La profezia dei fondatori

Por Cometa1975

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Un nuovo anno inizia ad Hogwarts. La seconda guerra Magica è terminata da pochi mesi portando con sé cicatric... Más

Prologo
1. Lo Smistamento
2. Convocazione in Presidenza
3. Gli alunni stranieri
4. I nuovi Caposcuola
5. Una ronda movimentata
6. Cicatrici e Ossofat
7. Cugini, ma non troppo
8. Gufi e guai
9. Avvicinamento silenzioso
10. Incongruenze
11. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio
12. Piccoli passi
13. Pietra di Luna
14. Una sorpresa riuscita, o quasi
15. Fondali
16. Draco dormiens nunquam titillandus
17. Caso o profezia?
18. Cocciuto di un Potter
19. Frustrazione
20. Questione di prospettive
21. Beatrice Porten
22. Sua eccellenza
23. Battiti
24. Paese che vai, usanza che trovi
25. Prima o poi il sole sorge di nuovo
26. Mute gelosie e dichiarazioni inaspettate
27. Una ronda particolare
28. Dolcetto o scherzetto
29. Attesa
30. Come Cenerentola (prima parte)
31. Come Cenerentola (seconda parte)
32. Rivelazioni notturne
33. Scambio di opinioni
34. Insinuazioni
35. Corvonero vs Serpeverde
36. Aprirsi
37. Hogsmeade
38. Limone e sale
39. Il Verde Gallese
40. Gregory&Belinda
41. È solo mal di testa
42. Imperio
43. Sibilla Cooman
44. Una visita inaspettata
45. Aria di festa
46. Sacchi a pelo e sogni condivisi
47. Risvegli delicati
48. Neve bianca e cappelli colorati
49. La mattina di Natale
50. Regali
51. In attesa del Capodanno
52. Un nuovo inizio
53. Fuori dal sogno
54. Anno nuovo, guai vecchi
55. Confronto col Ministro e non solo
56. La puffola rossa
57. Rubeus Hagrid
58. Congetture
60. Uno strano appuntamento
61. Londra babbana
62. La solita routine
63. Vecchie abitudini
64. Non sfidate Ginny Weasley
65. Dovere morale
66. Il consiglio di Aberforth
67. I River
68. Grifondoro vs Serpeverde
69. San Potter, oppure no?
70. Il pericolo è lontano da Hogwarts?
71. La Serpeverde e il dragologo
72. Le mille risorse di Luna
73. Le rivelazioni del Frate Grasso
74. Il professor Rüf
75. Le ricerche di Hermione
76. Ivàn e la magia primitiva
77. Confronti e zenzerotti
78. Via camino
79. Lo spezzaincantesimi
80. Un regalo inaspettato
81. Il diario di Charity Burbage
82. Un vero amico
83. La rossa impulsiva
84. Una nuova coppia
85. Expecto Patronum
86. Il vecchio pensatoio
87. Frammenti
88. Il negozio di Olivander
89. Vacanze pasquali
90. Il ritorno dei River
91. Rapimento
92. Corsa contro il tempo
93. Il Signor Nott
94. Mai sottovalutare il Re
95. Tutti i nodi vengono al pettine
96. Ritorno a Hogwarts
97. Il cuore sfuggente di Hogwarts
98. Difficile ingannare Hermione Granger
99. L'oro dell'innocenza
100. La profezia dei fondatori
101. Memorie e confidenze
102. Lady Narcissa
103. Presentazioni
104. M.A.G.O.
105. Mi apro alla chiusura
Epilogo - Quattro anni dopo, il ballo del melo
Speciale 1: Charlie e Daphne
Speciale 2: Blaise e Ginny
Speciale 3: Ivàn Krum
Speciale 4: Astoria e Ron

59. Post riunione

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Por Cometa1975

La riunione si era conclusa con la decisione di convocare Percy per capire fino a che punto fosse coinvolta o in pericolo la famiglia Weasley. Era necessario continuare a seguire la Professoressa di Babbanologia e a questo avrebbe pensato Wencky, aiutata da un piccolo gruppo di elfi domestici.

Poppy avrebbe dovuto cercare nel suo passato e scoprire chi fosse in realtà. Dalle referenze che lʼelfo aveva portato non era emerso nulla di significativo. Minerva McGranitt, però, era certa che il nome River de Castillo fosse falso, come tutte quelle pergamene su di lei.

I ragazzi avevano il compito di rivolgersi al professore di Storia della Magia, lʼunico professore fantasma presente a Hogwarts, sperando che, nel frattempo, la Preside non schiantasse tutti i suoi predecessori defunti. «Credi che la McGranitt metterà in atto il suo proposito?» chiese Macmillan una volta che la vide dirigersi verso il suo ufficio con passo deciso.

«A me è parsa davvero furiosa. Forse...» rispose Steeval, interdetto, lo sguardo che passava fugace sulle mani intrecciate di Hermione e Malfoy.

«Luna, dovresti parlare con la Dama Grigia.»

«Avete ragione, avrei dovuto farlo da tempo! Ma è così sfuggente!»

«Ah, dimenticavo» disse Hannah improvvisamente «Beatrice poco prima di essere posta sotto Imperio aveva discusso di molte cose col Frate Grasso.»

«Grandiosa, la piccola! Ma ora come sta?» Draco Malfoy lʼaveva presa particolarmente a cuore.

«Bene, direi, il vostro Huguen non la perde di vista. È lui che ci ha parlato della chiacchierata col nostro fantasma.»

Nott ridacchiò. «Vedi il primino. Bella mossa!» Hannah annuì, seria.

«Questi ragazzi saranno più uniti, ne sono sicura. Quando ero io al primo anno, un serpeverde non si sarebbe avvicinato mai. Figurati legarsi così!»

«Ragazzi, riflettevo... Il Cappello Parlante ci divide. Ma cosa ci unisce?» mormorò quasi Blaise Zabini, guardando a terra, assorto.

«Deve essere qualcosa di potente» suggerì Hermione. Il silenzio tornò tra i ragazzi, carico di uno strano disagio.

«Silente parlava sempre dʼamore» la voce di Ginny fece convergere su di lei tutti gli sguardi. A disagio, la ragazza scosse il capo e borbottò qualcosa di incomprensibile, uscendo dalla capanna.

Blaise la vide andare via e la seguì subito.

«Ginny, aspetta!»

Il passo svelto della ragazza pareva quasi una fuga.

«Prefetto Weasley!»

Ginny si fermò, senza voltarsi.

«Dimmi, Caposcuola» rispose con voce aspra.

«Ginny, eravamo andati oltre a questo, ricordi?»

«Ma ora tu parli col prefetto Weasley.»

«Io volevo solo che ti fermassi, dannazione. Sembravi inseguita da un Dissennatore!»

«Sono ferma, sono ferma! Che accidenti vuoi?»

Blaise abbassò lo sguardo, le spalle scivolarono sconfitte in giù. «Niente, scusa, io... mi dispiace. Per colpa mia ti sei rovinata le vacanze. Se vuoi, io mi tengo in disparte, ecco.»

«Oh, Zabini, non prenderti colpe, o meriti, di cui non sei il proprietario. Mio fratello Ron è un idiota e tu non cʼentri proprio un bel nulla! E poi fra di noi non cʼè niente per cui tu ti debba mettere in disparte.»

«Capisco. Sono un idiota anchʼio. Buona giornata, Gin.»

Blaise alzò lo sguardo e fissò i suoi occhi scuri in quelli nocciola di Ginny, la mascella serrata, poi fece per allontanarsi.

«Ci vediamo in giro, Weasley.»

