𝐎𝐜𝐞𝐚𝐧 𝐁𝐥𝐮𝐞 𝐄𝐲𝐞𝐬...

By ACindrellaStory

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"Esistono diverse tipologie di storie d'amore. Ci sono storie d'amore semplici, quelle classiche, dove un rag... More

Ocean Blue Eyes
1. Lydia
2. I Cameron
3a. JJ
3b. Beer Party
4. Preparativi
5. Scoperte
6a. Ricordi
6b. La Festa
7. Olivia Redfield
8. Royal Merchant
9a. Caccia al tesoro 1
9b. Caccia al tesoro 2
10. Una Nuova Scintilla?
11. Amicizia
12. Trovata?
13. Guai, guai e ancora guai
14. Fuggitivi
15. Denmark Tanny
16. Perdite
17. C'è amore nell'aria?
18. Se una pista troverai...
19a. La Festa Del Solstizio 1
19b. La Festa Del Solstizio 2
20. Un Errore?
21. Nuovo Piano
23. Si ricomincia
24. Lotto 9
25. THE GOLD
26. Calma Piatta
27. Cambiamenti
28. Paure

22. MaL-Intesi

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By ACindrellaStory

John b

I miei occhi guizzarono subito sulla figura di JJ.
Sapevo cosa provava per Lydia anzi, cosa stava iniziando a provare, lo si vedeva nei suoi occhi, ogni volta che ella gli passava davanti quest'ultimi, infatti, si illuminavano e sul suo volto compariva un dolce sorriso, lo stesso sorriso che compare ad un bambino quando gli viene regalata la sua caramella preferita.

E anche anche se non era ancora pronto ad ammetterlo, JJ stava iniziando ad innamorarsi..

Nel frattempo Kiara corse ad abbracciare Pope contenta per la "confessione" dell'amico, mentre JJ era ancora intento a fissare quest'ultimo come se fosse una semplice preda da attaccare.
La tensione nell'aria cominciava a farsi sentire sempre di più, almeno per quanto riguardava me e JJ, dato che gli altri due erano concentrati a parlare animatamente di non so cosa.

Decisi di intervenire per rompere il ghiaccio e alleviare leggermente la tensione, ma venni interrotto da JJ.

-"Pope, amico..sai, è un vero peccato che ti piaccia così tanto Lydia.."- iniziò il biondino giocando con l'orlo del berretto che teneva tra le mani, ma comunque attento a non distogliere lo sguardo beffardo dal moro.

Avevo un brutto presentimento e così lanciai uno sguardo a JJ pregandolo mentalmente di non sparare cavolate di cui si sarebbe pentito più tardi.
Lui sembrò afferrare il concetto dato che sospirò alzando gli occhi al cielo sotto lo sguardo sempre più confuso dei nostri amici,

-"ricordi?! "Niente relazioni tra pogues", ma amico..-sospirò-...per te possiamo fare un'eccezione dato che Lydia non è, e non sarà mai una di noi "-
E con questo sistemò il cappello sulla testa e si alzò avvicinandosi allo sportello, pronto per uscire non so dove.

Lydia

Stavamo andando nel posto prestabilito con John b poche ore prima, ovvero un luogo nelle vicinanze di Redfield, il faro più famoso dell'isola e molto probabilmente anche l'unico.

-"ricordami perché non mi hai fatto togliere questi maledetti tacchi prima di uscire?!"- chiese Sarah assumendo smorfie facciali sempre più addolorate,

-"shh, sbrigati!"- le dissi accelerando il passo una volta adocchiato, in lontananza, il furgoncino illuminato di Routledge. L'unico motivo per cui non mi cambiai e non feci cambiare neanche Sarah, era per il semplice fatto che dentro di me sentivo la necessità di rivedere JJ.
Ero ancora preoccupata per i lividi, ancora ben visibili, che lo ricoprivano, dal suo splendido viso alle sue braccia. Per non so quale strano motivo avevo sentito la sua mancanza, il bisogno di stargli accanto....

-"Ok! Ok! Mi sbrigo"- sbuffò accelerando anche lei.
Sarah era l'unica, insieme a Rafe e molto probabilmente anche a John b, a sapere di me e JJ, non che eravamo una coppia, ma chissà, forse in futuro qualcosa sarebbe potuto nascere tra noi due..

Dopo un paio di minuti raggiungemmo Twinkie. La prima a salire sarei dovuta essere io, dato che ero davanti, ma mi bloccai sentendo, da dentro, la voce di JJ.
Subito un sorriso spuntò sulle mie labbra e feci segno a Sarah di fare silenzio e lei mi assecondò con un'alzata degli occhi.
Avvicinammo l'orecchio allo sportello del furgoncino e ascoltammo la conversazione..

-"...Lydia non è, e non sarà mai una di noi "- il mio sorriso si spense, sentii gli occhi pizzicarmi e qualcosa stringermi nel petto.
Sarah mi guardava comprensiva ma anche un pò minacciosa,

-"giuro che è la volta buona che lo ammazzo!"- disse arrabbiata, ma comunque attenta a non peggiorare la situazione.
Non avevo intenzione di piangere né di prendermela con lui, conoscendolo me lo sarei dovuta aspettare.
In quel momento l'unica cosa che volevo veramente era quella di andarmene da lì. Il più lontano possibile da lui. Da tutti.

Non feci in tempo neanche di voltarmi che lo sportello, su cui mi ero poggiata poco fa per origliare, si spalancò mostrando in tutta la sua bellezza la figura di JJ Maybank, l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento.

JJ

Aprii la portiera pronto per lasciarmi alle spalle quella tanto splendida quanto orribile giornata, ma quello che mi ritrovai davanti mi fece perdere un battito. Lydia era davanti a me, con uno sguardo sconvolto e deluso. Aveva sentito tutto. O meglio quasi tutto.

-"Lydia...."- sussurrai non sapendo cos'altro dire. Ora mi potevano finalmente consegnare il premio come "miglior idiota patentato delle Outer Banks".

Sentendo il suo nome John b si strofinò le mani sulla faccia, mentre Pope e Kie continuavano a parlare ignari dell'enorme cazzata che avevo appena commesso.

-"i-io..io devo andare!"- disse per poi correre via andando solo Dio sa dove.

Cercai di raggiungerla ma venni bloccato dalla principessina Cameron quì presente, e da come mi guardava dedussi che avesse ascoltato anche lei la conversazione. Ovviamente..

-"fammi passare Sarah!"- la guardai minaccioso.
Avevo bisogno di parlarle, di farle capire che non era mia intenzione dire quelle cose nei suoi confronti, che io ci tenevo troppo a lei e proprio per questo motivo che non potevo essere egoista, sapevo che io non ero la sua scelta giusta..

-"No! La devi smettere! Lydia non è come quelle troiette che ti porti dietro, ok?! Lei è speciale, è la migliore amica che potessi mai avere, e non ti permetterò di ferirla più di quanto tu non abbia già fatto!"- mi urlò contro la bionda.
Ma come darle torto, infondo io sono JJ Maybank, il più strafottente del gruppo, quello che non si fa scrupoli a usare una pistola pur sapendo di mettere in pericolo qualcuno, sono quello a cui non importa niente della vita, che manda tutto all'aria per una sua stupida, folle, idea....ma sono anche quello che farebbe di tutto per proteggere le persone che ama pur a costo della mia stessa vita, pur di ferirle, di farle allontanare, pur di perderle...anche per sempre...

-"Le devo parlare"- continuai secco.

-"Non ora"- disse con lo stesso tono incrociando le braccia e posizionandosi difronte bloccandomi così la strada.

Mi sentivo un idiota, l'avevo delusa e adesso non si sarebbe più fidata di me..

-"ACCIDENTI!"- urlai tirando leggermente i miei capelli dorati e calciando con violenza il prato con le suole delle mie scarpe.

I miei amici corsero fuori preoccupati e confusi per il mio comportamento, tranne John b, il quale molto probabilmente, con l'aiuto di Sarah, mi avrebbe decapitato per aver ferito, non intenzionalmente, Lydia.

.....

Passò un pò di tempo, per l'esattezza un'ora e quarantacinque minuti, e di Lydia non vi era traccia. Non rispondeva alle chiamate quantomeno ai messaggi, nemmeno quelli da parte di Sarah.
La paura si stava lentamente impossessando di me, ero preoccupato, se le fosse capitato qualcosa non me lo sarei mai perdonato...
A riportarmi nel mondo dei vivi fu il ticchettio delicato di qualcosa..qualcuno stava bussando alla porta di ingresso.

Avevamo deciso di ritornare allo chateau dato che aveva iniziato a piovere e non era molto prudente lasciare il Twinkie sotto la pioggia a lungo.
Mi alzai ad aprire sperando che si trattasse di lei.

Aprii la porta e il mio sorriso di speranza si spense...era Pope che aveva portato la cena..

Lydia

Dopo un pò che correvo i miei piedi mi supplicarono di fermarmi e così mi fermai riprendendo il fiato.
Ero un disastro, la mia splendida treccia spettinata si era sciolta liberando in questo modo i miei lunghi capelli, il mio lungo vestito di seta si era tutto sgualcito e come se non bastasse si mise pure a piovere.

Ripresi a camminare. Non sapevo esattamente dove andare e di certo le opzioni "chateau" e "casa" erano le ultime della lista, almeno era così in quel momento..

Dopo pochi minuti i miei capelli si bagnarono completamente e il mio abito...beh era aderito ulteriormente al mio corpo. Per strada non vi era nessuno, tutti gli abitanti dell'isola erano ancora alla festa mentre i miei amici molto probabilmente ritornarono allo chateau dimenticandosi di me..

Ad un certo punto vidi un'auto fermarsi e un giovane ragazzo scendere da essa con in mano un ombrello bordeaux dal manico in legno scuro.

-"ehi...ciao..serve un passaggio?"- chiese con un sorriso rassicurante,

-"ehm..io..io sono fradicia, non credo che ai sedili della tua macchina faccia piacere"- ridacchiai,

-"ah allora le voci che girano sono vere..Lydia Lorelai Brown non solo è la ragazza più bella delle Outer Banks ma anche la più premurosa"- ridacchiò,

-"stai per caso usando il sarcasmo contro di me?"-
-"oh..non mi permetterei mai"-

-"senti, non ho il tempo per questi giochetti, il passaggio è ancora valido?"- chiesi seccata ma anche divertita,

-"se proprio insisti..."- aprì lo sportello dell'auto invitandomi ad entrare, non me lo feci ripetere due volte, un altro minuto e mi sarei presa il raffreddore a vita.

Lo sconosciuto mi seguì a ruota entrando anche lui in macchina, per poi girare le chiavi e partire.

-"allora, dove vuoi che ti porti, a casa?"- chiese premuroso, aveva un sorriso veramente bello..ma poteva veramente superare quello di Maybank?

-"No! Ti prego, non ci voglio andare a casa..se mio zio mi vedesse in queste condizioni mi riempirebbe di domande a cui non ho né la voglia né la forza per rispondere"- risposi tutto d'un fiato.
Stavo dicendo la verità, se zio Liam mi avrebbe vista in questo stato avrebbe fatto scoppiare la terza guerra mondiale e non solo...

-"ok..ehm..allora che ne diresti se ti portassi a casa mia? Lì ho una camera per gli ospiti con tanto di bagno, potresti passare la notte lì..se per te va bene ovviamente"- disse alternando lo sguardo su di me e sulla strada,

-"Certo! Perché no.."- appoggiai la testa sul finestrino sospirando.

-"Mi chiamo Jason comunque, Jason Clay"- proferì dopo un pò.

Mi girai nuovamente verso di lui in modo da osservare i suoi lineamenti, oggettivamente non era brutto, anzi, era veramente bello..aveva i capelli castani, leggermente spettinati, infatti alcuni ciuffettini gli ricadevano morbidi sulla fronte; gli occhi, invece, erano di un azzurro chiaro, ma non come quelli di JJ, questi erano più tendenti al grigio; ma la parte più bella rimanevano le piccole fossette che si andavano a creare sulle gote ogni volta che sorrideva..

-"amo questo nome.."- senza rendermene conto, espressi i miei pensieri ad alta voce.

-"ehm..grazie"- disse leggermente imbarazzato, sentii le guancia imporporarsi, maledissi mentalmente la mia lingua lunga.

-"ehm..comunque come mai sola soletta?"- chiese cambiando argomento.

-"lunga storia.."- ripensai al vero motivo per cui mi trovassi quì nella macchina di uno sconosciuto e non insieme ai miei amici a divertirmi, e nel farlo sentii un forte sentimento di rabbia nei confronti di JJ, non aveva alcun diritto di umiliarmi e di dire che non facessi parte del gruppo..credevo che anche lui provasse qualcosa nei miei confronti, ma evidentemente mi sbagliavo...

-"non insisto allora.."- mi sorrise mentre continuava a guidare verso casa sua.

-"chissà, forse un giorno te lo racconterò.."- lo sentii ridacchiare scuotendo la testa.

-"che c'è?"- chiesi incuriosita dalle sue risa,

-"niente...forse un giorno te lo racconterò.."-

-"ehi! Non vale imitarmi!"- mi imbronciai, per poi scoppiare a ridere insieme a lui.

.....

Mi svegliai in una camera a me sconosciuta, mi ci volle un pò per ricordare che in realtà quella in cui mi trovavo non era la mia amata camera da letto, ma bensì quella di Jason...

Mi alzai facendo attenzione a non svegliarlo. Ieri notte mi ero svegliata di soprassalto urlando, avevo avuto un brutto incubo che riguardava la notte dell'incidente...proprio per questo motivo Jason si era offerto di rimanermi vicino fino a quando non sarei riuscita a riprendere sonno, ma andò a finire con lui che si addormentò per prima....

-"ehi..buongiorno"- disse quest'ultimo con voce ovattata a causa del sonno che gli scorreva ancora nel corpo,

-"buongiorno a te, vado a farmi una doccia se a te non dispiace"- dissi prendendo una delle tante felpe che teneva ben custodite nell'armadio,

-"posso unirmi?"- come risposta alla sua sfacciataggine gli lanciai la felpa che avevo appena scelto come mio outfit,

-"sei pessimo Clay"-

-"e tu invece sei una dea con i miei vestiti adosso"- fece un sorriso malizioso mentre io alzai gli occhi al cielo.

Avevo appena finito di fare la doccia e di vestirmi, alla fine Jason riuscì a rimediarmi un paio di jeans a vita bassa e una conotta a spalline sottili da una boutique vicino casa sua.
Una volta indossate anche le scarpe, anch'esse gentilmente comprate da Jason, scesi le scale con in mano un piccolo asciugamano rosa che stavo usando per asciugarmi i capelli.

-"Jason ho lasciato la mia roba in camera tu-"- mi bloccai guardando scioccata il ragazzo davanti a me..

-"Ehi! Lydia sei scesa giusto in tempo, ti present-"- interruppi Jason,

-"JJ.."-"..Lydia..."-

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