~non capisco se tu sia il mio...

By _CamyHargreeves_

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[COMPLETATA] Una ragazzina di nome Arianna, cresciuta con dei valori diversi dalle altre bambine. Sua madre... More

Biografia
"già ti arrendi?"
"le tue ultime parole"
"Handler ti sta manipolando"
"chi non muore si rivede"
"al centro dell'attenzione"
"che le danze abbiano inizio"
"siamo solo colleghi"
"non correvo abbastanza"
"Mi fido"
"quel gesto"
"l'allenamento"
"obbligo o verità"
"la donna"
"Griddy's"
"di loro ti puoi fidare"
*vestiti*
"il cielo e il mare"
"Alex"
"tu sei mia"
"l'alba"
"NIENTE"
"la camera bianca"
"la sua voce"
"la amo ma la odio"
"la guerra che c'è in me"
"a stretto contatto"
"il burattinaio"
"tutto una bugia"
"sotto la chiesa"
"John"
"Belle e Handler"
"FINE"
"16 anni dopo"
~Ringraziamenti~
NUOVO LIBRO!!!
Nuovo libro appena finito!!!

"l'incubo"

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By _CamyHargreeves_

Arianna
Erano circa le 2 di notte, come la solito non riuscivo a dormire, sapevo che Cinque stava nella stanza dall'altra parte del corridoio, ma non ero sicura che mi avrebbe sentito se avessi avuto una delle mie crisi, e questa cosa mi faceva preoccupare.

Dovevo dire che questa stanza era davvero buia.

Avevo paura dal buio? No, avevo paura dell'effetto che aveva sui miei poteri e sulla mia mente.

Finalmente sono riuscita ad addormentarmi, ma ebbi un incubo.

Tutto in torno a me era buio, era come una specie di camera senza confini.

Ero seduta su una sedia di legno, ero legata con delle corde, e non mi potevo muovere.

Ad un certo punto in lontananza vidi Cinque, si avvicinava sempre di più a me, fino a posizionarsi a circa 3 metri di distanza da me.

Arianna:Cinque, ti prego slegami.

Era fermo lì davanti a me senza fare niente, il suo volto era impassibile.

Subito dopo dietro di lui si poteva vedere un'altra figura, era anziano, e più si avvicinava più distinguevo il suo volto.

Era mio zio.

Mi inizio a divincolare senza però riuscire a muovermi.

Arianna:Cinque attento dietro di te, è lui! È mio zio ti prego fa qualcosa.

zio:ti sono mancato nipotina?
Arianna:allontanati da me, allontanati da lui!
zio:oh non fare la difficile, Arianna, sei ancora la mia bambina?
Arianna:NO VATTENE VIA, NON TI AVVICINARE!

Adesso la mia più grande paura era che Cinque non riuscisse a proteggermi dalle mie paure, e mio zio era la mia paura.

Riesco a svegliarmi.

Sono dinuovo nella camera di Ben fortunatamente, ero sudata, stavo sudando freddo, avevo disordinato tutto il letto, mi stavo muovendo troppo.

Avevo il fiatone, mi guardavo in torno, e nella penombra comparve lui, dinuovo lui, i miei poteri avevano preso possesso del mio sogno e della mia mente.

zio:ti sono mancato Arianna, ti va di fare un gioco?

Si stava avvicinando sempre di più, fino quasi a sfiorarmi.

Arianna:CINQUE! CINQUE!TI PREGO!

Cinque
Erano le 3 di notte circa, mi sveglio di colpo sentendo qualcuno urlare, era Arianna, cazzo.

Mi precipito per andare da lei, apro la porta di scatto.

Era seduta con i piedi al petto e la testa tra le ginocchia, si stava tenendo le orecchie con le mani, e stava piangendo.

Cinque:Arianna! Arianna! Svegliati. Arianna puoi farcela.
Sono qui, sono Cinque.
Ti prego ascoltami, Arianna mi senti?

D'istinto le tolgo una mano dall'orecchio e la stringo forte.

Ebbe uno spasmo e ritornò alla realtà, si guardò in torno e poi mi guardò dritto negli occhi.

