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By directioner1020ds

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Mi sentivo imprigionata in un castello di sabbia, non ero mai riuscita a costruire nulla di saldo nella mia v... More

Waves
Prologue.
01. - Pilot
02.
03.
04.
05.
06.
07.
08.
09.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.- S2
28.
29.
30.
31.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
40.
41.
42.
43.
44.
45.
Waves - S3
46.
47.
48.
49.
50.
51.
52.
53.
54.
55.
56.
57.
58.
59.
60.
61.
62.
Epilogue.
Ringraziamenti.
Avviso.

32.

2.8K 104 36
By directioner1020ds

Let's stop teasing ourselves”
~~~~~~~~~~~𓆉︎~~~~~~~~~~~



«C'è qualcuno...» dissi.

I ragazzi che ci davano le spalle fecero un passo indietro verso me e Sarah in modo da “difendere” i nostri corpi.

«JJ, il fuoco.» gli ordinò John B.

Il ragazzo afferrò un secchio da terra e lo riempì con l'acqua dell'idromassaggio, la riversò sul fuoco che si spense immediatamente creando una grossa nuvola di fumo.

«Salite sull'albero.» il moro si voltò verso me e la bionda.

«Sull'albero?!»

«Fidatevi di me.»

Io e Sarah ci guardammo preoccupate, subito raggiungemmo il tronco del grande albero. Con molta difficoltà cercammo di sbrigarci a salire, aiutate dai due ragazzi che subito ci raggiunsero.

Sarah rimase sola su un ramo, proprio come John B, mentre io e JJ restammo sullo stesso; ero aggrappata alla sua schiena con le gambe aderenti alla corteccia del grande ramo dove eravamo seduti.

Sentimmo dei passi avvicinarsi sempre di più e dai cespugli improvvisamente fecero la loro comparsa Rafe e Barry. Spalancai gli occhi e strinsi la canotta di JJ nel mio pugno.

Barry entrò in casa. Rafe rimase fuori ed iniziò a guardarsi intorno «Dove diavolo sei?» mormorò.

Nel momento in cui notai la pistola che teneva in mano iniziai a sudare freddo e tremare leggermente.

Il biondo mi guardò oltre la sua spalla e mi fece segno di fare silenzio. Io annuii velocemente e posai la mia guancia sulla su schiena iniziando a pregare che non ci avrebbero visti.

Barry iniziò a rompere alcuni oggetti dentro casa e poi tornò fuori dall'altro ragazzo.

«Trovato qualcosa?»

«Non c'è nessuno lì dentro»

«Niente?»

«No, niente Rafe, altrimenti avresti sentito lo sparo!»

«Erano sicuramente qui, guarda il fumo!»

«Ottima osservazione, boy scout.»

«Non sono lontani.» continuò Rafe.

«Una giovane marmotta, guardati!»

«Devono essere qui da qualche parte.»

Rafe si avvicinò proprio all'albero dove noi eravamo nascosti, osservò l'incisione nella corteccia e rise guardando il suo amico.

«Pogue per sempre»

«Merda. Quindi tua sorella è una pogue per la vita. Chi lo avrebbe mai detto?» disse Barry.

Ci fu un attimo di silenzio, Rafe continuava a guardare l'albero ed improvvisamente iniziò ad urlare: «Merda!»

«Ehi, calmati!»

Puntò la pistola verso l'albero e sparò.

E subito un altro colpo.

E un altro ancora.

Per poco non colpì la mia gamba e subito dopo la testa di JJ.

Sussultai a quel punto, ma dovetti trattenermi, affondai i denti nel mio labbro inferiore per non urlare. Cacciai via le lacrime e schiacciai il viso sulla muscolosa schiena del biondo.

«Ehi! Devi calmarti! Ci farai scoprire!» Barry lo fermò provando a calmarlo.

«Andiamocene.»

«Andiamo!»

Guardai John B da oltre le spalle del biondo, respirai pesantemente, come se fino a quel momento avessi trattenuto il respiro.

I due se ne andarono ma aspettammo un altro po' su quell'albero per assicurarci che non ci fosse più nessuno.

Sapevo che non sarebbe stato possibile fare andare tutto liscio, ci avevamo creduto fino a quel momento, ma le cose erano andate diversamente...

I ragazzi ci aiutarono a scendere dall'albero. John B stette accanto a Sarah per aiutarla a non farsi male stando attento alla ferita che la bionda portava sul fianco.

«Che si fa ora?» domandò JJ.

