I wanted to tell you all my s...

By dearangelharry

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Louis si vede come un'anima nera, dalla quale contiene soltanto tristezza e paura; Harry invece è un'anima bi... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 25
Epilogo
Ringraziamenti

Capitolo 24

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By dearangelharry

«Lou, ci stiamo completamente bagnando.»
«Harry, l'ho mai detto che parli troppo?» gli disse scherzando, continuando a guardarlo negli occhi, come se da quando si era voltato verso di lui quel giorno, non avesse potuto farne più a meno. Harry lo guardò con uno sguardo leggermente preoccupato, pensando che stesse dicendo sul serio, ma quando Louis gli diede un altro bacio, Harry si rilassò immediatamente.
«Lou!»
Louis sorrise divertito e felice, e prendendo Harry in braccio, insieme indietreggiarono fino ad entrare in casa. Quella casa che aveva visto nascere la loro storia, quella storia che avrebbe fatto invidia al mondo intero. Louis posò Harry delicatamente sui suoi piedi e non smise un secondo di guardarlo, il tutto con un sorriso dolce in volto. Amava così tanto Harry che se qualcuno gli avesse chiesto di dire quello che provava per lui, non avrebbe mai trovato le parole adatte. Ma forse soltanto perché le sue parole non sarebbero mai state abbastanza per esprimere tutto l'amore che provava per quel ragazzo.
«Andiamo.» disse Harry all'improvviso porgendogli la mano. Anche bagnato dalla testa ai piedi era sempre bellissimo.
«Dove?»
«Seguimi.» gli sorrise Harry iniziando ad arrossire ma non tirandosi indietro. Louis pochi secondi dopo gli prese la mano e si lasciò condurre da Harry, il quale avevano iniziato a salire le scale. Arrivati davanti alla porta del bagno, Harry iniziava ad essere sempre meno deciso di quella che era stata la sua idea di poco prima, dopotutto era passato molto tempo da quando era stato con Louis e recuperare il tempo perduto in così poco tempo non era affatto facile, soprattutto se aveva ancora tutte le sue incertezze addosso.
«Harry?» gli chiese Louis un po' preoccupato della sua reazione.
«Mh?» mormorò mentre posò lo sguardo sulle sue scarpe, le quali al momento sembravano una cosa alquanto interessante da osservare.
«Guardami, ti prego.»
«Dimmi.» glielo si leggeva negli occhi, in quegli occhi verdi, che aveva una tremenda pura di qualcosa.
«Cos'hai?» gli chiese alzandogli il viso con due dita, in modo che potesse guardarlo negli occhi.
«Ho paura.»
«E di cosa?»
«Che tutto questo possa finire di nuovo. E ora anche se tu mi dirai che nessuno ti porterà via da me, non riesco più a crederti. Perché anche l'ultima volta l'avevo detto e guarda cosa è accaduto.» lo disse quasi con le lacrime agli occhi.
«Hai ragione. Non posso prometterti che tutto quello che è accaduto non riaccadrà. Che qualcuno non cercherà di portarti via da me. Che saremo lontani l'un l'altro... Non so cosa accadrà nel futuro Harry, se vuoi saperlo mi spaventa da morire. Ma quando penso che ci sei te nel mio presente, allora so che in qualche modo andrà tutto bene. E voglio che tu sappia che il mio amore per te, non se n'è mai andato via, mai, questo non potrebbe mai andarsene. Non posso prometterti che tutto andrà bene, ma posso prometterti che ti amerò per sempre.»
