Falling for you ~ Bucky Barne...

By alissarax

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La guerra è vicina. Anne ha da sempre il sogno di combattere nell'esercito, ma purtroppo è una ragazza. Quest... More

1 - Recluta Duncan
2 - Prima notte
3 - Alleanze
4 - Colpita e affondata
5 - La macchia
6 - La verità
7 - Strategia
8 - Niente più segreti
9 - Non è un'esercitazione
10 - La cella
11 - Piccoli momenti
12 - Verità o bugie?
13 - Una speranza
14 - Visi familiari
15 - Il siero
16 - Di nuovo a casa
17 - Vecchie conoscenze
18 - Incontri non proprio sgradevoli
19 - Cerimonia
20 - Addii
21 - Ambientarsi
22 - Come bambini
23 - Vogliono entrare nella mia mente
24 - Un nuovo lato di noi stessi
25 - Penso che ti amo
26 - Il piano
27 - Ultime dritte
28 - Un inizio inaspettato
30 - Ad un passo dalla distruzione
31 - Come nuova
32 - Pulizie
33 - La festa
34 - Prima sbornia
35 - Una svolta per il futuro
36 - È il momento
37 - L'ultima missione
38 - Rialzarsi sempre
39 - Salutare il passato
40 - La nuova parte della nostra vita
Ringraziamenti

29 - Il risveglio del soldato

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By alissarax

Guardo i due di fianco a me con uno sguardo rassegnato, mentre loro puntano i fucili contro i soldati dell'Hydra, forse pensando di riuscire a fuggire in qualche modo.
«Per tutto questo tempo non sei mai stato dalla nostra parte, eri solo un infiltrato»
Affermo io con la voce rotta e iniziando a trovare un senso in tutto questo casino.
Appena mi rendo conto di ciò che ho detto, alzo la testa e guardo lo strano ghigno dell'uomo davanti a me con un'espressione vuota.
«Come hai fatto a diventare il capo del gruppo?»
Chiedo, anche se sapere la risposta mi terrorizza.
«Cosa mi stai chiedendo veramente, Anne?»
Mi domanda lui in tono provocatorio, mentre i due a fianco a me lo guardano duramente.
Le parole mi muoiono in bocca e cerco di muovere le labbra, ma non riesco a dire niente.

«I tuoi genitori erano persone davvero intelligenti, li stimavo da un certo punto di vista. Finché si occupavano di lavori piccoli andava bene, ma quando hanno iniziato ad indagare sull'Hydra, non potevo mandare in malora i miei stessi affari, no?»
No...
Lo guardo, fisso quella sua espressione divertita davanti alla mia, alla nostra sofferenza, non riuscendo nemmeno a muovermi per lo shock.
Abbasso la testa, guardando il fucile che tenevo con una mano con impotenza, come se fosse la prima volta che ne vedevo uno.
Ma per cosa stiamo combattendo?
Edward Hill ha ucciso i miei genitori e ora sta per uccidere anche me.
Che cosa ha senso ora?
«Non ci hai mai voluti con te, vero?»
Continuo e Hill sospira, facendo qualche passo verso di noi.
«Non dire così, in verità vi ho fatto venire qui apposta. Sarei molto contento se decideste di unirvi a noi..»
Lo guardo con uno sguardo assente, chiedendomi se avessi capito bene ciò che aveva appena detto.
Noi con l'Hydra?
Questo è davvero fuori di testa.
Il fucile mi scivola dalle mani e uno strano sorriso appare sulle mie labbra, mentre le lacrime corrono giù dalle mie guance.
L'ironia della sua domanda fa scivolare definitivamente via le forze dal mio corpo, che si rifiuta persino di trattenere una delle poche armi che avevo per proteggermi.
«Tu sei completamente pazzo»
«Anne, il fucile!»
Mi sussurra Steve, portandosi lentamente una mano dietro alla schiena, pronto per afferrare lo scudo.

«Rogers, mani in vista»
Lo rimprovera Hill, quindi Steve è costretto ad alzare le mani in segno di resa.
«Ragazzi, mettete giù le armi. Non vogliamo fare stragi»
Continua lui sempre con quella vena ironica che sta iniziando a darmi sui nervi.
Il suo sguardo si posa su Val, l'unico che ancora stringeva il fucile con entrambe le mani.
Lo vedo fissare l'uomo davanti a lui con rabbia, ma alla fine abbassa l'arma.
«Ci hai preso in giro per tutto questo tempo!»
Si sfoga questo con Hill, che scrolla le spalle come se niente fosse.
«Howard lo aveva capito, non è così?»
Chiedo io mentre Val inizia a muoversi nervosamente sul posto.
«Ed ecco perché ti voglio con noi, sei troppo perspicace»
Fa qualche altro passo verso di me e rimane circa un metro a separarci.
«Aveva i suoi sospetti già da tempo ma gliel'ho detto solo qualche giorno fa. Continuava a farneticare su quanto tu fossi importante per lui e mi ha persino minacciato di uccidermi se avessi usato te o i tuoi due amichetti come strumenti»
Afferma, scoppiando a ridere insieme ai fratelli Zola.
Ecco spiegato anche lo sguardo che mi ha rivolto Howard prima di partire. Non era preoccupazione, era paura. Non per lui, ma per me.
«Fortunatamente non sarà più un problema»
Afferro la bomba che Steve teneva allacciata alla sua cintura e la spingo contro il petto di Hill, avvicinandomi a lui con un passo.
«Lui è più furbo di voi, riuscirà a cavarsela»
Rispondo io con sincerità, anche se non risulto essere molto credibile.

«Scommetto che questa è finta»
Affermo, alternando lo sguardo tra lui e l'oggetto.
Lui in risposta la afferra, me la toglie dalle mani e la getta alle sue spalle, dimostrando che avevo ragione.
«Quindi.. accettate la mia offerta?»
«Vai al diavolo»
Gli rispondo io a pochi centimetri dalla sua faccia, al che lui si mette a ridere.
«Ahh... sapevo che avreste complicato le cose fino all'ultimo»
Faccio qualche passo indietro appena il volto di Hill torna serio e i soldati caricano i fucili.
«Ragazzi qua è pulito!»
Afferma una voce alle nostre spalle, al che mi giro e vedo Josh venire nella nostra direzione insieme al resto della squadra e immobilizzarsi appena vedono ciò che sta succedendo.
«Uh.. uccideteli»
Non faccio in tempo a reagire che sento una serie di colpi ripetersi nell'aria, ma vengo spinta per terra da qualcuno e non riesco a vedere cosa stia succedendo.
La mia schiena tocca il pavimento e per qualche secondo chiudo gli occhi, poi vedo che Steve si sposta da sopra di me e regge il suo scudo per proteggere sia me che lui, così riesco a capire la situazione.
«NO!»
Steve cerca di trattenermi e farmi stare giù, ma io mi divincolo e riesco a sfuggirgli, così mi alzo e metto le mani ben in vista, al che Hill alza un braccio e i soldati smettono di sparare.
Respiro affannosamente perché il cuore mi sta battendo all'impazzata e mi giro, vedendo che tutti i membri della nostra squadra erano distesi a terra, inermi e feriti.

Al vedere quell'orrore, altre lacrime escono dai miei occhi e mi giro verso Hill, cercando di trovare la forza di parlare.
«Basta...»
«Cambiato idea?»
Steve e Val si rialzano immediatamente e si mettono al mio fianco, guardandomi come per capire cosa avessi intenzione di fare.
«Senti, possiamo trovare un accordo..»
Propongo io, non sapendo cos'altro fare e aggrappandomi alla mia ultima speranza.
«Un accordo.. ragazzi avete sentito?» dice girandosi verso i fratelli Zola, che ridacchiano «Un accordo.. E quale sarebbe questo accordo?»
«Voi prendete me e lasciate andare tutti gli altri»
Affermo io, avanzando di qualche passo, ma il mio braccio viene afferrato da qualcuno.
«Anne, sei impazzita?»
Steve mi tira a sè facendomi indietreggiare e guardandomi duramente.
«Hai un'idea migliore? È l'unico modo!»
«No Anne, non se ne parla»
Si aggiunge Val, in accordo con il biondo.
«Sentite, se prendono me-»
«No. Tu non vai da nessuna parte, punto e basta»
Mi interrompe Steve visibilmente arrabbiato, alzando poi lo sguardo su Hill.

«Quindi? Ultima chance...»
Nessuno risponde, così Edward sbuffa esasperato e si mette le mani sui fianchi.
Inizia a farneticare cose incomprensibili mentre alle nostre spalle si sente uno strano mormorio di sottofondo, che poi si rivela essere un rumore di passi che si avvicini amo.
«Gruppo 3, avete bisogno di aiuto?»
Grida una voce particolarmente familiare alle nostre spalle, così mi giro di scatto e tiro un sospiro di sollievo appena vedo James venire nella nostra direzione.
Tutti i ragazzi dei due gruppi lo seguono e lui posa lo sguardo su di me, lanciandomi un'occhiata preoccupata.
Si avvicinano a noi, sistemandosi su più file e fissando i soldati che ci stavano puntando i fucili addosso, in un silenzio tombale.
«Papà?»
Sposto lo sguardo su Teresa, che teneva stretto il fucile al petto e sembrava stanca.
«Figlia... che sorpresa»
Lei lo guarda con un'espressione indecifrabile, cercando di capire cosa stia succedendo, ed io abbasso finalmente le braccia, iniziando a pensare che avremmo potuto farcela.
«Cosa sta succedendo qui?»
Chiede Trevor, alternando lo sguardo tra noi e i fratelli Zola.
«Ma tu...» James posa lo sguardo su Zola e poi su di me, terrorizzato e preoccupato, e io chiudo un attimo gli occhi, non sapendo come reagire «Ragazzi, caricate!»
Ordina lui piuttosto arrabbiato, al che tutti sollevano i fucili e si mettono in posizione, pronti al tiro.

«Ma che state facendo! Abbassate le armi!»
Urla Teresa, facendo qualche passo avanti e arrivando accanto a noi.
«Papà cosa sta succedendo? Chi sono questi tizi?»
«Ah, figlia mia, l'ho sempre detto che sei troppo curiosa»
Edward tira fuori una pistola dalla cintura dei pantaloni e spara un colpo, ma io me ne accorgo e mi butto su Teresa, cercando di coprirla e sentendo il colpo rimbalzare sullo scudo di Steve, che probabilmente ci aveva protetto.
«Al riparo!»
I proiettili iniziano a volare nella stanza ed inizio a non capire più niente, confusa dal rumore.
«Teresa, dobbiamo andare!»
Mi sposto da lei e subito Steve ci viene incontro, parando i colpi con lo scudo, mentre i nostri cercano di ripararsi con ciò che trovano nella stanza, chi dietro ai tavoli e chi nascosto prima dell'entrata.
«Non me ne vado! Mio padre è là!»
«Tuo padre sta con l'Hydra! Non lo vedi!»
Alza un po' la testa, il giusto per vedere suo padre sparare contro di noi, indietreggiando al fianco dei fratelli Zola.
«No.. ci sarà una spiegazione!»
«Teresa, non c'è tempo. Dobbiamo andare»
«Ragazze non resisterò ancora per molto!»
Grida Steve per sovrastare la confusione, mentre io aiuto Teresa a mettersi seduta.
«Sei ferita?»
«No, sto... Anne, le tue braccia»

Appena finisce di parlare sposto lo sguardo sul mio corpo e vedo che le mie braccia erano completamente scure.
Oddio no...
Piano piano un dolore pungente si diffonde per tutto il corpo dalle braccia, tanto che sono costretta ad appoggiarmi per terra per non cadere.
«Anne? Stai bene?»
Steve mi da una veloce occhiata ma è troppo impegnato a proteggerci dai proiettili per notare cosa stava succedendo.
Il mio respiro si fa sempre più irregolare e il volto di Teresa quasi diventa irriconoscibile, infatti sbatto le palpebre più volte per riprendermi, ma invano.
Per qualche secondo i proiettili si fermano e sento dei passi avvicinarsi a noi, anche se mi sembrano distanti chilometri.
«Cazzo! Anne!»
Riconosco la voce di James e alzo per pochi secondi lo sguardo, trovando quegli occhi cristallini a fissarmi.
Anche Val arriva in nostro soccorso e aiuta Teresa a nascondersi dietro un riparo, finché i colpi ricominciano.
«Qualcosa... non va»
Riesco a dire e James si abbassa, avvolgendo il mio corpo con le sue mani, mentre per il dolore diventa sempre più difficile respirare.
«Steve!»
Urla James disperato, finché in un secondo tutto il dolore svanisce di colpo.

«Желание. Ржавый. Семнадцать. Рассвет. Печь. Девять. Добросердечный. Возвращение на Родину. Один. Товарный вагон»
{Brama. Arrugginito. Diciassette. Alba. Fornace. Nove. Benigno. Ritorno. Uno. Vagone merci}

Edward Hill grida queste parole in lontananza, così quando vedo James Buchanan Barnes davanti ai miei occhi, lo spingo all'indietro, mettendomi sopra di lui.
«Anne che stai facendo?»
Quel nome rimbomba nelle mie orecchie talmente forte che per qualche secondo sovrasta il rumore degli spari, per poi perdersi.
Il ragazzo davanti a me mi guarda con uno strano sguardo che non trasmette paura, il che mi irrita.
Inizio a colpirlo e gli tiro diversi pugni, che però lui para.
Si guarda un po' intorno e sento dei passi che si avvicinano, infatti un altro ragazzo viene verso di noi, cosa che mi distrae e permette a Barnes di mettermi a terra e bloccarmi le braccia ai lati della mia testa.
«Cristo... cosa ti hanno fatto»
«Combatti!»
Urlo, dandogli una testata che lo fa sbalzare all'indietro e cadere con la schiena sul pavimento.
«Forza soldato! Finisci la tua missione»
Faccio un cenno con il capo a Hill e mi avvio verso Steve Rogers, che aveva già messo ko diversi nostri soldati.
Lo afferro per la spalla e lo faccio voltare, divertita dal suo sguardo confuso.
«Anne? Ma cosa..?»
Prima che possa finire la frase gli rifilo un pugno nella bocca dello stomaco per cui lui si piega in due e poi gli do una ginocchiata che lo fa cadere a terra.

Prima che possa nuovamente colpirlo, qualcuno mi afferra per il collo e mi stringe in una presa abbastanza stretta, ma io mi piego e faccio passare il soldato sopra la mia schiena, ribaltandolo poi davanti a me.
«Ma che cazzo le succede?»
Grida questo si compagni, che si allontanano da davanti a me.
«È il siero. Sono nella sua mente»

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