Diversi ideali

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Dopo essermi vestita con l'aiuto di una domestica, ho passato la maggior parte del mio tempo nella biblioteca presente in questa casa. Il libro che avevo iniziato la scorsa volta, era posizionato sulla scrivania dove lo avevo lasciato, sono riuscita a finirlo in poco tempo. Non è stata una lettura complicata ma ammetto che era alquanto noioso. Resto in quella stanza per molto tempo, è la più silenziosa che si possa trovare in questa casa. La pace, però, non dura molto. Una delle domestiche entra nella biblioteca e mi invita ad uscirne, informandomi dell'arrivo di alcune signore per l'ora del tè. Mi madre e mia cugina sono già nel salone e aspettano solo me per iniziare. Avrei potuto farne anche a meno di presentarmi ma sono già troppo sulla bocca di quelle donne, meglio non passare per una maleducata. Annuisco alla domestica e mi dirigo insieme a lei nel salone, quando entro noto subito le donne sedute comodamente intorno al tavolino. Oltre a mia madre e mia cugina ci sono altre quattro donne, tra cui la signora Merigold.

"Buon pomeriggio signore, lieta di vedervi." Dico entrando e andando a sedermi al fianco di Elisabeth.

"Buon pomeriggio a te, mia cara." Mi sorride Betty.

"Dov'eri? Ti stavamo aspettando." Mi guarda mia madre.

"Ero nella biblioteca." Rispondo, guardo il tavolino ancora vuoto le domestiche porteranno il tè e qualche biscotto nel più breve tempo possibile.

"Io non ho mai messo piede nella biblioteca di casa mia, non ci trovo nulla di interessante nella lettura. La lascio volentieri a mio marito." Ridacchia una delle donne.

La guardo. "La lettura è cultura, signora. Leggere insegna più di quanto lei possa pensare."

"Piccola cara, la cultura e l'educazione ci viene fornita da bambine. Ciò che dobbiamo sapere ci vien detto fin dalla tenera età, il resto è superfluo. Poco importante." Commenta l'altra seduta al suo fianco.

"Sarà pur superfluo come dite ma non poco importante. Non si smette mai di imparare, anche il più anziano degli uomini può ancora imparare dalla vita." Sorrido.

"Dalla vita, appunto. Non dai libri."

"Non credo che Zelja intendesse questo." Mi guarda Elisabeth interessata alle mie parole.

"Infatti no. Le esperienze della vita non potranno mai essere eguagliate dalla lettura, ma i libri sono fonte di conoscenza e sapienza. Sono come una porta che non aspetta altro di essere aperta e, una volta fatto, vi troverete catapultate in una relatà al di fuori della vostra quotidianità. Immaginatevi di vivere un'avventura nel bel mezzo della foresta o anche solo immaginare di vivere in tutt'altro posto con usanze diverse, c'è tanta conoscenza in una lettura e tante altre vite che noi nemmeno immaginiamo. Non avete mai sognato una cosa simile?"

Una di loro ride. "Sognato di essere in una foresta? Un'avventura? Con questi abiti? Forse un uomo può permettersi tutto ciò, noi donne siamo destinate ad una vita sicura, protette dalle mura della nostra casa. La nostra più grande avventura sarà dare alla luce una nuova vita, qualcosa che non può essere paragonato a tutto ciò che dici."

Le guardo tutte. "Nessuna di voi ha mai pensato di vivere al di fuori di questa città? Viaggiare o conoscere nuove persone e posti?"

La signora Merigold mi guarda attentamente. "Prima di essere la sarta di questo posto, vivevo in tutt'altra città. Capisco bene cosa la fanciulla stia cercando di dire ma non tutte le menti sono pronte a discorsi simili. C'è chi vive solo per ciò che gli viene insegnate e chi cerca di più, siete su due sponde completamente diverse e difficilmente riuscirete ad incontrarvi."

La guardo e le annuisco, lei sembra qualcuna che ha vissuto più di quel che lascia trasparire. "Ha ragione, ognuna di noi vive secondo i suoi principi."

Vivere in un sognoWhere stories live. Discover now