«Mi sento così fortunato ad averti nella mia vita, senza di te sarei completamente perso.» Harry non esitò un secondo di più nel gettarsi tra le sue braccia e farsi abbracciare il più forte possibile. Non gli importava se il respiro fosse venuto meno, tutto ciò che voleva era stare accanto a Louis. Harry si scostò per un secondo, guardando Louis negli occhi. Il più grande, decise che era davvero giunta l'ora di far smettere di soffrire quel povero ragazzo, quel ragazzo che ogni giorno gli donava più amore di quanto meritasse. Così decise che da quel giorno si sarebbe preso cura di lui, trattandolo con più quando amore si può donare ad una persona. Louis gli sorrise dolcemente e prendendogli la mano, entrarono in bagno, chiudendo poi la porta a chiave. Sapeva che i genitori di Harry erano altrove per i fatti loro, ma voleva essere prudente. Poteva accadere davvero di tutto, sarebbero potuti arrivare prima a casa, o tornare indietro, avrebbero potuto entrare nel bagno e chissà cosa fare, solo Dio poteva saperlo. Louis per nulla al mondo ci teneva a perdere di nuovo Harry, perciò, fu per quello che chiuse a chiave quella porta. Aprì l'acqua calda in modo che la doccia si riscaldasse e tornando a Harry, iniziò a baciarlo dolcemente, come meritava di essere trattato d'altronde. Prese i lembi della maglietta del più piccolo e lentamente gliela sfilò. Harry con mani tremanti fece lo stesso, sorridendogli. Poi ripresero a baciarsi ancora una volta e nel mentre Louis sfilò i pantaloni e i boxer di Harry in una sola volta. Vide il più piccolo arrossire e a sua volta sorrise, levandosi anch'egli quegli ultimi indumenti ormai rimasti, e una volta che furono completamente senza vestiti, una volta che quest'ultimi bagnati e stropicciati furono dimenticati in un angolo di quel bagno, Louis condusse Harry nella doccia chiudendone poi il vetro. L'acqua bagnò entrambi e senza esitare un secondo le labbra di Louis si posarono delicate su quelle di Harry. Il più grande morse leggermente il labbro inferiore del più piccolo come se fosse una piccola richiesta nel voler approfondire quel bacio, cosa che Harry gli lasciò fare. Le loro lingue dapprima si sfiorarono per poi trovar pian piano una specie di ritmo tutto loro, un po' come le melodie di Louis, quelle che ti entravano dentro fino ad arrivare alla tua anima. Louis iniziò poi a lasciar dei leggeri baci sul suo collo continuando a scendere sempre più in basso, verso l'addome del più piccolo.
«Louis.» ansimò Harry ad occhi chiusi.
«Sì?»
«Voglio fare l'amore con te.» Louis perse un battito del suo povero cuore nel momento in cui Harry aveva pronunciato quella frase. In quel momento si sentì come se amasse Harry sempre di più, come se in qualche modo far l'amore con lui, li avrebbe uniti ancora di più di quanto già non lo fossero. Harry aprì gli occhi e questa volta guardò Louis, in cerca di una risposta, ma non ci fu bisogno visto che Louis gli sorrise dolcemente e poco dopo si gettò sulle sue labbra.
«Voltati.» gli sussurrò all'orecchio e Harry fece come gli venne detto, voltandosi di schiena a Louis, con le mani e il petto appoggiate contro il vetro di quella doccia. Lentamente Louis inserì un dito nell'apertura di Harry, per poi inserirne un'altro poco dopo.
«Lou, ti prego.» gemette Harry volendo di più. Louis sorrise a quella richiesta e inserì un terzo dito, andando sempre piano in modo tale da abituarlo. Quando vide che il fastidio iniziale smise di esserci, iniziò a muoverle all'interno della sua apertura, estraendole e inserendole ogni tanto fin quando Harry non gemette più forte rispetto a qualche secondo prima. E Louis capì di aver trovato il suo punto, ma non voleva che venisse in quel modo, così estrasse le dita dalla sua apertura e gli lasciò un bacio sulla schiena.
«Ti prego Lou.»
«Dimmi se ti farò male e smetto subito, okay?»
«Sì.»
Lentamente Louis entrò dentro Harry e il più piccolo in un primo momento si ritrovò a stringere i pugni contro il vetro e a gemere dal dolore iniziale che stava provando.
«Ora passa, amore.» e fu come se Harry a quelle parole si rilassò completamente. Man mano che le spinte di Louis divennero sempre più profonde e continue, Harry si ritrovò ad inarcare la schiena e ad appoggiare così la testa sulla spalla del più grande. Louis portò entrambe le mani su quelle di Harry che erano posizionate su quella parete in vetro e le sue labbra sul sul collo. Vennero entrambi quasi nello stesso momento, Louis riversandosi all'interno di Harry e Harry sul suo petto. Il più piccolo si volse posando la fronte contro la spalla di Louis, continuando a respirare per riprendere fiato, Louis intanto gli accarezzava la schiena tenendolo stretto a sé.