Aveva pianto.

Pensavo che l'avrei sentita, non mi sarei mai permesso che vivesse dinuovo nel suo sogno, ma questa volta non sono riuscito ad impedirlo, mi sentivo talmente in colpa.

Arianna:CINQUE!

Si alzo di scatto e mi abbracciò, aveva il fiatone, mi stringeva forte.

Non mi ha mai raccontato su che cosa fossero i suoi incubi, ogni volta che cercavo di iniziare a parlarne cambiava discorso.

Ma volevo saperlo a tutti i costi.

Cinque:tranquilla sono qui
Arianna:non te ne andare mai ti prego.
Cinque:non lo farò

La stringo di più a me, doveva essere davvero brutto avere dei poteri così forti da non poterli controllare, e non potevo immaginare quanto fosse difficile per lei poter vivere le suo paure ogni volta che perdeva il controllo.

Ad un certo punto si stacca dall'abbraccio, si asciuga le lacrime e tira su col naso.

Questa era la prima volta che la vedevo piangere, certe volte piangeva in silenzio pensando che non la sentissi, ma così non l'avevo mai vista.

Arianna:i miei poteri, perché non riesco a controllarli, che cos'ho che non va.
Cinque:imparerai a controllarli.
Arianna:E come? Sono 53 anni che provo a controllarli, ma loro prendono sempre il controllo.
Ogni volta che provo a dormire perdo il controllo, se non sto attenta perdo il controllo, io non ho mai chiesto di avere i poteri, e adesso non so più come fare.
Cinque:vuoi dormire con me?

Cazzo, è ovvio che non accetterà, prima parlavo di lasciarle i suoi spazi, e adesso le chiedo addirittura di dormire con me? Ma che mi passa per la testa.
Mi dispiaceva per quello che stava passando per i suoi poteri, erano troppo, troppo potenti per lei, e la stavano distruggendo.

Arianna:ti darebbe fastidio?
Cinque:il mio letto è grande, ci dovresti stare.
Arianna:non voglio dormire dasola.

Con mia grande sorpresa aveva accettato, forse per paura, o forse perché le spaventava dormire dasola.

Le faccio un sorriso timido, e la accompagno verso la mia camera.

Si siede sul letto mentre chiudo la porta, aveva ancora le guance rigate dalle lacrime, per una volta non mi nascondeva i suoi sentimenti, si era fidata così tanto di me che adesso riusciva a mostrarsi debole difronte a me senza paura che io la giudicassi tale.

Arianna:grazie Cinque.
Cinque:Arianna.
Arianna:mh?
Cinque:so che vuoi che non vuoi parlare di questo, ma devo saperlo, voglio saperlo, che cos'è che sogni ogni notte, che cos'è che ti spaventa.

Volevo troppo scoprire che cos'era che ogni notte la turbava, e che la faceva sentire così spaventata.

Arianna
Di solito quando mi faceva delle domande su questo discorso cercavo sempre di sviare per non parlarne, mi faceva stare male, ma doveva saperlo, doveva sapere da che cosa mi svegliava ogni notte.

Arianna:appena sono nata mia madre è morta, non l'ho neanche potuta conoscere, sono stata affidata ai miei zii, fino a li tutto era ok avevo una normale vita da 16enne, andavo a scuola, avevo amici, e non sapevo neanche dei miei poteri, era tutto più facile.
Però un giorno ebbi la notizia che mia zia era morta, mi cadde il mondo addosso, io sapevo che lei non era la mia vera madre, ma le volevo davvero tanto bene.
Ricordo che non ho mangiato per giorni, a mio zio andò peggio, quello stronzo non sapeva come superare la sua morte, e allora si butto nell'alcol, beveva dal giorno alla notte, diventava sempre più violento e cattivo, io dovevo badare alla casa, dovevo pulire, cucinare, e se sbagliavo arrivava ad alzare le mani.
L'ultimo periodo fu difficile, appena sentivo che apriva la porta del soggiorno e sapevo già che era ubriaco mi andavo a nascondere, finchè non si addormentava.
Certe volte la notte tardi, lo vedevo entrare in camera mia e-e...poi-lui...bhe...
Cinque:cazzo Arianna.

