E le stelle ci invidieranno

By Reynawithe08

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"Tutte le stelle sono il sole della propria galassia" Mi diceva Nik prima di cambiare, e io me lo ripeto ora... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Nota dell'autrice

Capitolo 34

96 20 15
By Reynawithe08

I know that I'm not alone,
but I feel a stranger
in a world of changes

(So di non essere sola,
ma mi sento una sconosciuta
in un mondo di cambiamenti)

Alyssa's pov

Sento il campanello squillare, un suono forte e deciso che mi rimbomba nelle orecchie mentre mi precipito ad aprire la porta.
Finalmente Dorian è arrivato! Lo sapevo che non mi avrebbe dato buca, lo sapevo, anche se per un attimo ho seriamente temuto il contrario.
<<Ce ne hai messo di tempo!>> Esclamo spalancando la porta, ma il sorriso mi muore sulle labbra.
Non è Dorian la persona di fronte a me sull'uscio di una casa che è un tempo era abitata da cinque persone, non da quattro...
Non riesco a crederci e per un momento penso di avere un'allucinazione, dovuta... non so, magari ad un'intossicazione alimentare? Lo sapevo che non dovevo mangiare tutte quelle uova fritte a pranzo, probabilmente erano scadute.
O meglio, devono essere scadute, perché altrimenti la persona che mi sorride debolmente è davvero lei. Un fantasma del passato tornato dopo essere scappato via nella notte. Un fantasma che ho cercato di dimenticare, e che ero anche riuscita ad escludere dai miei pensieri, almeno fino ad oggi.

<<Ciao Alyssa! Posso entrare?>> Mi chiede una perfetta copia di me stessa. Tutto in noi è uguale, gli occhi verdi come smeraldi, i lineamenti dolci, i capelli castano scuro e le labbra piene con gli angoli rivolti all'insù.
<<Chantal...>> Riesco a dire mentre scruto la mia gemella, come se fosse un miraggio pronto a scomparire da un momento all'altro.
<<Sì, sono io. Fred mi ha... è una storia lunga.>>
<<Oh, vieni dentro, parliamo sedute in cucina.>> Dico spostandomi per lasciarla entrare.
Non vedo Chantal da un anno, quando entrambe non eravamo altro che sedicenni affascinate dall'idea dell'amore. Ma se la persona alla quale io ho affidato il mio cuore me lo ha spezzato senza nessun riguardo, l'innamorato di Chantal se l'è portata via.

Una sera lei era a casa, a mangiare la pizza e a guardare un film su Netflix, la mattina dopo non c'era più.
Sparita.
Nel nulla.
Con solo un biglietto attaccato sul frigorifero grazie ad una calamita.

Sono scappata perché non ne posso più di questa famiglia, con tutte le sue stupide regole.
Io ho trovato l'amore, la mia anima gemella, chi mi rende felice e mi tratta come merito di essere trattata: come una regina.
Non venite a cercarmi, ho sedici anni e posso vivere da sola, inoltre Fred ha vent'anni e saprà guadagnare per entrambi.
Non mi mancherete. Né tu mamma, con la tua indifferenza del cazzo, né tu papà, menefreghista come mamma. Alyssa, tu non sei da meno, la gemella difettosa, quella uscita male. Lo sai che sei patetica con quel tuo cuore spezzato e la mania di apparire sempre al meglio? Sai che non ce la farai, perché stai solo cercando di imitare me? Quindi cresci e smettila di crederti originale perché prendi a pugni un sacco da boxe.
In quanto a te, Thomas, tu mi mancherai un sacco. Ti voglio bene fratellino, e un giorno verrò a portarti via da questa gabbia di matti che è casa nostra.

Chantal

Una notte è scappata con Fred, un ventenne dallo sguardo perso nel vuoto che a me ha sempre ricordato un pesce lesso. Eppure lei diceva che si trattava di amore vero e in fondo in fondo, non mi è dispiaciuto quando se n'è andata.
Non mi è dispiaciuto quando ho smesso di sentirmi l'ombra di una ragazza popolare che raggiungeva sempre il massimo in tutto. So di essere stata una persona meschina, a non chiamarla neanche una volta, solo per vedere se fosse viva o se stesse bene.
So anche che è stato in quel momento, quando Chantal se n'è andata, che la nostra famiglia ha subito il colpo peggiore. Mio padre a cominciato a bere per questo, perché Chantal era la piccola beniamina di casa, la figlia che riceveva più attenzione e più amore da due genitori che affetto non lo sapevano dare.

Anche Thomas ha sempre preferito lei a me, quei due avevano un rapporto strettissimo, sembrava che fossero loro i gemelli, e non noi due.
Eppure eccola qua, dopo un anno, con i capelli legati in una coda di cavallo, due profonde occhiaie a sciuparle il viso e una borsa logora a tracolla. A quanto pare Fred non era fantastico come lei lo ha sempre dipinto.
Ho provato a dirle i miei dubbi, sul suo fidanzato, per via dell'età, del lavoro precario, del modo in cui si guardava intorno senza però vedere realmente ciò che lo circondava, ma lei mi ha accusata di essere solo gelosa, e io... io ormai non ne potevo più del suo comportamento di superiorità, e l'ho lasciata andare.
Ho permesso che scappasse così, lasciando una presenza fantasma in una casa piena di rabbia e indifferenza.

<<Cosa... cosa ci fai qui?>> Le chiedo con voce roca.
<<Beh, sono tornata a casa. A vivere qui. Ho scoperto che Fred mi tradiva. Con una barista di nome Nelly e vedi, ho pensato a come mi sono sempre comportata con voi. Di merda. E mi dispiace moltissimo. Voglio ricominciare da capo, ed essere una figlia e una sorella migliore, anche per te Alyssa.>>
Sono senza parole e piena di emozioni contrastanti. Da una parte provo gioia e speranza, dall'altra... non la voglio. Proprio ora che ho cominciato a guarire, a migliorare, a sentirmi meno sbagliata, arriva lei e manda all'aria tutte le mie certezze.
E poi tutti fanno degli errori, ma se non si da una seconda possibilità, sbagliamo tanto quanto loro.
Quindi sorrido e la mia mente vola subito a Becka e Dorian, forse non è troppo tardi per avere anche io veramente una sorella. Devo solo impegnarmi un po'.

<<Allora? Potrai mai perdonarmi per come ti ho trattata e per quello che ti ho detto?>> Mi chiede ansiosa.
<<Sì!>> Esclamo di getto. Voglio disperatamente poter tornare a casa, dopo una giornata a scuola, e trovare qualcuno con cui parlare, lamentarmi, essere ascoltata. Voglio raccontarle di Dorian, di Nik e di Becka. Voglio una sorella.

Chantal sorride e io ricambio apertamente, poi lei sembra notare il vestito che indosso e si acciglia.
<<Avevi intenzione di andare da qualche parte?>> Mi domanda con tono severo.
<<Esco con il mio fidanzato. Un'uscita a quattro in realtà e...>>
<<Uh, bello, solo che quel vestito non mi convince molto, è carino, certo. Però secondo me è decisamente meglio uno di quelli neri.>>
Alzo le spalle, per non farle capire che un po' mi ha ferita e penso addirittura di correre di sopra e cambiarmi.
Ma non lo faccio. A fermarmi sono il ricordo dell'aria entusiasta di Becka di fronte al suo lavoro e il campanello, che decide di suonare proprio adesso.

Okay, questo è sicuramente Dorian!
Scatto in piedi.
<<Vieni, te lo presento!>> Esclamo entusiasta, ma Chantal scuote la testa.
<<No, so già che non durerà, nessun ragazzo è mai durato con te dopo Nik, non vale la pena presentarsi.>>
Il mio sorriso diventa più forzato.
<<Lui è diverso, credo.>>
<<Uuuuuh! Allora divertiti e quando torni raccontami tutto! Non vedo l'ora di conoscere i dettagli!>> E detto ciò mi fa l'occhiolino. Sono contenta che le interessi e non vedo l'ora di parlarle di Dorian!

<<Ti sembra l'orario di arrivare? Di solito sono le ragazze, quelle che ci mettono un sacco di tempo a prepararsi!>> Dico al ragazzo di fronte a me.
Beh, che dire, Dorian è sempre affascinante, ma stasera è proprio stupendo. Si è messo in tiro, indossa una camicia azzurra aderente quel che basta per far intravedere i muscoli allenati al di sotto, i capelli sono pettinati, per una volta e non ci sono ciocche ribelli che gli cadono sugli occhi.
Tiene le mani dietro la schiena e ha un sorriso malandrino stampato sul volto. Le sue iridi brillano di meraviglia quando mi vede e capisco che Becka aveva ragione, sul vestito e sul trucco.

<<Ti direi che sei magnifica, ma credo che te l'abbiano già detto in molti, quindi, visto che io sono una persona originale, nonché poeta e scrittore di fanfiction su Wattpad ti dico che stasera anche le stelle ti invidieranno, per quanto mi abbagli con il tuo sorriso.>>
Gli salto addosso e lo abbraccio, inspirando una profonda boccata di profumo di mare.
<<Sei arrivato veramente tardi! Pensavo non saresti più venuto.>> Gli confido mentre lui non ricambia l'abbraccio.
<<Ho un motivo più che valido per questo ritardo!>> Esclama.
Io mi stacco da lui guardandolo curiosa.
<<Sai che dovrai farti perdonare, vero?>> Gli chiedo e ottengo un occhiolino in risposta.

<<Conosci il significato dei fiori?>>
Scuoto la testa.
<<Ecco, nemmeno io, e portarti solo dei fiori sarebbe stato un po' scontato, per cui buon primo vero appuntamento!>> Esclama porgendomi un pacchetto e un mazzo di rose rosse come il sangue e piccoli garofani bianchi che spuntano qua e là tra i petali cremisi, come candidi fiocchi di neve che spiccano contro il buio della notte.
Spalanco la bocca affascinata.
<<Sono bellissimi!>> Esclamo prendendo i fiori e immergendoci dentro il naso. Il profumo della rosa mi colpisce nel profondo, come lo ha fatto la natura. I fiori mi sembrano così vividi, così reali, o irreali. Come se fossero sogni di un altro mondo, un mondo migliore.
<<Grazie, io non so davvero cosa dire...>>
<<E allora non dire niente, baciami e basta.>>
Con una mano reggo il mazzo mentre l'altra accarezza la guancia di Dorian. Avvicino il volto al suo, godendomi la piacevole sensazione di un leggero accenno di barba tra le dita e appoggio le labbra sulle sue.
E rimaniamo così, con i respiri che si intrecciano e le nostre labbra che si schiudono, permettendoci di esplorarci a vicenda, in un piccolo angolo al di fuori dal tempo.

All'improvviso un flesh, come se la mia mente fosse una macchina fotografica che ha appena immortalato questo momento nella memoria, un istante così breve quanto eterno.
E quando ci stacchiamo so con certezza che questo sarà uno di quegli attimi che non dimenticherò mai.
Anche quando un giorno forse Dorian non ci sarà più, vivrò ricordando la pressione delle sue labbra sulle mie, i suoi occhi verde acqua pieni di desiderio, e il mazzo di fiori tra le mani.

<<Stellina, non hai ancora aperto il regalo, la mia parte preferita a dire il vero, i fiori sarebbero solo un accompagnamento perché mi piaceva il contrasto tra i due colori.>> Ridacchia Dorian e io gli passo il mazzo variopinto per prendere il pacchetto in mano.
Ha una forma rettangolare e quando lo scarto trovo un libro in copertina flessibile.
<<Shadowhunters.>> Leggo il titolo stampato in lettere dorate.
Passo lo sguardo da Dorian al libro e scoppio a ridere.
<<Quindi eri serio quando mi hai detto che mi avresti portata sulla strada della lettura?>>
<<Certo! Sono un uomo di parola io!>>

Mi metto in punta di piedi e sfioro la sua bocca con la mia, solo un accenno di un bacio, ma quanto basta per sentire le farfalle nello stomaco e un piacevole calore nel basso ventre.
<<E questo per cos'era?>> Mi chiede Dorian piacevolmente sorpreso.
<<Tu mi hai detto che se non ho parole da dire ti devo baciare.>>
<<Sono un genio, dovevo dirtelo prima.>>
Rido di gusto dandogli un bacio sulla guancia.
<<Lascio i fiori e arrivo!>> Esclamo correndo dentro con il mazzo in una mano e il libro nell'altra.

<<Wow! E quei fiori da dove spuntano? Questo Dorian fa proprio sul serio!>> Esclama Chantal porgendomi un bicchiere che riempio d'acqua.
<<Ora devo andare, poi ti racconto tutto! Devo aggiornarti su un sacco di cose!>>
Lascio il libro in camera mia e appoggio il bicchiere con dentro i fiori vicino alla finestra, così appena andrò a dormire stasera lo avrò proprio di fronte agli occhi.
Raggiungo Dorian di sotto ed entro nella sua BMW scura, sedendomi al posto del passeggero.

<<Allora, dov'è questo fantastico locale?>> Chiedo allacciandomi la cintura.
<<Boh, mi sono fatto mandare la posizione da Raphael, ma non ho la minima idea di quale sia.>> Mi risponde con un sorriso di scuse.
<<Siamo in ritardo?>> Chiedo.
<<Abbastanza, sì. Ma ti giuro che mi faccio perdonare dopo la cena, in tutti i modi che vuoi.>> E mi posa una mano sulla coscia mentre fa retromarcia.
<<La tua proposta potrebbe tentarmi...>> Rispondo con noncuranza.
<<Solo che se mi rovini l'acconciatura e il trucco credo che Becka potrebbe ucciderti.>>
Scoppiamo entrambi a ridere e prendo una decisione. Quando finirà questo mese mi farò avanti e gli chiederò di rendere tutto questo reale, e non solo un sogno dai contorni più vividi della realtà.

Ciao Stelline! Ho promesso che il capitolo sarebbe uscito venerdì, lo so, ho messo pure il count down su Instagram, mi chiamo Reyna_Withe_Wattpad per chi volesse seguirmi, mi farebbe molto piacere, (e dopo questa pubblicità assolutamente non richiesta sul mio profilo Instagram torniamo a noi).
Stavo dicendo che avrei dovuto pubblicare il capitolo 34 venerdì, ma stranamente, adesso che passo a casa circa due ore al giorno per via della scuola eccetera eccetera, sono riuscita a scrivere un intero capitolo in un giorno.
Boh, sarà la magia del dubbio universale "scrivo oppure ripasso latino?" (Un grande dilemma, ma la scelta temo sia ovvia)
Comunque dettagli a parte ecco arrivato un nuovo personaggio: Chantal. Voi avreste mai pensato che Alyssa potesse avere una gemella?

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