Chapter 19

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Obliviate.

Qualche giorno dopo la morte di Lottie Tomlinson ci fu il suo funerale; era presente tutta la scuola, compresi gli insegnanti e in fantasmi che occupavano Hogwarts.
Tutti la ricordavano come una Serpeverde brillante, bellissima, intelligente...
Louis e le sue sorelle piangevano ormai da giorni così come Gemma; Harry cercava di consolare entrambi. Lui non aveva pianto, ok forse una volta, ma non per questo non era affezionato alla sorella del suo ragazzo. Si erano parlati poche volte ma gli stava simpatica e si stava affezionando a lei, ma era più distrutto nel vedere Louis e Gemma soffrire.
Anche Pansy Parkinson aveva pianto, sia quando aveva saputo della morte di Lottie e sia durante il funerale. Era una sua carissima amica, una delle poche che Pansy aveva.
Quel giorno si mosse qualcosa persino in Draco Malfoy; era affezionato a quella ragazza, la sorella del suo migliore amico. La conosceva da anni, non si erano mai parlati molto ma ne fu comunque dispiaciuto.
"Stai bene?" domandò Draco a Louis quel giorno. Erano giorni che non si rivolgevano parola e fu inaspettato per il castano sentire la voce del biondo.
La domanda che Malfoy fece al suo amico era stupida, lo sapeva bene. Ma era come per dire "mi interessa di te", Louis sorrise lievemente sussurrando un "abbracciami" e l'altro lo fece.

-

Era la prima settimana di giugno, era passato un bel po' da quel giorno ormai; la settimana dopo ci sarebbero stati gli esami.
In quelle settimane Draco spariva continuamente, si faceva vedere poche volte in giro per il castello. Harry Potter non ce la faceva più, voleva vederlo, parlarci, baciarlo e fare ancora una volta l'amore con lui.
Le cose tra Louis ed Harry S. proseguivano sempre bene; ogni sera, anche se la loro relazione era nota a tutti, si incontravano di nascosto in vari posti di notte. In quei giorni il Bagno dei Prefetti era diventato il loro luogo preferito.
Gemma in quegli ultimi giorni - anche in quello stesso momento - stava studiando costantemente; Lottie non avrebbe voluto che si dimenticasse dei suoi obiettivi. Ogni tanto ripensava alla bionda, alla sua bellissima ragazza, e delle lacrime le scorrevano sul viso.
"Gem" disse una voce alle sue spalle.
La castana si trovava in biblioteca, era il suo ultimo anno ad Hogwarts e avrebbe voluto superarlo alla grande come aveva sempre sperato.
"Niall" sussurrò Gemma sorridendo senza neanche voltarsi. Il biondo si accomodò di fianco a lei e la guardava in silenzio.
"Come fai?" domandò ad un certo punto.
"Come faccio a fare cosa?" La testa di Gemma era sempre china sui libri, anche se in quel momento non riusciva a concentrarsi più di tanto con il ragazzo al suo fianco.
"A continuare quello che fai sempre dopo quello che è successo? Io non lo reggerei, seriamente."
La castana sorrise. "È perché sei piccolo, Niall, non capisci" abbozzò un sorriso.
"Hey, guarda che ho solo un anno in meno di te!" borbottò il biondo facendo scoppiare a ridere la castana.
"A parte gli scherzi" riprese la Grifondoro quando smise di ridere, "la vita continua comunque. Ok, sono distrutta tutt'ora da quello che è successo. Ma forse sto affrontando bene la cosa perché ero già pronta? Nel senso, erano mesi che Lotts stava male, si era presa una potente malattia dei maghi e già ero consapevole di cosa sarebbe successo." Fece una pausa mettendosi di fronte a Niall e finalmente incontrò i suoi occhi azzurri. Si sentiva decisamente meglio, ora.
"Comunque, io devo farmi forza. Se mi fossi lasciata andare sarebbe stata la fine, io dovevo andare avanti o è come se fossi morta con lei."
Niall annuì ammirato dalle sue parole, non aveva mai visto qualcuno di così tanto forte.
"Ora devo concentrarmi sullo studio come ho sempre fatto, lei vorrebbe questo. Infine, devo trovare qualcun altro che mi dia la forza per andare avanti perché in questo momento penso di non farcela da sola."
"Ma tu ce l'hai qualcuno, hai Harry. È tuo fratello, qualcuno di più vicino-"
"Intendevo qualcuno da amare e che mi ami" ammise lei sorridendo teneramente, "io sono sempre stata convinta che le persone debbano stare bene anche da sole, non hanno bisogno di qualcun altro per rimanere in piedi. Ma ora tutto questo non ce la faccio ad affrontarlo da sola" sussurrò chiudendo il suo libro e puntando nuovamente i suoi occhi in quelli azzurri del Tassorosso.
"E..." Niall deglutì, "hai già trovato una persona con cui desideri costruire qualcosa o stai ancora cercando?"
Gemma sorrise con tanto di fossette, "l'ho già trovata e spero funzioni."
-
"Come stai oggi, Lou?" sussurrò una voce all'orecchio di Louis.
Se ne stava seduto sull'erba, in giardino, quando si sentì stringere lievemente i fianchi.
"Bene" sorrise il castano facendo unire la sua schiena con il petto della persona che lo stava tenendo tra le braccia.
Buttò la testa all'indietro sulla spalla dell'altro. I ricci del suo ragazzo gli solleticarono il viso.
"Harry" disse in un tono così serio che il Grifondoro se lo tolse di dosso e si mise di fronte a lui guardandolo negli occhi. "Io-" ma il riccio chiuse gli occhi sussurrando un "aspetta".
Louis non riuscì a terminare la frase che il suo ragazzo stava già blaterando cose come "sono stato bene con te in questi mesi" e cose simili...
"Hey, aspetta" cercò di trattenere una risata, "tu credi che io ti voglia lasciare?" domandò il Serpeverde lasciandosi sfuggire un sorrisetto.
"Non stavi per lasciarmi?" Louis notò solo ora gli occhi lucidi e sorpresi di Harry.
"Certo che no, stupido! In realtà stavo per dirti tutto l'opposto" confessò.
Louis puntò i suoi occhi azzurri in quelli verdi dell'altro e con una serietà che non era mai stata sua, sussurrò: "Ti amo, Harry Styles."
-
"Liam, devo dirti una cosa."
Ecco com'era iniziata la discussione tra Zayn e Liam quel pomeriggio, la loro ultima discussione...
"Cosa c'è?" domandò il castano che si stava proprio in quel momento rivestendo. Il sesso con il suo professore era grandioso; quella frase mesi prima non l'avrebbe mai pensata - anzi, "potrei vomitare" avrebbe commentato - ma le cose erano cambiate.
"Innanzitutto, volevo domandarti" Zayn fece una breve pausa mordicchiandosi il labbro inferiore rosso per i baci che si era appena scambiato con il Corvonero, "tu mi ami?"
Il cuore di Liam si arrestò per un momento. Non ci aveva mai pensato seriamente.
Ripensò a tutti i momenti trascorsi insieme al suo professore, al momento in cui si annunciò - "Il mio nome è Zayn Malik e sono il vostro nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure" - e vari flashback di quell'anno scolastico che a breve sarebbe terminato.
Era cambiato, aveva provato cose che non avrebbe mai fatto, o almeno così pensava - come provare a giocare a Quidditch, diventare amico di Andy, finire in punizione (anche se l'aveva fatto per stare con Zayn) e appunto stare con un suo professore.
Inizialmente pensava di essere innamorato del moro ma ora che ci pensava, la sua era solamente una grande infatuazione. Insomma, Zayn Malik era un bellissimo uomo! Chi gli avrebbe mai resistito?
Comunque, una cosa certa, ora, era questa: Liam non provava amore verso Zayn.
