Capitolo 17

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"Aggiungi due pacchi di noccioline" indicai a Ludovica, che scrisse ciò che le avevo detto sulla lista della spesa.

Si fermò e mi guardò perplessa.

"Che te ne fai di due pacchi di noccioline?"

"Mi servono e basta" le rubai la penna di mano e continuai ad elencare i cibi da comprare.

"La lista è di tutti, non solo tua" mormorò Rita passando di lì.

"Infatti le noccioline le mangi anche tu" affermai confusa.

Lei in risposta alzò le spalle e se ne andò.

Guardai Ludovica, che a sua volta guardò me.

"Che ho fatto adesso?" piagnucolai sconsolata. Continuavo a commettere errori su errori che andavano a discapito delle persone che mi stavano intorno.

"Non lo so, dovresti saperlo tu" scosse la testa, come se quell'argomento l'avesse lasciata sbigottita quanto me.

"Vabbè io vado in sala relax" feci presente alla ragazza, la quale annuì ritornando concentrata.

Non avevo nessuna lezione in programma, poiché era già molto tardi però volli testare la mia resistenza fisica andando a provare per l'ultima volta prima delle prove generali, il compito che Emanuel mi aveva fatto ricevere pochi giorni fa.

Parlandone con la maestra, avevo iniziato ad avere un pò di ansia proprio perché aveva fatto presente tutte le possibili cose che sarebbero potute andare storte, incentivandomi a dare il meglio di me.

Aveva anche trovato impensabile far recapitare un compito di uno stile completamente opposto al mio a soli tre giorni dalla registrazione, ma io avevo fatto sì che si potesse ricredere, eseguendo, secondo il suo parere, un'esibizione eccellente.

"Ciao" mi salutò Claudia non appena entrai nell'edificio.

Mi tolsi la mascherina e la sciarpa che avevo legato al collo, per poi andare a sistemarmi per affrontare adeguatamente tutto.

"Anche tu qui?" la ragazza iniziò a guardarmi in un modo strano, mentre sembrava che l'ansia si stesse impossessando di lei.

"Già, voglio essere perfetta domani"

"Capisco"

La situazione tra di noi era piuttosto strana. Non ci parlavamo da molto, ma vedevo il suo continuo provare a cominciare una conversazione, che però si stoppava sempre.

Dopo essermi cambiata, mi diressi verso la sala 10 ma la sua voce fermò ogni mio movimento.

"Ti devo parlare"

"Oh certo, dimmi"

"Si tratta di Matteo" affermò in un secondo e lì per lì non capii esattamente a quello a cui si stava riferendo.

"E?" la spronai a farle uscire quelle fottutissime parole di bocca. Ero spaventata o consapevole di quello a cui stavo andando incontro?

"E' già da un pò di tempo che in realtà..."

E' decisamente divertente quanto possa essere perfetto il tempismo a volte.

L'ingresso di Wax mi fece ruotare gli occhi al cielo. Sia per la sua presenza di troppo in questa stanza, sia perché non avremmo mai avuto modo di finire il discorso che era in procinto di nascere.

"Quindi?" le chiesi notandola impegnata ad osservare il ragazzo che stava posando il suo giubbino sul grande mobile in legno.

"No nulla"






"Andiamo avanti con un compito, scendi Elisabel" disse Maria dal suo microfono.

La puntata era iniziata da poco e subito dopo la gara dei cantanti, si parlò di me.

I can't stop || Wax amici 22Where stories live. Discover now