Ginny sentì una stretta nello stomaco: lʼaveva ferito, lo sapeva. Lʼaveva fatto di proposito, per giunta. Arrossendo, gli afferrò un polso. Per un attimo fu certa che lui avrebbe semplicemente scrollato via la sua mano, ma non si mosse.

«Ginny... Che vuoi da me?»

«Sono stata... scusa, Blaise.»

«Perché dobbiamo sempre scontrarci? Io... Non lo comprendo.»

«Per stare lontano. Perché è il solo modo che ho per non aver paura. Io non sono... Blaise, io non...»

«Hai paura di me?» il tono del ragazzo era sgomento.

«No, in realtà no... E sì... Per Merlino, che confusione! Mia mamma ti ha fatto un maglione per Natale.»

Blaise sgranò gli occhi: ma che stava succedendo?

In quel momento anche gli altri stavano uscendo dalla capanna di Hagrid.

«Un maglione?»

«Ci vediamo dopo. Te lo porto.»

«Do... Dove?» chiese il serpeverde, ma la ragazza non rispose, dileguandosi verso il castello.

«Dove cosa?» soffiò Draco sopraggiunto con Hermione e gli altri. I due ragazzi rallentarono, per attendere il ragazzo, che era rimasto impalato.

«Niente.»

«Tu non me la racconti giusta. Hai parlato più chiaro con la piccola rossa?»

«Ma smettila!»

«Forse però dovresti ascoltarlo, Blaise!» Hermione gli sorrise dolcemente. Le pareva di essere tornata indietro nel tempo, quando tentava di spiegare le emozioni di Cho Chang a quel testone di Harry. «Dovresti farti capire! Eppure i buoni consigli sai darli!»

«Cosa siete diventati voi due? La posta del cuore di Strega Moderna?»

«Scemo, ti vogliamo bene. E no, non lo ripeterò.»

«Andiamo al castello... e aspettati un gufo!» ridacchiò Hermione, prendendolo a braccetto.

«Un gufo?» domandò Draco perplesso.

«Certo! Mi pare che qualcuno gli debba dire dove... e suppongo anche quando

~

«Ehi, cucciolo! Nessuno ti dà retta, oggi? Eh? Nessun grattino?»

Daphne era china, nei pressi dellʼorto delle zucche. Gli altri se nʼerano già tornati al castello, ma lei aveva desiderio di stare allʼaria aperta. Da quando aveva subito la maledizione Imperius, si sentiva sempre più a suo agio quando era allʼaria aperta, anche se si rendeva conto che non era di certo una sicurezza. Tuttavia, poter vedere ovunque, non dover pensare che ci fossero persone nascoste in una nicchia o dietro unʼarmatura, la faceva sentire più leggera. Credeva di essere rimasta sola, a parte Hagrid che, come concordato, era rimasto nella Capanna. Cʼera però ancora una persona: Charlie Weasley. Il ragazzo la osservava. Daphne Greengrass si era rivelata un enigma, da comprendere con pazienza. Bella, quello era indubbio. La sua bellezza era stordente e oggettiva. Ma non era tutto lì, altrimenti Charlie avrebbe perso ben presto interesse per il suo mistero. Intelligente, pure. Anche quella era una caratteristica indiscutibile. Spigolosa. Accidenti se lo era! E decisa, pure: aveva contrastato la maledizione con la testardaggine di un Troll di montagna. Ma dolce? Tenera? Con Thor pareva di sì, ma lui era certo che, se si fosse avvicinato, lʼavrebbe vista glaciale come sempre. Chi era dunque Daphne Greengrass?

«La vedo, sa, Professore

Sempre quel tono. Charlie alzò gli occhi al cielo.

«Sei fuori dal mio posto di lavoro. Non è strano che io sia qui, sai?»

«Non intendevo quello. Può avvicinarsi, non mordo.»

«Non ne sarei così sicuro, ma io sono abituato ai draghi! Penso di potercela fare.»

«Mi sono sempre chiesta cosa lʼabbia spinta a venire qui a insegnare a un branco di ragazzini...»

«Minerva aveva bisogno di qualcuno. La mia famiglia aveva bisogno che io fossi più vicino.»

«Oh, mi scusi. Tendo sempre a non riflettere su questo particolare... La famiglia. Ormai siamo solo io e mia sorella Astoria, e lei è al sicuro a Beauxbatons.»

«Le vuoi molto bene.»

«Mi è rimasta solo lei, è una cara ragazza. Molto dolce. Lei e Draco sarebbe stati una coppia fantastica, ma non si amavano. Anche se penso che, con la Granger, Draco avrà vita dura. Altro che draghi...»

Charlie sghignazzò.

«Anche Hermione è dolce, sai? Beh, se vuole. Non è una ragazzina, lei.»

«Non è preoccupato per la sua famiglia? Per quello che è stato detto durante la riunione.»

«Sì, e no. Non credo che qualcuno possa incantare i miei, o Bill, oppure George. Nemmeno Percy. Forse Ron, ma credo sia più affascinato da quella Susan, o come diavolo si chiama, che altro. E poi ha un carattere particolare. Forse è influenzabile, ecco.»

Daphne annuì continuando a giocare con il cagnone.

«Io penso di non aver mai compreso perché certe ragazze a scuola lo trovassero affascinante...»

«Molte persone si fanno abbagliare dalla fama, temo. Poi non è un brutto ragazzo.»

«Ma i primi anni di scuola mica era famoso, cioè lo era Potter, lui no!»

«Su, Daphne! Non ragionare da... da serpeverde, ecco! Tutti e tre erano famosi, non solo Harry, dopo il primo anno. Harry aveva solo la fetta più grossa della torta.»

«Beh, forse ha ragione.»

«A te non piaceva, quindi. Non è il tuo tipo?»

«Non le sembra una domanda troppo personale, professore? Comunque no, non mi è mai piaciuto. Non mi piacciono i ragazzini

Un lampo nello sguardo di Charlie Weasley mise in imbarazzo il Prefetto Serpeverde. Tentò di cambiare discorso.

«Crede che possa entrarci qualcosa in questa storia la sua nuova ragazza?»

«Non mi piace, ma questa non è una prova, mi sa» sorrise appena lui.

«Cosa non le piace?»

«Facciamo finta che oggi le domande indiscrete siano permesse» rise Charlie «Mi sembra volubile e capricciosa. Ecco, potrei dire che... non mi piacciono le smorfiose. Poi non amo molto le persone che ti stanno intorno solo per il tuo nome. Lei mi dà quellʼimpressione. Oh, wow, comʼè stato emozionante quando ho visto il mio Ronnie la prima volta! Capite? Ronald Weasley! Proprio lui! Mi spiego?»

Daphne non aveva potuto fare a meno di scoppiare a ridere della voce stridula che aveva dʼimprovviso imitato il giovane.

«Non vi somigliate. Cioè, capelli a parte, ecco.»

«Lui somiglia molto a papà, mi sa. Io e i gemelli più a mamma. Io e George, cioè.»

La mano affusolata della ragazza si poggiò per un istante sul braccio del giovane professore, ma la scostò subito, come scottata. La voce improvvisamente spezzata di Charlie Weasley le aveva dato una stretta al cuore. Tentò di alleggerire la tensione.

«Beh, di certo lei aveva più fan di lui a scuola. Durante il Torneo Tre Maghi, intendo. Nel dormitorio era tutto un chiacchiericcio!»

Il sorriso tornò almeno nello sguardo di Charlie che, senza riflettere, si sporse verso la ragazza.

«Sarei curioso di sapere cosa pensava di me una piccola serpentella!»

«Charlie, sei ancora qua?»

Charlie Weasley si riscosse, come da un sogno o una visione. Era Rolf, accidenti!

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