Falling for you ~ Bucky Barne...

By alissarax

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La guerra è vicina. Anne ha da sempre il sogno di combattere nell'esercito, ma purtroppo è una ragazza. Quest... More

1 - Recluta Duncan
2 - Prima notte
3 - Alleanze
4 - Colpita e affondata
5 - La macchia
6 - La verità
7 - Strategia
8 - Niente più segreti
9 - Non è un'esercitazione
10 - La cella
11 - Piccoli momenti
12 - Verità o bugie?
13 - Una speranza
14 - Visi familiari
15 - Il siero
16 - Di nuovo a casa
17 - Vecchie conoscenze
18 - Incontri non proprio sgradevoli
19 - Cerimonia
21 - Ambientarsi
22 - Come bambini
23 - Vogliono entrare nella mia mente
24 - Un nuovo lato di noi stessi
25 - Penso che ti amo
26 - Il piano
27 - Ultime dritte
28 - Un inizio inaspettato
29 - Il risveglio del soldato
30 - Ad un passo dalla distruzione
31 - Come nuova
32 - Pulizie
33 - La festa
34 - Prima sbornia
35 - Una svolta per il futuro
36 - È il momento
37 - L'ultima missione
38 - Rialzarsi sempre
39 - Salutare il passato
40 - La nuova parte della nostra vita
Ringraziamenti

20 - Addii

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By alissarax

Sospiro e raccolgo tutto il coraggio che ho, così mi faccio forza sulle braccia e mi giro, riappoggiando poi la testa sul cuscino.
Dopo qualche istante alzo lo sguardo su di lui, che mi rivolge un timido sorriso, mentre copre entrambi con le coperte.
Mi sistemo un po' e cerco di rimanere ad una certa distanza e non far toccare le nostre gambe, anche se risulta un po' difficile visto che il letto sarebbe per una persona sola.
«Di che cosa?»
«Non lo so, mi basta sentire la tua voce»
Tutta la saliva che avevo in bocca all'improvviso scompare e ci vuole tutto il mio autocontrollo per evitare di diventare rossa come un pomodoro.
«Sei carina quando arrossisci»
«Bucky!»
Mi copro il volto con le mani, non sapendo se ridere o piangere, ma poi lui le tira via e si avvicina un po' a me.

Mi sposta un po' di capelli da davanti al viso e continua ad accarezzarmi con la mano, fissandomi talmente tanto intensamente che penso mi stia leggendo l'anima.
«Mi prometti una cosa?»
Chiede, interrompendo il silenzio.
«Che cosa?»
«Se sarai in pericolo, non mi impedirai di aiutarti»
«James, ancora..»
«Promettimelo Anne»
Sospiro e ricambio il suo sguardo per qualche secondo prima di rispondere.
«Te lo prometto. Ma se e solo se la situazione sarà grave»
Lui sembra sollevato dal sentirmelo dire, infatti si rilassa e si sistema sul cuscino.
«Non ti chiedo di promettere niente perché tanto farò ciò che mi sento di fare»
Gli dico io, facendolo sorridere.
«Sapevo lo avresti detto»
«Tu ti lascerai aiutare, vero?»
Gli chiedo poi, cercando una conferma.
«Lo farò se sarà necessario»
«Bene»
«Bene»
Distolgo lo sguardo per l'imbarazzo della situazione e lo sento ridere.

«Siamo a casa..»
Rifletto ad alta voce, posando di nuovo lo sguardo su di lui.
«Già, siamo a casa»
Sorrido amaramente cercando di concentrarmi su James e di non pensare a tutto ciò che abbiamo passato.
«Ce l'abbiamo fatta, io e te»
«Siamo un bella squadra»
Rispondo, posandogli una mano sulla guancia leggermente ruvida per la barba.
Lui la afferra e se la porta alla bocca, lasciandoci un dolce bacio.
«Sei un brav'uomo, James»
Continuo, accarezzandogli il viso.
«Wow.. sei davvero tu o sto sognando?»
«Lo penso davvero»
Rispondo, cercando di trattenere le risate.

