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“Only if you promise me you won't leave

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Only if you promise me you won't leave...
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«Fa silenzio!» mi ordinò il ragazzo portando prontamente una mano a tapparmi la bocca.

Lo spinsi bruscamente lontano da me «Ma sei pazzo? Che diavolo ti dice il cervello JJ?!» sbottai mantenendo la voce un sussurro.

Prima che venisse verso di me lo ritrovai nascosto proprio dietro la porta del mio bagno da chissà quanto tempo.

«Ti ho spaventata?»

«Tu che dici?» domandai retoricamente.

Mi sedetti si piedi del mio letto per riprendere fiato, avevo il cuore che batteva a mille, chiusi gli occhi e portai una mano nei capelli sospirando.

«Che ci fai qui? E come facevi a sapere che questa è la mia stanza?» domandai rialzandomi in piedi un'attimo dopo.

Si grattò la nuca sistemandosi la visiera del cappello che indossava «La festa del tuo dodicesimo compleanno, io e John B ci siamo intrufolati qui dentro per cercare il tuo diario segreto.» ammise quasi fiero di se stesso dopo tutto quel tempo, ed io in risposta lo guardai scettica.

«La violazione di domicilio è per caso una specie di hobby per voi?!» dissi e lui scrollò le spalle.

Guardai la porta della camera e andai a chiuderla con la chiave, in seguito andai a spegnere la luce per far sì che non passasse attraverso le fessure della porta.

Tornai proprio davanti al ragazzo. Solo una parte del suo viso era illuminata dal riflesso della luna che entrava attraverso il vetro delle finestre, rimasi a guardarlo in cerca di spiegazioni sulla sua presenza nella mia camera in quel momento.

Ma poi il taglio che aveva sullo zigomo sinistro attirò la mia attenzione; lo avevo visto di sfuggita lì alla festa e nel van non avevo notato i numerosi tagli che teneva sul viso.

Mi sporsi verso di lui per avere una visuale migliore della sua faccia e vidi anche la leggera sfumatura di alcuni lividi sulla sua guancia e sulla mandibola.

Lo guardai confusa e leggermente spaventata «Sono stati gli agenti?» Indicai il suo viso.

«Ehm no, ho fatto incazzare mio padre. Il suo gancio destro è in grado di stenderti a volte» disse sorpassandomi per sedersi sul mio letto, con molta tranquillità, come se fosse qualcosa di normale. Io mi avvicinai a lui e gli tolsi il cappello della testa lanciandolo a terra, presi il suo mento tra le dita costringendolo a voltare il viso verso destra.

«Questo non è solo un gancio J.» dissi osservando attentamente il suo viso.

Lui si divincolò dalla mia presa e abbassò lo sguardo «E non è nemmeno la prima volta» mormorò lasciandomi senza parole.

𝙒𝘼𝙑𝙀𝙎 - 𝘑𝘑 𝘔𝘢𝘺𝘣𝘢𝘯𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora