Chapter 12

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Merry Christmas, Styles.
(Part 1)

Le vacanze di Natale erano finalmente arrivate anche se in ritardo visto che il Ballo del Ceppo era finito il giorno prima.
Tutti partivano per andare dalle loro famiglie mentre altri rimanevano ad Hogwarts, sotto sorveglianza di alcuni professori.
Zayn Malik era rimasto per sorvegliare i Serpeverde - essendo stato uno di loro anni prima - non avendo altro posto in cui andare, ad esempio.
Josh, invece, durante quelle vacanze sarebbe stato a capo della Casa Tassorosso - che frequentava qualche anno prima. Sarebbe stato perfetto per passare più tempo con il suo ragazzo.
Hermione era appena partita, era tornata a Londra dai suoi genitori babbani. Ron e i suoi tanti fratelli, come ogni anno, erano ritornati alla Tana dai loro genitori. Quest'anno Harry Potter, però, non andò da loro - visto che non aveva mai conosciuto i suoi genitori, quando non stava ad Hogwarts da quest'anno in poi sarebbe andato sempre dai Weasley. Però in quel momento voleva stare da solo.
Liam e Niall decisero di restare lì, al castello. Niall voleva passare del tempo con Josh, ora avevano più occasioni di stare insieme. E Liam non lo sapeva, semplicemente sentiva di voler rimanere lì.
Quell'anno successe una cosa che mai, Harry Styles, si sarebbe aspettato: avrebbe passato il Natale con la famiglia Tomlinson.
Lottie e Gemma avevano fatto coming out con le loro famiglie e l'avevano presa bene, così quell'anno la famiglia Tomlinson invitò la famiglia Styles a stare da loro.
Il 26 Dicembre 1996, dopo molti anni che lo desiderava, Harry era finalmente in casa Tomlinson. Louis non aveva detto nulla di tutta quella storia e ovviamente non gli aveva proprio rivolto parola.
Johannah, la madre di Louis, aveva accolto il riccio nella stanza del figlio con un "questa sarà la tua camera fino alla fine delle vacanze" e sorrise. Era una donna squisita, davvero dolce e premurosa. Le ricordava vagamente la signora Weasley che aveva conosciuto l'anno prima, quando era venuta ad Hogwarts per controllare che Ron era ancora tutto intero dopo essere caduto dalla scopa volante.
Ma dopo che realizzò quello che la donna gli aveva appena detto il suo cuore aumentò i battiti, soprattutto quando alzò lo sguardo e trovò Louis sul suo letto a leggere una rivista sul Quidditch.
Harry mise il suo borsone sul letto accanto a quello del castano e per un attimo ebbe paura che l'altro avrebbe sentito il suo cuore per quanto forte stava battendo.
Guardò Louis di sottecchi, osservò tutto di lui: le sue ciglia, i suoi capelli ricoperti di gel, il suo piercing, i suoi tatuaggi, la sua giacca nera, i suoi pantaloni aderenti e neri e...
"Hai finito di farmi la radiografia, Styles?!" sbuffò Louis alzando finalmente lo sguardo dalla rivista e lo guardò.
Harry si impose di non arrossire ma effettivamente non sapeva se lo stava facendo o meno, sapeva solo che sentiva caldo. Ovunque.
"Io-" provò, ma non trovò nulla di intelligente da dire. Allora provò ad ignorarlo, andò dall'altra parte del letto di Louis e aprì la finestra. L'unico panorama era il giardino enorme; la casa dei Tomlinson non era una semplice casa, era una villa.
"Non ignorarmi" sbuffò allora Louis.
"E tu non ignorare me" rispose con lo stesso tono Harry che non si girò per guardare l'altro.
Sentì un fruscio, segno che il Serpeverde si era alzato dal letto. Era alle sue spalle, lo sentiva.
"Ricordami di uccidere Gemma." Harry spezzò il silenzio.
"Perché?"
"È colpa sua se sono qui, scommetto. Me lo ha fatto apposta" ridacchiò allora il riccio e solo allora si girò.
Louis aveva un leggero ghigno sul viso, ma non era per sfotterlo o altro, era una specie di sorriso per la frase che aveva appena detto.
"Non sei felice di essere qui?" Louis aprì le braccia e alzò un sopracciglio.
Lo sguardo di Harry finì sul polso destro dell'altro, non se ne era accorto fino ad ora: Louis portava il braccialetto che gli aveva regalato per il suo compleanno.
"Smettila di fare così, mi illudi solamente" sospirò Harry, sincero. Per la prima volta ebbe il coraggio di guardarlo per un bel po' negli occhi - i suoi bellissimi occhi azzurri.
Questa volta fu Louis a distogliere lo sguardo per primo; rimase in silenzio.
"Mi piacciono i tuoi tatuaggi" e seppur non c'entrasse nulla, Harry fu felice di sentire la sua voce - delicata e semplicemente unica.
In effetti il Grifondoro, tra i due, era quello che aveva più tatuaggi. In quel momento si intravedeva la G, dedicato a sua sorella; la maglietta - bianca e a maniche lunghe - che indossava era molto scollata e quindi si vedevano un po' anche quelli sulla clavicola.
"Anche i tuoi, sono così belli e sexy..." si ritrovò a dire il Grifondoro con la sua solita voce bassa ma arrochita.
"Toccali."
E non c'era neanche bisogno che Louis glielo dicesse, si avvicino sempre di più, alzò le sue maniche e sfiorò le sue braccia ricoperte da tatuaggi.
Ma quando Harry cercò di rigirargli il braccio per vedere i tatuaggi sulla parte posteriore del braccio si ritrasse e si abbassò nuovamente le maniche.
Il riccio lo guardava confuso ma gli bastò così, anche se per poco, le sue dita hanno potuto sfiorare nuovamente la pelle di Louis.
Ricordava il loro primo incontro come se fosse accaduto solamente il giorno prima, anche in quell'occasione era riuscito a sfiorare le braccia - allora senza tatuaggi - del castano.