«Ce ne andiamo.» rispose John B.

«Pope e Kiara?» chiese Sarah

«Non abbiamo la barca John» gli ricordai ed il moro sospirò portando una mano tra i capelli.

«Dobbiamo aspettare che tornino»

«Partiremo domani mattina, il più presto possibile. Scrivete a Kie o a Pope e ditegli di tornare entro l'alba» mi disse il moro e così feci.

Si rivolse al biondo «JJ, dobbiamo restare svegli per qualsiasi evenienza. Ci daremo il cambio. – Si voltò di nuovo verso me e Sarah con fare autoritario – Voi due andate a riposare in camera mia»

«Vi faremo compagnia.» rispose la bionda.

«No. Non dormi da giorni Sarah – Disse John B guardandola – Kat, portala dentro.»

«Vi sveglieremo noi» continuò JJ guardandomi. Annuii leggermente e subito aiutai la bionda a camminare verso la casa.

Entrammo nella stanza buia di John B, Sarah accese subito la piccola lampada sul comodino alla nostra sinistra.

La camera di John B era completamente diversa da quella di JJ che si trovava proprio davanti ad essa; il letto singolo inutilizzato da quelle che ormai erano settimane era attaccato alla parete colorata di un grigio sbiadito, le lenzuola rivestivano perfettamente il materasso, senza lasciare alcuna piega, una finestra proprio davanti a una piccola scrivania lasciava entrare la luce soffusa del sole pomeridiano.

Al lato opposto della stanza vi era un armadio in legno con le ante socchiuse, che lasciavano intravedere qualche maglietta appesa, mentre un piccolo specchio, posto di fianco, rifletteva il letto e il comodino.

Era un tipo abbastanza ordinato, non mi aspettavo lo fosse.

Teneva le scarpe ai piedi del letto, mentre di magliette, o calze sporche sparse per il pavimento non c'era traccia, mentre in camera di JJ potevi trovare di tutto a terra, ed intendo proprio tutto.

Io e Sarah ci sdraiammo sul letto e nel giro di pochi secondi, dopo aver spento di nuovo la luce, ci addormentammo.

Quelli che a me sembrarono solo pochi attimi dopo ed invece furono ore mi svegliai.

Un brivido di freddo percosse la mia schiena, guardai la finestra socchiusa e mi alzai per chiuderla, dopo numerose volte che tentai di farlo mi accorsi che fosse rotta. Ormai il sonno era passato, ma la bionda stesa sul letto continuava a dormire beatamente.

Sentii la presenza di qualcuno nella stanza, non appena mi voltai sobbalzai notando l'ombra del moro poggiata allo stupide della porta.

«John B, mi hai fatto spaventare» sussurrai portando una mano al petto.

«Scusami – Rise appena – perché non dormi?»

«Non ho più sonno» scrollai le spalle.

Camminai verso di lui e lo guardai sorridendo appena. Ero così contenta di vederlo, tesi le braccia verso di lui e ci chiudemmo in un abbraccio.

«Mi sei mancata KatieKat» disse al mio orecchio.

«Anche tu JB» risposi.

Sciolsimo l'abbraccio e lo guardai di nuovo «Va a fare compagnia alla tua mogliettina...» feci cenno verso la bionda e lui mi sorrise.

«E tu va'dal biondo. Ma non fate rumore!» disse ed il mio sguardo scattò di nuovo su di lui.

«Che idiota...» mormorai ridendo leggermente.

Lo lasciai solo nella stanza, con Sarah.

Uscii rimanendo sulla veranda. Mi guardai intorno in cerca di JJ e subito lo vidi steso sul divano con i piedi sul bracciolo, una sigaretta tra le dita e una mano dietro la testa.

«Hey sentinella, serve compagnia?» dissi camminando verso di lui che si sedette all'istante guardandomi.

«Come mai sei sveglia?»

«Non ho sonno» rimasi in piedi davanti a lui, ricambiando il suo sguardo dall'alto.

Prese un altro tiro dalla sua sigaretta, lasciando che il fumo uscisse lentamente fuori dalle sue labbra.

Era qualcosa di così ipnotico.

Non mi feci troppi problemi e presi l'iniziativa di sedermi sulle sue gambe.

Lui si sistemò meglio sul divano e nel frattempo afferrai la sigaretta tra le dita, la portai alle labbra ed aspirai. Buttai fuori il fumo per farlo finire direttamente sul suo viso.