«Io penso che ti amo»
Mi blocco immediatamente e incateno il mio sguardo nel suo per qualche secondo, non sapendo come reagire.
«Tu.. cosa?»
«Ti amo, Anne»
Mi rendo conto di star trattenendo il fiato, quindi ricomincio a respirare, mentre un enorme sorriso appare sul mio volto.
«Io.. come.. ne sei sicuro? Proprio me?»
«Si, proprio tu»
Risponde lui ridacchiando e sento la sua mano posarsi delicatamente sul mio fianco, tirandomi un po' verso di lui.
«James io...»
«Non serve che me lo dici adesso, mi basta il modo in cui mi guardi»
Rimango spiazzata dalla sua tranquillità e tenerezza, rimanendo a guardarlo per qualche secondo.
«E come ti guardo?»
Chiedo poi, un po' incuriosita.
«Come se stessi scoprendo il mondo con me, ed è fantastico»
«Perché è vero»
Stavolta è lui a rimanere colpito dalle mie parole e lo vedo spaesato per qualche secondo.

Mi tira di più a se fino a stringermi in un caldo abbraccio, che io ricambio senza esitare.
«Buonanotte»
Mi dice appena ci stacchiamo.
«Notte»
Rispondo, addormentandomi tra le sue braccia.

La buona e vecchia tromba rimbomba nelle mie orecchie, svegliando l'intero accampamento come suo solito.
Faccio per alzarmi, ma mi rendo conto di avere il braccio di James addosso che me lo impedisce.
Anzi, James è letteralmente sopra di me.
Il suo braccio è attorno alla mia vita e la sua testa è sul mio petto, mentre le sue gambe sono intrecciate alle mie.
Inizio anche a far fatica a respirare, per non parlare del caldo.
Mi soffermo un attimo a guardare il suo volto addormentato e sorrido involontariamente, ma poi mi ricompongo, schiarendomi la gola per cercare di svegliarlo.
«James»
Lo chiamo e lo scuoto un po' per togliermelo di dosso, ma lui non si muove.
«James!»
«Mh»
Mugugna qualcosa di incomprensibile ma invece di svegliarsi, stringe ancora di più la presa su di me come se fossi un peluche.
«Bucky!»
Alzo un po' la voce e vedo la sua espressione contorcersi, poi finalmente apre gli occhi, guardandosi un po' intorno.

«Dobbiamo alzarci, ti vuoi spostare?»
Appena realizza di essere sopra di me, un sorriso appare sul suo volto e continua ad ignorarmi, richiudendo gli occhi.
«James dico sul serio»
«Buongiorno anche a te»
Rabbrividisco appena sento la sua voce, ma poi sbuffo e cerco di spostarlo senza riuscirci perché non ho abbastanza forze per farlo.
«Cinque minuti..»
Mi implora lui sempre con gli occhi chiusi.
«Non li abbiamo, dai alzati»
Lo sento sbuffare e alla fine apre gli occhi, incatenando il suo sguardo al mio per qualche secondo.
Vedo il suo viso avvicinarsi e poi mi lascia un dolce bacio a stampo.
Con uno strano buonumore, lo vedo osservare i nostri corpi particolarmente vicini.
«Ti ho fatto male?»
Chiede dopo qualche secondo, alzandosi e reggendosi su un gomito.
«No no, non preoccuparti»
Lui sorride e alla fine si sposta, così io mi alzo e vado verso la scrivania per prendere la mia felpa, che lego in vita.

