{SONO TUA MIO VOR} MafiaRoman...

By amoresfortunato

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Hope Cooper figlia di un mafioso importante, all'età di sei anni è stata promessa in sposa al futuro Vor dell... More

CAPITOLO DUE
CAPITOLO TRE
CAPITOLO QUATTRO
CAPITOLO CINQUE
CAPITOLO SEI
CAPITOLO SETTE
CAPITOLO OTTO
CAPITOLO NOVE
CAPITOLO DIECI
CAPITOLO UNDICI
CAPITOLO DODICI
CAPITOLO TREDICI
CAPITOLO QUATTORDICI
CAPITOLO QUINDICI
CAPITOLO SEDICI
CAPITOLO DICIASSETTE
CAPITOLO DICIOTTO
CAPITOLO DICIANNOVE
CAPITOLO VENTI
CAPITOLO VENTUNO
CAPITOLO VENTIDUE
CAPITOLO VENTITRÉ
CAPITOLO VENTIQUATTRO
CAPITOLO VENTICINQUE

CAPITOLO UNO

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By amoresfortunato

"Papà" mi lamento fissandolo, lo richiamo un'altra volta senza ricevere risposta.

"Papà devo fare pipì" mi lamento attirando la sua attenzione, secondo mamma faccio capricci per cose inutili.

"Hope quando io do un ordine pretendo che anche tu lo rispetta, ho detto di rimanere ferma fino all'arrivo" fisso il viso arrabbiato di papà sbuffo guardandomi attorno annoiata, provo ad alzarmi per sbirciare dal finestrino troppo alto.

"Hope" urla facendomi sussultare dallo spavento, mi siedo incrociando le braccia al petto voltandomi con il viso dalla parte opposta, non mi piace stare in macchina.

"Ragazze sta arrivando la Morris" il richiamo di Natalie mette in allerta tutte noi, corriamo a nasconderci tutte provando a non farci vedere dalla diabolica strega.

Il rumore dei tacchi della signora Morris si avvicina nella nostra direzione, il cuore batte all'impazzata spaventata di essere sgamata.

"Che oltraggio, cos è questa roba qui? Quella dannata donna non è pagata per poltrire" deglutisco pesantemente attirando l'attenzione della ragazza al mio fianco che non fa altro che ridere sotto i baffi.

Il rumore dei tacchi della Morris si allontanano e con lei i suoi borbottii, corriamo fuori dai nascondigli afferrando tutte le merendine che abbiamo trovato, la paura che ritorna ai suoi passi è tanta.

Corriamo più veloce che possiamo ai dormitori nascondendo tutto ciò che abbiamo trovato.

"Quella donna sta provando a farci morire di fame, guardate qui che delizie" ridacchio annuendo, anche se il mio pensiero e ad altro.

"Ragazze sono in ansia, l'ultima volta i genitori di Michelle hanno avvisato il suo matrimonio" il sorriso di ognuna di noi si spegne, Michelle pensava che suo padre si era ricreduto nel volerla fare sposare.

"Ragazze guardate, la mia famiglia" eravamo tutte tese, le feste in questa struttura sono ben che rare.

Fisso tra la folla immensa, e pensare che tutte queste persone fanno parte della mafia alleati tra di loro, guardo in giro nella speranza di trovare mio padre o anche solo mia madre, quella donna è una sottomessa andrebbe dritta nelle fiamme solo per John Cooper.

"Scusate tutti, ho un avviso importante da fare! Vieni qui Michelle riguarda anche te" il sorriso di Michelle spunta tra le sue labbra, gli occhi gli brillano di felicità, affianca il padre fissandolo felice.

"Siamo qui per festeggiare il fidanzamento di mia figlia con con Jacob Williams, tra due mesi festeggeremo le nozze" fisso Michelle che nel mentre fissa il padre con le lacrime agli occhi, blatera qualcosa di insensato scappando via.

"Andiamo ragazze, ha bisogno di noi"

Non l'abbiamo più vista da quel giorno, fu portata a casa da suo padre e dal suo futuro marito.

Essere figlie di mafiosi richiede anche questo, matrimoni combinati.

Spero solo che mio padre evita di farmi sposare con qualcuno, appena uscita da qui voglio continuare a studiare e se riesco aprirmi un ambulatorio veterinario.

"Tu credi che tuo padre abbia fatto già sposare tua sorella? Come hai già detto era grande" scrollo le braccia sperando in altro che per lei, ricordo che mamma era incinta quando papà mi ha lasciata qui, non sono nemmeno venuti a prendermi alla nascita, volevo essere presente, volevo amarlo come solo una sorella maggiore sa fare ma una cosa è certa, non succederà con i miei figli un giorno.

"Ragazze ho paura che mio padre stia organizzando tutto" il singhiozzo di Annabelle fa bloccare tutte noi, il padre già l'avvisata molte volte del suo probabile matrimonio.

"Scappiamo, non voglio sposarmi" mi si blocca il fiato a sentire quella supplica, guardo Natalie e Josephine che si guardano per poi abbassare lo sguardo.

"Per me va bene, non voglio stare rinchiusa qui aspettando che mio padre mi faccia sposare e rinchiudermi in casa a cucinare e stirare" la voce sicura di Josephine fa sorridere Annabelle.

"Vi troveranno, sapete chi avete contro ragazze" si voltano verso di me, alla mafia non gli frega un accidente se sei maggiorenne o meno, quando sarai tra le loro mani gli appartieni punto, sperando che l'uomo non ti picchi o peggio ancora violenti e ti metta incinta.

"Ha ragione Hope, smettetela di pensare queste cose, il disonore di una famiglia non guarda in faccia nemmeno chi sei, figlia o meno ti uccidono e basta" le parole di Nicole fa restare senza parole le altre.

Nicole, Michelle, Natalie ed io siamo state le prime ad arrivare in questo posto, c'erano anche altre bambine ma sono state venute a prendere dai genitori chi dopo chi prima.

"Ho paura Nichy" sorrido per confortarla, il silenzio cala nel nostro dormitorio, sospiro alzandomi mettendomi sotto le coperte.

"Andate a dormire ragazze, la Morris domani ci butta giù alle sei" mi copro abbandonandomi tra le braccia di Morfeo.

**

Il giorno che la maggior parte di noi temono, guardo le ragazze dell'altro dormitorio che sghignazzano tra di loro.

"Non ho visto ancora nessuno, ma ci sono molte macchine qui d'avanti, sarà qualcuno d'importante" annuisco indossando le scarpe, le mani di Nichy tremano torturandosi da sola.

"Se mio padre prova solo a farmi sposare qualcuno di violento non lo perdonerò mai Hope" la sua voce trema spaventata, mi avvicino a lei abbracciandola.

"Tu non sei spaventata?" scuoto la testa, mancano ancora due mesi per la mia maggiore età quindi sono tranquilla.

"Mancano ancora due mesi per i miei diciotto anni" ridacchio fissandola, le è già maggiorenne da circa un mese nel mentre io li compio a settembre.

Raggiunta la maggiore età andrò via da qui con o senza il permesso di mio padre, sono una donna, mi ha fatto diventare lui una donna lasciandomi qui.

Alzo di poco il vestito camminando in insieme a Nicole dove si terrà la tanta attesa festa, la sala è enorme per addobbarla ci abbiamo messo due giorni sotto pressione della Morris, fisso d'avanti a me la direttrice di questa struttura, è stata lei la prima che ho visto entrando in questo posto.

"Papà guarda, voglio giocare anche io" stringo forte la mano di papà fissando le altre bambine rincorrersi, metto il broncio quando papà non mi degna nemmeno di uno sguardo.

"Signor Cooper la stavo attendendo" fisso la signor che parla con papà soffermandomi su una macchia marrone proprio sulla guancia, un piccione gli ha fatto la popò?

"Deve imparare tutte le faccende che una donna deve saper fare, non voglio sbagli con lei Carol" la voce di papà e dura come quando parla con i suoi uomini.

"Non ci saranno errori lo sa bene lei"

"C'é la vecchia arpia" sussurra Nicole fissandola, ridacchio per il soprannome creato da noi, viene solo quando ci sono cose importanti.

"Ragazze dove credete di andare, la direttrice Smith sta aspettando solo voi" la Morris sbuca rovinando il nostro piano di fuga, ci dirigiamo verso le altre che tengono il viso giù, ci aggiungiamo anche noi ricevendo un occhiataccia dalla vipera.

"Non accetto errori, se uno di voi osa comportarsi come quella stupida di Michelle i ceffoni saranno niente confronto quello che farò io a voi, ci siamo capite?" qualcosa non va, non rispondiamo.

Va via seguita dalla Morris, oggi sono tutte al completo no ne manca nemmeno una.

"Ragazze sono tutte" il viso spaventato di Annabelle fa ridere le ragazze dell'altro dormitorio.

"Tranquilla Anny cara, sicuramente è per me tutto questo, solo persone importanti ci sono già si nota dalle macchine in fila qui fuori, saranno per la sottoscritta" lo spero vipera di mille veleni, ci mettiamo dietro il muro delle scali aspettando che la Morris ci dia il permesso di scendere.

"Ragazze andate, ricordate eleganza, raffinatezza e viso ben alto" le prime ad andare sono le ragazze dell'altro dormitorio, ci guardiamo per poi andare.

La sala non si riconosce per quante persone ci siano, non ho mai visto tutte queste persone riunite.

I miei passi si bloccano fissando l'uomo alla fine della scalinata, i brividi percorrono il mio corpo nel mentre le ragazze mi fissano tristi.

"Padre cosa ci fate qui?"

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