Perchè non mi lasci in pace (...

By PokeSha-Chan

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Arrivando da un altro mondo è dovuta tornare nel suo, senza sapere che non lo era. Solo gli assomigliava, tut... More

00-Nuovo mondo
02- inizio anno scolastico
03-I due Shadow
04- Sorpresa agli studenti
05- amicizie al festival
06- Sogni d'un altra vita
07- Rivelazioni
08 - Nomi e tirocino
09 - Pericolo in vista, baby!

01-Esami d'ingresso

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By PokeSha-Chan

Quando incontrai i genitori della ragazza anfibia mi comportati educatamente per rispetto.
Gli raccontai di come avevo conosciuto la loro figlia e gli spiegai come mai non avevo un posto in cui stare. Loro ci accolsero calorosamente per tutto il tempo che volevamo, anche se mi sembrava di usufruire un po.
Dissi che, per ricambiare il favore, potevo fare delle faccende domestiche oppure d'occuparmi dei loro figli più piccoli, essendo che erano delle piccole pesti. Accettarono volenti dopo qualche mia supplica, essendo che non volevo stare ferma a non fare un bel niente.
-Ora che ci penso, non sei troppo giovane per avere un bambino?- Chise ad un certo punto il padre, solo per ricevere uno schiaffo sulla nuca dalla moglie per la sua noncuranza della domanda.
-Stia tranquillo, quando venni rapita avevo solo diciassette anni e d'allora sono passati quasi sei anni- Risposi alla domanda dopo una leggera risata da parte mia, girandomi per vedere Moon giocare con i cuccioli d'umano felice, almeno si era già ambientata.
- Mi dispiace tesoro... Ma posso risolvere il problema!-Disse d'un tratto la madre più anziana con un sorriso, a momenti si vedeva una lampadina accesa sulla propria testa.
-Che intendi mamma, kero?-Chiese la figlia, incuriosita dall'idea della propria madre ma felice che le due potessero conoscersi di più.
-Tesoro, essendo che vuoi andare nella scuole per eroi e lei lo è già, perchè non venire con te? Almeno conosci già qualcuno!- Gli rispose la madre con il sorriso che si allargava ad ogni parola. -E poi, da come ci hai raccontato, potresti imparare ad usare quelle tue stranezze, no?-
- Non è una cattiva idea... Mi piace, ma per Moon può essere difficile essendo che ha paura di stare da sola, nei miei vecchi combattimenti dovevo tenerla negli aculei- Risposi pensierosa, girando la testa verso la piccola riccia. Infatti non ha avuto una bella infanzia quella povera scricchiola.
-Troveremo un modo, tranquilla. Suppongo che se chiediamo al preside qualche consiglio ce lo darà di sicuro, kero- Disse Tsuyu mettendomi una mano sulla spalla, per confontarmi. Infatti avevamo legato da subito, aveva un carattere opposto al mio e mi faceva sentire al sicuro, come se le avessi già detto un segreto.
-Perfetto! Allora domani telefonerò a scuola, ora... Tutti a nanna!- Disse la madre più anziana, sbattendo le mani per attirare l'attenzione.
Tsuyu mi fece vedere dove avremmo dormito per tutto il tempo, per poi lasciarci riposare. Inutile dire che io e Moon ci addormentiamo all'istante.

~~~♡~~~

-Ok guy's, potete iniziare coi test!- Disse una donna, dando l'inizio per proseguire con gli esami d'ammissione.
Ero riuscita a chiedere al preside se potevo portare mia figlia, dicendogli che fosse mia sorella minore, raccontando la sua paura e di come la portavo in giro. Non avevo menzionato che combattevo, essendo che su questo mondo era illegale se eri un minorenne senza licenza.
Aveva detto che non c'era problema per gli esami scritti, ma per gli altri lo poteva essere. Quindi mi ha chiesto se poteva tenerla lui fino alla fine, all'inizio ero esitante, purché non lo conoscevo ma potevo intuire che dicesse la verità guardandolo negli occhi, alla fine accettai.
Tornando in me notai che i fogli erano già completati senza aver toccato nulla, in realtà avevo appoggiato la penna e le risposte erano apparse da sole. L'unica cosa che non si era compilata era il mio nome, non potevo mettere quello vero, ormai dimenticato, così decisi di mettere PokèSha.
Essendo che avevamo appena iniziato i test era impossibile che qualcuno poteva finire subito, quindi decisi che avrei aspettato.
Continuavo a guardarmi intorno per scacciare la tensione che si era creata appena entrata in questa struttura, perdendo la cognizione del tempo. Infatti ero rimasta così per mezzora, lo notai quando la donna di prima parlò.
-Good, se qualcuno ha finito può tranquillamente consegnarmi i fogli ed aspettare in auditorium con il preside!- Urlò d'un tratto la giovane donna con un sorriso leggermente sadico, spaventando qualche studente. Infatti alcuni di essi iniziarono a sussurrare su come fosse possibile consegnare così presto.
Oltre al fatto che mi ero stancata di stare seduta e che volevo cambiare aria, mi alzai per incamminarmi dalla donna, con gli sguardi di tutti addosso. Non m'importava cosa pensassero, io mi stavo annoiando.
Mentre scendevo le scale un ragazzo voleva farmi lo sgambetto, che notai grazie a mia figlia.
-Attenta, un umano ti vuole fare cadere- Disse il mio tesoro in un sussurro, per farsi sentire solo dalla sottoscritta.
Senza troppa fatica feci una finta, saltando qualche gradino per schivare l'ostacolo sulla mia strada ed atterrare in piedi sugli scalini. La donna mi guardò con felicità, purché pensava che fossi caduta e fatta male, per poi sorridermi nel mentre mi fermai davanti a lei.
I sussurri degli studenti rimasti continuarono, facendomi innervosire un po. Consegnai i fogli velocemente e con la mia solita educazione.
-Però, sei stata un fulmine, sia nello scritto che nello schivare. Quasi quasi tiferò per te nei prossimi esami... hihi- Mi rispose con una risata inquietante come tocco finale, cosa che per me era normale, per poi sussurrare. -E poi per tua sorella posso pensarci io, ho già chiesto al preside. Volevo faterlo sapere, ok?-
-A me va bene, mi fareste un grosso favore- Gli dissi ha mia volta a voce bassa, sentendo Moon muoversi un poco, intuendo che voleva uscire dopo almeno un'ora.
-Puoi andare in giardino tesoro, essendo che hai finito presto- Mi avvertii la donna con un sorriso più dolce, cosa che mi rese felice capendo la mia stessa situazione. Annuii per poi camminare tranquillamente verso l'ingresso di quella scuola, enorme per i miei gusti.
Quando uscii dalla classe iniziai a correre, non troppo velocemente per Moon, ed arrivare all'esterno. Davanti a me c'era l'ingresso esterno con un cartello in cui indicava la mensa alla destra, alla mia sinistra un giardinetto con un albero di ciliegio in fiore al centro, cosa che mi fece ricordare un mito giapponese.
Quando mia figlia lo vide gli si luccicavano gli occhi, essendo che su Modius non c'erano alberi del genere. Per renderla contenta andai a sedermi sotto la chioma rosa che ci ricopriva dai raggi solari, facendo uscire Moon che sorrideva come al suo solito.
-Wow...Come si chiama questa cosa incredibilmente bella- Mi chiese con stupore misto con la felicità sul viso e nella voce.
-Purtroppo non me lo ricordo il nome, tesoro. Ma prometto che appena lo scoprirò te lo dirò all'istante- Gli risposi subito con un sorriso leggero, consapevole che qualcuno la potesse vedere. Sono sempre stata attenta con lei da quando era nata, a differenza di me aveva imparato subito a parlare e scoprire i suoi poteri, che erano uguali a quelli dei nostri cari amici ricci nell'altro mondo.
-Ei Hedgehog, quindi è lei la tua sorellina? Ti somiglia a dire il vero- Mi chiese una voce già sentita, intuendo a chi appartenesse.
-Già, è ancora piccola quindi gli serve la luce per crescere sana ed in forze per il futuro. Dico bene, preside?- Risposi a mia volta all'uomo con ancora il sorriso in volto, voltandomi per guardarlo. Anche se lo conoscevo da poco, potevo capire che Moon era al sicuro con lui e gli altri professori di questa enorme scuola.
Il preside si sedette accanto a me, guardando mia figlia correre ovunque per catturare un petalo rosa e portarmelo. Quando ci riuscii mi venne subito in contro, la sua felicità non se n'era andata per niente.
-Quest'albero è un ciliegio in fiore e quel petalo è uno di essi- Disse l'uomo ad un certo punto, attirando l'attenzione mia e di Moon facendoci diventare curiose, io perchè non mi ricordo niente del mio mondo e per mia figlia era tutto nuovo.
-Quindi si chiama così... Sono molto belli i fiori- Rispose mia figlia all'uomo in tono basso, quasi un sussurro.
Restammo tutte e tre in silenzio a goderci il venticello fresco in quella giornata abbastanza calda, ma il tempo prima o poi finisce per tutti. Infatti il preside ci avvisò che dovevo andare a finire l'esame d'ingresso e che mia 'sorella' dovette andare con lui, ricordandomi che era al sicuro con loro e di non preoccuparmi ma concentrandomi.
Ho fatto abbastanza fatica a convincere Moon che non mi sarei fatta niente, non volevo mettere in pericolo il mio unico tesoro. Quando ci riuscii andai diretta all'auditorium dove trovai molti più studenti di prima, compreso il ragazzo che voleva farmi cadere tempo prima.
Guardandomi in giro vidi Tsuyu con la mano alzata come per salutarmi, allora decisi che mi sarei seduta accanto, oltre al fatto che non trovavo posto.
-Moon sta bene?- Mi chiese subito la ragazza anfibia con curiosità, notando che la piccola non era con me.
-Si, ora è con il preside e gli altri insegnanti, aspettando che finisco il test per correre da me- Risposi con tono sarcastico sull'ultima parte, facendo ridacchiare l'amica al mio fianco. Quando parlavamo insieme riuscivo ad essere normale, stessa cosa per lei.
Dopo qualche minuto le luci si spensero di colpo, cosicché un riflettore illuminasse il palco davanti a noi e facendoci notare un umano somigliante ad una banana.
-Hello guy's! Spero che vi siate rilassati negli scorsi test, ma ora io, Present Mic, vi spiegherò come si svolgerà il prossimo esame!- Urlò l'umano dai capelli alzati. Non capivo perchè urlava ma lo lasciai subito perdere, essendo che avrò chiesto a Tsuyu più tardi.

~~~♡~~~

Mi guardai attorno, notando alcuni sguardi fissarmi. Era dapprima che facevano così e lo ammetto, mi stanno facendo innervosire assai.
In parole povere ero nell'area d'esame A e Tusyu nella B, ovvero ero da sola. Dobbiamo sconfiggere dei robot come se fossero veri Villain ed ognuno aveva un punto diverso e che dovevamo comportarci da veri Hero, solo che quest'ultimi non combattono e basta.
Si stava avvicinando il ragazzo dello sgambetto, ma m'incamminai verso il portone per ignorarlo.
-Allora guy's, START!- Urlò Present Mic d'un tratto, aprendo il portone di fronte a me. Non aspettai un secondo che corsi subito all'interno della finta città, notando i pochi sguardi stupiti delle persona che lasciai indietro.
Vidi uno di quei robot e decisi di farlo fuori prima che facesse del male a qualcuno, così iniziai a cantare Legends Never Die degli League Of Legends. Cantando mi rilassa e mi ridà le emozioni che avevo perso tempo fa, diciamo che la musica mi ha salvato nei momenti bui.
Girai attorno hai robot, aumentati nel mentre, per confonderli e saltare poco prima del ritornello. Appena iniziò quest'ultimo allungai la catena della manetta e tirai in basso di colpo, disintegrando all'istante tutti e cinque i robot.
Feci la stessa cosa per molto tempo, finché non notai alcuni ragazzi in difficoltà, allora decisi di salvare chi fosse realmente in pericolo. Non potevo fare molto, quindi avevo scelto di salvare ed combattere gli altri contemporaneamente, assicurandomi che non si facessero male.
