𝐌𝐒 𝐬𝐚π₯𝐯𝐚𝐜𝐒ó𝐧;𝐧𝐣𝐫

Oleh hiopsfe

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perchΓ© alla fine ogni volta Γ© l'amore che ci salva dalla ferita del mondo. FelicitΓ©. Neymar. πŸ…1Β°#neymarjr 25... Lebih Banyak

Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
cap 12
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cap 39
cap 40
cap 41
cap 42
cap 43
cap 44
cap 45
cap 46
cap 47
cap 48
cap 49
cap 50

Capitolo 1

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Oleh hiopsfe

Felicité;

«Il contratto dovrebbe terminare esattamente tra 2 anni, te la senti Felicité?»

Guardo Mauricio e sospiro stringendo le mie gambe al petto. La mia è una grande responsabilità, da questa scelta dipenderà gran parte della mia vita.

«Credi davvero che io sia capace di gestire una squadra di un livello così alto?» domando titubante, l'uomo che sta di fronte a me annuisce.

Afferro la penna tra le mie mani tremanti e compilo il contratto che concludo con la mia firma.

Felicité Perrez.

«Sono così orgoglioso di te, Felicité» sussurra Mauricio stringendomi in un caloroso abbraccio che io ricambio affettuosamente.

«Grazie di tutto Mauricio, avrei voluto avere un padre come te nella mia vita.» asciugo le lacrime che rigano il mio viso.

«Sai, farai la storia, la prima allenatrice femmina del PSG o meglio, la prima allenatrice donna in una squadra maschile della storia.» ridacchia ed io sorrido annuendo 

Ha proprio ragione.

«I ragazzi saranno felicissimi, dai cambiati e poi scendiamo in campo ok?»

«Agli ordini capo!» scateno in lui una risata per poi recarmi nello spogliatoio. 

Mi guardo allo specchio e tolgo la camicia indossando una delle mie solite tute, sistemo i miei capelli in una coda alta e allaccio i lacci delle scarpe.

Sono abbastanza tesa e ansiosa, i ragazzi non saranno pronti ad una notizia del genere.

Esco dallo spogliatoio e Mauricio mi prende per mano sorridendo.

«Sei pronta Feli?» chiede cercando di tranquillizzarmi, scuoto la testa e lui mi guarda dritto negli occhi.

«Sei forte e super piena di talento, mostra solo questo. E poi i ragazzi ti amano. Kylian, Ney, Leo. Tutti.» Provo a trovare conforto nelle sue dolci parole.

Parc des Princes mi ha ospitata quando tutto andava male, quando scappavo dall'orfanotrofio o commettevo qualche cazzata. Ho sempre considerato questo luogo casa mia.

Gioco a calcio da sempre, facevo parte del PSG per poi passare al Bayern, fino ad oggi.

La mia vita non è stata per niente facile ma alla fine sono riuscita a realizzare tutti i miei sogni o quasi tutti.

«I ragazzi stanno per arrivare, ecco a te l'elenco e la tua carpetta» Mauricio mi porge gentilmente tutto il materiale che io afferro ringraziandolo con lo sguardo.

Prendo posto in panchina sfogliando le pagine dell'infinito elenco che si trova sotto ai miei occhi.

«Kean, Verratti, Di María, Gueye, Pereira, Alcantara, Herrera, Florenzi, Kurzawa» prendo un bel respiro e continuo così pronunciando un'altra sfilza di nomi.

«Mbappè, Icardi, Navas, Neymar» Finisco di scrivere tutti i loro nomi nel mio blocco appunti e attendo ansiosa il loro arrivo.

«MAURICIO! Posso fumare una sigaretta?» gli domando ridendo, lui annuisce dandomi l'ok. 

Afferro il mio pacchetto di sigarette e ne porto una sulle labbra.

«Ohoh, lo sai che qua non si può fumare, Perrez»  Mi giro sbuffando il fumo.

Riconoscerei la sua voce pure in mezzo a miliardi di persone.

Quanto mi mancava...

«Neymar Da Silva Santos Junior, da quanto tempo, la barba ti dona, invecchi sempre di più eh!» rido e lui fa la stessa cosa.

Mi porge la mano gentilmente ed io la afferro stringendola forte alla mia.

«Neymar! Porta rispetto alla tua nuova allenatrice» Urla Mauricio dalla tribuna e il brasiliano sbarra gli occhi divertito.

«Aspetta, tu cosa? Una ragazza?» Si allontana da me ridendo e annuisco guardando la sua faccia sconvolta.

Il solito Santos.

«Beh credo sia giusto no? Una ragazza o un ragazzo non cambia, basta metterci il culo» Tiro un po' di nicotina dalla mia sigaretta e gli sbuffo il fumo sul viso ridendo.

«La faccia Felicité!» Sento esclamare da Kylian e Moise che scendono dalla tribuna ridendo.

«Benvenuta Mister!» Moise viene ad abbracciarmi.

Il resto della squadra si avvicina a me e tutti insieme iniziamo a parlare, li conosco ormai da tanti anni e ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa.

«Grazie ragazzi davvero, beh dai, per oggi l'allenamento salta vi va di andare a prendere una pizza tutti insieme?» propongo loro quest'idea che prendono subito al volo annuendo felici.

«Allora andiamo! Ma la pizzeria la scelgo io!» afferma Marco ed io rido, li guardo uno per uno allontanarsi rivolgendo poi lo sguardo sul brasiliano seduto in panchina quasi "infastidito".

Decido di avvicinarmi.

«Voi cominciate ad andare, vi raggiungo dopo ok? ho da sistemare un paio di cosette» rido e Kylian mi scaccia l'occhio.

«Ha la testa dura e lo sai, gli passerà» mi scompiglia i capelli allontanandosi anche lui.

Mi siedo sull'erba bagnata davanti a Neymar cercando di attirare la sua attenzione.

«Mi dici che ti prende?» gli sposto le mani dal volto e non riesce a nascondere la sua dannata risata.

«Santos prima di prendermi in giorno dovresti rinascere almeno oltre 50 volte!» 

«Ti ricordo che su questa maglia» afferma togliendola.

«C'è scritto solo Neymar JR, non Santos» ridacchia lanciandomela addosso, arrossisco di botto guardando il suo fisico scoperto che mette in mostra il suo esercito di tatuaggi.

Quanto tempo abbiamo passato insieme, sembra passata una vita.

«Passami il pennarello, su» gli ordino e lui me lo porge.

«Che intenzione hai Perrez?» chiede incuriosito.

Poggio la punta del pennarello sulla maglia scrivendogli "Santos": scoppia a ridere.

«Me la pagherai Felicité» rido come una scema e afferro la mano che mi ha porso per alzarmi da terra.

«Allora benvenuta "Mister"» mi lascia un dolce bacio sul torso della mia mano ed io abbozzo un sorriso.

«Non sei per niente credibile, Santos!» rido non rendendomi conto che le sue braccia stanno stringendo forte il mio corpo in un abbraccio.

Mi rilasso e godo ogni attimo di questo nostro momento.

«Sono felice per te Felicité, sei tosta ma ci riuscirai ne sono sicuro» sussurra al mio orecchio lasciandomi poi un bacio dietro di esso. 

Non nego che tra me e lui non ci sia stato già un flirt in passato, una botta e via che è stata seguita da una forte amicizia.

Rido tra me e me ripensando a quanto eravamo ubriachi quella sera.

Eppure eri innamorata.

«Dai andiamo raggiungiamo gli altri» il brasiliano annuisce e va aprendere il suo borsone che si trova in panchina,  agguanta tra le sue mani un paio di pantaloni di una tuta e una felpa e inizia a indossarli come se io non fossi presente.

«Ok ok io me ne vado» rido e lui scuote la testa.

«Come se non mi avessi già visto nudo, Perrez» sbarro gli occhi alla sua affermazione.

«Santos!!» lo richiamo ridendo.

«Cosa c'è Perrez la verità fa male?» sogghigna con fare presuntuoso.

«Dai andiamo» prendo il mio di borsone in spalla e mi dirigo verso l'uscita dello stadio.

«Come va con...» chiede lui indicando la spalla e abbasso lo sguardo.

«Lo sai già, non mi va di riparlarne.» ribatto sospirando e lui annuisce quasi sentendosi in colpa.

Con il tempo ho dovuto fare i conti con una sporca malattia alla spalla, dopo mesi e mesi di chemio ne sono uscita fuori o almeno, spero.

Prendo le chiavi della macchina ed entro dentro seguita da Neymar che mi sorride.

«Wow! che bella macchina!» esclama poggiando i piedi sul cruscotto.

«Santos ti conviene togliere i tuoi piedi da lì se non vuoi arrivare in pizzeria a calci in culo» lo prendo in giro divertita spostando poi i suoi piedi a terra.

Metto in moto l'auto.

Accendo la radio e sorrido girandomi verso di lui che guarda la strada attentamente.

«Come sta Raffa? non la sento ormai da tempo» gli chiedo di sua sorella con cui avevo costruito un bellissimo rapporto.

«Sta sistemando il suo matrimonio in Brasile, sta bene, mi dispiace non ti abbia scritto più» ammette sinceramente.

«Ma no dai, ognuno ha i suoi impegni e poi l'amicizia non è sentirsi ogni giorno ma portarsi rispetto, no?»

Annuisce.

Posteggio l'auto davanti alla pizzeria, mi giro verso il brasiliano che è rimasto immobile a fissarmi.

«Forse dovremmo scendere» sussurro ridendo.

«Perrez resterei ore e ore a guardarti senza stancarmi mai, sappilo>> sorride e scende dalla mia macchina.

Rimango immobile e poi scendo anch'io.

Resterei ore e ore anch'io a guardarti senza stancarmi mai, Neymar.

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hei! sono molto felice di aver iniziato questa storia; ricordo che tutto quello che è scritto è frutto della mia Immaginazione! spero vi piaccia<3

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