6.
Quella sensazione sempre presente, che mi tiene ancorata ad un muro inconsistente, fatto di parole e situazioni; fatto di catene alle mente, ai piedi, alla bocca e al cuore.
Le sento, le sento in quei momenti necessari, in cui solo parlare potrebbe far la differenza.
Potrebbe riscattarmi, ma non esce nulla.
Sto zitta. Non parlo. Subisco e piango.
Le sento, le sento in quei momenti "scalpitanti", in cui vorrei correre, così tanto veloce da non sentirmi più le gambe e vedere i capelli svolazzare al vento.
Vorrei farlo in inverno ed avere la famigliarità dell'aria fredda che mi riempie i polmoni.
Ma sono ferma, ferma nel mio essere statuaria.
Il vorrei non esiste, non corro e non inseguo nessuno.
Non corro e non inseguo la felicità.
Le sento, le sento in quei momenti imbarazzanti, in cui la mia mente si fossilizza e non va avanti.
Bambina capricciosa.
Mi rimanda in loop, nelle situazioni estranee ai fatti, quel dettaglio in particolare, finché non né ho la nausea.
Le sento, le sento in quei momenti "sociali",
in cui il mio cuore manca sempre un battito, per la paura di un mio gesto o un mio comportamento sbagliato.
Fare amicizia è diventata una croce e io sono la disgraziata che la deve portare.
BUONA VIGILIAAAA 😭😭
è un capitolo molto intimo ( e corto) , che espone una parte della mia vita che non riesco ad esternare a voce.
all'inizio non volevo pubblicarlo, sono rimasta in questo limbo per settimane, ma alla fine ho ceduto.
mi sono resa conto che per me
"fesin siopon" è anche questo.
come sempre, vi chiedo di commentare e mettere una stellina, aiuta!
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se beccamo🫶🏻