Lo vidi incantarsi a guardare le mie labbra, forse per via del sonno o forse per qualche altro motivo...

Mi fermai a qualche centimetro dal suo viso e riuscii a percepire il suo respiro calmo sulle mie labbra.

Invece di restituirgli la sigaretta, allungai il braccio verso il posacenere del tavolino dietro di noi, e la spensi «Oh, andiamo. L'avevo appena accesa» si lamentò.

Avevo il braccio posato attorno al suo collo e tornai a guardarlo in viso «Stai fumando troppo ultimamente.»

«Scusa mammina se sono stressato.»

«Lo siamo tutti e questa non è l'unica soluzione allo stress.»

«In effetti ne ho un'altra-» si avvicinò pericolosamente troppo al mio viso e con una velocità inaudita.

Sapevo quale fosse la sua intenzione e qualcosa in me mi fece tirare leggermente indietro.

«JJ...» lo richiamai. Lui sbuffò posando la fronte sulla mia spalla «Sto scherzando Kat»

C'era qualcosa che non andava, continuava ad essere così ogni volta che ero in sua compagnia.

Ero così attratta da lui e nella mia mente sentivo il coraggio di fare qualsiasi cosa per far sì che lo capisse, ma continuavo a tirarmi indietro e non riuscivo ad individuare il vero motivo.

Era come se la mia coscienza mi tirasse indietro ogni volta che stavo per lasciarmi andare con lui.

Avevo voglia di mettere a tacere quella vocina nella mia testa, e lo avrei fatto, o almeno avrei tentato.

Così infilai le dita tra i suoi folti capelli biondi e lo costrinsi a guardarmi.

Cominciai a disegnare dei piccoli cerchi immaginari con le dita proprio all'attaccatura dei suoi capelli.

Lo guardai negli occhi e restammo in quella posizione per quelle che a me sembrarono ore: io sulle sue gambe, il suo viso a un centimetro dal mio, le mie mani ad accarezzargli i capelli e l'uno perso negli occhi dell'altro.

Mi presi un momento per osservare e contemplare il suo viso angelico, i suoi lineamenti delicati, la sua espressione seria, e le sue iridi chiare nascoste dalla poca luce...

Era bello, bello da morire.

«Devi andarci piano con me, lo sai...» sussurrai, i nostri nasi quasi si toccavano per la vicinanza dei nostri visi.

«E tu dovresti lasciarti andare Kat» rispose con voce rauca.

Io schiusi le labbra per dire qualcosa ma subito dopo mi ritrovai costretta a mander giù il piccolo nodo che mi si formò in gola. Sbattei più volte le ciglia continuando a guardarlo negli occhi.

«Ho paura di fare anche questo.»

«Con me non devi averne»

Alle sue parole un respiro tremolante lasciò le mie labbra, abbassai lo sguardo e morsi leggermente il mio labbro inferiore.

Una scossa di adrenalina percosse tutto il mio corpo; in quel momento ogni tipo pensiero nella mia mente svanì, e decisi di lasciarmi andare.

Ma non lo baciai.

Posai le mie labbra proprio sulla sua mascella ben definita, lasciai qualche bacio al di sopra di essa e scesi verso il suo collo.

Il biondo tirò leggermente indietro la testa, lo sentii sospirare e rilassarsi sotto il mio tocco. Solo in quel momento percepii di nuovo quella strana sensazione alla bocca dello stomaco.

Soffiai sulla sua pelle e da lì successe tutto così velocemente: in qualche modo riuscì a ribaltare la situazione e mi ritrovai stesa sotto di lui, tra il suo corpo e il divano.

A sua volta, iniziò a torturare la pelle del mio collo lasciando languidi baci partendo da sotto l'orecchio fino ad arrivare alla clavicola lasciata scoperta dalla felpa che indossavo.

Le mie guance andarono a fuoco, iniziai a sentire improvvisamente caldo e nel momento in cui la mano fredda di JJ venne a contatto con la mia pelle, infilandosi sotto la felpa che indossavo, ansimai, sentendo ancora miliardi di brividi lungo la mia schiena.

Ma quella sensazione di estasi svanì nel giro di un millesimo di secondo, e venne sostituita nuovamente dai troppi pensieri che affollarono la mia mente.

«J... JJ aspetta.» lo richiamai ed il biondo si fermò all'istante.

«Che succede?» chiese ad un centimetro dalle mie labbra.

Sospirai, decisi di tornare seduta e lui si allontanò da me guardandomi perplesso.

Infilai le mani tra i miei capelli portandoli indietro e guardai fisso un punto avanti a me per qualche secondo.

Il biondo si sedette al mio fianco, in completo silenzio.

Non sapevo a cosa pensare, lo avevo respinto ancora, eppure non volevo farlo.

Tentai di trovare una risposta alle mie domande tra tutto il frastuono che stavano creando i troppi pensieri nella mia testa.

Avevo paura. Tutto qui.

Accettando questo divenne tutto chiaro per me.

Per quanto mi fidassi di quel ragazzo io avevo paura di lui; del modo in cui potesse iniziare a comportarsi con me una volta che avessi ceduto, di essere un'altra delle tante, solo un nome in più su una lista infinita di persone.

Avevo paura di essere usata, di nuovo.

Anche se sapevo che lui non lo avrebbe mai fatto con me, JJ era una persona diversa da quelle appartenenti al mio passato.

Lui e Rafe erano due persone completamente diverse.

E lo sapevo meglio di chiunque altro.

Eppure non riuscivo a fidarmi completamente di lui, anche se volevo farlo.

Era tutto così complicato.

«Okay, potresti spiegarmi?» esordì il biondo dopo attimi di completo silenzio.

«JJ io-»

«Perché sai, continuo ad essere abbastanza confuso, e sono sicuro che qui ci sia un problema di base.» disse e mi alzai in piedi allontanandomi leggermente dal divano.

Gli diedi le spalle e cominciai a giocare nervosamente con i lacci della mia felpa portando le braccia sotto al seno.

«Kat. Guardami. – In quel momento affondai i denti nel mio labbro inferiore in un modo così forte che da lì a poco avrebbe iniziato a sanguinare, mi voltai e lo guardai coraggiosamente negli occhi – Spiegami qual'è il problema che continua a esserci tra noi due.»

Il suo tono era frustrato, sembrava che tutto d'un tratto avesse perso la pazienza ed avesse deciso di sfogarsi, e non potevo dargli torto...

«Non lo so J, è complicato...» risposi fievole.

«No Kat, non è complicato, finiscila con questa storia.»

«Pensi che io lo faccia apposta? Per farti uno stupido dispetto?!»

«Non mi viene in mente nient'altro Kate! Credi che sia un gioco per caso?» mi aveva appena chiamato usando il mio vero nome, la situazione si stava facendo seria.

«Un gioco? JJ ma mi ascolti quando parlo? Ti sto dicendo che non è così.»

«È una continua contraddizione con te Kate. Prima non fai altro che provocarmi, un attimo dopo dici che siamo solo amici e poi ti comporti in questo modo»

«Sei tu che hai-»

«Oh andiamo, prova a riversare di nuovo la colpa su di me» scattò in piedi e lo ritrovai ad un passo di distanza da me.

La sua figura imponente sovrastò la mia, questo mi intimorì leggermente, ma ebbi di nuovo il coraggio di mantenere il suo sguardo.

«Non ti sto dando la colpa.»

«Sembra proprio di sì.»

I miei occhi divennero lucidi per via del nervosismo che stavo provando in quel momento. Sospirai frustrata abbassando lo sguardo e feci un passo indietro lontano dal biondo.

«È esattamente a questo che mi riferisco» mormorò.

«JJ...» lo guardai di nuovo.

«Continui ad allontanarmi e nemmeno sai spiegarmi il motivo!»

«Perchè non voglio farlo!» alzai anch'io il tono della voce.

Rimase in silenzio e vidi la sua mascella contrarsi. Distolse lo sguardo da me ed annuì leggermente guardando fuori la finestra della veranda.

Fissai il suo viso con le lacrime agli occhi, stringendo i pugni lungo i miei fianchi per l'agitazione, provai a trattenermi e a rimanere impassibile.

Tornò a guardarmi ed in quel momento il respiro mi si fermò in gola.

«Allora smettiamola di prenderci in giro a vicenda.»

Non disse altro, mi superò uscendo dalla veranda ed allontanandosi nel giardino illuminato ormai dalle prime luci dell'alba.

Rimasi sola e cercai di pensare a ciò che era appena successo.