Provava rispetto, stima e di certo si era affezionato a lui. Ma era quello che avrebbe voluto in futuro? Lui desiderava una famiglia. Zayn avrebbe potuto dargliela?
A quel pensiero si sentì male, come poteva continuare a fare sesso con il suo professore se non lo amava? Stava mettendo tutto a rischio per qualcosa che non aveva futuro?
Ad un certo punto scosse la testa rispondendo alla domanda del suo professore. Liam cominciò a torturarsi il labbro con i denti, si sentiva in colpa.
"Bene, allora sarà più facile dirtelo: l'anno prossimo io non ci sarò e ovviamente non possiamo continuare a" si schiarì la voce, "a fare quello che facciamo."
Liam annuì. Non sapeva che dire, però di certo non poteva dire che era felice del fatto che Zayn se ne andasse.
"Tu mi ami?" domandò Liam. Sentiva gli occhi pizzicare, anche se non lo amava sentiva qualcosa di molto forte per lui. Forse più avanti avrebbe provato amore nei suoi confronti ma tanto sapeva che prima o poi le cose dovevano finire. Lo sapeva fin dall'inizio, era sollevato dal fatto di non essersi innamorato come aveva fatto Niall di Josh. Per lui era più difficile affrontare la cosa anche se ci stava riuscendo, in fondo ora non era solo.
"Sarà meglio che tu vada, Payne."
Il tono professionale e neutro che Zayn usò fece spalancare gli occhi lucidi di Liam. Non riuscì a fare altro che annuire, forse era così che doveva andare. "Addio" sussurrò uscendo dall'ufficio del suo ex amante e chiudendosi la porta alle spalle.
"Addio Liam, credo che come ho amato te non amerò nessun altro."
Ma quella frase non la sentì nessuno all'infuori di se stesso, né nessuno saprà mai quello che Zayn Malik aveva provato per Liam Payne.
-
Harry Potter non ce la faceva più; quel giorno infatti decise di agire.
Voleva parlare con Draco, convincerlo a parlare con lui. Ancora non riusciva a capire le parole di Piton e Silente.
Louis non sapeva niente, Pansy e Blaise sapevano ancora meno. Cosa stava succedendo a Draco Malfoy?
Quel giorno decise di scoprirlo una volta per tutte, gli mandò un gufo con su scritto "quando puoi vieni sulla Torre di Astronomia e parliamo, fallo se almeno un po' mi ami. Se non verrai, a mezzanotte di questo mercoledì, ti lascerò per sempre stare e cercherò di dimenticarti."
Nei mesi precedenti aveva inviato solamente dei stupidi gufi con su scritto "ti prego non ignorarmi, parlami" e cose simili. Ora doveva passare all'azione, era deciso.
Due giorni dopo, a mezzanotte, Harry Potter era sulla Torre di Astronomia. Si sorprese nel vedere che Draco era già arrivato, ma ancor di più si sorprese del fatto che fosse lì. Davanti a lui.
Stava guardando il cielo stellato; la sua nuca era bellissima, tutto di lui era bellissimo.
"Draco" sussurrò il moro avvicinandosi con cautela al biondo.
Malfoy si girò improvvisamente e, dopo tantissimo tempo, i suoi occhi azzurri incontrarono nuovamente quelli verdi di Harry.
"Potter" sussurrò con finto tono distaccato. La sua voce tremava.
La sua bellissima voce, ad Harry era mancata così tanto! Aveva gli occhi lucidi e il cuore che galoppava sempre più veloce.
"Sei venuto."
"Già." Malfoy accennò un sorriso.
Dio, quanto mi eri mancato!, Harry non riusciva davvero a crederci.
"Mi spieghi cosa ti sta succedendo? Voglio aiutarti, Draco."
Il Grifondoro aveva affiancato il Serpeverde, erano uno di fronte all'altro ma non osavano toccarsi. Non ancora, almeno.
"Harry Potter" sbuffò quello biondo, "ottusa creatura, mi pare ovvio il fatto che tu non possa aiutarmi! Non si tratta di orgoglio questa volta, nessuno può aiutarmi."
"Non vuoi neanche dirmi cosa succede?" Allungò lentamente una mano sfiorando il fianco di Draco. Quello sussultò leggermente.
Dopo un po' chiuse gli occhi e sbuffò.
"I Mangiamorte" si arrese e, prendendo un respiro profondo, continuò, "loro mi hanno assegnato una missione. Devo portarla al termine o chi ne è a capo..." distolse lo sguardo da Harry, "mi ucciderà."
Ora riusciva a capire meglio, Harry. Aveva decisamente paura che gli potesse accadere qualcosa.
"Perché a te?"
"Perché sono l'unico in grado di adempiere a quest'ordine."
"E perché sei diventato un Mangiamorte?"
"Mio padre" la sua voce tremò di nuovo.
"Chi è a capo di tutto?"
"Una persona che vuole il potere e vuole impossessarsi di alcune cose per farlo. Ora basta, ho già detto troppo, non dovevo proprio aprire bocca."
Harry annuì velocemente. Come avrebbe potuto aiutarlo?
"Ne parliamo con Silente, lui saprà come aiutarti e ti proteggerà! Vedrai che-"
"No!" quasi strillò Draco. "È impossibile, non se ne discute. Ora se vuoi scusarmi" senza guardare negli occhi Harry stava cercando di allontanarsi da lì ma il moro lo prese subito da un braccio.
"Eh no! Non mi scapperai di nuovo!" detto questo lo strattonò finché non se lo ritrovò tra le braccia.
"Mi era mancato il tuo profumo, mi era mancato il contatto con la tua pelle. Mi sei mancato, Draco."
Malfoy tremò a quelle parole. I brividi gli attraversarono la schiena e il suo cuore batteva all'unisono con quello di Harry.
"Harry" sussurrò Malfoy anche se non sapeva bene cosa dire.
"Io ti amo" il moro lo strinse un po' di più a lui, la sua testa era poggiata sul petto del Serpeverde. Sentiva alla perfezione il suo battito cardiaco.
Sentì Draco inspirare ed espirare aria mentre ricambiava leggermente l'abbraccio. "Ti amo anche io, stupido Grifondoro."
Si staccarono dall'abbraccio. La prima mossa la fece inaspettatamente Draco: afferrò la nuca di Harry e iniziò un bacio lungo e passionale.
Gli era mancata anche a lui quella cosa che c'era tra loro due, Harry gli era terribilmente mancato.
Una volta finito il bacio che lasciò entrambi senza fiato, Draco si impresse bene in mente gli occhi verdi dell'altro.
Ad un tratto Malfoy tirò fuori dalla tasca la sua bacchetta.
"Che stai facendo?" domandò Potter allarmato.
"Devo farlo per il tuo bene" le lacrime avevano iniziato a scorrere sulla pelle pallida di Malfoy.
"Cosa stai dicendo, Draco? Che vuoi fare?" Le lacrime iniziarono a bagnare anche i suoi occhi senza che se ne accorgesse. "Ti prego, dimmi che vuoi fare."
"Ti amo, Harry." Aveva iniziato a singhiozzare.
Potter era spaventato, aveva iniziato a piangere anche lui anche se non riusciva a capire. Sentiva solo che, qualsiasi cosa stava per fare Malfoy, avrebbe fatto male più a lui che a se stesso.
"Ti amo anche io, Draco, ma cosa..."
Ma la sua frase non terminò.
In quei pochi secondi Draco aveva pensato al suo primo incontro con Harry, al primo bacio, al loro primo tutto. Ai loro sentimenti.
Pochi attimi dopo sussurrò un "Oblivion" strozzato e delle scintille uscirono dalla sua bacchetta.
Harry avrebbe dimenticato Draco, tutto quello che avevano passato assieme e i suoi sentimenti nei suoi confronti.
Era meglio così, voleva proteggerlo e quello era l'unico modo.

Care and Pain (Larry Stylinson, Hogwarts!AU)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora