"Non la vedo così male e poi hai ancora tutto domani per provarla" disse Elena, a seguito dell'ennesima lezione che avevamo affrontato insieme.
Mi mandò in casetta, annullando tutte le lezioni in programma per quel pomeriggio, che si prospettava pieno di relax.
Il mio ingresso non fu dei migliori dopotutto.
"La prima busta rossa dell'anno"
Vidi solamente Wax andare a raccogliere la busta della sfida contenente una lettera al suo interno.
Andai spedita verso le gradinate e mi appoggiai al muro restando in disparte, avendo però la possibilità di ascoltare tutto.
La lettera parlava chiaro: Rudy volle mettere in sfida Wax con un cantautore trovato ai casting che evidentemente gli era piaciuto molto.
"A che pensi?" domandò Maria vedendolo perso nei suoi pensieri a rileggere le parole a lui indirizzate.
"Penso che la cosa più importante nella vita non sia riuscire a portare bene i pregi, perchè in fondo li sanno portare tutti quelli, ma la cosa importante è saper portare bene i difetti e io i miei difetti li so portare benissimo e voglio dimostrare che sono caratteristiche che nessuno ha." sembrava molto deciso nel riuscire a superare quella sfida.
Ma chi non lo farebbe? Il sogno di tutta la tua vita rischia di sfuggire così facilmente dalle tue mani e non fai nulla per sforzarti?
Un applauso dei ragazzi presenti nella stanza gli fece ritrovare un po' di fiducia in sé che Rudy gli aveva inconsapevolmente fatto perdere.
Mi aggiunsi anche io e questo fu abbastanza da fargli portare l'attenzione su di me.
Si alzò e andò in giardino a confrontarsi con gli altri, ma non ebbi la forza di andare da lui ora, gli avrei parlato più tardi.
Comodamente sdraiata sulla soffice coperta blu con inciso il mio nome, scrollai i vari social, ritrovando menzioni e video edit su di me. Era passato così poco tempo che mi sembrava impensabile che qualcuno si potesse affezionare a me in quel modo.
"Come va?" appena entrato nel mio campo visivo, si palesò Wax con indosso un cappellino nero al contrario che gli copriva tutti i capelli.
"Dovrei chiederlo io a te" affermai sconsolata, ricordando che avrebbe dovuto affrontare una sfida. Non volevo ammetterlo ma mi ci ero davvero affezionata.
"Mi fai spazio?" indicò il letto.
Scossi la testa in segno di negazione, vedendo sorgere sulla sua faccia una finta espressione di turbamento.
"E io che ci guadagno?" sorrisi divertita.
"Il piacere della mia compagnia perchè potrei benissimo chiedere a qualcun altro"
A quel punto non ebbi scelta e lo feci rimanere.
"Non mi hai risposto" gli feci notare riferendomi a ciò che avevo detto precedentemente.
"Sto bene. Cercherò di fargli vedere che si sbaglia alla grande su di me. Non ha notato la purezza che mi contraddistingue"
Le nostre teste erano appoggiate sullo stesso cuscino ma la mia guardava il soffitto dalle tonalità di bianco.
"Neanche tu hai risposto alla mia se è per questo" affermò facendomi girare il capo verso di lui, riscontrando un forte avvicinamento.
"Non pensavo, ma alla grande. Non vorrei parlare troppo forte ma sembra andare tutto a meraviglia" gli dissi guardandolo negli occhi.
"Ho sempre avuto una curiosità dalla prima volta che ti ho vista sai?" abbassò di colpo il volume della sua voce e la sua mano si indirizzò verso la mia lunga chioma castana.
Ne prese una ciocca e se l'arrotolò al dito.
"Dimmi" lo guardai affascinata mentre la sua attenzione era rivolta esclusivamente verso i miei capelli.
"Da dove viene il nome Elisabel?"
"Non è un nome piuttosto diffuso in Italia, è più comune in Brasile. Mia madre si chiamava Elizabeth e mia zia Isabel perciò la fusione di questi due nomi ha dato origine al mio" gli spiegai la breve storia del mio nome, che mi avevano raccontato tempo fa.
