♤über uns♤ [Tokio hotel-BILL...

By The_Morghy

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STORIA COMPLETATA Tal volta Il cuore gioca brutti scherzi alle persone che non se lo meritano...Everly che vi... More

my emo boy CAP.2
SCHEREIIIIII CAP.3
i sentimenti contrastanti CAP.4
RUN GIRL, RUN!!! CAP.5
Ciò che è giusto CAP.6
quelle stupide farfalle CAP.7
non vuoi giocare con me CAP.8
7 lunghissime ore cap.9
non possiamo cap.10
boys will be boys cap 11.
c'è qualcosa che non va cap.12
i sentimenti che sopprimevo...cap.13
cosa siamo noi? MINIcap. 14
when i come home...cap. 15
il lago ghiacciato cap.16
e se ti dicessi che credevo di perderti? cap.17
ricomincio da te cap.18
quegli occhi tristi cap. 19
Fa così male dire addio (pt.1) cap. 21
fa codì male dire addio...pt.2

buon primo giorno di scuola ev.. CAP.1

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By The_Morghy

"Io sono Everly Müller, e sono appena arrivata qua a Magdeburgo da Franco forte.
Sto scrivendo ora, alle 6:00 del mattino dell'1 settembre sul mio diario per raccontare alle generazioni future di me, se mai qualcuno dei miei figli ritrovasse questo mio libro, sappiate che mamma non era come gli altri.
Ho sempre dovuto cambiare scuola, prima per il bullismo, poi per le risse e poi perchè i servizi sociali dovevano spostarmi...
Non mi piace parlare del mio passato, dirò solo che ho 15 anni e che per il momento non mi muoverò da Magdeburgo, finalmente dopo continui spostamenti mi hanno mandato da mia nonna qua.
Cosa vi posso dire di altro su di me?
Ho una migliore amica, Alice, è italiana, come me d'altronde, però lei non sa parlare tedesco ed è rimasta a Milano, è stata l'unica che dalla 1 alla 4 elementare emi e stata vicina, finchè poi non mi sono dovuta spostare.

Lei canta, è molto brava, purtroppo a volte non se ne rende conto, spero solo che arrivi per lei l'occasione per farsi notare, ancora oggi ci chiamiamo e ci inviamo lettere e pacchetti dalle nostre residenze.
Beh, io canto, suono il basso e la mia band preferita sono i metallica, non credo di dover dare altre informazioni, lascio a voi indovinare perché mi hanno sempre preso in giro..
Il mio sogno è quello di avere una band tutta mia, anche se è da quando ho 12 anni che lavoro, dato che per certe cose dovevo pagare io, come in vestiti, libri eccetera, e ho solamente l'eredità dei miei, ho deciso di salvare l'eredità e di prendere soldi facendo la aiutante agli artisti.
Fino ad oggi non ho avuto ingaggi importanti, solo 2 o 3 volte in cui dovevo portare la birra a delle persone che suonavano la chitarra in un bar, forse per l'età, ma l'esperienza non mi mancava.
Sono stata con 5 famiglie diverse e in diversi posti, e ho sempre dovuto aiutare in casa, a pulire, mettere aposto l'orologio, appuntare sulle agendine degli indirizzi...
Poche persone sono come me oggi nel 2005..."