Stavo piangendo tantissimo, mi sentivo le guance completamente bagnate, e le lacrime schivolavano fino al collo.

Mi prende per la testa e mi stringe la suo petto.

Disolito mi faceva stare male perlarne, ma in un certo senso mi sono sentita liberata.

Sembrava davvero tanto dispiaciuto.

Arianna:disolito quando se ne andava in qualche bar o pub io andavo davanti al grande specchio della mia camera, e guardavo come mi aveva ridotta, ero sempre piena di lividi, le lacrime ricoprivano sempre il mio viso...ero solo una ragazza...solo una ragazza.
Mi ripetevo tranquilla Arianna, finirà tutto, ritornerà tutto alla normalità.
Cercavo di autoconvicermi che sarebbe andato tutto per il meglio, anche se ero convinta che poteva solo peggiorare.
Per questo quando mi sono ritrovata dinuovo in questo corpo non mi sono più voluta vedere allo specchio, ancora adesso lo faccio solo di sfuggita, perché ogni volta che mi guardo vedo quella povera ragazzina indifesa, e poi vedo lui.
Cinque:mi dispiace.
Arianna:un giorno tornò a casa ubriaco fradicio, dormiva sulla poltrona, in quelache modo i poteri che non sapevo di avere si sono attivati e mi è comparsa una pistola in mano, e gli ho sparato.
Solo che non ho risolto niente, ogni notte continua a tornare nella mia testa, e-e ho ancora paura che mi faccia qualcosa.

Non volevo raccontargli il sogno che avevo fatto questa notte, sapevo che lui mi avrebbe aiutato se fossi in pericolo, mi fidavo di lui, ma non avrei più il coraggio di guardarlo negli occhi dopo avergli detto che mi stava solo guardando senza fare niente.

Cinque:mi dispiace così tanto...
Arianna:non fa niente.

Non volevo ritornare a dormire dasola lì in camera, ma non ero sicura che mi evrebbe davvero lasciato dormire con lui.

Arianna:Cinque.
Cinque:mh.
Arianna:davvero non ti dispiace se dormo qui?
Cinque:no tranquilla.

Dal suo tono di voce sembrava sincero, quindi sul mio viso si vide un velo di sollievo.

Arianna:grazie.

Ero ancora col la testa sul suo petto, sentivo il suo cuore bettere, iniziavo a contare i sui battiti, che poi scoprì che andavano in sintonia con i miei, ogni tanto lo sentivo darmi un piccolo bacetto sulla testa in segno di amicizia e di comprensione nei miei confronti per quello che gli avevo raccontato, era felice che mi fossi aperta con lui, e probabilmente non si sarebbe mai aspettato il mio passato così brutto.

Mi stacco dalla sua presa, e lo guardo negli occhi.

Cinque si avvicina, non so che cosa volesse fare, non lo capisco subito, così giro la faccia in avanti.

Arianna:ho sonno, è da un bel po' che non mi faccio una bella dormita, ci meritiamo un po' di riposo non credi?
Cinque:si è vero.

Sembrava un po' triste, forse avevo intuito quello che voleva fare, oppure era un gesto che avevo solo immaginato nella mia testa, quindi preferì non pensarci più.

Pensai che era solo la mia immaginazione che giocava bruttu scherzi.

Cinque alzò le coperte, e si corigò sotto, subito dopo io feci la stessa cosa, il letto da fuori sembrava più grande, era un letto matrimoniale, ma non era tanto grande come sembrava, eravamo praticamente appiccicati.

Mi sdraio verso di lui con una mano sulla guancia, mentre lo guardavo.

Lui guardava verso l'alto, in quel momento avrei dato qualsiasi cosa per sapere che cosa stesse pensando.

Ad  un certo punto gira la testa verso di me e mi guarda negli occhi, non diceva niente, mi guardava e basta, e io facevo la stessa cosa.

Dinuovo senti le farfalle nello stomaco, mi scappò un sorriso, ero felice di avere un amico come lui, anche se devo ammetterlo che avrei voluto qualcosa in più di una semplice amicizia da lui, ma sapevo che non avrebbe mai funzionato, per lui ero solo un'amica, o una collega...

Era l'unica persone che mi aveva accettato per quello che ero veramente, aveva accettato il mio passato e il mio carattere insopportabile e difficile da gestire.

Stando vicino a lui mi sentivo felice e al sicuro ed era come se tutte le cose intorno a noi sparissero e tutte le cattiverie se ne andassero come una magia.

Ci guardavamo ancora negli occhi, mi sentivo cascare nei suoi, scrutavo ogni particolare del suo viso, ogni sfumatura dei suo occhi che con la luce della luna e della lampada sul comodino sembravano diventare sempre più chiari.

Pure lui si faceva strada sul mio viso, memorizza a ogni mio particolare, soffermandosi soprattutto sugli occhi e sulle mie labbra rosa.

Ad un certo punto mi sentì stanca, finalmente dopo tanto tempo mi stavo addormentando senza nessuna fatica, sarà il fatto che con lui mi sentivo protetta e al sicuro, e sapevo che potevo contare su di lui.

Metto la mia testa sul suo petto, lui da questa mia azione rimase un po' paralizzato, non se lo aspettava.

Ad un tratto mi chiesi se stessi facendo la cosa giusta, ho pensato che forse lui ad un certo punto mi avrebbe rifiutato arrabbiato, o che mi gridasse contro di spostarmi, ma non lo fece.

Appoggiò la sua mano sulla mia spalla spostandomi i capelli che mi  finivano sul viso.

Sentivo il suo cuore che aumentava e diminuita di battiti ad ogni mio movimento, e sentivo la sua mano scorrere lungo il mio braccio facendomi venire la pelle d'oca.

Subito dopo mi addormentai al suo tocco e con la dolce melodia dei suoi battiti.

Cinque
Si è addormentata sul mio petto, la sua storia mi ha fatto riamenere di sasso, non sapevo quanto cupo fosse il suo passato, non mi ha mai raccontato questa sfumatura dalla sua vita, e mi ha fatto accorgere di quanto cattive possano essere le persone.

Prima non so cosa mi è preso, ho provato a baciarla, lo volevo fare, lo volevo fare con tutto il mio cuore, allora ho realizzato che magari mi stavo innamorando di lei.

Ho fatto la prima cosa che mi è passata per la testa, in quel momento avrei davvero voluto baciarla, ma si è spostata, non so se avesse capito davvero le mie intenzioni, o se si fosse solo spaventata del mio gesto, ma poi quando ci siamo corigati non sembrava arrabbiata con me.

Memorizzavo ogni particolare del suo viso, il colore dei suoi occhi e ogni loro sfumatura, le sue labbra che sembravano così morbide, erano di un colore così naturale, erano rosa chiaro, in quel momento avrei dato di tutto per assaggiarle, poi le sue guance rosa, che prendevano sempre più colore.

Devo ammetterlo che non provo solo amicizia per lei, se solo lei fosse altrettanto innamorata di me.

Per un momento sarei voluto entrare nei suoi occhi per scoprire la verità.

Ad un certo punto senza preavviso mise la sua testa sul mio petto, sentivo l'odore dei suoi capelli, sapevano di vaniglia, ero così ipnotizzato, era come una droga quel profumo per me.

Il mio cuore batteva a mille, probabilmente lei se n'era accorta, perché per un secondo ho pensato che sarebbe uscito dal mio petto.

Roteava il suo dito sul mio petto, facendomi venire i brividi, allungai il braccio fino alla sua spalla, per poi far scivolare le mia dita lungo la sua pelle morbida facendole venire la pelle d'oca.

E poi si addormentò, sentivo il suo respiro su di me, mi faceva il solletico.

La vedevo mentre dormiva, guardando ogni suo movimento, ogni volta che alzava le spalle per respirare.

Avevo capito di essermi innamorato di lei...














Spazio autrice
Ho provato emozioni indescrivibili scrivendo questo capito, spero che vi sia piaciuto anche a voi, non perdetevi i prossimi per l'evolvere della situazione.
Ciaooo❤️❤️❤️.

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