Il ballo

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Quando siamo vicino alla porta inizio già a vedere la quantità di gente all'interno della sala da ballo, non pensavo ci fossero così tante persone. Sarà alquanto imbarazzante, prendo un profondo respiro e cerco di rilassarmi. Vicino all'entrata è presente un uomo, deve essere l'annunciatore. Quando arriviamo al suo fianco gli sorridiamo e gli facciamo un cenno, lui capisce che vogliamo essere annunciate insieme.

"La signorina Zelja Von Moose e la signorina Elisabeth Von Kanel."

Appena finisce di annunciarci noi camminiamo entrando nella sala. Sento tutti gli sguardi su di me, anche fin troppi sguardi. Vedo delle signore parlottare mentre mi guardano, mi sa che non si sono ancora scordate della fanciulla in abito da notte che scappava in mezzo alla strada. Cavolo! Sospiro. Io ed Elisabeth ci dirigiamo al fianco dei nostri genitori, lo zio Julius e papà ci guardano incantati. L'orchestra inizia a riempire la stanza di una leggera musica, ancora nessuno balla, mi sa che le danze dovremmo aprirle noi.

Mi guardo un po' intorno, non ho mai visto donne così agghindate per un semplice ballo. Gli uomini sono quasi vestiti tutti uguali, il frac completamente nero con un cappello a cilindro, quelle più vistose sono le donne. In lontananza vedo anche la signora Betty Merigold con suo marito, be' anche lui è un po' tondetto. Sorrido al mio pensiero, mi sfugge il nome di suo marito però, spero di non combinare alcun disastro. Magari mi limiterò a chiamarli semplicemente signore e signora, questo dovrebbe salvarmi almeno in parte. Mio padre sale sul piccolo e unico rialzo che era presente nella sala, ovvero dove era posta l'orchestra. Fa fermare la musica e tutti si voltano verso di lui.

"Signori e signore, vorrei prendermi solo due minuti per ringraziare voi tutti di essere qui presenti questa sera. Per me è un grande onore vedervi tutti qui riuniti per festeggiare insieme a me il grande traguardo raggiunto." Guarda tutti. "Ora direi che siamo qui per divertirci e, come padrone di casa, avrò il privilegio di aprire le danze. La mia favolosa moglie mi perdonerà se chiedo di aprire le danze con la mia bellissima figlia." Mio padre scende dal palco e si avvicina a me. "Posso avere il piacere di ballare con te, figlia mia?" Mi porge la mano.

Lo guardo in viso, non avrei mai potuto rifiutare il suo invito. Spero solo di riuscire a ricordare i passi dalle storie lette o guardando gli altri. Non vorrei deludere le sue aspettative. "Con molto piacere padre."

Prendo la sua mano e ci dirigiamo verso il centro della sala, ci segue lo zio Julius insieme ad Elisabeth e subito dopo tante altre coppie. Io e mio padre siamo avanti, in fila ogni coppia si mette dietro di noi. Si formano due file una sinistra e una a destra. Mio padre prende la mia mano destra con la sua mano sinistra e con la sua sinistra prende la mia destra, abbiamo le mani incrociate davanti a noi. L'orchestra inizia a suonare e, lentamente a ritmo di musica, iniziamo a fare un passo avanti. Così per altre tre volte prima di girarci e guardare in viso le persone presenti nell'altra fila.

Facciamo un passo avanti e poi camminiamo inserendoci nello spazio presente fra una coppia e l'altra, quelli della fila di fronte fanno lo stesso. Una volta dall'altra parte ci voltiamo di nuovo e facciamo un passo avanti, mio padre tiene una mia sola mano e mi fa fare una giravolta portandomi di fronte a lui. Porto una mano sulla sua spalla mentre con l'altra tengo la sua, lui tiene la sua libera sul mio fianco. Le coppie finiscono tutte al nostro fianco formando un grande cerchio, iniziamo a muoverci. I passi sono semplici, come se aprissimo le gambe facendo un grande passo per poi richiuderle, tutto ciò mentre giriamo.

"Sono certo che stasera non attirerai gli sguardi solo delle pettegole." Mi sorride mio padre.

"Lo avete notato, vero?" Sorrido a mia volta.

"Può succedere, sono stato giovane anche io."

"Vi chiedo scusa... per quel giorno intendo."

Scuote la testa. "Non devi. Goditi la serata."

Vivere in un sognoWhere stories live. Discover now