«Louis?» disse Harry quasi in un sussurro.
«Mh?»
«Ti amo così fottutamente tanto.» Louis rise lasciandogli poi un bacio sulla guancia.
«Ti amo anch'io amore, ora penso che sia il momento di darci seriamente una lavata.»
«Sí, penso che tu abbia ragione.» rise Harry divertito. E così quel pomeriggio lo passarono all'interno di quella doccia a lavarsi e a far l'amore più volte di quanto avrebbero immaginato di farlo. Ma ad entrambi andava bene così.

Harry stava osservando dalla finestra di casa sua come se ci fosse davvero qualcosa di interessante da osservare al di fuori di quella casa. Ma forse era semplicemente perso nei suoi pensieri.
«Ei.» Harry sobbalzò nel sentire le labbra di Louis posate delicatamente sulla sua spalla nuda.
«Mi hai spaventato.» sorrise Harry nel voltarsi dalla sua parte e prendergli il viso tra le mani. Non aveva intenzione di baciarlo quella volta, seppur entrambi erano nudi l'uno difronte all'altro, voleva solo limitarsi a guardarlo negli occhi, forse lì avrebbe trovato un po' di pace.
«C'è qualcosa che non va?» chiese Louis preoccupato. Era da quando erano usciti dalla doccia che Harry aveva lo sguardo perso e pensieroso, come se non facesse altro che pensare e ripensare a qualcosa.
«Stavo solo pensando.» rispose accarezzandogli una guancia.
«A cosa?»
«Possiamo solo... Andare in camera e riposare un po'?»
«Harry, ma se non mi dici cos'hai, inizio a preoccuparmi, lo sai. E per me sarebbe impossibile chiudere occhio sapendo che tu sei in queste condizioni.»
«Scusami Lou.» sussurrò Harry abbassando lo sguardo sul petto di Louis.
«Andiamo, dai.» rispose il più grande e in men che non si dica prese Harry in braccio. Il più piccolo prese a ridere, chiedendogli di lasciarlo andare perché aveva la paura di poter pesare troppo, ma Louis lo tenne sempre tra le sue braccia senza mai lasciarlo andare.
«A cosa pensavi?» gli chiese nuovamente mentre erano sdraiati sul letto. Louis era disteso di schiena e Harry aveva la testa posata sul suo petto. Cosa che cambiò dal momento in cui Harry alzò la testa e si appoggiò al suo gomito, guardando così Louis negli occhi.
«Ci pensi mai a voler abitare da qualche altra parte?» quella domanda sembrò spiazzarlo. Ci aveva pensato così tante volte, ma sapeva che ovunque sarebbe andato, non sarebbe stato felice senza Harry al suo fianco.
«Sì.» rispose sistemando un ricciolo di Harry dietro l'orecchio.
«Voglio dire... Io ti amo e non voglio trascorrere il resto della mia vita come se fossi chiuso in un armadio perché mio padre non mi accetterà mai. Vorrei dirgli la verità, dirgli chi sono veramente e dirgli che vorrei vivere con te, in una casa nostra, da soli. Come solo due persone che si amano farebbero.»
«Tu sei così dolce, molte volte mi sento davvero di non meritarti, credimi. Sul serio vorresti vivere con me?»
«Certo. Ho diciott'anni e potrei trovarmi un lavoro e aiutarti con i vari pagamenti e-»
«Ma io voglio che tu continui gli studi Harry. Non voglio che per colpa mia tu debba rinunciare ai tuoi sogni.»
«Ma finché sto con te, so che in qualche modo tutto andrà bene.»
«Sarà davvero difficile parlarne con i tuoi genitori.»
«Ma io voglio dire loro di noi.»
«Saresti disposto a farlo?»
«Sì, perché sei tutto per me.»
«Oh Harry.» Louis si sollevò un secondo per poter dargli un bacio sulle labbra e poi si sdraiò nuovamente continuando a guardarlo e prendendogli la mano accarezzandone il dorso.
«Non sarà facile.»
«Lo so, ma ne varrà la pena.» rispose semplicemente Harry.
«E dove vorresti andare?»
«Ovunque perché alla fine, in qualsiasi posto io mi troverò, casa sarà sempre dove sarai tu.» Louis gli sorrise dolcemente.
«Potremo andare a Portland, mia mamma mi ha lasciato la sua casa.»
«Sarebbe fantastico.» rispose Harry subito entusiasta dell'idea.
«Ma prima bisogna dirlo ai tuoi genitori.»
«Mia mamma sa.»
«Che?»
«Sì, hai capito bene.»
«E... Come l'ha presa?»
«Bene, lei mi ama così come sono, non importa chi amo. Lei lo dice sempre, siamo tutti uguali, non dovrebbe mia esserci alcuna differenza tra le persone. Né di religione, orientamento sessuale o colore della pelle.»
«Tua mamma è una gran donna.»
«Le voglio molto bene.»
«È tuo padre che continua...»
«A forzarmi di essere qualcuno che non sono.» finì la frase per lui, Harry.
«Sì, quello. E non é possibile che continui a far così. Insomma, hai diciott'anni, siamo nel duemila quindici e tutti dovremo avere la libertà di scelta.»
«Ma non tutti ce l'hanno, purtroppo.»
«Se tuo padre non ti lasciasse andare?» lo chiese con più timore di quanto ne volesse dimostrare.
«Dovrei finire l'ultimo anno di scuola qua a Parigi e poi potrei raggiungerti.»
«Un anno.» dedusse Louis.
«Un anno.» ripeté Harry forse più a sé stesso che a Louis.
«Io spero soltanto che ti lasci andar via e che non complichi le cose.»
«Non accadrà mai.» rispose Harry sdraiandosi ma senza toccare Louis. Le lacrime tornarono a farsi strada sui suoi occhi.
«È questo quello che ti spaventa a morte. Ecco cos'è. Ora l'ho capito. Ora che mi accorgo che ogni volta che parliamo di questo, stai quasi per piangere nel nominare tuo padre. Harry, ascolta:» Louis si sedette e cercò di guardare il più possibile Harry negli occhi. Non era una cosa facile. «Non me ne andrò mai via da te, mai. Aspetterei un'altra vita pur di rivederti. So che molto probabilmente tuo padre non accetterà mai il fatto che stiamo insieme, perciò ti dico già da questo momento che io rimarrò sempre qua a Parigi e ti aspetterò. Ti aspetterei sempre Harry.»
«No.» Harry si alzò a sua volta sedendosi sul materasso. «Se mi ami, devi farmi una promessa.»
«Quale?»
«Se mio padre non ci accetterà e succederà qualcosa, voglio che tu parta senza di me.» il silenzio racchiuse quella camera come un qualcosa di soffocante.
«Non potrei mai farlo. Non posso.»
«Me lo devi promettere.»
«Ma-»
«No. Te lo ripeto, ti amo così tanto da preferire la tua felicità alla mia. E io non voglio vederti star male qua a Parigi mentre potresti partite per l'America e andare in una scuola per studiare pianoforte. Pensi che io non ci pensi a quelli che sono i tuoi sogni? Ci penso sempre. E sono stufo di vederti suonare in una piccola sala da ballo. Sono stufo. Tu non meriti questo, tu meriti molto di più e lo sai anche tu. Perciò, qualunque cosa accadrà, tu partirai. Un giorno ci rivedremo, non so quando, ma ti prometto che un giorno ci rivedremo.» finì di dire Harry e Louis non avendo parole con cui rispondere, si gettò tra le sue braccia e quella servì come risposta. Una risposta affermativa. Avrebbe tanto voluto che suo padre li accettasse, che le cose andassero per il verso giusto per almeno una volta, ma non era semplice. Quella storia, la loro storia, molte volte sembrava più intricata dei rami degli alberi in un fitto bosco oscuro. Quindi sapeva che in un modo o nell'altro, lui non lo avrebbe più rivisto.

«Sono così felice che voi due siate di nuovo insieme.» disse Zayn rivolto a Louis mentre Harry era intento a portar loro un bicchiere d'acqua. Lui e Liam erano venuti a trovarli un po' a casa per stare in loro compagnia visto che era da molto tempo che non si vedevano come una volta. Si, è vero, vedeva Liam quasi ogni giorno per via delle lezioni con Amélie, ma era da tanto che non si riunivano tutti e quattro.
