Vivere in un sogno

By Roxy-00

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"A volte bisogna stare attenti a ciò che si desidera." ~ Zelja Moose è una ragazza di appena vent'anni con un... More

Il regalo
Uno strano risveglio
Ristoro
La grande notizia
L'inaugurazione
Compere e scoperte
Orgogli e ferite
Il ballo
Il patto
Diversi ideali
Passeggiata
Pirati
In Biblioteca
Paura
Promessa
Regole
Essere pronti a tutto
Nozione base
Attacco e Difesa
La voce della conoscenza
Malore
Piccoli sorrisi
Tecniche di lotta
Polpette di cinghiale
Star meglio
Attacco di panico
Timori
Ansie
Una vecchia storia
Aprirsi
Chiedere aiuto
Il piano
Il trenino
Balli senza regole
Stella Polare
Capitano Jeremia Manto Scuro
Biglietti
Cinematografo

Il compleanno

13 2 22
By Roxy-00

Sono rimasta bloccata, le chiavi sospese a metà tra l'entrare nella toppa e il cadere rovinosamente al suolo. Le tengo strette fra le mani, così come continuo a stringere il regalo al petto. Devo calmarmi o manderò tutto all'aria. Ma non mi aspettavo che lui fosse qui! Lui non doveva assolutamente essere qui! Si avvicina di un paio di passi, sicuramente è preoccupato dal mio silenzio. Agisco in fretta, faccio finita di sistemarmi la mantella ed infilo il regalo sotto le vesti, lo tengo stretto fra le cosce. Le chiavi, invece, le lascio scivolare all'interno della manica della mia camicia. Con le mani cerco di tenere la mantella il più chiusa possibile in modo che non si veda ciò che sto indossando, mi giro lentamente verso la persona alle mie spalle.

"Zio Julius, mi avete spaventata. Che ci fate qui fuori? Ero sicura che vi foste ritirato in camera vostra." sorrido nel modo più credibile possibile, poi noto cosa ha fra le mani "Il mozzicone di un sigaro? Non avevate smesso di fumare alla morte della zia Reese?"

Il suo sguardo si fa colpevole, sospira "È per questo che ero fuori, nipote. I problemi che insorgono a lavoro con la mancanza di tuo padre portano molti pensieri e questo è l'unico modo che ho per sfogarli." mi guarda "Zelja, fa sì che questo resti un nostro segreto, Elisabeth non deve saperlo."

"Zio non dovreste nascondere una cosa del genere ad Eli, sapete quanto lei vi adori..."

"Ed è proprio per questo che non voglio dirglielo, vedrei la stima che prova nei miei confronti distruggersi."

Scuoto la testa "Credo che sarebbe più delusa da una vostra bugia che da una crudele verità."

Sospira "Ci penserò." poi ritorna a guardarmi "E tu, mia cara nipote, che fai qui fuori a quest'ora?"

"Avevo bisogno di una boccata d'aria fresca, svuotare la mente mentre guardavo il cielo stellato."

"Sei preoccupata per tuo padre?"

Annuisco "Per lui sopratutto."

Mi passa accanto con l'intenzione di rientrare e appoggia una mano sulla mia spalla "Non temere, si riprenderà. Piuttosto, non restare troppo tempo qui fuori, vorrei che evitassi di beccarti un malanno."

Lo ascolto ma, prima che si allontani, appoggio una mano sulla sua "Zio, non dite alla mamma che mi avete vista qui fuori, non voglio farla preoccupare inutilmente."

Lui guarda il mozzicone del suo sigaro, poi me e poi la porta "Qui fuori? E chi è mai stato fuori? Io no di sicuro, e tu?"

Capisco l'antifona "Sono stata tutta la notte a letto, mai messo piede fuori da camera mia."

"E allora è meglio darci la buonanotte, nipote." apre la porta ed entra.

"Buonanotte, zio Julius."

La porta si richiude alle mie spalle e io lascio uscire un profondo respiro di sollievo. Prendo il regalo che stavo reggendo con le gambe e lo riporto stretto al petto, aspetto un paio di minuti e poi chiudo la porta a chiave dall'esterno. Metto le chiavi al solito posto e vado verso la stalla per prendere il mio fidato Eros, quando gli salgo in groppa, so che ormai non manca molto. Durante il tragitto ripenso allo zio, la sua vita non è affatto facile, non gliene faccio una colpa che sia ricaduto nuovamente in un vizio del genere. Con cos'altro potrebbe mai sfogarsi? Preferisco questo, piuttosto che si rovini la vita in altro. Sono stata davvero fortunata stasera, avrebbe potuto beccarmi e capire tutto invece me la sono giocata abbastanza bene. Quando arrivo fuori alla locanda, sento già cantare, lego il cavallo al solito palo, sento attentamente le parole.

"Perché è un bravo ragazzo! Perché è un bravo ragazzo! Perché è un bravo ragaaaaazzooooo e nessuno lo può negar!"

Quando entro vedo un'atmosfera un po' diversa, i tiratori d'ascia non sono al loro solito posto. Né gli altri pirati sono intenti a fare ciò che fanno di solito, anzi, sono tutti riuniti in cerchio a battere le mani e cantare. Al centro del cerchio vedo Birroil che tiene sulla sua spalla il piccolo Timmy. Al suo fianco una donna che, anche se dal viso stanco e sciupato a causa del lavoro, resta comunque bellissima. Arriva sotto la spalla di Bir, la sua carnagione è bianca, gli occhi scuri e i capelli neri come la pece. Abbasso il cappuccio della mia mantella e non posso fare a meno di sorridere. Timmy mi indica mentre mi avvicino, attira l'attenzione di suo padre per farmi notare. Lui lo mette giù e il piccolo corre verso di me, subito raggiunto da Cindy, Sam ed altri bambini.

"Ciao piccoletti, sono felice di vedervi." li guardo "E tu festeggiato? Come stai?"

Lui tira la manica di Cindy e lei risponde "Sta bene, ma è curioso di quello che hai in mano."

"Oh, questo?" porto la mia attenzione solo sul piccolo "Questo è per te." glielo porgo.

Non lo prende, fa abbassare Cindy per dirle qualcosa all'orecchio "Chiede se è davvero per lui o tu stia scherzando."

Scuoto la testa "No, affatto, non sto scherzando. È per te e spero davvero che ti piaccia."

Questa volta Timmy non se lo fa ripetere, prende il regalo e inizia ad aprirlo. I pirati vengono tutti attratti dal rumore di carta, nessuno si aspettava un regalo a quanto pare. Persino Thatch corre finalmente da noi, questo vuol dire che Terence non è lontano. La prima cosa che vede è il piccolo orsacchiotto che subito si stringe al petto ma, appena nota il trenino, vedo il suo sorriso allargarsi almeno il doppio di quanto possa contenere il suo viso. Non ho mai visto nessun bambino così felice di aver ricevuto un regalo. Toglie del tutto la carta e lo prende in mano, nota il suo nome intagliato e lo fa subito vedere a suo padre e sua madre. Bir gli fa notare il bottone, lui lo preme e resta stupito quando il trenino inizia a camminare. Non lo so cosa mi prende ma vederlo così felice mi fa lacrimare, passo una mano sotto ai miei occhi per asciugare le lacrime prima che qualcuno se ne renda conto. Timmy segue il treno e quando lo ferma mi guarda da lontano, corre verso di me e mi abbraccia con forza. Io mi abbasso per ricambiare quell'abbraccio. Lui tira subito Cindy per farla abbassare.

"Ti ringrazia, dice che è il regalo più bello che ha mai avuto."

Gli accarezzo la testa "Non c'è di che, sono davvero felice che ti sia piaciuto."

Lui mi sorride ancora e poi si allontana insieme agli altri bambini, Birroil mi si avvicina insieme a sua moglie "Grazie, Kira. Hai reso felice mio figlio nel suo giorno speciale."

"Oh Bir, ammetto che fa davvero strano sentirmi chiamare per nome da qualcuno qui." sorrido "Non preoccuparti, volevo vederlo felice."

"Chi fa sorridere mio figlio, ha tutto il mio rispetto. Anche chi ha fatto cadere rovinosamente al suolo un intero boccale di birra."

"Dai! È stato un incidente!" ridacchio.

Bir riceve una gomitata scherzosa dalla sua amata "Lascialo perdere, in questa baracca sono tutti un po' rozzi, ma ho sentito davvero tanto parlare di te. Sopratutto da un certo ragazzo." mi fa l'occhiolino.

"Un certo ragazzo? Chi?" chiedo curiosa.

"Oh ma come chi? Suvvia-"

Suo marito la blocca "Tesoro caro, sai che non devi rivelare certi dettagli." dice Bir stringendola dalla vita.

Lei poggia le braccia intorno al suo collo "Sono sicura che le avete fatto passare un bel po' di grattacapi da quando è arrivata, avere qualche bella notizia non guasterà certo la serata."

Lui ride "Tu sai proprio come prendermi."

Io ridacchio "Mi sa che vi lascio soli." Mi incammino verso il bancone, ma sento un paio di piccoli abbai, vedo Thatch proprio ai miei piedi. Lo prendo in braccio "Hey piccoletto, sai che stai diventando pesante?"

"Sta attenta a ciò che dici, bimbetta. Potresti offenderlo."

Alzo gli occhi al cielo "Era strano che non ti fossi ancora fatto vivo, Terence."

"Aspettavo il momento migliore." sorride "Hai reso felice il piccolo Timmy e ti sei guadagnata la stima dei suoi genitori, fai dei passi avanti. Come ci si sente?"

Sorrido "Sicuramente meglio di quando tutti mi volevano morta."

Lui ride "Esagerata, nessuno ti ha mai voluto morta. Ferire gravemente, si. Ucciderti, nah."

"Sai che questo non è affatto di sollievo, vero?" rido.

"Oh si, lo so bene." mi si avvicina "A parte ciò, sono felice che tu sia riuscita a venire. Il piccolo Timmy ci teneva davvero tanto alla tua presenza, gli saresti bastata tu, quel regalo gli ha portato solo più gioia."

Arrossisco leggermente "Ne sono felice, davvero. Non volevo altro se non questo."

Mi guarda da capo a piedi, mi sorride e poi mi fa cenno di seguirlo "Vieni dai, andiamo fuori, a breve ci sposteremo tutti."

"Ci sposteremo? Per andare dove?" gli chiedo.

"Alla piazza, non è una festa senza balli." dice incamminandosi verso l'uscita della locanda.

Lo seguo "Credevo che avremmo fatto tutto qui."

"Ma hai visto quanti siamo? Vuoi che la locanda cada a pezzi?"

Piego leggermente la testa "Be'... effettivamente hai ragione."

"Lo so." dice con aria beffarda, odio quando fa così. Lo seguo fuori, ma nemmeno il tempo di aprire la porta che lo vedo scattare in avanti con il pugnale estratto.

"Terence ma che fai?!" lo affianco subito e vedo che tiene puntato il pugnale al collo di una donna "Aleesha?"

"Che bello rivederti trovate-" le sue parole si fermano a causa del pirata che spinge di più il pugnale verso il suo collo.

"Chiamala. Col suo. Nome. Sono stato chiaro?" dice con aria minacciosa

Thatch inizia ad abbaiare alla donna mentre io guardo il ragazzo al mio fianco del tutto stupita, mi ha appena difesa? "Va bene, va bene. Kira, okay? La chiamerò Kira."

Terence si allontana di pochi centimetri "Cosa vuoi?"

"Sono venuta a fare gli auguri a Timmy." risponde senza troppi giri di parole.

"Non mi risulta che tu sia stata invitata."

"Infatti ti risulta bene, giovane Scar. Ma sai anche che io con i bambini ho sempre avuto un profondo legame."

Terence fa una risata amare "Non farmi ridere."

"Sono venuta disarmata, voglio solo fargli gli auguri. Qui quello che sta facendo la parte del cattivo ragazzo, sei tu."

Guardo Aleesha, poi Terence. Se continua così finirà nel torto, non voglio che la serata speciale di Timmy venga rovinata. Porto una mano sul suo braccio "Terence, abbassa il pugnale."

Lui mi guarda con la coda dell'occhio "Non metterti in mezzo."

"Se continui così ci rimetterai solo tu!" esclamo "Lascia scegliere a Timmy e ai suoi genitori se accettare o meno i suoi auguri."

Aleesha resta in silenzio alle mie parole, Terence guarda prima me e poi lei un paio di volte prima di abbassare il pugnale "Bravo, giovane Scar, ascolta Kira." dice lei facendomi l'occhiolino.

Terence la fulmina con lo sguardo "Un solo passo falso e ti strappo via quel sorrisetto dalla faccia."

Mantiene il pugnale fra le mani, non lo rinfodera, ha davvero intenzione di agire al primo passo falso. La porta della locanda dietro di noi si apre dopo poco, per primi ne escono Birroil accompagnato da sua moglie, suo figlio e i bambini. Proprio dietro di lui, gli altri pirati escono trasportando tavoli, sedie e botti di birra. Quando vedono Aleesha si fermano tutti, ma Bir fa cenno loro di continuare e nessuno obietta. Timmy sorride quando vede la donna, corre da lei e l'abbraccia. Lei gli sorride scompigliandogli i capelli e porgendogli due monete come regalo. Il piccolo la ringrazia tramite Cindy e poi si riunisce a suo padre a cui Aleesha fa semplicemente un gesto del capo, che non viene ricambiato né da lui né da sua moglie. Si dirigono verso la piazza senza dire altro.

"Visto?" dice la donna di fronte a noi "Ho mantenuto la parola data, abbassa l'arma."

"L'abbasserò quando te ne sarai andata."

Lei porta gli occhi su di me "Vedi, Kira? Pirati, uomini d'onore e parola, ti proteggono con tutta l'anima ma commetti un solo errore e sarai ripudiata a vita. Non fidarti mai troppo di loro perché loro non si fidano mai al cento per cento di te." detto questo ci dà le spalle "Vi auguro un buon proseguimento di serata, ciao Kira e ciao giovane Scar."

Se ne va ondeggiando i fianchi, Terence rinfodera il pugnale imprecando "Maledetta sgualdrina! Chi crede di essere per presentarsi qui quando è stata bandita dalla locanda!"

Cerco di farlo stare tranquillo "Terence, calmati, non ha fatto nulla di male in fondo."

Lui si volta "Hai già dimenticato cosa voleva fare a te? Parla tanto di noi pirati ma è di lei che non ci si può assolutamente fidare, lo abbiamo fatto e ne abbiamo pagato le conseguenze."

"Cosa ha fatto?" chiedo.

Lui stringe le mani in due pugni "Non credo sia la serata adatta per parlarne."

Sento la musica dalla distanza "No, scusami, hai ragione." porto una mano su una delle sue "Però prima di tornare dagli altri dovresti calmarti, non credo affatto che Timmy voglia vederti così arrabbiato al suo compleanno." lui guarda la mia mano sulla sua senza dire nulla, alche anche io abbasso lo sguardo arrossendo leggermente "Troppo? Ho esagerato?" tiro via la mano.

Lui me la riprende subito, stringendola nella sua "No, anzi, questa volta hai ragione tu, bimbetta. Non devo pensarci, non stasera. Forza, andiamo dal festeggiato!"

Mi tiene per mano mentre si incammina verso la piazza, io non riesco a togliere lo sguardo dalle nostre mani. È la prima volta che ho un contatto con Terence di questo livello che non sia per gli allenamenti. Mi sta tenendo per mano così, perché gli fa piacere farlo e non per qualche stupido motivo casuale. Thatch è ancora fra le mie braccia, scodinzola allegro mentre ci avviciniamo sempre di più alla musica. Dovrei farlo anche io, per stasera lascerò che tutti i miei problemi mi scivolino addosso come se fosse pioggia, mi divertirò come se non avessi alcun vincolo e alcuna paura. Me lo devo, dopo tutto ciò che sto passando, me lo devo.

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