Capitolo 38

2.6K 119 22
                                    

Il mare mi era sempre piaciuto quanto spaventato. In superficie era tutto magnifico, non lasciando a vedere i misteri che celava in profondità.

Ero sicura che anche le persone fossero così: cercavano di apparire in un modo diverso da quello che erano realmente.

Molte volte cercavo di farlo anche io, per paura che quello che ero realmente fosse più deludente di ciò che mostravo agli altri.

"Meglio essere odiati per quello che si è che amati per quello che non si è" mi disse Wax, mentre ascoltava un mio crollo emotivo, uno dei tanti.

"Ma se quello che sono non è abbastanza?"

"Abbastanza per chi esattamente? Devi prendere in considerazione chi ti ama davvero, e ne hai di persone su cui contare. Tutti noi qua dentro, la tua famiglia e anche chi ti supporta là fuori" mi accarezzò una guancia, lasciando un umido bacio sulle mie labbra chiuse in una smorfia sofferente.

"E' facile a dirsi"

"Lo so, ma col tempo si impara"

"E come dovrei fare?"

"Trova dei modi per spegnere il cervello" assunse un'aria pensosa e dopo qualche istante, come se gli si fosse accesa una lampadina nel cervello, sussultò e prendendomi la mano, mi indusse a seguirlo nella stanza verde.

Tirò fuori da sotto il letto quello che sembrava essere un dipinto, e me lo mostrò fiero.

"Ma è stupendo" affermai davvero senza parole.

"Grazie"

"Aspetta, non dirmi che l'hai fatto tu"

"Proprio così" annuì orgoglioso, guardando con occhi luccicanti il suo manufatto.

"Come hai-"

"Mi ha insegnato mia madre, lei è una pittrice. Diciamo che dipinge più per esigenza che per lavoro" mi spiegò andandosi a sedere sul letto, mentre io rimasi appoggiata con la schiena al muro.

"Quando l'hai realizzato?" chiesi riferendomi al dipinto.

"Ieri. Dipingo solo quando sono triste"

"E perchè eri triste ieri?" mi allarmai dato che non aveva fatto trasparire questo stato d'animo.

"Forse riderai, ma è per il tuo stesso motivo" sorrise.

"Quindi anche Matteo Lucido ha delle insicurezze?" mi andai a sedere vicino a lui, abbracciandolo.

"Certo" sospirò.

***

La prima puntata del pomeridiano registrata senza la presenza di Ludovica mi fece un pò male. Avevo immaginato e sperato di arrivare al serale con lei.

La mano del mio ragazzo strinse fortemente la mia, per farmi notare che lui c'era, era presente per me se avessi avuto bisogno di aiuto.

Le gare andarono bene sia per me che per lui, entrambi arrivati secondi grazie ai voti dei giudici, ma facendoci scappare l'opportunità di esibirci al concerto di Elisa.

A spiazzarci completamente, fu l'annuncio di Maria, che spiegava brevemente che alcuni insegnanti volevano inserire nella classe dei nuovi alunni, con una sfida o una sostituzione.

Le fecero esibire tutte e tre: Valeria, scelta da Lorella.

Ci conoscevamo già noi, in quanto avevo avuto l'opportunità di incontrarla durante l'estate appena passata.

Si esibirono poi Aurora e Vanessa, due ballerine scelte rispettivamente da Raimondo Todaro ed Emanuel Lo.

"Io vorrei far scendere ed esibire Elisabel e Samuelino" disse il maestro.

Entrambi ci guardammo e ascoltammo le parole che aveva da dirci.

"Si sa che io non sono un grande fan dell'allieva della Celentano, perciò quando ai casting ho visto Aurora, ho deciso di valutare l'idea di farla sfidare con lei o eventualmente di fare una sostituzione con Samuel" spiegò.

Ci esibimmo entrambi, per poi venire a sapere che la decisione definitiva sarebbe stata presa solo dopo la pausa Natalizia, giusto per metterci un pò di ansia e farci passare le vacanze angosciati.

***

Appena tornati in sala relax, lo sconforto di Federica non mi permise totalmente di elaborare ciò che era successo, poiché corsi immediatamente nella sua direzione.

La ritrovai seduta sulla panchina che c'era nei bagni, con un'espressione indifferente sul volto. Faceva male vedere le persone a cui volevi bene stare così.

"Hai fatto una bella esibizione Fede. E' normale che tu ora sia incazzata, meritavi più di quello che hai avuto" le accarezzai il braccio e lei mi riservò un debole sorriso.

Me ne andai quando vidi Piccolo G fare il suo ingresso nella stanza, ed ero sicura che lei più di ogni altra cosa, era desiderosa di passare un pò di tempo con lui.

"Ehi" mi venne incontro Wax, appena tornato dal bagno dei maschi dove si trovava un Tommy abbastanza arrabbiato.

"Ci dovrebbero assumere come psicologi" affermai stanca scatenando una risata da parte del rosso.

Appoggiai la testa sulla sua spalla e chiusi gli occhi momentaneamente.

"Come stai?" mi chiese accarezzandomi la nuca.

"Bene, in ansia per un eventuale sfida, ma bene"

"Io ti giuro che non lo capisco" affermò staccandosi da me.

"Pensa me"

"Dai ora non pensiamoci, pensa solo che adesso ci aspettano delle vacanze di Natale dove possiamo dormire quanto vogliamo" mi prese il viso tra le mani e mi lasciò un dolce bacio.

"Ieri mi ha scritto tuo fratello" dissi pur sapendo che non c'entrasse nulla con il discorso. 

"Cosa?"

"Ieri mi ha scritto tuo fratello" gli ripetei.

"E che voleva?"

"Nulla di chè si è complimentato per il mio percorso e poi ti ha insultato" risi al ricordo di quando accesi il telefono e ritrovai la notifica di Instagram.

"Ah buono a sapersi, dopo se la vede con me" dissi ironico e io non potei fare altro che scuotere la testa alla sua stupidità.

**

capitolo veramente moolto corto lo so, ma volevo subito scrivere per ringraziarvi delle 100k letture. RAGA SIETE PAZZI.

vi ringrazio davvero tanto ma so che un solo grazie non basterebbe.

vi amo💕

I can't stop || Wax amici 22Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora