una parola per tutti quei giorni.
Harry davvero non riusciva a capirlo, però forse era stato solo impegnato e di certo in quel periodo non aveva tempo da perdere con lui.
Si, era sicuramente così.
"Io non lo so ancora" sospirò Liam rispondendo alla domanda di Niall, "ma di certo non invito una delle mie ex."
"Be' io non posso certo andarci con Josh quindi devo trovare qualcuno anche io." Il biondo poi guardo alla sua destra. "Tu Harry?"
Ci volle qualche secondo prima che Harry capisse di cosa stavamo parlando i suoi amici e poi annunciò con tono non molto entusiasta "la Swift." Fece spallucce.
Niall spalancò la bocca. "Taylor Swift? Sei molto fortunato, perché non sei felice?"
"Dimentichi che sono gay?"
"Oh, giusto..." si ricordò poi Niall, "Be' anche io non sono molto etero ma, devi ammetterlo, Taylor è bellissima."
"Non molto etero" ridacchiò Liam scuotendo la testa. "Comunque" fece un respiro profondo, "AndyMiHaInvitatoAlBallo" disse velocemente.
I due amici lo guardarono spalancando gli occhi e proprio in quel momento arrivarono al loro solito tavolo nella Sala Grande. "Cosa?"
"Andy mi ha invitato al Ballo, ma ho dovuto rifiutare. Non credo ci siano regole al riguardo ma credo che due ragazzi non possano andarci insieme."
"A te sarebbe piaciuto andarci con lui?" domandò subito Niall come se non avesse sentito il resto della spiegazione del castano.
"Be', credo di si" Liam arrossì leggermente.
"Ti piace Andy?" quasi urlò Niall dalla sorpresa.
"Non dico che mi piace ma è carino, simpatico e molto intelligente!"
"Guardate lì!" esclamò Harry che fissava un punto fisso da un po' e che quasi non ascoltava i suoi amici; si era accorto solo in quel momento di quella scena.
C'era un gruppetto al centro della Sala Grande composta da soli Grifondoro e Serpeverde. Si avvicinarono anche loro, curiosi.
Al centro del cerchio che si era creato c'erano Draco Malfoy e... Hermione Granger?!
"Granger, volevo chiederti, come avrai già sentito, se ti andrebbe di venire al Ballo del Ceppo con me. Sempre se ti va." borbottò un po' in imbarazzo, ed era una cosa strana da Draco.
Alle spalle di Hermione c'erano Harry Potter e Ron Weasley che guardavano la scena furenti e con evidente gelosia.
La ragazza sembrò pensarci un po' ma poi una luce attraversò i suoi occhi e sorrise. "Accetto l'invito" rispose suscitando la sorpresa e il vociare di tutta la scuola.
Dopo qualche minuto tutti tornarono al loro posto ancora scombussolati. L'ultima cosa che il mondo magico era pronto a vedere erano proprio Draco Malfoy e Hermione Granger insieme, era una cosa inimmaginabile!
"Ciao Harry!" sorrise raggiante Gemma che era appena arrivata con Lottie - si tenevano per mano.
"Hey Gem!"
"Ho sentito che andrai al ballo con Taylor" la sua voce sembrava un misto di felicità, incredulità e imbarazzo.
Il riccio fece spallucce, "E voi con chi andrete?"
"Ci accompagnano Fred e George Weasley" le rivolse parola per la prima volta Lottie e da una parte ne fu segretamente felice, infondo era la sorella maggiore di Louis. "Io ho prenotato George" rise la bionda, "infondo non hanno problemi a portarci al ballo, non dovevano andarci con nessuna in particolare."
"E poi sono simpatici, uscirei davvero con Fred se non fossi lesbica" rise leggermente Gemma ricevendo una gomitata e poi un bacio a stampo da Lottie.
Harry annuì brevemente riuscendo ad ascoltare la conversazione ma comunque, una piccola parte del suo cervello, era da tutt'altra parte come al solito.
"Louis invece ci va con Eleanor Calder, la sua ex" fu la frase che riuscì a riportarlo completamente alla realtà.
"Come?" esclamò senza pensare Harry.
La sua ex?
"Oh si, lei voleva farsi invitare e Louis l'ha accontentata. Sono stati insieme prima che lui scoprisse di essere interessato più ai ragazzi."
Era ufficiale, Harry adorava Charlotte Tomlinson. Almeno quando voleva scoprire qualcosa su Louis sapeva a chi chiedere.
Quando il pomeriggio stesso il Grifondoro era a fare i suoi compiti nella Sala Comune sentì Potter e Ron arrivare. Stavano parlando di Draco e Hermione, era un argomento che gli interessava abbastanza, era curioso della faccenda.
"Perché Malfoy lo avrebbe fatto? Proprio non lo capisco!" sbottò Ron furente ripensando al fatto che la ragazza che aveva sempre ammirato e per cui ora era cotto andasse al ballo con la persona che più non sopportava al mondo.
"È solo un verme che da false speranze e..."
"Di che cosa stai parlando?!" domandò sospettoso quello dai capelli rossi.
"Niente, lascia stare" rispose quello con gli occhiali.
Harry Styles stava capendo più di tutti loro cosa stava succedendo in quella faccenda ma non voleva comunque intromettersi, voleva solo che Louis gli rivolgesse parola anche solo per insultarlo come faceva fino a pochi mesi prima.

La vigilia di Natale era finalmente arrivata, domani sera ci sarebbe stato il Ballo del Ceppo tanto atteso da tutti.
Harry S. scese a fare colazione con Harry P. e Ron, a loro stavolta non si unì Hermione, se ne stava con Gemma e qualche altra ragazza di Grifondoro e non.
Ron fu costretto ad invitare Lavanda Brown, un irritabile ragazza bionda che era innamorata di lui dall'inizio dell'anno. Era una seccatura, appiccicosa e gelosa di chi si avvicinasse al rosso seppur non stessero insieme.
Harry Potter, con il permesso del suo amico, invitò la più piccola dei Weasley, Ginny. Frequentava un anno in meno di tutti loro ma era comunque una ragazza sveglia, intelligente, simpatica e carina.
Quel giorno non ci sarebbero state lezioni, ovviamente, ma era comunque un giorno frenetico. Tutti che avevano già iniziato ad addobbare e preparare la Sala per il ballo.
Aveva la scatolina rossa sotto il mantello che bruciava, la nascondeva come se l'avesse rubata. Doveva trovarlo al più presto.
E finalmente, dopo un quarto d'ora di ricerca trovò Louis Tomlinson che si stava dirigendo verso la Sala Comune dei Serpeverde; doveva assolutamente bloccarlo.
Tirò fuori da sotto il suo mantello scolastico il mantello dell'invisibilità. Senza pensarci un secondo di più lo indosso e corse verso Louis. Quando gli fu vicino lo prese da un braccio e lo trascinò più lontano possibile da lì.
"Chi sei? Lasciami andare chiunque tu sia!" iniziava a strillare Louis che si dimenava. "Dove sei?" Dava i pugni all'aria.
Erano arrivati al settimo piano, lì in quel momento non c'era nessuno.
Harry finalmente si tolse il mantello e si mostrò a Louis.
"Ma sei forse impazzito? C'era bisogno che ti rendessi invisibile? Mi hai fatto venire uno spavento!" sbottò il castano.
"Se ti avessi detto di venire qui ci saresti venuto?" domandò il riccio con tono di rimprovero. L'altro tacque. "Perché mi eviti?" domandò allora il Grifondoro più dolcemente e avvicinandosi al Serpeverde.
Louis sussultò quando la mano di Harry si poggiò sul suo braccio e iniziò ad accarezzarlo fino a risalire sulla spalla e sul viso. Quello cercò di allontanarsi ma Harry era deciso, non voleva che scappasse di nuovo.
"Cosa vuoi da me?" domandò quasi in un sussurro Louis tra l'ammaliato e lo spaventato.
"Sapere perché scappi" sorride lievemente l'altro.
"Ho i miei motivi per farlo" borbottò il castano cercando di non guardare Harry negli occhi.
Quest'ultimo sospirò. "Uno di questi giorni mi farai impazzire, Tomlinson."
"Anche tu, Styles" sussurrò più a se stesso che al riccio.
Harry allora si avvicinò lentamente e lo baciò castamente per pochi secondi. "Ho un regalo per te, comunque. Auguri!" sorrise poi, rosso in viso.
Louis abbasso subito la testa ma ad Harry non sfuggì il rossore sul suo viso e il sorriso che gli era appena spuntato.
"Davvero?" rispose dopo un po' guardandolo negli occhi dell'altro.
Azzurro nel verde. Verde nell'azzurro.
Harry sentì un vuoto nello stomaco piacevole e un brivido attraversargli la colonna vertebrale. Si riscosse dopo pochi secondi abbassando lo sguardo, gli occhi azzurri di Louis lo stavano distraendo.
Poi annuì velocemente e tirò fuori dal mantello il pacchetto piccolo e rosso.
"L'ho preso alla gita di un mese fa a Hogsmeade, non è niente di particolare ma mi piaceva particolarmente, non so il perché."
Louis aprì il pacchetto e vi trovò dentro un braccialetto d'argento con dei ciondoli che mostravano una rosa è un pugnale.