«Ma noi non ci siamo mai lasciati.» rispose Louis e Harry poté giurare che, anche se non poteva vederlo, un sorriso era sulle sue labbra. Sorrise a sua volta perché non si sarebbe mai aspettato una confessione del genere.
«Ecco qua l'acqua che mi avevate chiesto.» disse Harry rientrando in sala e porgendo i bicchieri a Liam e Zayn. Dopodiché andò a sedersi sulla poltrona in pelle difronte a Louis.
«E tra voi due, come vanno le cose?» chiese curioso Harry, perché ammettiamolo, non c'era una singola volta in cui poteva farsi gli affari propri. Non ce la poteva fare. Zayn quasi si strozzò con l'acqua, il che portò Liam a battergli qualche pacca sulla schiena.
«Tutto bene?» gli chiese Liam con un sorriso di chi la sapeva lunga sulle labbra.
«Tutto bene, grazie.» rispose a Liam. «Siamo amici.» rispose facendo spallucce.
«Pff.» questo è quello che disse Louis e subito lo fulminai con lo sguardo, anche lui non poteva lasciar scorrere semplicemente le cose? Magari non ne volavano davvero parlare o non erano pronti a parlarne.
«Louis!» protestò Zayn coprendosi il viso con le mani perché stava iniziando ad arrossire. Liam lo vide e sorridendo lo attirò a sé con un abbraccio.
«Diciamo che ci stiamo andando piano.»
«Oh sono così felice per voi!» esultò Harry. Era da tanto che non vedeva Liam così felice e non poteva che esserlo a sua volta per il suo amico.
«Grazie, Harry.» rispose Zayn rivolgendogli un sorriso timido.
«Oh Harry, sei sempre così dolce.» disse all'improvviso Louis e questo lo fece arrossire di colpo.
«È-e una cosa brutta?» Louis si alzò dal suo posto senza mai distogliere lo sguardo da Harry, si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulle labbra.
«No, anzi, è una cosa che amo.» detto questo andò a prendere i bicchieri ormai vuoti e li portò in cucina.
«Non l'ho mai visto così.» disse all'improvviso Zayn.
«Così come?»
«Felice. Non è mai stato felice quel ragazzo se non quando sta con te.»
«Davvero?»
«Sì, lo conosco da molti anni e non ha davvero mai avuto una vita facile, ma tu lo stai facendo vivere Harry, è questo quello di cui aveva bisogno.»
«Oh ma è meraviglioso.»
«Sì e ti prego, non lo lasciar andare. Sarebbe completamente perso senza di te.» Zayn lo guardò negli occhi e il più piccolo lesse in essi una tacita richiesta, se non una supplica. Ma Harry, quando annuì non era davvero sicuro di come sarebbero andate realmente le cose.

Il giorno dopo le cose andavano sempre meglio. Harry iniziava ad abituarsi alla costante presenza di Louis in casa, un po' come una volta e pregò davvero che i suoi genitori prolungassero il loro viaggetto in cui erano andati per distrarsi da tutto quello che era successo. Dal momento in cui sarebbero ritornati, le cose sarebbero precipitate e Harry lo sapeva per certo. Ma ora era con Louis e di certo non voleva rovinare il tempo che trascorrevano insieme.
«Harry, vestiti.» il più piccolo distolse lo sguardo dalla televisione per posarlo su un Louis vestito con pantaloncini e canottiera.
«Dove stiamo andando?»
«È una sorpresa.» sorrise Louis.
«Ma lo sai che sono una persona curiosa! Non puoi lasciarmi così.» piagnucolò Harry sull'orlo di una crisi alzandosi dal divano. Essere curiosi molte volte non porta a nulla di buono e questo Harry lo sapeva fin troppo bene.
«Lo so, ma tanto non ti dirò niente. Ora vai su e vestiti.»
«Che stronzo.» disse Harry con un ghigno sul viso e prima di salire le scale per andare in camera, diede una pacca sul culo di Louis, il quale sobbalzò, e Harry si mise a ridere per la sua reazione. Mezz'ora dopo, neanche dovesse andare a sposarsi, Harry scese dalle scale tutto pronto. Indossava un paio di pantaloncini e una canottiera nera. Ma Louis si morse il labbro inferiore mentre uno di quei sorrisi dolci si faceva strada sul suo viso. Il suo cuore perse un battito nel vederlo indossare una bandana nera e bianca, era semplicemente bellissimo.