JJ Maybank continuava ad essere una mina vagante, che molto probabilmente sarebbe esplosa, anche per colpa mia.

 

 

«Se quei due lo sanno è solo questione di tempo-»

«Prima che lo sappiano tutti.» continuò John B al posto della riccia.

«Io lo avevo detto. Dovevamo andare verso sud!»

«Smettila JJ!»

«Ma perché nessuno mi da mai retta?!» urlò il biondo.

«JJ. È chiaro. Hai ragione, hai avuto ragione, va bene?» gli rispose il moro cercando di farlo calmare.

«Ho un idea. – Esordì Sarah che si trovava seduta al mio fianco – Quando mi vedrà, mio padre sarà costretto a scegliere tra me e Rafe.»

«Siete suoi figli, non potrà mai fare una scelta.» le risposi.

«Lui sceglierà me!» guardò tutti noi.

«Sarah, ti prego ascoltami. – Prese di nuovo parola John B – Ward continua a mentire, capisci?» la bionda abbassò lo sguardo.

«Sarah non sceglierà mai te dopo quello che è successo.» aggiunse diretta Kiara.

«No... Io- lo so che sembra assurdo-»

«Lo è!» continuai.

«Lo so Kate! – rispose alzando la voce che subito si incrinò – Ma lui è mio padre, io lo conosco, so che mi ama. Vi chiedo solo altre due ore.»

«Tu hai intenzione di tornare lì, da sola. Sarah, eri presente su quella pista sai cosa è successo...»

«Kate devi avere fiducia in me. Dovete fidarvi di me.» rispose ancora.

In seguito si alzò in piedi e camminò verso John B, ma lo superò e la guardai aggrottando le sopracciglia.

Il moro la raggiunse fermandola «Sarah!» la ragazza era visibilmente scossa e lui decise di consolarla.

Tutti noi eravamo nascosti nella palude, in mezzo agli alberi, dove nessuno ci avrebbe cercato.

I ragazzi rimasero in silenzio, Kie e Pope continuavano a tenere la testa bassa, immersi nei propri pensieri.

JJ attirò la mia attenzione e nel momento in cui lo guardai, ricambiò il mio sguardo per quello che fu un millesimo di secondo, poi tornò subito a guardare il suo migliore amico che saluto Sarah prima di lasciarla andare.

Questo mi rattristò.

La bionda prese la barca e si allontanò dalla spiaggia.

JJ e Kiara decisero di iniziare a raccogliere della legna per accendere un fuoco, mentre io, John B e Pope restammo seduti sulla riva aspettando il ritorno della bionda.

«Hai sentito tutto della registrazione?» chiese John al ragazzo dopo aver sentito tutta la faccenda riguardante la chiave e la registrazione della Limbrey.

«Solo qualche secondo. Ma è sicuramente Gavin. – Rispose Pope – Credo che Ward abbia tradito Limbrey come con tuo padre.»

«Pensi che Limbrey e tuo padre lavorassero insieme?» domandai voltandomi verso John che si trovava alla mia sinistra.

«Non lo so...»

«Non sarebbe una novità però.» continuai.

«Per ora sarà meglio pensare a sistemare te e Sarah. Dovete andarvene da qui.»

«Spero che stia bene» sospirò John B.

«Kate, i tuoi sanno che sei viva?» mi domandò Pope cercando di spezzare la situazione cambiando argomento.

«Credo di sì, anche se sono tre giorni che non vado a scuola. Devo solo sperare che siano talmente impegnati con il loro lavoro da essersi dimenticati di avere una figlia» risposi.

«Vorrei che funzionasse così anche per i miei» mormorò in risposta il moro.

Kie e JJ tornarono in fretta, posarono la legna raccolta a terra e rimasero a guardare il mare, distratti da qualcosa; mi voltai anche io e notai subito una barca avvicinarsi.

«Eccola.» disse John B alzandosi in piedi.

«Sarah!» La richiamai correndo verso di lei..

«Cos'è successo?»

«Avevate ragione. Non ha funzionato.» rispose con le lacrime agli occhi.

«Bene. Allora è deciso ragazzi. Ora salite su quella cavolo di barca e ce ne andiamo subito da qui.» disse JJ.

«Okay, prendete delle provviste e separatevi il prima possibile.» continuò Pope.

Sentii un rumore in lontananza, avvicinarsi sempre di più, anche Kie venne distratta da esso e ci voltammo di nuovo verso l'acqua.

«Credo che sia troppo tardi...»