Improvvisamente sentii bussare alla mia porta, era mia nonna, o come la chiamo io...
<<NONNA NIKY ORA SCENDOOO>> Gridai non troppo forte per farmi sentire attraverso la porta.
Nessuno rispose, sentii solo lei che girava i tacchi e riscendeva al primo piano, tornando in cucina, mi misi dei cargo verde militare larghi con un top grigio scuro a maniche lunghe, alla fine delle maniche c'erano 2 buchi in cui infilare i pollici, e sopra il top c'era scritto ''star girl".
Scesi in cucina e feci colazione, mi lavai I denti e mi misi il mio solito profumo fatto in casa con i rametti di vaniglia.
Mi truccai e andai nel corridoio proprio prima dell'entrata di casa, è dopo essermi messa le all star raccolsi da terra il mio zaino.
<<io vado nonna Niky>>
<<ciao tesoro>> Mi disse dal divano.
Quando uscii mi resi conto che non c'era ancora del tutto il sole nel celo.
Mi dovevo ancora finire di orientare quando presi subito la prima curva adestra, poi a sinistra e andai diritta per un po, giusto per 1 o 2 minuti, il tempo che mi ci volle per capire che mi ero persa.
<<merda...e ora?>>
?<<e ora cosa?>>, Sobbalzai.
<<AH>> Mi girai di scatto alzando i pugni in segno di...aggressione?
Mi ritrovai davanti un ragazzo molto alto, intorno ai 16 anni, capelli con molto gel che gli andava a creare quasi delle punte di un nero intenso, indossava dei jeans grigi e una maglia nera a maniche corte.
Era anche truccato con la matita nera e un po di ombretto sugli gli occhi.
<<dipende>> Disse lo sconosciuto tirandosi dietro le spalle lo zaino che poco prima gli penzolava dal braccio destro.
<<se devi sapere dove andare puoi chiedere a me, altrimenti magari metti giù le mani>> Disse con un sorriso sul volto abbassando le mie braccia avvolgendo le sue mani alle mie, che io spostai subito.
<<sì scusa sono appena arrivata, davo raggiungere lo scuolabus ma non trovo la fermata>>, guardavo per terra ed ero rossa dal gesto che lui aveva fatto prima.
Lo sconosciuto si fece scappare una piccola risata, quando si aprii di colpo la porta della casa dietro di noi.
<<Bill ci conviene andare, se la mamma scopre che facciamo tardi il primo giorno quando torniamo a casa ci fa il culo>> quest'ultimo individuo non mi aveva notata dato che si stava guardando le scarpe scendendo le scale del portico, per non inciampare, quando alzò lo sguardo lo potei vedere in viso, era un bel ragazzo anche lui, alto ma meno di quello vestito di nero, indossava una maglia oversize e dei pantaloni altrettanto larghi.
Aveva un cappello sulla testa e aveva i dread biondi.
Fece un sorrisetto malizioso al ragazzo che mi stava d'avanti, che in risposta alzò gli occhi al cielo.
<<sapete cosa, non sono qua per cercare problemi, se non volete muovervi andrò da sola al massimo cadró in un pozzo o che so io>>
Dissi alzando gradualmente la voce perchè mi stavo allontanando,<<non è la parte giusta>> Disse il ragazzo dai capelli neri.
Io gli diedi uno sguardo annoiato e accellerai verso l'altro direzione sbattendo i piedi.
<<no, neanche quella>> lo guardai per poi incrociare le braccia, pensando se arrivare in ritardo il primo giorno, perdendomi in una città nuova, o chiedere aiuto a quei due, poi sciolsi le braccia e mi avvicinai a loro.
<<da che parte>> Dissi guardandoli negli occhi.
Sorrisero e si avviarono subito dopo che il ragazzo biondo mi dicesse <<seguici>> facendomi cenno con la testa della direzione in cui stavamo per andare.
Li seguii, consapevole che potevamo star andando a scuola o in un parchetto di contrabbando di persone.

<<allora,>> Disse il ragazzo dai capelli neri rompendo il silenzio,<<io sono Bill, Bill Kaulitz>>.
Mi guardò come se si aspettasse che io dicessi qualcosa.
<<oh, io sono Everly Müller, chiamatemi Ev>>,<<Ciao Ev, io invece sono Tom Kaulitz>> Disse guardandomi non troppo interessato alla conversazione che stavamo avendo.
<<siete gemelli?>> chiesi incuriosita dalla somiglianza dei lineamenti, <<veramente io sono più grande di 10 minuti>>, disse Bill con un tono scontroso..e anche un po divertente;<<già Ev, Bill è 10 minuti più vecchio, è quello che dice per fare colpo su le ragazze>> Disse guardandomi facendomi intendere che parlava di me, Bill gli diede una gomitata e mi diede uno sguardo come per dire "lascia perdere", e feci così quando scorsi il bus per la scuola mentre faceva il classico rumore mentre si accendeva, e di conseguenza, di quando stava per partire.
<<oh cazzo>> Disse Bill prima di girarsi verso di me e Tom, prendendo la mia mano e il colletto di Tom tirandoci verso la fermata, riuscimmo a salire e appena raggiunsi l'ultimo scalino prima dei sedili la porta si chiuse dietro le spalle di Bill che aveva fatto salire prima me e Tom.
<<sù......prendiamo...i..sedili....>> Disse Tom col fiatone.
<<grazie ragazzi>> aggiunsi <<ma avete fatto anche troppo accompagnandomi qua>>
Dissi anche io respirando affannosamente..<<Dai, nessun disturbo, davvero>> Disse Bill guardandomi negli occhi in una maniera che mi fece perdere completamente il respiro.
<<..e va bene>> dissi ridendo.
Prendemmo posto, c'erano 4 posti, 2 difronte all'altro, Tom e Bill si misero vicini, io difronte a loro e il quarto posto lo usammo per gli zaini, per andare a scuola ci volevano 15 minuti, circa, e appena arrivammo ai posti Tom si sdraiò e si mise a dormire, quando lo notammo io e Bill ci tenevamo il naso e la bocca per non farci sentire ridere.
Mentre guardavo fuori dal finestrino ascoltavo la musica, anche se lui non se ne accorgeva, notai con la coda dell'occhio che lui mi guardava, sorridendo, era un ragazzo molto carino e simpatico, era bello, però chissà quando Dolores, il capo dell'agenzia degli assistenti sociali, avrebbe trovato il modo per portarmi via da qui, da lui, quest'anno me l'ero promessa, non mi sarei legata a nessuno, in tutti i sensi.