«Andiamo?» chiese Harry arrossendo. Louis lo attirò a sé lasciandogli un bacio sulla tempia e dopodiché lo prese per mano conducendolo fuori da quella casa. Certo, prima aveva preso gli zaini che aveva preparato durante il pomeriggio e alle cinque uscirono. Il viaggio in macchina fu uno dei preferiti in assoluto di Harry. Louis aveva acceso la radio e insieme si erano messi a cantare diverse canzoni che la radio stava trasmettendo in quel momento. Harry aveva una voce meravigliosa e Louis non avrebbe mai smesso di restar lì ad ascoltarla giorno e notte. Ma quando cantavano insieme, sentiva come se le loro voci in qualche modo si completassero a vicenda e non poteva esserci niente di più bello, perché se ci pensava fin in fondo, loro due si completavano in ogni cosa. Arrivati a destinazione Harry sorrise a trentadue denti e Louis fu fiero della sua scelta.
«Dormiremo in una tenda? Sotto le stelle? In un bosco?» chiese sempre più felice, molto probabilmente non era mai stato a niente del genere.
«Esatto. Ma prima, dobbiamo raggiungerlo il bosco, perciò dobbiamo lasciare la macchia qua.»
«E proseguire a piedi?»
«No.»
«E come?» chiese non capendo davvero come avrebbero fatto a passare la raduna per arrivare al bosco.
«Andremo a cavallo.» sorrise Louis.
«Oh mio Dio.» Harry tre secondi dopo gli era saltato addosso e Louis per fortuna, lo prese in braccio al volo. Avrebbe voluto vedere Harry sempre in quello stato: felice, perché Harry era una di quelle persone a questo mondo che meritava davvero di essere felice. Avrebbe sempre fatto qualsiasi cosa pur di vederlo così, ma sapeva che purtroppo c'era un limite a tutto, un limite che purtroppo al momento era difficile da poter superare.
«Andiamo.» Louis lo prese per mano conducendolo ad un cavallo legato alla staccionata a qualche metro da loro. Inizialmente fu davvero un'impresa salirci sopra ma alla fine, dopo diverse risate e cadute per terra, ce la fecero. Harry non era mai stato a cavallo, perciò aveva molta più paura di Louis e fu per questo che dal momento in cui iniziarono ad avvicinarsi al bosco, Harry non aveva fatto altro che tenersi stretto a Louis e ad appoggiar la guancia sulla sua schiena. In quel momento Harry si sentiva al sicuro più che mai. Durante il pomeriggio avevano cercato di montare la tenda e anche lì, dopo vari tentativi, se non ore, erano riusciti a montarla. Insieme si erano addentrati per il bosco il cerca della legna per poter accendere il fuoco. Durante la loro camminata videro un lago e non ci misero molto a spogliarsi e a far il bagno. Si divertirono come mai avevano fatto e per una volta nessun pensiero negativo aveva invaso la loro mente.
«Non hai paura del buio qualche volta?» gli chiese Harry. Louis era seduto su un tronco, la tenda alle loro spalle e il fuoco acceso avanti a loro. Il cielo quella sera era limpido e prevalevamo una moltitudine di stelle. Harry aveva la testa appoggiata alle gambe di Louis ed era disteso sul tronco in cui era seduto il più grande. Louis con una mano aveva iniziato ad accarezzargli i riccioli, mentre l'altra la teneva stretta Harry che di tanto in tanto iniziava a giocare con le dita della sua mano. Ed era così che avrebbero tanto voluto passare la loro vita, era esattemene così.
«"Ho amato le stelle troppo profondamente per aver paura della notte."» citò Louis sospirando.
«Oh che bella citazione.»
«Ti piace?»
«Sì è bellissima.»
«La lessi una volta in un libro e penso che qualche volta si riferisca alla mia vita.»
«Ma ora quel buio che c'era nella tua vita sta svanendo e piano piano vedrai che riuscirai a vedere la luce.»
«Ma la mia luce sei tu, Harry.» il più piccolo sorrise e prese il volto di Louis tra le mani per poter baciarlo.
«Comunque non avevo mai visto le stelle in questo modo, era sempre stato uno dei miei sogni.»
«Davvero? Allora sono felice di aver realizzato uno dei tuoi sogni.»
«Sì, voglio dire, quando sei in città non se ne vedono così tante.»
«Lo so, purtroppo abitare in città ha i suoi vantaggi e svantaggi e qualche volta ti perdi spettacoli come questi.»
«E se venissimo ad abitare nel bosco?» chiese Harry e quando Louis abbassò lo sguardo su di lui, vide dai suoi occhi che stava scherzando.
«Mh, potrebbe essere un idea e magari non compriamo nemmeno una doccia, ma ci laviamo al lago in cui oggi abbiamo fatto il bagno.»
«Certo. E poi non avremo nemmeno bisogno di riscaldamenti perché c'è il fuoco.»
«E per il cibo?»
«Potremo andare a caccia, anzi andrei sicuramente io potrei andare, mentre tu mi aspetti nella nostra capanna.»
«Amore, ci sei stato mezz'ora a salire su un cavallo figurati andare a cacciare.» Louis iniziò a ridere all'idea di un Harry che si addentrava per il bosco e andava a caccia. Il più piccolo si finse offeso inizialmente, ma la risata di Louis lo contagiò e così finirono con il ridere insieme.
«Okay, ho capito, abiteremo in una città e di tanto in tanto però dovremo venire in posti come questo.»
«Promesso.» rispose Louis però come ogni volta, qualora entrambi si promettevano qualcosa, c'era sempre quella paura che non li lasciava vivere in pace. E non importa quanto provavano a negarlo, essa tornava sempre. E Harry se ne era accorto perché si alzò su a sedere accarezzandogli una guancia.
«Tutto bene?»
«Sì, sono solo un po' stanco.»
«Oh ma potevi dirmelo prima. Andiamo.» Harry gli prese la mano e insieme entrarono nella tenda che avevano montato con tanta fatica quel pomeriggio. Si distesero l'uno vicino all'altro, ma la cosa durò poco visto che non potevano e non volevano star distaccati. Harry si distese di lato e appoggiò la schiena al petto di Louis in modo che il più grande potesse abbracciarlo da dietro. E Harry non si era mai sentito così bene prima d'ora. Infondo lo aveva sempre saputo, il suo posto era sempre stato le braccia di Louis.
«Lou?» sussurrò Harry prima di cader in un sonno profondo.
«Dimmi.» rispose Louis dandogli un bacio sulla spalla.
«Comunque andranno le cose, con chiunque tu sarai e ovunque tu sarai, ricorda che saremo sempre parte l'un dell'altro.»
Louis strinse maggiormente a sé il più piccolo perché avrebbe tanto voluto che le cose non cambiassero mai, che potessero essere felici insieme, ma non sapevano nemmeno loro come sarebbero andate le cose. Perché tutto quello che ormai Louis aveva imparato dalla vita, è che la felicità è davvero una cosa rara quanto bella. Ed è per questo che siamo tutti destinati a star con una persona, perché alla fine della giornata il buio fa meno paura quando non si è da soli. Quello che Harry non seppe mai, fu che una lacrima, quella notte costellata di stelle, rigò il viso di Louis e quella lacrima, era soltanto una piccola parte delle paure che Louis custodiva dentro di sé.

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Note autrice:
Tristemente il mio computer si è rotto, ma non tutte le speranze sono perse. Perciò d'ora in poi penso che sarò costretta ad aggiornare dal mio iPhone che gentilmente mi permette di farlo, anche perché è l'unica cosa che mi rimane per aggiornare e scrivere.
Detto questo ho una cosa triste da dirvi: questa storia ahimè, è giunta al termine e sono tristissima nel pensarci, credetemi. Mancheranno pochi capitoli e poi tutto si concluderà. Ma. C'è un ma. Credo che dalla prossima volta che aggiornerò, inizierò anche a pubblicare la mia nuova storia che ho già in mente di scrivere, se non sarà la prossima volta, la vedrete presto. Perciò se vi è piaciuta la mia storia, spero che passerete poi a leggere anche l'altra che inizierò.
Vi ringrazio ancora per tutto, ringrazio a chi ogni volta lascia un commento, chi vota i capitoli e chi legge in silenzio. Grazie ancora. Ci vediamo al prossimo capitolo, un bacio.

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