Spalancai gli occhi vedendo una schiera di barche della polizia venire verso di noi. Il rumore delle sirene iniziò ad avvicinarsi «Ti hanno seguito.» dissi a Sarah.

«Ci serve una via d'uscita.»

«Restate sulla spiaggia e tenete le mani in alto!»

«Andiamocene, forza

«Via!»

Iniziammo a correre dal lato opposto della polizia, tornando in mezzo agli alberi. Vidi Sarah parecchio in difficoltà per via della ferita sul suo fianco che le impediva di correre più velocemente. John B l'aiuto e continuò ad urlare di correre.

Accellerai il passo riuscendo a superare JJ «Muovetevi!» urlai.

Ci ritrovammo a correre tra delle erbacce, quasi più alte di noi. Sentivamo gli agenti della polizia avvicinarsi sempre di più ma non ci fermammo nemmeno davanti la grande distesa d'acqua che fummo costretti ad attraversare.

Nuotammo fino all'altra sponda, ed affaticati, una volta tornati a terra, decidemmo di nasconderci dentro il grande tronco di un albero.

Avevo il fiato corto, il cuore che batteva a mille e le gambe che bruciavano. Riuscivo a sentire solo i lamenti di dolore emessi da Sarah che subito si accasciò a terra. La raggiunsi e cercai di aiutarla.

Il rumore di altre sirene ci fece voltare, erano riusciti a circondarci. Eravamo in trappola.

«Ci hanno presi»

«Siamo circondati.»

«Che facciamo?!»

«Non c'è scelta, dobbiamo combattere.» rispose JJ e lo guardai.

«Mettete le mani in alto!»

«Non fate movimenti bruschi!»

Strizzò la sua bandana e dalla sua tasca tiro fuori la pistola. Cercò di asciugarla e di pulire l'interno, anche John b lo guardò, pensando a cosa fare.

Sarah iniziò a piangere, guardai Kiara, impotente, Pope era concentrato sugli agenti che in poco tempo riuscirono a raggiungersi, ma John B fu l'unico a ricambiare il mio sguardo.

E da quello sguardo capii che il ragazzo avesse trovato una soluzione, era determinato a salvare tutti noi, non gli importava in quale modo.

Fermò il biondo afferrando la pistola dalle sue mani e gettandola a terra. Sorrise appena «Sta tranquillo» gli accarezzò il viso e si allontanò da tutti noi.

«Ci siamo.»

JJ sotterrò la pistola con un piede per nasconderla ai poliziotti. Strinsi la mano di Sarah intrecciando le sue dita con le mie e la aiutai ad alzarsi.

«John B! Esci allo scoperto! Sta giù e non muoverti!» gridò lo sceriffo Shoupe scendendo dalla sua auto.

Il moro mise le mani sulla testa avvicinandosi con lenti passi ai poliziotti.

«Voi restate dove siete.»

«Mani in alto!»

Mostrammo le mani alzandole ed a nostra volta camminammo verso gli agenti.

«Ehi ascolta Shoupe, voglio testimoniare.» disse John B.

«Era ora. Non muovere un muscolo. In ginocchio a terra!» rispose lo sceriffo.

«Non muovetevi!» gridò l'agente Plump puntando la pistola verso di noi.

Uno dei poliziotti raggiunse a passo spedito John B e con una veloce mossa lo atterrò.

«Ma che diavolo fa!»

«No!»

«Fermi, lasciatelo stare!»

«Ma che fa!»

L'agente aggredì senza pietà il nostro amico a terra. Continuammo ad urlare ma l'uomo ignorò anche i richiami dello sceriffo.

Finché non afferrò John B per la maglia costringendo ad alzarsi, lo guardò dritto negli occhi «Questo è per Peterkin.» disse prima di scagliare un pugno in pieno viso del ragazzo che lo fece cadere a terra privo di sensi.

«John B!» 


  ~~~~~~~~~~~𓆉︎~~~~~~~~~~~

N.A.

Hiiii!

Siamo arrivati a metà della seconda stagione. Ammetto che sta diventando abbastanza complicato descrivere le scene di questa stagione, sono molto movimentate, ma spero di riuscire a descriverle al meglio.

Non vedo l'ora di continuare a scrivere i prossimi capitoli, tenetevi pronte ;)

Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo, datemi un vostro parere e lasciate tante stellineee<3

Vi ringrazio molto, e continuo a sperare che vi stia piacendo la storia.

P4L

Love, A.

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