Con tutto il casino che c'era avevo perso la cognizione del tempo, non sapevo quanto fosse passato dall'inizio di tutto ciò. Intuì che l'esame stesse per finire quando notammo arrivare il robot da zero punti, colui che dovevamo evitare.
Tutti corsero verso l'uscita per salvarsi, mentre io correvo dalla parte opposta per prendere i più lenti e trasportarli verso l'uscita, essendo che avevo la stessa velocità del mio migliore amico, facendo gli stessi giri un paio di volte.
Appena portai l'ultimo ragazzo all'uscita sentii un urlo femminile, girandomi notai che una ragazza stava a pochi metri del robot e non poteva muoversi per colpa di alcuni detriti che non riusciva a togliere. Gli corsi incontro per aiutarla, intuendo che avesse una slogatura non appena la liberai.
Ma non feci in tempo a portarla lontana che il gigante ci stava per attaccare, senza pensarci due volte saltai e, chiudendomi in una palla rossa e blu, lo trafissi nel petto, rompendolo sul colpo. In tutto ciò finii di cantare RedNeak di J-ax, una delle poche canzoni del mio passato.
Tornai dalla ragazza e, prendendola come una sposa, la portai fuori, dove una signora anziana ci stava aspettando.
-Oh care, state bene?- Chiese ad entrambe con voce preoccupata, per farla calmare un poco gli risposi.
-Io si, ma lei di meno. La sua caviglia è slogata quando era arrivato il robot da zero e, vedendo che nessuno la voleva aiutare, decisi d'andare in suo soccorso. Nient'altro- Risposi dicendo i dettagli maggiori dell'attacco per poi appoggiare la ragazza a terra, mettendola seduta con cautela. Dopo questo gesto me ne andai, volendo vedere Moon.
Secondi dopo vidi quest'ultima insieme alla donna di stamani tenendo la piccola in braccio, per poi arrivare di fronte a me. Me la consegna delicatamente, come se fosse la creatura più preziosa del mondo, per me lo era.
-Grazie mille per avermela tenuta per tutto questo tempo, spero che non vi abbia dato fastidio- La ringraziai gentilmente mentre guardai la piccola, che si nascose subito nei miei aculei.
-Tranquilla dear, si è comportata bene. E' stata zitta e ferma per tutto il tempo, guardandoti dagli schermi. Ci ha impressionato, non avevamo mai visto un comportamento del genere da parte di un bambino. E' riuscita addirittura ad essere presa in simpatia pure da EraserHead, che è impossibile per noi- Mi rispose con un sorriso e felicità nella voce, ridacchiando di tanto in tanto.
Ero leggermente stupita dalla mia stessa figlia, purché era la prima volta che stava lontano da me e si comportava in modo diverso. Tornai subito alla realtà, salutando la donna ed incamminandomi verso l'entrata, dove vidi Tsuyu aspettarci.
Nel ritorno a casa ci raccontammo e commentavamo quanto erano faticosi gli esami, specialmente quello svolto poco tempo fa. Fu stupita pure lei dopo averle raccontato la stessa cosa della giovane donna, che scoprii chiamarsi Miidnight.

~~~♡~~~

Tornate a casa andammo dirette in camera di Tusyu e ci buttammo sul letto matrimoniale, dove lei era a pancia in su mentre io in giù. Appena sdraiate Moon uscii dagli aculei rossi con un sorriso, felice d'avere scoperto nuovi luoghi.
Ci mettemmo a parlare tutt'e tre di quella giornata stancante, finché non mi arrivò una chiamata. Presi il prototipo giallo dalla tasca e premetti il pulsantino per accettare.
-PokèSha, Moon state bene? Avete trovato un posto in cui stare? Avete trovato nuovi amici? Hai salvato qualcuno? Ok, ho finito le domande- Disse tutto d'un fiato la mia migliore amica con della preoccupazione nella propria voce, arrivando alla fine senza fiato.
-Ei Rouge, si stiamo bene entrambe e non preoccuparti, abbiamo un tetto sopra alla testa- Risposi al pipistrello per tranquillizzarla, essendo che era come una madre per me e zia per Moon. -Comunque, Rouge, lei è Asui Tsuyu. Tsuyu, Rouge. Mia migliore amica e che chiamo 'mami' per dispetto-
-Se se non vantarti cara solo perchè hai un'ammiratore segreto. A proposito, dove si trova la mia peste preferita?- chiese Rouge ad un certo punto, scrutando la visuale davanti a se.
La donna pipistrello aveva la testa bianca, compresi i capelli a caschetto, mentre la pelle era abbronzata.
Indossava una tuta attillata nera senza spalline e con un cuore rosa acceso contornato di bianco, facendo sì una scollatura abbastanza evidente. Aveva guanti lunghi fino hai gomiti bianchi con l'orlo dello stesso colore del cuore, mentre gli stivali avevano il tacco grigiastro col cuore sulle punte dei piedi.
Le sue ali erano d'un nebbia crepuscolare ed enormi per essere in bella vista.
-Zia! Finalmente vi fate sentire!- Disse mia figlia sbucando dal nulla, come faceva di solito, e sedendosi sulle gambe della ragazza anfibia. Quest'ultima le accarezzò la testolina con delicatezza, come se fosse di ceramica.
-Ma che maleducata Rouge, non ci fai salutare la nostra eroina? Non ti facevo come una madre protettiva- Disse un echidnea rossa con le braccia incrociate ed appoggiata al muro dietro alla nominata.
-Knuckles the Echidna, smettila subito di prendermi in giro e non sono una madre. Guastafeste- Gli rispose il pipistrello con rabbia. Non sono cambiati minimamente questo mese.
Quest'ultimo era un echidna rossa con una striscia a forma della Nike bianca sotto al collo, indossando solo guanti e scarpe. Gli occhi erano completamente neri.
I guanti erano bianchi fino al posto con due puntine sulle nocche, mentre le scarpe erano assai strane. Rosse con una grande riga gialla nel mezzo, del fero era incastonato nel centro ed attaccato all'estremità delle caviglie, coperte con dei cerchi verde chiaro.
-Certo che in un mese non siete cambiati per niente ragazzi, per non parlare del vostro rapporto- Ammiccai con un ghigno, divertita dai loro sguardi infiammati.
-Prima che mettiate in soqquadro la stanza uscite, essendo che non vogliamo pulirle i vostri danni- Disse ad un tratto una voce, quella del mio salvatore. Insieme a lui c'era il suo migliore amico a due code.
Secondi dopo vidimo un riccio blu con occhi verde smelardo ed un sorriso esasperato, provocato dai due. Quasi tutto il suo corpo era ricoperto dalla pelliccia blu lasciando braccia e petto d'un rosa uguale alla pelle umana, compreso il suo viso.
Aveva il mio stesso guanto destro su entrambi i lati e delle scarpe rosse con una larga linea bianca che le divideva, attaccati verso l'esterno degli anellini dorati. Indossava le calze dello stesso colore dei guanti, ovvero bianchi.
La volpe a due code era d'un giallo acceso con petto e baffetti bianchi, i suoi occhi erano azzurri come il cielo. Sulla testa aveva tre ciuffetti ribelli all'insù ed indossava gli stessi guanti dell'amico blu come per le scarpe, solo che quest'ultime erano strutturate diversamente: il bianco era davanti ed il rosso dietro. Anche se le volpi avevano una sola coda, come tutti gli altri animali, lui ne aveva due per via di una mutazione genetica.
-Guarda il lato positivo Sonic, non li avete ancora cacciati dalla squadra- Dissi dopo la minaccia hai due, cosa che fece confondere la mia amica anfibia.
-Già è un miracolo se non sono ancora morti per mano di Shadow, immagina se devono stare in una stanza da soli- Mi rispose il riccio subito dopo, facendo ridacchiare mia figlia.
-Smettila di nominarmi, faker- Rispose di punti in bianco una voce, facendoci intuire che fosse l'innominato.
Restammo a parlare per una mezz'ora bella e buona finché la madre di Tsuyu non ci avvisò che era meglio dormire presto per via degli esami fatti in quel giorno. Salutammo i nostri amici per poi incamminarci verso camera mia e di Moon.
Tsuyu era stata presa subito in simpatia da quei pazzi con cui mi ritrovavo come amici. L'unico normale era Tails, la volpe gialla, essendo ancora un bambino.

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