«Sei pronto?»
«Si, andiamo»
Risponde lui dopo essersi sistemato un po' i capelli.
Usciamo dalla tenda e per la strada verso la mensa incontriamo Steve e Peggy, che vengono verso di noi mano nella mano.
«Dormito bene?»
Ci chiede Steve, con un sorriso familiare stampato in faccia.
«Benissimo»
Risponde James, facendomi l'occhiolino, al che io alzo gli occhi al cielo.
«Andiamo, tra poco arriverà la squadra di Stark»
Esordisco, mentre tutto annuiscono.
Arriviamo in poco tempo alla mensa e ci sediamo al solito tavolo per fare colazione.
James mi si mette accanto e sento il suo sguardo fissarmi più insistentemente del solito, così mi volto.
«Che c'è?»
«Niente..»
«James..»
«Stanno guarendo»
Confessa, guardando le mie braccia scoperte per la maglietta a maniche corte.
«Beh.. si»
Rispondo sospirando e guardando tutti i piccoli tagli che hanno un aspetto molto migliore dopo l'unguento di Lara.

«Come ti senti?»
Mi chiede lui mentre addenta un pezzo di pane.
«Con le braccia molli»
Ammetto, facendolo quasi strozzare con il pane.
«Scusa, non farò più battute»
Dico in tono ironico e sorridendo, mentre lui mi fissa sorpreso.
«No.. è che.. sono contento di vederti così»
«Così come?»
«Più serena»
«Sto bene, davvero»
«Dici sempre così»
«Sul serio, va meglio»
Lui annuisce e finisce di mangiare, quando dopo un po' vedo Stark entrare con il suo solito aspetto autoritario e venire verso di noi.
«La mia squadra è arrivata, ci aspettano fuori»
Io e i ragazzi ci guardiamo, poi Steve rivolge un'occhiata triste a Peggy, che gli sorride per rassicurarlo.

Dopo un attimo di silenzio, ci alziamo e insieme ai ragazzi della 468 usciamo dalla mensa.
Nell'area di raccolta c'era un furgone abbastanza grande per tutti, da cui erano scesi tre uomini e due donne.
«Vi aspettiamo qui»
Ci dice Howard, per poi raggiungere i suoi.
Io mi giro verso i miei compagni, mentre i miei occhi iniziano a diventare lucidi, e li guardo uno ad uno.
«Ragazzi.. non so cosa dire»
Inizio, sorridendo per smorzare la tensione.
«Siete davvero un gruppo fantastico, guai a voi se vi separate»
Dice James, facendo ridere un po' tutti.
Steve e James iniziano ad abbracciare gli altri, così io faccio lo stesso, andando verso Sogan, Clay e Wooden, che mi sorridono.
Abbraccio tutto fino ad arrivare davanti a Hodge, che nemmeno mi guarda.
«Alza la testa, soldato»
Lui fa come dico e mi rendo conto che ha gli occhi lucidi.
«Mi dispiace, per tutto. Sono stato uno stronzo»
Si sta scusando oppure ho sentito male?
«Si, lo sei stato» sospiro, non sapendo bene come reagire «Ma l'importante è capire i propri errori, no?»
Lui annuisce e si strofina gli occhi con una mano, per poi alzare lo sguardo.

«Posso abbracciarti?»
Rimango sorpresa dalla sua richiesta, ma alla fine annuisco e lui mi stringe tra le sue braccia.
Gli sorrido prima di passare a Lukeson e Pope.
Abbraccio Kyle con un sorriso nonostante ciò che ha fatto ieri e lui ricambia, dandomi qualche pacca sulla schiena in modo amichevole.
Infine vado verso Anthony, che ha già le lacrime agli occhi e mi fa scoppiare a piangere.
«Vieni qua, tu»
Sorrido tra le lacrime e gli butto le braccia al collo.
Tony Pope è stato uno dei miei punti di riferimento qui, insieme a Steve e James.
«Tornerò»
«Ci conto, abbiamo molte cose di cui parlare»
«Già, mi dispiace di non aver potuto spiegare»
«Tranquilla, parleremo»
Mollo la presa e rimaniamo l'uno davanti all'altra per qualche secondo, fino a quando mi metto di fianco a Steve.
«Guai a voi se vi fate uccidere, capito?»
Li avverto, facendoli ridere.
«Agli ordini, capo»
«Torneremo presto, ragazzi»
Conclude Steve, per poi iniziare a camminare verso il furgone.