"Si chiamava Elizabeth?" chiese confuso evidenziando il fatto che avessi utilizzato il verbo al passato.
"E' morta due anni fa" dissi a voce bassa, guardando la maglietta scura che indossava.
Credevo fossi pronta ad affrontare di nuovo lo stesso discorso aperto con la maestra la settimana scorsa, ma evidentemente mi sbagliavo.
"Cazzo mi dispiace, non lo sapevo, io..."
"No, non potevi saperlo" lo tranquillizzai abbozzando un sorriso di circostanza che cercò di non farlo preoccupare.
"Se solo l'avessi saputo non ti avrei mai fatto parlare di questo" disse guardandomi.
"Wax, non devi agitarti io lo so che non saresti mai andato a pensare una cosa del genere"
Inaspettatamente mi abbracciò e mi diedi il permesso di rilassarmi e godermi a pieno la dimostrazione d'affetto che il ragazzo mi stava donando.
Sciolsi tutta la tensione accumulata e anche le mie esili braccia si indirizzarono verso le sue spalle, circondandole in tutta la loro imponenza.
Mi scoccò un bacio sulla testa e la lasciò lì per alcuni minuti, mentre io affondai la faccia nell'incavo del suo collo.
Si stava così bene.
Non ho mai amato veder piangere le persone. La mia immensa empatia fin da bambina mi ha permesso di immedesimarmi a pieno nelle anime altrui.
Ho sempre preferito soffrire che far soffrire e questo mi ha quasi sempre causato troppi graffi sulla mia corazza e anni di dolore ai quali non avevo ancora trovato alcun rimedio efficace che potesse effettivamente rendermi illesa.
Nel momento in cui vidi Ludovica versare copiose lacrime sul suo bellissimo viso, mi rattristai e volli quasi scappare, rifugiarmi nella mia cameretta e restarci fino a quando non avrei dimenticato la sofferenza che intravidi sulla sua faccia.
Non mi sono mai reputata una persona forte emotivamente, bensì una ragazza instabile che cercava sicurezza e protezione in ogni figura incontrava.
Lo reputavo un difetto e forse era anche così, ma faceva parte della mia persona e cambiarlo avrebbe significato cambiare me stessa, sottoporla ad un fenomeno troppo destabilizzante.
"Cambiare fisicamente è impossibile, ci ho pure provato, sono arrivata a dei livelli che-" si interruppe poichè alcune gocce proveniente dai suoi occhi scivolarono velocemente sulle sue guance ed io non potei che avvicinarmi ed asciugarle.
"Stai serena, non è un compito della Cele andato male che non ti permetterà più di ballare, anzi, ti rafforzerà sempre di più. Non devi fare di questo compito una paura, ma un'opportunità per metterti alla prova" le spiegai cercando di risultare più dolce possibile. Toccare certi argomenti era davvero delicato perciò bisognava stare attenti in ogni caso.
"Grazie di esserci sempre" mormorò una volta calma.
"Puoi contare su di me quando vuoi" entrai in casa dopo averle posato un morbido bacio sulla testa.
"Buona fortuna ragazzi" disse Maddalena una volta usciti dalla sala relax per recarci agli studi, dove da lì a poco sarebbe iniziata la terza puntata del pomeridiano.
Avevo una strana sensazione in corpo, forse ansia o magari semplice paura di sbagliare.
Sul fatto di Raimondo ormai me ne ero fatta una ragione: non potevo andare contro ad un parere di un professionista, ma piacevo alla mia insegnante e questo poteva bastarmi per un pò.
Non appena facemmo il nostro ingresso, un caloroso benvenuto da parte del pubblico venuto da tutta Italia ci venne riservato.
"Buongiorno, buongiorno a tutti" dopo qualche minuto lo studio si riempì di urla, a causa dell'ingresso di Maria.
Come la scorsa volta ci fu una gara inediti a cui parteciparono Tommy Dali, Wax e Niveo.
La mia personale preferenza andò a Wax che con la sua "Turista per sempre" conquistò il mio cuore.
Cioè la mia testa.
La vincita andò a Tommy, al quale, proprio come Aaron settimana scorsa, venne prodotto il pezzo.
Tutti i cantanti si alzarono in piedi per volontà della produzione, che aveva preparato un video su come non avevano rispettato una regola, ovvero quella del non uscire dallo studio durante lo svolgimento delle lezioni.
Il video immortalava perfettamente Andre uscire dalla scuola senza permesso per fumare una sigaretta, così come Federica, Tommy, Ndg, Wax, Piccolo G, Cricca e Niveo.
Successivamente Maria spiegò che la punizione che i cantanti avrebbero dovuto sorbirsi era una sfida immediata che avrebbero fatto gli ultimi due classificati nella gara cover, giudicata da Achille Lauro.
Aaron, Niveo e Piccolo G occuparono gli ultimi tre posti rossi mentre Wax e Ndg arrivarono primi a pari merito.
Subito dopo Rita svolse il compito che Emanuel Lo in settimana le aveva fatto recapitare, criticandola sulla espressività monotona che secondo lui, la accompagnava sempre durante ogni sua esibizione. Purtroppo non lo superò e ritornò al banco sconsolata.
"Wax vieni è il turno della tua sfida" mi voltai verso il ragazzo in questione non appena udii quelle parole.
"Mi raccomando" gli mimai con la bocca.
Trattenne un sorriso e quando passò dal mio banco per raggiungere il centro del palco, mi lasciò una lieve carezza in testa.
Fecero entrare il suo sfidante e una strana sensazione si inoltrò nel mio cervello, annebbiando tutti i cinque sensi.
Era paura? Forse sì perchè più guardavo quel rosso seduto sullo sgabello al lato del palco, più mi rendevo conto di quanto fosse diventato fondamentale per la mia permanenza qui.
Dopo che finì di cantare Shakerando, toccò allo sfidante ma non prestai reale attenzione alla sua voce.
I suoi occhi finirono su di me e mi scrutarono dettagliatamente. Non sapevo se dirgli qualcosa o starmene zitta e mi diede risposta il giudice, richiamando i due ragazzi al centro e non dandomi opportunità di parola.
"E' una sfida difficile, ma per quanto mi riguarda Wax ha più potenziale ed è per questo che vinci tu." tirai un sospiro di sollievo quando Maria ridiede la felpa della scuola a Wax, il quale non perse tempo ad andare al posto.
Mi alzai in piedi frettolosa e lo strinsi in un abbraccio sotto gli occhi di tutti, passando comunque inosservata dal momento in cui non fui l'unica a compiere quel gesto.
Si passò alla gara ballo che vide come giudice Anbeta. Il mio turno arrivò in seguito a quello di Maddalena, che ottenne un 7-.
"Ciao" salutai con la mano e andai al centro.
Eseguii una coreografia su "Leave a light on" che conteneva un salto parecchio complicato che non uscì come desideravo.
"Che ne pensi Anbeta?" chiese Maria guardando il display in alto, che segnava le posizioni dei ragazzi nella classifica.
"Allora io penso che sei riuscita a portarla a casa mediocremente, mi aspettavo decisamente qualcosa in più sia sul lato espressivo, sia su quello tecnico" si spiegò.
"D'accordo" annuii e ritornai a posto con un 6,5 che mi rimase in testa fino a fine classifica, dove risultai penultima.
Ero arrabbiata con me stessa per non essere riuscita in una cosa che avevo provato così tante volte. Non me lo meritavo quel posto ma dovevo accontentarmi.
Arrivò il momento tanto atteso del compito di Ludo dove si creò polemica per ciò che disse Ramon un giorno di questi in casetta.
La maestra Celentano gli tolse la felpa con non poche obiezioni da parte dei presenti.
Dopo la sfida immediata di Niveo la puntata terminò lì con ancora il ragazzo all'interno della scuola.