Harry era appena stato smistato in Grifondoro ed era al settimo cielo! Aveva già fatto amicizia con un biondino di nome Niall ma quello era stato smistato in Tassorosso, ma in compenso aveva appena fatto amicizia con Ronald Weasley, smistato come lui in Grifondoro.
Erano tutti nella Sala Grande e stava per raggiungere il tavolo della sua nuova Casa quando inciampò su qualcosa, o meglio, su qualcuno.
Harry cadde proprio tra le braccia del ragazzino - dalla cravatta verde, intuì fosse un Serpeverde, primo anno come lui - che gli aveva appena messo il piede davanti per farlo cadere.
"Oops" ridacchiò il ragazzino come per prenderlo in giro.
Harry lo riconobbe solo ora, era lo stesso bambino che aveva visto alla stazione di Londra prima di arrivare a Hogwarts. Fissava i suoi occhi azzurri, così vicini...
Non riusciva a dire niente di sensato, quindi alla fine disse un "ciao!" che sorprese molto il Serpeverde che aveva smesso di ghignare per guardarlo intensamente e confuso come l'altro.

"Louis, che ti piaccia o no io voglio dirti una cosa, solo due parole che so non ti facciano piacere ma sento di dovertele dire. Cercò di soffocarle così come i miei sentimenti ma ti guardo e mi rendo conto che non ci riesco e ho paura, ho paura di tutto questo."
Il castano non osava muoversi, ma quando lo sguardo di Harry cominciò a bruciargli addosso allora sospirò a annuì.
Harry fece un respiro profondo, lo guardò intensamente - anche se Louis guardava a terra - e sussurrò: "Ti amo."
Harry non lo sapeva ma il cuore di Louis stava andando in po' più veloce. "H-ho deciso di farti un regalo, Styles" cambiò subito argomento il castano che ancora guardava in basso.
Il riccio non si aspettava niente. Andava bene così, si disse.
Louis infine alzò finalmente lo sguardo e incatenò i suoi occhi con quelli dell'altro. Prese la bacchetta dalla sua tasca e dopo un po' dal soffitto iniziò a pendere del vischio, esattamente sopra le loro teste.
"Buon Natale, Styles" e Louis lo baciò.

A Hogwarts il Natale non era male, il cibo era sempre molto ma soprattutto buono - gli elfi erano bravissimi a cucinare.
Niall e Liam giocavano con gli Scacchi dei Maghi mentre Josh e Zayn erano un po' più distanti da loro, seduti sempre al tavolo dei Tassorosso con loro.
"Farei più che volentieri una cosa a quattro" sussurrò il biondo al suo amico.
Liam gli assestò una gomitata. "Ma sei impazzito?" Arrossì violentemente.
"Hey, Payne!" strillò una voce. Andy era appena entrato nella Sala Grande e si era avvicinato all'altro Corvonero.
"Hey" sorrise cordiale Liam.
Andy decise di andare subito al punto con il suo "ti va di cenare insieme?"
Niall, Josh e Zayn stavano guardando la scena, quest'ultimo con gli occhi chiusi in due fessure.
"Andy, io-"
Ma quello continuò, "o comunque fare una passeggiata insieme nel giardino, stare insieme nella Sala Comune, oppure-"
"Lui non può" rispose una persona al posto di Liam, con finta tranquillità.
Zayn Malik si era avvicinato ai due e aveva messo le mani sulle spalle del Corvonero che era ancora seduto. "Liam è in punizione, con me" marcò l'ultima parola con fare possessivo.
Andy allora arrossì, "Non eri mai stato messo in punizione, Lee. Be', sarà per la prossima volta" e se ne andò via veloce come un fulmine.
"Perché si è intromesso?" ringhiò allora Liam, alzandosi in piedi e mettendosi davanti al suo professore. "Come si permette di rifiutare al mio posto?"
"Ah-ah-ah" non era una risata, ma stava ad indicare che non era d'accordo con Liam; scosse la testa muovendo in contemporanea il dito come quando si diceva di no ad un bambino. "Liam Payne, questo tono non mi piace. A fine giornata in punizione nel mio ufficio." Si permise anche di fare un ghigno, poi con Josh di seguito abbandonò la Sala Grande - ma non prima che il professor Devine baciò Niall.
A questo punto il biondo si avvicinò al suo amico e "ricordatevi i preservativi" sorrise e alzò le sopracciglia e le mosse in modo buffo.
Liam gli riservò un'altra gomitata. "Idiota!" ma sorrideva anche lui.

Care and Pain (Larry Stylinson, Hogwarts!AU)Where stories live. Discover now