<<cos'è?>> disse Bill distogliendo la mia attenzione dai pensieri, <<cosa?>> chiesi io in risposta, <<la tua collana>> Disse indicando il mio ciondolo a forma di cuore, era uno di quei classici ciondoli di ferro che se li aprivi potevi metterci 2 foto, ma nella mia, c'era solo 1 foto, quella della mia persona preferita, Alice.
<<oh si, guarda>> lo aprii e gli feci vedere la sua foto.
<<chi è?>>, <<la mia migliore amica, è di Milano, nella mia città natale>>, lui mi guardò e alzò le sopracciglia, <<sei italiana? Ah>> Disse in modo acuto alla fine, <<è l'unica foto che ho di lei, sono 6 anni che non ci vediamo, mi manca tanto>> il mio viso diventò scolorito improvvisamente.
<<non essere triste!>> Disse in modo rumoroso <<guarda che poi me lo attacchi>> Disse per farmi ridere, cosa che io feci; improvvisamente sentimmo il goffo autista urlare <<SCENDETE RAGAZZINI>>, l'intero autobus cadde nel silenzio che durò 0,02 secondi perchè la campanella suonò, mi alzai, presi il mio zaino e mi alzai senza salutare, lo so lo so, sono stata maleducata ma non potevo lasciarmi a nessuna distrazione.
Arrivai alla mia classe, tirai fuori il mio taquino e un dizionario, in caso non capissi qualche parola in tedesco, anche se già lo parlavo.
La lezione passò in fretta, e così anche la giornata, finite le lezioni mi rimisi la felpa adosso ed uscii nel giardino della scuola, erano le 14:05, di solito alcuni studenti andavano a mangiare e alcuni andavano direttamente a casa, appena arrivai tra la folla fuori dalle classi iniziai a cercare Bill con lo sguardo, non so perchè, volevo stare sola ma volevo comunque sapere che c'era..sbuffai e salii in pullman, appoggiai lo zaino e mi misi a giocare con il mio ciondol...il mio ciondolo? IL MIO CIONDOLO?!
<<cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo>> ripetevo, mentre mi chiamavo stupida in 35 lingue nella mia testa. Mi arresi dopo aver controllato nella tasche, nello zaino e sul pavimento del bus, anche sui sedili in realtà, poteva essere ovunque, c'erano più di 100 ragazzini in questa scuola, di sicuro ora o era nelle stupide mano di qualcuno che se lo voleva tenere, o in un mercatino di contrabbando.

Arrivai a casa alle ore 14:20 circa, e non mangiai, studiai solo per il giorno dopo e cantai, suonai, scrissi sul mio diario..
"Caro diario, sono le 19:30 del mio primo giorno di 3 superiore, non ti dico neanche se mi è piaciuta la scuola o no, tanto presto mi sposteranno di nuovo, appena riterranno mia nonna troppo vecchia o debole per mantenermi, e non è tutto, ho perso il ciondolo, sì, esatto il ciondolo di mia zia con dentro la unica foto della mia unica amica, uffa, ci ero affezionata, potevo scrivergli ma quella foto eravamo io e lei da piccole nella sua piscina in giardino, il ricordo più felice che ho..beh che avevo, ecco cosa ci guadagni ad affezzionarti agli oggetti, e soprattutto alle persone..però, oggi ho conosciuto 2 ragazzi, un molto divertente e anche un po' pervertito haha, si chiama Tom, è uno molto gentile e carino..quest'ultimo mi fa sorridere a pensarci, che palle, mi sono già affezionata ad entrambi, però va beh, tanto non li vedrò più, dovrò solamente dimenticarli."

Misi il punto quando sentii bussare alla mia finestra

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