"Mi piace tantissimo, grazie!" rispose Louis dopo che si mise il bracciale e lo ebbe osservato meglio.
Sorrise ed Harry si sentì svenire, era la prima volta che gli rivolgeva un sorriso così vero. Era stupendo, con le sue rughette d'espressione ai lati dei suoi occhi.
Lo amo; gli balenò in mente questa parola ma non la disse.
Ricambiò semplicemente il sorriso, allungò la mano per sfiorare quella di Louis. Quest'ultimo guardò le loro mani intrecciate e con uno strattone avvicinò Harry a sé e lo abbracciò, per la prima volta in assoluto - in effetti non gli aveva mai visto abbracciare nessuno se non le sue sorelle.
"Allora" disse Harry con voce roca - che sembrò per un attimo mandare Louis in confusione, "cosa si prova ad essere maggiorenne?"
"Oh, ma io ho già compiuto diciassette anni l'anno scorso, Harreh..."
Il modo in cui pronunciò il suo nome lo fece per un attimo distrarre ma poi si rese conto della frase che aveva appena detto.
"Cosa? Sei più grande?" domandò Harry con sgomento.
"Non lo sapevi?" Louis alzò un sopracciglio e rise leggermente. "Comunque" si fece d'un tratto serio, "perché mi hai fatto un regalo?"
Ok, Harry non si sarebbe immaginato quella domanda. Avrebbe immaginato solo un grazie e che poi se ne sarebbe andato! Ora che avrebbe risposto?
"Ehm, io" guardò in basso sperando di non arrossire, "semplicemente volevo ringraziarti del fatto che non hai detto a nessuno di Niall e... Be', lo sai" rispose infine.
"Ah si? E chi ti ha detto che non racconterò niente?" Louis sorrise lievemente, era tendente ad un ghigno ma si vedeva che non diceva sul serio. "Il nostro patto è ancora valido."
"Il patto può essere valido anche senza il ricatto." Rispose Harry deciso lasciando Louis interdetto. "Sempre per puro divertimento, si intende" precisò Harry a malincuore, "ognuno soddisfa i piaceri dell'altro senza-" ma non finì la frase che Louis lo prese per una manica, con forza, e iniziò a camminare avanti e indietro per tre volte davanti ad un muro.
Dopo pochi istanti, su quel muro, comparve una porta.
Ma certo, erano davanti la Stanza delle Necessità!, Harry non se ne era accorto inizialmente.
Si rigirò verso Louis e gli rivolse uno sguardo interrogativo ma quello lo trascinò dentro. "Ho desiderato stare da solo con te, in un posto dove nessuno ci può disturbare" rispose infine guardando l'altro.
Harry però in quel momento stava guardando la stanza: era un luogo vuoto se non per qualche specchio e un letto al centro. La luce, invece, era soffusa. Quel luogo lo aveva immaginato Louis, per stare con lui.
Fuori dalla Stanza delle Necessità c'erano delle persone che passavano ma nessuno poteva vederli o sentirli lì dentro.
Un attimo prima il più piccolo si rigirò a guardare finalmente il più grande che lo guardava da un po' con sguardo indecifrabile e un attimo dopo Louis si precipitò sulla bocca di Harry con la sua.
Dopo pochi attimi il loro bacio casto si trasformò in uno più passionale. Louis sfilò velocemente il mantello di Harry cercando di non interrompere il bacio. Stessa cosa fece lui, tolse il mantello e tutta la divisa da Serpeverde.
"Ti a-"
"Non dirlo!" Louis si scostò come se si fosse appena bruciato.
Harry non se n'era neanche accorto, non aveva controllato le parole ed ora lo avrebbe allontanato, di nuovo. Era come temeva.
"Io non ti posso piacere sul serio, ok? Tu-" il più grande si rivestì in fretta, "dimenticati di tutta questa storia, terrò la bocca chiusa sul tuo amichetto ma non cercarmi mai più. Tu non mi puoi a-" ma ringhiò frustrato, ormai vestito. Si mise le mani nei capelli.
Harry anche si rivestì in fretta, cercò di avvicinarsi al più grande ma quello lo spinse ed uscì dalla Stanza delle Necessità. Era successo tutto in un attimo, tutto così veloce.
Aveva finalmente capito: Louis aveva paura ad essere amato ma soprattutto di amare a sua volta.
Ma allora perché chiedere di fare certe cose con lui? Proprio non riusciva a capirlo!
Gemette frustrato imitando l'altro e si mise le mani nei ricci scompigliati.
Uscì anche lui da quel posto; fu la prima volta in assoluto ma la Stanza delle Necessità quel giorno non gli aveva dato ciò di cui veramente aveva bisogno Harry.

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