Io e James ci guardiamo e poi lo seguiamo, mentre i ragazzi ci salutano un po' tristi.
«Bene, lei è Teresa Hill, la mia spalla»
Dice Howard non appena ci siamo avvicinati e indicando la donna alla sua destra.
«E questi sono David e Val, che vi faranno da scorta, mentre Corinne e Jake sono i tecnici»
Ci presenta lui, mentre ci stringiamo le mani a vicenda.
«Ragazzi, questi sono Steve, James e Anne»
Loro annuiscono e ci salutano con un cenno del capo.
Dopo le presentazioni, i suoi salgono sul furgone mentre noi rimaniamo ancora giù per salutare Peggy.
James si avvicina e le stringe la mano, ma questa lo tira a sè e alla fine si abbracciano, facendomi sorridere.
Vedo che lei gli dice qualcosa, ma non riesco a sentire e alla fine lascio perdere.
Mi avvicino e unisco le nostre mani, guardandola per qualche secondo e sentendo le lacrime scendere dalle mie guance.
Ci abbracciamo per secondi che sembrano infiniti, come se nessuna delle due fosse intenzionata a lasciare l'altra.
«Tornerò presto e poi ti porterò con me»
«Ma che dici...»
Risponde lei ridendo mentre siamo ancora abbracciate.

«Potrebbe essere un'idea..»
«Vedremo..»
Torniamo serie ed io sospiro, come per alleviare il peso che sento sul mio cuore in questo momento.
«Tienilo d'occhio per me, ti prego»
«Lo farò Peggy, non preoccuparti»
«E non azzardarti a morire o ti ucciderò con le mie mani»
«Sarà dura se sarò già morta»
Rispondo io scherzando, al che lei mi fulmina con lo sguardo.
«Va bene, va bene» mi arrendo, staccandomi da lei
«ti voglio bene, Peg»
«Anche io, tesoro»
Le sorrido un'ultima volta e vado verso James, che mi aiuta a salire sul furgone e poi mi segue.
Prendo posto accanto a quello che dovrebbe essere Val, che mi accoglie sorridendo.
Ricambio e poi seguo James con lo sguardo, che si siede accanto a me mentre aspettiamo Steve.
Intreccia le sua mano alla mia e subito alzo lo sguardo, sorridendo.
«Non sarà facile per lui..»
Affermo, lanciando un'occhiata a Steve e Peggy.
«Non sarà mai solo, avrà noi»
«Hai ragione»
Li guardo abbracciarsi, non potendo che essere felice per loro, e poi vedo Steve voltarsi e raggiungerci sul furgone, salutando per l'ultima volta la ragazza.

La porta si chiude davanti a noi e lui si siede sospirando.
Alterna lo sguardo tra me e James e senza dire una parola gli rivolgo un timido sorriso, per rassicurarlo.
«Dove hai detto che andiamo?»
Chiede James a Stark, seduto accanto a Steve.
«Boston»
«Scusate la domanda, ma perché siete tutti armati?»
Chiedo io intromettendomi.
Osservo ognuno di loro e tutti avevano almeno un arma: David e Val avevano una pettorina antiproiettile e portavano entrambi un fucile, mentre i tecnici avevano una pistola nascosta sotto la giacca.
Stark sicuramente nascondeva qualcosa sotto quella strana giacca nera che portava.
Nessuno mi risponde, così mi volto verso il capo, che sospira.
«È per sicurezza»
«Di chi, esattamente?»
«Vostra»
«Siamo in pericolo?»
Sento un altro sospiro ma questa volta sia James che Steve si girano incuriositi.
«Anne, vi spiegherò tutto quando arriviamo»
Sospiro e alla fine mi arrendo, non avendo voglia di litigare.

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